lunedì 30 gennaio 2023

Avventure on the road coi maturi

Mi chiamo Ugo. Sono un trentenne che ama la trasgressione in tutte le sue forme. Vi sembrerà strano ma ho due cari amici di età avanzata, due pensionati, Mario e Giorgio. Li conobbi per caso dal barbiere e facemmo subito amicizia. Siamo soliti parlare di calcio e giocare le bollette insieme. Ma questi simpatici signori coltivano ancora delle passioni inerenti il sesso. Seppur entrambi sposati, amano andare in giro con un'auto spingendosi in zone un pò isolate in cerca di avventure. Un giorno mi chiesero di aggregarmi a loro ed io, incuriosito, accettai. Da allora siamo soliti effettuare delle "ricognizioni" in cerca di femmine disponibili. Molto spesso becchiamo solo puttane professioniste ma, altre volte, ci capitano situazioni davvero intriganti. A dir la verità io gli faccio solo compagnia, dato che sono soddisfatto del rapporto che intrattengo, ormai da alcuni anni, con la mia ragazza, Giulia (ignara di queste vicende). Adoro guardarli in azione, lo ammetto. Quel tardo pomeriggio primaverile, di un giorno nuvoloso, stavamo effettuando il consueto giro "on the road", nei pressi di strade campagnole, in cerca di occasioni, quando notammo una donna di spalle. Mario iniziò a parlarci. Lei non rispose, inzialmente. Disse salve, ancora di spalle. Poi, finalmente, si voltò ed accettò 100 euro da Mario per essere disponibile. Segò l'uccello di Mario, poi si portò nella parte posteriore del veicolo e succhiò il pene di Giorgio. Non male come antipasto! Ma la Dea Bendata, quel giorno, decise proprio di deliziarci. Continuammo con l'auto fino a scorgere una moto ferma con due ragazzi accanto. Si trattava di una coppietta che litigava. Lei desiderava essere libera di vivere le esperienze sessuale, in particolar modo preferiva (guarda un pò!) gli uomini maturi. Mario pensò che fosse un'opportunità da cogliere al volo ed anche io e Giorgio ci mostrammo dello stesso parere. Bastò avvicinarsi di più e sorridere affinchè la ragazza, di sua iniziativa, ci venisse incontro entusiasta. Il ragazzo sbuffava e blaterava, ma poco importava! In men che non si dica, Mario la stava già fottendo egregiamente a pecora. Si chiamava Alessandra la tipa. La ragazza andò a succhiare il pisello di Giorgio, sui sedili posteriori. Poi ritornò dal virile "Marione" (ex falegname) a sucare la minchia. Dopo di ciò, l'ex artigiano la sfondò a pecorina senza pietà sotto gli occhi del fidanzato. La giovincella si lasciava penetrare come una zoccola, coi jeans mezzi calati. Mario la fottette umiliando più volte il fidanzato che si lamentava di continuo ma che, molto probabilmente, gradiva non poco il ruolo eccitante del cuckold. Giorgio, d'altro canto, "contribuiva" alla trasgressione tenendo costantemente le mani sul culo della ragazza, mentre Mario la castigava a dovere. Ad un certo punto, Alessandra se ne venne intensamente. Poco dopo, Mario, in preda all'orgasmo esaltante, le riempì la figa di calda sborra. Che vi dicevo? E' proprio divertente uscire con quei due mattacchioni, ne combinano sempre qualcuna!              

maturi

topa

La zia mi soffiò il ragazzo

Mi chiamo Claudia. Sono una ragazza carina, fresca e porcellina. Questo, però, non fu sufficiente per tenermi stretto il fidanzato. Vi spiego perché. Frequentavo un coetaneo attraente e dotato di nome Marco. Il problema delle giovani coppiette spesso è trovare un luogo tranquillo dove poter fare sesso. Se le case sono occupate dai familiari, ciò può rappresentare un problema, specie in mancanza dei soldi per recarsi in hotel. La sorella di mia madre si chiama Assunta ed è un personaggio chiave di questa storia. Mi trovavo proprio a casa sua quando ebbi la brillante idea (è proprio il caso di dirlo!) di chiederle il permesso per far venire lì Marco. Lei chiarì subito che non sarebbe uscita per lasciarmi casa libera. E fin qui ci stava, dopotutto l'abitazione è di sua proprietà. Il bello accadde quando arrivò Marco. La donna spiegò che non si sarebbe chiusa in un'altra camera lasciandoci campo libero per amoreggiare da soli sul divano. Insomma, in poche parole, la troiona voleva partecipare al "banchetto", non so se mi spiego! Addobbata in calze autoreggenti nere e tacchi del medesimo colore, la zia rappresentava un "piatto succulento" per il mio ragazzo. La mia perversa parente aprì le danze. Rompendo gli indugi, si fiondò sul letto insieme a noi per dare vita ad un bollente triangolo bisex. Le leccai i capezzoli, poi la fica, mentre lei smanettava l'uccello di Marco con maestria. Sbocchinò il pene, poi lo passò a me. Io lo ripassai a lei e notai che, quando succhiava la zia, Marco si eccitava molto di più. Dopo di ciò, io e lei, slinguazzammo insieme l'asta e la cappella donando a Marco inebrianti sensazioni di piacere. Poi Marco si piazzò dietro Assunta per penetrarle la figa a pecorina. Intanto lei leccava la mia patata. Ricambiai le attenzioni orali leccando la sorca matura della zia che, intrisa di sapore di cazzo, mi parve deliziosa. Marco, arrapato più che mai, afferrò e spalancò le gambe della zia per sfondarla abbondantemente a missionaria. Assunta se ne venne. Intanto, la donna matura faceva scorrere la sua abile ed esperta lingua tra la mia spacca figale e il buco del culo, regalandomi brividi indescrivibili di intenso piacere. Fu così che raggiunsi un appagante e profondo orgasmo. Marco sfilò il cazzo dalla passera della zia e puntò l'uccello contro la mia. La penetrò solo pochi istanti prima che l'amplesso sopraggiungesse in modo perentorio. Lo sperma schizzò copioso dentro la vagina e poi cominciò a colare a fiume dal buco. In quel frangente, assaporai con gusto la trasgressione pensando ingenuamente che, nella sostanza, nulla fosse cambiato. Dopo di ciò Marco, soddisfatto, si rivestì e andò via. Io e la zia restammo da sole sul divano. In quel momento Assunta mise le cose in chiaro precisando che si sarebbe divertita lei con Marco e che io, in parole povere, dovevo togliermi di mezzo. La zia riteneva che tra loro ci fosse una maggiore chimica e che io non ero all'altezza di soddisfare pienamente il mio coetaneo. Ci rimasi male e sperai che lei si sbagliasse. Tuttavia, i comportamenti futuri di Marco, mi fecero capire che, effettivamente, quelle considerazioni, seppur dolorose, erano giuste e che, la donna matura, lo intrigava decisamente più della sottoscritta. Vi confesso che è da molto che non faccio visita alla zia. Sapete com'è, mi darebbe fastidio trovarla nel bel mezzo di una scopata mentre si sta facendo sbattere dal mio ex!

