martedì 31 gennaio 2017

La dottoressa rubacuori

Il mio nome è Luciana. Sono una brunetta niente male, di solito tranquilla e, a dire il vero, poco fortunata con gli uomini che in genere mi mollano dopo nemmeno un mese di relazione. Del gruppo di amiche di cui faccio parte sono dunque l'unica single, le altre sono tutte impegnate, alcune fidanzate, altre addirittura sposate. E poi c'è l'intrusa, Vanessa la guastafeste, di professione dottoressa. Vi chiederete il perchè di questa definizione, "guastafeste", bhè, il seguito chiarirà subito le idee riguardo a ciò. A dire il vero nessuna delle ragazze del gruppo si può considerare una "femme fatale". Questo spiega perchè la bella e sensuale Vanessa fece agevolmente breccia nei cuori dei maschietti. Si aggiunse al gruppo quale ultimo elemento con l'unico scopo di portarsi a letto tutti i maschietti della comitiva. Ad uno ad uno, incuranti di essere già impegnati, caddero sotto l'impulso seduttivo della bella sconosciuta. E dopo che successe? Direte voi. Dopo le ragazze vennero a piangere da me l'una dopo l'altra manifestando la delusione e la rabbia accumulate per le corna ricevute. Ritenendo me la più forte caratterialmente, l'unica capace di stare senza un uomo, pianificarono la vendetta puntando sulla sottoscritta. Sarei stata io ad affrontare Vanessa, avrei dovuto aggredirla verbalmente e fisicamente, addirittura picchiarla, secondo loro. Diciamo che questa catena di tradimenti seriali faceva rabbia anche a me in fin dei conti, essendo le ragazze della comitiva mie amiche, ma mai avrei immaginato cosa sarebbe accaduto esattamente nel faccia a faccia con Vanessa. La incontrai al suo studio, al termine dell'orario delle visite. Ero incazzata con Vanessa, in qualche modo rappresentavo la paladina delle amiche ferite, tuttavia c'era in lei un'aria di raffinata puttaneria che mi intrigava di brutto, la detestavo e mi incuriosiva allo stesso tempo. Mi presentai lì allo studio scendendo quasi al suo livello seduttorio, del resto non volevo sfigurare. Indossai una bella minigonna nera, le autoreggenti, una camicetta bianca e, dulcis in fundo, i tacchi. Mi sedetti sulla sua scrivania ed accavallai le gambe quasi come in segno di sfida. Le detti velatamente della figlia di puttana ma lei si scompose ben poco. Sosteneva che le mie amiche erano scontate, prevedibili, che quei maschi desideravano una fica sexy e fatale come lei. La voglia di schiaffeggiarla per quella palese arroganza si stemperò notevolmente grazie ai suoi modi sensuali di accarezzarmi sui vestiti. Non avevo mai lontanamente pensato in vita mia all'eventuale abbinamento con una donna ma lei mi stimolò tale fantasia tutto d'un colpo. Una troia di gran classe, dunque, che non perse l'occasione di palparmi le tette da dietro con maestria dopo aver tolto il reggiseno: che strana sensazione fu! Torbida, eccitante, lo devo ammettere. Accarezzava veramente alla grande, quella porcella. A quanto pare ne aveva di esperienza, e anche con le donne. Fu lei stessa ad ammettere che vedendone e toccandone tante tutti i giorni, durante le visite, andava spesso a finire che l'approccio sessuale ci scappava. Questa ammissione mi turbò ancora di più. Pensai a quanto fosse troia Vanessa, una donna capace di passare dal cazzo alla fica e viceversa, come se niente fosse, quasi la invidiavo! Cominciai ad andare in ebollizione, considerata anche la mia lunga astinenza sessuale. Ma ebbi un attimo di forza per manifestare l'idea di andar via. La situazione stava degenerando troppo e così pensai bene di lasciare lo studio e quella donna tentatrice. Ma Vanessa, velatamente, mi convinse a restare, ma probabilmente lo volevo anch'io nel subconscio. Solo pochi secondi per pensare e la sua lingua si fece strada rapidamente nella mia figa calda e bisognosa di attenzioni. Poi fui io a leccare la sua splendida e morbida patata. A quel punto avevo perso del tutto i freni inibitori. Vanessa mi scopò la fica con lo strap-on! Poi violò il mio culetto col dildo ed io, stregata dall'eccitazione, glielo lasciai fare senza batter ciglio. Mi penetrò anche il sedere mentre mi sditalinavo e godevo come una troia, si come una zoccola, adagiata sulla scrivania. Mi sentì mignotta come non lo ero mai stata prima, nemmeno con gli uomini. L'orgasmo arrivò intenso, vibrante, impetuoso e carico di liquidi. La dottoressa mi "visitò" proprio perbene, devo ammetterlo, ma la voglia di ricambiare le "premure" era troppa ed impellente, oltre che irrinunciabile. La feci adagiare a pecorina sul lettino, quella maiala, e poi le piantai il dildo nel culo con tutta la forza che avevo, quasi a volerle sfondare il retto! Piazzandole il gingillo tra le chiappe, muovendolo avanti e indietro a ritmo crescente, immaginai come era stato quando se l'erano inculata gli uomini della comitiva. La disprezzavo e la adoravo allo stesso tempo, continuai a muovere quell'affare dentro il suo corpo mentre si toccava finchè la sentì tremare e venire, godendo come una porca. Bhè, come giustiziera feci veramente pena, invece di difendere le amiche, scopai con la loro acerrima nemica e anche con notevole impeto passionale. Quando ci rivestimmo le prospettai la situazione chiedendo cosa avrei dovuto riferire alle mie cornute amichette. Vanessa sorrise e suggerì come scusa:"Bhè, dì loro che me l'hai fatta pagare, che mi hai dato una bella lezione...", poi aggiunse:"Che importa ormai, quei cazzi sono acqua passata, specie adesso che ho trovato una nuova amica di giochi...". Curiosa le chiesi:"Che vuoi dire?", e lei rispose:"Dico semplicemente che dovresti venire a visita molto più spesso, sai la salute è la prima cosa, soprattutto quella della tua fica...". Come darle torto?            


