mercoledì 15 maggio 2024

Pissing senza freni

Mi chiamo Sonia. Se sono diventata piuttosto maiala è sicuramente grazie alla mia amica bionda Vanessa. La sua maialaggine si manifestò in maniera acuta a casa sua. Io stavo cercando di studiare quando lei si avvicinò con un contenitore pieno di panna montata. Bhè, mi disse che sarebbe servito a risvegliare i miei sensi. Intanto mi toccava le tette leccandomi il viso. Quando le suggerì che poteva sfogarsi con un uomo, mi rispose di non averlo e ribadì che nemmeno io stavo con qualcuno. Mi ritrovai con il suo dito in bocca pieno di panna che finì pure su un capezzolo. Mi baciò il culo a pecorina. Poi, mi leccò la figa a missionaria, invogliandomi ad urinare nella sua bocca. Dopo di ciò, ci mettemmo ad urinare entrambe sul tavolo della cucina allagandolo. E pisciavamo pure una contro l'altra come due cretine. Vanessa gradì che la spanassi col dildo e glielo piazzai nella patata. Lei, invece, preferì usare un dildo anale nel mio culo. Me lo infilò a pecorina, poi lo presi da sola a candela mentre lei mi leccava il viso, da gran troietta. Dopo, Vanessa cominciò ad urinarmi addosso, intimandomi di bere. Mi bagnai completamente. A quel punto si mise a leccare la sua urina dalle mie tette. Quando concludemmo la bizzarra esperienza, il tavolo era diventato ormai un autentico mare del piscio di entrambe. Aiutai Vanessa a pulirlo, in attessa della prossima avventura.

pissing

Massaggi intimi con la nera

Mi chiamo Lidia. Sono una giovane massaggiatrice. Le giornate al Centro Benessere non scorrono sempre uguali, molto dipende dalla clientela. Quando sono fortunata e incontro persone affascinanti come Jessica, una ragazza di colore, il tempo vola. Il sangue cominciò a ribollirmi appena le toccai il sedere tonico. Cercai di essere professionale, le massaggiai il collo, la schiena, i piedi, le gambe, il seno. Ma non resistetti alla tentazione forte di slinguazzarle la passera. Lei non se lo aspettava ma le piacque. Fu così felice da ricambiare, leccandomi a sua volta. Poi io ripresi, leccandole la passera a pecorina e lei fece lo stesso con me ma con più intensità, dato chee mi ficcò la lingua nel culo mentre mi sgrillettava la passera con le dita. E così, concludemmo in bellezza posizionandoci a 69 sopra il lettino: io stavo sopra e lei sotto. Il lecca lecca reciproco portò ambedue a splendidi amplessi. Un bacio passionale fu la ciliegina sulla torta di quella splendida mattinata.

massaggi


La badante perversa

In un rapporto dove c'è una sostanziale differenza di età, spesso si può presupporre che, una delle due parti resti nella relazione principalmente per una questione di convenienza economica. Si pensi ad uomini di una certà età che si intrattengono con donne molto più giovani di loro. E' proprio il mio caso! Sono Ramona, una ragazza mora di origini rumene. La mia specialità è fare la badante di anzianotti benestanti. Ma non dipingetemi subito come un'approfittatrice senza scrupoli. Sono così troia da trovare spunti di piacere anche con i vecchi, eh si! E poi, alcuni di questi sono ancora piuttosto arzilli, come il signor Domenico. Dopo baci, pompini, e leccate di fica, l'uomo era solito scoparmi ma, per godere appieno, chiedeva sempre un trattamento speciale. E così, finiva a pecora con me che gli leccavo il buco del culo. Ma la perversione porta altra perversione, per cui non resistevo alla tentazione di spanargli il buco del culo con il manico della mia fidata spazzola. La situazione non poteva che culminare con le sue abbondanti eiaculazioni ed io, soddisfatta, che gli mordevo le natiche. Meritava queste attenzioni il sig. Domenico, visto che, estasiato dalla sottoscritta e dalle sue "prestazioni professionali", decise di lasciarmi, dopo il decesso gran parte dei suoi beni, scatenando le ire dei parenti, per la serie: "Ha lasciato tutto a quella zoccola rumena!". Bhè, dai, non penso solo ai soldi, infondo si è anche divertito! Pace all'anima sua! 

rumena

martedì 14 maggio 2024

Apparenti spasimanti

Sono Fiona. Credevo di essere contesa tra due ragazzi ma mi sbagliavo! Non ero io l'oggetto del desiderio ma piuttosto la folla passione che scattò tra di loro dopo aver bevuto del vino rosso. E così capì subito che quella serata avrebbe preso una certa piega. I due si baciarono, dopodichè uno succhiò l'uccello dell'altro, prima di farselo a candela e a pecorina. Il ragazzo scopato, alla fine, prese tanta bella sborra in faccia.


La madre porcella del mio convivente

Mi chiamo Marianna. Fondamentalmente, questa è una storia incestuosa ed assurda della quale io non sono la protagonista principale. Condivido l'appartamento con Mauro. Siamo entrambi studenti Universitari. Pensavo di piacere parecchio a Mauro ma, pian piano, mi resi conto che aveva maggior interesse per un'altra persona. Forse avrei accettato di più se fosse stato frocio ma non che avesse una tresca addirittura con Angela, la madre! Eppure, mi parlava spesso di lei, di quanto fosse speciale. Sapevo soltanto che questa donna era vedova ma non la conoscevo di persona. Un giorno, tornai prima del previsto dalla Facoltà e assistetti ad uno spettacolo indecente seppur non privo di fascino. Mauro si stava sbattendo una donna tettona molto più grande di lui. Inizialmente, pensai che avesse pagatto una prostituta per divertirsi. Ma poi, quando mi misi ad origliare, durante la loro intimità, capì che si trattava di quella troia della madre. Con la più totale disinvoltura, la donna si lasciava trombare a pecorina, a cavalcioni. E lui, per giunta, era eccitato come un toro! Alla fine, lei gli fece pure un bel bocchino e ricevette la sborrata copiosa sulle tette. A quel punto, entrai in scena io per cercare di dialogare con la signora. Ma lei mi fece subito capire che non sarei stata la femmina più importante per il figlio, sarei venuta sempre al secondo posto. Inoltre, mi fece notare di avere una scarsa taglia di reggiseno. Sul mio culo non ebbe nulla da ridere (almeno quello!) ma purtroppo, a differenza sua, non so cucinare e sono meno brava a spompinare. Dunque, altri punti a sfavore. La madre viene a trovare il figlio quasi quotidianamente e si fanno delle grandissime scopate. Ogni tanto, il cazzo lo riserva anche a me ed io mi accontento di essere la seconda scelta perchè sono troppo innamorata di quello stronzo! 


Scommettendo sul culetto del ragazzo

Mi chiamo Eliana. A volte mi viene voglia di fare la porcellina, di uscire fuori dagli schemi. Scommisi una pizza con un'amica, di nome Viviana, che sarei riuscita a fare godere Marco, il mio boyfriend, sollecitandogli l'ano. Non era scontato perchè lui pareva un etero convinto ma la sfide difficili mi appassionano. Il mio ragazzo era solito fare il riposino pomeridiano. Era il momento buono per andargli a stuzzicare il culetto. Naturalmente non se lo aspettava. Dissi a Viviana di rimanere a spiare dietro la porta. Marco stava sdraiato a pancia sotto, l'ideale per realizzare la mia fantasia. Gli abbassai le mutande, accarezzai le natiche, poi gli leccai il buco del culo. Avvertì tutto il suo disagio ma avevo intenzione di proseguire. Gli succhiai il pisello per toglierlo qualche momento dall'imbarazzo. Poi, però, ripresi a leccare l'ano a missionaria e, poco dopo, affondai con il dito. Diceva blandamente di no, ma io continuai leccandogli il culo a pecorina mentre segavo il cazzo. A sorpresa subentrò Viviana che, evidentemente, presa dalla situazione, non volle più restare dietro la porta. L'imbarazzo di Marco fu enorme ma godeva per cui non si oppose più di tanto alla presenza nella stanza di un'altra donna. Sempre a pecora, lo spompinai, poi lo feci girare pancia sopra e proseguì il chinotto. Contemporaneamente, gli fistavo il sedere col dito con assiduità. A dispetto dell'iniziale ritrosia, desiderava chiaramente che andassi avanti fino alla fine. Viviana alluse che, in quel momento, Marco, nell'eccitazione, si sarebbe preso pure qualcos'altro, magari un oggetto o addirittura un bel cazzo e io condivisi questo pensiero trasgressivo. La copiosa sborrata, che arrivò addirittura a bagnarmi il viso, testimoniò, in modo palese, ineccepibile, il piacere profondo provato dal ragazzo. Eccitate dalla situazione, io e lei demmo al mio ragazzo della puttana e della zoccola e lui ci godette pure, mentre continuava a eiaculare senza freni...


