venerdì 28 ottobre 2022

Un matrimonio tutto da scoprire

Mi chiamo Jasmine. Dopo aver flirtato con vari ragazzi di bell'aspetto, al solo scopo di raggiungere il puro piacere sessuale, decisi di sistemarmi e così individuai un tipo maturo benestante di nome Aldo. Non si può certo definire un bell'uomo ma va benissimo per poter condurre una vita agiata senza problemi economici di alcun genere. Dopo una breve relazione, durante la quale notai che lui era piuttosto impacciato e introverso, arrivò il giorno delle nozze. Alla cerimonia, e poi al pranzo, era presente la mia migliore amica, Michela, una ragazza piuttosto disinibita che, per l'occasione, aveva sfoggiato un vestito rosso con calze autoreggenti nere in bella mostra. Dopo esserci intrattenuti con gli invitati, io e Aldo tornammo a casa. Michela ci raggiunse per conto suo. Lei adora spettegolare in generale e, in particolare, sulle persone presenti a feste, matrimoni, etc... Io e lei stavamo chiacchierando in relax sul divano. Il discorso scivolò rapidamente sul mio rapporto con Aldo. Lei approvò la mia scelta del matrimonio precisando che avrei potuto vivere agiatamente e, nel contempo, scopare con attraenti ragazzi. Spiegai a Michela che Aldo con me, in realtà, non ci aveva mai provato fino a quel momento. Probabilmente sapeva di non essere considerato attraente e temeva, oltri ogni cosa, un rifiuto. Di conseguenza, si accontentava di tenermi vicina a sè. Michela si intrigò di questa situazione e trasmise anche a me la curiosità. Aldo si presentò davanti a noi e lei cominciò a stuzzicarlo provocandolo e umiliandolo in tutti i modi. Alla fine venne fuori che era un segaiolo amante delle ragazze in tacchi e autoreggenti. Queste preferenze rispecchiavano proprio il look di Michela di quel giorno. Avevo già intuito in passato che Aldo accusasse un pò di difficoltà, prima a raggiungere l'erezione e poi a mantenerla. Michela volle vederci chiaro. Gli tirò giù il pantalone di colpo notando l'uccello di Aldo, che tanto male non era, un tantino moscio. Risultava insolito che non fosse già duro con due belle ragazze come noi davanti. E così io e Michela iniziammo a smanettarlo alternandoci tra sega e massaggio dei testicoli. Fu così che il porcellino cominciò a indurire e a provare piacere di quelle attenzioni. Confessò pure di venire sul monitor, mentre visionava materiale pornografico. Io e lei notammo che aveva difficoltà a mantenere l'erezione ma non mollammo la presa e, alla fine, riuscimmo a farlo godere e schizzare in modo piuttosto copioso. A pagarne le spese fu il tappeto che rimase tragicamente intriso di sborra. Partivo dalla priorità dei soldi, nel matrimonio, è vero, ma, trascinata dalle iniziative di Michela, potrei anche trovare piacevole sperimentare giochi sessuali di vario genere con mio marito Aldo.


giovedì 27 ottobre 2022

Adulterio matrimoniale precoce

Mi chiamo Leonardo. Lavorando nello staff di un Hotel, ho a che fare ogni giorno con diversi tipi di persone. I clienti sono soggetti d'ogni genere e ci si può aspettare di tutto da loro. Ricordo ancora, come fosse ieri, una coppia di novelli sposi. Lui, di nome Gerardo, era un pò mieloso, sembrava un damerino tutto alliccato. Lei, invece, si chiamava Yuma, una bella fanciulla di colore. Come parte del mio lavoro, li accompagnai in camera aiutandoli a portare le valige. Si trovavano nella struttura per trascorrere la Luna di Miele. Il conto era stato pagato in anticipo. Gerardo accarezzava l'anello della ragazza facendo considerazioni sulle unioni che durano per tutta la vita. Lei, d'altro canto, giurò fedeltà. Ma compresi subito che non era questo il caso delle relazioni serie. Afferrai l'ottima mancia, dopodichè salutai la coppia spiegando di chiamare per ogni eventuale esigenza ed andai via. L'istinto mi suggeriva di provarci con quella donna, dal momento che non mi sembrava una tipa affatto fedele. Tornai a bussare alla loro porta poco più di un'ora dopo. Aprì lei. Le mostrai direttamente il mio pregevole cazzo. Sapete com'è, fa sempre un certo effetto sulle donne! Lei si sorprese ma io capì che non desiderava altro. Si inginocchiò e cominciò a leccare il cazzo. Il marito se ne accorse ma si girò dall'altro lato per non osservare le "gesta" della moglie. Si vergognava da morire e, ovviamente, le diede della puttana. Ma Yuma aveva altro a cui pensare! Si stese sul letto pronunciando allusioni ironiche riguardo al servizio in camera. Mi resi conto che non le bastava una pompa e che desiderava scopare. Accarezzai le sue chiappe divine osservando gli spettacolari buchi. Il marito, intanto, si era dileguato per la vergogna di esser stato cornificato il primo giorno di matrimonio. Il lettone era tutto per noi! Mi sdraiai comodamente. Lei, ancora in lingerie da sposa, si mise sopra. Strofinai la cappella sul clitoride e, abilmente, la indirizzai direttamente nel buco del suo culo. Yuma non se l'aspettava che volessi prenderla addirittura dietro ma ciò la eccitò di brutto. Provai a penetrarla un pò ma aveva il buco un pò stretto. Fu un buon motivo e, al tempo stesso, una scusa affinchè mi sbocchinasse un altro pò. Quella lingua favolosa fece drizzare l'uccello al massimo oltre a idratare la cappella con abbondante saliva. A quel punto, il cazzo scivolò meglio dentro e potetti impalarla perbene a candela. Me la ripassai alla grande sul lettone per un bel pò, dopodichè eiaculai copiosamente nel suo ano. La stanza, come innanzi menzionato, era stata già pagata dal povero sposo, per cui la convinsi a soggiornare per i restanti 29 giorni del mese. La prospettiva di prendere un bel cazzo, ancora per diversi giorni, la allettò non poco. Andai io a farle visita tutti i giorni ed esigevo che indossasse sempre il vestito da sposa con relativa lingerie bianca. Mi eccitava da matti fotterla in quel modo pensando a quel cornuto del marito. A furia di montarla dietro, il buco del culo della donna si allargò diventando comodo quanto una figa. Peccato che il mese terminò troppo in fretta, avrei voluto sbattermela ancora per un pezzo...                     


L'amico troppo intimo del mio ragazzo

Mi chiamo Teresa. Nella vita le sorprese non finiscono mai. Stavo con un tipo di nome Max. La relazione procedeva a gonfie vele. Ma, un bel giorno, lui disse che dovevamo parlare. Era presente anche Mike, il suo miglior amico. Lavoravano insieme in una ditta edile. Avevo la sensazione netta che quei due volessero dirmi qualcosa ma non riuscivo a capire cosa. Dapprima pensai che Max avesse un'altra donna ma non era così. Lo baciai per stemperare la tensione, poi chiesi a Mike di lasciarci soli per preservare l'intimità di coppia ma, a quel punto, ci fu la svolta. Max voleva che Mike restasse. Realizzai che desideravano sesso a tre. Non me l'aspettavo ma ci poteva stare. Infondo Mike ha anche un gran bel fisico. Con la mente volai già alla doppia penetrazione. Ma il triangolo non si profilo' come lo avevo immaginato. Leccai il pene di Max lungo l'asta. Mi meravigliò l'atteggiamento dell'uomo di colore che osservava il pompino da distanza ravvicinatissima. La sua bocca arrivava quasi a sfiorare l'uccello. Poco dopo fu tutto chiaro quando Mike pose la lingua sulla cappella bagnata di Max mentre la mia saettava più in basso, sulle palle. Era evidente che quei due se la intendessero. Chiesi da quanto. Max rispose che si rilassavano nelle pause del lavoro, presumibilmente tra seghe e pompini ormai già da diversi mesi. Max mi leccò la fica mentre l'altro si segava osservando. Poi Max mi penetrò e, nel contempo, ciucciava il biscotto nero. Mike mi leccò la figa mentre Max se lo inculava perbene. Continuò a farselo mentre io leccavo il pisello di Mike. Max proseguì a trapanare Mike che, in preda all'eccitazione profonda, schizzò sul mio sedere. Max, desideroso di arrivare a sua volta all'orgasmo, intensificò il ritmo della scopata stantuffando l'amico sempre più rapidamente. Nel frattempo Mike mi slinguazzo' la passera ormai fradicia. Max venne intensamente nel sedere del collega di lavoro. Con la cappella ancora intrisa di sborra, Max coinvolse l'amico in un bacio mozzafiato, un lingua a lingua bollente che andò avanti quasi 20 minuti. Mi resi conto che quei due erano coinvolti molto più di quanto potessi lontanamente immaginare. Decisi di farmi da parte e lasciai che vivessero la loro storia d'amore. Sono perfino disponibile come testimone nel caso in cui desiderassero convolare a nozze. Dopotutto, ai matrimoni si conosce sempre un sacco di gente e la mia figa è pronta ad assere esplorata a fondo da qualche maschio arrapato.


