venerdì 29 gennaio 2021

Pago il fitto a pompini

Mi chiamo Sara. A detta di molti sono una bella donna ma prima di questo episodio ero stata sempre una tipa tranquilla. Sposai Oliviero in giovanissima età. Come a volte accade, col tempo, le persone cambiano e si rivelano in maniera diversa da come vorremmo. Dopo qualche anno di matrimono mio marito iniziò a raccontarmi bugie ma io volli sempre concedergli il beneficio del dubbio. Abitavamo in fitto e il proprietario, il sig. Gino, mi faceva gli occhi dolci. Mi diceva sempre che mio marito era uno stronzo e che avrei dovuto lasciarlo subito e intanto ci provava con me. Io in quel periodo ero snob e fedele ad Oliviero e così non presi in considerazione le sue insistenti avances. Ero convinta che Oliviero avesse un buon lavoro e che fosse stato perfino promosso ottenendo un incarico di maggior prestigio e remunerazione. Macchè! Tutte balle! Un bel giorno Oliviero telefonò e mi sbattette in faccia la dura verità. Lo stronzo era stato addirittura licenziato ed io avrei dovuto corrispondere al proprietario, dopo pochi giorni, la rata mensile del fitto. Quando lo spiegai ad Oliviero mi disse:"Arrangiati!" e aggiunse:"Inventati qualcosa, se iuna bella donna, fagli un pompino...". Sul momento lo presi quasi come uno scherzo. Ma poi, a freddo, pensai che infondo non disponevo di altre carte da giocare. Indossai la minigonan e misi i tacchi. Quando Gino si presentò a casa, e vide che non avevo i soldi, fece una brutta faccia. Ma io spiegai subito che avrei pagato in altro modo, succhiandogli il cazzo. Sapevo di piacergli e mi inginocchiai pronta a succhiare l'uccello del proprietario. Devo dire che quella volta il lavoretto di bocca fu un pò forzato. Gino all'inizio non mi piaceva tanto e mi sentivo una prostituta. Ma, mentre pensavo a tutto questo, Gino mi sborrò in bocca ed io risolsi il problema temporaneamente. Per quel mese fui a posto ma sapevo che le difficoltà sarebbero continuate. Spompinai ancora per alcuni mesi. Poi Gino disse che i pompini non gli bastavano più. Aveva ancora il dente avvelenato per il mio rifiuto avvenuto in passato. Io intanto decisi di diventare ancora più disponibile. Mi resi conto che dopotutto Gino mi aveva concesso una possibilità senza la quale sarei finita per strada. E così mi lasciai scopare. Iniziò a piacermi davvero sentire il suo cazzo duro nella fica. Si eccitava incitandomi a parlare male di mio marito e bene di lui e a me questo gioco piaceva. Dopotutto mio marito è uno stronzo e non è difficile ammetterlo, quanto al proprietario ha un gran cazzo, ed anche questo è vero. Se continuo a fottere con Gino così non avrò davvero problemi a restare nella casa dato che le rate del fitto le stò saldando puntualmente con la sorca!      

troia

Meno male che c'è mamma

Mi chiamo Claudia. Fino a qualche anno fa ero un'imbranata dal punto di vista sessuale. Se non ci fosse stata mia madre Sonia avrei perso anche il ragazzo. Avevo convinzioni da bigotta e con Arnaldo mi limitavo ai baci. Naturalmente, col passare del tempo, il mio fidanzato pretese delle cose in più in intimità ed io non ero affatto capace di dargliele. Fu a quel punto che si intromise mia madre. Lei è molto disinibita e spompinò Arnaldo davanti ai miei occhi. Mia madre voleva che mi svegliassi, che cominciassi a fare pompini ma io ero negata e Arnaldo intendeva lasciarmi. Ma Sonia, convinta che lui fosse la persona giusta per me, era disposta a tutto affinchè lui restasse e così si concesse totalmente. Non solo lo sbocchinava ma si fece anche scopare. Addolcito non poco dalla calda fica di mia madre, Arnaldo decise di non mollarmi. In pratica, ci vedevamo, uscivamo come tutte le coppie ma poi lui il sesso lo faceva con mia madre. Questa situazione durò per almeno due anni, dopodichè io finalmente mi sciolsi. Adesso riesco anch'io a soddisfarlo ma se in quel periodo non ci fosse stata mia madre non sarei mai riuscita a tenermi il ragazzo. Naturalmente lei è una porca e, a volte, vuole partecipare. Come negarle la gioia del triangolo dopo l'aiuto prezioso che mi ha offerto? E poi ad Arnaldo non dispiace affatto se siamo in tre...   

mature


giovedì 28 gennaio 2021

Circondata da froci mi feci lesbica

Mi chiamo Miranda e sono una bionda prorompente. Non avrei mai immaginato che la mia vita sessuale cambiasse in un certo modo. Ma andiamo con ordine. Mio marito Max non è certo un superdotato e soffre anche di eiaculazione precoce. Le rare volte che facevamo l'amore veniva in pochi secondi ed io ero costretta a toccarmi da sola per raggiungere l'orgasmo. Per questo motivo cercai in giro sempre degli amanti (uno di questi si chiamava Alessandro) e presi un bel pò di cazzi al di fuori del rapporto matrimoniale. Ma Max era pesante, pressante, noioso, mi controllava, in più ero occupata dal lavoro per cui non avevo molto tempo da dedicare ai divertimenti extraconiugali. Tuttavia, ogni tanto scopavo con qualcuno. Ma Max, oltre ad avere un cazzo piccolo e moscio, è anche uno stupido attaccabrighe infatti prendeva sempre questioni inutili con varie persone. Un giorno denunciò un ragazzo di nome Tommy solo per il sospetto che gli avesse rubato l'auto mentre in realtà i colpevoli erano altri. Tommy passò diversi giorni in galera, poi uscì e venne a casa mia. Quel bel ragazzo pretendeva le scuse da mio marito che però era uscito. Io gli offrì un piatto caldo e chiesi scusa per l'accusa infondata anche a nome di mio marito. In realtà Tommy non era un santarellino, aveva già subito delle condanne e vissuto l'esperienza del carcere ma stavolta non c'entrava nulla. Tommy esigeva le scuse di mio marito ma io cominciai a porgergli le mie propinandogli un caloroso bocchino. Proprio sul più bello arrivò mio marito e mi sorprese inginocchiata a succhiare l'uccello dell'ospite. Tommy insisteva nell'affermare di essere innocente ma, a quel punto, Max andò in confusione dato che non si capacitava del fatto che io stessi spompinando quel ragazzo. Tommy voleva a tutti i costi le scuse di mio marito e mi resi conto che non le desiderava a parole ma con un pompino. Evidentemente in cella Tommy aveva sperimentato il sesso tra maschi ed era diventato gay. A quel punto pensai che fosse l'occasione buona per liberarmi, tra virgolette, di mio marito. Per Max, mezzo impotente, non fu difficile arrivare a prendere in bocca il cazzo del ragazzo e a spompinarlo. Proseguì quello che io avevo iniziato e portò l'opera a compimento ricevendo tutta la sborra calda del giovane in bocca. Tommy mi chiese di poter rivedere mio marito con tutta l'intenzione di chiavarselo e io naturalmente dissi di si. Del resto a Max non dispiaceva affatto avere un amichetto focoso. A quel punto pensai di essere libera di fare i miei comodi dato che avevo 'accoppiato' perbene il maritino. Ma la vita riserva imprevisti. Contattai Alex e ci scopai ma ebbi dei dubbi sul suo conto. Non lo vedevo da un pò e non sapevo che era stato in galera. Nel bel mezzo della scopata pretese di essere segato coi piedi arrivando a dire che gli piacevano più della fica. Lo stuzzicai per capire qualcosa in più. Appena dissi che i piedi li hanno anche gli uomini venne copiosamente. I miei dubbi si infittirono. Andai a trovare la mia amica lesbica Camilla e scoprì che Alex e Tommy si erano conosciuti in carcere e che avevano fatto sesso. In altre parole, Tommy si scopava sia il mio amante che mio marito. Avevo creduto erroneamente di controllare la situazione ma in realtà mi sfuggì tutto di mano dal momento che ero palesemente circondata da froci. Per reazione decisi di provare la strada lesbica e Camilla non attendeva altro. Con dildo, mano e, dulcis in fundo, strap-on, mi sfondò letteralmente la fica e il culo più di quanto già non lo fossero e godetti come una gran porca in calore.     

