lunedì 28 febbraio 2022

Il coach scopò il mio ragazzo

Le altre ragazze andarono via lasciando me e il coach da soli. Fu a quel punto che Girolamo, sentendosi particolarmente a suo agio con la sottoscritta Eliana, si lasciò andare completamente tirando fuori dal cassetto desideri erotici mai rivelati a nessuno prima di quel giorno. Il pensiero di allenare bei maschietti e di vederli nudi sotto la doccia, per poi eventualmente approcciarli intimamente, aumentò al massimo il livello della sua libidine. Era il momento giusto di parlargli del mio ragazzo, che, come sapete, avevo precedentemente beccato con un altro (il figlio del pittore). Girolamo pregustò l'occasione adatta per cambiare sponda ed io, troia, gliela offrì su un piatto d'argento. Bastò una telefonata per invitare il mio fidanzato a casa del coach e, sostanzialmente, spingere l'uno tra le braccia dell'altro. Finirono amorevolmente a letto poco dopo essersi conosciuti e Girolamo scopò a meraviglia Mark, il mio boyfriend che lo prese di nuovo indietro nel giro di pochi giorni. Fu una trombata intensa e passionale, quella a cui ebbi modo di assistere, che si concluse con reciproche inebrianti e roventi sborrate. Il mio zampino risultò decisivo per il loro accoppiamento. Tempo addietro, non avrei mai immaginato che potesse accadere una situazione del genere. Naturalmente, l'appetito vien mangiando, come si suol dire. Per Mark divenne una piacevole abitudine prenderlo regolarmente nel culo dal coach. Entrambi trovarono appagante frequentarsi ed andare a letto insieme. Preso atto di ciò, tornai dall'amica Gilda a raccontarglielo.   

figa

Le giocatrici usano la bocca

Sono Eliana, eccoci qui per l'ennesima volta. Spero non siate stufi di me! Avevo ben tre complici, non solo Gilda, per "smascherare" il coach gay che tendeva a nascondere le sue pulsioni più intime. Le altre ragazze, messe al corrente della situazione da Gilda, decisero di 'reggermi il gioco'. Eravamo a casa di Girolamo per provocarlo e farci pagare, come ormai accadeva solitamente. Non amo sbocchinare gli uomini maturi (perdonatemi!) ma le mie compagne non si fanno problemi. O, almeno, Gilda se la cava (non potrebbe essere un'appassionata del genere, specie per quel che scopriremo in seguito). La nera e la bionda, invece, sono due pompinare da paura! Eh già! Succhiano il cazzo meglio di un aspirapolvere...uh! A parte tutto, incominciando dallo scherzo, dal dargli del segaiolo, e così via, proseguendo maliziosamente, portammo pian piano l'argomento omosessualità allo scoperto e al cospetto del mister. Lui gradi' l'iniziativa cercando però di negare un interesse a tal proposito ma il suo cazzo, in evidente erezione, raccontava una differente realtà. Intanto le mie amiche lo deliziarono con la bocca a turno. Io rinunciai a dispensare piacere orale, 'passai la mano', come si suol dire. Ho già spiegato che le pompe non sono il mio forte, specie per quanto riguarda i maschi maturi. Iniziò Gilda ad usare la bocca. Lo succhiò brevemente, senza eccessiva convinzione. La neretta, invece, si dedicò a fondo nell'arte spompinatoria dando spettacolo e procurando notevole piacere all'uomo. Rosy, la bionda, rincarò la dose risucchiando il pene con le grosse labbra. Il coach godeva parecchio. Intanto continuavamo a stuzzicarlo affinché si sbottonasse e ammettesse di essere omosessuale. Conclusi io la girandola dei pompini con una prolungata masturbazione manuale. Girolamo, a quel punto, raggiunse l'apice del piacere e socchiuse gli occhi sborrando copiosamente davanti a noi quattro estasiate dalla scena. Ormai pressato allo sfinimento, l'uomo pensò bene di ammettere le sue pulsioni erotiche più intime e proibite ma lo avrebbe fatto soltanto parlandone deliberatamente ed esplicitamente in privato con me, Eliana. Ecco a cosa portò il dialogo.

maturo per ladies

soft sex

Uno scambio di idee con Gilda

In una squadra, quando ci sono dubbi, problemi, perplessità, ci si rivolge all'allenatore. Tuttavia, quando quest'ultimo è egli stesso coinvolto nella questione, allora ci vuole un diverso interlocutore. E dunque quale persona scegliere? Bhè, chi se non il capitano? Ed è così che esternai i miei pensieri torbidi e confusi all'amica Gilda, il capitano. Le spiegai che, a mio avviso, il coach desiderava reconditamente i maschi. Gilda condivise in pieno quella ipotesi e aggiunse che, nell'incontro successivo, non sarebbe stato poi così arduo portarlo al ben noto 'coming out', termine inglese usato da vip e non, per rivelare di appartenere all'altra sponda. Quel che Gilda non si aspettava affatto è che le parlassi anche dell'omosessualità del mio boyfriend, colto in flagrante con il figlio del pittore (come già sapete), nonchè della mia torbida fantasia di vederlo in 'tandem' col coach. Gilda sembrò possibilista anche su questo. Ma per quale motivo desideravo che accadesse una situazione del genere? Sono pazza? Probabile! Forse volevo inconsciamente punire il mio ragazzo, o magari tutti gli uomini, chi lo sà... O gradivo semplicemente vedere insieme due figure maschili importanti nella mia vita? Probabilmente un cocktail di tutto ciò. Ad ogni modo, l'appoggio psicologico di Gilda in quel verso, fece si che mi ritrovai sempre più motivata a perseguire tale desiderio perverso fino in fondo. L'incontro seguente a cinque rappresentò un punto di svolta.       

