venerdì 31 dicembre 2021

Capodanno tra amiche

Due belle amiche more si ritrovano a trascorrere il Capodanno insieme. Una delle ragazze ritiene la presenza di uomini indispensabile ed è inizialmente scettica sul rimanere da sole. Ben presto, però, si convince che la situazione può diventare particolarmente piacevole con una compagna di giochi all'altezza. E così, le due monelle, non si limitano a bere lo champagne ma gradiscono, a turno, il collo della bottiglia tra le gambe come fosse un gran cazzo duro pronto ad esplodere nella vagina. Dopotutto ci vuole un pizzico di frizzante nella fic....ehm nella vita :) E magari non sono le uniche damigelle a voler sperimentare certi stimolanti e perversi passatempi... Buon Anno!

capodanno

Brindisi allo sperma

Il marito, fino a pochi secondi prima, stava guardando con interesse un bel filmetto porno in streaming. Quando la moglie arrivò con lo champagne 🍾 per brindare 🥂 lui, eccitatissimo, finì per schizzare inondando la bottiglia di sperma. La donna, ironica, commentò:"Sai che il drink di fine anno lo preferisco classico, se volevo un prodotto più denso avrei comprato il Bayleys, crema di whisky...". E lui rispose:"Di che ti lamenti questa è crema di minchia fatta in casa ed è pure gratis!".

sperma

mercoledì 29 dicembre 2021

Girandola di scopate

Da quando Arturo dedicò la maggior parte del tempo al lavoro e ai suoi colleghi, con i quali condivideva anche il sesso, mi ritrovai da sola a casa quasi per tutta la giornata. Fu allora che mi diedi alla pazza gioia! Sapendo di non esser più controllata come in passato, potevo scopare con chi volevo. In realtà, le persone che venivano a casa erano per lo più artigiani, negozianti, commessi e così via. Arrivai a fotterne un paio al giorno, ovvero 14-15 a settimana. Da queste esperienze trassi l'utile e il dilettevole. In genere questi individui mi offrivano le loro merci e servizi a prezzi scontati in cambio di esaltanti chiavate. Tra i tanti ne voglio ricordare due in particolare. Il primo di nome George, un nero cazzuto che non portava soltanto la frutta a casa. Aveva la sua zucchinona di carne dura con la quale mi ruppe il culo senza tanti convenevoli. Ed il secondo, Gabriele, un falegname porco che restaurò i miei mobili a prezzo scontatissimo dal momento che, in cambio, mi feci leccare perbene la figa, poi glielo presi abbondantemente in bocca, e non solo! Cavalcai il suo palo duro finchè raggiunse l'orgasmo schizzando nella vagina. Naturalmente venni anch'io mentre ricevevo il caldo seme nella vagina. Ma il maialino offrì un ulteriore sconto se io gli avessi concesso anche il secondo canale. Come rifiutare una proposta così allettante? E così lasciai che ponesse la mazza anche nell'ano lasciandomi chiavare perbene anche il culo. Mentre mi sditalinavo eccitatissima, un secondo fiume di sborra invase il mio buco posteriore. E dire che questi sono soltanto due degli uomini che mi sono fatta... pensate un pò che marea di cazzi che prendo in un mese! Avete fatto i conti? Il totale supera i 50! Sono una forza vero? Baci da Emma! Leggi dal principio.


martedì 28 dicembre 2021

Svolta a sorpresa

Arturo mi aveva sorpreso con Jerry, il tecnico della lavatrice, prima che potessi farci sesso. Provai a calmarlo ma lui era inviperito e tirò fuori addirittura la pistola e la piazzò in bocca al povero operaio intimandogli: "Emma è solo mia!". A quel punto pensai di improvvisare per togliere le castagne dal fuoco e spiegai a mio marito: "Ascolta, Arturo, non è come sembra, l'operaio mi stava confidando un problema personale. E' confuso, crede di non essere più attratto dalle donne, e non ha il coraggio di dirlo alla fidanzata...". A quel punto Jerry mi guardò in modo strano come a voler intendere: "Ma che cazzo dici?". Però ciò calmò mio marito che esclamò: "Bè, allora questo cambia tutto... Ragazzo sei un finocchio?". Jerry era troppo spaventato e assecondò la mia scenata rispondendo con voce timorosa: "Si, signore è proprio così...". Arturo esclamò: "D'accordo, però voglio esserne sicuro". Mi resi conto che se lo voleva inculare e, intrigata dalla situazione, non feci nulla per impedirlo. Arturo si spogliò in fretta e pose il suo uccello duro tra le chiappe del povero Jerry che, inizialmente, sembrò disgustato da quel rapporto. Ma poi, pian piano, la scopata a candela coinvolse entrambi. Me ne stetti lì a guardare quei due fottere come pazzi in cucina. Alla fine mio marito, al culmine del piacere, schizzò nel culo dell'operaio che venne a sua volta. Pensai che quella porcata, opportunamente gestita, avrebbe potuto giocare a mio favore. E così, nei giorni seguenti, dialogai con Arturo. Gli dissi che, se gli era piaciuto farlo in quel modo, probabilmente avrebbe dovuto seguire tale strada. Mio marito, seppur intrigato, non sembrò del tutto convinto e allora ci pensai io a spingere la situazione nel verso giusto ricorrendo allo strap-on. Nell'intimità glielo sparai dritto nel culo mentre lo masturbavo e lui godette parecchio. Ripetemmo l'esperienza alcune volte dopodichè io lo incitai a prenderne uno vero, di carne. Arturo sembrò convincersi. Ero pienamente soddisfatta perchè, se lui si fosse dedicato agli uomini, io avrei potuto finalmente avere campo libero con tutti gli amanti che desideravo. Il mio coniuge nutriva ancora dei dubbi ma io li fugai definitivamente spiegandogli che, al giorno d'oggi, i rapporti omosessuali sono largamente diffusi e da considerarsi assolutamente normali. Dopo di ciò, Arturo cambiò abitudini. Usciva la mattina e si ritirava direttamente la sera. Dopo l'ufficio si intratteneva a casa di alcuni colleghi disposti a incularselo e/o a farsi inculare. E così per me iniziò una inebriante girandola di scopate con estranei d'ogni genere...