bionde

lunedì 25 gennaio 2021

Spiando mia madre e l'amica

Il mio nome è Lorenzo, ho compiuto da poco 18 anni. Dora e Renato, i miei genitori, non vanno molto d'accordo. Mio padre è sempre fuori casa per lavoro e a scopare con giovani ragazze che si porta regolarmente in albergo. Alla fine in casa rimaniamo quasi sempre io e mia madre. Diciamo che non mi hanno mai attratto le ragazze della mia età ma molto di più le donne mature come mia madre. In realtà qualche volta l'ho spiata mentre andava al bagno e mi sono anche toccato ma non ho mai avuto il coraggio di tentare un approccio diretto con lei. Ad ogni modo, i miei desideri sessuali, li sfogo solitamente segandomi su qualche porno. Inoltre, qualche volta ho fatto sesso con amici di scuola invitati a casa con la scusa dello studio. Non credo di essere gay, non lo sò, ma è pur vero che ho succhiato qualche cazzo di tanto in tanto. Questo probabilmente mia madre lo ha intuito anche se magari non ne è sicura. In ogni caso, tornando a lei, credo che sia stufa dei comportamenti di mio padre ed è ovvio che, prima o poi, si sarebbe trovata compagnie alternative. Michela, la sua amica del cuore, negli ultimi tempi veniva sempre più spesso a casa nostra specialmente dopo che si era separata dal marito. Passavano tutto il giorno insieme a parlare mentre io rimanevo da solo in camera mia. Mi resi conto che quelle due erano sempre più affiatate e sapevo che, prima o poi, tra loro sarebbe successo qualcosa. E infatti, un lunedì pomeriggio, mentre mi stavo rilassando con una sega, sentì voci femminili ansimanti provenire dal soggiorno. Uscì dalla mia camera e mi recai lì ma non trovai nessuno. Si erano spostate in camera da letto. Quando le vidi si stavano spogliando e scambiando effusioni. Mia madre accarezzava la figa di Michela e, nel contempo, si lasciava leccare i capezzoli. Osservandole in quegli atteggiamenti e in provocante lingerie (Dora aveva il reggicalze e le calze marroni, mentre l'amica le autoreggenti nere ed entrambe portavano le scarpe col tacco) il cazzo si indurì di brutto. Continuai a spiare e vidi Michela che leccava con passione la figa di mia madre. La mia genitrice sembrava godere come una pazza delle attenzioni orali dell'amica. Poi le due continuarono trastullandosi con i dildo. Prima ognuna per conto proprio poi, molto più piacevolmente, infilandoselo a vicenda. Erano affiatatissime e vicine. La gamba dell'una strusciava quella dell'altra mentre si spanavano la fica a vicenda. Eccitatissimo non riuscì a resistere e manifestai la mia presenza nel corso di una vogliosa sega. Non si aspettavano di vedermi ed erano sul punto di venire. Restarono a dir poco sorprese dalla situazione ma le rassicurai dicendo di continuare e di non pensare a me. Dopo pochi istanti vennero e il mio cazzo cominciò a schizzare. Mi allontanai e mi sedetti altrove in disparte mentre la sborra calda continuava ad uscire irrefrenabile dal cazzo e nella mente rivivevo ciò che avevo appena visto. Fu una sborrata tremendamente appagante. Sono sicuro che lo rifaranno ed io sarò lì pronto a spiarle di nuovo. Magari prima o poi si abitueranno alla presenza del maschietto di casa. Il mio sogno sarebbe che mi invitassero a partecipare ma ho anche un pò di timore. Potrei mai soddisfare due mature vogliose del genere? Credo che mi farebbero sborrare al primo tocco. Ma poco importa, anche il ruolo del guardone segaiolo non mi dispiace affatto.          

mature


venerdì 22 gennaio 2021

Omaggiando il professore

Mi chiamo Rosalba, o Rosy, se preferite. Studiare non mi è mai piaciuto ma, per accontentare i genitori, mi iscrissi alla facoltà, tra l'altro difficile, di medicina. Anche mia sorella Anna non ama studiare e pure lei si iscrisse con me. Superammo alcuni esami con difficoltà accontentandoci di voti bassi. Poi, però, incappammo in uno davvero ostico. Franco Olmi bocciava con facilità anche se girava voce che fosse corruttibile. Lo chiamavano Don Franco 'O Professore ed era un gran bastardo. Io e mia sorella fummo bocciate due volte di seguito. Anna cominciò a pensare che l'unico modo di passare quell'esame era provare ad andare a letto con lui. Sul prinicipio ero molto scettica. Non si può dire che fosse brutto ma era pur sempre un uomo di una certa età. Non si trattava certo di andare a scopare con Brad Pitt. Io e lei eravamo all'oscuro di ciò che accadeva nell'ambiente e lo scoprimmo solo in seguito perchè lui ne parlò durante il sesso. Ci presentammo a casa sua vestite come due mignotte. Tacchi, minigonna, ed io misi perfino delle belle calze autoreggenti sapendo che di solito piacciono agli uomini. Ci disse chiaramente che non studiavamo, che non valevamo un cazzo ma noi eravamo disposte a tutto pur di passare l'esame e così evidenziammo le nostri doti migliori. Del resto il fisico non ci manca e la troiaggine nemmeno. Il maialone iniziò a leccare i nostri culi a turno, poi ci dedicammo a slinguazzare il suo notevole cazzone. Fu mia sorella ad essere scopata per prima. Notai subito che 'O Professore aveva una gran foga. Anna non è una verginella eppure la fece godere parecchio. Nel frattempo non mi toglieva gli occhi di dosso e sottolineò con piacere il fatto che indossassi le autoreggenti. Dopo aver trombato Anna, il porcone passò a me. Era eccitatissimo e me lo sbattette tutto nella fica. Ma non si accontentò solo di quella. Mi fece sentire il suo cazzone duro anche nel culo. I miei preconcetti sugli uomini maturi si sciolsero come neve al sole dato che quello stallone mi stava sfondando e facendo godere meglio di un ragazzo. Durante questa intensa scopata, con mia sorella accanto che si ditalinava, il professore sentì il bisogno di confidarsi. Chiaramente disse che non eravamo le sole a cedere il corpo per passare l'esame. Fin qui non ci trovai nulla di strano. Pensai subito che altre ragazze facessero lo stesso. Ma il mio pensiero era piuttosto banale, ingenuo e riduttivo. A quanto pare Don Franco si approfittava quasi di tutti. Ragazze ma anche ragazzi disposti a succhiare l'uccello e a farselo mettere nel culo pur di raggiungere lo scopo. Ma non solo! Anche i genitori dei ragazzi si prestavano a questo 'gioco': madri e anche padri disposti a tutto purchè i figli strappassero un buon voto a quel maledetto esame. Don Franco non faceva distinzioni di sesso. Probabilmente preferiva le donne ma quello che lo eccitava maggiormente era il potere che aveva in mano. Sapere che qualsiasi femmina o maschio avrebbe ceduto, sapere che chiunque sarebbe diventato una sorta di prostituta per ottenere o far ottenere un fottuto voto positivo. Pensai subito ad amici, amiche e ai loro genitori. Probabilmente molti di questi erano stati già castigati dall'implacabile cazzo di Don Franco, un uomo senza scrupoli ma fottutamente figo nella sua malignità. Mia sorella pensò più o meno le stesse cose. Intanto continuavo a prendere il suo cazzo instancabile davanti e dietro finchè il porco eiaculò schizzandomi copiosamente nel culo sotto lo sguardo supereccitato di Anna. Ero sfinita ed appagata. Dopo quel triangolo io ed Anna, come previsto, passammo l'esame a pieni voti (io pure con la lode grazie alle autoreggenti). Sarà che mi piacciono i porci e gli stronzi e forse non dovrei dirlo ma... con quell'uomo scoperei anche senza ricevere nulla in cambio e credo che lo farebbe volentieri anche la mia amata sorellina di avventure.

