venerdì 30 settembre 2022

Pornodipendenza da internet

Mi chiamo Lara. Sono segretaria in una ditta. Enrico, il mio capo, non è una cattiva persona ma ha un grosso problema ormai divenuto abbastanza comune in certe fasce della popolazione: soffre di pornodipendenza da internet. In realtà, fin dai primi giorni di lavoro, mi accorsi della difficoltà di Enrico di staccarsi dai contenuti digitali a carattere pornografico presenti suul web: video, foto e quant'altro. All'inizio fingevo di non accorgermi di questo suo vizio. Ma, più lo assecondavo, più lui restava incollato al portatile. Finchè, un bel giorno, incazzata, gli dissi a chiare lettere che doveva piantarla con quelle porcherie e chiusi il computer con un colpo deciso. Enrico si risentì, rispose brutalmente che dovevo farmi i cazzi miei. A quel punto, presi un bicchiere di acqua fredda e glielo versai di proposito sui pantaloni affinchè spegnesse i suoi bollori ossessivi. Esagerai e lo inondai. Subito pentita, presi un fazzoletto per cercare di asciugare e riparare al danno. In realtà mi ritrovai con il suo cazzo tra le mani e, d'istinto, leccai dolcemente la punta. Ad Enrico tutto ciò non sembrò vero. Alzai la mini consentendogli di ammirare il mio splendido culo. Si segò e indurì al massimo: gli parve di avere una bambola tutta per lui saltata magicamente fuori dallo schermo. Eccitatissimo, lo spinse nella fica e cominciò a chiavarmi. Poi, ad un tratto, lo tirò di nuovo fuori. Voleva ancora ammirare il mio corpo sexy con tanto di tacchi e autoreggenti. Tolsi il reggiseno scoprendo anche le tettone in modo tale che lui avesse la miglior visione possibile. Indurì nuovamente e mi penetrò a candela con un intermezzo di sega spagnola. In quel frangente gli spiegai che, nel virtuale, non avrebbe mai potuto beneficiare di sensazioni simili, che al massimo avrebbe potuto frugare il cazzo sul monitor. Il porco rispose che aveva pensato perfino a quello. Continuai a cavalcare a candela sù e giù a ritmo crescente finchè il cazzo esplose schizzando in abbondanza il seme caldo sulla figa. Fu proprio una splendida trombata anche se dubito che Enrico possa aver realmente recepito che il contatto della carne è ben più appagante delle percezioni virtuali. Proprio non riesce a schiodare da quel dannato laptop. Bhè, peggio per lui, se non abbandonerà queste malsane abitudini sarà qualcun altro a godersi il mio corpo.             


Lesbicata tra operaie

Sono Miriam. Amareggiata per la vicenda di Marco, descritta in precedenza, cercai conforto e sostegno nelle parole di due mie colleghe di lavoro, Loredana e Nunzia. Probabilmente mi sarebbe bastata una pacca sulla spalla da parte loro ma le ragazze non si limitarono semplicemente a questo. Approfittando del momento di debolezza che stavo attraversando, da brave lesbiche incallite, mi coinvolsero in un bollente triangolo tra ragazze. Inizialmente scettica, mi lasciai andare trovando piacere e benessere nelle loro attenzioni. Mi lamentavo della mancanza del cazzo ma le porche mi scoparono a turno la fica con il dildo, prima Loredana e poi Nunzia. Rinvigorita dall'orgasmo appena raggiunto, passai all'azione. Non resistetti alla voglia di trasgressione e così, con il dildo ben saldo tra le mani, puntai direttamente il buco del culo di quella troia di Loredana e glielo sparai dentro senza esitazioni. Quest'ultima, stimolata a dovere, se ne venne. Poi passai a Nunzia, le infilai l'oggetto nella passera mentre Loredana leccava il clitoride dell'amica. Non contenta, mentre limonavo con Loredana, spostai il dildo nel sedere di Nunzia che ebbe un sussulto e, poco dopo, si crogiolò nei piaceri dell'amplesso. Bhè, come neofita del genere, non sono andata poi così male: ho rotto il culo a due lesbiche! Uh! Parti dall'inizio.      


Le orge gay del mio ex ragazzo

Mi chiamo Miriam. Lavoro come operaia in una fabbrica. Marco era il mio ragazzo. Premetto che il rapporto tra noi andava male dal momento che lui stava sempre insieme agli amici. Diceva che erano i compagni del calcetto ma dopo le partite si riunivano a fare porcate inverosimili. Almeno cinque ragazzi attorno al mio e ad un altro che, in ginocchio, succhiavano e segavano i cazzi di tutti gli altri appassionatamente fino a ricevere litri di sborra in bocca. Una zozzeria di gruppo che mai mi sarei sognata di scoprire se, uno di questi giovani un pò spione, non me l'avesse raccontata per filo e per segno. A quel punto, delusa enormemente, andai irrimediabilmente incontro a nuove trasgressive esperienze.  


La collega si masturba in ufficio

Mi chiamo Maria. Nell'azienda dove lavoro ci sono diverse segretarie, una di queste sono io. Un'altra, ad esempio, è Fernanda. Lei non è il prototipo della bella donna ma almeno prova ad essere porca. La conoscevo superficialmente ma un giorno destò la mia attenzione. Premetto di non essere lesbica (almeno fino  ad ora) ma, alle volte, la noia sul lavoro mi fa desiderare qualche forma di distrazione. Fernanda, credendosi sola in ufficio, munita di tacchi e lingerie piccante, pensò bene di mettersi a giocare con un fallo. Lo leccò usandolo poi per frugare il clitoride. Dopodichè riprese a leccarlo e se lo sparò dritto nella figa. La troia raggiunse l'orgasmo gridando a voce alta e ancora si dimenava assaporando residui scampoli di piacere. La stupidina non sapeva che avevo osservato tutta la scena dalla stanza accanto attraverso il monitor di servizio. Mi presentai di colpo nella sua stanza. Stava ancora armeggiando il dildo quando la sorpresi. Ebbe secondi interminabili di imbarazzo, poi buttò prontamente la situazione sul sesso. Mi chiese addirittura di leccargliela! Le spiegai di non essere lesbica e che, se proprio dovessi, lo farei con una davvero carina. Bhè, si, lo ammetto, mi comportai proprio da stronza. Però le lasciai una speranza. Le suggerì di continuare con le masturbazioni in ufficio, magari ciò avrebbe finito per intrigarmi. Come faccio ad immaginare solo lontanamente di poter leccare la fica di Fernanda, la segretaria più cessa di tutti gli uffici? Proprio non lo sò, un pò mi fa pena: non piace agli uomini, non prende mai un cazzo! Devo essere proprio pazza ma chissà che, prima o poi, non mi ritrovi a slinguazzare la sorca di Fernanda che, diciamoci la verità, ha due gran tettone. Di sicuro a lei non dispiacerebbe affatto ricevere attenzioni del genere da parte della sottoscritta...        