giovedì 26 gennaio 2017

Monelli in giardino

Il mio nome è Jessica. Conobbi Giada in un locale notturno e diventammo subito amiche. Approfondendo la conoscenza mi resi conto del suo scarso interesse per gli uomini. Giada era praticamente lesbica e ci provò ed io la respinsi. Non avevo mai avuto esperienze con le donne e non ero pronta. Questo fallito approccio da parte sua non pergiudicò però la nostra amicizia. Continuammo a frequentarci e ad andare a ballare insieme. Poi, un giorno, lei espresse chiaramente l'idea riguardo alla sua fantasia erotica ricorrente, ossia stare con una donna, ovviamente. Poi mi chiese:"E la tua qualè?". Le confidai di aver scopato con molti uomini ma che la mia fantasia proibita era vedere dal vivo questi ultimi giocare tra loro. Di video porno gay ne avevo guardati un bel pò ma mai avevo avuto occasione di osservare certe situazioni dal vivo. Fu a quel punto che Giada mi rivelò qualcosa di piccante, mi disse: "Senti Jessica, io ogni tanto mi vedo con certi amici e loro sanno che sono tendenzialmente lesbica per cui stanno al loro posto. Trascorriamo un pò di tempo insieme, mangiamo, beviamo, guardiamo insieme la tv. Ma c'è qualcosa che devi sapere...". Diventai curiosa e risposi:"Mmmm Cos'è che dovrei sapere?". Giada proseguì:"Ecco, vedi, ho notato che alle volte, quando sono molto eccitati e bevono, si lasciano andare parecchio...". Le dissi:"Vai avanti...". Giada spiegò:"Insomma, non avendo una donna con cui potersi sfogare, iniziano a stuzzicarsi tra loro, baci seghe, roba soft, però è accaduto più di una volta". A quel punto le risposi:"Wuao! Davvero intrigante! Mi piacerebbe poterli guardare". Giada precisò:"Bhè, si può fare, ma... tutto ha un prezzo!". Compresi bene che dopo avrei dovuto ricambiare e vi lascio immaginare come. Tuttavia la situazione mi intrigava e così le chiesi di poter fare la spettatrice. Giada aveva un piano, naturalmente. Se fossimo andate insieme lì i maschietti mi sarebbero saltati subito addosso essendo l'unica donna disponibile tra le due. E così Giada andò da sola, entrò nella villetta e lasciò il cancello socchiuso. Offrì loro alcune bevande alcoliche un pò forti per farli sballare al punto giusto per trasgredire. Quando i ragazzi iniziarono a diventare disinibiti, mi mandò un sms sul cell con su scritto: "Entra ora!". Entrai nella villetta con giardino e mi spogliai per stare più comoda lasciando addosso solo i tacchi (rossi da troia per l'occasione) e la lingerie. I ragazzi erano già piuttosto fatti a whisky e mi notarono astento. Giada stava lì a smanettare il cazzo di uno che intanto se lo faceva mettere nel culo da un altro. Trovai dunque un'atmosfera già succulenta per la mia fantasia repressa. Mi concentrai su due tipi intenti a sbocchinarsi a 69 sul giardino. La fica cominciò a colare da paura osservando ciò che avevo sempre desiderato da distanza molto ravvicinata. I due del 69 si misero pure a scopare mentre un altro vicino a loro se lo menava. Ero semplicemente in estasi e sgrillettavo a tutto ritmo la fica bagnatissima. Raggiunsi il piacere più intenso quando vidi uno di quei tipi (incitato da quella troia di Giada) prendere fiotti abbondanti di sperma dal ragazzo che aveva poc'anzi sbocchinato. Giada colse nel mio volto tutto il piacere e la soddisfazione provati. Dopo qualche minuto mi fece l'occhiolino ed io lasciai quel luogo dopo essermi rivestita. La "ricompensa" di Giada non si fece attendere granchè. Dopo alcuni giorni si presentò direttamente a casa mia. Dopo quel gradito regalo non potevo certo dirle di no e così lasciai che si prendesse il suo piacere a base saffica. Si dedicò accuratamente alla mia figa con la lingua e la penetrò nel contempo con il dildo. Bhè, devo proprio ammettere che quella gran troia mi procurò un orgasmo da paura!                 