ragazze


giovedì 21 gennaio 2021

Gli amici del ragazzo per lei

Mi chiamo Rosaria. Dopo aver vissuto alcune storielle di scarsa importanza mi innamorai di Gustavo, detto anche Gustavino o Vino. Era gentile ed affettuoso ma purtroppo non arrivavamo mai ad un vero rapporto intimo. Tutto si fermava a baci, carezze e coccole. Molto bello, molto romantico ma i mesi passavano e i miei crescenti desideri erotici non venivano affatto appagati. Si faceva vedere poco, stava sempre insieme a due amici, Mario e Luigi, che conoscevo solo di vista. Quando mi vedevano sembravano sbavare ma io non davo loro alcuna confidenza. Gustavo mi diceva che andavano insieme a vedere le partite o a giocare ai cavalli all'ippodromo. Il tempo passava e cominciai ad avere molti dubbi su Gustavo. Pensavo che, insieme a quei due, andasse a puttane o comunque avesse un'altra donna. Mi sfiorò anche l'ipotesi che potesse essere gay ma ne ebbi la conferma in seguito. Eh si perchè, all'improvviso, bussarono alla porta quei due, gli amici di Gustavo. Conoscevano perfettamente la nostra situazione di coppia, ossia che non avevamo rapporti, e si offrirono di soddisfarmi. Mi sembrò tutto surreale ma la figa reclama da troppo tempo. Trovare addirittura due maschi disponibili, e non solo uno, mi sembrò davvero una manna dal Cielo alla quale non potevo rinunciare e cominciai ad accarezzare e leccare i loro cazzoni già duri. Avevamo cominciato da poco quando si fece vivo anche Gustavo e si spogliò pronto a farsi una sega guardando il triangolo. Mentre facevo sesso con quei due iniziai a conoscere la verità. Mario e Luigi mi scopavano con veemenza in bocca, in culo, nella fica e intanto spifferavano tutto. Gustavo era gay e aveva succhiato il cazzo anche a loro. Durante la trombata scoprì che non aveva solo spompinato ma che aveva dato anche il culo a quei due. Mi sembrò tutta una gran porcata ma, nell'eccitazione data da quei cazzi che mi presero anche in doppia penetrazione, percepì anche lo schifo come piacere. Gustavo intanto si masturbava, era eccitato più dagli amici che da me e arrivò a infilarsi perfino un dito nel culo. Dopo quelle intense trombate agitai con le mani i cazzoni di Mario e Luigi che mi schizzarono a fiume sulle tette. Intanto anche Gustavo eiaculò piuttosto copiosamente a conclusione della sua lunga sega. La situazione diventò più chiara ma volevo conoscere da Gustavo tutti i retroscena e lui li rivelò. In pratica, dopo le partite o l'ippodromo, i tre di sera si appartavano nell'auto di Luigi. E qui Gustavo li sbocchinava e si faceva anche inculare. Ma, in realtà, Mario e Luigi, pur essendo dei gran maiali, non sono froci come Gustavo. Si prestavano a soddisfarlo per poterlo convincere che io, nel mentre, avevo bisogno di attenzioni e scatenando progressivamente in lui i sensi di colpa. Alla fine lo convinsero che avrebbero pensato loro a me e si fecero dire da lui l'unica cosa che gli mancava per raggiungere lo scopo, ossia il mio indirizzo di casa. Bhè, possiamo dire che sono riusciti nel loro intento, ossia quello di chiavarmi. Tutta questa storia è davvero zozza ma una cosa è certa: non credo più alle favole secondo cui basta solo l'amore. La maggior parte delle donne, come me, hanno bisogno anche e soprattutto di una bella dose di cazzo che le faccia godere come delle gran troie ed io, dopo una lunga astinenza, la dose l'ho presa doppia e, molto probabilmente continuerò ancora a farlo...           

due cazzi

mercoledì 20 gennaio 2021

Dalla padella alla brace

Sono sempre io, Federica. Vi ho appena raccontato che il mio ex lo faceva con la sorella ed io non fui capace di reggere il confronto con lei e gliela diedi vinta. Delusa e sconfortata pensai di andare a trovare Lara. Fino ad un annetto prima eravamo molto amiche. Ma Lara è lesbica e non mi ha mai perdonato di aver rifiutato le sue avances. Ci sono dei momenti in cui si fanno follie. Avevo il morale a terra e desideravo attenzioni. Volevo vedere se, dopo tanti mesi, facevo ancora colpo su di lei. Per sentirmi più sexy indossai anche le autoreggenti. Lara non si aspettava quella visita. Le spiegai cosa mi era successo. Notai sul suo volto quasi un ghigno di soddisfazione, quasi come se fosse stata contenta del mio fallimento. Disse anche: Cara, conosci il detto: "Non sputare in Cielo che in faccia ti torna?". Da ciò mi resi conto che aveva ancora il dente avvelenato. Ma ciò non ostacolò il nostro approccio. Per la prima volta mi concessi a lei e lesbicare fu davvero bellissimo. Naturalmente una parte del suo rancore affiorò anche mentre facevamo sesso. Mi insultò spesso e volentieri. E forse a me piaceva che lo facesse anche perchè ero convinta di meritarlo. Dopo una lunga goduta pensavo che il discorso riguardasse solo me e lei e invece no! Lara non stava da sola, si era fidanzata con una ragazza di nome Ada. Bhè, indovinate un pò... Ada ci raggiunse a casa di Lara. Dopo 'l'antipasto' che avevo vissuto con Lara, le due si coalizzarono per 'battezzarmi' al lesbo. Una sorta di iniziazione, diciamo così. Volevano che fossi la loro puttana e mi penetrarono con l'ausilio di un grosso cazzo. Per qualche istante ebbi perfino timore che la mia vagina non riuscisse ad accoglierlo ma poi ci presi gusto e lasciai che quel fallo mi spanasse mentre le loro mani accarezzavano il mio corpo voglioso. Provai piacere, tanto piacere. Ed ebbi un orgasmo molto intenso, più di quelli che avevo avuto precedentemente con Lara. Dopo una donna dalla personalità forte come Rossella, mi sono toccate altre due che non scherzano. Ma mi hanno accolta nel mondo dei piaceri al femminile, nel club saffico. E' così se voglio vederla con ottimismo ma qualcuno potrebbe pensare che sono semplicemente finita, come si suol dire, dalla padella alla brace.   