Finale col botto

Salve ancora da Marta. Sapevo che mio marito non avrebbe avuto scampo con John. Per l'occasione mi vestì di rosso, con tanto di reggicalze, calze nere e tacchi rossi, da gran mignotta insomma. Io e Simmons attendemmo che Gustavo arrivasse. Finalmente mio marito si presentò all'appuntamento. Chiusi subito la porta in modo che non potesse scappare. In pratica consegnai Gustavo a John su un piatto d'argento. Simmons era arrapato a mille, gli tolse subito i vestiti e lo inculò di brutto con disinvoltura impressionante. La fica cominciò a colare a dismisura. Provai sensazioni contrastanti, mi sentì sporca e soddisfatta nel vedere il mio coniuge a gambe aperte che si faceva sbattere come una troia, a dire il vero ci godevo proprio! Ormai Gustavo andava sù e giù sul cazzo del capo e mugolava di piacere come una femminuccia in calore. Sborrò mentre lo prendeva nel culo. Poco dopo fu mio marito a ricevere gli schizzi caldi di John tra le chiappe. Pensavo che Simmons fosse appagato dopo quella interminabile serie di chiavate a raffica di culi maschili. Ma un giorno, a sorpresa, si presentò a casa. Ero da sola. Cominciò a darmi del tu. Poi disse che, ogni tanto, gli piaceva cambiare. Capì che voleva farsi me. Non mi tirai certo indietro e succhiai il suo cazzo prima di essere spanata in lungo e in largo. Fu stupendo cavalcare quel cazzo implacabile e ricevere la sborra in bocca e sulle tette. Ma chissà quando il capo avrà di nuovo voglia di una trasgressione, di nuovo voglia di variare il suo menù a base di maschi con un pizzico di figa. Leggi dal principio.   



Convincendo mio marito

Bentrovati da Marta. Come avete letto precedentemente, il Capo mise gli occhi perfino su Gustavo. Non gli sembrava vero di incidere una tacca anche nella categoria "uomini sposati". Non volevo deludere il Capo, inoltre più soldi fanno comodo, inutile negarlo. Dovevo trovare il modo di girare la proposta indecente di John a Gustavo. Quale miglior occasione se non durante il sesso? Fu proprio nell'intimità che provai a stuzzicare e stimolare mio marito in tutti i modi. Non fu semplice ma, al culmine della chiavata e nel pieno dell'assaporamento dell'orgasmo, lui finalmente si convinse, almeno in parte. Tale parziale consenso fu sufficiente ad organizzare un appuntamento in ufficio durante il quale se ne sarebbero viste delle belle...


giovedì 29 settembre 2022

Il Capo pazzo degli orientali

Mi chiamo Marta. Quella che sto per raccontarvi è una lunga storia ed è per questo che ho pensato di suddividerla in tre parti. Premetto di non essere una santa e di aver scopato con parecchi uomini prima del matrimonio. Con Gustavo, mio marito, avevo trovato una certa stabilità. Tutto cambiò quando conobbi mr. John Simmons. La gelosia del coniuge mi aveva creato non pochi problemi nella ricerca del lavoro ma Simmons, imprenditore di una grossa ditta, era gay. Gustavo sembrò tranquillizzarsi ed io potetti svolgere finalmente il lavoro di segretaria. Ma Simmons era un uomo particolare, non gestiva i suoi rapporti intimi nel privato, bensì in ufficio. Grande amante di uomini, amava scoparne in quantità con la scusa del colloquio di lavoro. I suoi gusti andavano a periodi, a volte i mori, altre i biondi, altre i neri e, altre ancora, gli asiatici. Io mi occupavo di organizzare gli appuntamenti quando i candidti telefonavano. Inizialmente non ero tanto ferrata del genere uomo con uomo ma, grazie a Simmons che, il più delle volte, mi permetteva di assistere mentre "esaminava" accuratamente i candidati, diventai quasi un'esperta. Simmons faceva carne da macello, li trombava praticamente tutti e raramente qualcuno si rifiutava. Pur di ottenere uno straccio di lavoro, abbasavano la testa e succhiavano il tarello duro di Simmons che poi li castigava nel culo senza pietà. Accadde così anche con l'asiatico, un tizio di nome Kim. Quel tipo aveva davvero un bel culetto. Simmons lo sfondò a dovere, schizzandogli poi in bocca. Fu proprio in questa occasione che John tirò fuori una proposta indecente per mio marito. Lì per lì mi sembrò una vera porcata, inoltre conoscevo lo scetticismo di mio marito riguardo ai rapporti gay. Ma la possibilità di ottenere due stipendi mi allettava e, in qualche modo, ne avrei parlato con Gustavo.  


Un perdente fortunato

Mi chiamo Ugo. Da tempo ambivo all'incarico di capufficio nella società dove lavoro. Credevo di aver raggiunto il sospirato traguardo ma non avevo fatto i conti con Terry, una bella collega di colore. Lei disponeva di altri mezzi per far colpo sul direttore generale, ci andò a letto ed ottenne la promozione. In realtà ero arrabbiato con Terry, le dissi che era una sgualdrina, inizialmente. Ma, a dir la verità, quella donna mi è sempre piaciuta. La ruota gira, a volte bene, a volte male. Forse si sentiva in colpa per essersi affermata scorrettamente, non lo sò. Ad ogni modo, con la scarpa tra le mie gambe, iniziò a provocare. Le accarezzai lo splendido culo, l'uccello divenne durissimo. A quel punto la scopai sul tavolo a pecorina e pure a missionaria. Che grandissima chiavata inaspettata! Ero al settimo Cielo. Terry me lo succhiò, stavo quasi per venire ma mi bloccai. Non riuscivo a dimenticare di essere stato fregato. Alchè decisi di allontanarmi da lei e di completare da solo con una sega dentro il bagno. Ma proprio lì trovai una bionda di fuoco, mai vista prima in azienda. Le raccontai la storia e lei intanto mi leccò il cazzo. Stavo già eiaculando a fiume quando spiegò di essere la figlia del direttore generale e di amare i perdenti come me. Mi sentì davvero una merda ma ormai godevo troppo. Innaffiai all'inverosimile la bocca di quella troia che bevve tutto il succo dei miei coglioni. Bhè, ho scopai la nera e sborrai la bionda, mica male per un perdente!      