lunedì 23 gennaio 2017

Le orge gay del fratello di lei

Mi chiamo Ennio. Quasi non ci credevo ad essere riuscito a far colpo su Susanna, una gran gnocca bionda. Tuttavia, non avrei mai lontanamente immaginato di trovarmi, all'improvviso, in una situazione del tutto singolare. Dopo i primi splendidi mesi di fidanzamento, Susanna rivelò di avere un fratello gay. Fin qui non ci fu nulla di insolito. Ma Dario, il fratello della bionda, non era semplicemente un omosessuale tranquillo, bensì gli piaceva la lussuria sfrenata. Avendo a disposizione una casa enorme con tanto di giardino e piscina, organizzava delle incredibili orge con i suoi vogliosi amici. A sentire queste confidenze da parte di Susanna restai un pò incredulo, poi decisi di non darci peso. Col passare del tempo però, la curiosità aumentò in maniera esponenziale. Volevo vedere cosa combinava quel tizio e lo dissi a Susanna. Lei rispose che non c'era alcun problema a guardare ma mi chiese se fossi convinto della mia sessualità. Naturalmente risposi di si. Tuttavia, quando vidi certe scene di persona, restai enormemente turbato. Si trattava di un'orgia tutta al maschile con almeno venti bei ragazzi che si davano da fare pesantemente in gruppo: a guardare quella serie interminabile di pompini e inculate furibonde restai praticamente senza parole. Susanna naturalmente chiese cosa ne pensassi, mi disse:"Ti fà schifo non è vero?", risposi:"Si si certo, è proprio un gran casino...". Ma con il passare dei giorni ripensavo a quella situazione, non riuscivo a togliermi dalla testa quel gran numero di maschi nudi che si dispensavano piacere a vicenda senza inibizioni. Ossessionato da quell'orgia chiesi a Susanna di rivederla ancora: infondo il fratello ne dava una a settimana! E così ne guardai un'altra, simile alla prima. Solita insalata di cazzi, culi spanati e litri di sperma schizzati in ogni dove. Ormai mi piaceva guardare queste cose, chiesi a Susanna di rivederla ancora. Come al solito Susanna mi portò a casa sua ma stavolta ci fu un imprevisto. Gli amici del fratello non erano potuti venire e cosi lui stava lì da solo. Susanna, un pò maliziosamente disse al fratello:"Ecco, guarda chi c'è, il guardone, è il mio ragazzo, gli piace osservare quello che combini...". Dario sorrise e, rivolgendosi a me, rispose:"Hey ragazzo, di un pò, stai con mia sorella, ma non sarai un pò frocio per caso?". Io arrossì e risposi imbarazzato:"Ma no no, mi piaceva solo guardare...". Dario spiegò:"Mi dispiace, questa volta gli amici non ci sono, mi trovo qui da solo." E aggiunse:"...puoi succhiarmi un pò il cazzo se vuoi...". Susanna intervenne per stemperare i toni di quella conversazione e disse:"Dario ma che sei scemo! A lui queste cose non interessano, un conto è guardare per curiosità, un conto è realizzare!". Dario sorrise e sentenziò:"Andiamo, non c'è poi tanta differenza! Quello che vorresti fare lo faresti no? Magari manca solo l'occasione". Mi piazzò il cazzo duro vicino alle labbra e disse:"Ti piace? Lo vuoi succhiare?". Susanna era decisamente imbarazzata ed esclamò nei confronti del germano:"Dai smettila, non gli piace, questo scherzo non è affatto divertente!". Ma la punta del suo cazzo mi sfiorò le labbra ed io non resistetti alla tentazione e lo imboccai come una troietta. Susanna si mise le mani nei capelli, poi comprese che infondo lo desideravo e dovette lasciare gli eventi al loro inevitabile corso. Feci un pompino fantastico al fratello, poi lui mi spogliò nudo e mi inculò di brutto a pecorina davanti alla sorella! Non riuscivo più a pensare ormai, desideravo solo prendere il suo cazzo nel culo fino in fondo e così fu. Dario mi trombò a pecorina e, a un certo punto, notai quasi un'espressione di piacere dipingersi sul volto di Susanna, quasi come se volesse punirmi della mia anomala infedeltà. Colsi in lei il desiderio ardente che il fratello mi rompesse perbene il culo. Anche la bella Susanna si mise in libertà, pronta a dar sfogo con un ditalino alla sua fighetta bagnata. Quale migliore occasione se non osservando il fidanzato inculato torbidamente dal fratello cazzuto. Dopo avermi trapanato a fondo e a lungo, Dario sfogò il suo piacere inondandomi il culo di sborra calda e copiosa. Anche io schizzai naturalmente. L'odore forte di due sborrate si mescolò a quello più delicato degli umori vaginali di Susanna rendendo l'aria intrisa di un forte aroma sessuale. Quella chiavata segnò ovviamente la fine della relazione con Susanna con la quale restammo soltanto amici mentre il fratello, quando era libero dagli amici, trapanava con estremo piacere il mio culo ormai non più vergine.       


La ricetta della nonna

Mi chiamo Lidia. Era un pò di tempo, circa sei mesi, che non andavo a trovare la dolce nonna Luciana, genitrice di mio padre. Oppressa dalla scuola e delusa dal fidanzato che mi aveva appena mollata, pensai bene di andare a ricevere il conforto dell'amata nonna. Tra noi ci fu subito un feeling incredibile come se la differenza di età non fosse mai esistita. La sua atavica astinenza da sesso con qualcuno si percepiva al volo. Anch'io, d'altra parte, ero infoiata, ancor di più tornata single. E così l'istinto mi porto a baciarla con passione, a cercare un lingua a lingua con lei che fu immediatamente corrisposto. La nonna è proprio una grande! In men che non si dica mi ritrovai nuda a pecorina con la sua lingua calda che esplorava voracemente il mio culetto! Mi sditalinai la figa e venni intensamente mentre la sua lingua esperta si prendeva amorevolmente cura del mio buco anale. E poi, naturalmente, venne il momento di ricambiare: slinguazzai la sua passerona matura a dovere mentre lei se ne stava rilassata sul letto a cosce spalancate con tanto di autoreggenti. Godette eccome e venne gemendo la porcellona ed io assaggiai a fondo il suo caldo liquido intimo. Le altre volte mi aveva offerto la torta, stavolta assaporai la sorca! Credo proprio che dovrei andarla a trovare molto più spesso, che ne dite?


venerdì 20 gennaio 2017

Bodystocking rosso da paura!

Calde Provocazioni: la bella signorina indossa un Bodystocking rosso davvero intrigante, per di più anche i tacchi sono del medesimo colore.


L'isola delle muse nude

Esiste davvero o soltanto nei sogni? L'isola delle muse nude, a chi non piacerebbe visitarla?