saffiche

martedì 19 gennaio 2021

Umiliata dalla sorella del ragazzo

Mi chiamo Federica. Ero fidanzata con Gianluca, un pasticciere. Lui conduceva l'attività insieme alla sorella Rossella. Ignoravo il rapporto stretto e morboso che esisteva tra i due. Me ne accorsi per caso quando, rientrando in pasticceria dopo una commissione, trovai Rossella inginocchiata che spompinava spudoratamente Gianluca. Restai a dir poco sconvolta. Mai avrei immaginato che Gianluca incestava con la sorella. Mi dissero che i genitori erano morti quando loro erano piccoli. I due erano cresciuti insieme con lei che aveva fatto a lui anche da mamma oltre che da sorella. E, in poche parole, erano diventati pian piano amanti. In realtà, nemmeno avrebbero avuto bisogno di me se non per il fatto che procreare figli tra parenti stretti comporta un alto rischio di farli nascere malsani. Quella troia di Rossella mi mise alla prova, voleva vedere se ero brava a fare sesso con il fratello. Ero delusa, gelosa, specie all'inizio la odiavo a morte. Ma mi lasciai chiavare lo stesso, solo che Gianluca con me non si eccitava abbastanza, abituato a quella gran gnocca tettona della sorella. Dopo aver scopato con me, senza peraltro venire, Gianluca iniziò a farlo in modo passionale con la sorella. Cercai di stare al gioco, di essere complice. Di tanto in tanto lubrificavo con la bocca il cazzo che entrava nella figa incestuosa. La verità è che Rossella e Gianluca si fecero una grandissima chiavata, lo evidenziò il fatto che, al momento dell'eiaculazione, lui sborrò a fiume sulle chiappe di lei. Rossella disse che mi avrebbe aiutata, fatto da maestra, che avrei potuto arrivare a partorire ma, in realtà, io non riuscì mai a soddisfare davvero il fratello, mai quanto faceva lei, impeccabile, bella, sexy e con immancabili tacchi rossi. Non ressi il confronto. Fu così che, alla fine, mi arresi e decisi di lasciarle campo libero. I figli non potevano concepirli, chiaramente, ma fottere alla grande si ed era giusto che io mi facessi mestamente da parte.  

triangolo

lunedì 18 gennaio 2021

Perquisizione anale

Mi chiamo Anna. Frequentavo un ragazzo biondino di nome Angelo. Agli occhi di tutti gli amici in comune ero la sua ragazza. In realtà eravamo più amici. Nutrivo per lui una simpatia ma avevo capito subito che, con le ragazze, il cazzo non gli tirava proprio. Inoltre lo avevo beccato più di una volta in auto con un suo amico mentre si segavano a vicenda a tarda sera credendosi al sicuro da occhi indiscreti. Vi chiederete: allora perchè lo frequentavo? Bhè, mi piaceva la sua compagnia. Disponeva di una casa lussuosa e lì ci andavo spesso. Guardavamo la tv, bevevamo birra, chiacchieravamo e ci facevamo anche qualche canna, per dirla tutta. Lui disponeva di una discreta scorta di erba, una parte per uso personale e un'altra parte la vendeva ai suoi amici più fidati. Tuttavia, un aitante agente di polizia, tale Eric Lewis, lo aveva preso di mira. Si era reso conto che Angelo non era così pulito come voleva lasciar credere. Solo che anche Eric aveva i suoi begli scheletri nell'armadio. Bussava quasi ogni giorno a casa di Angelo e ripeteva sempre frasi come: "Ragazzo ti tengo d'occhio" e "mi nascondi qualcosa". Un giorno Angelo, mezzo sballato da qualche birra in più del solito, si era spogliato nudo. Proprio in quel momento il poliziotto bussò alla porta. Io stavo un pò più distante sulle scale ed osservai tutta la scena. Stavolta l'agente si trattenne ben più delle altre volte e, vedere Angelo nudo, sembrò accendere a dismisura i suoi desideri sessuali. Mi resi conto che al bel tipo maturo piacevano i ragazzi. Angelo aveva giocato un pò con i suoi coetanei ma non era mai stato con un uomo. Non ci volle molto affinchè Angelo, affascinato da quell'uomo, si piegasse ad ogni sua volontà sessuale. Tanto per cominciare si inginocchiò praticando un pompino all'agente. Se si fosse trattato solo di un 'chinotto' sarebbe stato un approccio soft. Ma l'agente, con la scusa della perquisizione, ispezionò il culo di Angelo, prima leccandolo e poi infilandoci dentro il suo cazzone duro. Fece tutta una messa in scena con una torcia puntata sul buco del culo del mio coetaneo e poi proseguì beatamente a chiavarselo in tutte le posizioni possibili e immaginabili. Io stavo lì a guardare e provai anche a mostrare la fica a quell'uomo ma lui fu totalmente insensibile alla tentazione della passera. Indispettita lo provocai anche. Gli dissi che era una bastardo, che abusava del suo potere per fare i suoi comodi. Ma nulla di tutto ciò che pronunciai lo distolse dal fottere fino allo sfinimento il buco intimo di quel ragazzo. Se lo fottette incessantemente per oltre un'ora. Naturalmente ad Angelo quel randello piaceva da morire. Nessuno dei suoi amici lo avrebbe mai eccitato tanto come quell'uomo. Sul più bello della loro intensa chiavata, alla quale assistetti come spettatrice d'eccezione, mi ritrovai palesemente bagnata fino all'inverosimile. Non potendo contare su un cazzo vero di carne, tirai fuori il mio tarellone d'emergenza, quello che non viene mai meno. Un grosso cazzo finto che mi sparai dritto nella fica. Mentre davo sfogo alla mia libidine osservai loro due al culmine del piacere e la sborra calda che fuoriusciva dai loro cazzi. Dopo quella giornata il poliziotto divenne molto più tenero con il ragazzo riguardo alla droga. Angelo naturalmente continuò ad offrire all'uomo bocca e culo almeno due volte a settimana ed io mi trovavo spesso li ad assistere. E' qualche mese che non vado a trovare Angelo ma un pensiero mi frulla insistente nella testa. Infondo ad Eric ero simpatica, chissà che prima o poi non riesca anch'io a intrigarlo e a farglielo diventare duro così potrei accogliere quel bel palo nella fica...            