Invaghito della receptionist

Mi chiamo Maddy. Sono una biondina piuttosto attraente. Lavoro come receptionist in un hotel. Hakim, mio collega, è uno dei camerieri della struttura. Fin dall'inizio notai un interesse marcato del tipo nei miei confronti ma sottovalutai la sua determinazione. D'altronde, chi insiste finisce spesso per ottenere qualcosa. Piuttosto nervosa per la lontananza dal mio ragazzo, trattavo male Hakim che cercava di starmi vicino in tutti i modi. Un giorno, sentendomi più stizzosa del solito, gli dissi che stava sempre intorno, che mi toglieva il fiato. Fu a quel punto che lui reagì in modo un pò duro dandomi giustamente della stronza. Mi fece capire chiaramente che avrebbe risolto lui il problema della distanza dal mio ragazzo sostituendosi a quest'ultimo. Cercai di respingerlo mentre mi palpava ma non ci riuscì. Poi mi ritrovai direttamente a pecorina con le mutandine calate mentre lui affondava col cazzone senza pietà nella figa e pure nel culo. Inizialmente cercai di resistere un pò ma cedetti ai piaceri inebrianti del suo cazzo e lasciai che mi sbattesse a dovere vicino alla postazione di lavoro. La paura di essere beccati da qualcuno rese ancora più eccitante la scopata. Hakim, oltre che a pecorina, mi chiavò a missionaria, a candela e con un'indomita ricerca del buco del culo alternato alla fica. Il sedere lo faceva impazzire ed anch'io godevo come una pazza, nonostante provassi un pò di dolore nel retto. Non potetti esimermi dal propinargli un bel bocchino prima che riprendessimo a chiavare. Quello stallone mi spaccò i buchi prima di eiaculare deliziosamente nella mia bocca. Assaporai la calda crema e mi rivestì pima che qualcuno ci scoprisse.    


Provino hot per modella

Mi chiamo Valentina. Il mio sogno è stato sempre quello di fare la modella. Sono bionda, alta, carina ma introdursi in certi ambienti può non essere così facile dal momento che la concorrenza è considerevole. Conobbi per caso al bar una ragazza di nome Alessandra e mi disse di far parte di un'agenzia di casting. Le esternai il mio desiderio e lei mi diede un appuntamento. Euforica mi presentai al provino. Ero tranquilla dal momento che, inizialmente, vidi solo lei. Poi però comparve un bell'uomo giovane. In realtà mi ci volle poco per capire che, se avessi voluto cominciare a lavorare in quel campo, avrei dovuto sottostare alle voglie erotiche di quell'uomo, peraltro spalleggiato egregiamente da lei. Dopo essermi spogliata completamente, come ordinato da Marc, cominciai a propinargli un ricco pompino e presi in bocca il suo notevole cazzone duro. Poi fui chiavata a candela mentre loro, bene o male, mi insultavano dandomi della troia. Ero arrabbiata con me stessa per essere scesa a compromessi ma ci godevo anche ad essere sbattuta in quel modo. Ormai non c'erano più limiti, mentre lo prendevo a pecorina, leccai pure la fica a quella bastarda di Alessandra. Fui ancora sbattuta a lungo, prima di ricevere la crema calda di Marc in bocca. Superai il provino, è vero, ma mi sentì proprio una gran mignotta!      


Coinvolgendo la zia

Mi chiamo Sara. Sono una lesbica dal temperamento un pò aggressivo. Nessuno in famiglia, sapeva del mio orientamento, tantomeno zia Rosaria. Da tempo volevo farmela e cercavo disperatamente un modo per intrigarla. Andai a trovarla e mi misi a sfogliare un libro porno raffigurante foto di orge bisex davanti a lei. Considerando che non scopava da tempo con gli uomini, feci leva sulla sua astinenza sessuale. Alla fine le sarebbe andata bene anche la figa. Inoltre io, quando voglio, so essere molto convincente. Riuscì a baciarla e lei, probabilmente, si sarebbe voluta fermare lì. Ma io rincarai la dose infilando le dita nelle sue mutandine gialle. A quel punto Rosaria si lasciò andare del tutto. Sfilate le mutandine, le leccai la figa, poi le slinguazzai il culo mentre stava a pecorina. Lei ricambiò riservandomi, grosso modo, lo stesso trattamento. La invogliai ad una strofinata focosa tra passere durante la quale i clitoridi si masturbarono piacevolmente a vicenda fino a sgorgare e così ce ne venimmo entrambe. A quel punto, con prepotenza, le intimai di star zitta, di non far parola con nessuno, soprattutto con mia madre, di quanto fosse accaduto. Sicura che tenesse la bocca chiusa, continuai a farle visita diverse volte a settimana...        


mercoledì 28 settembre 2022

Doppio lavoro per la segretaria

Mi chiamo Viviana, sono segretaria. Ero solita concedermi a Walter, il datore di lavoro ma, un bel giorno, lui si presentò con un amico, di nome Eric, che sembrava fin troppo intimo. Disse che i due condividevano praticamente tutto. Capì che gli uomini spingevano per un triangolo e così li accontentai. Lo presi in bocca, in culo, nella fica e lasciai anche che entrassero dentro di me contemporaneamente in una bollente doppia penetrazione. Si svuotarono bene i coglioni ed io accolsi la loro sborra calda e copiosa tra le chiappe e in bocca. Un bel triangolo, non c'è che dire! Eric, alla fine, si lasciò sfuggire che lui e Walter non erano solo amici, confermando i miei sospetti. 


La madre del mio ragazzo parte seconda

Sono Francine. Imbarazzata dal video, cercai di capire come mai Francesco fosse arrivato al punto da cercare un ragazzo pur di soddisfarsi. Luana, in qualche modo, giustificava il figlio e, a conti fatti, non aveva tutti i torti. Preda dello sconforto, fui assalita dalla disperazione ma Luana mi disse di non essere troppo drammatica e che, dopotutto, esisteva una soluzione. La donna, divenuta evidentemente lesbica dopo il matrimonio, pensava ad un abbinamento tra donne. Non avevo mai ipotizzato una possibilità del genere, al massimo mi ero sbilanciata con qualche bacio a stampo con le amiche ma per gioco, niente di più. Ad ogni modo, ebbi poco tempo per riflettere dal momento che la signora, peraltro bellissima, mi leccò sapientemente la fica. Poi mi portò al ragionamento: quale ragazzo sarebbe stato con me senza scopare? Nessuno! Inoltre, tra donne, avrei evitato rischi di incintamenti. E così mi accarezzò la figa, poi mi coinvolse in una bollente frugata tra passere prima che finissi sotto di lei a leccargliela tutta. Luana esplose in un orgasmo pazzesco e così mi resi conto di piacere almeno a lei ed anche parecchio! Leggi dall'inizio.        