zia

sabato 28 gennaio 2023

La sauna gay

Mi chiamo Michael Thomas. Dirigo una concessionaria d'auto. Inoltre, sono un amante della cultura fisica. Con l'impegno costante sono riuscito, pian piano, a tonificare piuttosto bene il mio corpo. Non per vanto ma, di solito, sono le donne che mi cercano e non il contrario. Ne ho scopate parecchie, in fin dei conti,ma la mia esperienza più trasgressiva non avvenne con un'esponente del cosiddetto "gentil sesso". Ogni tanto, adoro il relax della sauna. Quel periodo mi trovavo fuori città per lavoro e decisi di recarmi in un centro benessere del luogo. La segretaria (scoprì in seguito che la brunetta si chiamava Sara) affermò che la struttura era totalmente impegnata, in quel momento e ribadì che sarebbe stata necessaria una prenotazione. Tuttavia, la donna, propose una soluzione e cioè condividere la sauna con un ragazzo che si trovava già dentro da pochi minuti. Pensai che non vi fosse alcun problema e accettai senza esitare troppo. Una voltà li, nella cabina, accadde un imprevisto tutt'altro che spiacevole. Mi stavo rilassando ad occhi chiusi quando sentì la mano del tipo, di nome Alessandro, segare dolcemente il mio uccello. Mi resi subito conto che il giovanotto era frocio, del resto lo ammise chiaramente senza cercare di nasconderlo. Prima che potessi ragionarci su troppo, il ragazzo mi propinò un caloroso bocchino. Ammetto che, fino a quel punto della vita, ero stato decisamente scettico sui rapporti intimi tra uomini, considerando, invece, molto più naturali quelli che intercorrono tra donne. Ci sapeva fare eccome, il boy, per cui, ad un tratto, cominciai ad eccitarmi di brutto. Il pene crebbe nella bocca di Alessandro e, libidine e istinto, mi suggerirono di penetrarlo. Il giovane non attendeva che questo: si adagiò a candela sul mio bastone duro e se lo prese dritto nel culo! Uh! Lo chiavai perbene e continuai a ingropparlo nella mitica posizione della pecorina. Intanto, non sapevo che quella troia della segretaria ci stava spiando. In ogni caso, dopo avergli schizzato lo sperma nel culo, fui preso dal desiderio di imboccare, per la prima volta nella vita, un cazzo. Succhiai l'uccello duro di Alessandro. Fu una sensazione del tutto nuova e stupenda per me. Ma non durò a lungo perchè Alessandro, ormai sul punto di esplodere, schizzò copiosamente nella mia bocca. Dopo di ciò ci baciammo al sapore del suo seme mentre gli accarezzavo il pisello che continuava splendidamente ad eiaculare. Le effusioni post-orgasmiche furono bruscamente interrotte dalla voce della segretaria che aveva visto quasi tutto. In realtà, spiegò che eravamo rimasti chiusi lì dentro troppo a lungo e che bisognava pagare un sovraprezzo. Puntualizzò, inoltre, che nella sauna non si poteva scopare. Ciò nonostante, era disposta a chiudere un occhio nel caso in cui io l'avessi trombata. Dopo essere stato col ragazzo, non mi andava più di fare sesso e così le riposi che avevo già dato, per quel giorno. Sara, ovviamante, si risentì e mi impose il pagamento della tariffa maggiorata. Sganciai 100 euro in più, che risuonavano come una sorta di ricatto, ma devo ammettere che ne valse ampiamente la pena. In fin dei conti, trascorrere il tempo in sauna in compagnia di Alessandro fu tutt'altro che spiacevole.                    