ragazzo uomo

venerdì 15 gennaio 2021

Avanzo di galera per suora in calore

Mi chiamo Lorena, sono una suora. La vita in Convento è noiosa specie quando, come nel mio caso, non si ha alcuna vocazione. Ma a volte capitano situazioni piacevoli e del tutto inaspettate. Stavo stendendo il bucato e sentivo una gran voglia di fare sesso. Sarei stata con chiunque ma era difficile che si fosse presentato qualcuno in quella sorta di campagna sconfinata e semideserta vicina al Convento. Ma nella vita tutto è possibile. All'improvviso mi sentì toccare i fianchi da dietro. Si trattava di un uomo di una certa età che, in modo molto strano e singolare, chiedeva aiuto. Presa dalla voglia cominciai a spompinarlo mentre lui iniziò a confidarsi. Cominciò così una sorta di chiavata-confessione durante la quale il tipo disse di essere appena evaso di galera. Sostanzialmente aveva ferito gravemente un uomo per motivi di gelosia ed era finito dentro. Mentre mi scopava il culo e la fica si lasciò andare confidandomi che aveva avuto rapporti con il compagno di cella, un ragazzo. Parlarmi di questa situazione lo eccitò ancora di più e mi scopò con foga sempre maggiore. Anche io ero incuriosita e mi chiedevo perchè fosse evaso avendo la possibilità di fare sesso, seppur in modo torbido, tutte le notti. Stava quasi per venire quando mi spiegò il vero motivo dell'evasione: la voglia di fica! Svelato l'arcano il porcellino godette e mi sborrò in bocca ed io ripulì con cura l'asta con la lingua. Un tipo così non posso che assolverlo dai peccati, non vi pare? 

suora

Suore senza vocazione

Sono Sonia. Ormai ho superato la settantina ma, molto tempo fa, ero la madre superiora di un convento di clausura. Non ho mai avuto la vocazione e nemmeno molte mie 'consorelle'. Stando reclusi la voglia di fare sesso è tanta, cresce sempre più fino a diventare ingestibile. Per fortuna ho sempre trovato 'compagne' disponibili allo scambio di reciproco piacere. Tra queste ricordo molto bene Angela con cui ho condiviso momenti di sfrenato godimento e meravigliosi amplessi. Nonostante non fossi tagliata per fare la suora sono stata tanto bene in convento, anzi, più che bene... divinamente!   

suore lesbiche

giovedì 14 gennaio 2021

Una madre molto porca

Mi chiamo Amalia. Non mi ritengo una donna bellissima ma sono molto troia nell'indole tanto è vero che, da sposata, non sono stata sempre fedele, anzi, a dir la verità, ben poco. Accoglievo con piacere le avances dei colleghi di lavoro e, con alcuni di questi, ho trombato all'insaputa di mio marito. Il sesso, spesso, è come una droga e la voglia di trasgredire può rappresentare lo stimolo più forte. Ecco, perchè, oltre ai colleghi, cercavo altre situazioni eccitanti. Dal parrucchiere feci amicizia con delle signore. Alcune erano carine e interessanti e colpirono decisamente la mia attenzione. E allora pensai bene di fare sesso anche con loro. Non erano lesbiche ma, entrando in confidenza, riuscì lo stesso a raggiungere lo scopo. Davanti a un drink, a un dialogo intrigante, mi bastò allungare le dita tra le loro gambe per farle sciogliere del tutto. E così provai anche l'ebrezza delle esperienze saffiche. In tal modo cominciai a considerare anche le donne come fonte appagante di piacere. Nel frattempo, mia figlia Ilaria cresceva diventando sempre più bella. Iniziai a fare fantasie anche su di lei ma mi frenavo essendo la mamma per evitare l'incesto. Ma i tabù esistono per cadere. L'occasione giusta per approcciare con lei arrivò quando il suo ragazzo decise di andare a studiare fuori regione. Ilaria si disperò, lamentava astinenza sessuale. E io fui pronta lì a dargliela. Così come per magia mi ritrovai con lei sul letto. Le tolsi le mutandine e cominciai a leccarle quella bella passerotta che ha tra le gambe. Ilaria non se l'aspettava ma gradì quelle attenzioni e venne praticamente subito. Ci prese gusto e decise di ricambiare. Era passionale la ragazza e fece godere anche me. E così, dopo aver rotto il ghiaccio, mi confidai con lei. Le raccontai la mia vita all'insegna dei tradimenti, dei desideri saffici. Intanto ci spogliammo perbene. Mio marito sarebbe rientrato solo dopo 4 o 5 ore. Avevamo tutto il tempo per dedicarci alle migliori porcate e vi assicuro che ne facemmo un bel pò...   

madre figlia

Io mia sorella e mia figlia

Mi chiamo Sonia. Io e mia sorella Laura abbiamo sempre avuto un rapporto molto intimo che và aldilà di un normale bene tra germane. Essendo figlie di contadini, i nostri genitori stavano quasi tutto il giorno nei campi e io e lei rimanevamo da sole a casa. Vogliose di scoprire la sessualità, cominciammo a sperimentare tra di noi molto prima della maggiore età. I baci, gli abbracci e, dulcis in fundo, le proverbiali leccate di fica. Questa situazione durò per anni dopodichè io mi allontanai da casa per studiare all'Università. Durante questo periodo conobbi un uomo e, alla fine, mi sposai. In realtà il matrimonio fu un vero flop. Mio marito era sempre fuori casa e frequentava altre donne. Ma la figlia che nacque dalla nostra unione avrebbe colmato tutti i miei vuoti esistenziali. Non a caso la chiamai Lara, in onore di mia sorella Laura. Già in età adolescenziale iniziai Lara ai piaceri del lesbo. A furia di leccarle la figa perse del tutto quel pò di interesse che nutriva per i ragazzi e divenne devota a me. Dopo la separazione fui totalmente libera e pensai bene di portare Lara a conoscere la zia. Non vedevo mia sorella da anni ma ritrovarla fu una splendida emozione. Laura era stata sempre e solo lesbica. Dopo pochi minuti ci ritrovammo tutte e tre sul letto a lesbicare. Lara venne per prima, leccata fosennatamente da entrambe noi mature. Io mi dedicai alla fica di Laura mentre Lara, dopo l'orgasmo, leccava me. Quando Laura mi spinse la testa contro la sua vagina mi resi conto che stava venendo. Intanto io godetti a mia volta per via delle prolungate slinguazzate di mia figlia. Sono proprio contenta di questo incontro. Credo che mia figlia debba vedere più spesso la zia. Torneremo molto presto a farle visita.   