mercoledì 26 ottobre 2022

Incontenibili voglie prematrimoniali

Mi chiamo Fiorella. Laura è la mia migliore amica. Durante gli anni abbiamo condiviso insieme tanti bei momenti: uscite, viaggi, ristoranti, cinema. Laura ha un carattere forte, un pò dominante. Io, invece, sono più remissiva, almeno apparentemente. Organizzammo perfino il matrimonio nello stesso giorno. Lei doveva sposare un tale di nome Eugenio ed io il suo miglior amico, Santino. Tutto sembrava procedere normalmente ma, poco prima di andare all'altare, la trasgressione prese piede. Mi trovavo accanto a Laura quando lei, colta da irrefrenabile impulso sessuale, mi alzò il vestito da sposa con decisione e cominciò a leccarmi il buco del culo con gusto. Quel gesto mi sciolse! Ricambiai slinguazzandole la figa a mia volta. Laura volle darci dentro. Si mise sopra di me applicando il piacevolissimo e bollente strofinio tra passere, pratica a me ignota, fino a quel momento. Sul più bello arrivò Eugenio, promesso sposo di Laura. Si scandalizzò notevolmente vedendoci lesbicare come forsennate e non sapeva nemmeno come riferire ciò all'amico ed eventualmente agli invitati. Bisognava che quell'uomo tacesse, almeno temporaneamente. Laura ed io lo spogliammo e lo portammo sul letto. Poi lei lo sbocchino' perbene. Certi lavoretti rendono i maschietti molto docili. Dopodiché lo cavalcammo insieme, usandolo per il nostro piacere sessuale. Il cazzo penetrava lei mentre lui mi leccava la figa. Dopo un po' ci scambiammo di posizione in modo tale che io prendessi l'uccello e lei la lingua. Eugenio voleva godere, proseguì a fottermi a pecorina mentre io leccavo la fica alla mia amica. L'uomo venne copiosamente schizzandomi dentro. Intanto, anche Laura raggiunse l'orgasmo e urlò di piacere come una matta. Non ci importava più quello che Eugenio potesse eventualmente raccontare in giro. Quell'esperienza insolita ci rese consapevoli dei sentimenti profondi che provavamo l'una per l'altra, un trasporto che andava ben oltre la pura e semplice amicizia. Mi spiace per Eugenio ma è noto che, vedere la sposa prima delle nozze, porta male... ma forse solo per lui e l'amico. Per me e lei, invece, la situazione ha preso un'ottima piega.


martedì 25 ottobre 2022

Mio padre va matto per i nipoti

Mi chiamo Marika. In alcune famiglie esiste un gran torbido e la mia è senz'altro una di queste. Fin dai tempi del fidanzamento, mia madre Irina, sapeva dell'interesse sfrenato di mio padre Ariosto per i giovani ragazzi. Ciò nonostante, portò avanti la relazione fino al matrimonio. Irina adora vivere nel lusso che mio padre, benestante, può garantirle. In realtà Ariosto è generoso nei confronti di tutto il ramo familiare. Ha sempre dispensato denari anche alle sorelle di mia madre, Carolina e Ivana. I figli di queste due sono i miei cugini, Fabio e Stefano. Con loro ho avuto sempre confidenza, fin da piccola. Li segavo e li spompinavo. Ma, crescendo Fabio e Stefano mostrarono interesse l'uno verso l'altro. Lo compresi benissimo ma aspettai il momento giusto in cui decisero di confidarsi. Li segai entrambi e spompinai Stefano ma, durante questo gioco, loro vuotarono il sacco confermando la tendenza omosessuale. Fabio succhiò Stefano dinanzi a me. Poi, mentre spompinavo Fabio, loro due si baciarono in bocca. Mi resi conto che si erano innamorati a vicenda. Fabio mi scopò mentre ciucciavo Stefano. Poi cavalcai il cazzo di quest'ultimo, intanto loro due si baciavano. Finimmo in doppia penetrazione. Probabilmente io ero l'unica ragazza di cui si fidavano. Tengo a loro due, ma mai quanto a mio padre. Irina mi aveva suggerito di scaldarli perbene in modo tale che Ariosto sarebbe stato facilitato ad approcciarli. All'improvviso comparvero nella stanza mia madre Irina, zia Ivana (madre di Stefano) e mio padre Ariosto. Quest'ultimo si fiondò su Stefano e cominciò a succhiargli egregiamente il cazzo mentre zia Ivana segava Fabio. I ragazzi non si aspettavano una situazione del genere. Tra l'altro avevano definito, in modo imperdonabile, mio padre vecchio e inadatto a certe pratiche. Ariosto sbocchinava alla grande. Irina e Ivana erano complici. Nessuna delle due avrebbe mai voluto scontentare mio padre che le permetteva di vivere in maniera decisamente agiata. Ed anch'io puntavo alla felicità di mio padre. Ma, le effusioni di Fabio verso Stefano, furono accolte male da Ariosto che desiderava essere protagonista indiscusso e intimamente vicino ai nipoti. Ci pensammo noi donne, su suggerimento di Ivana, a facilitare la situazione a mio padre ponendo i ragazzi con i cazzi vicini tra loro. A quel punto, Ariosto, con un gesto famelico, li imboccò entrambi. Il caldo lavoretto orale portò entrambi a venire nella bocca del mio genitore che assaporò la doppia dose di sperma. Quel focoso bocchino indusse i ragazzi a sottostare ai desideri erotici perversi dello zio. La felicità di mio padre viene al primo posto e non deve essere turbata per alcun motivo (lo sanno bene Irina e le sorelle). Per mantenere tali condizioni di vita agiata, ben venga una marea di bocchini gay incestuosi propinati ai nipoti! Quanto a zia Carolina, lei è sempre d'accordo con Ivana.


Una ditta seria

Salve da Monica. Avete appena letto di quando beccai i miei colleghi a praticare sesso gay in camera da letto dell'albergo dove alloggiavano per la conduzione di un'importante e urgente trattativa aziendale. Io ero stata inviata in loro supporto e mai avrei avrei immaginato lontanamente di trovarli nel pieno di un amplesso. Fui costretta a seguire la procedura. Avvisai telefonicamente il Capo, mr. Frank, che licenziò quei due poveracci e mi diede pieni poteri. Portai in porto l'affare in modo egregio (soprattutto grazie ad un paio di decisivi lavoretti di bocca che sbloccarono di colpo alcune controversie) dopodichè tornai alla sede centrale della ditta per il resoconto. Una voltà in ufficio, ricevetti i complimenti del Capo ma mi toccò fare i conti con la dura realtà, nella quale, per andare avanti, specie per quanto concerne una donna, le capacità professionali possono non bastare. Il Capo, con una serie di allusioni, mi fece capire di volere sesso. Non gli bastava che giovassi alla produttività aziendale, esigeva il suo rendiconto personale a base di sesso. Altro che società seria! Il porco mi spogliò in fretta palpando le cosce e leccando i capezzoli, poi pretese un succulento bocchino che gli propinai inginocchiata in autoreggenti come la peggiore delle zoccole. A quel punto, però, provai dispiacere per aver contribuito al licenziamento dei colleghi. Dopotutto si erano solo lasciati guidare dai sensi, dal desiderio, senza secondi fini. Io, invece, usavo il corpo per fare carriera. Non era la prima volta che mi concedevo a dei clienti facoltosi. Ma, starci anche col Capo, mi fece sentire come una completa puttana. Non potevo raggiungere il successo a scapito di quei due stronzetti e così, nell'intimità, cercai di convincere il Datore di lavoro a riassumerli. Ma la richiesta doveva essere plausibile. Intanto Frank mi leccò la figa e mi scopò a candela e a pecorina di brutto. Durante la penetrazione, gli spiegai che Nando e Corrado potevano rientrare come specialisti per le trattative con clienti omosessuali. Frank mi chiese conferma del loro orientamento e io gliela diedi. Il suo cazzo, intanto, eiaculò copiosamente nella mia bocca. Frank riprese fiato ed ordinò di riassumere i colleghi. Mi sentì sollevata e meno stronza, sapendo di aver compiuto finalmente una buona azione. Contattai Corrado e gli dissi: "Ciao, avverti il tuo amichetto che la ditta ha ancora bisogno di voi. Siete reintegrati per le trattative tra finocchi!". Certo che questa è proprio una ditta seria, non trovate? Leggi dal principio.