Assistenza tecnica a domicilio

Mi chiamo Emma. Sono sposata con Arturo. Lui è un tipo geloso e lo divenne ancor di più da quando mi beccò a letto con un suo collega d'ufficio. Di conseguenza prestò maggiore attenzione e assunse un atteggiamento più vigile nei miei confronti. Questi suoi controlli un po' pressanti aumentarono la mia voglia di trasgredire. Ogni occasione poteva essere buona per tradire. Una ghiotta arrivò nel momento in cui si ruppe la lavatrice. Contattai subito il tecnico addetto alle riparazioni, si chiamava Jerry. Mio marito sapeva che, quella mattina, l'operaio doveva venire a casa, ma fu costretto a recarsi in ufficio. L'uomo non era niente male. Lo accolsi piuttosto scosciata, con tanto di arrapanti sandali col tacco. Notai subito il suo corpo muscoloso e il bel culo. Come tecnico sembrava davvero impacciato. Capì che non era in grado di aggiustare l'elettrodomestico ma forse poteva cimentarsi in qualcos'altro di più piacevole. Gli palpai il culo mentre si chinò per cercare un giravite. Lui provò a fare finta di nulla. Mi interposi tra lui e la lavatrice regalandogli una vista ravvicinata del retro delle mie cosce. A quel punto il messaggio fu chiaro. Mi sbottonò la parte di sopra, io gli sfilai la maglietta bianca. Sollevò il mio corpo sul piano della cucina. Mi Accarezzò le gambe complimentandosi per la pelle liscia. Mi baciò l'interno coscia per poi leccare la vagina ormai bagnata. Poi lecco' con cura anche i capezzoli. Gli tolsi i pantaloni, passai una mano sulle sue mutande bianche sentendolo bello duro. Si mise dietro di me, palpò il culo pronto ad infilare il tarello eretto nella vagina. Ma, proprio in quel momento, sentì la voce stridente di mio marito provenire dal corridoio. Tornato anzitempo dal lavoro, chiedeva se l'operaio era venuto e aveva risolto il problema. Bhe, se parliamo di venute, non c'era stato il tempo di scopare e raggiungere l'orgasmo. Cercammo di rivestirci ma senza riuscirci. Arturo ci trovò praticamente nudi in cucina ed esclamò: "Meno male che sono uscito prima dall'ufficio, giusto in tempo per evitare un palese tradimento!". Strizzai l'occhio all'operaio come cenno di intesa per fargli capire che avrei pensato io a risolvere la situazione incresciosa.


sabato 25 dicembre 2021

Spietata

Delia è qui, pronta a narrarvi l'ultimo macabro capitolo di questa storia. Mi recai da Don Carmine e gli spiegai subito che non serbavo rancore nei suoi confronti per essere finita in galera. Apprezzò il gesto e propose di bere insieme una bottiglia di champagne in segno di pace. Non aspettavo altro che quell'occasione e andai subito a prendere i bicchieri in cucina. Una volta sola versai in uno dei due la polverina microscopica con il veleno. Era difficile notarla ad occhio nudo. Tornai da lui. Gli porsi il bicchiere senza veleno prevedendo che lui, da gentleman, avrebbe versato prima lo champagne a me. Distratto dall'idea di scoparmi, riempì il secondo bicchiere senza notare alcuna anomalia. Euforica per aver raggiunto l'obiettivo, sorseggiai lo champagne anche dalla bottiglia mentre gli segavo il cazzo con disinvoltura. Era questione di tempo e sarebbe morto. Già, questione di tempo, quello necessario per una favolosa scopata, l'ultimo desiderio del condannato. Mi chiese di Luigi, se ci facevo sesso, ma finsi spudoratamente esclamando che non avevo più rapporti con lui da un bel pezzo e sottolineai che preferivo i veri uomini. Volevo che godesse appieno il suo ultimo momento ed anch'io desideravo provare piacere. E così sparai sciocchezze per esaltarlo. Raccontai perfino che Luigi sotto sotto lo ammirava, lo considerava un vero uomo, un macho, e che forse si sarebbe fatto perfino inculare da uno così. Don Carmine si eccitò sempre più. Lo gasava sapere di essere apprezzato dal rivale a tal punto. Questa sensazione di piacere perverso e profondo era amplificata dal fatto che lo affermava proprio la ex donna di Luigi. Mi chiavò con foga incredibile leccandomi di tanto in tanto anche la figa. Raggiunsi l'orgasmo e poi gli succhiai l'uccello. Esplose in una copiosissima sborrata che mi riempì la bocca di caldo seme. Solo allora gli rivelai la cruda verità. Inveì giustamente contro di me, poi chiuse gli occhi per sempre ed io mi rivestì alla svelta. Abbandonai quella casa facendo credere agli uomini di guardia che Don Carmine stava riposando dopo una bollente scopata con la sottoscritta. Tornai da Luigi confermandogli il decesso del rivale. Per alcuni mesi feci una bella vita ma poi, dopo un po', Luigi divenne morboso, geloso, rompipalle. Stufa di tale andazzo, decisi di avvelenare anche lui. Raccolsi ogni bene dall'abitazione. Piena di soldi e gioielli partì per una lunga vacanza in Messico. Quale è la morale di questa storia? Tra i due litiganti la terza gode, ovvero: non fidatevi troppo delle donne, soprattutto di quelle che condividono con voi lo champagne e poi occhio, controllate bene il bicchiere prima di bere... non si sà mai! Ciao Amigos! Vai all'inizio della storia.


Proposta Letale

Nell'ambiente malavitoso del quale facevo parte c'erano due boss, uno giovane, Don Luigi, l'altro più maturo, Don Carmine. Tra loro non correva buon sangue. Ognuno cercava di primeggiare sull'altro per il controllo del mercato della droga. Col primo avevo scopato più volte. Inoltre, conoscevo e frequentavo i suoi amici. Alla famosa festa dell'arresto ero in compagnia di questi ultimi. Luigi è un tipo affascinante con un bel cazzo. Dopo la rimpatriata con Vanessa e il suo boyfriend, andai a trovare proprio Lui. Mi rivelò che la polizia aveva effettuato la retata alla festa seguendo una segnalazione anonima riconducibile sicuramente a Don Carmine. Questa notizia mi irritò e cominciai a nutrire rancore nei confronti del boss maturo. Luigi a quel punto mi presentò il suo piano malefico per liberarsi del rivale. Avrei dovuto incontrare Don Carmine e avvelenarlo con lo champagne nell'ambito di un rapporto sessuale. In cambio avrei ottenuto soldi, gioielli e la garanzia di un tenore di vita ad alto livello. Non avevo mai pensato di uccidere qualcuno prima di quel momento. Ero incazzata con Don Carmine per la soffiata agli sbirri, è vero, ma non al punto da volerlo eliminare dalla faccia della Terra. Ma l'estasi della ricchezza mi diede alla testa e finì per perdere quelle briciole di moralità che mi erano ancora rimaste. Troia conclamata si sapeva, assassina suonava come una macabra novità. Accettai la proposta mentre Luigi, gasato dal mio si, si eccitò a mille e mi chiavo' con foga. L'idea estasiante di liberarsi del nemico gli aumentò perfino l'erezione. Provò un piacere sessuale come se se lo stesse virtualmente inculando mentre scopava il mio corpo. Mi sborrò in bocca sfogando tutta la libidine. Poi mi diede il veleno in una piccola ampolla di vetro e sentenziò: "Sai ciò che devi fare dolcezza". Raccolsi l'oggetto dalle sue mani e lo infilai nella borsetta pronta a recarmi da Don Carmine. Vai Delia, colpisci!