sexy


Una sega a quattro mani

Salve da Eliana. Esibendomi in privato per il mister, stavo mettendo sù un bel pò di soldini. Girolamo, d'altro canto, contento della compagnia intima, mi agevolò in squadra. Giocavo sempre titolare e non mi toglieva mai! Questo andazzo, basato su un favoritismo, alla lunga, fece saltare i nervi ad alcune delle mie compagne. Alla fine fui costretta ad ammettere che, in privato, provocavo il mister in intimo in cambio di soldi. Appurata la verità, le ragazze non si adirarono particolarmente, perchè subodorarono la possibilità concreta di guadagnare danaro anche loro eseguendo le stesse 'mansioni' o magari qualcosa in più. In realtà ciò era proprio quel che desiderava il coach, ricevere le 'attenzioni erotiche' delle sue giocatrici. Gilda è il capitano della squadra (nelle foto la riconoscete per il fatto che è la sola ad indossare i pantaloni). Poi c'è Josephine, detta Josi, una ragazza di colore ed infine Amanda la biondona. Gilda mise casa sua a disposizione per l'incontro. Coinvolgere le girls in questo gioco erotico mandò me medesima fuori di testa al punto che non resistetti dallo sditalinarmi furiosamente senza ritegno davanti a Gilda (solo in seguito avrei scoperto che le piacciono parecchio le donne) poco prima che l'allenatore bussasse alla porta. Tutte portavamo i tacchi e, tranne il nostro capitano, anche le calze autoreggenti. Girolamo apparve spaesato dinanzi a quattro ragazze. Da solo con me si era lasciato andare di più ma quattro belle e profumate presenze femminili lo imbarazzarono. Sotto la 'direzione' del capitano, ci pensammo noialtre a tirargli levargli la parte di sopra della tuta e a calargli il pantalone. L'uomo si ritrovò completamente nudo al cospetto di noi donne. Aveva il cazzo clamorosamente moscio, probabilmente perchè si sentiva a disagio. Ma bastò poco per favorire l'erezione. Con le mani gli accarezzammo le parti intime fino a trovare una sintonia di movimenti a 4 (che gioco di squadra!). Fu Gilda a tenerglielo per ultima da sola, poco prima che lui raggiungesse una completa ed appagante eiaculazione. A pagarne le spese fu, come di consueto, il tappeto, stavolta di proprietà della padrona di casa. Il coach giunse piuttosto facilmente all'amplesso e senza aver visto l'ombra di una fica, il che risultò un pò strano a tutte. L'atmosfera si era surriscaldata parecchio e tutte eravamo eccitate. Ma, probabilmente, tra di noi, solo Gilda desiderava davvero le donne. Me ne accorsi quando pose con sensualità e disinvoltura la sua mano sul mio interno coscia. Assecondai il gesto senza però incoraggiarlo. In realtà non accadde nulla in quel frangente. Io mi ero già masturbata in precedenza, le altre si imboscarono in toilette (la casa di Gilda ha ben 3 bagni!) cercando ognuna l'appagamento per conto proprio. Dopo di ciò ci salutammo pronte a ripetere l'incontro a cinque. Ma prima di ciò avrei ritenuto opportuno conversare con Gilda da sola.                 


giovedì 24 febbraio 2022

Il Mister si sega ancora con Eliana

Quello strip-game con il mister maturo era cominciato per caso negli spogliatoi. Poi diventò un'abitudine. Girolamo pagava bene affinchè io lo provocassi. Gli piaceva guardarmi in lingerie sexy e segarsi a volontà fino all'orgasmo. Ma si sà che, quando si comincia con le trasgressioni, prima o poi se ne vogliono aggiungere sempre di nuove e più gustose per soddisfare gli appetiti sessuali. A seguito di quegli spogliarelli, entrai ancor più nelle grazie del Mister che mi riservò, in ogni partita di volley che disputavamo, il ruolo di titolare inamovibile. Ciò, alla lunga, scatenò le proteste, le tensioni e le gelosie di alcune delle mie compagne di squadra. Durante un incontro privato, a casa del mister, gli feci presente la situazione. Girolamo pensò bene di risolvere il problema coinvolgendo, nelle pratiche erotiche, le altre ragazze. Era disposto a pagare anche le altre girls pur di vivere bei siparietti piccanti. Uscì dalla doccia in accappatoio e con il cazzo decisamente moscio! Tuttavia, la mia disponibilità ad allargare quegli incontri intimi, pure alle altre fanciulle, lo gasò di brutto. Sarei stata io a spiegare tutto ciò alle compagne. Mi domandavo dove prendesse tanti soldi quel porcello e così glielo chiesi. Mi rispose che si avvaleva dei risparmi messi da parte in tutta la vita e che voleva "mangiarseli", ossia spenderli, a zoccole. E così ecco che il buon Girolamo tornò splendidamente in erezione e si toccò a lungo fino a venire mentre io lo provocavo in reggicalze, tacchi e autoreggenti. Stavolta il tappeto era il suo e dunque non ebbi nulla da ridire quando lo intrise di seme appiccicoso. Svuotò i coglioni e si rilassò. Intanto, entrambi pregustammo gli incontri di gruppo che sarebbero avvenuti in seguito.

Strip Tease

martedì 22 febbraio 2022

Nel ruolo di cameriera sexy

Dopo il siparietto dello spogliatoio, il coach rincarò la dose proponendomi uno strip privato nel quale avrei dovuto vestire da camerierina. E' noto che il look da 'sexy maid' è uno di quelli che attrae maggiormente gli uomini, al pari di infermiera e segretaria. L'incontro si svolse nell'abitazione dove risiedevo in fitto. Ciò non rappresentò affatto un problema dal momento che Mark, in seguito al tradimento, non dormiva più a casa con me. Per l'occasione curai il look nei minimi dettagli per ricoprire al meglio il ruolo della cameriera porcellina con tanto di vestitino, autoreggenti, reggicalze e scarpe con i tacchi, il tutto di colore nero (il fondo esterno delle calzature risaltava con uno sgargiante rosso provocatorio da mignotta). Girolamo, quando mi vide, si leccò le labbra dall'entusiasmo pregustando, in anticipo, ciò che di fantastico sarebbe accaduto di lì a poco. Calatami nel suddetto ruolo, iniziai a spolverare qui e là. Cominciai con un tavolino per poi finire, accovacciata, a lucidare la base di una lampada. In tal modo offrivo una meravigliosa panoramica posteriore. Pur girata di spalle, mi accorsi che il coach, dal rumore che faceva e dai gemiti che emetteva, si stava già masturbando a piacimento. Ad un certo punto mi voltai ed ebbi la conferma di ciò che presumevo. Dinanzi a lui, assunsi altre pose provocanti fino a scoprire le tettone. Girolamo si gasò sempre più accelerando notevolmente il ritmo con cui smanettava l'uccello in evidente erezione. Tolsi anche le mutandine ponendomi a pecorina. Alla vista delle fessure, il coach andò in estasi, venne, e cominciò a sborrare senza freni inondando, ahimè, il tappeto di sperma. Ma fu pronto a calmare lo scatto d'ira della sottoscritta aggiungendo, alla somma già pattuita per lo strip, altri 100 euro per la pulizia del tappeto. Soddisfatta per averlo condotto all'orgasmo per la seconda volta (la prima a pagamento), pregustai un nuovo fruttuoso incontro da organizzare a breve.             