La terapia con Amalia

Mi chiamo Valeria, faccio la psicologa. In realtà non sono arrivata ad essere tale per vocazione. Non mi andava troppo di studiare ma i miei genitori volevano a tutti i costi che diventassi un medico e così risolsi il problema grazie al fisico prorompente. Superai tutti gli ostacoli della laurea dispensando bocchini e dando fica e culo ai professori per superare agevolmente i vari esami e la tesi. Successivamente agì nella stessa maniera con la commissione della specializzazione. Sei una raccomandata del cazzo dunque, penserete voi. Si, più o meno, ma dopo devo ammettere di aver trovato interesse in ciò che faccio. La natura umana è così intrigante, imprevedibile, piena di sorprese. Violando il segreto professionale, ricordo ad esempio con piacere la storia di una donna di nome Amalia. Alcuni anni fa Amalia era in terapia presso di me. Lei era una donna mora oltre la cinquantina e mostrava il fascino di una bellezza non ancor del tutto sfiorita. Quello di Amalia era il classico profilo di una donna delusa dalla vita. Il marito l'aveva lasciata per mettersi con una più giovane di lei di 20 anni. E questa era stata la prima pesante delusione patita dalla povera Amalia. Era frustrata, depressa. Le prescrivevo dei tranquillanti per andare avanti, diciamo così. Ma un episodio bollente l'avrebbe scossa nuovamente. Amalia aveva cresciuto praticamente da sola il figlio Luigi. Già nei primi mesi di sedute mi aveva parlato delle timidezze del figliolo e delle sue insicurezze verso le ragazze. L'avevo più volte tranquillizzata dicendole che si sarebbe sbloccato. Ma a un certo punto arrivò la doccia gelata o bollente, a secondo dei punti di vista. Quella seduta la ricordo come se fosse accaduta ieri. Amalia aveva un'aria diversa dal solito. Colsi subito la preoccupazione sul suo volto, compresi che aveva qualcosa da dirmi, da buttare fuori, qualcosa che le rodeva dentro. In lei colsi anche una vena di perversa eccitazione, il tutto mi incuriosì enormemente. Amalia non riusciva a vuotare il sacco ma io cercai di metterla a proprio agio. Iniziò a parlare del figlio. Credeva che quest'ultimo stesse studiando con il compagno di classe e invece lo aveva sorpreso a fare sesso con quest'ultimo. Amalia aveva udito dei gemiti e aveva spiato dal buco della serratura e aveva scorto uno spettacolo che per una madre può essere agghiacciante. L'amico, un ragazzo di nome Jerry, spompinò Luigi e poi se lo fece mettere nel culo! Amalia aveva assistito in silenzio a tutta la scopata fino ad udire l'orgasmo dei due giovani e osservare lo sperma colare dal culo, ampiamente trapanato, di Jerry. Insomma la madre aveva visto il figlio fare l'uomo, ma non con le donne, bensì con un suo coetaneo. Questa situazione l'aveva sconvolta. La donna non vedeva l'ora di liberarsi di questo peso che portava dentro, la seconda cocente delusione, dopo quella avuta col marito. Compresi bene che aveva voglia di masturbarsi e le feci capire che poteva farlo, che poteva lasciarsi andare. Amalia raccontava e si toccava. Nonostante i suoi 50 anni suonati aveva sfoggiato una minigonna mozzafiato, i tacchi e un bel paio di autoreggenti nere. Osservarla a gambe aperte, ascoltando nel contempo il suo racconto, mi fece bagnare parecchio la fica. Fui quasi tentata di toccarmi davanti a lei o di andare lì a leccargliela, per esempio, ma cercai di mantenere un briciolo di professionalità. Aspettai che lei raggiungesse l'orgasmo parlando del figlio e poi naturalmente mi assentai alcuni minuti. Raggiunsi alla svelta il w.c. e mi sditalinai furiosamente per dar pace alla figa e a quell'eccitazione ormai già pienamente esplosa. Ritornai nello studio molto più rilassata, anche lei lo era, dopo l'orgasmo. La invitai a rivestirsi. Quando mi chiese un resoconto della situazione, ossia un figlio gay e una madre che, seppur turbata, si eccita a guardarlo, le diedi la "terapia", molto semplice. Avrebbe dovuto continuare a spiare il figlio e a raccontarmi sempre tutto nei minimi dettagli. Infondo questa terapia faceva bene a lei e me che la guardavo godere. Peccato che a un certo punto lo scfenario cambiò: il figlio andò via di casa, la signora trovò un uomo che se la trombava e così, considerandosi ormai guarita, ahimè, non venne più in terapia...


giovedì 19 gennaio 2017

Autoerotismo femminile

Sei single? Il fidanzato ti ha lasciata? E' un periodo no con gli uomini? Nessun problema! Per te donna che hai voglia di restare un pò da sola, ma senza rinunciare al piacere sessuale, c'è un amico sempre disponibile 24/24, il suo nome è "hitachi". Hitachi Magic Wand Massager è veramente il migliore amico di una ragazza. Statistiche prese da Google Adwords mostrano che 90.000 donne cercano questo vibratore su Google ogni singolo mese. Questo significa ben 1 milione di ricerche ogni anno, e dunque si tratta del vibratore più popolare su Internet. Aggiungendo a questo numero la quantità di donne in tutto il mondo, che si recano nei sexy shop e acquistano Hitachi Massager di persona, invece di comprare on-line, questo numero diventa veramente esponenziale. Le donne amano questo vibratore a causa della sua semplicità d'uso, potenza, e dell'aspetto discreto. Esso si presenta come un massaggiatore della schiena e perciò non deve essere nascosto come altri giocattoli per adulti Ci sono solo 2 velocità, e questo è più che sufficiente, così le donne possono concentrare le proprie energie su come ottenere un orgasmo invece di essere distratte dal passaggio tra innumerevoli velocità e funzioni mentre giocano. Il massaggiatore Hitachi è anche il vibratore preferito al mondo perché è molto, molto potente. Nel corso degli anni, si è guadagnato il soprannome di "Cadillac dei vibratori", e per ottime ragioni...

lunedì 16 gennaio 2017

Sesso e salute

Sesso orale: rischio cancro orofaringeo.
Molto spesso accade che le cose piacevoli possano far male, ciò vale per l'alimentazione ma anche per la sfera sessuale. Sebbene sia una pratica ad alto tasso erotico, il sesso orale comporta dei rischi significativi per la salute. Il papillomavirus umano, l'Hpv, è responsabile della maggioranza dei tumori orofaringei. Il sesso orale consente al virus di penetrare agevolmente nell'organismo. A livello cellulare la bocca è simile a vagina e cervice. Tutte e tre infatti hanno mucose che costituiscono l'ambiente ideale per gli Hpv 16 e 18 che da soli sono responsabili di circa il 70% dei casi tumorali riconducibili al virus. Tutto ciò è avvalorato da una ricerca pubblicata sul British Medical Journal, che arriva ad ipotizzare la necessità di una vaccinazione di massa per le ragazzine adolescenti e per i loro coetanei. L'aumento dell'incidenza del carcinoma a cellule squamose dell'orofaringe colpisce in particolare i paesi più sviluppati, il che fa supporre l'influenza esercitata da questa pratica sessuale presumibilmente più comune nei paesi più aperti e disinibiti sul fronte dei costumi erotici. Alcuni ricercatori della Ohio State University di Columbus, negli Stati Uniti, sostengono che il sesso orale sia più determinante del fumo nell'insorgenza di questo tipo di cancro. Secondo l'associazione Cancer Research UK, negli ultimi vent'anni l'incidenza della malattia è aumentata addirittura del 50% fra gli uomini. All'interno di questo dato, è interessante notare come, a dispetto di una tendenza al ribasso per quanto riguarda i tumori scaturiti dal fumo, vi sia una percentuale sempre maggiore di persone affette da questo tipo di cancro a causa del sesso orale. Le persone, uomini e donne, hanno maggiori possibilità di essere colpite da questa malattia se hanno tanti partner sessuali e praticano il sesso orale.