giovedì 23 dicembre 2021

Il ragazzo di Vanessa per me

Un bacio da Delia, la vostra galeotta preferita. Dopo la fattoria, presi l'autobus che mi portò nei pressi dell'abitazione della mia amica. Non vedevo Vanessa da tempo. In quel periodo stava con un tipo biondo di nome Gianni. Mi preparai a dovere: trucco, minigonna e tacchi. Inoltre misi anche le autoreggenti che, di solito, piacciono molto agli uomini e, perchè no, anche alle donne. Vannessa fu contenta di vedermi al punto che preparò anche una bella torta in mio onore. Ce ne stavamo sul divano tranquillamente a parlare, quando Vanessa mi mise una fragola in bocca, dopodichè ci baciammo. La scintilla era scoccata! Vanessa ci tenne a sottolineare che Gianni era ossessionato dal pissing. Per me questi non sono problemi, sono una donna vissuta che ama provare sempre nuove esperienze. Quasi a volerci offrire un insolito drink, Gianni pisciò a turno in bocca ad entrambe. Presi la palla al balzo e urinai copiosamente in bocca alla mia amica. Vanessa era abituata a farsi riempire di piscio dal fidanzato per cui accolse quel fiume di urina con immenso piacere. Io e lei, inginocchiate, ci baciammo di nuovo. Poi Vanessa disse apertamente che avrei potuto chiavare col suo ragazzo. Mi sentì davvero lusingata. Non solo la torta ma pure il pisello del suo boyfriend. Intanto cominciai a sbocchinarlo. Poi mi sedetti a cavalcioni sull'uomo in modo che il cazzo entrasse dentro la figa. Vanessa stava accanto e mi carezzava una tetta. Mentre scopavo spiegai a loro due come ero uscita così presto di galera e cioè fottendo con l'avvocato, una persona non certo giovane. Vanessa, che già stravede per me, ebbe quasi un sussulto di gioia nel sentire quelle parole. Affermò che sono sempre la numero uno. Inoltre mi incitò a scopare col ragazzo. Gianni, a quelle esternazioni, mi dette della troia e si eccitò ancora di più. Dopo una prima cavalcata, Vanessa sbocchinò Gianni spiegando che in tal modo teneva in caldo l'uccello per me. E infatti, poco dopo, Gianni mi ingroppò di fianco sul divano. Entrambi mi fecero apprezzamenti sulla sorca! Mi sgrillettai la fica mentre Vanessa gli succhiava l'uccello. La mia amica bionda sembrava incollata a quel cazzo, io intanto pensai a succhiare le palle. E così lo facemmo sborrare in tandem sui nostri visi. Ma, subito dopo, Gianni aggiunse un copioso getto di piscio bollente che ci ripulì dallo sperma e che puntava dritto alla bocca di Vanessa scorrendo in parte sul mio viso. Aumentai il ritmo del ditalino e venni. Alla bionda non dispiacque che mi scopassi Gianni anche i giorni seguenti. Frequentandoli mi resi conto che, nel loro rapporto di coppia, Vanessa gli faceva prevalentemente bocchini e beveva tanto piscio. Lui trovava più stimolante infilare il cazzo nella mia sorca piuttosto che in quella della fidanzata. Ne approfittai per chiavarmelo a più non posso per una settimana davanti agli occhi di Vanessa che, in un ruolo quasi da cuckold, godeva come una matta guardandoci fottere. Mi aspettavano nuove avventure.          


Nella vecchia fattoria

Sono Delia. L'avvocato, motivato dalla scopata, si gasò e riuscì a tirarmi fuori dalla galera come aveva promesso. Il ritrovato gusto della fregna, dopo i contentini col nipote, gli sembrò come il caviale e lo champagne al posto del riso in bianco. Lo ringraziai nuovamente congedandomi con una seconda trombata prima di lasciare il penitenziario. Finalmente ero libera! Ma nessuno mi attendeva all'uscita. Non sapevo dove andare ed ero senza un soldo. Quando le cose vanno male, molte persone tendono a sparire, figuriamoci poi nell'ambito di ambienti poco raccomandabili. Però non mi persi di coraggio. Camminai a piedi per un lungo tratto di strada, poi mi addentrai in una zona di campagna e scorsi una fattoria. Entrai in un capannone e vidi un uomo. Si trattava sicuramente del contadino. Lo colsi di sorpresa da dietro e gli intimai di fare silenzio. Gli piegai il braccio in modo che non potesse reagire più di tanto. Non volevo fargli del male ma avevo bisogno di restare lì per un pò. Il contadino non era giovane e nemmeno bello, ma avevo voglia di fare sesso e così gli calai i calzoni e leccai palle e punta del cazzo. Si eccitò naturalmente, anche se il suo uccello non era molto grande. Lo cavalcai avvisandolo di abbassare la voce. Godeva come una cagnetta in calore. Era sposato e con la moglie non scopava granchè. Mi dava l'idea di un viscido e infatti capì che si sfogava sessualmente con gli animali. Impiegò un pò ad ammetterlo ma era proprio così. Adesso però c'era una nuova capretta, la sottoscritta. Mi chiavò a missionaria arrivando quasi subito all'orgasmo. Cazzo piccolo ed eiaculazione precoce, il peggio che può capitare ad una donna. La stessa situazione di merda che può avere un automobilista a guidare di notte nella nebbia. Ma c'è sempre una soluzione. Lui aveva goduto ed io non ancora, per cui spalancai le cosce in modo che potesse leccarmela. Cazzo modesto e non era un portento nemmeno con la lingua. Però il porco tirò fuori un dildo che usava anche con la moglie e me lo pose nel culo. Finalmente si comincia a ragionare! Pensai. Mi divertiva che dovesse ricorrere a quello per far godere la consorte. Ad ogni modo, col dildo in culo e le sue mani che mi sditalinavano, raggiunsi finalmente l'agognato orgasmo. Il contadino si era invaghito di me. Stavo nascosta lì dentro per non farmi vedere dalla sua famiglia e lui mi portava da mangiare e da bere. Latte fresco, carne buona e frutta squisita. Almeno da quel punto di vista non potevo proprio lamentarmi. Mi dette anche dei soldi e voleva elargirmene ancora, pur di trattenermi lì. Ma, dopo una settimana, decisi di andar via. Col denaro in tasca ci si può muovere decisamente meglio. Finalmente potetti pagare i mezzi pubblici e comprare dei vestiti. E così andai a far visita a Vanessa, una cara amica che si trovava piuttosto lontano dalla fattoria.          


mercoledì 22 dicembre 2021

Chiavai con l'avvocato per uscire dalla galera

Mi chiamo Delia. Frequento malviventi per condurre una bella vita. E' inevitabile che, con questo andazzo, prima o poi ci si trovi nei guai. Queste persone amano i festini a base di droghe. Con quelle sostanze si eccitano da morire, inoltre così le ragazze cedono più facilmente, anche le meno disinibite. Và sempre a finire a orge, a chiavate d'ogni genere. Gli uomini fottono le ragazze ma anche i ragazzi, e, spesso, le donne, rincoglionite dagli stupefacenti, stanno anche tra di loro. Insomma un vero schifo, o un gran piacere, dipende dai punti di vista. Il punto saliente è che, durante una di queste orge in una villa, la polizia fece irruzione e sbattette tutti dietro le sbarre, compresa la sottoscritta. Era frustrante stare in cella, mi sentivo di impazzire già dopo meno di un mese. L'avvocato Baldi, un uomo non certo giovanissimo, sembrava incapace di farmi uscire di prigione. E così, un bel giorno, stufa della situazione, decisi che me lo sarei scopato durante un colloquio nella speranza di stimolarlo a tirarmi fuori da lì. Bastò mettergli la lingua in bocca per cominciare a scioglierlo. Diceva che avvocato e cliente non possono avere rapporti intimi ma gli piacevo parecchio e cedette. Aprì le gambe e lui mi leccò la figa. Poi lo sbocchinai in modo estenuante per farlo eccitare di più. Non aveva un gran cazzo, non uno di quelli a cui sono abituata. Ma lavorandolo di bocca e di lingua lo portai a una discreta erezione. Si mise sopra di me, mi scopò a missionaria, poi andai io sopra di lui. Mi scopò anche a pecorina. Durante il sesso cercai di conoscerlo meglio. Disse di avere la moglie malata e di non scopare da tempo con lei. Lo stuzzicai per scoprire come appagava le sue voglie. Non voleva confidarsi inizialmente. Poi però si sbottonò e seppi che aveva rapporti con un nipote. Il ragazzo succhiava il cazzo all'avvocato e poi si faceva sbattere. Quando me lo rivelò stavamo scopando a pecorina ed ebbi un bollente orgasmo. Poi glielo succhiai e feci venire anche lui. L'avvocato mi schizzò in bocca e sulle tette. Quando gli chiesi se preferisse la mia bocca o quella del nipote, rispose che gli piacevano entrambe ma che io, ovviamente, avevo un corpo da sballo. Insistetti affinchè mi facesse uscire di prigione promettendogli un'altra scopata in caso di esito positivo e lui mi assicurò che molto presto avrei ottenuto la libertà. La vita mi attendeva.  