trasgressioni

lunedì 23 gennaio 2023

Un ragazzo focoso per il mio compagno

Il mio nome è Teresa. Da alcuni anni ho un compagno di nome Mario. E' noto che le relazioni, solitamente, cambiano nel tempo. Dopo l'enfasi inziale, può subentrare, gradualmente, la noia in un legame di coppia. Gli stimoli sono fondamentali per conferire nuova linfa al rapporto. Bisognerebbe supportarsi a vicenda. L'appagamento sessuale non è certamente un aspetto trascurabile. Se la situazione non evolve nel verso giusto, può subentrare la frustrazione, l'insoddisfazione ed è facile che ciò poi porti a mollarsi a vicenda. Nel nostro caso specifico, Mario non traeva più grande piacere dalla semplice scopata quotidiana. Me ne resi presto conto e così, da donna fantasiosa e disinibita quale sono, cercai di porre rimedio. Pur con un tantino di gelosia, provai ad inserire un'altra donna nella nostra intimità, sperando di smuovere le acque. Ma a lui intrigava poco o nulla l'idea di penetrare un'altra fica o di giocarci. Finì che io e l'altra dovemmo "faticare" duramente insieme di lingua per condurlo ad un orgasmo poco appagante. Mario non parlava ed il rapporto tra noi peggiorava sempre più. E' evidente che non cercava la complicità di un'altra donna. Uscendo per strada notai che, talvolta, lui guardava i ragazzi con un certo interesse. Finalmente compresi qual'era il suo desiderio. Mancava solo la persona adatta per realizzarlo. Un giorno, seduti al tavolino di un bar, ordinammo due caffè. Ci servì un giovanotto che attirò l'attenzione di Mario. Il ragazzo si chiamava Davide. Dato l'orario morto, non c'erano altri clienti nel locale, e così fu facile inziare a scambiare quattro chiacchiere. Ne nacque un'amicizia. Davide capì al volo che cercavamo una situazione trasgressiva. Ci disse di andarlo a trovare, il mattino seguente, nello strip club di proprietà della sorella Mary. Il locale funzionava di notte, ovviamente. La mattina non c'era nessuno. Mario non stava più nella pelle e, onestamente, anche a me il giovane non dispiaceva affatto. Mi presentai lì vestita da troia, con tanto di minigonna, calze a rete autoreggenti e tacchi. Mi inginocchiai e cominciai subito a spompinare Davide. Intanto esternai la fantasia del mio compagno al ragazzo. Davide sottolineò di essere bisex per cui capì al volo che si sarebbe fatto il mio compagno. Eh già, perchè alcuni uomini sono solo cuckold, ossia li eccita guardare, la moglie o la compagna, in atteggiamenti intimi con un altro uomo. Tuttavia, a Mario non bastava ciò, desiderava di più, cioè arrivare al sesso con l'altro maschio, in tal caso Davide. Il ragazzo leccò il cazzo di Mario, poi lo feci anch'io. Poi Davide, ingolosito dal mio corpo, cominciò a scoparmi la figa a pecorina, di fianco e a missionaria. Mi piacque parecchio, lo ammetto, e venni intensamente. Intanto sentivo Mario fremere dal desiderio di prendere l'uccello del giovanotto dentro il culo. Davide lo accontentò, appoggiò la cappella sull'ano di Mario, poi spinse dentro il pene con decisione fino a penetrare completamente il culo vergine del mio compagno. Non avevo mai visto Mario godere così tanto. Mentre lo prendeva nel culo, io gli succhiai il cazzo. In tal modo, Mario, stimolato a doppio, andò proprio in estasi profonda. Davide proseguì deciso ingroppando a lungo e a fondo Mario, senza mostrare alcuna pietà. Il mio compagno, in preda al piacere profondo, stava quasi per venire. Bastò che gli accarezzassi un pò il cazzo, affinchè schizzasse copiosamente. Nel frattempo, anche Davide eiaculò, sborrando a fiume tra le chiappe, ormai sfondate, del mio compagno. Ormai sappiamo come riaccendere il desiderio nell'intimità: basta andare in cerca di ragazzi dai bei cazzi!              



domenica 22 gennaio 2023

L'adorabile figlia del mio partner

Mi chiamo Karen. Sono una donna sexy e perversa, scoprirete presto il perchè. È proprio vero che, nella vita, la bellezza aiuta parecchio a conquistare le persone. Adoro il sesso in tutte le sue sfaccettature. Da sempre di orientamento bisessuale, gradisco entrambi i generi. Vado matta per il cazzo ma non resisto all'impulso irrefrenabile di sedurre le ragazze. Grazie all'avvenenza fisica, e all'abilità di ammaliare, ne ho portate a letto varie. Ci riesco agevolmente con le lesbiche ma anche con tipe etero e bisex. Voglio raccontarvi di quando conobbi Roger, un uomo che veniva da una frustrante separazione coniugale. Pensai, solo per un attimo, che fosse giunto il momento di mettere la testa a posto, di intraprendere una relazione seria. Tuttavia, questi buoni propositi, sfumarono nel preciso istante in cui conobbi sua figlia Lisa. Roger si lamentava, dal momento che Lisa stava sempre attaccata allo smartphone a messaggiare e non lo aiutava affatto nell'espletamento delle faccende domestiche. Sbirciando con la coda dell'occhio sul suo schermo, mi accorsi che interagiva, attraverso messaggi testuali, con un utente dal nick femminile. Realizzai immediatamente che Lisa era una bella lesbichetta. Mi venne l'acquolina in bocca al pensiero di poterci fare sesso. Bastò un momento che il padre si allontanasse per poterle infilare le dita nel pantaloncino che indossava e dunque nelle mutandine. Lisa non si aspettava di certo che la fidanzata del padre prendesse iniziative del genere ma ne fu ben lieta. A quanto pare, la sua "amichetta intima" l'aveva mollata. Ci pensai io a consolarla a dovere e in modo decisamente sfacciato, quasi davanti agli occhi del padre che, voltato dall'altro lato, ignaro del tutto, a pochi metri da noi, stava togliendo la polvere. Ebbi la maialaggine di "esplorare" la sua dolce figa con il manico dello spolverino e di leccarle i capezzoli. Ad un certo punto ci spostammo in un punto della stanza nascosto parzialmente da un muro di separazione. Poggiai le ginocchia su uno sgabello di legno. Lisa mi leccava da piacevolmente dietro. Roger cercava Lisa ma intravide soltanto me. Per liberarmi di lui, dissi che forse la figlia si trovava in bagno o chissà dove. L'uomo si allontanò. Finalmente restammo da sole per un pò. Accarezzai la fica di Lisa mentre lei mi leccava i capezzoli. Ormai eravamo nude sopra al divano. Le leccai la patata raccontandole delle mie conquiste di ragazze di ogni orientamento sessuale. Questo la fece bagnare il triplo. La slinguazzai a meraviglia, pure da dietro, finchè se ne venne intensamente. Poi toccò a lei condurmi all'orgasmo: le accarezzai i bei capelli ricci mentre mi leccava dolcemente la patata. Ebbi anch'io un amplesso meraviglioso ed esplosi di sublime piacere. Ma, proprio in quell'istante, Roger tornò a sorpresa e ci beccò nude, abbracciate, in inequivocabili effusioni intime. Incazzato più che mai, soprattutto per aver scoperto di colpo l'omosessualità della figlia, diede ad entrambe delle sgualdrine, poi ordinò di rivestirci immediatamente. Lo facemmo solo in parte. Sussurrai a Lisa di lasciarmi agire, ci avrei pensato io a trovare il rimedio per uscire da quella situazione incresciosa. Fortunatamente lei assecondò abilmente la mia strategia. In pratica, feci leva sulla debolezza, insita nella maggior parte degli uomini, di vedere donne nude. Con sfacciataggine affermai che difficilmente gli sarebbe capitato di ritrovarsi dinanzi due fighe così belle, senza veli e amanti del sesso. Per cui, alla fine, ci rispogliammo offrendo i nostri corpi caldi e vogliosi. Le convinzioni di Roger cominciarono decisamente a traballare di fronte a tale estasiante visione ma non si convinceva ancora. A quel punto, giocai a rilancio, come si suol dire. Affermai che, se non mostrava alcun interesse, era probabilmente frocio. Lisa mi fece eco attribuendo a ciò la fine del matrimonio. Roger finalmente reagì, voleva dimostrare ad ogni costo di essere maschio. Si dice che la donna ne sa una più del Diavolo, figuriamoci due insieme! Per Lisa incestare col padre non rappresentava un problema. Sapeva che così lui, in seguito, avrebbe allentato la pressione concedendoci spazi adeguati. Lo spogliai e mi misi a cavalcioni su di lui. Lisa fece lo stesso, portando la passera all'altezza della bocca del padre, in maniera tale che lui la leccasse mentre trombava con me. Dopodichè ci scambiammo di posizione. Sollecitato in tal modo, Roger venne in modo piuttosto copioso schizzando, da gran maiale represso, sui nostri amorevoli visi. Dopo il triangolo, i suoi toni si placarono del tutto e con essi l'erezione dell'uccello. Alla fine, l'uomo si bevette la storia che la figlia, depressa, aveva cercato sostegno e conforto nella sottoscritta (in realtà ero stata io a sedurla). Lasciai passare qualche giorno, in modo che l'intera vicenda sbollisse. Poi, dichiarai il mio amore, non del tutto sincero, per lui. All'apparenza, io e Roger sembriamo una coppia normale. A dir la verità, scopiamo anche, un paio di volte a settimana. Tuttavia, la parte che adoro di più di questa situazione è un'altra: vedo di nascosto Lisa e ce la spassiamo come due focose amanti. Stavolta però, per precauzione, me la porto ogni volta in albergo!                             