Nero incula coppia

Mi chiamo Gisella. Non mi aspettavo certo che Renato, il mio ragazzo, fosse un maschio Alfa. Dopo un mese di frequentazione, non avevamo mai scopato. In realtà, c'erano stati solo baci, seghe, pompini e qualche leccata di fica. Per cui, quando Renato mi disse di desiderare un maschio di colore, non mi meravigliai troppo e organizzai subito un incontro a tre. Tom, un ex pugile, aveva davvero un gran bel cazzo che poteva far felici entrambi. Renato glielo succhiò con gusto, prima di farsi spaccare il culo a pecorina. Poi, il nero inculò me. Io e Renato ci baciammo, intanto il nero mi leccava la figa e scopava, contemporaneamente, il mio ragazzo. Tom inculò Renato nuovamente alla pecorina mentre quest'ultimo mi leccava la figa. Alla fine, il nero mi inculò di fianco mentre Renato continuò a leccarmela finchè godetti. Il nero sborrò e ci schizzò in faccia dandoci delle troie. Intanto, Renato venne masturbandosi. Fu un'esperienza meravigliosa che contiamo di ripetere al più presto!

nero

L'ometto di casa

Mi chiamo Francesca. Mio padre, a un certo punto, decise di intraprendere una storia con un'altra donna e così, dopo il divorzio, a casa, ci ritrovammo io, mia madre Lara e mio fratello maggiore Vincenzo. Spesso Lara era impegnata al lavoro in Ufficio per cui rimanevo diverse ore in compagnia di mio fratello. O meglio, Enzo se ne stava incollato davanti al portatile a visionare materiale pornografico. Un giorno, mi avvicinai a lui e tentai di spiegargli che non poteva continuare a imbottirsi di quella robaccia (di sicuro ciò innescò la miriade di porcate che scaturirono in seguito). Mi resi conto che, nella fattispecie, stava visionando una scena Lesbo. Disse che se non fossi stata così prevenuta, avremmo potuto guardare insieme certi contenuti sensibili. Lo vedevo preso, il cazzo si alzava spaventosamente dentro il jeans. Disse che per lui qualsiasi video andava bene pur di godere. A un certo punto lo tirò fuori e con le dita mi sfiorava le gambe. Io, intanto, avvertivo un prurito tra le gambe. Mi leccò sopra le mutandine e non fu affatto spiacevole. Poi ci passò il cazzo e, alla fine, me lo spinse nella figa. Sapevo che era sbagliato ma mi piaceva. In seguito, mi sfilò le mutandine a pecorina per infilarci il cazzo ormai durissimo. Mentre le immagini del filmetto scorrevano, evidenziando I gemiti delle ragazze coinvolte bella scena, lui mi chiavo' con impeto a candela e a missionaria. Mi sentì una gran troia e ancor di più quando mi confidò di voler riservare lo stesso trattamento a nostra madre! Stavo elaborando tale perversione ma non riuscì a soffermarmici troppo a lungo dato che lui seppe distrarmi schizzando copiosamente la vagina in preda al bollente orgasmo. Nei giorni seguenti, Vincenzo divenne particolarmente morboso nei confronti di mia madre. Si nascose addirittura in bagno per osservarla tutta nuda. Lara, a quel punto, cercò di capire il momento delicato che stava attraversando il figlio. Ma il dialogo non fece altro che accendere maggiormente il fuoco e così anche Lara "cadde" urlando di piacere sotto i colpi della verga implacabile di mio fratello. Se la sfondò a candela e a pecorina, tenendola per i capelli, e le diede una ripassata finale pure a missionaria, prima di riempirla di sborra su tette e figa. Naturalmente, mentre se la scopava, le disse che si era fatto pure me. Da quel momento divenimmo irrimediabilmente le sue troie, le sue puttane da monta. Era lui il maschio di casa, quello col cazzo duro pronto a soddisfarci, a farci sentire donne. Bhe, il pomeriggio si sbatte me, poi, la sera, quando mia madre torna da lavoro, le riserva la dose giornaliera di randello. Mio fratello è un porco, è vero, ma ha pure un cazzo da superdotato!


lunedì 13 maggio 2024

Il premio Aziendale

Mi chiamo Alessandra. Sono una segretaria d'azienda. Non sono particolarmente carina e amo le donne. In realtà, sono cotta della mia superiore, la d.ssa Giulia Giorgi. Quando l'Azienda vinse un importante premio, fui felicissima. Alla conferenza stampa c'era anche il sogio maggioritario, il sig. Leo, un autentico coglione. Anche lui è invaghito di Giulia e fu così sfacciato da palparle il culo durante la premiazione. Andai su tutte le furie e piansi sperando che nessuno, nemmeno tra i giornalisti, si fosse accorto di nulla. Mi allontanai ma Giulia mi venne dietro. Le chiesi se loro due avessero una relazione ma lei rispose di no e mi pregò di seguirla in bagno. Credevo volesse parlarmi, invece passò subito ai fatti. Mi fece mettere a pecora. Abbassate le mutandine, insalivò le mie fessure e mi leccò il buco del culo affermando che questo mi avrebbe calmata. In realtà ero in estasi, non me lo sarei mai aspettato. Poi volle essere ricambiata ed io le leccai la vagina con foga e gusto. Avevo sognato per mesi un momento del genere. Fui così focosa da far giungere la bella Giulia all'orgasmo Proprio in quel momento sublime, arrivò quel coglione di Leo, che aprì di scatto la porta del bagno delle donne e ci trovò in quella situazione. Il porco tirò subito fuori il cazzo e devo ammettere che teneva un grosso randello tra le gambe. Ne restai quasi affascinata, pure preferendo di gran lunga le donne. Ma Giulia lo mise in riga, disse che doveva uscire fuori dalla toilette femminile. E così glielo rimettemmo nei pantaloni. Una volta tornati in sala, lui, rabbioso per non aver scopato, ci diede delle zoccole buone a nulla, affermando che il premio lo meritava lui. Bhè, se fosse meno stronzo, qualche volta potremmo pure provarlo il suo cazzo, in fin dei conti, magari in tandem!