lunedì 24 ottobre 2022

Colleghi complici in trasferta

Mi chiamo Nando. Lavoro in una società finanziaria. Il Capo, un giorno, decise di inviarmi in trasferta per la definizione di un'importante trattativa d'affari. Credevo che mi affiancasse una delle belle colleghe d'ufficio come Monica e già pregustavo l'idea di provare a sedurla. Invece, inaspettatamente, fu incaricato Corrado. Ci restai un po' male ma ero contento lo stesso dal momento che con lui avevamo sempre riso, scherzato e parlato di fiche. Arrivammo a destinazione verso sera per cui ci recammo direttamente in albergo per passare la notte. Ci era stata assegnata una camera matrimoniale in promozione e non due singole per ridurre i costi, la numero 69, guarda un po'! Ci spogliammo e ci addormentammo presto. La notte trascorse serena ma, il mattino seguente, accadde il patatrac. Mi svegliai con una bella erezione. Abbassai il boxer per lasciar respirare l'uccello. Lui si svegliò, se ne accorse, e mi guardò negli occhi. Ci furono interminabili minuti di profondo imbarazzo. Poi, d'istinto, abbassai il suo boxer notando anche lì l'erezione. Spezzai l'angosciante silenzio osservando: "Vedo che sei eccitato pure tu, a che pensavi?". Rispose: "A Monica!". Altrettanto falsamente replicai: "Anche io". Continuammo a guardarci fisso negli occhi con l'ipocrisia di due uomini etero vogliosi di trasgredire. Gli dissi: "Peccato che lei non è qui". Rispose: "Già, potevamo fare una cosa a tre, magari". Ribattei: "Lei non c'è, ma noi si!". Fu un chiaro segnale di seduzione che gli inviai, lui lo comprese. Poi presi la sua mano poggiandola sul mio cazzo. Tommy capì che volevo essere accarezzato e cominciò a segarmi lentamente. Sotto la sua mano il cazzo si indurì ancor di più. A quel punto io feci lo stesso con il suo. In tal modo ci davamo piacere a vicenda sul lettone. Nella libidine fu più agevole e naturale piazzargli la lingua tra le labbra. Così finimmo per baciarci in bocca mentre ci masturbavamo dolcemente a vicenda. Fu stupendo, anche se del tutto inaspettato. Eiaculammo entrambi schizzando uno nella mano dell'altro. Ci rilassammo. Poi lui chiese: "Che vuol dire questo?". Risposi: "Non lo so, dobbiamo scoprirlo... Magari eravamo solo un po' troppo eccitati...". Bisognava prepararsi in fretta per andare a lavoro. Ma la sera, al rientro in camera, finimmo insieme sotto la doccia calda insaponandoci a vicenda tra baci e palpate reciproche. Il mattino seguente ci scambiammo altre effusioni prima di incontrare i clienti della società per la quale lavoravamo. Passarono alcuni giorni ed io presi una cotta per lui che, del resto, mi ricambiava. Sentendoci liberi decidemmo di lasciarci andare del tutto passando da un approccio soft ad un altro decisamente hard. Persi ogni freno inibitorio e gli succhiai il cazzo. Tommy gemette di piacere. Poi passammo a deliziarci oralmente a vicenda nella mitica posizione a 69. Fu stupendo assaporare l'uno il seme dell'altro. La trattativa andava per le lunghe e i nostri giochi potettero proseguire per almeno una settimana. Dopodiché arrivò la ciliegina sulla torta: lasciai che mi scopasse. Lo volevo dentro di me il suo uccello. Ma, sul più bello, accadde un imprevisto. Durante l'amplesso la porta della camera si aprì all'improvviso. Due donne ci videro proprio mentre fottevamo. Si trattava di Monica accompagnata da una cameriera dell'albergo. Il Capo, senza avvertire, l'aveva inviata lì a sorpresa per aiutarci a sbrogliare le complicate trattative economiche. La figura di merda fu colossale. Monica stentò a credere a ciò che vide. Fatto sta che contattò immediatamente il Capo riportando che io e Tommy, da gran froci, pensavamo più a scopare tra di noi che a condurre gli affari in porto. Il licenziamento fu immediato. Persi il lavoro ma trovai l'amore. Pazienza, nella vita non si può avere tutto! Intanto Monica, suo malgrado, dovette dare ampie manifestazioni di "capacità" ed "affidabilità" direttamente al Capo, non sò se mi spiego! Segue


I Porcellini caldi della palestra

Mi chiamo Federica. Adoro recarmi in palestra ma non amo troppo la confusione. Data l'amicizia con la proprietaria, ho un duplicato delle chiavi della struttura per cui posso andarci anche in orari improbabili come quelli notturni durante i quali non sono presenti i clienti. Ma, a quanto pare, non sono l'unica a cercare la privacy in quel posto. Qualche volta mi è capitato di trovare persone intrufolatesi dalla finestra. Di solito si trattava dei calciatori del campetto limitrofo che si portavano qualche ragazza per scoparsela in tranquillità. Spiare mi diverte, lo ammetto. Una sera, però, accadde un episodio anomalo. Sentì i soliti gemiti ma, quando mi avvicinai per vedere chi fosse, nei pressi delle docce, al posto delle solite coppiette, scorsi due maschi di colore che scopavano. Non conoscevo la dinamica di come fossero giunti lì, probabilmente volevano solo parlare un po' e lavarsi in pace, inizialmente, ma poi, uno dei due, presumibilmente l'attivo, aveva deciso di farsi l'altro. A differenza delle mie amiche, che inspiegabilmente lo disprezzano, adoro il sesso tra uomini e guardo spesso video del genere su Internet. Osservare dal vivo è molto più eccitante del virtuale e così mi godetti la visione della loro scopata e mi spogliai gradualmente per stare più comoda. Scopavano meravigliosamente e così, presa dalla libidine, non resistetti alla tentazione di manifestare la mia presenza. Si sorpresero e si preoccuparono al tempo stesso ma io li rassicurai pregandoli di continuare. Non avrei raccontato nulla in giro nè tantomeno alla proprietaria in cambio di una bella leccata di fica al termine della trombata. Da così vicino sentivo perfino l'odore del loro sudore. L'attivo, Phil, spanò l'altro, Sam, senza pietà. Andarono avanti così per un bel po'. Sam si toccava, poi smise di farlo e godette solo con la penetrazione fino a venire intensamente. Poco dopo Phil gli sborrò copiosamente nel culo, scaricandosi a sua volta. Annusai il profumo dello sperma, poi li incitai a rispettare l'accordo. Ordinai categorica: "Ora venite a leccare la patata frocetti!". Seppur non particolarmente intrigati dalla fregna, si stavano apprestando ad obbedire ma, un rumore improvviso, ci fece sobbalzare tutti. Temendo che fosse qualche addetto alla manutenzione, ci affrettammo a scappare via. Realizzai il mio sogno di farmi leccare da maschi gay qualche tempo dopo. Li invitai a casa mia per farmela slinguazzare in santa pace. Cominciò il passivo, poi l'attivo gli dette il cambio finchè raggiunsi il tanto desiderato orgasmo. Infondo, chi si contenta gode. Tuttavia, in seguito, proverò a convincerli a venire di nuovo nella mia abitazione e proverò anche a scoparci. Dopotutto, tentar non nuoce! 


venerdì 21 ottobre 2022

Coabitazione forzata coi novelli sposi

Mi chiamo Lana. Voglio raccontarvi la situazione torbida in cui mi trovo. Convivo con Roberto, un uomo separato con una figlia a carico di nome Cristina. In realtà, la ragazza conobbe un giovanotto di nome Elio. Quest'ultimo, di estrazione povera e senza i genitori, venne ad abitare a casa di Roberto. I giovani apparvero fin da subito estremamente focosi e, spesso, cercavano di fare sesso in bagno. Ma si sà che la convivenza non è facile già in due, figuriamoci in quattro, e bisognerebbe avere rispetto delle altre persone con cui si coabita. Io e Roberto li sorprendevamo spesso in intimità pregandoli di smettere. Dopo qualche tempo, i ragazzi si sposarono ma la situazione sostanzialmente non cambiò. Proprio il giorno del matrimonio, lei, ancora in abito da sposa, amoreggiava con Elio sul divano. Si trattava di baci che poi sconfinarono in una leccata di fica. A quel punto Robertò, ispirato, mi accarezzò le tettone. Da lì fu un attimo a ritrovarci tutti sul divano a scopare in compagnia. Fin qui quasi normale, Roberto penetrava me a pecorina e lo stesso faceva Elio con Cristina. Ma, come si suol dire, l'appetito vien mangiando! Roberto scaldò l'atmosfera chiedendo al ragazzo un parere fisico su di me. Elio lo espresse in maniera molto positiva scatenando l'apparente gelosia della moglie. Io e lei, eccitate, finimmo pure per baciarci. Dopo di ciò fu Cristina ad alimentare la trasgressione leccando il cazzo del padre. Non credetti ai miei occhi. La ragazza sosteneva che, infondo, avrebbe fatto piacere a tutti uno scambio di coppia. E così io e lei ci ritrovammo impalate a candela a partner invertiti. Elio fotteva me mentre Roberto ingroppava la figlia. Eravamo consapevoli di quella porcata e ci sguazzavamo come dei maiali. Dopo l'intensa attività trombatoria, Roberto schizzò sulla figa della figlia ed Elio bagnò la mia. Pensavo si trattasse solo di un gioco zozzo momentaneo finito lì ma, a quanto pare, Roberto aveva intenzione di "approfondire" lo scambio anche nella vita reale. Cristina, d'altro canto, affascinata dal carisma perverso del padre, non riusciva proprio a resistere a certe proposte indecenti. A me, naturalmente, non dispiacevano le attenzioni di un ragazzo dotato. Anche Elio fu d'accordo e così, da quella sera in avanti, le coppie si scambiarono. Roberto e la figlia Cristina dormivano (e scopavano) nello stesso letto e io diventai la fidanzata di Elio. Ovviamente, quando trombavamo in quattro, ci riscambiavamo. Fu un'esperienza esaltante ed inebriante, lo devo ammettere. Poi, però, come spesso accade nella vita, arrivò il colpo di scena. Elio, sempre molto focoso a letto, finì per mettermi incinta. Io partorì in gran segreto e, ad amici e conoscenti, raccontammo, di comune accordo, che il nascituro era il figlio di Elio e Cristina. Ma anche quest'ultima restò incinta del padre. Ancora una volta, di comune accordo, raccontammo che si trattava del secondo figlio della giovane coppia. Infondo è bello allargare la famiglia anche se, alla fine, in un contesto davvero perverso, siamo un pò tutti genitori.