hot maid

lunedì 21 febbraio 2022

Troia per caso

Salve da Ely. Ero ancora turbata per il comportamento sconsiderato di Mark, il mio ragazzo. Questa inquietudine si manifestò sia al lavoro che nello sport, influenzando negativamente il rendimento in tali attività. In particolare, dopo una sconfitta della squadra, pervenuta a seguito di una partita scialba nella quale io ero stata una delle peggiori in campo, accadde una situazione del tutto inaspettata. Conoscevo le abitudini da guardone del mister Girolamo Giunti nei confronti delle ragazze, ma mai avrei immaginato che, quel fatidico giorno, l'uomo si sarebbe spinto oltre. Le altre compagne erano già tutte andate via. Restai da sola con lui nello spogliatoio. Stavo cambiando gli indumenti sudati in attesa di fare la doccia a casa. Girolamo, nel frattempo, scriveva appunti riguardo alle tattiche di gara mentre io, mezza nuda, dandogli le spalle, stavo togliendo le mutandine e il reggiseno per poi indossare quelli puliti. Non mi accorsi affatto che l'uomo maturo, alla vista del pregevole culetto della sottoscritta, aveva tirato fuori l'uccello dal pantalone e si stava segando spudoratamente. Quando me ne resi conto, restai un pò meravigliata. Chiesi se tutte le ragazze gli facessero quell'effetto e lui rispose che io gli procuravo l'eccitazione in modo particolare. Desiderava, più di ogni altra cosa, segarsi ammirandomi. Aveva già raggiunto l'erezione. Ricordando perfettamente l'incontro gay di Mark, di qualche giorno prima, pensai bene di stare al gioco col Giunti ripagando, con moneta simile, le corna appena ricevute. Oltre all'intimo, avevo calzini e scarpe da ginnastica. Ci presi gusto in quella provocazione assumendo posizioni 'ad hoc' per intrigarlo sempre più. Il Mister, a furia si smanettare il pisello in preda all'eccitazione profonda, raggiunse l'orgasmo senza che nemmeno gli mostrassi la figa. Osservarlo eiaculare scatenò in me una sensazione di intensa libidine. Fu davvero appagante sentirmi la musa ispiratrice del suo caldo amplesso. Quell'episodio non era per nulla destinato a rimanere uno sporadico caso isolato, eh no! Girolamo capì di aver trovato terreno fertile, come si suol dire, e così avanzò subito una seconda avance erotica. Voleva ripetere l'esperienza da guardone ma stavolta in condizioni di maggiore tranquillità per entrambi. Ci saremmo visti a casa mia con la sottoscritta nel ruolo di cameriera sexy. Prospettò anche un bel regalo in termini di soldi il che mi convinse ulteriormente ad accettare la succulenta offerta.

zoccola


giovedì 17 febbraio 2022

Le prestazioni proibite del mio ragazzo

Buongiorno da Eliana. Come avete letto nel post precedente, Mark, il mio fidanzato, aveva deciso di posare nudo per un artista di nome Frank, in cambio di soldi. Sapevo che Frank era un uomo di una certa età e ignoravo l'esistenza del figlio, Frank jr., anche lui pittore, un ragazzo coetaneo di Mark. Insospettita dagli atteggiamenti ambigui di Mark, decisi di seguirlo il giorno in cui doveva incontrarsi con il pittore. Mi misi in auto, guidai per una mezzoretta scarsa e arrivai nei pressi di una zona alberata, appena fuori città. Individuai quasi subito la villetta. Tolsi i tacchi, li lanciai dall'altro lato e poi scavalcai agevolmente lo steccato di protezione (da bambina facevo spesso queste cose) e giunsi all'interno della proprietà privata. Rimisi i tacchi e proseguì. La porta dell'abitazione non era chiusa a chiave per cui entrai comodamente in casa. Sentì dei gemiti provenire da una stanza interna. Percorsi il corridoio lentamente. Quando aprì la porta della camera da letto, ebbi davanti agli occhi una scena che mai mi arei sognata di vedere. Mark era senza vestiti e, un altro ragazzo, nudo pure lui, se lo ingroppava focosamente a pecorina! Sicuramente le loro effusioni andavano avanti già da un bel pezzo (preliminari inclusi). Si accorsero della mia presenza udendo il rumore dei tacchi sul pavimento. Il maschio che inculava Mark era Frank Junior, il figlio del noto pittore. Non si sentì affatto in imbarazzo nel momento in cui mi vide, anzi, si esaltò affermando che avrebbe castigato Mark tranquillamente pure davanti a me. Il mio ragazzo, invece, andò inizialmente nel panico: non immaginava certo che mi spingessi fino a quell'abitazione per spiarlo! Mi resi conto che non aveva senso fare troppe scenate, quella situazione era fin troppo palese. Mark cercò di giustificarsi asserendo che scopava solo per soldi, "per risanare il bilancio". Ma era fin troppo evidente che gli piacesse farlo con un maschio. Ad ogni modo i due proseguirono il loro "rapporto amoroso". Mark si mise sopra a Frank che continuò a incularselo a meraviglia. Il figlio del pittore schizzò nel buco del culo di Mark. Mmm! Che bel modo di dipingere usando il bianco, non vi pare? Il mio ragazzo aveva ancora qualche piccola ritrosia. Ci pensai io a togliergliela, affermando che ormai era troppo tardi per fare gli ipocriti e che sarebbe stato meglio essere sè stessi fino in fondo. Tranquillizzato da queste parole, il buon Mark esplose riempendo di seme la bocca del giovane pittore e dandosi, in qualche modo, arie da macho. Gli feci subito notare che, prima di quell'eiaculazione copiosa, l'aveva preso abbondantemente nel culo, per cui restava sempre un gran ricchione. Aldilà di tutto, proprio in conseguenza di questa situazione, io cominciai a sentirmi diversa, probabilmente molto più libera dentro. Fu come se, aver ricevuto quelle corna particolari, mi avesse sbloccata. Non avvertivo più la responsabilità ed il peso della relazione e la voglia di vivere in modo più spensierato stava per prendere il sopravvento su tutto... [continua]          