Due massaggiatrici per una cliente

Mi chiamo Rossella. Ero approdata da poco in un Centro Benessere. Fu lì che conobbi Floriana la bionda, una massaggiatrice più esperta della sottoscritta. La collega era piuttosto gelosa del suo pacchetto clienti, specie quello femminile, e cercava di tenermi lontana. Ricordo bene quel giorno in cui arrivò nella struttura una distinta signora accattivante con i capelli corti di nome Miriana. Chiesi a Floriana di aiutarla con la donna ma lei mi escluse totalmente. Mi misi a spiare dietro la porta e mi resi conto che Floriana ci provava spudoratamente con la cliente. Non potevo permetterle di godersi da sola tutta la "torta" e così, mentre stavano praticamente per passare all'azione, aprì la porta di colpo minacciando di scatenare uno scandalo a meno che non avessi fatto parte anche io del gioco. La signora di certo non voleva incorrere in figure di merda varie e tantomeno la bionda. Così, a quel punto, facemmo l'amore in tre sopra al lettino. Fu Floriana a venire per prima, grazie alla lingua della signora. Poi, Miriana si occupò del mio piacere mentre io mi dedicavo a quello della collega esplorandole pure il buco del culo. Bhè, quella mattina ci fu più un massaggio alle fessure che alle altre parti del corpo.      


sabato 11 maggio 2024

Incesto per caso

Mi chiamo Rosaria. Sono una donna separata ed abito con mio figlio Eddie. Mi piace chattare ma, proponendomi come donna, ero costretta a subire le insistenze degli uomini che cercavano incontri o, come minimo, chiedevano il numero di telefono. Per cui, ad un certo punto, decisi di continuare a chattare fingendomi uomo. In tal modo, riuscivo ad ottenere un appagamento sessuale virtuale senza complicazioni. Lo feci con vari soggetti, prima di soffermarmi su un tipo che mi intrigò di più. Diventò una costante, chattavamo praticamente tutte le sere. Non potevo mai immaginare che la persona dall'altra parte del video fosse mio figlio! In effetti, la verità non sarebbe mai venuta fuori se Eddie, una sera, non si fosse confidato con me mentre ce ne stavamo sdraiati sul letto. Quando rivelò il nick della persona con cui si intratteneva su internet, capì che ero io. Glielo dissi ed entrambi condividemmo lo stupore di una situazione del genere ma anche il notevole livello di eccitazione. Finimmo per spogliarci ed io gli succhiai il cazzo. Dopodichè, lui mi scopò splendidamente sul lettone di fianco, a cavalcioni e a candela, per concludere con una pecorina meravigliosa. Al culmine del piacere, Eddie mi sborrò copiosamente sul culo e perfino sulle autoreggenti. Eddie volle continuare a chattare, gli piaceva l'intrigo che si era venuto a creare. Bhè, nella chat sono Rosario ma poi, quando ci trasferiamo in camera da letto per scopare, divento Rosaria. Se non fosse stato per il malinteso della chat, probabilmente io e mio figlio non avremmo mai cominciato a scopare.   


La regina del quartiere

Mi chiamo Viola. Ero la Regina incontrastata del quartiere, gli uomini sbavavano per me. Avevo solo l'imbarazzo della scelta per prendere tutti i cazzi che desideravo. Ma quest'equilibrio sarebbe cambiato a breve. Una nuova dama, Miriam, venne ad abitare nella zona, una ragazza mora, bellissima di viso e, soprattutto, con due tettone più grosse delle mie. Cominciai a perdere colpi, l'attenzioni dei maschi era rivolta completamente a lei. Lo ammetto, ero gelosa ma, allo stesso tempo, quella tipa mi affascinava. D'impulso andai a casa sua con l'intento di litigare ma, quando la vidi, il sangue mi bollì e non per la rabbia ma, piuttosto, per una torbida eccitazione. Le feci i complimenti per le tette e ci slinguammo. Lei apprezzò. Poi leccò le mie e disse che non erano affatto male. In quel periodo le apprezzava solo lei! Notò i miei turbamenti e disse che non dovevo farmi il sangue amaro. Ci pensò lei ad addolcirmelo prima con due dita nella fica e poi con la lingua. L'orgasmo fu spettacolare. Volevo assolutamente ricambiare e così le insalivai i buchi a pecorina. Feci scorrere la saliva dal culo alla vagina. Poi la leccai perbene a missionaria e, alla fine, presa tra un misto di euforia e rabbia latente, le spanai la passera con ben quattro dita. Miriam sussultò e sbrodolò come una cagna in calore. Lei è la numero uno ma le dimostrai di saperci fare a letto. Spero che diventeremo amiche invece di farci stupidamente la guerra. 


Il talento occulto della figlia

Mi chiamo Manuela. Mia figlia Rossana, come molte ragazze di oggi, non dava assolutamente una mano in casa. Faccende come lavare, stirare, cucinare erano terra sconosciuta per lei. Ogni tanto la rimproveravo ma lei se ne fregava altamente. Finchè, un giorno, dopo l'ennesima ramanzina, accade qualcosa. Lei ammise di essere svogliata sulle mansioni domestiche ma espresse tutto il suo amore nei miei confronti. Finì in un abbraccio e poi mi chiese di perdonarla. Sembrava finita lì ma lei, d'impulso, mi baciò sulle labbra palpando contemporaneamente le tette. Non immaginavo certo di essere approcciata da mia figlia adolescente che, con disinvoltura, mi leccò pure i capezzoli. Mi sfilò le mutandine e mi leccò a pecorina. Mosse così bene la lingua che arrivai alla grande. Mi sembrò esperta e infatti lei disse di aver già sperimentato con coetanee. Del resto anch'io, ai tempi della Scuola, vissi situazioni simili. Toccò a me leccare la passerina di Rossana. Lo feci dolcemente e lei, molto eccitata, se ne venne quasi subito. Poi, però, tornò alla carica. Mi chiese se gradissi il bis ma non arrivai nemmeno a rispondere che lei iniziò a leccarmela a missionaria mentre stavo seduta sulla spalliera del divano. Poi mi fece girare a pecorina e continuò splenidamente a leccare. Alla fine, si stese sul divano e me la leccava da sotto mentre si masturbava. E così arrivammo tutte e due all'orgasmo. Bhè, mia figlia non saprà sbrigare le faccende di casa ma a leccare la figa è un portento!  

mamma

venerdì 10 maggio 2024

Corteggiata dall'amica in modo implacabile

Mi chiamo Lia. Gli orgasmi più intensi li raggiungo con la mia migliore amica, Diana. In realtà, non mi ero mai accorta che lei mi desiderasse. Il suo corteggiamento fu lento e implacabile e partì da lontano. Eravamo entrambe fidanzate quando mi propose di scopare in quattro in quanto sarebbe stato più eccitante, secondo lei. Ero scettica a riguardo ma accettai. Quando prendemmo il cazzo, i nostri maschi ci incitarono a baciarci tra noi e così, messe a pecorina, facemmo un bel lingua a lingua caldo. Fu quello che mi intrigò di brutto. Nei giorni seguenti, a Diana dissi che, infondo, i nostri compagni erano un tantino rozzi e volgari. Lei rispose subito che potevamo farne a meno e mi coinvolse in una lesbicata da paura. Mi masturbò con i piedi, mi leccò le calze ed io andai in estasi. Quando spalancai le gambe, la sua lingua saettò implacabile a soddisfare il mio clitoride infuocato. Fu lì che rivelò di essere sempre stata focalizzata su di me. Non volevo che si fermasse per nessun motivo al mondo. Esplosi di piacere in un orgasmo intensissimo mentre mi leccavo le labbra come una gran troia. Diana sorrise soddisfatta. Penso che solo lei sia capace di farmi sentire in questo modo, a letto.


La Credibilità dell'Albergo

Mi chiamo Lucia, faccio la cameriera in un Hotel. Io e la mia collega, Miranda, ne vediamo di ogni tipo. Col tempo, a furia di aver a che fare con le persone, si riescono a capire tante cose. Riconosciamo subito le coppiette clandestine. Nella magior parte dei casi si tratta di uomini con donne. Ma, alle volte, si verificano delle eccezioni. Ad esempio, ricordo bene quei due giovani maschi che chiesero una camera matrimoniale per la notte, affermando di essere dei rappresentanti. Io e Miranda, capimmo subito che stavano lì per fare altro. Quando il mattino seguente aprimmo la porta per effettuare le pulizie, li trovammo presi nel meglio di un approccio sessuale. Si baciavano e poi uno leccava il cazzo all'altro. Siamo curiose e restammo a guardare. Così assistemmo ad una colossale inculata a pecorina che proseguì inesorabile a candela. Quegli uomini non ci degnarono di uno sguardo. Il maschio attivo voleva che ce ne andassimo ma noi decidemmo di rimanere fino alla fine. Il ragazzo penetrato venne di brutto senza nemmeno toccarsi, poi ricevette un fiume di sborra in bocca e in faccia dall'altro. Aspettammo che i due si ricomponessero e ci spostammo da un'altra parte. Lì, Miranda venne presa da una raptus e insistette per leccarmi la figa. Pure io ero abbastanza calda e glielo lasciai fare. Piacciono ad entrambi gli uomini ma quella volta, surriscaldate dalle visioni precedenti, facemmo le porcelle tra noi anche se l'iniziativa partì decisamente da lei! Leccò da assatanata ed io raggiunsi l'orgasmo. Poi, ci baciammo nude. Una volta rivestite, Miranda cercò di giustificarsi ma io la tranquillizzai spiegando che quella vicenda sarebbe restata segreta come tutte quelle che accadono in Hotel. Intanto, dovevamo andare a pulire la camera dei maschi. Non facemmo in tempo, il Direttore ci anticipò e chiese cosa fosse quell'odore intenso di sborra. Io risposi che, evidentemente, quei due non erano dei semplici rappresentanti... Il direttore arrossì e ci diede delle malpensanti. Poi sentenziò: "Ci mancano solo i clienti ricchioni ad infamare la credibilità dell'albergo!". Miranda commentò: "Direttore, non sia mai se ci fossero pure le cameriere lesbiche!" e mi fece l'occhiolino. Il direttore replicò: "Dio ce ne scampi!".   

