sabato 29 settembre 2018

Una venditrice disposta a tutto

Mi chiamo Mara. Quando persi il posto di segretaria presso un'importante ditta farmaceutica mi trovai davvero in difficoltà non essendo nemmeno più giovanissima. Come fare dunque per sbarcare il lunario? In principio sottovalutai la proposta di Nadia, una mia amica, di effettuare vendite porta a porta. Mi sembrava un lavoro noioso e poco redditizio. Infatti le prime volte proponevo i prodotti, ossia creme idratanti, in modo pacato, senza insistere troppo. Gli scarsi risultati ottenuti mi fecero comprendere che avrei dovuto cambiare tattica per poter guadagnare decentemente. Di solito ero sempre stata una donna tranquilla in passato, dal punto di vista sessuale, ma la disperazione portò alla luce il mio lato oscuro, una personalità nascosta da gran troia. Tra le tante situazioni che capitarono ricordo bene quella volta in cui riuscì a sedurre un uomo benestante, un medico. Offrendogli le creme in modo classico non sembrava per nulla interessato all'acquisto. Fu così che iniziai a comportarmi da puttanella per destare la sua attenzione. Gli feci capire chiaramente che ci sarei stata in caso di un buon acquisto di merce. Si sentì subito autorizzato a palparmi, a baciarmi e a palparmi le cosce. Appena si rese conto che portavo (come di consueto) le calze nere con il reggicalze, il suo pacco si gonfiò tremendamente. Me ne resi conto a vista d'occhio e poi passando una mano sul suo pantalone. In breve restammo nudi nella sua camera da letto. Fui pronta a farmi spalancare le cosce e a ricevere l'uccello duro nella fica bagnata. Quel maialone mi girava e voltava come una bambola godendosi la chiavata in svariate posizioni. Anche a me piaceva ricevere il suo uccello duro e voglioso che mi fotteva con foga, mi sentivo davvero una gran troiona. Ma quell'uomo non si accontentò certo di tutto ciò, voleva porre il punto esclamativo su quella mattinata all'insegna delle trombate, la classica ciliegina sulla torta. E così mi diede le ultime botte a pecorina penetrandomi pure tra le chiappe! Quando lo sentì ansimare forte, godere intensamente, e schizzare copiosamente nel mio culo, andai letteralmente in estasi pensando di aver raggiunto lo scopo della vendita oltre al piacevolissimo orgasmo ottenuto con un frenetico ditalino mentre sentivo scorrere lo sperma nel culo... Mmm!!! Che libidine!!! Con questa, ed altre situazioni analoghe, riuscì a chiudere tanti ordini e a far realizzare alla mia amica un fatturato pazzesco. Nadia, un giorno, incuriosita mi chiese:"Sei proprio brava complimenti! Ma come fai a vendere così tanto?". Sorridendo le risposi: "Vuoi proprio saperlo? Guarda cara, non saprei dire se sono così brava come venditrice ma una cosa è certa: tira più un pelo di fica che cento buoi! Stanne certa!". Eheheh!           