La madre del mio ragazzo parte prima

Mi chiamo Francine. Ho dei genitori molto severi che influenzano parecchio le mie scelte personali. Secondo loro, quando incontro un ragazzo, non devo mi darla. Ciò è concesso solo dopo il matrimonio. Con queste limitazioni è facile che i ragazzi, dopo un pò, tendano a scappare via. Credevo che con Francesco andasse meglio, che lui fosse realmente disposto ad accettare l'astinenza sessuale forzata. In realtà, mi sbagliavo! Fu la madre del ragazzo, Luana, ad illustrarmi la situazione. La donna si era accorta che Francesco ed il suo amico del cuore, Giovanni, andavano a letto insieme. Non volevo crederci ma la signora mi mostrò le immagini riprese con il telefonino. Ero sconvolta! Quei due facevano di tutto! Non solo seghe, non solo pompini, non solo 69 bollenti ma rapporti completi, quelli che io non concedevo. Eh si, nel video Giovanni si faceva inculare a dovere per ore e i due eiaculavano a piacimento, felici e contenti! Credevo fosse finita lì, con la sottoscritta tradita e cornuta ma, in realtà, mi attendeva ben altro.   



martedì 27 settembre 2022

Bionda e mora insieme appassionatamente

Mi chiamo Valeria. Io e Rossana siamo due belle ragazze. Io sono bionda e lei è mora. Facciamo parte di una comitiva nella quale i ragazzi ce li siamo scopati tutti. Tra di noi c'è sempre stata una sorta di rivalità per stabilire chi fosse la più bella, la più brava a letto con i maschi. Ma, alla fine, è noto che, molto spesso, chi disprezza vuol comprare. Trovandoci da sole, l'atmosfera divenne piccante. Entrambe volevamo osare e scoprire il gusto del proibito. Eravamo disposte a trasgredire purché non l'avesse scoperto nessuno, soprattutto nessun maschio della comitiva. Era un segreto tra donne, uno di quelli inconfessabili. Il pomeriggio era lungo per gustare il sapore intimo della mora. E lei si godette il mio. Con le dita, con la lingua, col desiderio irrinunciabile dell'una di far venire l'altra, coinvolte in una lesbicata da paura da sempre sognata. Mi raccomando, che resti un segreto!


Voglie tra vicine

Mi chiamo Marika. Sono una ragazza piuttosto carina e vogliosa. Con ragazzi e uomini non ho problemi, ci scopo a meraviglia, ma sono aperta a nuove inebrianti esperienze. Ho una vicina matura di nome Adele. Spesso mi diceva che la sua vita sessuale era finita. Mi suscitava pena da un lato e curiosità dall'altro. Non particolarmente ferrata in situazioni "Lesbo", decisi di coinvolgerla e il risultato fu sorprendentemente piacevole. Ci leccammo a turno le passere con irrefrenabile desiderio raggiungendo orgasmi favolosi. Pensavo di essere io la mestra del sesso ma Adele aveva dalla sua l'esperienza di chi, in gioventù, ne ha combinate di cotte e di crude... Fu così sfacciata da infilare la lingua in profondità nella spacca e pure nel culo sublimando enormemente l'intensità del mio amplesso. Nessun maschio mi ha mai leccata così, lo ammetto! Che incredibili godute tra femmine! Per fortuna abitiamo nello stesso palazzo per cui siamo sempre pronte a leccarci deliziosamente a vicenda... 


Lesbicata di fine estate

Mi chiamo Lisa. Adoro le vacanze, il Sole, il mare, ma andarci con la famiglia è sempre problematico. Con dei genitori troppo asfissianti, maniaci del controllo sui figli, diventa difficoltoso trovare lo spazio per flirtare con i maschi. In astinenza di cazzo, mi rilassavo con qualche ditalino. Negli ultimi giorni, sulla spiaggia, notai una biondina molto sexy che faceva sbavare i ragazzi. Per caso scambiai quattro chiacchiere con lei al bar. Disse di chiamarsi Karina. La ritrovai il giorno della partenza, vicino al mare, seduta su una panca. Anche lei aveva una situazione simile alla mia, ossia, condizionata da genitori possessivi. Ammise di sditalinarsi e di non aver scopato durante la vacanza. Sembrava ancor più carica di me. Inoltre, in quel frangente, stavamo da sole, non c'era nessuno nei paraggi. Karina prese l'iniziativa, cercò il contatto. Io titubai qualche istante. Poi pensai che, infondo, ogni lasciata è persa. Mi aspettavo una vacanza all'insegna dei flirt con i maschi ma, in mancanza, poteva andare bene anche la fica, specie se la tipa in questione è una splendida fanciulla come Karina. E da lì, dopo un bel bacio intenso, carico di libidine, finimmo nude, l'una tra le braccia dell'altra. La biondina mi soddisfò con la lingua. Ero tanto carica per cui venni rapidamente. Poi mi dedicai a lei con lingua e dita. Durò un pò più di me, ma finì per esplodere intensamente. Quell'incontro diede un senso alla vacanza. Karina rappresentò per me una magnifica avventura estiva. Peccato che poi dovemmo rivestirci in fretta e raggiungere le rispettive famiglie per partire. Dopo quel giorno purtroppo non la rividi mai più ma ricordo sempre con grandissimo piacere la suddetta lesbicata estiva.


mercoledì 21 settembre 2022

Le damigelle della sposa

Mi chiamo Elena. In origine eravamo tre amiche: Amanda, Elvira e la sottoscritta. La prima si sposò e noi altre fummo le sue damigelle alla cerimonia nuziale. Una volta concluso il lieto evento, andarono via tutti. Io ed Elvira la bionda ci trattenemmo nel giardino per fare qualche foto con l'autoscatto. Si stava bene al verde e all'aria fresca in quella splendida giornata di fine settembre. A volte si fa un bilancio della propria vita, Amanda si era sistemata ma a noi due non ci prendeva nessuno. Elvira, tra il serio e lo scherzo, propose di sposarci tra noi, magari in Spagna, dove non ci sono problemi per coppie di persone di sesso uguale. Intanto, tra uno scatto e l'altro, divenimmo tremendamente vogliose. Le toccai la figa, i capezzoli. Poi sentimmo dei rumori. Per paura ci rivestimmo ma la voglia non era passata. Inoltre si trattava di un falso allarme, non c'era anima viva. La bionda non resistette al desiderio bollente di leccarmi la figa. Poco male, eccitata com'ero mi andava di lusso la lingua nella spacca bagnata. Venni rapidamente e intensamente. Poi passai a leccare lei. Gocciolava talmente che mi bastarono pochi colpi sul clitoride ben assestati per farla sgorgare come una fontana. Appagate, ci coccolammo teneramente. Visto che sa anche cucinare, non è poi così malvagia l'idea di impegnarmi con lei in una storia. Dopotutto, alla fine, si gode pure tra sorche!