baci

Un condominio sui generis

Sono una ragazza che abita in un condominio molto particolare. Mi chiamo Giorgia. Forse, e dico forse, il mio ragazzo, Max, è l'unico maschio etero nel Palazzo. Infondo, lì dentro, siamo tutte persone mentalmente aperte al sesso. Quello che diede il via ad una girandola di emozioni, ovvero un'orgia, fu un evento particolare. Mimmo, amico del mio ragazzo, manifestò un interesse notevole per il nuovo arrivato, un giovanotto di colore di nome Robbie. Due donne particolarmente troie, una matura, Gisa, e l'altra con gli occhiali, di nome Alessandra, decisero di stuzzicare il neretto e gli tirarono fuori il cazzo in modo che Mimmo potesse ciucciarglielo. Robbie non si negò ed il pompino proseguì gagliardo per un tempo interminabile. Intanto, Gisa faceva la troia col mio ragazzo e, dopo averlo segato, si fece pure scopare. Mimmo continuava a spompinare il nero e anche altre due ragazzi, Mark e Pitt, si misero a fare la stessa cosa tra di loro. Intanto, Gisa succhiava l'uccello durissimo di Max che sarebbe esploso di lì a poco. Alla fine, i maschi si scambiarono posizioni. Robbie si mise a spompinare Mark mentre Pitt lo ciucciava a Mimmo. Ci fu un trittico di sborrate in bocca micidiali. Da allora, queste "riunioni di condominio" sono diventate molto frequenti.  



Il parrucchiere poco virile

Mi chiamo Elvira. Sono abituata a ricevere pochi no dagli uomini ma, qualche volta, capita. Probabilmente, mi lanciai troppo sparata nel tentativo di sedurre un nuovo parrucchiere di nome Antonio. Eppure i presupposti c'erno tutti. Mi presentai al Locale con tanto di bodystocking a rete e scarpe gialle col tacco, con cosce in bella evidenza. Prima gli chiesi di sistemarmi i capelli. Poi, alzai il tiro, proponendogli spudoratamente di depilarmi la zona intima. Non fece troppe difficoltà, per cui pensai che ci stesse, che avesse afferrato il messaggio provocatorio. Spruzzò la schiuma, poi passò delicatamente la lametta. Ero già calda ma vedevo che lui non si muoveva affatto, eppure gliel'avevo messa in faccia! Lo incoraggiai a toccarmi il seno ma lo fece tiepidamente. Stizzita, glielo presi in bocca ma non induriva... Lui, a quel punto, ammise di essere gay. Non aveva senso continuare e così mi fermai. Mi suggerì di prendere contatti con la manicurista per trovare maggiori soddisfazioni. Incuriosita mi recai a casa della ragazza, di nome Laura. La tipa mi spiegò che Antonio prediligeva una clientela maschile e, spesso, lo castigavano pure i compagni di quelle poche clienti donne. Bhè, fortunatamente, Laura seppe prendersi cura della sottoscritta. Mi fece intendere che mi avrebbe fatta rilassare, prima di mettermi lo smalto sulle unghie. E così, aprì le gambe e lasciai che lei mi leccasse accuratamente la vagina, fino a raggiungere l'orgasmo. Restai delusa dal parrucchiere, è vero, ma di certo non dalla manicurista!     

parrucchiere

giovedì 9 maggio 2024

Pizza infuocata a domicilio

Mi chiamo Sara. Mi accingo a raccontarvi una vicenda intrisa di zozzerie che risale al periodo in cui effettuavo le consegne a domicilio per conto di una pizzeria. Al locale ero l'unica donna per cui, spesso, soddisfavo le voglie del cameriere e del pizzaiolo. Poi, un giorno, consegnai la pizza ad un'avvenente signora mora che abitava in una palazzina elegante. Non mi aspettavo che la donna, di nome Luciana, mi chiedesse di farle compagnia. Non voleva consumare la pizza da sola e così insistette affinché restassi a consumarla con lei. Dovevo effettuare altre consegne ma, di fronte alla sua allettante offerta, di ben 100 euro, che copriva giorni di mance, accettai. Dopo aver mangiato, infilò una mano nelle mie mutandine e mi esortò a spogliarmi. Per 100 euro, questo ed altro! Ci baciammo, poi, sedute sul letto, mi raccontò un po' la sua storia. In pratica, il suo ex desiderava che lei sperimentasse il sesso saffico e fece in modo che accadesse. Dopo di ciò, Luciana era rimasta decisamente affascinata dalle femmine. Da parte mia, le raccontai della situazione del locale. Poco le importava dei maschi, gradiva le mie coccole. Mi piace il cazzo ma come non accarezzare le sue belle tettone da dietro. Le leccai anche i capezzoli. Poi, lei mi tolse le mutandine e mi leccò la passerina. Feci con lei la stessa cosa, dopo averle sfilato le mutande rosse. C'era chimica tra noi, strofinammo divinamente le fiche. Poi finimmo divinamente a 69. Gli orgasmi bollenti si susseguivano. Dopo, ci demmo dentro con il dildo che lei tirò fuori all'improvviso. Lo usò prima nella mia topa, poi io penetrai lei che se ne stava a pecorina e poi, con due falli, ci stuzzicammo a vicenda. Giocammo per tutta la notte, fino all'alba. Luciana si raccomando' di tenere la vicenda segreta. Gli incontri proseguirono: facevamo sesso ogni qualvolta le consegnavo la pizza. Ma saltavo troppe consegne e I ragazzi della pizzeria si insospettirono. Vuotai il sacco e quei due, eccitati, si misero in testa di accompagnarmi a casa della donna. A quel punto, il pizzaiolo si fiondò sulla signora, mentre io lo prendevo nel culo dal cameriere. Per Luciana l'uomo non è il massimo ma si lasciò scopare lo stesso. Dopotutto, un bravo pizzaiolo merita un adeguato riconoscimento. Nella libidine, ci si può lasciare andare oltre ogni limite. Il cameriere esaltò la pratica del sesso anale. A quel punto, maliziosamente, gli chiesi se gli piacesse solo metterlo nel culo o anche eventualmente riceverlo. Il ragazzo spiegò di essere talmente eccitato da poterci stare perfino col pizzaiolo. Quelle esternazioni non furono altro che uno splendido assist per la signora che, seppur stimolata dal cazzo, non vedeva l'ora di restare da sola con me. In effetti, li spingemmo, con sottile malizia sul lettone uno tra le braccia dell'altro, in modo che interagissero. E così il pizzaiolo lo piazzò in culo all'altro a candela. Non li avevo mai visti accoppiarsi tra loro e devo ammettere che fu una trasgressione davvero eccitante. I due si fecero una bella chiavata alla "boscaiola", per restare in tema, mentre io e Luciana limonavamo divertite. Il pizzaiolo riempì di seme l'ano del collega. Dopodiché, il cameriere, estasiato, mi sborrò in bocca liberando definitivamente i coglioni. Per fortuna, il proprietario della pizzeria non seppe mai delle menate a casa della cliente, altrimenti ci avrebbe cacciati, tutti e tre, a calci nel sedere dal locale.