Un solo torbido giorno di matrimonio

Mi chiamo Eleonora. Il giorno del matrimonio dovrebbe essere quello più bello per una donna e, almeno in parte, il mio lo fu. Tutto sembrava procedere in maniera perfetta: la Chiesa, il ricevimento a ristorante con gli invitati gustando pietanze deliziose. Alla fine arrivò il momento topico, l'intimità con Eric, lo sposo moretto. Ero calda e anche lui raggiunse subito l'erezione. Ma, durante i preliminari, notai qualcosa di strano. Sottolineò quanto fossi bella e desiderabile dagli uomini, non solo da lui. Interpretai ciò come una sorta di segnale di gelosia e lo tranquillizzai asserendo di essere appena diventata sua moglie. Eric non vedeva l'ora di incularmi e di certo a me non dispiaceva affatto ma fu proprio in questo frangente che l'intimità cominciò a prendere una direzione insolita, torbida. Dal discorso generale, di essere desiderata dagli uomini, Eric scese nel particolare parlando di Alfred, il suo più caro amico. Quest'ultimo, per la cronaca, mi aveva sempre sbavato dietro senza mai ottenere nulla. Con parole più o meno velate, Eric affermò che il buco scoperto, in tal caso la figa, avrebbe potuto riempirlo il suo amico, suggerendo a chiare lettere la possibilità di un eventuale rapporto a tre. Mi suonò strano ma come fantasia per godere ci poteva anche stare per cui assecondai Eric e continuammo a scopare con passione finché lui eiaculò nel culo. La vera sorpresa arrivò quando si aprì di colpo la porta del bagno e comparve Alfred tutto nudo davanti a noi a cazzo duro! Quei porci si erano messi d'accordo e Alfred si era nascosto in bagno in modo da guardarmi nuda, tramite il buco della serratura, mentre scopavo e segarsi. Dopo i discorsi preparatori di Eric i due pensavano di potermi scopare in sandwich ma la mia non fu la reazione di chi acconsente alla doppia penetrazione. In passato avevo fatto porcate ma considero il matrimonio una cosa seria per cui, nell'incazzatura, dissi: "Vi rendete conto che siete due pervertiti? Ah ma io non vi consento di usarmi come la vostra puttana da svago, sia chiaro!". A quel punto Eric tentò di giustificarsi sostenendo di aver consentito ad Alfred di sbirciare per soddisfare le fantasie dell'amico. L'evidente morbosità del loro rapporto mi portò a dire a Eric con naturalezza: "Se ci tieni tanto a lui da permettergli di spiare un rapporto intimo con tua moglie, perché non lo scopi direttamente?". Probabilmente quelle parole, intrise di rabbia e delusione, evidenziarono involontariamente, in modo netto, il lato omosessuale latente di entrambi. Furiosa mi rivestì e uscì sbattendo la porta. Ma poi tornai indietro e sbirciai, a mia volta, dal buco della serratura. La curiosità di ascoltare ciò che si sarebbero detti era troppa. Eric, nervoso, gli disse: "Hai visto? Te l'ho detto che era un gioco rischioso! Per accontentarti ho perso la moglie al primo giorno di matrimonio, cazzo!". Per alcuni secondi ci fu un silenzio di tomba. Poi Alfred affermò: "Magari la sposa non aveva tutti i torti, le donne passano ma gli amici restano!" Erano entrambi nudi, uno dinanzi all'altro. Alfred si avvicinò e accarezzo' il cazzo di Eric che, pian piano, divenne di nuovo duro. Naturalmente non immaginavo che le mie parole potessero essere state, in qualche modo, di ispirazione. Sgranai gli occhi quando vidi i due amici baciarsi. In pochi minuti, Alfred si ritrovò a candela ingroppato da Eric che esclamò: "Il culo di mia moglie ormai è andato, vorrà dire che mi consolero' con il tuo". L'ingroppata proseguì a ritmo incalzante col cazzo del moro che sfondava il culo del biondo. Gemevano entrambi di piacere. Alfred eiaculò senza nemmeno toccarsi mentre riceveva la sborra nel culo dallo sposo. Non vi nascondo che fu eccitante, sul piano sessuale, anche perché si trattava di due bei ragazzi. Ma, a quel punto, ci voleva comunque una vendetta. Corsi in fretta a chiamare alcuni degli invitati che si erano trattenuti in Hotel ed entrai insieme a loro nella stanza dove stavano Eric e Alfred. Diverse persone potettero guardarli nudi ancora avvinghiati e con i corpi intrisi di sborra. In quel frangente esclamai, gridando a voce alta: "Ecco cosa fa quel porco di mio marito il primo giorno di nozze, fotte con l'amico!". Eric divenne rosso in viso e restò in silenzio, travolto dalla colossale figura di merda. Alfred, per stemperare la tensione, non sapendo cosa dire, affermò: "Viva l'amore, in qualunque forma sia!". Ma un pittoresco signore anziano esclamò all'improvviso: "Buona vita a sti frocioni!" e giù risate generali.


giovedì 20 ottobre 2022

La figlia disponibile dei vicini

Mi chiamo Carmen. Sono una donna matura che ama le giovani ragazze. Per portarmele a letto approfitto di ogni occasione che capita. Ricordo con grande piacere le giornate trascorse con Wendy, la figlia dei miei vicini. I genitori andarono fuori città per trascorrere un weekend e mi chiesero la cortesia di tenere la ragazza sabato e domenica. Naturalmente accettai molto volentieri pregustando quello che sarebbe accaduto. Dapprima dialogai un pò con Wendy per cercare di capire in che situazione si trovava in quel momento. Affermò di essere single dopo aver terminato la relazione con un ragazzo. Questa esternazione mi incoraggiò non poco. Verso sera, Wendy decise di fare un bagno caldo. Chiuse la porta della toilette ma non a chiave. Aspettai alcuni minuti, dopodichè la raggiunsi lì. Chiesi di poter restare per fare pipì. D'altronde il bagno è grande e lei non ebbe nulla da obiettare. Urinai con calma osservandola nuda nella vasca da bagno e intanto le feci dei complimenti sul suo aspetto fisico. Ringraziò e affermò che sono bella anche io. Ormai era evidente che ci stava. Con disinvoltura, tolsi anche il reggiseno e la raggiunsi nella vasca da bagno. Mi accarezzò le tettone mentre giocavamo lingua a lingua come puttanelle in calore. La insaponai, poi la sciacquai con la doccia. Ad un tratto lei disse di volersi tagliare i capelli lateralmente. Probabilmente desiderava dare una svolta alla sua vita. Le spiegai che in bagno c'era tutto l'occorrente per cambiare look e mi allontanai precisando che l'avrei aspettata in camera da letto. Mi stesi nuda sul letto. Dopo una mezzoretta lei arrivò, altrettanto nuda, e si stese su di me. Ci baciammo e lei mi leccò con gusto capezzoli e figa. Quel taglio la rendeva, ai miei occhi, una lesbichetta doc. Mi leccò la fica con molta cura e pure il buco del culo. Venni intensamente. Poi ci mettemmo a 69. La  sua topina aveva un gusto delizioso. La feci venire ed anch'io godetti nuovamente. Poi la troietta afferrò un dildo della mia collezione sparandomelo nella fregna. Ma io disponevo di un altro oggetto niente male, un vibratore di ottima qualità. Le tormentai il clitoride con quel gingillo portandola al Settimo Cielo del piacere nonchè a reiterati orgasmi... Che bel weekend! Spero che, prima o poi, i genitori della ragazza si allontanino nuovamente in modo da godermela ancora.              


mercoledì 19 ottobre 2022

Eva Diaries

Date un'occhiata ai miei scatti hot porcellini. Certe volte la vostra amica è davvero molto calda...