domenica 15 gennaio 2017

Un ragazzo per il mio cuginetto

Il mio nome è Vera. Diciamo che in questa storia, volendo trarre una metafora, oliai bene la serratura ma la chiave scivolò dentro a meraviglia. Più avanti capirete meglio cosa significa. Iniziamo col dire che Tommy era il mio migliore amico in quel periodo. L'avevo conosciuto in un bar per caso. Diversamente da altri uomini si comportava da gentleman anche se sapevo di piacergli. Spesso andavamo a cena, al cinema, ma lui, molto rispettosamente, non ci provava. dopo alcuni mesi di frequentazione ero quasi sul punto di dargliela ma optai per un'altra scelta, decisamente più torbida. Elio, il mio caro cuginetto gay, non riusciva proprio a trovare un partner, in quel periodo, e così mi venne in mente di fargli conoscere Tommy. In realtà se avessi proposto a Tommy un incontro del genere in modo diretto mi avrebbe mandata a quel paese. E così pensai di farlo capitare. Invitai Tommy a casa mia per fare colazione insieme. Preparai il caffè. Poi volutamente mi allontanai. Iniziai a palpare le gambe di Tommy da sotto al tavolo. Lì però, in mia compagnia, c'era anche Elio, ansioso di entrare in azione. Inizialmente Tommy pensò che finalmente volessi dargliela ma poi arrivò la doccia gelata, o calda, a secondo dei punti di vista. Da sotto al tavolo sbucò Elio che si mise a succhiare l'uccello di Tommy. Naturalmente quest'ultimo cadde dalle nuvole, com'era prevedibile. Per stemperare l'imbarazzo e, al tempo stesso, facilitare l'approccio, baciai Tommy mentre Elio indisturbato si dedicava oralmente e minuziosamente al cazzo del mio amico. Successivamente spinsi la testa di Elio verso quella di Tommy in modo che i due si baciassero e rompessero bene il ghiaccio. Tommy, seppur perplesso, iniziò a sciogliersi e fu pronto ad inculare il mio caro cuginetto. Cominciò a pecorina, poi proseguì a candela per tornare di nuovo a pecorina. Ormai, tornando alla metafora, la serratura era bene oliata e la chiave avrebbe girato dentro a meraviglia. Bhè chiave, ma sarebbe più idoneo dire chiavata, date le circostanze. si, quei due si fecero una bella chiavata proprio davanti ai miei occhi. Non avevo mai visto due maschi scopare da vicino, solo in qualche video porno e confesso che mi era sempre piaciuto. Da vicino potevo sentire perfettamente i loro gemiti. Una favolosa inculata che mi fece bagnare la fica al punto da doverla rasserenare con un ditalino mentre quei due raggiungevano l'amplesso. Tommy gli sborrò tutto nel culo a mio cugino che a sua volta bagnò di sperma il parquet. Insomma un siparietto niente male e non finì certo così. Eh no, perchè i due si scambiarono il numero di telefono con l'intenzione di proseguire le scopate. Con una piccola spintarella li avevo fatti felici entrambi. Dio li fà e quella troia di Vera li accoppia ihihih...         


mercoledì 11 gennaio 2017

Lesbicata fatale per l'ispettrice

Mi chiamo Emilia Rossi. Premetto che non ci sono prove concrete del racconto che stò per fare. L'episodio risale a 10 anni fa quando ero dirigente di un'importante azienda. In quel periodo mio marito mi cornificava ogni giorno con giovani ragazzine. Devastata dagli adulteri presi la decisione d'impulso di ucciderlo. Non ragionai molto, ero talmente rabbiosa che gli fracassai la schiena con un'ascia da giardino. La polizia iniziò ad indagare. In realtà corruppi la segretaria e altri impiegati di allora con forti somme di denaro per testimoniare che, al momento dell'omocidio, mi trovavo in ufficio. A condurre le indagini fu incaricata la bella e giovane rampante ispettrice Serena Vivaldi. Serena era un'impulsiva, agiva d'istinto e aveva capito che ero stata io l'autrice del crimine, ma non poteva dimostrarlo. Tuttavia col tempo mi avrebbe creato dei problemi, era una piantagrane in fin dei conti. La mia mente malata architettò un modo piuttosto piacevole per sbarazzarmi di lei definitivamente. Presi informazioni sulla poliziotta, venne fuori che era una sbirra valida ma con un tallone di achille, il sesso. Alle volte si era trovata coinvolta in rapporti sessuali con delinquenti. Già da alcune conversazioni precedenti mi ero accorta della sua indole da puttana perlomeno pari alla mia e così, un giorno che venne a farmi delle domande, mi feci trovare con un bel paio di tacchi e le autoreggenti, più zoccola del solito per "stimolare l'appetito" e indurla così in tentazione. Le offrì innanzitutto il caffè, quello che non vorreste mai bere, arricchito con un potente veleno a rilascio semirapido, mortale dopo circa mezz'ora. Mi disse che il caffè era troppo amaro nonostante lo zucchero. Le feci sciacquare bene la bocca in modo da poterla baciare senza problemi. Non ci volle molto per finire lingua a lingua. Le leccai la figa, le tette. Lei godeva, nel contempo era curiosa di conoscere la verità. Ormai che mi importava più di spifferare tutto? Ammisi di essere stata io l'assassina, tanto non lo avrebbe potuto raccontare a nessuno. La pregai di continuare il nostro siparietto prima dell'arresto e lei, ingenua, ci stette. Le slinguazzai perbene la fica in tutte le posizioni. Poi lei ricambiò. Usammo anche i dildo per venire meglio, prima godetti io e poi lei. Soltanto alla fine, quando ormai era troppo tardi, le rivelai che il caffè era avvelenato e che non avrebbe avuto scampo. Comprese solo allora quanto fosse stata stupida a fidarsi. Dopo il piacere, nei suoi begli occhi lessi lo sgomento, la disperazione di chi se ne stà per andare. Rabbiosamente tentò invano di strangolarmi ma si accasciò esanime sul mio corpo. Dopo che esalò l'ultimo respiro le iniettai una soluzione pulente per eliminare le tracce del veleno. Feci sparire anche tutte le altre tracce possibili e dispersi il suo cadavere in un bosco lontano rompendole a sangue la vagina con un ramo per far intendere agli inquirenti che si era trattato di un macabro stupro compiuto chissà da chi, qualche suo spasimante, forse. In seguito i suoi colleghi mi tempestarono di domande ma io risposi di non averla più vista e così, molto disonestamente, la feci franca.             