pizza

Disponibile con la prof

Mi chiamo Lisa. A Scuola non mi andava di studiare. Accumulai insufficienze in varie materie e rischiavo di perdere l'anno. Alla fine, tentai di recuperare e ci riuscì in parte ma in matematica sono negata e la prof titolare, Elisa, era un osso duro. La sua influenza avrebbe potuto condizionare i colleghi e portarmi comunque dritta verso la bocciatura. Riversai le preoccupazioni perfino nell'intimità con il mio ragazzo, Marco. Temevo la reazione dei miei, in caso di insuccesso. Marco mi disse che Elisa era orientata sulle donne ma io non avevo nessuna esperienza o pulsione in merito. Mi trovavo di fronte ad una scelta con due opzioni: perdere l'anno e sorbirmi la ramanzina dei miei oppure approcciare con una donna, tra l'altro più grande di me, nella speranza di salvare l'anno. Chiesi a Marco cosa avrebbe fatto se si fosse trovato a tu per tu con un professore maschio e lui rispose che, in caso di necessità, ci sarebbe stato. A quel punto fui incoraggiata a tentare il flirt saffico, mentre mi arrivava la sborra in bocca, dopo che avevamo appena scopato. Mi recai a casa di Elisa. La donna ricordò subito il mio scarso impegno ma io dissi di volerle bene. Notai l'apertura che speravo nei miei confronti. Mi feci coraggio, mi avvicinai e la baciai con passione. Ci ritrovammo praticamente nude e lei mi leccò con gusto la figa esibendosi in proverbiali succhiate di clitoride. Arrivai intensamente all'orgasmo e mi resi conto che, ciò che mi ero prefissa di compiere per finta, o per necessità, mi stava fottutamente piacendo. Ovviamente, Elisa pretese di essere ricambiata. Leccai la sorca matura da inesperta ma mettendoci, a differenza dello studio, il massimo impegno. Fu una soddisfazione portare la donna all'orgasmo e sentire il sapore della sua venuta. Ma Elisa, a quel punto, si mise dietro di me ed usò tutta la sua esperienza linguistico-digitale, per condurmi ad un nuovo estasiante orgasmo. Bhè, volete sapere se fui promossa? Ebbene si, ma dovetti farle visita parecchie volte per addolcire il suo metro di giudizio...        

bionda


mercoledì 8 maggio 2024

Il cazzo nero per il biondino

Mi chiamo Lewis. Correre dietro alla mia avvenente collega di colore, Dorothy, fu un azzardo che pagai a caro prezzo. Impossibile non notare una ragazza così sexy. In Ufficio le guardavo di continuo le gambe e, a un certo punto, provai pure ad invitarla a cena ma lei disse di no. Un giorno, andai a casa sua per consegnarle una pratica di lavoro e feci la conoscenza di suo fratello Buck, un bestione muscoloso che incute timore. Il tipo, geloso della sorella, mi chiese che intenzioni avessi con lei. L'uomo faceva paura e non gli bastò che dicessi di non essere interessato alla ragazza. Il suo atteggiamento minaccioso mi indusse a trovare subito una scusa per giustificarmi e così, sotto pressione, affermai di essere gay. A quel punto, lui non si accontentò di tale esternazione e pretese un riscontro pratico. Mi porse il suo cazzone, il tutto davanti alla sorella. Esigeva che gli propinassi un pompino ed io cedetti. All'inizio mi faceva un pò schifo, sinceramente, ma poi ci presi gusto. Stavamo nudi sopra al divano e gli feci un gran bel bocchino mentre la sorella osservava la scena. Dorothy affermò che avevo un bel culetto e diede l'imbeccata al fratello per spanarmelo. Ebbi paura ma Buck, senza indugiare, cominciò a fottermi a pecorina. Faceva male ma godevo come un porco. Proseguimmo a candela. Sentivo il profumo di Dorothy mentre lui mi spanava letteralmente il sedere. La scopata divenne sempre più intima. Sentivo le sue mani stringermi le chiappe e il cazzo duro che penetrava dentro al culo. Mi resi conto di piacergli. Buck era un avanzo di galera a cui piacevano maschi e femmine indistintamente. In effetti, anche lui mi piaceva. La sorella suggerì che volendo potevamo stare insieme, essendo lui single. Intanto, continuò a chiavarmi di brutto fino a schizzarmi copiosamente nell'ano. Anch'io eiaculai menandomelo di brutto a due passi dalla ragazza troia che mi dava del finocchio, ovviamente. Bhè, quel giorno capì che Dorothy non era alla mia portata ma scoprì, nel contempo, il gusto sublime del cazzo nero!   

black

La madre del mio amichetto

Mi chiamo Nadia. Le amicizie che intrattengo con i ragazzi mi servono all'unico scopo di arrivare a conoscere le madre e, il più delle volte, riesco pure a farmele. Accadde così anche con Maria, la madre di Mario. Sapevo dell'omosessualità del ragazzo ma lui non immaginava che fossi lesbica. Questo mi permise di avvicinarmi più facilmente alla madre Maria, senza alimentare sospetti. Quel pomeriggio Mario doveva sistemare degli scatoloni nella cantina e io mi offrì di far compagnia a Maria, un'avvenente mora matura. Con lei entrai subito in confidenza. Le raccontai dell'orientamento del figlio, rimase un pò sconvolta. Quella donna era molto premurosa. La spinsi a massaggiarmi il collo con la scusa di avvertire una fitta dolorosa. Poi, a corta distanza, fu facile giungere ad un lingua a lingua al quale lei non si sottrasse affatto. Si pentì subito dopo e si giustificò affermando di sentirsi sola in quel periodo e spiazzata dalla rivelazione sul figlio. Ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro. Dovevo lavorarmela finchè era calda e così la coinvolsi di nuovo nel lingua a lingua carezzandola da sopra alle mutandine. Poi le piazzai una proverbiale lingua sul viso e sul collo per sioglierla del tutto. Eccitata, spalancò le cosce e io la slinguazzai perbene sul divano. Poi continuai il servizietto a pecorina facendola urlare in preda all'orgasmo. Quando il figlio tornò, ci trovò intente a fare sesso. Ironicamente gli dissi che, mentre lui sistemava la cantina, io "sistemavo" la madre... 

calda

Partitone tra amici

Mi chiamo Giuliana. Mio fratello Cristiano e i tre suoi più cari amici, non sono molto capaci con le donne. Di solito, passano il tempo a guardare le partite di calcio e fin qui non ci sarebbe nulla di strano. Ma un giorno, questa loro amicizia, diventò qualcosa di più. Credevano che io non fossi a casa per cui si sentirono più liberi di agire. Evidentemente la partita di quella sera era piuttosto noiosa tanto da indurre i ragazzi a divertirsi in altro modo. Quando spiai dietro la porta, trovai che si stavano baciando in bocca con unna certa passione. I baci proseguirono in mutande. A questo fecero seguito dei caldi e sensuali bocchini. Non credevo che, in quella circostanza, mio fratello lo avrebbe preso addirittura nel culo! Poi, tutti e quattro, schizzarono insieme, liberando tutta la libidine accumulata. In quella stanza si respirava un odore intenso dell'alcol che avevano bevuto, misto a sborra. In seguito, mio fratello parlò di quella sera come una situazione qualunque, affermando che la partita, terminata a reti inviolate, era stata piuttosto noiosa e deludente. Io che avevo visto tutto gli risposi maliziosamente che, in compenso, si erano dati da fare con un succulento "poker".   


