sabato 2 marzo 2024

Consolando a fondo la separata

Mi chiamo Cinzia, sono una lesbicona. Adoro andare a letto con il maggior numero possibile di donne, anche se non è sempre facilissimo riuscirci. Mia cugina Katia è il mio esatto opposto, lei è una ciucciacazzi incallita ma per me gioca un ruolo determinante. E' grazie a Katia che entro in contatto con le sue amiche e conoscenti. Sono una predatrice, approfitto di qualsiasi occasione. Donne con matrimoni complicati, donne deluse, indecise, o considerate inchiavabili da alcuni uomini, sono il mio pane quotidiano. Non ultima quel gran bel bocconcino di Miranda, un'amica di mia cugina che stava sul punto di separarsi dal marito amante delle ventenni. Miranda cercava consigli, cercava un'amica, cercava conforto. Ed io colsi lo spunto per indirizzarla al mondo saffico. Non ci volle tantissimo, dal momento che, già di suo, "marcava" un pò a puttana, con quelle autoreggenti da zoccola e le scarpe col tacco rosse. Bastarono dei complimenti per scioglierla. Ci baciammo. In astinenza sessuale, cercò subito il contatto, mi accarezzò sopra le mutande. Continuammo a baciarci, tette contro tette. Gliele succhiai, erano un pò cadenti ma belle grosse, lei ricambiò. Dopodichè, mi dedicai alla sua passera, a lungo trascurata dal marito. Che ficona! la dilatai e la leccai in lungo e in largo arrivando fino al buco del culo. La dolce Miranda sbrodolò in un orgasmo pauroso. Ansiosa di ricambiare, si comportò degnamente, lecandomi capezzoli e figa. Godetti parecchio. Assetata, mi slinguazzò pure il buco del culo. L'orgasmo fu pienamente appagante, considerando che si trattava di una novellina del genere (ma con ottimo piglio!). La fase di "conversione" prevedeva non farle sentire la mancanza del cazzo. Le diedi, con forza, una ripassata con le dita nella figa. La smenazzai senza pietà, fino a condurla ad un bollente amplesso. Bastarono poche settimane del "trattamento" Cinzia, affinchè la signora dimenticasse completamente il marito e il cazzo. Veniva tutti i giorni a trovarmi, a reclamare la sua dose di piacere quotidiano e io, ovviamente, non gliela negavo!       

saffiche




















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