Scopata tra piedipiatti

Per una donna troia come me, giocare col culo di un uomo può essere molto intrigante e piacevole ma poi, ad un certo punto, la figa reclama ed è bisognosa di ricevere dentro qualcosa di caldo, ovvero un bel cazzo duro. Fu così che, vestita in modo provocante, decisi di andare a trovare Eric, il mio collega. Dopo la separazione dalla moglie, Eric si orientò maggiormente sui soggetti maschili e, anche grazie al fascino della divisa, riusciva ad incularne un bel pò tra cui Mark. Mentre sorseggiavamo del buon vino, raccontai ad Eric che avevo inculato Mark con lo strap-on e che lo avevo convinto a fidarsi di noi sbirri. Gli proposi di "dividerci" il rotto in culo ospitandolo a settimane alterne in modo da farcelo a turno. Eric gradì molto la proposta e questo lo mise sicuramente di buon umore. Ma, per convincerlo a scopare, ci voleva qualcosa in più essendo lui scettico con le donne dopo la rottura burrascosa con l'ex moglie. Non ho problemi a prendere l'iniziativa e così passai direttamente all'azione sbocchinando di gran carriera il suo cazzo che divenne sempre più duro. Eric si sciolse, allargai le cosce e lasciai che mi leccasse la fica ormai fradicia. Mi sfilò le mutande e pose il suo uccello nella mia calda vagina. Stavo a gambe all'aria per cui si trovò di faccia le mie scarpe sexy lucide che lo ingrifarono ancora di più. Mi stantuffò a pecorina per poi arrivare ad una bollente cavalcata a candela durante la quale lo stimolai col sexy talking e finimmo anche per limonare intensamente. Sò che non ama particolarmente baciare le donne ma, evidentemente, era talmente eccitato da desiderare pure quello. Godevo a tenergli la lingua in bocca (al sapore di vino bevuto poco prima), quasi a conferma di averlo sedotto del tutto. Eccitatissimo, mi sborrò copiosamente sulla figa. La settimana seguente Mark sarebbe stato suo ospite, quella dopo no. Quando avevo Mark a casa potevo, di tanto in tanto, andarmi a fare Eric. Quando ero a casa da sola, Eric si fotteva Mark. Questo girello andò avanti per mesi, anche perchè Mark necessitava sempre di protezione dal momento che il killer era uccel di bosco. Ma sono molto stimolata all'idea di andare a trovare Eric quando c'è Mark. Potrebbe venirne fuori una bella cosa a tre, che ne dite? Magari in due lo proteggiamo meglio eheh. Un saluto da Melania. Vi siete persi qualcosa? Leggete dall'inizio.       


Strap-on anale per Mark

Sono l'agente Melania. Il killer continuava a girare a piede libero. Sebbene il suo obiettivo fossero le donne, normali o prostitute, mi preoccupai per Mark che stava sempre lì in quelle boscaglie solitarie. E così decisi di andarlo e prendere per tenerlo qualche giorno al sicuro presso la mia abitazione. In questo modo ottenni due piccioni con una fava: evitare che si facesse ammazzare da quello squilibrato armato di lama, inoltre mi sarei divertita ad incularlo. Dopo l'esperienza anale con Eric, Mark era pronto a prendere lo strap-on dildo dalla sottoscritta. Mark era confuso, l'incontro con il mio collega lo aveva destabilizzato rispetto alle sue fantasie precedenti. Era un pò arrabbiato con me poichè avevo permesso ad Eric di incularlo. Ma sapevo che infondo glie era piaciuto. Tirai fuori lo strap-on perchè volevo farmi anch'io un "giretto" nel suo culo. Mark non era del tutto convinto ma, quando gli spiegai che lo avrei protetto da quel delinquente in ogni modo, si sciolse completamente. Dopo averlo lubrificato con la bocca, mi leccò un pò la figa. Poi si lasciò inculare a pecorina. Più lo rassicuravo riguardo alla sua incolumità, più si lasciava andare, quasi come a voler farsi accarezzare da un'amica, soltanto che la carezza era il dildo che affondava totalmente tra le sue natiche. Lo stantuffai perbene. Quando mi accorsi che stava per venire, lo segai velocemente per farlo schizzare e lui eiaculò sulla mia mano. Gli spiegai che anche Eric lo avrebbe protetto dai pericoli. E così "l'ospite" si tranquillizzò del tutto. In realtà avevo solo creato le condizioni adatte per cui Mark si fidasse di noi. Io e il collega, a turno, ce lo saremmo inculato per un bel pò... Intanto mi prudeva la vagina, per cui feci visita a Eric.      