martedì 7 maggio 2024

La parrucchiera fista a domicilio

Mi chiamo Ylenia. Mi occupo di acconciature per donna anche se il mio lavoro, col tempo ha subito un sostanziale cambiamento strutturale. Cominciamo col dire che Enrico, il mio partner, ha sempre sognato che io vivessi esperienze intime con donne, fantasia comune, peraltro, a molti uomini. Ma io, onestamente, pensavo che ciò non sarebbe mai accaduto. Continuavo a sistemare capelli al negozio, intrattenendo rapporti di massima professionalità con la clientela femminile. Ma si sa che, a volte, nella vita, le situazioni possono variare in un attimo. Una cliente matura, di nome Mara, insistette affinchè mi recassi a casa sua per acconciarle i capelli. Di solito non avevo tempo per andare anche nelle abitazioni per cui, inizialmente, rifiutai. Ma lei affermò che avrebbe pagato il doppio del prezzo normale e così accettai. Quando raccontai di quest'impegno ad Enrico, lui volò subito con la fantasia immaginando un rapporto lesbo tra me e la cliente mentre scopavamo. Si eccitò al punto da sborrarmi copiosamente nella fica. L'esaltazione di Enrico pose qualche dubbio nella mia testolina da etero convinta. Mara si premunì di preparare anche la cena, quando arrivai a casa sua. Mangiammo e bevemmo, dopodichè, la maialina, con una scusa, mi condusse in camera da letto. A quel punto, fui certa che non le importava affatto di sistemare i capelli, piuttosto voleva sesso. Ripensai alle fantasie di Enrico e mi convinsi di poter provare un'esperienza simile. Dopotutto ero stata pagata bene e io adoro accontentare le clienti. Su quel lettone ne accaddero di ogni genere. Cominciò con un bacio e poi leccai le sue enormi tettone. Dopo di ciò, cominciai a leccare la figa e a usare le dita che scivolavano dentro come il burro. A quel punto ci infilai dentro tutta la mano e Mara andò proprio in estasi. Glielo feci davanti e pure a pecorina per tutta la notte. Alla fine, Mara esplose per l'ennesima volta con la mia mano interamente nella figa e la lingua che le facevo saettare velocemente nel culo. In questa vicenda, intravidi un potenziale bacino d'utenza e così la pregai di presentarmi le sue amiche. Poi raccontai tutto al mio compagno e a sua madre Franca che, ognuno per motivi diversi, sembrarono entusiasti dell'accaduto. La donna si complimentò affermando che avevo il pallino per gli affari. Nei giorni seguenti, una mia coetanea, dai capelli biondi, chiese la "visita a domicilio". Si trattava di Alessandra, la nipote di Mara che, evidentemente, esigeva lo stesso trattamento della zia. Andai a casa sua e feci sentire anche a lei la mano dentro la vagina. Godette come una maiala e le feci leccare pure il suo orgasmo dalla mia mano. Da quel momento in poi, grazie al passaparola, le richieste a domicilio fioccarono. Più che la parrucchiera assunsi le caratteristiche di una sorta di escort sfondapassere. Fistavo fiche quasi tutti i giorni, a donne di tutte le età, e guadagnavo cifre da capogiro, dal momento che i "servizietti" me li pagavano almeno il doppio del prezzo dei normali lavoretti da parrucchiera. Ad un certo punto, chiusi il negozio e mi recai solo a domicilio. Ehm, scusate, ora devo proprio andare, ho appena ricordato di avere tre appuntamenti oggi!       


Disordini sul set fotografico

La fotografa mora ha dei modi poco garbati nei confronti delle modelle bionde con le quali lavora ma finisce per pagare a caro prezzo questa sua arroganza dal momento che si trova in inferiorità numerica. Le bionde le tolgono di mano la macchina fotografica e la umiliano prima facendola inginocchiare per terra, poi costringendole a leccare, allo sfinimento, la figa di una di loro. Il set fotografico diventa così, inaspettatamente, a luci rosse... 


Fino alla vendetta estrema

Mi chiamo Marika. Luana la bionda è la mia migliore amica. Per lei farei qualsiasi cosa pur di proteggerla ma forse, in una circostanza, esagerai passando, probabilmente, dalla parte del torto. Quando iniziò una relazione con un tipo di nome Jeremy, mostrai dei dubbi su quell'uomo ma stetti zitta per cercare di non ostacolarla. Col passare del tempo, Luana cominciava ad illudersi sempre più sperando addirittura di giungere alle sospirate nozze. Ma Jeremy non era una persona sincera. Per portarlo allo scoperto dovetti provocarlo sfruttando la mia avvenenza fisica. Il maialone si creò pochissimi scrupoli per venire a letto con me, tradendo la partner. Avrebbe anche acconsentito a tenere in piedi due relazioni simultanee. Sarebbe stato comodo inzuppare il biscotto in due passere, tacendo la verità alla compagna e si raccomando' perché non fiatassi. Lo assecondai durante la trombata, poi, dopo aver ricevuto la sborra in faccia, mandai in fumo il suo sogno erotico. Raccontai a Luana di aver scopato con Jeremy. Inizialmente, lei ci rimase malissimo e litigammo di brutto al telefono. Poi, quando ci incontrammo da vicino, si rese conto che ero stata a letto con quell'uomo per il suo bene, per mostrarle la realtà di quell'individuo falso che mirava solo a collezionare passere. Così facemmo pace e, nel contempo, innescammo una meravigliosa lesbicata durante la quale lei mi fece capire chiaramente di volersi vendicare di quel soggetto. Non sono nuova a queste situazioni, dal momento che avevo già fatto severamente punire in passato un mio ex particolarmente infedele da dei miei amici, aitanti avanzi di galera di colore, per i quali un buco da sfondare vale l'altro, non importa se appartenga a un maschio o a una femmina. Pianificammo la vendetta immediatamente. I miei amici condussero Jeremy fino a casa di Luana e lo stuprarono perbene per ore davanti a noi due che, soddisfatte, ci lasciammo andare a prolungati baci saffici. Jeremy, dopo quell'esperienza devastante, diventò, pian piano, un travestito ciucciacazzi, nonché rotto in culo, ovviamente. Quella punizione fu davvero esemplare, così tanto da fargli cambiare velocemente Parrocchia, come si suol dire.