sesso per soldi

mercoledì 16 febbraio 2022

Problemi economici per la giovane coppia

I problemi finanziari possono influenzare negativamente un rapporto di coppia. E' proprio ciò che accadde a me e al mio ex ragazzo, Mark. Convivevamo da alcuni mesi ma la situazione economica non era delle più floride. Lavoravamo entrambi ma con basse retribuzioni: io come segretaria part time e lui come apprendista falegname. Un giorno Mark sottolineò che il conto in banca stava ai minimi termini. Troppe uscite tra: fitto, reparto alimentare, bollette sempre più care... Voci in uscita che rappresentano dei problemi per tante persone, nel momento in cui non ci sono entrate adeguate per bilanciare le spese. Ma come rimediare a una situazione del genere? Secondo Mark, la soluzione era rappresentata dalla sfera erotica, una strada percorribile da entrambi, a suo dire. Oltre a lavorare come segretaria, ho la passione per lo sport e gioco a pallavolo. Si sà che, in tali contesti, può capitare di imbattersi in un coach che sbava dietro alle ragazze che allena. Il mister Girolamo, un uomo maturo, adora sbirciare i corpi di noi girls, specialmente quando ci spogliamo, oppure quando andiamo sotto la doccia. Nella fattispecie, il coach nutriva attenzioni particolari per la sottoscritta. Anche Mark si era accorto di questo interesse del maturo e perciò mi propose di stuzzicarlo in cambio di soldi. Non mi andava di comportarmi da "cretina" con un uomo decisamente più grande anche se, in seguito, quando cambiarono le circostanze, mi sarei posta diversamente nei suoi confronti. Ma torniamo a Mark. Lui tirò fuori una sorta di asso nella manica, affermò che Frank, un noto pittore della nostra città, lo avrebbe pagato piuttosto bene per posare nudo. Si trattava di motivazioni puramente artistiche, almeno apparentemente. Incoraggiai Mark ad accettare quella 'prestazione' con la raccomandazione di non acconsentire a richieste ancor più esplicite che includessero contatti fisici... ci siamo capiti no? Ero pronta a fare l'amore col mio boyfriend ma lui si innervosì: non gli andava giù di doversi cominciare ad occupare da solo del "risanamento" del conto bancario in evidente calo. Già lì avrei dovuto accorgermi che, il buon Mark, stava decisamente cambiando. Vi incuriosisce questa storia? E allora seguite l'amica Eliana e leggete il prossimo post per scoprire cosa succederà. [continua]


lunedì 14 febbraio 2022

Matura audace per giovane coppia gay

Sono una donna matura di nome Ilaria. Dopo la fine del matrimonio, cominciai a diventare più spensierata e cercai di cogliere, il più possibile, le occasioni che mi si presentavano davanti per fare sesso. In quest'ottica, i freni inibitori, che erano stati decisamente forti durante il percorso coniugale, saltarono del tutto. Il mio corpo aveva voglia di vivere, di provare nuove sensazioni, di sperimentare eccitanti e stimolanti situazioni erotiche trasgressive. Mi diedi da fare, lo ammetto! E riconosco anche di avere un debole per i ragazzi giovani (specie i più carini, naturalmente). Tra i vari incontri ricordo con particolare piacere quelli avvenuti con una coppia di ragazzi gay, Lino e Francesco. Avevo cambiato da poco appartamento e mi ritrovai loro due come vicini di casa. Conobbi per primo Lino, un tipo bruttino di viso, con il quale scambiai il classico "Buongiorno e Buonasera", o giù di lì. Non mi sarei mai sognata di approfondire la conoscenza con lui se non avessi notato, qualche giorno dopo, la presenza, assai più piacevole, di un altro ragazzo di nome Francesco. All'inizio non sapevo nulla riguardo a quei tipi, soltanto che dividevano lo stesso appartamento. Pensavo fossero dei semplici amici, compagni di studi, qualcosa del genere, e invece no! Quei due erano una coppia omosessuale. Me ne accorsi qualche giorno dopo quando li vidi baciarsi sul pianerottolo. Il dubbio mi assalì: se fossero stati due amici etero, avrei potuto attaccare bottone direttamente con Francesco, senza pormi troppi problemi. Ma come approcciare un giovane omosessuale fidanzato? A volte le decisioni migliori sono quelle irrazionali: spinta dal desiderio, mi presentai alla loro porta in lingerie, con tanto di calze autoreggenti. Naturalmente, i maschi gay 'non amano' particolarmente le donne, almeno dal punto di vista sessuale, però, in tal modo, mi sentivo particolarmente troia e pronta a raggiungere qualsiasi obiettivo. E dunque, bussai alla porta. Aprì Lino. Da quel che indossavo, si rese subito conto che volevo fare la puttana ed in questo diedi il meglio di me. Leccandomi le labbra, spiegai di aver finito il barattolo del caffè e di aver tanta voglia di berne uno. Lino mi guardò in modo strano, poi disse di attendere qualche minuto ed andò in cucina a prepararlo. Quando tornò, lo bevemmo insieme scambiando qualche chiacchiera. Durante la conversazione, Lino rivelò di essere gay e di avere un compagno (ovviamente, già sapevo ciò). Io, intanto, proseguì con l'atteggiamento da mignotta esclamando sfacciatamente:"Dicono che baciare al sapore di caffè sia notevolmente più eccitante...". Forse per la curiosità di vedere fino a che punto fossi troia, o magari perchè nessuna donna o ragazza lo aveva mai stuzzicato in tal modo, questo non lo sò... stà di fatto che Lino si avvicinò e mi baciò ed io naturalmente ci stetti, anzi, gli detti abbondantemente corda. Mentre limonavamo comparve Francesco, che precedentemente, si trovava nel bagno: per tale motivo, fino a quel momento, non si era accorto di nulla. Quest'ultimo, sorpreso dalla situazione inaspettata, chiese io chi fossi. Qualche volta mi aveva visto di sfuggita sul pianerottolo ma non aveva informazioni confermate riguardo alla sottoscritta. Lino gli spiegò che ero la loro nuova vicina. Mentre Francesco si chiedeva se io sapessi della loro relazione gay, Io stavo già in ginocchio a leccare l'uccello del bel biondino. Lo sbocchinai in modo sempre più deciso e, naturalmente, ciucciai anche l'uccello dell'altro. Non feci mistero di avere una forte attrazione per Francesco. Lino, per fortuna, non era un tipo geloso. Saltai a candela sul cazzo di Francesco e intanto leccavo quello dell'altro giovane. Diciamo che il mio atteggiamento, piuttosto spregiudicato, incitò loro a darmi della puttana, zoccola, mignotta, sgualdrina e quant'altro, quasi per tutto il tempo. Devo ammettere che la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi! Tutto ciò mi faceva sentire sempre più disinibita e libera di godere e di far godere. E venne il momento del trenino: Francesco mi inculò a pecorina mentre lo prendeva, a sua volta, da Lino. Il bel biondino continuò a sbattermi a pecorina, intanto Lino si spostò dall'altro lato per farsi leccare dalla sottoscritta. Il magico trenino proseguì, ma stavolta a candela: Lino stava sotto a tutti e inculava senza pietà il bel biondino che, a sua volta, penetrava me nella figa: che sublime goduria! Francesco, esaltato dalla libidine, trovò il tempo di allungare la mano e di sditalinarmi con foga: a quel punto venni di brutto raggiungendo un orgasmo favoloso. Non ero paga però! Desideravo ancora il cazzo di Francesco, volevo dargli piacere con la bocca. Lino disse che potevamo leccarlo assieme, in tandem, e così fu! Mi incitavano quei due, ed io non aspettavo altro che prenderlo in bocca da sola: ciucciai con gusto l'uccello del ragazzo biondo che mi piaceva tanto (Francesco mi diede pure della zoccola in quel frangente). Ma si sà che i gay apprezzano maggiormente la bocca maschile: ci pensò Lino a ingoiare il randello caldo e duro del partner producendosi in un focoso bocchino. Ma Lino non vedeva l'ora di venire, si spostò verso il viso del fidanzatino in modo che Francesco lo spompinasse. Dopo una breve ed intensa succhiata, Lino eiaculò, in gran parte, in bocca al suo boyfriend e raggiunse il piacere completo smanettandosi l'uccello. Ne approfittai per fiondarmi sul cazzo di Francesco e lo succhiai come una matta. Volevo essere io a condurlo meravigliosamente all'amplesso. Il biondo raggiunse il culmine del godimento erotico e iniziò a spruzzare dappertutto. La mano tempestiva di Lino giunse provvidenziale sul pene del compagno con una sega decisa a svuotargli definitivamente i coglioni. Francesco restò davvero tanto appagato! Una volta rotto il ghiaccio, la confidenza tra noi tre aumentò notevolmente. Da quel momento in poi, la coppietta accolse con entusiasmo le mie visite bi-mensili (due volte al mese) e questa magnifica abitudine persiste tutt'ora...