Trasgressioni per la coppia in crisi

Mi chiamo Laura. Sono sposata con Egidio da oltre 10 anni. In tutto questo tempo ero stata una mogliettina tranquilla anche perchè, nell'intimità, lui riusciva, bene o male, a soddisfarmi. In realtà non è mai stato un fulmine di guerra ma riusciva a scoparmi con piacere reciproco per entrambi e con una certa continuità. Col tempo però il sesso divenne sempre più scontato finchè i rapporti diminuirono praticamente del tutto. Naturalmente all'inizio pensai di essere io non più capace di eccitarlo a dovere. In realtà però sono pur sempre una bella gnocca e gli sguardi degli uomini per strada me ne davano puntuale conferma. Inoltre lui non sembrava mostrare grande interesse per le altre donne, a dire il vero. Ma allora come risolvere il problema? Per alcuni mesi ci limitammo ad essere amici più che marito e moglie con conseguente insoddisfazione sessuale per entrambi. Ma un'incontro inaspettato cambiò il corso degli eventi. Al supermercato, quasi per caso, nacque un'amicizia con Elvira, un'intraprendente cassiera. Aveva una gran parlantina e alla fine mi convinse ad uscire insieme a lei a prendere una pizza per conoscerci meglio. Dal momento che era simpatica mi confidai e le raccontai del periodo di crisi coniugale che stavo vivendo ormai già da un bel pò. La compagnia di Elvira e i suoi immancabili sorrisi mi facevano bene all'umore. Ci vedemmo sempre più spesso finchè anche lei si confidò. Mi rivelò il suo interesse impellente per le donne pur frequentando gli uomini e inoltre mi fece capire chiaramente che io le piacevo. Onestamente non sono mai stata un'amante dei rapporti saffici ma piuttosto del cazzo. Elvira provò in tutte le maniere a sedurmi ma io non me la sentivo proprio di stare con una donna. Non sapendo più cosa fare per convincermi giocò la carta della disperazione, propose:"Bhè ho capito, sei difficoltosa eh? Facciamo un patto và! Se sei carina con me ti faccio conoscere il mio scopamico e il suo inseparabile collega di lavoro, due maschi davvero cazzuti!". Questa idea mi addolcì parecchio e fui tentata di accettare. Infondo avrei potuto lesbicare volentieri con lei, che tanto male non era, per poi godermi due bei cazzi per dessert! Tuttavia pensai a mio marito, come l'avrebbe presa? Parlai di questo aspetto ad Elvira rimarcando il fatto che io e lui non avevamo rapporti da parecchio. Elvira mi guardò pensierosa, poi spiegò:"Guarda tesoro, sei una gran gnocca, se non ti scopa vuol dire che ha qualche problema...". Le chiesi:"Ehm, spiegati meglio Elvira, che vuoi dire?". Elvira espresse il concetto senza mezzi termini:"Senti Laura, non vorrei essere offensiva ma 1+1 fa 2! Se tuo marito non si eccita più con te, e con la fica in generale, magari è desideroso di nuove esperienze, magari al maschile". Arrossì e restai attonita. Poi pensai che Elvira potesse avere ragione, le chiesi:"Ehm, ma se anche fosse come si fa? I tuoi amici sono machi, anche se volessi coinvolgerlo non vedo come potrei riuscirci...". Lei sorrise e sentenziò:"Allora io che ci stò a fare, la tua amica del cuore... Si dà il caso che il mio caro cuginetto, un ragazzo molto carino, è gay, ed è anche molto simpatico. Magari potrebbe essere l'occasione per tuo marito di conoscere la sua vera natura e, al tempo stesso, la tua chance per riscoprirti sexy e figa quanto mai...". La guardai con curiosità, poi convenni:"Mmmm devo ammettere che sei davvero diabolica ma probabilmente questa soluzione è perfetta...". A mio marito spiegai di aver conosciuto nuovi simpatici amici e di volerli invitare a casa. Egidio si mostrò curioso di conoscere quali persone fossero ed accettò la proposta. Elvira bussò alla porta nel tardo pomeriggio in compagnia di tre maschi, i due machi e un simpatico biondino, il cuginetto Rolando. Elvira disse ai machi di aspettare un pò in salotto per restare sola con me. Intanto Rolando fece la conoscenza di mio marito. Come avevo previsto Elvira fu subito calda con me in camera da letto. Finì distesa a cosce aperte con lei che mi slinguazzava accuratamente la passera. Una sensazione nuova per me piuttosto eccitante. Si soffermò anche sui capezzoli e cominciai a surriscaldarmi. A pecorina mi infiò un dito nel culo che mi fece perdere ogni inibizione. Passai quindi a leccare la sua spacca umida. Stava di nuovo dedicandosi alle mie tette quando uno dei suoi amici si fece avanti leccandomi tra le cosce. Il tipo tirò fuori un gran bell'uccello dai pantaloni e quella porca di Elvira lo succhiò tutto mentre io mi presi cura delle palle. Poi ci scambiammo in modo che io potessi ricevere il bastone in bocca. Mi sentì davvero rinascere a sbocchinare quell'uomo cazzuto. L'amico, poco distante ci guardava stando a cazzo duro. Intanto arrivarono anche mio marito e Rolando nudi. Egidio aveva l'uccello in bocca al cugino di Elvira che lo succhiava a meraviglia. Intanto Elvira cominciò a farsi sbattere dal suo scopamichetto, che si chiamava Max, mentre io trovai l'occassione per slinguazzarle il buco del culo. Poi Elvira sbocchinò Max mentre Fred, l'amico di Max mi piazzò l'uccello in bocca per una gustosa spompinata. A questo punto arrivò il piatto forte: Max affondò nel mio culo, contemporaneamente Fred mi prese nella fica. Gli amici caldi e cazzuti di Elvira come un sandwich tra due fette di pane deliziandomi i buchi da tempo trascurati. Intanto Elvira non perse occasione per leccarmi i capezzoli. Mi sbrodolai tutta raggiungendo l'estasi profonda e l'orgasmo intenso. I maschi cazzutti vennero riempendoci la bocca e le tette con la loro sborra calda e ci resero pienamente le loro troiette. Ansimavo ancora quando osservai con piacere la sborra di mio marito schizzare in bocca al biondino pompinaro che venne a sua volta. Sono convinta che in quel momento sia io che Egidio riscoprimmo il piacere del sesso grazie ad Elvira e ai suoi "complici".         