sorelle

Mia suocera Donna Rosa

Mi chiamo Amanda, sono una donna sposata. Si sà che i matrimoni col tempo posso presentare delle lacune. Negli ultimi anni con mio marito Luigi scopavo sempre meno di frequente. Fu così che, in cerca di trasgressione e di nuovi stimoli, conobbi una bella donna un pò più giovane di me di nome Teresa, lesbica dalla nascita. Con lei instaurai una calda relazione saffica che si protrasse per almeno due anni. Con il passare del tempo anche questo rapporto cominciò a subire delle fasi di stanca. Ci volevano nuove emozioni, nuova linfa, nuovi stimoli. In più non riuscivo più a tenermi dentro questa storia segreta senza raccontarla a nessuno. E così pensai a Donna Rosa. Lei è mia suocera, la madre di mio marito. Penserete che io sia folle ma Donna Rosa è una tipa che mi ha sempre capita in tutto. Mi presentai a casa sua con Teresa. Qualunque altra suocera mi avrebbe dato della malata, della pervertita e mi avrebbe presa a calci in culo ma lei no. Comprese subito che io e Teresa facevamo sesso e non eravamo delle semplici amiche. Si compenetrò nella situazione e non ci giudicò affatto. Donna Rosa, rimasta vedova anzitempo, era una signora piena di vitalità e fortemente portata per il sesso. Ecco perchè quell'incontro culminò in un bollente triangolo saffico. Fu esaltante e intrigante baciare donna Rosa, leccarle la figa e farsela leccare. Ma anche Teresa prese parte al gioco, ovviaente. Leccò le intimità di mia suocera ma si fece anche leccare. Donna Rosa era molto calda e passionale e fece venire di brutto Teresa come mai io c'ero riuscita in due anni. L'incredibile fu che Donna Rosa propose alla mia 'amica' di restare 'ospite' a casa sua. Teresa, non immaginando cosa le aspettasse, accettò. Dopo circa una settimana mi contattò disperata pronunciando le seguenti parole: "Amanda ti prego aiutami non ce la faccio più, tua suocera è assatanata, mi fa venire 15-20 volte al giorno! E' troppo anche per una troia come me...". Le risposi sorridendo: "Ti è piaciuta la bicicletta cara Teresa? E ora pedala!". Ho perso l'amante ma sono contenta di averla 'ceduta' all'amorevole Donna Rosa. Naturalmente di tanto in tanto vado a trovare mia suocera così giochiamo splendidamente in tre.

nuora

martedì 12 gennaio 2021

Il terzo incomodo

Mi chiamo Floriana. Sono la classica bella donna appariscente, bionda e decisamente troia. Solitamente ho molti uomini dietro. Qualche tempo fa ne avevo due in particolare. Con Flavio uscì a cena un paio di volte. Era un bravo ragazzo ma mi resi subito conto che non mi avrebbe mai scopata. Mi bastava una sega veloce in auto per farlo venire senza lo stimolo forte, da parte sua, di cercare con insistenza mitico buco della fica. Evitai di continuare a frequentarlo anche se spesso ricevevo fiori da parte sua. Nel frattempo conobbi Neal, un africano dotato che sapeva come sbattermi a dovere. Pensavo di non rivedere più Flavio ma lui ebbe la faccia tosta di presentarsi a casa mia proprio mentre stavo in compagnia del mio stallone. Al principio mi seccò questa visita inaspettata ma poi pensai bene che poteva essere l'occasione buona per fare porcate in tre. Porsi una mascherina a Flavio, intanto cominciai a sbocchinare Neal. A un certo punto Flavio tolse la mascherina e si trovò di fronte al fatto compiuto, alla cruda verità, al cazzo di Neal nella mia bocca. Restò sorpreso e deluso, ovviamente. Gli dissi che era un cazzo moscio e che il mio africano era molto più dotato. D'altra parte a Neal non dispiacque che Flavio restasse con noi e così, visto che 'il terzo incomodo' non sarebbe mai stato duro in fica, gli feci indossare uno strap-on in modo che potessi godere con quello. Nel frattempo Neal piazzò l'uccello in bocca a Flavio che non potette davvero esimersi dallo spompinare il suo dotato antagonista. E così il triangolo entrò nel vivo, con Flavio che lo prese decisamente nel culo dal mio stallone. Entrambi mi leccarono ma mi scopò soltanto Neal, naturalmente. Flavio, dopo averlo ricevuto a lungo nel culo, sborrò sul petto del suo castigatore. Neal, al culmine dell'eccitazione, sborrò abbondantemente in bocca a me e a Flavio. Bhè, è costato caro a Flavio il prezzo per non perdermi del tutto: diventare cornuto e frocio! Ma, in fin dei conti, credo che gli piaccia proprio così...

triangolo bisex

Soddisfatta dalla studentessa

Mi chiamo Cinzia. Superata la quarantina il mio matrimonio cominciò a fare acqua da tutte le parti. Ugo, mio marito, scopava con tutte le giovani ragazze che gli capitavano a tiro e stava sempre fuori casa. Mi sentivo sola, depressa, delusa e frustrata. Ma non sapevo che avrei trovato un 'angioletto biondo' pronto a ridarmi entusiasmo. Si tratta di Viviana, una studentessa che abita sul mio stesso pianerottolo. Cominciò a bussare alla mia porta trovando ogni volta una scusa. Una volta le mancava l'olio, un'altra il sale etc... Fu così che facemmo amicizia e lei cominciò a trascorrere sempre più ore a casa mia. Non facevamo nulla di particolare se non guardare la tv e parlare del più e del meno. Ma la mia insoddisfazione per il matrimonio traspariva da tutti i pori. Trovai in lei una confidente, un'amica, una complice. D'altro canto lei mi rivelò di essere lesbica. Io e lei in realtà apparteniamo a due mondi diversi, o almeno così credevo. Ero sempre stata fissata nell'unione con un uomo e avevo creduto nel matrimonio ricevendo un'enorme delusione. Come mi sarei potuta rapportare ad una ragazza con perlomeno la metà dei miei anni. Ma Viviana trasmetteva grande positività, non vedeva ostacoli in nulla. Ammirava la mia lingerie sexy che mettevo sempre nella speranza di ricevere visite maschili da sconosciuti arrapati. La ricerca ossessiva e infruttuosa del maschio, quando in realtà il vero maschio era lei. Eh già! Mi sorpresi quando tirò fuori uno strap-on dildo. Non avevo mai acquistato roba simile, nè sù internet, nè nei sexy shop. Ma la voglia di godere era tanta. La figa risultava inappagata da troppo tempo. Viviana sottolineò più volte che dovevo fidarmi di lei e alla fine ebbe ragione. Dopo una sorta di preliminari, mi ritrovai a gambe aperte con lei che, tramite il dildo, mi scopava la figa con foga. Oh si! Anni di tabù e ipocrisie caddero di colpo e lasciai che quel cazzo sempre duro mi desse piacere. Viviana mi prese anche da dietro stringendo con passione le mie tettone. Mi sbrodolai come una porca e godetti come non mi capitava ormai da anni. Che fortuna che abitiamo vicine! Così viene lei a darmi la dose di cazzo quotidiana...

mature

Io lei e il suo amico

Mi chiamo Mario. Da un pò mi ero invaghito di Raffaella, una bella collega d'ufficio. Tuttavia non mi sentivo tanto a mio agio a restare da solo con lei. Pensavo di non riuscire a soddisfare una tipa così calda. E così le dissi che avrei trovato più comfort se, insieme a noi, ci fosse stata la 'compagnia' di un'altra persona di sesso maschile. Era solo un'idea ma Raffaella mi prese subito in parola e contattò immediatamente un suo amico in modo che potesse unirsi a noi in camera da letto. Si profilò il triangolo. Davide sapeva il fatto suo. All'inizio ebbi un pò di imbarazzo determinato dalla presenza 'dell'intruso'. Ma poi mi sciolsi. Raffaela si sedette in disparte e ci dette il tempo di 'socializzare'. Cominciai a fargli un bocchino e poi lui mi scopò. Poi entrò nel gioco anche Raffaella. Io e lui la leccavamo mentre continuavo a prenderlo nel culo. Ma venne anche il momento che, a turno, io e lui scopassimo con lei. Alla fine Davide eiaculò nella figa della ragazza mentre io venni segato amorevolmente da lei. Dopo gli orgasmi ci accasciammo sul letto appagati e ci addormentammo come angioletti colti dalla stanchezza.   