Il cazzo del barista come alternativa

Mi chiamo Lia. La storia che mi accingo a raccontare è accaduta questa estate. Dopo la fine della relazione con il mio ex, avevo una gran voglia di conoscere gente nuova e flirtare. In vacanza notai due ragazzi biondi molto carini di viso. Mi piacevano entrambi. Superficialmente pensai di far colpo su entrambi e di potermi divertire un po' con l'uno e un po' con l'altro. Al solo pensiero mi si bagnava la fica. Ma l'impatto con la realtà fu decisamente diverso. Li beccai insieme nudi in una zona isolata su un lettino. Uno succhiava i piedi all'altro. Ingenuamente pensai che fosse un modo per rilassarsi. Ma poco dopo mi resi conto che, in realtà, interagivano sessualmente tra loro. Uno, più sottomesso, leccava e succhiava il cazzo dell'altro. Il dominante inculò l'amico a candela. Mi fece uno strano effetto vederli in quel modo. Il passivo venne e poi si lasciò sborrare nel culo. Non contento, il dominante mise l'altro a pecora urinandogli copiosamente tra le natiche in un chiaro gioco di gay pissing. Mi spogliai nella speranza di attirare la loro attenzione ed entrare in un eventuale triangolo ma fu del tutto inutile dal momento che la fica non era tra le loro priorità. A quel punto mi venne in mente il barista, Claudio, uno che ci provava dall'inizio della vacanza. Era figo, muscoloso e anche un po' presuntuoso, a dir la verità. Non mi intrigava come i Biondini ma la fica assetata reclamava qualcuno che la riempisse con la fava. E così andai spedita da lui. Si meravigliò di vedermi, dopo essere stato più volte respinto. Non persi tempo, dopo una rapida sega, mi spogliai e lasciai che mi scopasse tutta con il suo cazzone duro. Trombai a pecorina, a candela, a missionaria. Finalmente un bel cazzo mi spanava tutta. Durante la scopata gli raccontai dei Biondini. Forse ciò lo fece sentire come un ripiego ma la voglia di fottere era senz'altro maggiore di quella di polemizzare. Mi schizzò copiosamente in faccia scaricando tutto il seme che teneva addensato nei coglioni. Meno male va, in tal modo rimediai alla grande ad una vacanza potenzialmente disastrosa.


L'amichetto di colore di mia figlia

Mi chiamo Vanessa. Sono una donna molto calda e troia, sfrutto ogni occasione buona per fare sesso e, in particolare, adoro i ragazzi giovani. Ho una figlia carina ma un po' immatura e stupidella di nome Lisa. Tuttavia, è utile come tramite per farmi conoscere i giovanotti. Ricordo ancora con gusto quel giorno in cui scopai con Didier, un maschietto di colore amico e coetaneo di Lisa. I ragazzi frequentavano la stessa scuola. Misi subito gli occhi addosso a Didier quando lo vidi in compagnia di mia figlia. Avevo bisogno di una scusa per approcciare e così suggerì a Lisa di invitare Didier a casa nostra per studiare. Lisa non era molto convinta ma, in genere, fa sempre quello che le dico. E così vedevo Didier almeno due volte a settimana. Mi prudeva la fica ma mi occorreva rendere la situazione più favorevole. E così gli chiesi di tagliare l'erba in giardino in cambio di soldi. Sapevo che avrebbe sudato e, di conseguenza, necessitato di una doccia. Gli lasciai un asciugamano ma ormai i suoi vestiti intrisi di sudore erano inutilizzabili. Si ritrovò mezzo nudo soltanto con l'asciugamano e venne a chiedermi come coprirsi. Lo mandai a chiedere aiuto a Lisa ma mia figlia non potette prestargli nessun indumento da uomo, dal momento che in casa non ne abbiamo. In più, la stronzetta si prese anche gioco di lui. Sbirciò e notò il cazzo morbido dovuto probabilmente all'imbarazzo e alla doccia fredda appena fatta. Gli dette del pisello piccolo e moscio offendendolo. Li osservai dietro la porta. Quando Lisa lasciò la stanza, entrai in scena io a consolarlo. Gli spiegai che mia figlia è un'immatura mostrandomi amica. A quel punto l'eccitazione mi avvolse tutta, volevo decisamente farmelo! In quelle condizioni, scoparlo sarebbe stato facile come realizzare un rigore a porta vuota! Mi inginocchiai e gli succhiai subito l'uccello. Non se l'aspettava ma gradì la terapia che rinforzai con una sega spagnola. E' un piacere farlo con le tettone che mi ritrovo. Lo cavalcai. Il cazzo penetrò splendidamente nella vagina bagnata. Poi lui mi chiavò a missionaria proseguendo successivamente a pecorina. Un'altra dose di sega spagnola lo mandò in estasi mentre, da buon feticista, mi succhiava le dita dei piedi. Riprendemmo a scopare di fianco. Cercai la sua lingua con la mia e ci baciammo. E' tremendamente eccitante limonare mentre si scopa. Me ne venni e leccai la sua cappella calda pronta ormai ad esplodere. Accompagnai la slinguazzata con una sega e lui mi schizzò copiosamente in bocca svuotandosi completamente i coglioni. Proprio in quel momento entrò mia figlia e vide la scena. Imbarazzata al massimo, mi rimproverò quasi ma io sottolineai senza pudore l'interesse irrinunciabile che ho verso i ragazzi. Bhè, è meglio che Lisa prenda coscienza di avere una madre davvero zoccola!


martedì 18 ottobre 2022

La sorella morbosa del mio ex compagno

Mi chiamo Monique. Da questa storia ne uscì profondamente delusa e umiliata ma tutte le esperienze contano e vale la pena di raccontarla. Conobbi Richard ad una festa. Era proprio un bel tipo, mi attraeva fisicamente e così attaccai subito bottone, come si suol dire. Fisicamente sono piuttosto gradevole per cui sembrò interessato alla sottoscritta. Alla fine ci mettemmo insieme. Credevo di aver trovato la persona giusta ma mi sbagliavo di grosso. Rossella, la sorella minore di Richard era un'autentica strega. Purtroppo me ne accorsi troppo tardi e, mio malgrado, dovetti subire gli eventi. Ma veniamo al punto cruciale della storia. Mi trovavo a casa di Richard (lui e la sorella abitavano insieme). Rossella, gelosa al massimo nonché innamorata persa del fratello, cominciò a provocarmi. Ovviamente non mi riteneva all'altezza di Richard. Le diedi della acida come risposta. Poi lui Intervenne per calmare le acque e, in seguito, si allontanò. Dopo un po', i io e Rossella restammo da sole sul divano. La vipera cambiò un po' atteggiamento cercando una falsa riappacificazione. Intanto continuava a chiedersi e a chiedermi se io fossi all'altezza del fratello, anche nell'intimità. Con disinvoltura, mi scoprì il seno. Mi alzo' la mini e tirò giù le mutandine con la rapidità del fulmine. Con la scusa di controllare quanto fossi vogliosa, mi penetrò la figa con le dita. Provai notevole piacere essendo bisex. Probabilmente lo era anche lei, tanto è vero che, poco dopo, si lasciò sgrillettare dalla sottoscritta. Mi illusi che tra noi stesse nascendo una complicità, in realtà mi stava brutalmente usando per i suoi scopi. Espresse il chiaro desiderio di voler continuare a giocare. Non mi dispiaceva affatto e poi, in quel frangente, ero davvero eccitata. Le leccai la figa sul divano. Sembrava tutto stupendo finché lei, nel complimentarsi della slinguazzata, mi dette della lesbica navigata. Non capivo le sue parole ma mi fu tutto più chiaro poco dopo. Richard era tornato e ci stava osservando stupito. Quando chiese spiegazioni, lei fu pronta a smerdarmi di brutto. Mi diede della lesbica davanti al fratello spiegandogli di essere stata sedotta da me. Di fronte all'evidenza dei fatti risultò complicato smentire quella versione e sostenere che aveva iniziato lei. Presa dalla vergogna corsi in bagno per cercare di togliermi dall'imbarazzo. Non potevo immaginare che, nel frattempo, quella gatta morta di Rossella stesse offrendo al fratello una spalla su cui piangere ovvero la fica. Dai gemiti, che si sentivano fino in bagno, capì che quei porci stavano scopando. Quando tornai in salotto non li trovai più. Mi diressi poco dopo verso la camera da letto. Aprì la porta e trovai lui tutto nudo mentre lei gli slinguazzava la cappella. Poco dopo, un mare di sborra schizzò in faccia alla ragazza. Quella troia, con aria compiaciuta e sorridente, mi prese anche in giro. Chiese se volessi leccarle un altro po' la fica o magari portare ad entrambi un drink energetico per rifocillarsi dopo l'intenso rapporto sessuale. Lui, ancora intento ad assaporare l'orgasmo, le fece eco chiedendomi di portare il caffè. Quella schifosa raggiunse il suo scopo, trombare col fratello estromettendo le donne che si avvicinavano a quell'uomo. Ma anche lui che zozzone a sguazzare in tale situazione incestuosa. Indignata, chiusi la porta e lasciai quei due porci a godersi le loro perversioni.