fiche

venerdì 20 gennaio 2023

Monica sfoga fuori casa

Credete davvero che mia madre Monica si potesse accontentare soltanto di guardare i figli che scopano col compagno maturo? In casa lo "Zio Frank" le preferiva di gran lunga Mia, questo è vero, come è noto. Ma lasciate che vi racconti quello che la mamma combinava fuori dall'abitazione. Un giorno decisi si seguirla e la beccai in prossimità di un campetto di pallacanestro a provocare un bel maschione che si allenava. La maiala gli mostrò le gambe aperte. A quell'invito, pochi uomini avrebbero detto di no. E, infatti, Dario non si lasciò affatto pregare più di tanto. La prese per mano conducendola nella sua abitazione. Quello sprovveduto teneva una copia delle chiavi di casa sotto lo zerbino. In tal modo potetti entrare dentro, furtivamente, pure io. Mi nascosi opportunamente ascoltando la loro conversazione. Monica gli raccontò la nostra situazione familiare. Dario, intrigato dalla storia, si rese perfettamente conto che la donna non scopava da un pò e colse l'occasione per trapanarla a dovere dopo aver ricevuto un immancabile e succulento bocchino. Dopo averla chiavata abbondantemente in svariate posizioni, non ultima una prodigiosa pecorina, le schizzò copiosamente sulle natiche. In quel preciso giorno Monica trovò il suo amante, un uomo bello, giovane, affascinante e dotato capace di trapanarla a dovere. Non stavo più nella pelle a guardare quel magnifico esemplare di maschio con cazzo e culo favolosi. Lo ammetto: mi tirai una bella pippa ammirandolo e sporcai tutto il pavimento. Poi corsi via, cercando di uscire fuori dall'abitazione. Sentì, a distanza, mia madre osservare, rivolgendosi a Dario: "Sei solito segarti e sborrare sul pavimento?". Dario, cadendo dalle nuvole rispose: "Bhè, di solito no, è inspiegabile tutto ciò...". Monica concluse: "Strano, davvero strano! Quest'odore mi è familiare...". Leggi dal principio.    

figa

giovedì 19 gennaio 2023

Vergognose porcate familiari

Il mio nome è Ciro. Sono un ragazzo affetto da pornodipendenza da internet. Ho una maggiore predisposizione verso le persone del mio sesso ma la mia famiglia non ne era a conoscenza, inizialmente. Guardo tutti i giorni materiale per adulti sul fidato PC. In realtà, non sono l'unico pervertito della famiglia. Per capirci di più, facciamo un passo indietro. Ero molto legato a mio padre Arnoldo, ma purtroppo morì giovane, per un brutto malore improvviso. Monica, mia madre, è una donna matura ancora affascinante e soprattutto furba. Dopo il decesso del marito, conobbe un uomo benestante molto più grande di lei, di nome Franco. Come la maggior parte delle persone ricche, "Don Franco" è una persona viziosa. Scopò mia madre solo nei primi tempi, poi puntò alla carne più giovane e fresca, vale a dire quella smorfiosa di mia sorella Mia. Lei è davvero una gran troietta golosa di cazzo. Monica non manifestò alcuna forma di delusione o gelosia, per tale situazione, piuttosto invogliò mia sorella a soddisfare in tutti i modi gli appetiti sessuali, ancora notevoli, da parte del buon vecchio Frank. Come ho scritto precedentemente, la mia è una famiglia perversa. Già mio fratello maggiore Michele e Mia intrattenevano rapporti incestuosi da tempo. Con Frank il mènage si intorbidì ancor più, se possiile. Immaginavo già certi scenari ma cercavo di starne alla larga, limitandomi, da buon segaiolo incallito da pc, a visionare materiale pornografico. Tuttavia, un bel giorno, mia madre volle coinvolgermi in quegli "intrecci proibiti" in quanto membro della famiglia. Disse che potevo anche spogliarmi nudo e seguirla in camera da letto. Lì trovai Mia in mezzo a Franco e Michele. Io e Monica ci sedemmo e osservammo le gesta erotiche del trio. Intanto la mamma, porcellina, mi segava. Quest'ultima spiegò chiaramente che, per salvaguardare l'armonia (e le finanze) della famiglia, bisognava accontentare in tutti i modi Don Franco e assecondare tutti i suoi desideri. Per Mia, gran porcellina, non fu poi così difficile soddisfare, contemporaneamente, sia Franco che mio fratello. Inizialmente ero un pò arrabbiato per il fatto che quest'uomo, Frank, in virtù dei soldi, facesse i suoi comodi a casa mia. Ma devo riconoscere che, l'atmosfera che si creò quel pomeriggio, fu davvero intrigante. Ben presto l'eccitazione prese il posto dell'ira. Ero tutt'altro che interessato al corpo di Mia, piuttosto mi focalizzai sul magnifico cazzo di Frank. Non volevo fare coming out, in quella circostanza. Tuttavia, mi lasciai scappare una frase che mi espose alla curiosità dei presenti. In poche parole, affermai che Mia non è l'unica capace di propinare succulenti pompini. A quel punto, mia madre, mia sorella stessa e Frank, compresero al volo l'orientamento sessuale del sottoscritto. I tre volevano che lo affermassi chiaramente ed io finì per ammetterlo. Vi confesso che avrei voluto ciucciare l'uccello di Frank ma lui non me lo permise, in quel frangente. Era concentrato a seguire Michele che scopava con Mia. Mio fratello, più pratico e sbrigativo, affermò semplicemente che, nel 2023, sono del tutto normali i rapporti intimi tra persone di sesso uguale. Liberato da un peso, da quel segreto che portavo dentro come un macigno, mi sentì molto più rilassato e, finalmente, trassi vero piacere dalla sega che mia madre mi stava amorevolmente propinando. Fui anche contento che Don Franco la prese bene. Intuì che all'uomo non sarebbe dispiaciuto farsi fare un bel lavoretto di bocca nel suo ufficio stando da soli, magari nei giorni seguenti. Solo Mia continuava implacabilmente a darmi del finocchio. Ma poco importava, ormai stavo decisamente godendo. Il cazzo mi divenne particolarmente duro mentre quei tre scopavano e la mamma non smetteva affatto di segare. Al culmine di una prolungata trombata, Michele schizzò in bocca a Mia, mentre il vecchio Frank eiaculò nella sua sorca. Nel frattempo godetti anch'io, bagnando di seme la mano "disponibile" di mia madre. Questa non fu certa l'unica giornata di porcate che avvennero nella mia abitazione. Quanto a mia madre, ne vedrete delle belle!