triangolo bisex

lunedì 11 gennaio 2021

Con l'aiuto di mamma

Mi chiamo Tamara. Mio figlio Dario è omosessuale ed è invaghito del suo miglior amico, Stefano. Questo ragazzo è, a sua volta, intrigato da me. Dario si rese ben presto conto che, se avesse voluto far breccia nell'amico, avrebbe dovuto 'servirsi' in qualche modo di me. Un giorno mi chiese di 'sacrificare' un mio paio di scarpe per sedurre Stefano. Gli dissi di si e, incuriosita, piazzai una spycam in camera sua collegata al mio portatile. Quando Dario mostro le mie scarpe a Stefano quest'ultimo si lasciò andare e mio figlio potette comodamente segarlo facendolo eiaculare sulle mie calzature. Ma Dario non si accvontentò certo di una sega. Ritornò da me chiedendo qualche foto sexy della sottoscritta. Gliele detti e, incuriosita, aspettai che Stefano si rifacesse vivo. Quando il ragazzo tornò restò folgorato dai miei scatti e Dario ne approfittò per approcciarlo con una pratica più intima delle mani ovvero il sesso orale. Estasiato dai miei scatti hot, il buon Stefano, tutto nudo sul letto, si lasciò dolcemente sbocchinare da quel monello di mio figlio. Stefano godette e venne nella bocca di Dario che assaporò quel seme a lungo sognato. Bhè, sono contenta di averlo aiutato a soddisfare i suoi desideri...

hot games

venerdì 8 gennaio 2021

Biondino per porche mature

Mi chiamo Wanda. Conosco Clelia da una vita. Abbiamo lavorato insieme per anni nella stessa società come segretarie. Single convinte, ci siamo scopate praticamente tutti gli impiegati della ditta compreso il direttore. Ne abbiamo combinate parecchie. Adesso non siamo più giovanissime ma la voglia di fare sesso è rimasta intatta. Personalmente sono sempre alla ricerca di nuove emozioni. Avevo già in mente da parecchio di avere rapporti con un ragazzo gay e avrei voluto condividere l'esperienza con la mia migliore amica Clelia. Mio nipote è gay ed il suo 'amichetto' biondo, Angelo, era il tipo giusto per soddisfare le mie fantasie porche. Con la complicità di Clelia sarebbe stato ancora più bello. Invitai lei a casa e cominciai ad accennarle la situazione. Poi telefonai ad Angelo e così ci ritrovammo in tre sul divano. Angelo non è abituato alle donne per cui mi premunì di preparare un cocktail bello forte e glielo feci bere con la complicità di Clelia. Angelo si sciolse, ancor di più quando, da gran troie, cominciammo a leccargli i capezzoli. Con le nostre lingue esperte gli facemmo rizzare il cazzo coinvolgendolo in una girandola infinita di piacevolissime emozioni. Angelo scopò sia con lei che con me ed io trovai il tempo di leccare anche la fica alla mia amica. Quando Clelia finalmente rivelò che i biondi effemminati la facevano bagnare andai in estasi dato che provavo il medesimo perverso piacere. La sborra calda del biondo amichetto arrivò copiosa a dissetare le nostre bocche da maiale. Estasiate di aver fottuto anche con un gay, peraltro più giovane di noi, assaporammo felici la sborra calda.

biondo con mature

Le avventure erotiche della babysitter

Mi chiamo Aurora. Si può dire che ero una ragazza tranquilla finchè non feci la conoscenza della signora Anna. Lavoravo come babysitter a casa di Anna e del marito Alfredo. In realtà Anna è una donna molto affascinante. Mi aveva sempre incuriosita e notai subito che la simpatia tra noi era reciproca. Mi sembrava folle l'idea di desiderarla intimamente tanto più che frequentavo un ragazzo. Tutto cambiò quando il rapporto con lui andò in crisi. Un giorno mi recai da Anna e il figlio non c'era. Anna disse che il marito lo aveva portato al parco all'improvviso e che non aveva avuto tempo per avvertirmi anche se dopo scoprì che non era questa la verità. Restammo da sole e stavo per andare via ma Anna, sempre in immancabili autoreggenti nere, mi trattenne. Inanellò un discorso secondo cui si poteva benissimo fare a meno degli uomini e poi mi saltò letteralmente addosso. Ci ritrovammo piacevolmente a lesbicare. Ero così eccitata che oltre alla fica le leccai perfino il buco del culo mandandola in estasi. Mi ricambiò e finimmo a godere con una forbice infuocata. Ma mentre lo facevamo mi stupì nell'ascoltare una sua idea piuttosto insistente. In pratica voleva sapere se mi fosse piaciuto scopare col marito. Inoltre aggiunse che a lui intrigavo parecchio. Cercai di non rispondere ma, alla fine, in preda all'eccitazione risposi di si. Già era stato trasgressivo farlo con Anna ma l'appetito vien mangiando. Infondo lei mi dava praticamente il permesso di renderla cornuta. Ma perchè lo voleva? Bhè, preferiva me ad altre sconosciute che il marito si sbatteva. Comunque ci volle poco, giusto qualche smanceria, perchè Alfredo, il suo uomo, si avvicinasse a me e mi scopasse col suo gran cazzone duro. Sapevo che Anna era lì nei paraggi a spiare e molto probabilmente a farsi un ditalino. Venni splendidamente trapanata da quel cazzo e all'idea di fotterle il marito. Lui, eccitatissimo, mi schizzò tutto in bocca e sul corpo. Praticamente me li sono fatti tutti e due e continuo a farmeli. Solo che Anna sà che scopo col marito mentre lui non sà che faccio sesso anche con lei...

teen

L'amica tettona di mia cugina

Mi chiamo Arianna. Conobbi Corinne la bionda tramite mia cugina Lidia. Mi accorsi subito che era una tipa un pò appariscente. Indossava minigonne supercorte da cui fuoriusciva addirittura la balza delle autoreggenti. Insomma una tipa da 'scopami scopami'. Dopo un paio di uscite in tre, tra panini e cinema, pensai di non rivederla mai più. E invece la ficcanaso aveva chiesto il mio indirizzo a Lidia. Un giorno mi bussò al citofono e disse che voleva salire a casa. Indossava il solito look da troia. Parlammo del più e del meno, le offrì un caffè e poi andò via. Dopo qualche giorno me la ritrovai ancora sotto casa. Conversammo di nuovo, solito caffè e stop. La terza volta che venne a trovarmi aveva un'aria più maliziosa. Mascherava l'eccitazione a fatica. Mi sembrò strano dato che di solito una così i maschi se la trombano di continuo. Io invece avevo una dannata voglia di sditalinarmi e volevo togliermela dai piedi. Le dissi di andare di là in soggiorno, dall'altro lato della casa, dal momento che volevo toccarmi in pace da sola ascoltando musica con le cuffie. Mi dispiacque anche un pò di averla trattata male. Fatto stà che Corinne si ripresentò da me dopo appena dieci minuti e mi colsi con le dita nelle mutande nel bel mezzo del ditalino. La porca mi fece una proposta: avremmo potuto godere insieme a patto che mia cugina non avesse saputo nulla. Ero indecisa dal momento che, tendenzialmente, non sono lesbica. Ma quella puttana tutta profumata mi intrigò e così cominciai a leccargliela. Mi spiegò che le piaceva così perchè non voleva problemi con i ragazzi e che, tendenzialmente, non era lesbica neanche lei. Ma ormai che importava, eravamo dentro il gioco. Le misi il fallo dentro la figa, poi proseguì con la lingua fino a farla venire. Devo dire che fu emozionante. Poi però anche lei tirò fuori un oggettino e me lo sparò nella fica e nel culo senza pietà. Godetti di brutto raggiungendo numerosi orgasmi anche se, dopo quel 'trattamento intensivo' facevo fatica anche a camminare. L'indolenzimento durò quasi una settimana e dovetti 'addolcire' i buchi spanati con abbondanti dosi di crema idratante. Corinne ogni tanto viene a trovarmi e giochiamo un pò tra ragazze. Comincio ad avere seri dubbi sulla nostra eterosessualità.      