coppia gay con matura


giovedì 10 febbraio 2022

Giovane gay per tre porche mature

Mi chiamo Milena (nella prima foto, la donna al centro con la minigonna nera). Gisella (vestita di blu) e Monica sono le mie più care amiche. Ormai non abbiamo più vent'anni ma la voglia di vivere nuove esaltanti esperienze è rimasta intatta. Le relazioni non vanno sempre a buon fine, questo si sà. Nello specifico, non durano quelle nostre con gli uomini di turno. Dopo alcune delusioni, e la "carenza di pisello" per tutte noi, ci decidemmo a varcare il confine dell'eterosessualità. Eh già, avete capito bene! Al principio fu strano ma poi, pian piano, ci abituammo a provare piacere tra di noi, ossia lesbicando. Ci toccavamo, ci leccavamo e raggiungevamo l'orgasmo tra donne. Come dessert andava più che bene ma, ogni tanto, il desiderio di cazzo turbava tremendamente le nostre menti vogliose. La voglia di essere sfondate da un palo di carne tornava puntualmente e perentoriamente a galla. Il caso volle che un giovane studente universitario, di nome Piero, venisse ad abitare, in fitto, proprio sul mio pianerottolo. All'inizio non conoscevo i suoi gusti, le sue abitudini. La sera, però, sentivo provenire dei gemiti da quell'appartamento. Pensai subito che invitasse delle ragazze a casa. Successivamente, conoscendolo più a fondo, venni a scoprire che Piero era gay e che approcciava sessualmente con i colleghi di studio. Fu proprio lui a confidarsi con me e a rivelare certe situazioni intime personali. In pratica diventammo amici ed io, nel frattempo, mi invaghì di lui. Ne parlai con Monica e Gisella e, quelle porcelline, mi suggerirono di organizzare un incontro erotico di gruppo, un bel quartetto, nonostante lui fosse gay. Ero un pò scettica ma l'idea sembrava intrigante e così lo invitai a casa mia dove c'erano già Monica e Gisella. Piero non parve così desideroso di conoscerle ma si sà che le donne ne sanno una più del Diavolo! La sfacciataggine delle mie amiche, "adornate" con tanto di minigonna, calze autoreggenti e tacchi, esattamente come la sottoscritta, risultò decisiva. Gli dissero in chiare note che a me lui piaceva e lo stuzzicarono opportunamente affinchè toccasse il mio grosso seno. Approfittando dell'atmosfera piacevole ed intrigante che si stava creando, scoprì del tutto le tettone in modo che lui potesse leccare i capezzoli. Lo spogliamo rapidamente. Gisella afferrò il cazzo tra le mani che appariva ancora moscio. Ci pensò quella porcellona curvy di Monica a dare una svolta decisiva alla situazione prendendo il cazzo in bocca ed esibendosi in uno dei suoi migliori pezzi di repertorio sessuale: il pompino! Gisella, la più magra delle tre, fu lesta ad afferrare il cazzo e piazzarlo dritto nella mia bocca: era proprio l'occasione giusta che aspettavo! Il pene di Piero non poteva restare inerme a quelle vogliose e reiterate attenzioni di bocca. E così cominciò palesemente ad indurirsi. Lasciai la gioia dell'uccello a Gisella che lo spompinò alla grande. Piero, ormai sedotto, con i freni inibitori al minimo e l'eccitazione al massimo, godeva con la bocca semiaperta. Accogliendo il suggerimento prezioso di Gisella, senza peraltro lasciare che lo ripetesse due volte, infilai la lingua in bocca a Piero alla ricerca di un bacio focoso. Anche il ragazzo si sorprese nel corrispondere un "limone" del genere. Evidentemente la libidine aveva oltrepassato qualsiasi considerazione relativa all'orientamente sessuale. Sta di fatto che ci baciammo a lungo con passione. Monica prese il posto di Gisella a spompinare. A quest'ultima, evidentemente, non bastava il cazzo in bocca, lo esigeva anche nella fica. E così saltò sopra al giovanotto lasciandosi ingroppare a meraviglia a candela mentre io continuavo indisturbata a baciarlo. Monica, intanto, leccava le tette di Gisella. Finalmente arrivò il mio turno di cavalcare l'asta e fu semplicemente delizioso anche perchè Monica mi leccava le tettone. Piero, un gay divenuto Don Giovanni in un giorno, scopò Monica sul divano. Mi assicurai personalmente che l'uccello entrasse adeguatamente nella vagina della mia amica. La trombata non durò a lungo perchè Monica proseguì nuovamente con la bocca a succhiare l'asta. Intanto io giunsi in prossimità della vagina di Gisella che allargò prontamente le gambe per farsela leccare. Non ce l'ha depilata ma a me piace lo stesso: leccai dapprima il pelo e poi scesi più in basso per accarezzare il clitoride con la lingua. Gisella andò proprio in estasi e rimase a gambe spalancate: appena in tempo per farsi sbattere a missionaria da Piero, ormai in preda alla libidine acuta! Monica, pure lei in calore, trovò il modo di emulare l'amica e, alla pecorina, si lasciò trapanare dall'uccello duro e instancabile del nostro amico maschio. In quel frangente, Monica ammise di essere in astinenza cronica di cazzo da tempo immemore e si lasciò spanare a dovere la vagina mentre mi fistava a ritmo frenetico con le dita. Naturalmente, in quel contesto lussurioso, raggiunsi l'inebriante orgasmo. Piero non ne poteva più, voleva esplodere! Sfilò il cazzo dalla passera slabbrata di Monica e si masturbò velocemente per alcuni secondi prima di innaffiare le mie tettone e quelle di Monica con copiosi getti di sperma bollente. Monica, alle nostre spalle, ammirò quella abbondante eiaculazione. Dopo quella splendida giornata, all'insegna dell'appagamento sessuale di gruppo, Piero ospita ancora i suoi amici e, la notte, io continuo ad udire voci di maschi che ansimano provenienti dalla sua abitazione. Però, quando Monica e Gisella vengono a trovarmi, proviamo sempre a fargli un colpo di telefono. Non si sà mai, come si suol dire: "Tentar non nuoce!" Se è libero, un paio di botte viene a darle anche ai nostri buchi...