lunedì 16 gennaio 2023

Lesbicata in toilette tra avvenenti mature

Mi chiamo Alessandra. Marika, la brunetta, è la mia migliore amica da anni o, almeno, questa era la situazione fino a poco tempo fa. Adesso non saprei proprio come definire l'evoluzione del nostro rapporto. Magari lo scopriremo più avanti. Cominciamo col dire che non siamo donne serie. Io sono stata sposata. Durante il matrimonio, non disdegnavo affatto gli incontri extraconiugali, sia con maschi single che impegnati. Ho riempito di corna il mio ex marito che, ad un certo punto, stufo, chiese la separazione per disperazione. Marika, invece, non si è mai voluta sposare ed ha collezionato altrettante avventure, finendo a letto con uomini e ragazzi d'ogni genere. Sulla nostra amicizia non avevo mai dubitato, almeno non fino a quel fatidico giorno. Marika mi contattò telefonicamente ed insistette affinchè andassimo insieme al cinema. Devo convenire che quel film faceva letteralmente cagare, era decisamente inguardabile. In sala c'era pochissima gente, trattandosi di un giorno lavorativo. Alla fine del primo tempo, Marika mi sussurrò all'orecchio: "Mi scappa la pipì, andiamo in toilette". Raggiungemmo la zona dei bagni ed entrammo in quello riservato alle signore. Dopo aver urinato entrambe, pensavo che saremmo rientrate in sala ma Marika, in provocanti collant a rete, cominciò a palparmi il seno da sopra al vestito rosso che indossavo. Poi, la sua mano disinvolta, si fece strada tra le mie cosce giungendo fin dentro le mutandine. Come era possibile tutto ciò? L'atmosfera mi parve a tratti surreale. Cosa ci facevo nei cessi del cinema, in compagnia di quella che avevo sempre creduto la mia migliore amica, con lei che ci provava con me spudoratamente? Inizialmente, non vidi quell'approccio di buon occhio ma lei seppe dimostrarsi molto convincente. Disse che era stufa della solita routine e che, alle volte, bisogna anche "cambiare menu". Mi palpò le tette, tirandomi giù le mutandine e leccandomi lungo una coscia. Quella situazione torbida cominciò ad intrigarmi. Tirai giù i suoi collant assaggiando poi il suo "frutto". Nonostante non avessi mai provato con le donne, quella fica mi parve deliziosa al gusto. Ormai preda della libidine, le slinguazzai il buco del culo. Percepì il suo piacere e avvertì che la mia eccitazione stava crescendo sempre più. Ma Marika, in quel frangente, non mi permise di continuare. Mi afferrò e mi scaraventò a terra energicamente in modo che, successivamente, potessi assumere la posizione della pecorina. A quel punto si divertì a stuzzicarmi con lingua e dita le parti intime ma con delicatezza. Mi girò a pancia sopra. Spalancai le cosce in maniera tale che lei potesse, progressivamente portarmi (con lingua e dita, agendo in culo e fica) all'orgasmo. Fu intenso ma torbido. Solo dopo aver goduto, realizzai che mi aveva fatto venire una donna e, onestamente, mi sentì un tantino sporca, a dirla tutta. Ma ormai ero lì, pronta a vivere quell'esperienza trasgressiva fino in fondo. Cominciai a penetrarla con decisione con le dita, poi usai la lingua nella sua passera e poi nuovamente le dita. E intanto facevamo un lingua a lingua bollente come due gran troie in calore. Devo ammettere che la libidine, giunta ai più alti livelli, pervadeva entrambe profondamente. Scopandola con le dita, a ritmo sempre più incalzante, la condussi ad un appagante amplesso, mentre le nostre lingue continuavano a giocare tra loro freneticamente. Durante l'orgasmo, Marika proferì quelle due magiche paroline che non si dicono a tutti (Ti Amo). Mi fecero un certo effetto, lo ammetto e realizzai che, probabilmente, per lei non si trattava soltanto di sesso. Sconvolte ci ricomponemmo alla meno peggio. Quando rientrammo in sala, il film era praticamente finito. Fuori dal cinema, ci salutammo normalmente come se nulla fosse accaduto. Nei giorni seguenti lei mi martellò di messaggi ai quali risposi astento. Non voglio illuderla. Probabilmente lei ha già cambiato parrocchia, non saprei, ma io devo ancora esserne sicura. Magari ho ancora bisogno di prendere una vagonata di cazzi. Ma una cosa è certa: casomai dovessi aver voglia di fica, Marika sarà lì pronta ad attendermi.