troie

La bocca dell'imprenditrice

Mi chiamo Ivana. Sono un'imprenditrice. Fino a qualche tempo fa gli affari procedevano a gonfie vele. Ma ultimamente i profitti sono decisamente calati. I miei più stretti collaboratori, quattro uomini di colore, non riuscivano a rendere come si deve. Erano spenti, senza entusiasmo. Pensai che fossero in crisi da astinenza sessuale e non mi sbagliavo. Per riprendere le sorti dell'attività pensai di effettuare un tentativo estremo. Ecco la strategia: sbocchinarli tutti e quattro insieme. Naturalmente non si aspettavano un gesto del genere. Per la loro gioia svuotai quei bei cazzoni bevendone tutto il succo. Ma li avvertì: in assenza di miglioramenti dell'attività, la mia bocca non sarebbe stata più così generosa e disponibile e, per punizione, si sarebbero dovuti 'arrangiare' tra loro. Sfortunatamente i risultati non sono arrivati e, fin quando l'azienda non decollerà, raggiungendo un buon attivo economico, esigo che i lavoretti di bocca continuino a farseli quotidianamente tra loro...     

pompino

La mia calda coinquilina

Mi chiamo Veronica. Sono una studentessa lavoratrice. Divido l'appartamento con Valeria da oltre un anno. Sin dai primi giorni di conoscenza mi confidò di essere lesbica e provò svariate volte a sedurmi senza successo. 'Convivevamo' ormai da otto mesi quando una sera, al ritorno dalla massacrante giornata di lavoro, mi adagiai stanca sul divano. Fu a quel punto che Valeria si esibì in una sorta di balletto sexy davanti a me. Le ribadì i miei gusti sessuali ma lei disse che mi avrebbe solo fatto rilassare. Un pò per curiosità, un pò per stanchezza, cedetti. Lei mi tolse le scarpe e finì per spogliarmi. La sua mano agile si posò subito sulla mia figa. Mi lasciai andare del tutto. Valeria, che non vedeva l'ora di lesbicare con la sottoscritta, si mise a leccarmi la fica con passione. Anche lei si spogliò ed io, ormai eccitata, fui intrigata dal suo bel corpo, dal culetto delizioso. E così ricambiai le sue attenzioni leccandole la figa a mia volta. Concludemmo la serata a 69 venendo assaporando l'una gli umori dell'altra. Chi l'avrebbe mai detto?  

lesbiche


giovedì 7 gennaio 2021

Il meccanico di fiducia

Mi chiamo Walter, faccio il meccanico. Sono sempre chiuso in officina a lavorare ma alle volte capitano dei piacevoli diversivi. E' il caso di Riccardo e Loredana, due coniugi. Loredana è una gran bella donna, la conoscevo solo di vista e avrei sempre voluto farmela. Capitò invece che conoscessi prima Riccardo. Portò la sua auto in officina per manutenzioni e riparazioni. Al prinicpio pagava regolarmente, poi disse di avere dei problemi e mi propose pagamenti in natura. In parole povere intendeva saldare i conti a suon di pompini. Di solito preferisco le donne e mi accorsi subito che Riccardo invece predilige gli uomini ma, intrigato, decisi di stare al gioco. Devo ammettere che Riccardo è un gran pompinaro e capì subito che per lui non era certo la prima volta che lo succhiava a un maschio. Quel tipo mi succhiò il cazzo almeno altre 4 o 5 volte. Mi chiesi spesso se la moglie fosse a conoscenza dei gusti particolari del marito e il dubbio mi rimase finchè fu lei stessa a venire in officina. Loredana aveva fuso il motore della sua auto. Il danno ammontava a mille euro. Riparai l'auto ma, quando la donna venne a ritirarla, non aveva a disposizione una tale somma. Si mise al cellulare con il marito ma ovviamente nemmeno lui possedeva la liquidità necessaria. Del resto aveva sbocchinato per 80-100 euro, figuriamoci se disponeva di 1000 bigliettoni. Addirittura Riccardo esclamò esplicitamente, rivolgendosi in modo piuttosto volgare a Loredana, che erano cazzi suoi e che doveva provvedere lei. Fu così che la donna, visibilmente indispettita, scoprì le belle tettone. Naturalmente non sarebbe bastato quello per saldare i conti. E così la donna me lo leccò e poi iniziai a scoparla. Eccitato dalla situazione, esaltai il mio pisello duro asserendo che il marito era invece un cazzo moscio senza soldi. Loredana non immaginava certo che il marito fosse diventato un frocetto pompinaro anche se loro non avevano rapporti intimi già da un bel pò. La delusione si profilò sul suo volto ma questo non mi impedì certo di continuare a chiavarla perbene fino a sborrarle in bocca. La consolai dicendole che, se avesse voluto, in futuro l'avrei scopata io qualche volta. Non disdegnò l'idea ma andò decisamente su tutte le furie quando, nel darle le raccomandazioni finali per l'auto, porsi i miei saluti al marito suggerendole di dirgli che lui lo succhia decisamente meglio della consorte. Non sò se li rivedro ma è probabile di sì dato che quei due sono proprio portati per i pagamenti in natura.

meccanico

lunedì 4 gennaio 2021

Castigati dalla boss

Mi chiamo Luana. Sono la proprietaria di una grossa concessionaria d'auto. Dal momento che sono una donna piuttosto attraente, gli impiegati si distraevano troppo dalle loro mansioni e finivano per avanzare proposte esplicite. Mi piace il sesso ma queste situazioni, sul lavoro, comportano un calo del rendimento. Fu così che pensai di ingaggiare Ramon, un gay prestante, l'unica persona di cui mi fidi ciecamente. Ogni volta che qualcuno ci provava con me, o con altre dipendenti dell'ufficio, lo facevo puntualmente 'castigare' sessualmente da Ramon. Nessuno si rifiutava per paura di perdere il posto. Una volta provato il cazzo di Ramon, i miei impiegati diventavano quasi sempre gay. Per assicurarmi di ciò mandavo Ramon a casa di ognuno di loro almeno una volta a settimana in modo da renderli succubi del piacere del cazzo. Ormai erano capitolati tutti tranne il mio segretario, Raffaele. Sembrava voler rimanere al suo posto ma alla fine mi palpò palesemente il culo e così riservai anche a lui il solito trattamento assistendo personalmente alla 'punizione'. Il segretario fu restio solo all'inizio ma poi si rivelò una troietta succhiacazzi e rotto in culo esattamente come tutti gli altri. Sotto sotto gli uomini sono spesso dei gran frocetti e, in ogni caso, con me lo diventano di sicuro. L'importante è il risultato: senza distrazioni dei dipendenti l'attività và a gonfie vele!       

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