sesso a quattro

lunedì 7 febbraio 2022

Scopai con il collega sposato

Salve, dove eravamo rimasti? Al mio desiderio di sedurre il biondino. Provocavo praticamente ogni giorno Tommaso, il mio collega di lavoro sposato: accavallavo le gambe, mi leccavo le labbra, parlavo spesso e volentieri con cadenza da troia a bassa voce. Era da tempo che volevo farmelo ma, come già accennato precedentemente, trovavo un grande ostacolo nelle sue convinzioni moraliste. Tuttavia, lui non si sentiva affatto appagato intimamente con la moglie. Non c'era passione, coinvolgimento, inoltre anche la frequenza dei rapporti lasciava molto a desiderare (1 o 2 al mese non è certo il massimo!). Un giorno lo convinsi a venire a casa mia per un drink e quattro chiacchiere ma, ovviamente, l'invito nascondeva ben altre finalità. Tolti i sobri indumenti da lavoro, indossai per l'occasione uno sgargiante vestito rosso e delle scarpe con i tacchi leopardate. Eh si, anche l'occhio vuole la sua parte, si sà! Mi sedetti sul divano mentre lui sorseggiava un drink all'impiedi. Gli chiesi la cortesia di versare da bere pure a me e poi gli suggerì di venire a sedersi accanto alla sottoscritta. Finalmente arrivò l'occasione che attendevo da tempo: ritrovarmelo accanto senza altre persone nei dintorni, come spesso accadeva inevitabilmente sul luogo di lavoro. Tommaso aveva mille freni inibitori e quelle sue dannate convinzioni un pò bigotte ma il mio look, con la complicità del vino appena bevuto, cominciarono decisamente a farlo sciogliere. All'istinto animale si può resistere poco. Con quel vestitino corto mi fu facile allargare le gambe ed offrirgli una "prima visione" delle mutandine già piuttosto bagnate. Tommaso, evidentemente arrapato, cominciò a sditalinarmi da sopra agli slip ed io, ovviamente, lo lasciai fare... Ma, sul più bello, i suoi sensi di colpa tornarono ad imperversare. Ripeteva di avere una moglie a casa, di doversi fermare. "Eh no Carino!" gli dissi. La donna eccitata non và mai lasciata con la figa bagnata! E così lo afferrai per la cravatta invogliandolo ad osservare un mio strip. Il biondino tirò fuori anche una battuta che mi fece sorridere, affermò: "Vestita così di rosso, non puoi che essere il Diavolo tentatore!". Bhè, non sò se sono una diavolessa, onestamente, ma tentatrice di sicuro! Scherzi a parte, lui rimase a bocca aperta quando vide il mio corpo nudo invitante e, nella fattispecie, il gran culo, modestamente. Fu a quel punto che, finalmente, Tommaso perse il controllo e cominciò a leccarmi le mutande ormai bagnate. Ero pronta a provare piacere e a far godere! Dal divano al letto il passo è breve. E così gli saltai sopra munita delle sole scarpe coi tacchi leopardate e delle calze  autoreggenti. Conducevo io la "danza sul pisello" in una meravigliosa altalena di goduria a candela. Al principio stavamo con i visi uno di fonte all'atro per cui colsi tutto il piacere sul suo volto, oltre ai gemiti. Poi, mi girai al contrario, spalle contro il suo viso, per intenderci, e anche lì proseguì la cavalcata che andava avanti a rimti sempre più impetuosi. Tirai fuori, in un colpo solo, tutta la voglia repressa che avevo accumulato in mesi e la sfogai su di lui chiavandolo a fondo, senza tregua, il tutto condito da deliziosi movimenti di bacino che regalarono brividi di intenso piacere ad entrambi. Ormai coinvolto totalmente, il biondino volle prendere l'iniziativa, diciamo così, infilandomi l'uccello dentro la passera di fianco. Ma esternò meglio le sue emozioni nella scopata finale a pecorina, durante la quale ammise di non essere rimasto affatto insensibile alle mie provocazioni in ufficio. Nell'eccitazione profonda, si concesse anche la licenza di spostare il cazzo duro dalla fica al culo! Ed io fui ben lieta di essere castigata anche nel secondo canale. In quel frangente arrivai magnificamente all'orgasmo. Lui vi giunse poco dopo, quando mi dilettai a leccargli la cappella: pochi colpi suadenti di lingua gli procurarono un bollente amplesso. Urlando di piacere, come mai avrebbe fatto con la consorte, toccò il Cielo con un dito schizzando a fiume sul viso e sulla bocca della sottoscritta diavoletta. Essere stata io ad orchestrare il gioco mi fece sentire una gran seduttrice porca. Sapevo che, dopo quell'esperienza, appagante anche per lui, gli appuntamenti a casa mia con Tommaso sarebbero diventati una costante. Alla moglie mentiva spudoratamente raccontando di dover effettuare turni di lavoro straordinario, naturalmente. Infondo non si trattava di una vera e propria bugia dato che con me gli straordinari doveva farli sul serio ma dentro il letto, piuttosto che dietro la scrivania... Ehehe! Un saluto da Laura, la signora in rosso.