L'eccitazione atipica di Mark

Sono Melania, un agente di polizia (numero in codice 72). In quel periodo la città e la periferia erano terrorizzate dagli omicidi cruenti di un individuo spietato noto come "Il killer della mezza luna". Il nome prendeva spunto dall'arma con la quale sgozzava le vittime, prevalentemente donne. Una segnalazione mi portò fuori città nei pressi di una boscaglia. Dovevo prestare la massima attenzione ma mi resi subito conto che, la persona tra le piante, non era di certo il temuto assassino. Si trattava solo di un pervertito che mi si presentò dinanzi con l'uccello di fuori. Impugnai la pistola e gli feci alzare le mani per precauzione. Da come si pose ebbi subito la conferma che non avrebbe fatto male neppure ad una mosca. Era un bell'uomo ma completamente fuori di testa. Ammise di essere un segaiolo incallito che veniva lì a masturbarsi trovando ispirazione nella natura (vento, vegetazione, versi di animali, etc). Pensai bene che fosse giunta l'occasione giusta per una bella chiavata. Ma non avevo considerato che, oltre che dalla natura, il tipo fosse attratto in modo, oserei dire, ossessivo dalla mia auto di servizio! Mi spogliai ma lui trovò più stimolo nel segarsi l'auto piuttosto che il mio corpo nudo. Ad ogni modo raggiunse l'erezione e riuscì a scoparmi piacevolmente a pecorina. Assodato il suo "punto debole" cercai di ricondurre il tutto all'autovettura in modo che lui fosse sufficientemente motivato. Lo feci stendere sul sedile posteriore e gli montai sopra a candela. Godetti parecchio con il su e giù. Poi spalancai le gambe sul cofano e lasciai che lui mi penetrasse a missionaria. Mentre mi scopava con foga non faceva altro che esprimere apprezzamenti sull'auto (pneumatici, sedili, carrozzeria lo esaltavano molto più di culi e tette). E alla fine mi sborrò copiosamente in bocca. Essendo un agente di polizia e avendo a che fare con tante persone tra cui puttane, stupratori, ladri etc, ne vedo di tutti i colori. Però devo ammettere che un tipo strano come Mark non mi era mai capitato. Il suo modo di eccitarsi era del tutto particolare, fuori dal comune. Ma, in realtà, con i vari uomini con cui sono stata (storie serie o brevi flirt) ho trovato stimolante assecondare le loro fantasie erotiche in quanto spesso e volentieri il piacere è contagioso ed è eccitante sapere di infonderlo nel modo gradito all'altra persona. E così dissi a Mark che, prima o poi, ci saremmo rivisti e sarei tornata con l'auto pulita e profumata. Sapevo bene dove trovarlo, lì, in quella zona sperduta di periferia. Tirai l'auto a lucido usando ogni sorta di spray deodorante. Alla fine profumava come una puttana! Mi diressi in quel posto la settimana dopo il primo incontro. Mark era lì che annusava le piante. Quando vide l'auto di servizio, e sentì l'odore che emanava, gli si illuminarono gli occhi. Sapevo che quello era il suo desiderio profondo. Rimasi vestita e cominciai a spogliarlo, mi misi dietro di lui accarezzandogli il petto e dandogli baci sul collo. Mark, tutto nudo, si toccava con gusto sempre maggiore. Mi allontanai restando a guardarlo a un paio di metri di distanza. Sapevo che voleva godersi la vettura da solo, senza altre interferenze. Con una mano si toccava, con l'altra accarezzava la carrozzeria lucida. Arrivò il momento topico dell'eiaculazione. Mark sborrò a Fiume inondando la carrozzeria qua e là e lo specchietto retrovisore dal lato del passeggero. Mi disse: "Grazie! Sei un tesoro!". Ero contenta di averlo reso felice. Ma gli imprevisti sono sempre in agguato. Un collega passava di lì e vide Mark nudo. Eric ha sempre avuto un debole per gli uomini, pur amando le donne. Non gli parve vero di poterselo ingroppare. Cercai di evitare che ciò accadesse ma il collega, furbo, mi minacciò e nemmeno tanto velatamente. Disse: "Tu fatti da parte bella, altrimenti racconto al capitano che fai le zozzerie coi sospettati. Terremo entrambi la bocca chiusa intesi?". Poi prese Mark per i fianchi e glielo infilò nel culo a pecorina. Tentai di dissuadere Eric per l'ennesma volta spiegandogli: "Guarda che a lui piacciono le auto belle e profumate e la natura...". Ma lui sarcastico rispose: "Davvero? Bhe il cetriolo è un elemento della natura e glielo ficco dentro tutto!". Mentre se lo scopava, Eric gli disse: "Ti piacciono le auto? Allora lecca la vettura di quella troia della mia collega!". Mark, da brava puttanella ubbidiente, si piegò e leccò l'auto mentre lo prendeva abbondantemente nel culo. Intanto Eric lo segava a ritmo da dietro. Mark, in preda all'orgasmo, sborrò nuovamente sulla carrozzeria mentre si faceva riempire l'ano di caldo sperma. Quel fuori programma fu davvero libidinoso e mi ritrovai una vistosa macchia tra le cosce, evidente sintomo di eccitazione. E pensare che l'auto l'avevo pulita così bene... cavolo! Dopo quelle porcate me la ritrovai piena di sperma appiccicato sopra. E Mark? Da auto e natura passò ai rapporti "contro natura" (nel senso che l'uomo in teoria dovrebbe metterlo alla donna e non prenderlo da un suo simile... però dettagli). Almeno cominciò, gradualmente, ad interagire di più con le persone. Ad ogni modo, le sorprese non sarebbero affatto finite lì.


martedì 21 dicembre 2021

Vicini d'ombrellone

A volte capitano delle situazioni incredibili, come la scorsa estate. Mi chiamo Lucia e stavo in vacanza in una splendida località del Sud Italia. Accanto al mio ombrellone ve ne erano altri due. Il primo era occupato da una famiglia composta da moglie e marito sulla cinquantina e una figlia piccola. Nel secondo ombrellone c'era un'altra coppia più giovane con un figlio adolescente che non arrivava a 18 anni. Sembravano entrambe famiglie tranquille ma, una sera, assistetti, con stupore ed eccitazione, ad una scena decisamente trasgressiva. Il Sole era praticamente calato ed io mi ero attardata a tornare in albergo quando all'improvviso scorsi, dietro ai lettini, Il signore 50enne in compagnia del ragazzo minorenne. I due non stavano semplicemente parlando, tutt'altro! Avevano entrambi il costume abbassato e il ragazzo, con grande foga, stantuffava a pecorina l'uomo maturo. Non mi aspettavo certo una cosa del genere. Al principio restai sorpresa. Poi, opportunamente accovacciata e bene nascosta, mi misi a spiare quella scopata. Il ragazzo ci dava dentro di brutto, teneva l'uomo per i fianchi che godeva a farsi rompere il culo. Mi eccitai al punto da sentire il bisogno di accarezzare la passera. L'uomo, in preda all'estasi profonda, eiaculò sulla sabbia senza nemmeno toccarsi. Il ragazzo, infuocato a mille, schizzò dentro al culo del maschio adulto. Pochi istanti dopo anch'io venni intensamente. Dopo aver trombato, i due si baciarono e si rialzarono i costumi. Le loro famiglie, ignare dell'accaduto, li attendevano a casa. La mattina seguente, sulla spiaggia, sembrava che nulla di particolare fosse accaduto ma io sapevo bene che, la sera prima, su quella stessa spiaggia, la libidine aveva preso il sopravvento: l'uomo adulto e il ragazzo si erano selvaggiamente accoppiati alla ricerca di un caldo brivido di trasgressivo piacere. Ma la complicità tra quei due era destinata a proseguire ben oltre. Mangiai la foglia quando il ragazzo propose all'uomo di andare a giocare un'improbabile partita di calcetto. Il maturo ovviamente accettò. Era solo una scusa per allontanarsi un pò dalle rispettive famiglie. Dubbiosa li seguì e assistetti ad un nuovo rapporto intimo, stavolta consumato alla luce del sole. L'insospettabile maturo palestrato amava succhiare il cazzo, farselo succhiare, farsi leccare anche il buco del culo per poi riceverlo caldamente tra le natiche. Nascosta tra i cespugli, assistetti ad un nuovo bollente siparietto e, dato l'andazzo, mi fu chiaro che quei due avrebbero continuato così per tutta la durata della vacanza.