giovedì 12 gennaio 2023

Mai fidarsi di una sbirra

Mi chiamo Eliana o, se preferite, Lia. Alle scuole superiori stavo nella stessa classe di Max e Alex, due ragazzi tendenzialmente gay. Per questo motivo venivano un pò bullizzati dagli altri compagni. Io, una ragazza di mentalità aperta, li difesi e divenni, pian piano, loro amica. Tuttavia, già allora fumavano spinelli e si davano da fare per spacciare "roba" all'interno della Scuola. Gli dicevo sempre di lasciar perdere con certe cose ma loro sembravano convinti di perseguire quella strada. Ad ogni modo, la Scuola finì e, per un pò, ci perdemmo di vista. Sapevo del loro flirt per cui immaginavo che andassero a vivere insieme. Io, intanto, seguendo la passione, entrai in polizia. Li ricontrai tempo dopo, davanti a un bar. Certe tendenze sbagliate sono difficili da correggere. Compresi al volo che continuavano a spacciare, e molto più in grande. Tutto ciò mi venne confermato dal capitano del mio Distretto che fece i loro nomi tra i trafficanti di stupefacenti. E così decisi di andarli a trovare. Adoro il sesso per cui non ebbi difficoltà a spogliarmi e a coinvolgerli in un triangolo. E' vero che, fondamentalmente, gli piace il cazzo ma, onestamente, chi direbbe di no ad una fica come la sottoscritta? Ci divertimmo davvero. Raggiunsi un intenso orgasmo scopata dal moretto, il più attivo dei due. Inoltre feci schizzare abbondantemente i loro peni. In realtà, mi finsi interessata ai loro affari illeciti, affermai perfino di voler entrare in società con loro per conoscere maggiori dettagli riguardo a come operavano certi traffici. Credendosi al sicuro, in compagnia di una vecchia amica, e nel mezzo del profondo piacere sessuale, vuotarono il sacco. Mi spiace tanto ma... dopo il piacere tocca tornare al dovere e il mio è quello dell'agente di polizia che arresta delinquenti del genere. Con destrezza, li ammanettai senza che nemmeno se ne rendessero conto. Poi, con calma, mi rivestì e contattai i colleghi. Bhè, certamente non fecero una grandissima figura quando arrivarono gli altri agenti e li trovarono nudi, ammanettati, coi cazzi palesemente di fuori...            


Triangolo a sorpresa

Sono un ragazzo di nome Tommy. Non faccio mistero del fatto che, sessualmente, preferisco gli uomini alle donne. Per questo motivo cerco di abbordarli nei locali notturni. Mi intrigano i tipi più grandi di me, non i coetanei. Quella sera mi recai, come di consueto, al "Felix", un posticino ricco di gente d'ogni genere ed età. Notai subito un bel maschione e provai ad "agganciarlo" offrendogli da bere. Accettò il drink ma non mi diede soddisfazione. Lo seguì anche sulla pista da ballo standogli praticamente attaccato. Lui, invece, cercava di avvicinarsi alle donne più sexy. Le ore trascorsero inesorabili e il locale chiuse. Seguì quell'uomo e lo beccai mezzo nudo su una scalinata, con tanto di cazzo di fuori, mentre si stava facendo sbocchinare a dovere da una troia matura, che probabilmente aveva rimorchiato nei paraggi. Spiai la scena eccitandomi non poco. Evidentemente la donna abitava proprio lì per cui i due, a un certo punto, salirono a casa di lei. Presi dall'eccitazione, non badarono nemmeno a chiudere la porta per cui mi infilai dietro di loro. Si accorsero di me e lui spiegò a lei che avevo cercato di sedurlo tutta la serata. Credevo che mi cacciassero via a calci invece, i maialini, ebbero tutt'altra idea. In realtà mi chiesero di unirmi a loro. Seppur non vada pazzo per le donne, mi faceva piacere lo stesso perchè così avrei potuto approcciare con lui. La signora Maya (così si chiamava) alimentò subito la perversione incitandomi a succhiare il delizioso uccello di Eric. Non mi sembrò vero poter assaggiare quel bastone pregiato. Inoltre lui, intrigato dalla situazione, mi segò pure, mentre lei, eccitata, si accarezzava la figa. Alla donna non importava affatto di che orientamento sessuale fossi. Mi succhiò l'uccello e poi mi cavalcò con impeto mentre ciucciava il pisello di Eric. Era davvero una gran porcella! E poi arrivò il momento magico in cui lui mi castigò a candela senza pietà mentre lei, da gran bocchinara provetta, si dilettava a succhiare e leccare il mio uccello. In una situazione del genere, stimolato a doppio, raggiunsi davvero un'estasi profonda. Poi Eric diede un paio di "colpi" a pecorina nella passera di Maya mentre lei continuava imperterrita a succhiare il mio pisello. Si mise d'impegno, quasi a voler dimostrare di essere brava a soddisfare anche i maschi non esattamente alfa come me. Lo ammetto, ci sapeva fare alla grande con la bocca. Eh si, le sue attenzioni "premurose" mi portarono decisamente all'abbondante eiaculazione. Compiaciuta del lavoretto, proseguì con la mano, in modo che lo sperma uscisse fuori tutto, fino all'ultima goccia. Intanto usò la bocca sul pene di Eric che venne  a sua volta. Quest'ultimo, appagato dal triangolo, propose un bel bis, da organizzare nei giorni seguenti. Anche Maya si mostro favorevole all'idea. Credo proprio che parteciperò volentieri ad un nuovo incontro a tre.                