Lesbicate durante le partite

Mi chiamo Giorgia. Io e Frida siamo amiche ed entrambe fidanzate. Ma io ho sempre preferito le donne agli uomini e, in particolare, mi piace lei. Già c'erano stati dei bacetti tra noi. Ma il legame erotico si intensificò man mano che, i nostri rispettivi partner, decidessero di dedicare molto più tempo a seguire il calcio che noi. Io e Frida avevamo il sospetto che i nostri ragazzi fossero gay ma non ne avevamo la certezza assoluta. Convinsi Frida di ciò in modo che con me si lasciasse andare completamente. Proprio un giorno in cui Luca e Paolo si allontanarono per seguire un match, io e lei, rimaste sole, ci scatenammo. Ci fu prima uno scambio bollente di leccate con relativi orgasmi. Poi io, non paga, andai a stuzzicarla di nuovo per il secondo round e la leccai allo sfinimento. Frida venne di brutto e trovò ancora la forza di leccare me. Me ne stavo a cavalcioni su di lei godendomi le slinguazzate nella passera. Quando giunsi all'ennesimo meraviglioso orgasmo, sentì i nostri partner che rientravano, allegri per la vittoria della squadra del cuore. Frida, in piena estasi, e senza freni, piena di entusiasmo sottolineò che avevamo vinto anche noi, dopodichè urlò a voce alta: "Goooolll!!!".   


Sbattuta dal figlio del mio compagno

Mi chiamo Sandy. Iniziai una relazione con un uomo separato di nome Renato. La mia preoccupazione principale era essere accettata da suo figlio Riccardo. Renato si recava spesso fuori per lavoro e Riccardo mi girava sempre intorno. Pensavo avesse bisogno dei consigli di un'amica invece lui mi desiderava fisicamente. Devo convenire che Riccardo è un bel ragazzo dotato ed io non riuscì a resistere ai piaceri della carne. Da bravo feticista mi leccò dapprima le scarpe oltre alla figa. Gli succhiai quel bel cazzo prima di prenderlo nella patata. Mi senti' ringiovanita ad esser sbattuta, in lungo e in largo, da un figo del genere. Quello che ignorvao del tutto erano i rapporti incestuosi intercorsi tra Riccardo e la sua madre biologica. A quanto pare fu questo il vero motivo dell'allontanamento della donna dal marito. Riccardo era ossessionato dal desiderio di avere accanto a sè una figura materna. Dopo la madre, cercò di creare la medesima situazione con la sottoscritta. Per fortuna io sono solo la matrigna, ci sto volentieri al gioco. Non sono così stupida da perdermi il gran cazzo di un ragazzo. Che delizia ricevere la sua sborra calda addosso e in bocca, dopo essere stata chiavata. Renato è spesso fuori per lavoro, per cui Riccardo mi puo' sbattere regolarmente senza difficoltà. Quasi quasi mi sento la ragazza del figlio di Renato e un tantino pure la mamma e, a dire il vero, ci sguazzo in questa eccitante situazione torbida e godereccia.


Massaggio lesbico

Mi chiamo Ester. Premetto di essere stata per anni una donna bigotta, piena di tabù, almeno fino all'incontro con una massaggiatrice di nome Moira. Nonostante cercassi di salvare il matrimonio, ero stanca delle mancanze di mio marito che nell'intimità, trovava sempre scuse per non scopare, specie negli ultimi tempi. Conoscere Moira mi cambiò la vita. E pensare che, all'inizio, pensavo che fosse una donna troppo invadente, un'impicciona. Volle sapere se scopavo con mio marito con la scusa di conoscere il mio grado di stress. L'intuito mi suggerì che Moira era lesbica ma non ne fui sicura finchè non lo ammise chiaramente. A quel punto caddero di colpo tutti i problemi che mi ponevo, le insicurezze e, carica di libidine, cominciai a leccare la passera di Moira con foga demoniaca e perfino il suo buco del culo. Quando ricambiò venni in un attimo, la mia fica era già in brodo. Estasiate dagli orgasmi, limonammo da paura. Credo proprio che lei mi farà cambiare sponda...  



Segato da tre donne

Mi chiamo Virginia. Io e mia sorella Claudia andammo a trovare zia Teresa. Viveva da sola con il maggiordomo di nome Alfred. Questo tipo era gay, anche se la zia non ce lo disse subito. Ad ogni modo, dopo qualche titubanza da parte sua, ce lo segammo lo stesso e il poverino, in preda al piacere, eiaculò imbrattando il tavolino di legno di sperma. Suggerì alla zia di farglielo ripulire con la lingua. Claudia dice che sono troppo severa ma sono sicura che la zia, dopo che ce ne andammo, pretese da Alfred di togliere il seme dal tavolo utilizzando la lingua. 



Tettofile incallite

Mi chiamo Caterina. A casa abbiamo la cameriera. Si chiama Luisa ed è anche molto carina. Non so se posso definirmi lesbica ma di sicuro ho un debole per le tette grosse. Adoro quelle di Luisa ma non riuscivo ad approcciarla dal momento che, di solito, non stavamo mai da sole. Un bel giorno, i miei genitori uscirono e non sarebbero rientrati prima di alcune ore. C'era tutto il tempo di stuzzicare Luisa e così, finalmente, le feci apprezzamenti. Lei ci stette e finimmo a leccarci i le tettone e, nella fattispecie i capezzoli, a vicenda. Giocammo solo con le tette, non ci spingemmo oltre, però in tal modo riuscimmo lo stesso a venire e anche intensamente. Ora che abbiamo rotto il ghiaccio, chissà che non si possa passare oltre e cioè a slinguazzare pure le passere. Dopotutto Luisa teme di poter perdere il lavoro per cui è disposta a tutto per tenerselo stretto.


Randello nero per matura viziosa

Mi chiamo Dora. Dopo la separazione, seppur non più giovanissima, avevo ancora una gran voglia di fottere. Ma mi annoiava cercare uomini sui siti di incontri. Non bastava toccarmi da sola per raggiungere il pieno appagamento e così decisi di assumere un domestico di colore bello, giovane e prestante, tale Thomas. Per i primi tempi cercai di fare la brava, poi però mi lasciai andare ai più bassi istinti. Desideravo il cazzo di quell'uomo e gli permisi di sfondarmi come la peggiore delle troie. Arrivai a prenderlo con cadenza giornaliera. Oddio quanto sono zoccola! mmm!!! Adoro il randello duro nella patata e la sborra calda in faccia, in bocca! È una droga irrinunciabile per me. 