La figa allargata della vicina

Mi chiamo Alba. Abito in una zona periferica della città circondata dal verde. In realtà, si tratta di un'area piuttosto isolata. Accanto alla mia casa c'è soltanto quella di Rosalia, una signora matura di bell'aspetto. Premetto di essere fidanzata e che, fino a poco tempo fa, non consideravo particolarmente interessanti gli approcci sessuali tra donne. Ad ogni modo, notai subito un marcato interesse di Rosalia nei miei confronti. Si comportava in modo gentile, lo ammetto. Mi invitava spesso a prendere il caffè e poi le piaceva dialogare. Inizialmente stavo un pò sulle mie ma poi trovai piacevole conversare con lei. Tuttavia, col passare del tempo, il suo atteggiamento divenne asfissiante, al limite dello stalking. Mi cercava tutti i giorni, di continuo. Pretendeva che pranzassimo e cenassimo insieme. Qualche volta accettavo, altre declinavo gli inviti con delle scuse inventate lì per lì. Poi, una mattina, accadde ciò che mai avrei pensato. Mi bussò e disse: "Buongiorno dormigliona, dai vieni a prendere il caffè da me è ancora caldo. Ci sono pure degli ottimi biscotti vicino". Ci andai e notai che lei era particolarmente gasata. Alla fine, insistendo, riuscì a condurmi in camera da letto. Lì indossò della lingerie provocante chiedendomi un parere. Devo riconoscere che le stava davvero bene. Da una parola all'altra finì per sottolineare il suo interesse per le donne e per la sottoscritta in particolare. Era in evidente astinenza sessuale. Mi baciò sostenendo che non c'è nulla di male nelle effusioni tra donne. Cominciò ad incuriosirmi, nonostante fossi etero (almeno credo) e fidanzata. La sua figa era davvero spanata. Ci infilai la mano ed entrò tutta dentro facendola sussultare di piacere. Immaginai quante tonnellate di cazzi e falli da donne avesse preso negli anni per arrivare a certi livelli. Oltre ad usare la mano, gliela leccai anche un pò. Si rese conto che ci stavo e mi baciò con passione accarezzando la mia passerina (non allargata come la sua). Mi leccò i capezzoli e poi la figa. Provai piacere anche se mi resi conto che gradiva soprattutto essere spanata lei. Usai un grosso e lungo dildo della sua collezione per riempirle la figa. Poi tornai a utilizzare la mano. Gongolava come una matta sentendo la mano nella vagina. Nel contempo le leccavo il buco del culo. Provai un sublime perverso piacere a riempire la passerona di quella donna con la mia mano. Sentivo di essere la padrona dei suoi godimenti. Non tolsi la mano e mi acompagnavo con la lingua alternandola tra ano e fica. Rosalia sussultò e si allagò ma intanto disse di volermi insegnare un gioco. Si trattava della strofinata tra fighe, pratica a me del tutto sconosciuta fino a quel momento. La porcellona si muoveva su di me come una forsennata e le passere si frugavano a vicenda regalandoci inebrianti sensazioni di piacere. Ad un tratto lei si mise anche a leccarmi la pianta del piede. A quel punto chiusi gli occhi ed esplosi in un orgasmo pazzesco. Lei continuò a muoversi velocemente su di me per raggiungerlo a sua volta e se ne venne. I nostri liquidi intimi si mescolarono a sublimare quella colossale porcata. Diciamo che, dopo quell'esperienza intensa, sono io a cercare lei ed esigo essere invitata tutti i giorni a colazione, pranzo e cena!


Quella troiona di zia Rosa

Mi chiamo Claudia. Adoro il cazzo e scopo regolarmente con diversi ragazzi. Ma mia zia Rosa emana un fascino particolare. In realtà mi dice sempre che io sono la sua nipote preferita. Ricordo ancora, come fosse ieri, quel giorno in cui andai a trovarla e ammise, senza mezzi termini, di preferire, di gran lunga, le donne agli uomini. Ci tenne a presentarmi Janet, una sua coetanea con la quale intratteneva una relazione sessuale saffica. Restai sorpresa quando zia Rosa mi invitò a restare a guardare mentre lei giocava con la sua amichetta. Incuriosita, rimasi ad osservarle. Le troie mature si baciarono, si leccarono dappertutto fino a venire. Quella visione mi fece bagnare la passera anche se cercai di non darlo a vedere. Janet andò via e così restai da sola con la zia. Lei mi guardava in modo insistente, con gli occhi del desiderio. Poi, ad un tratto, esclamò: "Claudia, so che i tuoi gusti sono altri ma ti trovo giovane, fresca e irresistibile!". Di fronte a tali sinceri complimenti, mi dispiaceva proprio deluderla rispondendo con il classico due di picche. Dopotutto, qualche volta si può anche variare un po' il "menù". Mi baciò con foga, accarezzandomi il seno con passione. A quel punto cedetti del tutto, per la sua gioia aprì le gambe, e lasciai che mi slinguazzasse la fica a piacimento. A quanto pare non gli era bastata la sorca dell'amica, voleva gustare pure la mia. Godetti e venni intensamente mentre mi tormentava il clitoride senza pietà soffermandosi poi anche sul buco del culo. Un abbraccio e un bacio mozzafiato suggellarono quella torbida, perversa e meravigliosa complicità tra zia e nipote.
 

lunedì 17 ottobre 2022

Violentato nei boschi

Mi chiamo Melissa. Nella maggioranza dei casi sono tendenzialmente i maschi a molestare le femmine. Ma esistono sempre delle eccezioni. Il mio ex ragazzo, Leonardo, amava le escursioni nei boschi. Fu proprio durante una di queste passeggiate che incontrò la persona sbagliata. Si trattava di un suo coetaneo totalmente fuori di testa, con la passione perversa per i ragazzi. Stordito a tradimento, spogliato del tutto e legato mani e piedi a dei pali di legno, Leo si trovò impossibilitato a reagire. Il losco figuro pretese un appagante pompino dal povero Leo. Pur di salvarsi la vita, il mio ragazzo succhiò con dedizione l'uccello del suo aguzzino voglioso. Ad un certo punto il maniaco godette schizzando in faccia a Leo. Non pago, lo irrorò abbondantemente di piscio sul viso e sul corpo. Leo credette che l'incubo fosse finito ma lo attendeva ancora il gran finale, ossia di essere brutalmente inculato a pecorina. Il bastardo, al culmine di una prolungata scopata, eiaculò nel culo del "prigioniero". Dopo aver fatto i suoi comodi, il malintenzionato sparì lasciando Leonardo a terra sfinito. Lo sventurato riuscì finalmente a liberarsi e a tornare a casa ma ormai il suo cervello era alquanto scosso. Tenne dentro questo segreto per un pò, poi finì per sbottonarsi e raccontarmi tutto ciò che era accaduto nei minimi dettagli. Dopo questo trauma, credo che gli ci vorrà un pò di tempo per riavvicinarsi nuovamente al sesso e riapprezzarlo appieno anche se, dal suo racconto, percepì che, sotto sotto, quell'esperienza insolita non gli dispiacque completamente...         


Maschi bisex nel quartetto

Mi chiamo Elvira. Sono fidanzata con Jacopo e la mia amica Martina con Federico. Io e lei avevamo avuto sempre il sospetto che i due ragazzi che frequentavamo fossero bisex. Trovammo la conferma sorprendendoli a sbirciare foto di genere non etero (la prima e la seconda) sul computer. Probabilmente da mesi sognavano di avere rapporti omosessuali tra loro e si frenevano a causa nostra temendo che ciò ci potesse in qualche modo infastidire. Io e Martina li tranquillizzammo. Nella mia casa di campagna, fuori città, avremmo potuto interagire in quattro in totale tranquillità senza essere nè visti nè disturbati da nessuno violando qualsiasi tabù. Questa condizione di serenità sciolse i maschi eliminando ogni sorta di freno inibitorio. Io e Martina ci accarezzammo solo un pò, non siamo proprio proiettate sul lesbo, mentre i ragazzi fecero molto di più, arrivando perfino alla tanto desiderata scopata. Jacopo mi chiavò, e anche in modo soddisfacente, lo ammetto, ma come preliminare per fottersi Federico. Il liquido della figa, di cui era intrisa la cappella, funzionò alla grande come lubrificante per sfondare al meglio il culo dell'amico. Mentre Jacopo impalava Federico a candela senza pietà, io e Martina li insultavamo e ci masturbavamo. Se volete approfondire i vari dettagli di quell'esperienza, non vi resta che guardare attentamente tutte le foto del quartetto all'opera. Buona goduta!      