mora


martedì 10 gennaio 2023

Una giornata particolare in Hotel

Mi chiamo Vanessa. Faccio parte di una struttura periferica dove è possibile consumare pasti all'aria aperta e, eventualmente, affittare una camera. Diciamo che un posto del genere rappresenta il luogo ideale per le coppiette che vogliono evadere dallo stress della città e ritrovare la serenità stando a stretto contatto con la natura a costi accessibili. Ma, ovviamente, non vengono soltanto coppiette. Ricordo ancora, come fosse ieri, una giornata primaverile molto particolare della passata stagione. Lavoro principalmente come cameriera dell'hotel. Quel giorno dovevo ancora prendere servizio per cui, vestita in borghese, mi aggiravo per i tavoli dove le persone consumavano i pasti. Sostanzialmente, davo un occhio nel caso necessitassero di qualcosa. Fu in quella circostanza che notai un tavolo dove stavano mangiando quattro persone e, precisamente, due maschi maturi con due ragazzi. Uno degli adulti mi chiese se disponessimo di camere, specificando che i giovani erano i rispettivi nipoti dei maturi. Risposi di si e poi, allontanandomi un pò, cercai di origliare. Compresi subito che gli adulti stavano rimorchiando di brutto i ragazzi. Ne parlai con la mia collega Lucia che sembrò scettica a riguardo. Al principio, non credette alle mie parole. Tuttavia, quando indossammo la divisa, all'inizio del turno di lavoro, le mie intuizioni vennero confermate dai fatti. Dalla "camera indiziata", manco a farlo apposta, la numero 69, provenivano gemiti d'ogni genere. Attendemmo una ventina di minuti, prima di andare a controllare di persona, sperando che da lì la smettessero di ansimare. In realtà, quando aprimmo cautamente la porta, con le chiavi di riserva, rimanemmo piuttosto basite osservando i maschi maturi intenti a ingroppare con foga i ragazzi. La situazione ci parve singolare in quanto il suddetto siparietto a quattro si concluse con l'orgasmo dei soli giovani che si baciarono teneramente tra loro. I maturi non trovarono, in quella fase, lo sfogo, il che aumentò la nostra curiosità. Continuando a spiare, notammo che i maturi decisero di restare da soli indicando ai ragazzi di andar via. A quel punto finalmente realizzammo che, gli uomini adulti, evidentemente intrattenevano da tempo una relazione gay tra loro, e che, specialmente il più dominante dei due, necessitava di scopare con ragazzi giovani come se, questi ultimi, rappresentassero una sorta di "stimolo preliminare" per poi poter soddisfare pienamente il proprio compagno. Una perversa porcata, in fin dei conti, che però attirò notevolmente la nostra attenzione. Il dominante amava ricoprire il ruolo del "dottore", diciamo così, che esamina il paziente. Lo chiamerò Doc per semplicità e l'altro pelato, visto che teneva praticamente a zero i pochi capelli che gli restavano. Dopo aver ricevuto una suadente leccata di culo, il pelato ricevette il cazzo durissimo di "doc" a pecorina. Inutile sottolineare che l'aitante "dottore", infoiato più che mai, sfondò di brutto il culo del pelato, fino a raggiungere una copiosa eiaculazione. La sborra schizzò tutta nel culo del pelato che, a sua volta, venne intensamente ed intrise di sperma le lenzuola senza nemmeno toccarsi. Devo ammettere che quell'accoppiamento fu davvero molto coinvolgente. Si vedeva che tra i due c'era anche altro oltre al sesso. Ad ogni modo, dopo le venute, i due andarono sotto la doccia e poi si rivestirono e lasciarono la stanza. Io e Lucia potemmo così finalmente entrare. L'odore di sborra era intensissimo, dopo che lì dentro avevano goduto ben quattro maschi senza aver nemmeno aperto le finestre per rinfrescare la camera. Proprio in quel momento, il proprietario dell'intera struttura contattò Lucia per sapere se la camera fosse stata lasciata in condizioni decenti dai quattro clienti. La mia collega rispose che era tutto ok anche se in realtà la sborra stava dappertutto, pure negli accappatoi. Lucia si allontanò per recuperare lenzuola pulita ed io restai da sola per un pò a mettere in ordine. A quel punto fui sorpresa da un cliente con la barba, un tipo che non avevo mai visto prima di quel momento. Sottolineando l'odore forte, proveniente dalla camera n.69, mi pregò, con insistenza, di seguirlo in quella dove alloggiava. Poco dopo lo raggiunsi e accolsi la sua lamentela. Asserì, senza mezzi termini, che il suo accappatoio puzzava di merda. Sembrava intezionato a rivolgersi direttamente alla direzione dell'Hotel. Temetti che anche io e Lucia potessimo essere redarguite, e così, pensai bene di agire nel modo e nel ruolo che meglio mi si addice, quello della troia! Già stimolata a dovere dalla visione delle gesta erotiche del quartetto prima, e del duetto poi, avevo già la figa bagnata. Cominciai a spogliarmi mostrando, pian piano, il corpo nudo. L'intenzione era chiara: sesso in cambio del silenzio del cliente. Anche un rompicoglioni come quel tipo dovette soprassedere di fronte a tanta grazia. Mi inginocchiai prontamente succhiando il grosso cazzo dell'uomo. Intanto arrivò anche Lucia, che non voleva certo perdersi il "banchetto". Il cliente porcellone mi penetrò a candela col suo grosso cannone e intanto leccava con bramosia la figa calda di Lucia. Poi, steso sul letto, si dedicò alla slinguazzata della mia passera. Ero troppo eccitata per non esplodere in un favoloso orgasmo. Naturalmente, l'uomo non perse la ghiotta occasione di piazzare "l'accoppiata" e così iniziò a piazzare la cappella scivolosa nella figa umida di Lucia. La collega, adagiata sul letto, accolse il pene a cosce spalancate, sotto il mio sguardo. Il cliente afferrò Lucia per il sedere e la castigò a pecorina senza pietà. La scopò a ritmi vertiginosi, ansioso di arrivare ad un appagante orgasmo. Lo raggiunse prima Lucia, che urlò di piacere con la fica che sbrodolava a fiume sulle lenzuola. Poco dopo, il cazzone del maschio spruzzò lo sperma denso che incremò alla grande la patata della ragazza. Dopo gli "straordinari", io e Lucia ci ricomponemmo con una certa celerità e rimettemmo la stanza in ordine il più in fretta possibile. Poi andammo ad arieggiare e deodorare opportunamente la n.69, per evitare che si sentisse ancora quell'essenza così penetrante di sborra. Accidenti, a ripensarci fu proprio una giornata incasinata quella lì, non vi pare?