lunedì 24 settembre 2018

Vendetta ritardata

Sono Maria, una bionda piuttosto attraente, anche se non ho più 18 anni. Le fantasie sessuali della gente sono tante, alcune più note, altre meno. Di sicuro tra le prime, per un uomo, figura quella di farlo con due donne. Direte voi, ma questo cosa c'entra adesso? Ebbene, lasciate che vi spieghi. Ero fidanzata con Marco, un ragazzo più giovane di me, da ben 4 anni. Non è un adone ma ha un bel cazzo, giusto per intenderci. Conosco le debolezze degli uomini ma non pensavo che lui, ad un tratto del nostro rapporto, si fosse fatto, di punto in bianco, l'amante. Sono impiegata ed esco la mattina presto. In genere sto fuori tutta la mattinata e rientro verso l'ora di pranzo. Quel fatidico giorno tornai a casa molto prima del solito per via di una riparazione d'emergenza agli impianti elettrici dello stabile dove lavoro. Con enorme sorpresa beccai il mio ragazzo a giocare con una tipetta più giovane di me, tale Caterina (il suo nome lo appresi soltanto in seguito). Mi prese uno scatto di rabbia ma riuscì in parte a tenerlo a freno. La curiosità di vedere cosa facevano quei due monelli prevalse su tutto. Lasciai che continuassero, anzi li pregai di farlo, poi decisi di entrare io nel gioco: passi (forse) cornuta, ma mai in bianco! E che diamine! Si profilò inaspettatamente un bel triangolo per la gioia di quel porco di Marco ma anche di noi donne, tutto sommato. Io e lei gli succhiammo il cazzo a turno. Poi la palpai un pò prima di farla scopare con lui, sotto il mio sguardo attento. Mentre l'uccello del traditore la penetrava pensai bene di leccarle la figa. La sentì gemere a più non posso e venire. Poi salì in groppa a lui e mi impalai sovente sul suo cazzo che mi penetrò a lungo. Sul punto di venire indicai a lei di prendergli l'uccello in bocca. Mi intrigava l'idea che lui schizzasse in bocca a quella troia. Dopo le corna non volevo farlo io: doveva essere lei, puttana sottomessa, ad umiliarsi bevendo lo sperma. Caterina, in ginocchio, ricevette un bel fiotto di nettare di cazzo e a quel punto fui pronta a godere anch'io menando la passera con le dita, mentre lui mi slinguazzava i capezzoli. Caterina mi fissò con aria serena, convinta di essere entrata nelle mie grazie. Ma, d'improvviso, le mollai un sonoro ceffone da lasciarle il segno delle dita sulla guancia dandole pure della sgualdrina. Marco mi guardò stupito precisando:"Pensavo ci fossimo già chiariti...", risposi:"Si, come no!" e gli assestai un bel calcio nelle palle. Sorridente abbandonai la stanza lasciando i piccioncini da soli e malconci. Vi chiederete, perchè tutto ciò? Bhè, le corna non le perdono, ma mai rinunciare a una bella chiavata! Ihihihi.


venerdì 21 settembre 2018

La mia amabile coinquilina