martedì 20 settembre 2022

Succhiando il figlio dell'amica

Mi chiamo Sveva. Sono una donna piuttosto disinibita. Quando mi prude la fica sono capace di qualsiasi cosa anche a costo di lasciare perplesse persone a me care. La mia migliore amica si chiama Carla. Mi aveva sempre parlato di suo figlio Raffaele, ancor vergine, e della sua timidezza con le ragazze. Un giorno andai a casa di Carla ma lei era uscita. Restai da sola col figlio e pensai bene che fosse l'occasione giusta per stuzzicarlo. Ci spogliammo e gli feci un pompino coi fiocchi. Aveva proprio un bel cazzo e mi schizzò tanta bella sborra calda in bocca. Poi lo stuzzicai mentre mi rivestivo lentamente in una sorta di 'vestirello'. Il ragazzo, stupito dal mio corpo, ritrovoò l'eccitazione e mi omaggiò segandosi. Ipotizzai una scopata in tempi successivi. Giorni dopo incontrai Carla e mi disse: "Sai vedo Lello molto più sicuro, più sciolto, forse ha conosciuto una ragazza". Risposi: "Probabile, sai certe femmine fanno miracoli con la bocca". Chiese: "Ma secondo te chi è? Una compagna di studi?". Risposi: "Chissà, magari è una più vicina a te di quanto tu possa pensare". A quel punto Carla capì e disse: "Nooo, non ci credo che sei stata tu! Come hai potuto?". Le spiegai: "Allora a cosa servono le amiche? A proposito, tuo figlio ha proprio un buon sapore". Carla arrossì di brutto e non potette far altro che accettare la situazione. Inoltre, sapeva bene che, prima o poi, il figlio me lo sarei proprio scopato. Era solo questione di tempo, mi piace tenere gli uomini sulla corda prima di aprire le gambe... 


La figa della cognata

Il mio nome è Nick. Non sono mai convolato a nozze ma ho sempre invidiato mio fratello Jimmy per aver sposato una donna decisamente figa come Marla. Provai più volte a sedurla ma senza riuscirci. Lei non era intenzionata a tradire ma la situazione mutò improvvisamente a mio favore. Jimmy, durante i suoi viaggi d'affari ebbe rapporti intimi con alcuni uomini e sembrò voler cambiare sponda. Jimmy mi chiese di stare vicino a Marla senza raccontarle la verità. Avrei dovuto solo dire che Jimmy era lontano per motivi di lavoro. In realtà puntavo proprio sull'omosessualità di mio fratello per sedurla. Quando le sbattetti la verità in faccia, la donna cominciò a cedere, le sue certezze sul matrimonio si sgretolarono. Comprese che non avrebbe più preso il cazzo dal marito e che sarebbe rimasta insoddisfatta. Ci pensai io a consolarla, a godermi la sua bella figa calda desiderata invano per anni. Marla perse i freni inibitori e si dimostrò davvero una grandissima troia. Che bello fottere la cognata! Dopo qualche mese, Jimmy mi telefonò e spiegò: "Hey con il lavoro ho una pausa. Inoltre desidero ancora mia moglie per cui credo di tornare presto in città. Avvisa Marla". Gli risposi: "Mi spiace che la consorte ti manchi ma ormai è troppo tardi per i ripensamenti: Marla me la sbatto io! Continua a prenderlo nel culo fratellino, che ti conviene!". A Marla ovviamente dissi che Jimmy stava con un uomo per toglierle ogni residua speranza di un riavvicinamento coniugale.



domenica 18 settembre 2022

Il castigatore dell'hotel

Mi chiamo Viviana, sono una donna matura piuttosto attraente. Premetto che non sono una santa, adoro il sesso e scopare ma non immaginavo lontanamente di incappare nella situazione che sto per descrivere. Ero appena giunta in hotel. Dopo aver salito le scale, lasciai la valigia fuori al corridoio. Rifiatai alcuni minuti prima di andarla a prendere. Quando la recuperai, mi sembrò decisamente più pesante. Non ricordavo di aver portato al seguito tanta roba. Mai e poi mai potevo sospettare che all'interno si fosse nascosto un ragazzo. Con questo espediente, degno del famoso cavallo di troia, il furbetto si infilò con astuzia nella camera. Ignara di tale furbata, andai a fare tranquillamente la doccia. Quando uscì mi ritrovai il giovane, tale Piergiorgio davanti. Eravamo entrambi nudi e lui, con indescrivibile disinvoltura, iniziò a leccare divinamente la fica. Come potevo starci con uno sconosciuto dell'età di mio figlio? Eppure la topa colava di brutto, non riuscì a respingerlo. Quel figlio di puttana, col trucco della valigia, riusciva a fottere un bel po' di signore negli hotel ed anch'io io entrai a far parte della sua vasta collezione. Fui chiavata di brutto a cavalcioni e a missionaria e godetti da gran troia. Quel malandrino aveva un gran cazzo! Mi sborrò copiosamente in bocca e gustai il seme caldo. Presi quasi una cotta per lui, al punto che cercai di convincerlo a restare con me. Ma Piergiorgio è tipo da una botta e via, ama trombare una signora e poi passare subito a quella successiva. Lo riconosco, è proprio una gran castigatore di passere mature! 


Nipotine porcelle per lo zio

Mi chiamo Miriam. In vari mesi, chiesi in prestito a mio fratello Luigi parecchi soldi per un ammontare complessivo di 50.000 euro. Non potevo restituirli e così trovai il modo per evitare che si lamentasse. Luigi non è bello né tanto dotato per cui ha difficoltà con le donne. Fortunatamente ho due figlie particolarmente sexy e troie. Mandai Manuela e Paola a calmare lo zio. Quelle due maialine sanno bene come prendersi cura dei cazzi e farli esplodere. Con Luigi fecero davvero un lavoretto coi fiocchi dal momento che lui, finora, non mi ha chiesto i soldi indietro. Per precauzione, però, mando le ragazze a far visita allo zio almeno una volta a settimana. Non vorrei che Luigi si ricordasse all'improvviso di vantare un credito nei miei confronti. Una doppia dose regolare di sorca giovane è in grado di mandare in tilt la maggior parte degli uomini, figuriamoci un imbranato morto di figa come mio fratello.


mercoledì 14 settembre 2022

Violata ripetutamente dagli amici del figlio

Mi chiamo Biagio. Erano come fratelli per me Aldo e Giulio. Venivano tutti i giorni a studiare a casa mia. Chi si sarebbe mai aspettato ciò che accadde. Quei due maiali, pluriripetenti, puntarono gli occhi su mia madre Lorenza. Io non riuscì a fermarli, erano un po' violenti. Mi tennero buono con un paio di schiaffi e poi dissero: "Guarda come ce la sbattiamo quella troia di tua madre!". In effetti, specie all'inizio, fu praticamente un mezzo stupro, la bendarono, poi la presero con decisione. Che troia pure lei però! Pian piano a lei il gioco cominciò a piacere. Del resto mio padre, attratto dalle ragazzine, non se la chiavava più da un pezzo. Quei due bastardi la resero di nuovo donna fottendosela perbene e la riempirono di sborra calda. Non contenti, scroccarono pure soldi e gioielli che si trovavano nell'abitazione. Lorenza voleva denunciarli, nonostante le fosse piaciuto il triangolo, ma io la convinsi a non farlo perché Aldo e Giulio si sarebbero vendicati di sicuro. Però i malviventi ritornarono, come se niente fosse mai successo, e scoparono di nuovo mia madre. E questo accadde ancora e ancora per mesi e mesi. Lorenza divenne la loro puttana abituale ed io un dannato guardone col posto in prima fila. Si, lo ammetto, mi eccitava vedere come se la sbattevano e mi segavo di brutto fino a godere. Questa torbida storia finì quando i due teppisti, nel corso di una rapina, furono arrestati dalla polizia. Appresa la notizia, Lorenza sospirò ma per lei fu più un dispiacere che un sollievo. Difficilmente troverà dei bei ragazzi prestanti arrapati che la trombano con tale gusto inondandola piacevolmente di sborra.