lunedì 20 dicembre 2021

Cappelle calde per tutta la famiglia

Mi chiamo Sergio. Sapevo che sposare una donna sexy come Olimpia avrebbe dato luogo a delle instabilità nel rapporto di coppia. All'inizio tutto procedeva in modo tranquillo ma, pian piano, la situazione cambiò radicalmente. Olimpia cominciò a tornare a casa molto dopo la fine del suo orario di lavoro giustificandosi ogni volta con scuse poco plausibili. Facevo finta di nulla ma un giorno, baciandola, sentì nella sua bocca un forte sapore di cazzo. Poi, durante la notte, mentre nell'intimità le leccavo la figa, assaporai la sborra che aveva preso dentro da qualcuno. A quel punto ebbi una sorta di reazione e le dissi: "con chi scopi tutti i giorni?". Lei mi guardò e rispose: "Ogni volta con uno nuovo". E aggiunse: "Dovevi aspettartelo che una così non prendesse solo il tuo". Ci rimasi male. Poi, stizzito le dissi: "Già che ci sei portateli a casa invece di andare a casa loro, in albergo o chissà dove...". Lei replicò: "Guarda che ti prendo in parola". Mai pensavo che l'avrebbe fatto e invece cominciò a portarsi gli amanti a casa. Che umiliazione! Spiavo mentre lei scopava. All'inizio guardare mi turbava. Poi cominciai a provare un torbido piacere. Mi masturbavo mentre se la scopavano e facevo delle belle sborrate. Poi glielo dicevo e lei mi dava del cornuto. Olimpia non si fermò, ci provò sempre più gusto, spesso se ne portava due, tre, pure quattro a casa per scopare per cui la vidi mentre se la sbattevano in doppia penetrazione. Alla fine anche mia figlia Clara si accorse della situazione. Voleva emulare la madre e ci riuscì in peggio. Colleghi e amici di mia moglie si scopavano anche la ragazza e la penetrazione gliela fecero addirittura tripla! Che gran cornuto che sono! Uomini senza scrupoli fottevano a piacimento le donne di casa che mi davano del cornuto e dello sfigato. Ed io mi segavo guardandole in azione. Ma ad un tratto mi prese un po' la solitudine. Avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno. E così mi confidai con un collega di lavoro, Fulvio. Ma mentre gli raccontavo la situazione ebbi un'erezione e lui se ne accorse. Intanto gli dissi: "Beato te che non sei sposato e che non hai certi disordini in famiglia". A sorpresa lui rispose: "Non sono sposato perché, a dirla tutta, mi piace il cazzo! E vedo che il tuo si è indurito...". Arrossì. Lui mi sbottonò il pantalone e, calate giù le mutande, ammirò il pene in erezione. Io gli spiegai: "Guarda che non sono gay!". Ma era troppo tardi perché lui cominciò a leccare la cappella e poi a spompinare mentre stavamo in ufficio. Non avevo mai pensato a una cosa del genere ma, per la prima volta dopo anni, sentì che forse qualcuno mi voleva davvero bene e così, un po' scettico, lo lasciai fare. Fulvio mi fece un bel pompino ed io gli sborrai copiosamente in bocca. Quando tornai a casa, rivolgendomi a mia moglie e mia figlia, esclamai:"Guardate che mi sono fatto anch'io l'amante!". Olimpia, ironica, rispose:"E chi è una vecchia di 80 anni?". Ammisi:"No, il mio collega!". Le due scoppiarono a ridere esclamando all'unisono divertite:"Cornuto e pure frocio!". Quando loro facevano le troie invitavo volentieri Fulvio a casa così mentre le guardavo lui mi spompinava e io mi godevo lo spettacolo. Non male per un cornuto, vero? Ma arrivai a di più. Olimpia, vedendomi sborrare, ebbe la brillante idea di coinvolgere i suoi colleghi che, volendo, avrebbero potuto stantuffare anche me (Fulvio, un frocetto soft capace solo di succhiare, non era certo all'altezza di un compito del genere). Cercai di mostrarmi calmo ma, al pensiero di una delizia del genere, non stavo più nella pelle. Nei giorni seguenti, Olimpia cominciò a chiedere ai suoi "amichetti" se se la sentissero di inculare il sottoscritto. Ognuno dette una risposta: chi diceva no, chi diceva forse, chi diceva si all'idea di umiliarmi ulteriormente. Olimpia insistette, voleva una risposta chiara che non arrivò. Ma ormai aveva gettato l'amo e, una fantasia, quando comincia ad insinuarsi nel cervello, può finire per diventare una irrinunciabile ossessione. Arrivò il momento fatidico in cui approcciai con i suoi colleghi. Molti erano incerti. Poi, però, uno di loro, voglioso di umiliarmi, si decise ad incularmi per la gioia di quella troia di mia moglie e, nondimeno, del sottoscritto. Il maschio godette copiosamente nel mio culo. Quel momento rappresentò una svolta perchè gli altri, incuriositi, finirono pian piano per porre, a turno, il randello nel mio culo. E così a casa si fece la folla. Servivano uomini per scopare Olimpia, altri per castigare mia figlia e altri ancora per ingroppare me, il gran cornuto rotto in culo. Che dire? Siamo proprio un'allegra famigliola, non trovate?  


Amiche per la pelle

Sono Loredana. Pochi giorni dopo aver scoperto il mio ragazzo travestito a scopare col biondino, contattai telefonicamente Rosaria. Ero ansiosa e percepì in lei la stessa agitazione. Ci incontrammo al parco per dialogare con calma e mi raccontò cosa le era accaduto, e cioè un episodio simile al mio. Eravamo entrambe deluse e vogliose di scopare. E così lei mi tranquillizzo' spiegando che due suoi amici, veri maschi amanti della passera, avrebbero potuto stantuffare le nostre calde vagine in astinenza di cazzo. E così, qualche giorno dopo, ci lasciammo trombare in compagnia dai maschi vogliosi. Io guardavo lei e lei guardava me mentre prendevamo il randello. Riempite adeguatamente di sborra ci sollazzammo nel piacere profondo. Nei giorni seguenti, Rosaria mi sorrideva di continuo. Arrivò ad esclamare: "Caspita hai proprio un bel corpo". Le risposi: "Anche tu". Rosaria mi propose: "Senti ma perché dopo non passi a casa mia?". Replicai dubbiosa:"perché vengono di nuovo quei ragazzi?". Lei sorrise e rispose:"Mmm forse". Ovviamente non sarebbe mai venuto nessuno. Dopo un po' di chiacchiere, caffè e sigarette, Rosaria mi chiese:"Allora? Ti è piaciuta la scopata di qualche giorno fa?". Risposi:"Si, Grazie mi sono divertita molto". Poi Rosaria si lecco' le labbra e propose:"Ti andrebbe di ringraziarmi in modo più caloroso?". A quel punto mi resi conto di piacerle e che avrebbe decisamente gradito lesbicare. Mi faceva un po' strano, non essendo mai stata con una donna in precedenza, ma infondo la bionda si era dimostrata un'amica premurosa (seppur con un secondo fine) e mi aveva rimessa sù di morale. Così pensai che infondo avrei potuto condividere con lei i cosiddetti piaceri dell'altra sponda (peraltro già assaporati in modo analogo dai nostri trasgressivi compagni monelli). L'emozione e l'eccitazione erano forti e presero il sopravvento. Il cuore mi batteva a mille e, di lì a poco, i nostri corpi sarebbero maliziosamente andati a contatto tra loro per scambiarsi inebrianti effusioni di piacere allo stato puro. Ci baciammo, ci toccammo, ci leccammo le fighe e le strofinammo tra loro con passione raggiungendo amplessi favolosi. In preda ad orgasmi estasianti, probabilmente riuscimmo anche a comprendere meglio le pulsioni omoerotiche dei nostri rispettivi compagni e, perché no, quasi a giustificarli. Leggi dall'inizio.