lunedì 6 maggio 2024

L'idraulico per mio marito

Mi chiamo Marina. I rapporti e le persone, nel tempo, possono cambiare. Mio marito Pietro, inizialmente, era un uomo geloso, non ammetteva che si avvicinassero altri uomini alla sottoscritta. Come molte coppie, a letto facciamo fantasie erotiche immaginando situazioni spinte. Di solito, a lui piaceva pensarmi con un'altra donna e scopavamo ipotizzando che io fossi lesbica. Comunque, in camera da letto, tutti possono tirar fuori le fantasie che preferiscono, specie se queste aiutano a raggiungere un maggiore appagamento. La svolta accadde quasi per caso, a causa del dannato lavandino della cucina che perdeva. Stavamo in intimità quando ricordai a Pietro che bisognava assolutamente contattare l'idraulico. Lui manifestò la solita gelosia, diceva che tutti gli artigiani ci provavano con me. A quel punto io, quasi per scherzo, risposi che poteva gestire lui l'operaio e magari gli sarebbe anche piaciuto interagire. Ma la buttai lì più in tono provocatorio. Tuttavia, notai che lui fu recettivo all'argomento anche se tentava blandamente di smorzare, affermando, per esempio, che magari ci avrebbero mandato un vecchio poco appetibile. Percepì il suo interesse anche quando gli raccontai del marito della mia amica, trombato da un corriere. Devo dire che, durante questo discorso, scopammo alla grande e lui sborrò copiosamente sulla mia bocca e sul mio seno. Il giorno dopo, si presentò un idraulico tutt'altro che vecchio, Roger. Lo intrattenni giusto due minuti e poi lasciai che ci parlasse mio marito. Il ragazzo si chinò per lavorare scoprendo un pò il sedere. Incredibilmente, Pietro tirò fuori l'uccello che diventò subito durissimo. Evidentemente, si trattava di desideri reconditi a cui non avevo mai fatto caso, mascherati ad arte dalla gelosia. Ad ogni modo, a un certo punto, il ragazzo si voltò e mio marito gli allungò un bel mazzo di banconote che lo ingolosì non poco. Insomma, non si trattava di effettuare solo la riparazione ma di prestarsi ad un gioco sessuale. Il danaro è un notevole stimolo e il giovane, inginocchiato, cominciò a succhiare la cappella di quel porco di mio marito. Io osservai tutta la scena, naturalmente. Dopo aver succhiato, su suggerimento di Pietro, il ragazzo si spogliò nudo lasciandosi ammirare. Sia io che mio marito commentammo positivamente il suo culetto. Dopo di ciò, mio marito se lo ingroppo a pecora vicino al lavello, poi continuarono anche sul pavimento, come cagne in calore. Dalle nove del mattino, l'ora in cui l'operaio si presentò a casa, i due trombarono fino a mezzogiorno. Notai che a Roger piaceva farsi rompere il culo, aldilà dei soldi. Il ragazzo se ne venne mentre Pietro gli schizzava il buco del culo e le palle a dovere. Di sicuro sarebbe ritornato a farsi sbattere anche in virtù delle cospicue "mazzette" di soldi. Qualche giorno dopo, indossai un intimo rosso per scopare con Pietro. Naturalmente, ammise che l'esperienza con l'idraulico gli era piaciuta non poco e che aveva intenzione di proseguire non soltanto con lui. Pretendeva che lo aiutassi a cercare gli uomini, quanti più possibili, che continuassi a comportarmi da complice am molto più ad alto livello. Pensò al marito della mia amica, ma non solo, anche a vari artigiani e, perchè no, a sconosciuti che io gli avrei portato comodamente a casa. Devo dire che quella menata funzionò eccome! Pietro riuscì ad ottenere ottimi risultati: castigò il marito della mia amica e diversi artigiani. Inoltre, laddove trovava resistenza, allungava banconote e questo, di solito, faceva aprire pure i culi più etero. Ma anche io volevo svagarmi. Bhè, a Pietro avrebbe dato fastidio se avessi preso cazzi extracoinugali e così mi suggerì di cominciare con le donne partendo dalla presunta fidanzata dell'idraulico, magari in crisi per via del boyfriend rotto in culo. Rintracciai il numero della ragazza, Caterina, sbirciando sullo smartphone di Roger, mentre mio marito se lo sbatteva per l'ennesima volta. Contattai, in seguito, la giovane e la misi al corrente della situazione. Alla fine, trovammo una bella armonia tra donne, nonostante alcune sue plausibili perplessità iniziali. Naturalmente non mi fermai soltanto a lei: molte delle tipe che stavano con i maschi che mio marito si sbatteva, trascurate, finivano per diventare molto disponibili con la sottoscritta.      


sabato 4 maggio 2024

Le vicende sporche della psicologa

Mi chiamo Delia, sono una psicologa. Fui chiamata, dietro lauto compenso, da mr. Thomas, e dal suo socio e amante Wayne, per porre rimedio ad una situazione rischiosa per la loro Azienda. Alcuni impiegati, soprattutto tre, sperperavano soldi per andare a prostitute e non utilizzavano solo i risparmi personali. Per Thomas, l'unico modo sarebbe stato spingere quei maschietti a "consolarsi" tra loro. L'amore omosessuale avrebbe evitato speco di danaro. Nella riunione con quei tre, non sapevo bene come approcciarli. Cercai di parlargli dolcemente, illustrando la possibilità di un'intesa tra loro che prescindesse l'amicizia. Interagì con ognuno di loro singolarmente, poi ci ritrovammo tutti e quattro insieme. Segavo, spompinavo e presi due cazzi insieme nei buchi. Devo dire che, all'inizio, sembrava quasi un rapporto di gruppo etero. Ma poi cominciai a stuzzicarli un pò, a dirgli quanto fossero vicini, a contatto, in quel momento. E da lì si lasciarono andare parecchio alla trasgressione. Mi ritrovai a leccare due cazzi che si toccavano e poi a tenerli insieme nella bocca. Spinto dall'eccitazione estrema, uno si mise a spompinare l'altro, mentre il terzo, carico di libidine, guardava esterefatto. A quel punto, erano troppo vogliosi, mi bastò aiutarli a mettere in posizione in modo che dessero vita ad uno splendido trenino in cui si incularono l'uno con l'altro. Avevano raggiunto il punto di non ritorno. L'istinto animale prevalse nettamente. Dopo il trenino, provarono anche la doppia penetrazione, due insieme nel culo del terzo. Dopodichè, ci pensai io a portarli all'orgasmo a suon di seghe e pompini e ricevetti abbondanti dosi di sborra in faccia e sul corpo. Ero riuscita nello scopo di farli avvicinare intimamente, così come richiesto dai capi dell'Azienda. Ma Thomas presentò un'ulteiore richiesta, quella di stare vicino alla figlia Marica, traumatizzata per la separazione dei genitori. Incontrai la ragazza e le raccontai la situazione dell'Azienda del padre. Si meravigliò ma non più di tanto. Mi resi conto di piacerle e così avemmo un rapporto sessuale piuttosto intenso con tanto di leccate di fica e strofinate annesse in cui venni penetrata con lo strap-on fino all'amplesso profondo e durante il quale lei confessò di avere un debole per la madre. Intrigata dalla vicenda, decisi di avvicinare la genitrice della ragazza, la signora Luisa, promettendo alla giovane che avrebbe avuto una chance saffico incestuosa. Raccontai anche alla donna adulta la vicenda dell'Azienda, della quale era evidentemente all'oscuro. Luisa credeva che il marito se la facesse con una femmina, non con un maschio. Ma non si rammaricò più di tanto. Ci fu subito un feeling con lei, una tipa desiderosa di attenzioni, quelle venute meno in ambito matrimoniale. La lesbicata tra mature fu intrigante, intensa. Inoltre, come se non bastasse, la penetrai abbondantemente con lo strap-on. Proprio sul più bello, quando I suoi freni inibitori erano completamente allentati, cominciai a parlare della figlia e di quanto quest'ultima la desiderasse. Rimase sconvolta e ancor di più quando la ragazza comparve nuda sulla scena all'improvviso. A quel punto pensai di lasciar da sole la madre e la figlia in modo che potessero interagire. Luisa sembrava restia ma la ragazza era affamata della sorca materna che cominciò a leccare con gusto e senza tregua. Quando mi allontanai definitivamente, sentì la signora gridare in preda all'orgasmo più sfrenato. Credo di essere entrata in certe delicate dinamiche per motivi di lavoro ma di essermi poi crogiolata piacevolmente nella lussuria.   