Mio fratello incula quello della mia amica

Mi chiamo Mena. Per Marika, la mia amica, farei di tutto. Eh sì, ho proprio un debole per lei, lo ammetto. Mi parlava spesso di suo fratello Armando che veniva preso in giro dai compagni, perfino bullizzato in quanto gay. Fu così che pensai di risollevarlo facendogli conoscere mio fratello Sandro, un ragazzo piuttosto imbranato con le femmine. In tal modo, io e lei, avremmo potuto prendere due piccioni con una fava e sistemare entrambi facendoli accoppiare tra loro. Data la situazione è proprio il caso di parlare di fava, anzi, di incontro tra fave! Bastò lasciarli da soli una mezzoretta affinchè i due "socializzassero" intimamente. Sandro ruppe il culo ad Armando senza indugi. Marika fu così entusiasta di vedere il fratello felice che mi ringraziò sentitamente per l'aiuto offerto e si mostrò pronta a ricambiare nei miei confronti. Si sentiva in debito e così chiesi espressamente di leccarle la figa. Rispose di non essere lesbica ma che, in quella circostanza, con i maschietti che trombavano all'impazzata, stava piuttosto arrapata. Meglio battere il ferro finché è caldo, come si suol dire. Così mi fiondai verso di lei e le sfilai le mutandine per poter assaggiare la fregna. Era bagnatissima ed io la leccai come una forsennata fino a condurla al culmine del piacere. Bevvi con avidità il suo sughetto intimo vaginale mentre la sborra colava copiosa dal buco del culo, ormai ampiamente rotto, del fratello.  



Due cazzi neri per Vanessa

Mi chiamo Carlo. Vanessa era l'unica donna della nostra comitiva di sei persone. Ognuno avrebbe voluto farsela ma nessuno ci riusciva. Finchè, un bel giorno, la ragazza espresse il suo desiderio erotico, quello di farlo non con uno ma con ben 2 uomini di colore. Restammo tutti spiazzati da questa sua bollente esternazione. Vanessa ci permise di guardare mentre quei due tori se la sbattevano a piacimento e noi, da stronzi sfigati, restammo ad osservare la scena accompagnandoci con le seghe. Vanessa prese tanta dose di cazzo nero in bocca e nella figa e un autentico mare di sborra in faccia, quando quei due superdotati eiacularono senza esitazioni sul suo volto. 


Mio marito pervertito

Mi chiamo Gilda. Mio marito Enzo è un maialone, pensa al sesso h24. Per lui va bene tutto pur di godere. Il massimo lo raggiunse in occasione di un pranzo che organizzammo a casa nostra assieme al fratello Ugo e alla fidanzata bionda Erica. Stavo cucinando, quando trovai Enzo col cazzo dentro una torta. Lo ripulì pregandolo di contenere le sue fantasie perverse dal momento che non eravamo nemmeno soli. Ma, poco dopo, all'ora di pranzo, mentre andavo avanti e indietro dalla cucina per servire le portate, non vidi più Erica. Sul momeno pensai che si fosse recata in toilette. Ma scoprì ben presto che se ne stava accovacciata sotto il tavolo a succhiare l'uccello di mio marito. Al principio mi incazzai di brutto ma poi, da brava mogliettina comprensiva, partecipai al gioco. Ugo, incapace di soddisfare le donne, si era allontanato per andare a guardare la partita. Che colpo di fortuna per mio marito: due donne a disposizione contemporaneamente! Non andò male neanche a me, infondo: Erica era bisex come me per cui, oltre a prendere entrambe il cazzo insaziabile di Enzo, ci leccammo e toccammo anche le fiche a vicenda. Quando mio marito esplose, inondando la figa della bionda, gliela leccai con tutta la sborra. Bhè, se voglio che il marito non mi lasci, devo tener testa a queste giovani troiette...     


La motociclista sexy solo per il macho

Mi chiamo Walter. Adoro le due ruote e condivido questa passione con gli amici motociclisti. L'unica donna della comitiva è una bellissima ragazza mora e alta di nome Diana. Tutti vanno matti per lei ma non è una tipa facile da conquistare. Ben presto capimmo che, con una dura come lei, nessuno ci sarebbe riuscito. Ci vedeva come femminucce, diceva che non avevamo le palle e, alla fine, fummo costretti a soddisfarci tra maschi a furia di seghe e pompini. La situazione ristagnava in questo modo finché non arrivò nella comitiva un nuovo motociclista, un bel figo. Capì che Diana era interessata ad Eric e così seguì i suoi spostamenti. Alla fine beccai i due insieme. Li spiai mentre si facevano una bella chiavata. Diana nuda era uno spettacolo. La bella musa prese una ricca dose di sborra in bocca. Proprio in quel momento la donna si accorse della mia presenza ma mi assecondò: non fece nulla e non avvisò Eric. Giorni dopo la incontrai da sola e mi disse: "Ti è piaciuto lo spettacolo vero? Però tieni la bocca chiusa! Continuate pure con i vostri relax tra frocetti. La fica di Diana se la può godere solo un vero maschio Alfa e hai visto tu stesso che bel figo dotato è Eric". Risposi: "Come darti torto Diana. Bhe, almeno permettimi di guardare". Diana sorrise e concluse: "Ah, bravo! Ti piace fare il guardone! D'accordo, osserva pure finocchio, sarà il nostro segreto. Ma acqua in bocca, mi raccomando. Se parlerai sarò costretta a tagliarti le palle".



La figa di mamma per l'inverno

Mi chiamo Davide. Mamma Vittoria è stata sempre possessiva nei miei confronti. Ogni volta che stavo lontano da casa, la sua morbosità aumentava. Il culmine lo raggiunse quando stetti in vacanza da solo per un mese. Quando rientrai volle sapere tutto, con quante ragazze ero stato etc... In realtà avevo vissuto dei flirt estivi ma in inverno sarei rimasto solo e single. Alchè pensai bene che Vittoria, una donna ancora affascinante, potesse fare al caso mio. Sapevo che, alla fine, ci sarebbe stata. E ho anche un gran cazzo per soddisfarla. Mi fece un bel bocchino. Poi le leccai accuratamente la figa prima di trombarla a pecorina, di fianco, a missionaria. La sfondai proprio perbene. Si mise anche a cavalcioni sopra di me per una cavalcata da urlo durante la quale la feci decisamente urlare di piacere. Un'ultima ripassata a candela mi portò all'orgasmo. Le schizzai sulla figa soddisfatto pregustando tutte le volte successive che l'avrei trombata comodamente sul letto...   