Il mio nome è Clelia, sono una studentessa mora. Divido l'appartamento ed il fitto con un'altra ragazza dai capelli biondi di nome Rosanna. Prese entrambi dai rispettivi impegni non trascorrevamo molto tempo insieme. Rosanna era solita uscire sempre con ragazzi diversi. Li vedevo la sera arrivare agli appuntamenti, i pretendenti, pronti a caricarsela in auto per poi fare sicuramente con lei ogni sorta di porcate. Di solito rincasava a notte fonda. Non le chiedevo mai nulla, non mi interessava più di tanto, in fin dei conti. Poi però la situazione inziò a cambiare. Ruppi col mio ragazzo per problemi di incompatbilità caratteriale ed attraversai un periodo di depressione. Rosanna proseguiva con la sua solita vita fatta di lavoro ed uscite notturne. Improvvisamente i tizi che venivano a prenderla iniziarono a darmi fastidio, inconsciamente diventai gelosa di lei. Compresi ad un tratto di non desiderare più gli uomini e, soprattutto, che mi ero presa una bella cotta per lei. Intanto approcciai con qualche ragazza in discoteca per calmare i bollori ma il pensiero andava sempre, costantemente a Rosy. Cercavo solo un'occasione per esternare le mie emozioni e il momento giusto arrivò. Ci ritrovammo a casa da sole dato che lei aveva preso un giorno libero al lavoro per effettuare una commissione mattutina. Nel primo pomeriggio, dopo pranzo, ci mettemmo a guardare la tv. Ad un tratto pensai bene che fosse arrivato il momento giusto per agire. Espressi il mio parere negativo sui ragazzi che frequentava e per lei fu una sorpresa. Poi, d'istinto, inventai una scusa a cazzo per farla spogliare: dissi che volevo vedere la pancia senza il pantaloncino per verificare meglio il suo dimagrimento. Rosy, un pò perplessa, mi lasciò fare ed io ne approfittai subito per slinguazzarle i capezzoli. Inizialmente non comprese la situazione a pieno, pensava soltanto che fossi eccitata a mille. Mi palpò le tette da dietro per averne la conferma e ovviamente trovò i capezzoli durissimi. Una parola tira l'altra e a quel punto le fu chiara la mia omosessualità acquisita ormai da un annetto. Il gioco però era andato troppo avanti. Ero decisa ad ottenerla e così le tirai giù le mutandine. Poi mi stesi sul divano e aprì le cosce affinchè lei mi leccasse. Per Rosy, alle prime armi, non fu facile, ma la sua innata curiosità, non di tanto inferiore alla mia, le permise di frugare con la lingua nella mia passera ormai gocciolante. Provai un delizioso piacere senza però venire del tutto. Infoiata al punto giusto passai io a condurre il gioco: la sbattetti con forza sul divano e le spalancai le cosce. Poi iniziai a slinguazzarle e succhiarle la fica con foga irrefrenabile. A quel punto la sentì tremare di piacere e assaporai il suo primo delizioso orgasmo. Il siparietto proseguì con lei a pecorina e me dietro pronta a farla godere più che mai. Le accarezzai dapprima il culo dolcemente, poi affondai in modo deciso due dita nella sua calda vagina scopandola a dovere. La bella Rosy si lasciò nuovamente travolgere dal piacere fino a inzupparmi le dita di liquido in preda ad un secondo intenso orgasmo. La sentì sempre più mia al punto che la convinsi a rinunciare ai suoi pretendenti per stare con me. Quando disse di si le mie dita corsero veloci a sditalinare la figa e potetti assaporare anch'io un inebriante e gioioso orgasmo sotto il suo sguardo sorridente.         


