martedì 19 marzo 2024

I prodigi erotici della cameriera

Mi chiamo Dorothy, faccio la cameriera a ore nelle abitazioni private. Sono una ragazza un pò esuberante, lo ammetto, e, per giunta, adoro vestire sexy, in modo provocante. Con gli uomini si verifica sempre il solito copione: stanno lì a guardarmi, a sbavare e poi, puntualmente, si finisce per scopare. A volte penso di essere più una puttana a ore che una cameriera. In ogni caso, ogni mestiere ha il suo valore, discutibile o meno che sia. Ma veniamo alla mia ultima avventura. Enrico era un uomo un pò solitario. Capì subito che la ragazza lo aveva mollato, senza che lui me lo dicesse. Di solito, se ne stava in soggiorno a guardare la televisione. In realtà sapevo benissimo che buttava l'occhio sul mio sedere. Avevo sempre la sensazione che mi spiasse, quando mi spostavo in altre stanze per pulire. Il momento topico arrivò quando, un bel giorno, mi girai di scatto e lo trovai col cazzo in mano. Quel coglione si giustificò affermando di soffrire di problemi di improvvisi picchi di pressione. Sapevo di cosa avesse bisogno. A quel punto, mi avvicinai e glielo presi in bocca. Per la verità, era già durissimo! Mi abbracciò, poi me lo pose nella fica da dietro. Vedendomi un pò agitata, disse che potevo stare tranquilla, che lui aveva anche un lato romantico. Figuriamoci, gli uomini, pur di scopare, direbbero qualsiasi cosa! Ad ogni modo, ci baciammo, poi salì sopra di lui a cavalcioni prendendo il palo mentre mi toccava le tette. Mi girai dall'altro lato e continuai a riceverlo dentro beatamente a candela. Quando affondò i colpi di fianco, arrivai all'orgasmo e sentì lui vicino a raggiungerlo. Poco dopo, infatti, mi sborrò copiosamente in bocca. Bevvi il nettare che, in parte, colò sul seno. Bhè, quel giorno il servizio lo svolsi davvero in modo completo!     

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