Cameriera prostituta

Mi chiamo Teresa. Non sono mai stata una bella donna ma da giovane qualche scopata la rimediavo. Con l'avanzare dell'età, divenne sempre più difficile trovare uomini per fare sesso. Ero piuttosto sola, in fin dei conti, l'unica compagnia veniva dalla presenza di Julia, la giovane domestica di colore. Mi piace il cazzo ma l'astinenza è tremenda e può mandare una persona fuori di testa. Fu così che iniziai ad avere pensieri erotici su Julia. In una situazione del genere, anche il corpo di una donna avrebbe potuto giovarmi. Non sapevo come proporle sesso senza ricevere un no come risposta e così le offrì, contestualmente, un aumento della paga. A quel punto Julia si sentì notevolmente motivata a giocare tra donne. Non mi interessava che trascurasse le pulizie, l'importante era portarmela a letto. Nessuno avrebbe saputo nulla, sarebbe rimasto un segreto. Rompemmo il ghiaccio con un bacio. Aveva belle tette la puttanella. Succhiarle i capezzoli fu una sensazione inebriante, mi gasai tutta. La sua mano sulle mie mutande, congiunta ad un languido lingua a lingua, mi fece totalmente bollire il sangue. Mi aprì a lei. Mi leccò sulla pancia, poi usò la lingua nella mia figa con dedizione. Ero in estasi e godetti ancor più quando mi leccò il buco del culo. Usò anche la lingua sulle natiche mentre mi stimolava la fica con le dita. Venni di brutto colando sulla sua mano. Poi arrivò il momento di ricambiare. Le piantai subito tre dita nella figa e poi accompagnai il tutto con una slinguazzata di clitoride. Glielo succhiai anche il clitoride. La troietta urlava di piacere. Poi la piazzai a pecorina per leccarle comodamente il buco del culo. Inizialmente ebbi un impatto non del tutto gradevole dal momento che la stronzetta non si era pulita bene il sedere. Ma l'eccitazione e l'adrenalina mi consentirono di proseguire trovando quasi piacevole il sapore inconfondibile di merda. Praticamente le ripulì il culo con la lingua fino a farla venire. Adesso ho un'ottima compagna di giochi con cui mi diverto quotidianamente. Naturalmente, ho premura di farle fare un accurato bidet prima di iniziare a lesbicare...


venerdì 14 ottobre 2022

Sesso da brividi!

Mi chiamo Miriam. Un'amica di nome Angela mi parlava spesso di Giorgio, un vicino stravagante che, alle volte, si intrufolava nel suo appartamento quando stava da sola. Angela diceva che quel tipo maturo era solo un burlone innocuo che adorava gli scherzi. Una sera mi trovavo a casa di Angela e, siccome siamo appassionate del genere, stavamo guardando un film horror. Manco a farlo apposta, nel bel mezzo di scene cruente, comparve Giorgio dietro di noi con lo scopo di spaventarci. Poi andò vià. Io e Angela, intanto, ci spogliammo e ci mettemmo a letto. Prendemmo sonno quando, all'improvviso, ci ritrovammo quello stronzo del vicino che in camera da letto. Il monello indossava la maschera di Jason, il famigerato assassino seriale di Crystal Lake, icona del cinema horror anni '80 e presente sul grande schermo, con vari remake, anche in periodi successivi. Giorgio mi scopò da dietro suggerendo di leccare la fica di Angela. Io e lei non siamo lesbiche, di norma, ma l'adrenalina e l'eccitazione salirono al massimo e così subimmo la volontà di quel porco. Giorgio, dopo aver trombato me, castigò anche la mia amica spruzzandole sulla figa. Il maialone, dopo aver sfogato, sentenziò di continuare tra noi e così io e Angela ci mettemmo a 69 (io sopra, lei sotto) leccandoci le fighe a vicenda. Venimmo intensamente ed io leccai con ardore la passera di Angela intrisa di sborra mentre il "maniaco" se la rideva di gusto dandoci delle sgualdrine. Fu proprio una notte da brividi, lo ammetto! Se non ci fosse stato lo zampino, o meglio, la mazza di Giorgio, io e lei non avremmo mai lesbicato. Imbarazzate al massimo, ci pentimmo subito dopo gli orgasmi di ciò che avevamo fatto ma, sotto sotto, il fuori programma ci era piaciuto eccome!


Cuckold extasy

Mi chiamo Sonia. Notai che a Davide, il mio ragazzo non dava per nulla fastidio quando guardavo, per strada o nei negozi, altri uomini più belli e affascinanti di lui. E così pensai di poter spingere oltre e non limitarmi alla sola osservazione. Rimorchiai un aitante giovanotto muscoloso e gli diedi appuntamento a casa. A quel punto, sul divano, leccai il cazzo dell'ospite e lasciai che mi ingroppasse perbene a missionaria, a candela e a pecorina, il tutto proprio davanti a Davide che subì le corna passivamente addirittura complimentandosi con l'altro per il suo tarello grosso e duro. Quando la sborra calda inondò la figa, andai proprio in estasi e notai il volto di Davide dipingersi di perverso piacere. 


I nostri figli gay e noi lesbiche

Mi chiamo Rosaria. Alma è la mia migliore amica da anni. Si può affermare che io e lei abbiamo vissuto un percorso parallelo dal momento che ci separammo entrambe dai nostri rispettivi mariti. Mio figlio Riccardo ed il suo, di nome Claudio, coetanei, legarono particolarmente. Io e Alma eravamo contente di ciò e non ci aspettavamo che il loro rapporto si evlovesse in modo diverso rispetto ad una semplice amicizia. Fui io ad accorgermi di questo, quando li beccai insieme a fare sesso. Claudio inculava mio figlio di brutto a candela e a missionaria riservandogli, alla fine, oltre alla sborra nel sedere, un "trattamento" a base di pissing facciale. Raccontai ad Alma ciò che avevo visto. Pure lei cadde dalle nuvole. Decidemmo di incontrarci di nuovo nei giorni successivi a casa sua per parlare con calma di ciò che stava accadendo ai nostri figli. Ero dubbiosa sulla possibilità di intervenire nel rapporto tra i ragazzi o lasciar correre. Alma sosteneva che non essendoci, da ambo le parti, figure paterne pressanti, eventualmente omofobe, si potevano lasciare i ragazzi ai loro desideri. Poi, però, la mia amica bruna, spostò abilmente il discorso su di noi che avevamo diritto a vivere nuove esperienze dopo le rispettive separazioni. Inoltre affermava che, come separate con figli, rischiavamo di finire solo usate per una botta e via e poi scaricate dagli uomini e che pochi si sarebbero dedicati ad una relazione seria. Le sue parole propendevano dunque per una lesbicata tra amiche di vecchia data. In effetti, non aveva tutti i torti. Inoltre, queste effusioni avrebbero giovato ad entrambe anche per assorbire meglio l'impatto di sapere di avere dei figli gay. Insomma, una bella distrazione tra ladies! Ci baciammo, poi io le leccai il culo e spinsi il dildo dentro la sua fica. Alma godette e seppe ricambiare perfino meglio di me. Mi tenne col dildo nella figa e la lingua nel culo per un'eternità procurandomi orgasmi ripetuti. La porca mi leccava pure l'orecchio mentre io sbrodolavo a raffica. Bhè, credo che, tutto sommato, la mia amica abbia avuto un'ottima idea!         



giovedì 13 ottobre 2022

Scorpacciata di sborra in palestra

Mi chiamo Fiorenza. Non vado pazza per la palestra ma pensai bene di iscrivermi per tonificare il corpo. Notai subito la scarsa presenza di donne e, al contrario, l'abbondanza di uomini. Nonostante provocassi i maschietti con sguardi da porca e scoprendo spesso il seno, notai che se ne stavano un pò sulle loro. E così, un bel giorno, decisi di alzare il tiro e mostrarmi completamente nuda. Mi resi conto che, data la mancanza di figa, sfogavano l'eccitazione tra di loro. Vedermi lì calda e disponibile li intrigò come passare dalla pasta asciutta all'aragosta. Fui pronta a soddisfarli tutti e tre insieme. Dopo i preliminari a base di pompini, l'atmosfera si scaldò e si arricchì grazie alla doppia penetrazione, con il cazzo del terzo che tenevo nella bocca. I due che avevo in culo e in fica sborrarono per primi riempendomi i buchi di seme. Il terzo mi ingroppò a candela e a pecorina, prima di arrivare pure lui all'orgasmo. Alla fine ero tutta bagnata di sperma, compiaciuta di averne soddisfatti tre insieme. Ma c'è sempre qualche tipa snob che osserva tutti dall'alto in basso con aria schifata...         


mercoledì 12 ottobre 2022

Fisarmonica e pissing

Mi chiamo Marika. Non sono una santarellina, adoro il sesso, soprattutto nelle sue forme più trasgressive. Però mi piace tanto anche la musica e desideravo suonare uno strumento. Mi concentrai sulla fisarmonica ma incontravo difficoltà. Sperai nell'aiuto di Elio, un amico di mio fratello, ma capì ben presto che con lui avrei condiviso ben altre passioni decisamente torbide. Fu lui ad iniziare. Stavo cercando di suonare, lui fece finta di darmi una mano ma, poco dopo, tirò giù la zip del pantalone e cominciò ad urinare all'impazzata, e senza alcuna vergogna, sui miei vestiti. Ben presto finimmo mezzi nudi a baciarci mentre io gli segavo il cazzo. Eccitata, cominciai anch'io ad urinare. Poi gli succhiai un pò il cazzo proseguendo a segarlo con i piedi. Gli piaceva quell'avvolgente massaggio! Gasato mi urinò in bocca senza riserve. Bevvi volentieri il suo piscio caldo. Poi cavalcai il suo cazzo a candela beccandomelo tutto nel culo. Eh si, il giovanotto prediligeva il secondo canale! Pisciai liberamente mentre mi inculava. Poi gli leccai la punta del cazzo prima di riceverlo nuovamente dentro il culo. Ad un certo punto, mentre stavamo scopando a pecorina, lui sfilò il pene con l'intento preciso di urinare nel mio culo. Prontamente "risposi" con un getto di piscio che gli allagò il cazzo. Si sorprese piacevolmente vedendomi così troia, complice e partecipe dei giochetti zozzi. Ormai stava per godere. Bastò leccargli la parte inferiore della cappella affinchè il cazzo esplodesse con copiosi schizzi di sborra che annaffiarono il mio viso e finirono in gran parte nella mia bocca oltre a colare giù per le tette. Gli riservai una sorpresina finale urinando sul suo cazzo mentre lo abbracciavo. Bhè, Elio è proprio un porcello stronzetto ma io sono adeguatamente troia per tenergli egregiamente testa...        