quartetto

giovedì 5 gennaio 2023

Giovane cazzo per vip matura

Mi chiamo Mark. Lavoro come Rider. Girando in bici mi capitò di passare nei pressi di una villa. Notai un'affascinante donna mora. Ci volle poco per riconoscerla e capire che si trattava della famosa star del cinema, Karen Mills. L'avevo vista anche in alcune soap opera di successo. Inoltre, alcuni miei amici, se la segavano puntualmente considerandola la figa per eccellenza. Come dar loro torto? Karen è un gran pezzo di gnocca! La star si era ormai accorta che gironzolavo spesso davanti casa sua. Un pomeriggio, la donna, evidentemente intenta a provocare, si presentò davanti all'ingresso della villa con uno sgargiante indumento intimo rosso, senza mutande, e tacchi del medesimo colore. Un look del genere avrebbe fatto perdere la testa a chiunque e, difatti, la distrazione mi fu fatale. Scivolai con la bici proprio davanti a lei. La gamba mi sanguinava un pò ma poco importava, ero al cospetto della star! Karen si accertò che non mi fossi fatto troppo male. Poi mi invitò ad entrare dentro la sua prestigiosa dimora. Mi disinfettò la ferita. Il suo profumo mi eccitava. Avevo il cazzo già durissimo. Karen non rimase affatto turbata da tutto ciò, anzi, prese l'iniziativa segandomi e ponendolo con disinvoltura tra le sue splendide tettone. Non immaginavo certo che la situazione prendesse una piega del genere. Desideravo al massimo un autografo da quella donna per poi vantarmi con gli amici. Ma, date le circostanze, avrei potuto vantarmi sicuramente molto di più con loro. Karen, con tanto di rossetto sgargiante sulle labbra, mi sbocchinò a dovere. Andai davvero in estasi. Ricambiai il gesto leccandole minuziosamente la calda e deliziosa figa bagnata (che chissà quanti uccelli aveva già accolto!). Fui pronto per scoparla a missionaria proseguendo poi con una magnifica percorina mozzafiato. La ripassata a candela fu davvero esaltante. Lì Karen espresse chiaramente il suo interesse per i ragazzi dotati, ritenendoli meno problematici dei maschi maturi. Proseguimmo a trombare splendidamente sul divano. La fica morbida di Karen massaggiava deliziosamente il mio pene che fu pronto ad eiaculare nella sua bocca. La donna assaporò il nettare caldo. Diedi un'occhiata all'orologio e mi accorsi di essere in ritardo mostruoso con il lavoro. E così corsi via da lì senza nemmeno ricevere l'autografo. Bhè, poco importa, non ho l'autografo della diva ma me la sono fatta alla grande. Gli amici, invidiosi, non ci crederanno mai a meno che non riesca ad ottenere un mitico bis e a reperire qualche suo indumento intimo da mostrare come prova...


Lesbicando con la suocera

Mi chiamo Claudia. Sono sposata con un uomo di nome Ugo. Il matrimonio andò bene solo il primo anno dopodiché cominciò la parabola discendente. Ugo trovava maggiori stimoli con le sue giovanissime e provocanti colleghe d'ufficio. Fu così che iniziai a ricevere le corna. All'inizio abbozzai, le subivo passivamente per quieto vivere accoccontentadomi di scopare una volta al mese quasi come fosse stato un premio di consolazione. Ma ero palesemente nervosa, frustrata. A volte mi lamentavo con Silvia, sua madre, ma per vergogna, non raccontavo tutta la verità per cui lei, conoscendo la situazione solo parzialmente, tendeva a prendere le difese del figlio. Il colpo di scena, del tutto imprevisto, arrivò per caso. La casa di Silvia si allago' a causa di un'infiltrazione d'acqua trascurata e sottovalutata. Ugo, ormai quasi del tutto assente tra le mura domestiche, mi riferi' che avrei dovuto accogliere sua madre in casa a tempo indeterminato o almeno fino al ripristino dei danni presenti nella proprietà. Stizzita pensai che, stando a stretto contatto quotidiano con mia suocera, i litigi sarebbero arrivati a mille e una notte. Ma spesso le vicende evolvono in modi inaspettati. Non sapevo che Silvia, in realtà, è una gran porca. Dentro la valigia, oltre ai vestiti, teneva un grosso cazzo finto. La beccai mentre contemplava l'oggetto. Dapprima restai contrariata ed espressi tutto il mio dissenso. Poi, però, ne nacque un torbido discorso a sfondo sessuale. Silvia sosteneva che molte donne fanno uso di oggetti di questo genere per l'autoappagamento del desiderio erotico in mancanza di uomini. Cominciai ad eccitarmi, a perdere totalmente la bussola, come si suol dire. Mi resi conto che io e lei stavamo, incredibilmente, sulla medesima lunghezza d'onda. D'istinto le presi la mano facendo cenno di seguirmi. Volevo rilassarmi perbene per cui mi spogliai nuda e le chiesi di spalmarmi la crema sul corpo. Ciò durò ben poco perché lei capì al volo che desideravo molto di più, in quel frangente, e così, con estrema disinvoltura, iniziò a leccarmi un capezzolo. Accolsi con gioia estrema quell'iniziativa mentre accarezzavo spudoratamente il mio clitoride in cerca di piacere. Si spogliò rapidamente anche lei. Le leccai i capezzoli sditalinandole la fica. Poi mi concentrai con la lingua sulla spacca. La suocera gradì parecchio quelle attenzioni orali. Afferrai quel grosso dildo di cui sopra e lo utilizzai per frugarle il clitoride mentre, da gran troie, facevamo lingua a lingua. A quel punto Silvia, in preda ad irrefrenabili gemiti di piacere, se ne venne di brutto. Poi fu lei a deliziarmi usando divinamente la lingua sulla mia passera. Da navigata donna di mondo, amante di maschi e femmine, la suocera slinguazzava da paura e mi condusse, gradualmente, ad un bollentissimo orgasmo. Come potrete immaginare, quello rappresentò solo l'inizio del nostro trasgressivo rapporto. Tenendola in casa h24, ogni occasione era buona per lesbicare. Lo facevamo dappertutto: in bagno, nel letto, in cucina etc... Ci trattenevamo giusto quel paio di volte al mese in cui tornava mio marito, ignaro del tutto della tresca. Peccato che, da qualche giorno, hanno ripristinato i problemi presenti nella sua abitazione e, per non destare sospetti con il figlio, alias mio marito, è stata costretta ad andar via. Ma mi sà che andrò a trovarla piuttosto spesso. Mi sono tanto divertita in "casa", ora è lecito "giocare in trasferta".