giovedì 5 gennaio 2017

Perversioni bollenti

Per certi versi il sesso è paragonabile al cibo. Nel ramo alimentare ognuno ha dei gusti e così accade anche per il sesso. E' chiaro dunque che, ogni persona, di sesso maschile o femminile, proveniente da qualunque parte del mondo, troverà maggiore soddisfazione e appagamento nel raggiungere l'orgasmo secondo quello che corrisponde alle proprie preferenze. La sfera sessuale, specie per chi è fantasioso, è praticamente illimitata. Molteplici sono le categorie e le combinazioni erotiche che si possono tirar fuori. Qualche esempio? Masturbazione semplice (seghe, ditalini), dita in culo, masturbazioni con oggetti (toys erotici: vibratori, plug e dildo in fica e culo), strip tease, passione tacchi e lingerie, sesso orale (pompini, leccate di fica), 69, face sitting scopate varie, inculate, triangoli, scambi di coppia, sesso di gruppo, bisex, gay, lesbo, dominazione, trav, transex, fetish, bdsm, grossi cazzi bianchi e neri... e chi più ne ha più ne metta. Per godere profondamente è necessario seguire i propri istinti e gusti, le proprie voglie (anche quelle più particolari), la propria natura, a prescindere da quel che pensano o dicono gli altri, fregarsene degli inutili falsi moralismi che aleggiano nella società in cui viviamo. Questo blog dal titolo "perversioni bollenti" abbraccia varie forme di piacere e propone storie illustrate immaginarie per far rilassare e, allo stesso tempo, godere il lettore. Ricordate che, in generale, essere prevenuti non serve perchè, solo realizzando una data fantasia erotica si può scoprire se essa è o meno di nostro gradimento e, in ogni caso, ciò che a volte si definisce brutto, altro non è che il "diversamente bello". Per questo motivo, solitamente, ciò che esula dalle situazioni cosiddette standard, comporta un maggior coinvolgimento in quanto apre le porte alla sfera proibita della trasgressione. Si precisa quanto segue: ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a personaggi esistenti è da considerarsi puramente casuale, salvo diversamente specificato. Condanniamo espressamente ogni forma di violenza su persone e animali. Auguriamo a tutti voi una gradevole lettura e soprattutto... Buone godute visitatori!!!
 


advertising





I miei caldi amichetti

Mi chiamo Veronica. Come vedete sono una bella gnocca e mi piace molto il cazzo. Ma veniamo a questa mia insolita esperienza. Luigi il biondino faceva il barista, è lì che lo conobbi. Era un tipo simpatico e diventammo rapidamente amici. Dopo quattro chiacchiere, il cinema e una pizza consumata insieme, mi aspettavo qualche invito particolare o proposta sessuale per l'incontro successivo. Invece lui se ne uscì con questa richiesta:"La prossima volta che ci vediamo posso portare un mio amico?". Restai un pò sorpresa che non volesse restare da solo con me ma pensai subito che magari gradiva i giochetti di gruppo, nella fattispecie una cosetta a tre. Il suo amico si chiamava Leo. Dopo il cinema, la pizza e un pò di dialogo, Leo disse di avere casa libera e suggerì di andare da lui a prendere un drink. Naturalmente pensai subito al triangolo, sorrisi ed accettai l'invito. Una volta giunti a casa di Leo però, i ragazzi sembrarono impacciati come se volessero nascondere qualcosa. L'approccio erotico apparve normale con Leo che mi sfilò lentamente le mutandine. Ma bastarono pochi secondi per capire come stavano effettivamente le cose. Tutto mi fu di colpo chiaro quando Leo imboccò l'asta di Luigi. Praticamente si confidarono ammettendo che se la intendevano tra loro. Di cazzi nella vita ne avevo già visti e presi tanti, per la mia giovane età, tuttavia, mai avevo avuto a che fare, nell'intimità, con uomini dell'altra sponda. Ma perchè due ragazzi in grado di soddisfarsi tra loro desideravano la presenza di una donna? Spiegarono di sentirsi soli e di voler condividere con una tipa simpatica come me i loro giochi erotici. All'orizzonte si profilava una nuova trasgressiva esperienza ed io, gran troietta nell'indole, non mi sarei certo tirata indietro. Superate dunque le perplessità iniziali assecondai piacevolmente la situazione. Leo succhiava il cazzo di Luigi ed io mi dedicai alle palle. Poi Luigi ricambiò l'amico. Una bella succhiata e poi si invertirono nuovamente con Leo pronto a spompinare Luigi. Eccitata spingevo la testa di Leo affinchè si prendesse pienamente in bocca il cazzo dell'amichetto. Pian piano mi resi conto che questo ménage à trois mi gasava parecchio, due belle troiette tutte per me, niente male! Il top della goduria fu quando Leo, in piena erezione, spinse il cazzo nel culo di Luigi alla pecorina. Quest'ultimo, trapanato dall'amico, slinguazzava dolcemente la mia fichetta bisognosa di attenzioni. In breve la fregna divenne un laghetto. Leo continuò ad inculare Luigi senza sosta ed io, spettatrice in prima fila a cosce aperte, mi godetti lo show sgrillettando la passera fino all'orgasmo. Stavo ancora assaporando la venuta quando entrambi schizzarono. La pancia di Luigi grondava di sperma, il suo e quello abbondante di Leo che gli era appena venuto addosso.