domenica 19 dicembre 2021

Di nuovo nel culo vestito da donna

Mi chiamo Loredana. Ero ignara di quel che fosse accaduto qualche giorno prima alla mia carissima amica Rosaria. Quel che è certo è che mi capitò la sua stessa identica situazione. Ritirandomi a casa, trovai il mio compagno Valerio (o se preferite Valeria) vestito da donna mentre faceva sesso con un ragazzo biondo. Si era preparato di tutto punto con tacchi, calze, reggicalze e aveva perfino messo un inebriante profumo femminile. Devo ammettere che era proprio carino conciato così. Quando arrivai, lo colsi nel momento preciso in cui stava sbocchinando con gusto il ragazzo biondo. Valerio si lasciò leccare il buco del culo dall'ospite. Poi quest'ultimo lo lubrificò con dell'apposito gel. Il biondo fu pronto a inculare il mio ragazzo a candela e a pecorina. Valerio godeva da matti a prenderlo nel culo. Poi, ad un tratto, i due smisero di scopare e Valerio pretese che il ragazzo si toccasse da solo mentre gli teneva la scarpa sul petto. Poi, il mio ragazzo riprese in bocca l'uccello del biondino. Spompinò di gran gusto fino a ricevere la crema calda sulla lingua. Il biondo, in preda all'orgasmo, era in estasi profonda. Onestamente provai più piacere che schifo a vedere quella scena ma ero perfettamente consapevole di aver ricevuto un bel paio di corna. Dovevo parlarne con Rosy.


venerdì 17 dicembre 2021

Nel culo vestito da donna

Mi chiamo Rosaria. In questa storia è necessaria una premessa. Non è scontato che due maschi stiano insieme intimamente. Questo perchè, se uno dei due è tendenzialmente etero, per l'altro diventa difficile la seduzione. Ma, alla fine, quasi tutte le persone sono seducibili, specialmente ricorrendo a preziosi stratagemmi. Ignoravo le pulsioni erotiche di Mario, il mio compagno e convivente, verso i maschi. Quando cominciai ad accorgermene, continuai a stare tranquilla perchè, alle volte, guardava ragazzi etero fidanzatissimi. Considerai questi desideri alla stregua di fantasie che infondo tanti individui hanno e che, spesso e volentieri, non realizzano. Ma mi sbagliavo di gran lunga. Mario aveva scoperto il punto debole di alcuni soggetti. Se si fosse vestito da donna avrebbe ottenuto di sicuro maggiori risultati. E' ovvio che, un ragazzo etero, può essere poco intrigato da una persona del suo stesso sesso che, per giunta, veste più o meno come lui, ossia da uomo. Ed ecco la furbata di Mario, prendere alcuni miei indumenti femminili, scarpe e collant compresi, indossare una parrucca, mettere un pò di trucco e rossetto, e il gioco è fatto! Fu così che riuscì ad attirare a casa Luigi, un ragazzo fidanzato in cerca di emozioni nuove. I due non si aspettavano che rientrassi prima del previsto. Li colsi sul fatto quando avevano già cominciato a scopare, o meglio, Luigi si stava facendo il mio compagno. Restai a guardare per vedere fin dove si sarebbero spinti. Quel porco di Mario (a questo punto sarebbe più giusto chiamarlo Maria) si lasciò trombare in tutte le posizioni. Convinti di essere soli i due si lasciarono andare completamente alla passione più sfrenata. Se da un lato mi faceva schifo il tradimento così torbido da parte del mio compagno, dall'altro mi eccitò vederlo inculato con foga e godere così tanto. La figa mi si bagnò ma non per questo avrei sorvolato sulla gravità della situazione, ovvero sulle corna ricevute. Mi feci notare solo alla fine, quando loro stavano nel momento culminante del piacere, ossia mentre eiaculavano copiosamente. Ero intenzionata a farla pagare ad entrambi. Mario con me aveva chiuso! E, alla ragazza di Luigi, avrei raccontato tutta la faccenda. Chissà se fu un bene o un male, ossia se questa punizione fu tale o addirittura un premio. Rimasti senza donne, Mario e Luigi avrebbero potuto continuare ad avere rapporti intimi tra loro. Probabilmente, è proprio quello che desideravano. Ad ogni modo, mai potevo immaginare che, ad una mia cara amica, di nome Loredana, sarebbe accaduta, di lì a poco, la stessa torbida situazione.


giovedì 16 dicembre 2021

Il giardiniere ne ha per lui e lei

Mi chiamo Salvatore. In quel periodo avevo bisogno di soldi. Fui contattato da un signore facoltoso di nome Alfred. Al primo incontro capì subito che quell'uomo gradiva attenzioni particolari oltre al normale lavoro di giardinaggio. Mia piacciono sia gli uomini che le donne per cui per me non fu un problema essere disponibile. Mi spogliai e lui mi prese subito il cazzo in mano smanettandolo. Poi lo prese in bocca spompinando per diversi minuti. Provai molto piacere e lasciai che mi leccasse anche il buco del culo. Eccitato, incominciai a scoparlo a pecorina sulle scale. Ma dopo un pò mi accorsi che non eravamo soli. Una bellissima ragazza, in raffinata lingerie, a poca distanza, stava spiando tutta la scena. Valentina stava con Alfred per soldi. A quell'uomo la passera interessava poco o nulla ma gli serviva per mostrarsi figo in pubblico e con i suoi amici. Sia lui che lei ammisero di non avere rapporti intimi tra loro e Valentina ci suggerì di proseguire per raggiungere l'appagamento. Sapere che una donna guardava mi turbò un pò ma mi eccitò allo stesso tempo. Alfred non se lo lasciò ripetere due volte e si fiondò con la bocca sul mio cazzo. Ormai al culmine del piacere schizzai in bocca all'uomo sotto lo sguardo vigile della ragazza. Poi fui io a prenderlo in bocca a lui, sempre in prossimità delle scale. Lo succhiai a lungo. Sembrava che Alfred non riuscisse a raggiungere l'oragsmo ma poi, all'improvviso, fiotti di sperma abbondante mi riempirono la bocca e il viso. Ripulì minuziosamente mentre Valentina, quasi divertita, commentava in modo ironico. Mi sentì sicuro di aver preso il lavoro, tutto sembrava perfetto ma l'uomo ammonì che non avrei mai e poi mai dovuto avere rapporti con la ragazza. Ci teneva alla sua figura di stallone per vantarsi in pubblico con gli amici. Se si fosse saputo in giro che la donna gli faceva le corna, lui mi avrebbe licenziato in tronco. La tentazione di disobbedire a quelle disposizioni era forte. Del resto, anche Valentina, trascurata troppo a lungo, non vedeva l'ora di fottere... peraltro con una bel ragazzo. Alfred era costretto spesso a partire per gestire i suoi affari internazionali. E così, appena si allontanò, entrai in camera da letto di Valentina. Ci baciammo, le leccai la figa e scopammo. Le feci una bella schizzata sulla pancia dopo averla trombata a missionaria. Ma poi Alfred sarebbe tornato e io avrei dovuto dedicare attenzioni a lui. Con Valentina conocordammo che, per evitare rischi, quando c'era Alfred, avrei avuto rapporti intimi solo con lui in modo da destare meno sospetti possibili. Non mi dispiaceva quell'andazzo. Guadagnavo bene e, a turno, fottevo lui e pure lei, quella gran gnocca. Ma quasi tutte le belle favole sono destinate a naufragare miseramente. Una volta facemmo male i conti e Alfred tornò prima del previsto, un classico. Sorprese me e Valentina a letto insieme. Di colpo persi il lavoro e anche lei. Fu una doccia fredda ma quel periodo trasgressivo, durato alcuni mesi, lo ricordo sempre con grande piacere.