venerdì 3 maggio 2024

Le donne di famiglia

Mi chiamo Jack. A volte le sventure di alcune persone diventano le fortune di altre. Capirete meglio in seguito il concetto, nel momento in cui entrerò nello specifico. Frequentavo poco mia zia Sabrina, una donna matura formosa con due gran belle tettone. Quando il marito di mia zia perì barbaramente in un brutto incidente d'auto, automaticamente lei diventò vedova. Non avendo nemmeno figli, restò piuttosto sola. Fu allora che mia madre Laura insistette affinchè stessi vicino a Sabrina. Inizialmente mi limitavo a farle un pò di compagnia e a portarle la spesa a casa. Ma di fronte ad un pezzo di fregna del genere, l'appetito sessuale viene. E così decisi di approcciarla. Lei ne fu ben lieta, anche se temeva un pò per la parentela. Per questo motivo, la prima volta, riuscì solo a farmi fare un grandissimo pompino e le schizzai in bocca e sulle tettone. Ma la volta seguente non mi accontentai. Lei si faceva qualche scrupolo apparente. Voleva liquidarmi con una sega ma poi me lo prese in bocca. A quel punto io me la ingroppai perbene. Eh si, le diedi una bella strapazzata a missionaria e a pecorina e in svariate altre posizioni. Ma fui tentato di andare oltre e così, nonostante il suo scetticismo, glielo ficcai pure dentro al culo. Sabrina andò proprio in estasi a prenderlo tra le chiappe, pratica che non aveva concesso nemmeno al coniuge, pace all'anima sua! Le ruppi il culo a missionaria, poi le diedi le ultime botte a pecorina, fino a schizzarle copiosamente in faccia. Ormai la zia era andata, lo prendeva in culo in automatico la maggior parte delle volte in cui ci incontravamo. Tuttavia, trascorrevo troppo tempo a casa di Sabrina. Inoltre la zia, euforica, mi dipinse come uno stallone agli occhi di mia madre, tramite un messaggio sul cellulare. Cercai di giustificarmi spiegado che stallone era riferito a uno che porta le borse della spesa ma mia madre non è una cretina, capì che mi sbattevo la zia. Inoltre andò proprio in gelosia, dal momento che pativa già le mancanze di mio padre, intento a fottersi una ragazza più giovane. Laura cercò di provocarmi, con allusioni riguardo al mio interesse per le donne della famiglia. Credeva però che con lei non mi eccitassi. Purtroppo dovetti deluderla, o farla felice, dipende dai punti di vista, dal momento che con lei il pisello mi diventò durissimo. Lei, eccitata, me lo leccò un pò. Poi finimmo beatamente sul divano a 69, prima che mi dedicassi a leccarle minuziosamente la passera. Mamma è diversa dalla zia, non è giunonica, ha il corpo di una ragazza. Fatto sta che la feci arrivare con la lingua. Probabilmente lei avrebbe voluto fermarsi lì. Se l'incesto è una porcata con la zia, figuariamoci con la madre! Ma io ero deciso a fotterla. Se il destino ti offre degli assist bisogna concretizzarli. La spanai prima a pecora, poi me la misi comodamente a cavalcioni sul divano. Non credevo di essere così fortunato da sbattermi due donne della famiglia nello stesso periodo. Le diedi gli ultimi colpi a missionaria, prima di eiaculare sul suo seno. A quel punto, le signore dovevo gestirle a giorni alterni: non avrei rinunciato a nessuna delle due! Quando tornai dalla zia, mi chiese se la situazione fosse sotto controllo. Mentre scopavamo, le spiegai che mia madre aveva scoperto tutto e che io trombavo pure con la genitrice. Anche una troia come la zia Sabrina si meravigliò non poco di un incesto così forte ma continuò a prendere il cazzo senza fare troppe storie. Bhè, ora si sono abituate entrambe a questo torbido andazzo. Mi barcameno piacevolmente tra l'una e l'altra. Dopotutto, chi ci deve pensare alle esigenze delle donne trascurate della famiglia? In effetti, sono un vero porco, lo ametto, ma pure loro delle grandissime troie!         



giovedì 2 maggio 2024

Mancata sposa

Mi chiamo Claudia. Sono una manager aziendale. Cominciai ad agitarmi quando Marcello mi fece la proposta di matrimonio. Non ero assolutamente pronta e diedi forti segnali di instabilità e di troiaggine, oserei dire. La figa mi bolliva più del solito e pensai bene di provocare un mio affascinante collaboratore d'ufficio al quale sapevo di piacere ma che era sempre stato al suo posto. Gli mostrai la figa con tanto di apertura di cosce in autoreggenti e lui non si limitò a guardare. Sditalinò la passera e poi la leccò. Godetti intensamente e venni con l'intento di fermarmi lì ma lui pretese almeno un pompino. Infondo, un pompino non si nega e così glielo succhiai. Ma lui era troppo eccitato e così me lo spinse nella figa e scopammo in ufficio a pecorina e a candela. Poi, mi schizzò in bocca soddisfatto. La crisi divenne sempre più profonda ma le mie amiche, Lorenza la bruna e Viviana la bionda, non rappresentarono la scelta ideale per ricevere consigli e conforto, o meglio, li diedero secondo i loro interessi. Ignoravo che fossero delle adoratrici incredibili della fica. Quando si offrirono spontaneamente di massaggiarmi per ridurre i miei stati di ansia, non pensai che fosse il modo per coinvolgermi in un raffinato triangolo saffico. Mi ritrovai le dita di Lorenza nella fica e poi la sua lingua. A quel punto fu chiaro che la situazione sarebbe degenerata. I lecca lecca non mancarono, non solo quello di Lorenza nei miei confronti, ma anche di Lorenza nei confronti di Viviana e di quest'ultima nei miei. Poi Lorenza si stese e strusciò la figa contro la mia. Intanto, Vivy strofinava la sua sul ginocchio della mora. Quel fruga fruga portò tutte e tre a bollenti orgasmi. Lorenza gridò di piacere ma anche io e Viviana non fummo da meno. Il lingua a lingua finale con Viviana fu semplicemente da infarto. A quel punto, i miei comportamenti, tramite spettegolezzi di varie persone, giunsero alle orecchie di Marcello, divenuto ormai un cornuto conclamato. Intanto, io cercai di sparire un pò dalla circolazione. Marcello, nella speranza di contattarmi, coinvolse nella ricerca Kyra, un'amica di mia cugina Rosa. Alla fine ci ritrovammo in 3 a casa di Marcello, io, lui e Kyra. Subì l'attacco dell'uomo, peraltro giustificato. Nel tentativo di riportarlo alla calma, gli prospettai la possibilità di una storia con Kyra. Bhè, chiunque sarebbe attratto da una bellezza esotica come la sua. Così, alla fine, cominciammo ad interagire tutti e tre sotto la doccia. Non mi dispiaceva affatto leccare la deliziosa fica di Kyra che, nel frattempo, cercava di rendere felice lui a suon di pompini. I due scoparono pure, mentre Kyra mi leccava la fica. Poi trombarono pure a candela. Credevo che Marcello venisse da un momento all'altro ma non ci riusciva. I pensieri su di me lo bloccavano un pò. E così decisi di scoparci un'ultima volta per liberarlo dall'attaccamento eccessivo nei miei confronti. Dapprima gliela detti a missionaria. Poi, montai sopra di lui a cavalcioni e gli masturbai il cazzo con movimenti rotatori del bacino. Marcello fece una grande sborrata nella patata sotto lo sguardo stupito di Kyra. Ora toccherà a lei prendersi cura di lui. Tra me e Marcello ci fu un ultimo abbraccio che pose definitivamente fine alla nostra relazione senza rancore. Che bello, ora sono libera di farmi chi voglio senza essere giudicata e lui, forse, ha trovato la sua metà.       




Lesbicata sulla tazza del W.C.

Mi chiamo Angela. Questo episodio risale ad alcuni anni fa e rappresentò la mia prima esperienza con una ragazza. Il teatro di questa lesbicata fu la tazza del W.C. Mi trovavo a casa di un'amica ed ebbi lo stimolo di andare in bagno. Mi sedetti, tirai giù le mutandine e cominciai a leggere una rivista di gossip. Devo ammettere che quella robaccia di spettegolezzi mi fa un pò bagnare. Ad ogni modo, credevo di essere tranquilla ma, all'improvviso, Caterina, la mia amica, entrò dentro con tanto di mop. Pensai che fosse assurdo che dovesse lavare a terra proprio in quel momento. Mi sentì violata nella privacy ma lei disse che non c'era nulla di strano e che sarebbe andata via dopo pochi secondi. In realtà, si soffermò a guardare la mia passera ed io, maliziosa, allargavo sempre di più le gambe provocandola spudoratamente. Certo, non immaginavo che Caterina si chinasse e si mettesse a leccarmi la figa. Fu sconcertante ed eccitante al tempo stesso. Non avrei mai pensato di farmi leccare la passera seduta sulla tazza del cesso. Lei ci mise pure le dita ed io, a quel punto, mi eccitai a mille. Quando si scoprì le leccai lo splendido seno. Poi, La Cate tirò fuori un dildo e me lo sparò senza pietà nella passera portandomi all'orgasmo. Bhè, anch'io ho i miei gingilli nella borsa ed era il momento che sul cesso ci finisse lei. E così la penetrai con l'oggetto fino a farla venire. Quella fu la mia prima indimenticabile e trasgressiva volta lesbo. 

bagno