Rosse di fuoco

Mi chiamo Vanessa. Adoro tingere i capelli di rosso. Inoltre si dice che le rosse siano particolarmente focose. Pur essendo etero, almeno in teoria, ho sempre avuto un dubbio riguardo a ciò e il desiderio di verificare tale affermazione. Combinazione volle che, un'amica di mia cugina, Rita, donna piuttosto avvenente, amasse tingersi come me, ossia di rosso. Al principio non potevo sbatterle in faccia la mia fantasia erotica su due piedi e così divenni soltanto sua amica. Spesso ci recavamo insieme a fare shopping e acquistavamo anche la lingerie. Un pomeriggio, con la scusa di provare ciò che avevamo comprato, tirai fuori la mia fantasia e trovai lei piuttosto disponibile. Spegnemmo i cellulari per stare tranquille e ci demmo dentro con una bella lesbicata tra rosse. Mi leccò lei per prima e si dimostrò davvero focosa! Finimmo anche a strusciarci amorevolmente le passere. Poi lei mi sditalinò da dietro con foga portandomi ad un bollente oragsmo. Ricambiai sparandole quattro dita nella figa e lei, già al culmine del piacere, si lasciò andare ad un profondo ed appagante orgasmo. Bhè, dopo questa esperienza posso senz'altro affermare le rosse sono delle gran troie, me compresa!     


Dipinta a sperma

Mi chiamo Laura. Ormai sono una donna sposata di quarant'anni ma, quando ero una giovincella, combinavo diverse porcate. All'epoca, presi la fissazione per l'arte, specialmente i quadri. Ricordo ancora, come fosse oggi, quell'affascinante artista amico di mio padre di nome Vittorio. Andavo a casa sua nella speranza di imparare a dipingere ma ero totalmente negata. Tuttavia mi intrigavano i racconti di quell'uomo che, stando alle sue parole, aveva girato tutto il mondo. Mi intrigò sapere che avesse conosciuto tante donne e presi una cotta per quel tipo molto più grande di me. In men che non si dica, mi ritrovai con le sue dita nella figa! Le mie amiche di allora non ammettevano relazioni con uomini più grandi ma io ho sempre seguito l'istinto. Casomai avessi una minima perplessità a riguardo, si annullò totalmente quando lui mi infilò, sapientemente, due dita nella figa. Poi, persi completamente i sensi quando me la leccò. Accarezzai il suo cazzo già umido e lo leccai. Vittorio non vedeva l'ora di scopare e così me lo infilò dentro la figa a pecorina. L'uomo non aveva un cazzo enorme ma era piuttosto resistente. Dopo una lunga pecorina, proseguimmo favolosamente a candela e a missionaria. Eccitatissimo mi sborrò sulla pancia. Non sarei mai stata una brava pittrice ma continuai a fargli visita, ad essere la sua amica, la sua musa ispiratrice, la sua compagna di scopate per almeno tre anni. Eh si, continuai a dargliela finchè, ahimè, Vittorio passò a miglior vita. Che tocco d'artista che aveva quell'uomo!     


Dal selfie al lesbo

Mi chiamo Eva. Quella sera volevo solo fare un selfie con la mia amica Carla. Ma lei, complice qualche drink di troppo, sembrava gasata ed espresse il desiderio irrefrenabile e palese di lesbicare. Precedentemente non era mai accaduto, inoltre io stavo pure con un uomo. Ma la vidi troppo convinta e non mi sentì di dire di no. Carla partì in quarta leccandomi la fica. A gambe spalancate, godetti con quella lingua calda che accarezzava il clitoride fino a raggiungere l'orgasmo. Carla credeva di essere la più brava ma le detti solo l'illusione di condurre il gioco. Poco dopo le avrei dimostrato chi è la più troia tra noi due, ovviamente io! Come aperitivo la sditalinai sul divano, poi mi inginocchiai per leccarle perbene la fica mentre lei stava all'impiedi. Dopodichè la feci mettere a pecorina e le slinguazzai con gusto il buco del culo. E qui Carla perse proprio i sensi! La sgrillettata finale, con baci sulla schiena, la portò al settimo Cielo e, naturalmente, ad un intenso orgasmo. 


martedì 11 ottobre 2022

Il mio ragazzo e suo padre amano il triangolo

Mi chiamo Nadia. Ero fidanzata da poco con Luca. Non immaginavo che il rapporto tra lui e suo padre Franco fosse particolarmente morboso. Del resto ci poteva stare questo attaccamento del figlio al padre, e viceversa, dato che la madre di Luca, Serena, una quarantenne, era scappata via all'improvviso con un ragazzo di 20 anni. Luca mi ripeteva sempre che dovevo piacere al padre finchè, un giorno, mi resi conto che l'uomo maturo voleva scoparmi assieme al figlio. Mi sembrava strana come situazione ma sono abbastanza troia da apprezzare le porcate e così pensai che fosse l'occasione buona per godermi due cazzi insieme. Li segai, poi lo succhiai ad entrambi, prima a Luca e poi al padre. Iniziò il figlio a scoparmi a candela mentre ciucciavo l'uccello di Franco. Poi, però, scambiammo le posizioni: mentre succhiavo il cazzo di Luca, Franco mi scopava. Lo presi prima a candela e poi a pecorina. Fu Franco ad eiaculare piuttosto in fretta sul mio sedere. Poco dopo il figlio, eccitato, mi sborrò copiosamente in bocca. Non si trattò affatto di una scopata sporadica ma divenne un'abitudine. Il figlio si sentiva insicuro senza il padre e Franco non poteva fare a meno di intromettersi nel rapporto di coppia tra giovani che, in sostanza, divenne una torbida relazione a tre. A casa, ovviamente, non ho mai raccontato nulla di questa vicenda anomala, i miei sapevano solo che ero felicemente fidanzata con Luca. Poi mi recavo nell'abitazione di Franco e di suo figlio, mi prendevo cura di loro preparando da mangiare, lavando e stirando. Eh già, si notava la mancanza di una donna in casa. E poi, naturalmente, me li scopavo tutti e due!         


Massaggio completo tra donne

Mi chiamo Gianna. Dopo una relazione finita male con un uomo, decisi di usufuire di un massaggio per diminuire il nervosismo e lo stress. Lessi un annuncio che riportava: "Esperta massaggiatrice riceve su appuntamento" con tanto di numero di telefono evidenziato in grassetto. Chiamai subito e fissai un appuntamento. La giovane massaggiatrice bionda si chiamava Irina e proveniva dall'est Europeo. La ragazza aveva modi gentili. Mi fece spogliare e iniziò a massaggiare il mio corpo. Le sue mani erano delicate e avvolgenti. Cominciai ad avere turbamenti quando si soffermò sul mio sedere ma soprattutto quando chiese se scopassi. Ingenuamente credetti che le serviva per valutare il grado di tensione muscolare. Ovviamente mi sbagliavo. Poi la biondina intavolò un discorso sulle alternative al sesso etero. Mi dimostrai scettica ma Irina seppe trovare il modo di farmi cambiare idea a riguardo. Lo constatai poco dopo quando cominciò a leccarmi la figa. Sul principio ero trattenuta ma poi mi lasciai andare e raggiunsi il primo orgasmo. Naturalmente Irina voleva essere ricambiata. Da neofita del genere saffico, le leccai la fica a pecorina e così venne anche lei. Quel buon sapore, fino ad allora per me sconosciuto, mi rimase piacevolmente in bocca allargando i miei orizzonti sessuali. A cavalcioni, mi feci leccare e godetti come una matta raggiungendo il secondo splendido orgasmo. Poi toccò a me leccare la sua fichetta. Se ne stava stesa a gambe spalancate mentre le slinguazzavo il clitoride. Anche Irina giunse piacevolmente al bis assaporando nuovamente l'amplesso. Ciò nonostante, la ragazza non era ancora paga, e probabilmente nemmeno io. Fatto sta che mi coinvolse in una "sforbiciata" tra donne sopra il lettino. Bollivamo mentre le passere si strofinavano a vicenda mescolando i sughetti intimi. Esplodemmo entrambe urlando di piacere per aver raggiunto il terzo orgasmo consecutivo. Fissai subito un altro appuntamento per rivivere quella meravigliosa esperienza. E' proprio vero: nella vita mai dire mai! E soprattutto, mai dire: "Mai con una donna!".