lady


Il mio collega sposato

Il mio nome è Laura, sono impiegata alle Poste. Tommaso è un mio collega di lavoro sposato. Quando lavori fianco a fianco con una persona, per diverso tempo, si può venire a creare un'amicizia, una simpatia. In realtà avrei scopato volentieri da subito, soltanto che lui anteponeva sempre discorsi di ordine morale, per la serie: "Il matrimonio è sacro", oppure: "E' adulterio! Non si può!", e così via. Però poi, il signorino, mi rompeva le scatole puntualmente lamentandosi di non essere pienamente soddisfatto dei rapporti intimi, sporadici e poco coinvolgenti, con Amalia, quella sciacquetta della sua consorte. Ma vi pare che una gnocca come me possa fare l'amica a vita? Eh no cazzo! Tesorino qui i casi sono due: o si scopa o si tromba! Eheh. Va bene capirti, sostenerti, però ho voglia di fottere dannazione! E pure tanta! Guardate, di solito mi trastullo così, quando sono da sola, ma adesso è venuto il momento di passare all'azione! Eh si! Vi farò vedere come è difficile dire di no ad una gran passera come la sottoscritta... State a vedere lettori porcellini! Ihihih!!!     

puttanella

Eva hot strip

Mettetevi comodi e ammirate lo spogliarello sexy con toccatina della vostra affezionata Eva, la gran malandrina...

hot

giovedì 3 febbraio 2022

Il Capo Ufficio cede al cliente

Ben ritrovati dalla vostra amica Miranda. Conclusa la stupenda lesbicata, Gianmarco, il Capo, sorprese me e Caterina mezze nude e abbracciate. La situazione, come già spiegato, lasciava poco spazio ai dubbi: anche un cieco si sarebbe reso conto che io e la collega avevamo appena consumato un focoso rapporto lesbico. Gianmarco andò su tutte le furie dal momento che, il modulo contrattuale per Alessandro De Parolis, il più importante cliente della ditta, non era stato completato dai noi segretarie negligenti. Nella fattispecie, Gianmarco si disperava e non sapeva come porre rimedio a quella mancanza. Fu a quel punto che io, da gran troia priva di freni inibitori e peli sulla lingua, gli proposi una soluzione creativa del problema. Sia io che Caterina avevamo notato che De Parolis non amava troppo le donne e così gli suggerimmo di sistemare l'inconveniente ricorrendo ad un rapporto omosessuale con il cliente. Gianmarco, inizialmente, non sembrò gradire quel genere di svolta e apparve ancor più adirato ai nostri occhi. Tuttavia, dopo alcuni giorni, passata la sfuriata, ci manifestò tutta la sua preoccupazione per una vicenda che ormai gli stava decisamente sfuggendo di mano. Affermò chiaramente di avere un'ultima ed unica possibilità per salvare il buon esito del contratto, quella che io e Caterina gli avevamo suggerito precedentemente. Per infuocare maggiormente l'atmosfera, prestai uno dei miei dildo al Capo, consigliandogli di usarlo con l'altro. La mia collega contattò subito il De Parolis e così i due si incontrarono in ufficio. Gianmarco è un uomo sposato tuttavia, pur di raggiungere gli obiettivi lavorativi, sarebbe stato disposto a scendere a compromessi, anche scottanti, come intrattenere rapporti intimi con un soggetto del medesimo sesso. Alessandro, palesemente gay, non vedeva l'ora di trovarsi di fronte ad un'occasione così succulenta come farsi sbattere da un bell'uomo etero. Gianmarco e Alessandro si spogliarono rapidamente mentre noi segretarie li osservavamo comodamente a qualche metro di distanza. Cominciarono in modo soft, smanettandosi l'uccello a vicenda (ovviamente quello del Capo è più grosso!). Poi Gianmarco succhiò cazzo e palle del cliente mentre gli infilava il suddetto dildo tra le chiappe. Alessandro, a quel punto, era già in estasi! Il cazzo di Gianmarco divenne duro per l'eccitazione e finì dritto nel culo del cliente. Il Capo cominciò a "pompare" il sedere del De Parolis a ritmo sempre più incalzante. Anche noi segretarie, osservando i due, ci eccitammo di brutto ritrovandoci palesemente bagnate tra le cosce e suscettibili di ditalini per compensare l'incombente bisogno di godere. Gianmarco, in preda alla libidine profonda, sfondò il culo del cliente che raggiunse l'orgasmo con tanto di copiosa venuta. Il Capo, a quel punto, non vedeva l'ora di sborrare: con gesti decisi, girò Alessandro a pecora e, tenendogli saldamente le mani sui fianchi, continuò a castigarlo nel culo a ritmo infernale fino a raggiungere l'abbondante eiaculazione: la sborra schizzò interamente nell'ano violato del cliente. Anche io e Caterina raggiungemmo l'amplesso sditalinandoci con gusto. Intanto, Alessandro pretese dal Capo ulteriori attenzioni, ossia farsi "ripulire" lo sperma dal culo a colpi di lingua. Gianmarco, come prevedibile, non si tirò indietro adempiendo pregevolmente a tale torbida richiesta. Nell'ufficio l'odore di sperma inebriò l'aria. I giorni seguenti, io e Caterina compilammo finalmente il famoso modulo contrattuale e Alessandro lo firmò rendendo gioioso il Capo. Successivamente, Sara, la moglie snob di Gianmarco, si vantò con me e Caterina del loro matrimonio felice e privo di tradimenti, giunto ormai al quinto anno. Esattamente affermò: "Sono certa della fedeltà incondizionata di Gianmarco che pone il suo uccello soltanto nei miei buchi. Inoltre ha una passione sfrenata per il suo lavoro...". Le risposi: "Ha proprio ragione signora Sara, il Capo è dedito al lavoro, così tanto che, alle volte, perde totalmente il controllo. Per la buona condotta degli affari sa coccolare caldamente i clienti più importanti". Sara, incuriosita, chiese: "E quali sarebbero?". Ed io risposi: "Bhe, uno dei migliori è Alessandro De Parolis". Sara ribatté: "Ah! Davvero? L'ho visto qualche volta in giro. Non amo giudicare ma, onestamente, ha proprio la faccia da frocio! Magari è solo una mia impressione... chissà!". Sorrisi e risposi: "Mmm strano, dà la stessa sensazione anche a me, signora cara...".