lunedì 17 settembre 2018

Il collega d'ufficio si prende cura del mio ragazzo

Mi chiamo Emma. Sono una moretta sexy piuttosto disinibita. Nell'intimità di coppia la fantasia aiuta a non cadere nella noia. Ma talvolta questa fantasia può spingersi decisamente oltre. Iniziai a meravigliarmi quando Diego, il mio boyfriend, iniziò a porre domande strane. Quali? Bhè, ad esempio: "Cosa provate voi donne a prenderlo nel culo?". Quest'interrogativo inizialmente mi fece sorridere ma in seguito maturai dei dubbi. Fu così che un giorno, a bruciapelo, gli chiesi:"Non è che vorresti provare tu a prenderlo dietro, per caso, per vedere com'è?". Diego non se l'aspettava di certo una domanda del genere e diventò tutto rosso, ma non negò in modo deciso. Compresi di aver centrato il punto. Da un lato mi diede fastidio l'idea di una eventuale tendenza omosessuale insita nel mio ragazzo. Ma dall'altro si innescò in me una curiosità davvero irrefrenabile: dovevo sapere a tutti i costi se era effettivamente attratto dagli uomini oppure no. Ci voleva però la situazione adatta e la persona giusta per verificare ciò, ma in quel frangente non c'era, per cui passò del tempo. Poi, un giorno, in ufficio, parlando con un collega, mi sembrò di intravedere la soluzione, pensai che tutti i pezzi del puzzle potessero andare clamorosamente a posto. Davide è un tipo simpatico, facilmente eccitabile. Sapevo bene della sua fissa per le donne e sapevo anche di piacergli parecchio. Del resto mi aveva sempre guardata cosce, tette e culo senza il minimo pudore. Mi venne l'idea di stuzzicarlo, gli chiesi:"Davide, si vede che ti piacciono le donne ma, mettiamo il caso che capitasse l'occasione, prenderesti intimamente un uomo invece di una donna?". Mi rispose d'istinto:"Emma, non sono gay!". Non volevo che si spaventasse per cui precisai:"Bhè, non ho detto questo. Metti che stessi in un'isola deserta senza donne, o peggio in carcere, come sfogheresti? Ma tranquillo, saresti la parte attiva tu, violando la sua intimità, e dunque l'uomo. Se non sbaglio si dice che ogni buco è pertugio o no?". Davide rispose:"Accidenti che fantasie porcelle che hai, di solito non penso a queste cose". Replicai:"Certo, sei troppo impegnato a corteggiar donne...". Passò altro tempo, io e Diego non andavamo più a letto insieme. Sembrava che ormai per lui le donne fossero diventate un banale optional di cui si può fare benissimo a meno. Non avevo più dubbi a quel punto, Diego era evidentemente diventato gay, ma volevo una conferma pratica, inequivocabile. Decisi di essere sincera con Davide, gli spiegai:"Sò di piacerti ma non starò mai da sola con te, non ti desidero abbastanza per poterlo fare, e poi siamo amici. Tuttavia credo che il mio ragazzo sia diventato gay. Lo amo, nonostante ciò, e vorrei aiutarlo a trovare la sua dimensione. Potresti stare con lui ed io sarò vicina a voi due, che ne pensi?". Davide rimase un pò turbato. Del resto come biasimarlo. Una situazione difficile per uno che è corso sempre e solo dietro alla fica. Mi rispose, "No Emma no, non esiste! Tu sei malata! Non sono frocio, che diamine!". Dopo alcuni giorni tornai alla carica, in modo subdolo gli chiesi:"Sei proprio sicuro di non voler accettare la mia proposta? Guarda che mi vedrai senza veli come non ti capiterà più". Davide a quel punto esclamò:"E va bene mi hai convinto! Accidenti a te! Presentamelo ma non ti assicuro nulla, magari ci prendiamo solo un drink assieme". Risposi:"Si si tranquillo", rassicurandolo. E venne il fatidico giorno. Per facilitare la situazione preparai per loro due drink belli forti, io invece presi un caffè. La simpatia di entrambi favorì l'approccio tra i due. Davide trovò Diego più simpatico di quanto mi aspettassi. Il mio ragazzo non resistette al desiderio di piazzare la lingua in bocca al mio collega. Quest'ultimo non lo respinse e i due limonarono. "Bingo!" pensai tra me e me. Ci spogliammo tutti e tre. La visione del mio corpo nudo aiutò molto Davide a rilassarsi al punto da farsi propinare un favoloso bocchino dal mio amato. Era me che voleva ma si lasciò allietare dalla calda bocca maschile del mio lui. L'eccitazione cresce veloce si sà: in men che non si dica il mio ragazzo si impalò a candela sul pisello durissimo dell'altro. Il cazzo di Diego crebbe ancora più con il mio lavoro di bocca. Cambiarono posizione: Davide era eccitatissimo a rimpiere quel buco disponibile e all'idea che poi si sarebbe fatto me. Ma sapevo bene che dopo non avrebbe avuto più lo stimolo. Intanto si concentrò sul culetto del mio lui. La loro chiavata prese un bel ritmo, godevano entrambi come matti ed io li osservavo. Mi passarono tanti pensieri per la testa, si trattava della prima volta gay per entrambi. Mi eccitava veder il mio lui prenderlo nel culo cosi come mi eccitava guardare Davide, donnaiolo incallito, metterlo dietro ad un uomo. Sotto i miei occhi sgranati e attenti quei due si fecero proprio una bella ed estenuante chiavata sancita da splendidi orgasmi ricchi di sborra bollente. Dall'intensità della goduta mi resi conto che non era piaciuto solo al mio ragazzo e che anche Davide stava scoprendo il piacere dell'altra sponda. Ormai avevo acquisito delle certezze e reso felice il mio amato. Davide si era dimostrato il partner sessuale ideale per Diego ma come convincerlo a ripetere l'esperienza? Bhè, qui fui davvero bastarda! La videocamera nascosta in casa aveva ripreso tutto, in special modo la parte della scopata tra loro due. Se avessi diffuso il video tra le "amichette" di Davide (alcune erano colleghe d'ufficio) nessuna donna se lo sarebbe più filato. E così l'accordo fu semplice: Davide avrebbe rivisto periodicamente Diego senza fare storie, pena lo sputtanamento della sua reputazione da Don Giovanni.