mercoledì 15 dicembre 2021

Un elettricista di troppo

Mi chiamo Cinzia. Claudio, il mio ragazzo, nonchè convivente, è molto geloso. In realtà ha i suoi buoni motivi per esserlo dal momento che sono una bella bruna intrigante. Una mattina Claudio era uscito per lavoro. Mi trovavo da sola a casa quando suonò alla porta l'elettricista di nome Giacomo. L'operaio doveva sistemare un problema all'impianto di casa. Dopo aver risolto il guasto, Giacomo cominciò a fissarmi in modo insistente. Era evidente che volesse scopare ed io, da gran troia, non mi sarei certo tirata indietro. Ma gli imprevisti, nella vita, sono sempre in agguato. Proprio nel momento in cui ero pronta a dargliela, rientrò Claudio all'improvviso. Accorgendosi degli sguardi che l'elettricista mi rivolgeva, stava per partire con una scenata di gelosia. Fu allora che mi si accese la lampadina e, con disinvoltura, spiegai che Giacomo, in realtà, era omosessuale. E che, anzi, attendeva ansioso il ritorno di Claudio per conoscerlo. La tensione cominciò a stemperarsi ed io, con maestria, iniziai a sbocchinare Claudio. L'elettricista assecondò la mia scenata. Non voleva di certo avere problemi con Claudio. Ma tutto ciò gli sarebbe costato caro. Eh si, perchè Claudio non era del tutto convinto delle mie spiegazioni. Si rassicurò solo quando Giacomo gli fece un pompino. Poi ci fu un tandem sbocchinatorio: lo succhiai io a Claudio mentre l'elettricista gli leccava con cura le palle. Il ragazzo mi fottette a pecora mentre smanettavo e succhiavo il cazzo di Giacomo. Claudio era curioso, voleva sapere con quanti ragazzi era stato Giacomo. Quest'ultimo rispose in modo vago. Il piatto forte arrivò quando Claudio impalò Giacomo a candela. Si meraviglio trovando il buco del culo piuttosto stretto. Era normale dato che Giacomo, fino ad allora, non lo aveva mai preso nel culo. Anche lì improvvisai sostenendo che l'elettricista non scopava da molto. Claudio sembrò convincersi e intanto ci pensò lui ad allargare il culo dell'ospite a suon di colpi di cazzo. Mi sorpresi nel notare che, tutto questo, a Giacomo sembrava piacere parecchio. Claudio proseguì ad inculare Giacomo a pecora mentre quest'ultimo mi leccava la figa. E così mi fece venire. Claudio, colto da un raptus di altruismo, concesse a Giacomo di scoparmi a pecorina. Non temeva più l'elettricista, convinto della sua omosessualità. E così, finalmente, il povero Giacomo potette realizzare il suo desiderio di scoparmi ma solo dopo averlo preso abbondantemente nel culo. Intanto succhiava il cazzo a Claudio che, in preda all'amplesso, gli sborrò in bocca. Ci pensai io a far godere l'elettricista, succhiandogli il cazzo fino all'orgasmo. Fu davvero una bellissima chiavata in tre e il mio ragazzo non ha mai saputo la verità. E' un bene perchè, casomai avessi di nuovo bisogno dell'elettricista, potremmo ripetere l'esperienza.            


martedì 14 dicembre 2021

Stregati dal pissing

Fareste mai qualcosa di diverso dal solito o, in altre parole, il vostro partner vi ha mai sorpreso nell'intimità conducendovi in una situazione che non vi aspettavate? E se si, vi è piaciuto oppure no? Cosa hanno in comune queste quattro storie? Di sicuro la passione per il sesso ma, nondimeno quella per il pissing. Ma queste persone, come sono arrivate a tutto questo? Siete curiosi di saperlo. Ebbene, scopriamo le carte. La prima è una coppia etero e lei ha una grande passione per il pissing. Lui non lo sà ancora e nemmeno lo immagina. Sul più bello di una scopata a pecorina, lei comincia ad urinare come una pazza sul pene del ragazzo. E continua a farlo pure in altre posizioni. Lui non se lo aspettava proprio che la ragazza avesse certi gusti. Ma il calore della pipì è così stimolante che lui, alla fine, gode lo stesso e finisce per sborrarle in bocca. Nella seconda storia troviamo un'altra coppia etero. Anche qui il maschio è ignaro delle passioni nascoste della ragazza che, all'inizio di un rapporto intimo, sembra non evidenziare nulla di particolare. Poi, però, mentre lui le sta amorevolmente leccando la figa in una posizione da 69, si alza di colpo lasciando partire un copiossissimo getto di piscio che allaga il petto del ragazzo più che mai sorpreso. Ma anche qui, dopo poco, il cazzo esplode nella bocca di lei che assapora lo sperma compiaciuta. E che dire della terza storia? Due bellissime amiche, una bionda, l'altra mora. Probabilmente si piacciono da sempre, ma nessuna ha mai avuto il coraggio di ammetterlo e di proporsi all'altra. Finchè, un bel giorno, la brunetta, amante del pissing, nota che la sua amica non riesce a trattenere la pipì bagnando vistosamente i jeans. Quella è la molla che fa scattare la libidine. Ed ecco che la mora comincia a provocare la bionda che non è insensibile ai richiami sessuali, seppur della stessa natura. Il pantalone della bionda va tolto, è troppo bagnato. La mora ne approfitta per baciarle il sedere. La brunetta è troppo eccitata e finisce anche lei per bagnare il jeans. A quel punto non resta che spogliarsi completamente e andare in bagno a liberare tutte le voglie. A turno bevono l'una l'urina dell'altra. Poi si passa alle leccate di fica, di culo, ai dildo, ai baci. Entrambe raggiungono l'orgasmo e sono felici di aver riscoperto la loro amicizia in modo diverso, più carnale. E così anche la bionda è affascinata dal pissing, le piace così tanto che finisce per raccontare la sua esperienza al cugino che ama i ragazzi. E così arriviamo all'ultima storia. Il ragazzo biondo è solito dare passaggi agli sconosciuti nella speranza che questi ultimi abbiano i suoi stessi gusti sessuali. Col ragazzo moro, raccolto per strada in una zona sperduta gli và proprio bene. Il moro sega dapprima il biondo. Poi finisce per propinargli un lungo e focoso bocchino prima di farselo mettere beatamente nel culo. Il biondo, al culmine dell'eccitazione, sborra in bocca e in faccia all'autostoppista. Il moretto, però, non si aspetta di ricevere, dopo la sborra, un colossale getto di piscio che gli fa letteralmente la doccia. Dopotutto i suggerimenti di una cugina vanno sempre messi in atto... E voi? Vi fareste pisciare addosso o in bocca dal vostro partner?

prima coppia etero...     










seconda coppia etero...









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