segretarie

mercoledì 2 febbraio 2022

Le segretarie giocano pesante in ufficio

Mi chiamo Miranda. Il racconto risale a un paio di anni fa. In quel periodo lavoravo (peraltro mal retribuita) come segretaria in una ditta privata per conto di un imprenditore di nome Gianmarco. Data la notevole mole di pratiche da sbrigare, mi fu affiancata una collaboratrice o, se preferite, una co-segretaria. Caterina era indubbiamente una gran bella ragazza ma con un fisico più minuto rispetto al mio. E' difficile conoscere bene una persona, specialmente dopo poco tempo. A volte occorrono addirittura anni per capire chi si ha realmente di fronte. Caterina era bella, fascinosa. Ma io, inizialmente non le diedi particolarmente corda e cioò essenzialmente per due ragioni: la prima che dovevamo anche lavorare e poi perchè, fino a quel punto, le donne non rappresentavano una mia priorità, nè come amiche, nè per scopi più intimi. Ciò perchè, fondamentalmente, adoravo il cazzo più di ogni altra cosa al mondo e, prima di arrivare in quell'ufficio, avevo preso randelli di tutti i generi e in ogni dove... ci siamo capiti! Con le donne mi erano capitate occasioni sporadiche e piutttosto soft. Nell'eccitazione avevo limonato con qualche amica di shopping con annesse toccatine ma nulla di più. A volte è un dettaglio ad innescare una serie di eventi a catena. Qual'è il dettaglio? Ebbene, un giovane cliente facoltoso della ditta, tale Alessandro De Parolis, richiese un importante contratto di fornitura al nostro Capo. In realtà, fummo proprio noi ragazze, con un comportamento decisamente poco professionale, a far rischiare, al povero Gianmarco, un fallimento brutale della trattativa. Quella calda mattina primaverile, il Capo era uscito per una commissione urgente raccomandandoci di preparare il suddetto modulo contrattuale con tutte le clausole ad esso connesse. Ma, sia io che la Cate, eravamo svogliate, annoiate e per nulla motivate a lavorare, considerando anche l'importo dello stipendio non proprio gratificante. Nella fattispecie, Caterina sembrava particolarmente vogliosa. Tutti i complimenti che mi fece quel giorno la mia collega non li ho mai ricevuti da un uomo, così, giusto per dire. Ad ogni modo, fino a quella mattina, ignoravo totalmente che "la bella rossa" fosse una lesbicona di prim'ordine. Tutto divenne palesemente chiaro nel momento in cui i suoi complimenti si focalizzarono con insistenza sulle mie tettone. Caterina era vogliosissima, non si limitò certo agli apprezzamenti verbali. Con disinvoltura arrivò ad accarezzarmi le tette ed io, seppur non incline, in teoria, ai rapporti saffici, cominciai ad avvertire un delizioso prurito alla vagina. Caterina era ossessionata dalle mie tette, finì per leccarmi amorevolmente i capezzoli. Ricambiai, ma per poco. Fu di nuovo lei a condurre il gioco cimentandosi a leccare e a succhiare le mie tettone con passione via via crescente. Per qualche minuto ci ritrovammo anche in un singolare "69 tettaiolo" in cui ci leccavamo i capezzoli a vicenda invece delle passere. Caterina era una tipa fantasiosa, si mise in testa di frugarmi il clitoride con i suoi capezzoli. Devo convenire che ci sapeva fare e, quella frugata insolita, mi portò enorme piacere ed eccitazione. Caterina proseguì con la lingua. Bastarono poche leccate suadenti affinchè la mia figa esplodesse in un orgasmo profondo carico di inebrianti sensazioni goderecce. E brava Caterina! Ma io non sono certo da meno... eh no! Volevo dimostrare a quella troietta lesbica che ci sapevo fare anch'io, diamine! Tirai fuori dalla borsa l'amico per eccellenza delle donne: il dildo! Cominciai a passarlo sul clitoride e poi dentro la vagina di Caterina mentre lei mi leccava dolcemente le tette. Fu a quel punto che mi venne l'impulso irrinunciabile di piazzare il dildo dentro al culo della ragazza. Caterina non credeva che l'avrei fatto davvero ma... la tentazione era troppo forte e poi, bhè, volevo tenerle testa! Appoggiai la punta arrotondata dell'oggetto sull'ano della rossa. Poi, presa dalla libidine, cominciai a scoparla con mano ferma e decisa a ritmo regolare come un orologio. Caterina, tra smorfie di piacere miste a un pò di inevitabile dolore, subì la penetrazione anale venendo intensamente. Non contenta di ciò, con fare autoritario, le passai prima il dildo tra le tette mentre assaporava ancora il piacere dell'orgasmo, poi le ordinai di mettersi a pecorina. In quella posizione, particolarmente favorevole, continuai a penetrarla dietro senza pietà procurandole un secondo estasiante amplesso. Mi leccai le labbra, compiaciuta di aver soddisfatto la mia insospettabile collega lesbica. Si sà che i momenti piacevoli passano rapidamente. Era quasi l'ora di pranzo e il nostro capo comparve all'improvviso sulla soglia della porta cogliendoci in atteggiamenti inequivocabili. Due ragazze hanno poco da spiegare se vengono beccate mezze nude e abbracciate, con ancora addosso l'odore del sesso appena vissuto. Come era prevedibile, Gianmarco andò su tutte le furie. FINE PRIMA PARTE.                            

lesbiche