mercoledì 4 gennaio 2017

La frutta tentatrice

Quando si è da soli, e la voglia sessuale sale, controllarsi diventa davvero difficile, si cerca un modo per godere, una via per sfogarsi, dalla classica visione di materiale pornografico alle fantasie improvvisate più insolite. E se puntassimo su ciò che offre la natura? Infondo i medici ci hanno sempre raccontato che mangiare la frutta fa bene alla salute perchè è ricca di vitamine. Tuttavia, non tutte le persone pensano che questo sia l'unico utilizzo possibile. Chi è fantasioso ha altre interessanti idee. Prendiamo le donne, guardate questa bella fragolina che stuzzica la fica, e poi il capezzolo alla panna montata con fragola. Non male vero? Dunque la frutta è a pannaggio solo del gentil sesso? Direi proprio di no... Restando in tema di fragole: l'uomo voglioso a cazzo duro ha pensato bene di farcire di sborra, anzichè panna, un invitante piatto di fragole... mmm! E cosa dire delle banane? Bhè, per alcune donne, se non vengono sbucciate, hanno la funzione di un vero e proprio dildo! Può essere così anche per gli uomini vogliosi di ricevere qualcosa di piacevole dentro al culo. E se invece la banana la sbucciassimo? Bhè, senza buccia può frugare piacevolmente cappelle e clitoridi, non vi pare?    


Strofinate cremose di cappelle

Strofinandosi le cappelle i due uomini arrivano copiosamente all'orgasmo e schizzano tanta bella sborra...

lunedì 2 gennaio 2017

Le strane voglie dei nostri ragazzi

Mi chiamo Lidia (la bionda). Io e la mia amica bruna di nome Marina non siamo certo due santarelline ma la situazione che vivemmo insieme fu davvero degna delle migliori porcate. Andiamo però con ordine. Io e lei ci conosciamo dai tempi del liceo e di cazzi ne abbiamo visti parecchi. Arrivò però un momento in cui ci fidanzammo. Io scelsi Davide e lei Mario. Stavamo bene insieme, uscivamo puntualmente in quattro per shopping, cinema e mangiate anche se ognuna delle coppie restava nella propria intimità sessuale. Per la serie, condividere tutto tranne il sesso. Finchè venne un giorno in cui i ragazzi proposero una cosa a quattro trasgressiva. Io e Marina rifiutammo con decisione: non volevamo mischiare tutto dal momento che consideravamo le nostre rispettive storie serie. Passarono dei mesi e capitò un fine settimana da trascorrere insieme. L'albergo era pieno, c'era una sola stanza disponibile e dovemmo accontentarci di occuparla in quattro. Ecco allora che Mario e Davide tornarono alla carica con quella proposta. Io e Marina ci guardammo negli occhi, poi andammo a discutere da sole la questione delicata in bagno mentre loro aspettavano. Pensammo che alla fine si poteva fare, infondo passavamo così tanto tempo insieme, perchè non condividere anche quello? Quello che io e lei non ci aspettavamo affatto era il modo in cui volevano farlo. Con quattro persone di solito si pensa allo scambio di coppia ma non andò esattamente così. Quando Davide si mise a succhiare il cazzo di Mario, io e Marina cademmo dalle nuvole restando senza fiato. Davide e Mario erano sempre stati virili ed entrambi dotati di un gran cazzo, ci trovammo dunque di fronte a due insospettabili. Per i primi minuti fu come ritrovarsi in un sogno. Poi però, da zoccole quali siamo, io e lei ci calammo perfettamente nella parte e li incitammo addirittura a proseguire! Se fossero stati veri machi non sarebbe mai successa una cosa del genere, tuttavia, se loro volevano così, noi saremmo state abbastanza troie da stare perfettamente al torbido gioco. E non fu affatto difficile! Notai la fica di Marina gocciolare vistosamente ed anch'io avvertì un forte prurito tra le cosce. Davide, il mio boyfriend, sbocchinava proprio bene tanto è vero che il cazzo di Mario si fece bello duro. Poi loro due si baciarono con passione, lingua a lingua, mentre io e lei slinguettavamo la punta del cazzo di Mario. Le sorprese erano appena iniziate dato che a un certo punto si diedero il cambio: stavolta fu Mario a prendere in bocca e rendere più che mai dura la fava del mio ragazzo. I pensieri si affollavano nel mio cervello insieme alla forte eccitazione. Pensai che avrebbero potuto provarci da soli, perchè coinvolgere noi donne? Mi resi conto che per loro la nostra approvazione ed incitazione era molto importante. Mario si stese e Davide si piazzò sopra per farsi rompere il culo a candela. Marina incoraggiò la loro audace cavalcata sbocchinando con gusto Davide. Toccai freneticamente la fica e venni, Marina fece lo stesso mentre spompinava. I due maschietti continuarono a fottere appassionatamente per un bel pò finchè Davide si rilassò nella bocca di Marina mentre Mario gli riempiva il culo di seme. Fu un momento davvero estasiante con l'odore di sborra diffuso in tutta la stanza. Mentre loro ansimavano per l'intenso orgasmo appena provato baciai in bocca Marina per assaporare la sborra calda del mio ragazzo. Quella giornata fu davvero bollente ed ora quello che piace ai nostri amati partner non è più un segreto.