Seducendo la mia proprietaria

Mi chiamo Nadia, faccio la cameriera in un ristorante. Abito in fitto in una palazzina di nuova costruzione. La proprietaria, Flora, è una donna matura che vive nello stesso edificio, ma al piano superiore rispetto al mio. Inizialmente riuscivo a pagare regolarmente ogni mese il pigione ma poi cominciai ad avere difficoltà. Non potevo più corrispondere l'importo dovuto e così mi venne in mente un'idea stuzzicante: sedurla. Le regalai un completino sexy con tanto di autoreggenti. Flora era vedova, non prendeva un cazzo da secoli. Pensai che le sarebbe andata bene anche una donna, per giunta più giovane di lei. Pretesi di vedere come le stava il mio regalo. Una volta belle sole e tranquille sul suo letto, cominciai a sedurla perbene. Bastò qualche complimento per farla sciogliere. Ci leccammo a turno le tette. Poi fu lei a slinguazzarmi per prima la passera, dopodiché io ricambiai e leccai la sua sorcona pelosa matura da tempo inutilizzata. Per Flora fu come riscoprire l'estasi, sublimata dall'amplesso. Ci prese gusto a leccare la patata. Raggiunsi anch'io profondi orgasmi, lo ammetto. Vado a farle visita due volte a settimana. Ormai nemmeno chiede più i soldi del fitto. E quell'ingenuo del mio ragazzo non immagina lontanamente che mi fotto la proprietaria di casa. Inizialmente pensavo di sedurla solo per risparmiare il fitto ma, in realtà, mi piace la sua patata stagionata. In tal modo faccio, come si suol dire, l'utile e il dilettevole. In pratica, la pago in natura!


lunedì 12 settembre 2022

Cede al boss per tenere il lavoro

Mi chiamo Angie. Lavoravo come segretaria in un'azienda pubblicitaria. Enrico, il datore di lavoratore, era un personaggio squallido, sbavava dietro ad ogni ragazza in ufficio. Ma fin qui non mi importava più di tanto. Il problema arrivò quando lui affermò di non poter prolungare il mio contratto di lavoro. Rischiavo di essere mandata a casa con effetto immediato. Restava solo una possibilità, quella di "abbassare la testa" e concedermi ai suoi desideri sessuali. Inizialmente reagì stizzita, affermai che lo avrei denunciato per molestie. Ma, in realtà, si sa come vanno queste cose. Sarebbe stata la mia parola contro quella di un uomo ricco e potente. Altre ragazze disponibili avrebbero preso subito il mio posto. E così, colta dalla disperazione, gli succhiai e leccai il cazzo. Minchia, ce lo aveva pure bello grosso! Lasciai anche che mi leccasse la figa sperando che gli bastasse. Ma Enrico proseguì e mi chiavo' a missionaria sul tavolo del suo ufficio. Mi giro' il cazzo pure nel culo. Difficilmente lo do' ma lui se lo prese senza esitazione, con l'arroganza di chi comanda. Ormai nuda, ballavo a cavalcioni su di lui prendendolo nella figa e poi anche nel culo. Mentirei se affermassi di non aver goduto come una troia. Continuò a spanarmi il culo a missionaria prima di eiaculare copiosamente nel buco sfondato. Credevo di aver blindato il posto di lavoro con quella prestazione da mignotta. Ma Enrico non garanti' la mia presenza in Azienda. Giorni dopo Enrico mi licenziò. Alle mie proteste rispose: "Mi dispiace cara, ti sei impegnata ma ci sono state candidate più zoccole di te alle quali ho dovuto dare la precedenza. Però è stata comunque una splendida chiavata con te. Salutami quel cornuto del tuo ragazzo". A quel punto, stizzita, gli tirai il caffè bollente in faccia, girai i tacchi e andai via.


venerdì 9 settembre 2022

Una rumena per Ennio

Mi chiamo Ennio. Premetto che non riuscivo proprio a trovare una donna per instaurare una relazione stabile. Le tipe che conoscevo mi intrigavano poco e, molte volte, con loro non raggiungevo nemmeno l'erezione, ad essere onesti. Mia sorella Rosaria, preoccupata, cercò di aiutarmi presentandomi le sue amiche. In realtà, anche con quelle trovai scarsa soddisfazione. Demoralizzato, sfiduciato al massimo, confidai a Rosaria l'intenzione di voler cambiare sponda. Ma mia sorella ebbe l'idea brillante di contattare una tipa straniera in cerca di relazione. Riuscì a trovare una ragazza rumena di bell'aspetto di nome Ramona e le pagò il biglietto dell'aereo. Quando la incontrai all'aereoporto andai già in estasi: era bella alta, sexy, profumata e sorridente. Una volta giunti a casa, lei prese subito l'iniziativa e mi spinse sul letto. Mi baciò e mi sego' dolcemente. Il cazzo mi pulso' a mille come non mi era mai capitato. Poi me lo leccò un po'. Riprendemmo a baciarci mentre io le accarezzai la figa. Poi finalmente gliela leccai. Ci mettemmo un po' a 69 prima che la impalassi a candela 🕯️ Il cazzo era di marmo e lei andava su e giù divinamente. Poi si mise sopra e continuammo a chiavare stupendamente. Non sapevo che mia sorella aveva raccontato a Ramona dei miei problemi con le donne italiane e che ero stato sul punto di voler cercare un uomo. Si mise dietro di me e disse: "Stai tranquillo Ennio, sono una ragazza di mentalità aperta, so come stimolare un uomo, e poi ricordati che voi maschietti, sotto sotto, siete quasi tutti un po' frocetti". A quel punto mi poggio' una mano sulla schiena invitandomi ad assumere la posizione della pecorina. La assecondai e, poco dopo, sentì la sua lingua calda che esplorava l'ano con impeccabile maestria. Nessuna donna me lo aveva mai fatto prima. Raggiunsi un piacere profondo, indescrivibile, il cazzo mi scoppiava. Gasato a mille, misi lei a pecorina e la chiavai con foga ma solo per qualche minuto dal momento che non riuscì a resistere più di tanto. Eiaculai a fiume tra le sue labbra calde, riempì di sborra la sua bocca. Ramona non si tirò certo indietro, accolse il seme e lo ingoio tutto dopo averlo gustato a fondo. Che partner fantastica! Auguro a tutti i maschi di conoscere una donna così focosa e disinibita come Ramona, una fuoriclasse del sesso capace di mandare gli uomini in estasi profonda e di svuotare i coglioni fino all'ultima goccia di sperma.



 
E così arrivò Ramona