mercoledì 29 novembre 2017

Visioni panoramiche da urlo

Bellezze della natura: le montagne imponenti, una distesa verde spettacolare che sfocia sul mare e, per condire il tutto, due ragazze nude dal corpo mozzafiato che indossano soltanto i tacchi. Scommetto che molti di voi vorrebbero stare proprio dietro di loro...

lunedì 27 novembre 2017

Autostop con trasgressione

Mi chiamo Nadia. Io e il mio convivente, Rinaldo, avevamo sempre condotto una vita tranquilla anche sul piano intimo, quello strettamente sessuale: mai cose strane, mai aggiunto altri partner al nostro menage di coppia. Tuttavia, è proprio vero che, ad una forte tentazione, è difficile resistere. Diciamo la verità: ognuno ha le sue debolezze e, prima o poi, queste vengono fuori. Una sera stavamo nel letto, pronti al sesso. Ricordo che Rinaldo era particolarmente preso dall'eccitazione e si lasciò sfuggire alcune parole decisamente trasgressive, spudoratamente disse:"Accidenti! Sono talmente eccitato che inculerei perfino un uomo!". Restai senza parole per alcuni secondi, successivamente risposi ironica:"Addirittura? Perchè, io non ti basto per caso?". Poi aggiunsi:"Chissà, magari un giorno lo farai davvero tesoro, mai dire mai!". Mi scopò con foga e venne intensamente ed anch'io godetti parecchio. Pensai subito che non si era trattato affatto di una frase buttata lì a caso, ma di un desiderio erotico ben preciso e delineato, celato chissà da quanto tempo. Ad ogni modo non parlammo più per mesi di quest'argomento, le scopate proseguirono normalmente, senza eccessive emozioni. L'insolita fantasia trasgressiva, a base omosessuale, sembrò sparire nel dimenticatoio. Sapevo bene però che, presto o tardi, sarebbe riaffiorata di colpo. Ci voleva soltanto la situazione adatta, la scintilla, la persona giusta al momento propizio per innescare la miccia. Quella mattina fatidica, (che mai dimenticherò) ci trovavamo in auto, io e Rinaldo. Ci stavamo recando al suo ufficio. In pratica, lavorativamente, lui è il capo ed io la sua segretaria. Ad un tratto scorgemmo un ragazzo che chiedeva l'autostop. Rinaldo fermò l'auto bruscamente e lo fece salire a bordo. Chiacchierando, il tipo, di nome Gianfranco, sfogò con noi i suoi problemi sostenendo di non avere nè un lavoro nè una donna. Rinaldo, intrigato dalla situazione e dal tipo, colse la palla al balzo e gli propose: "Tranquillo, perchè non vieni nel mio ufficio, eseguiremo un test: se ti dimostrerai idoneo, sarai assunto senz'altro". Naturalmente intuì immediatamente che si trattava di un astuto pretesto, da parte del mio partner, per portare lo sconosciuto in un luogo appartato e coinvolgerlo sessualmente. Quando giungemmo in ufficio la situazione prese pian piano una piega erotica. Quella voglia di farlo con un uomo, covata da tempo da Rinaldo, era pronta ad esplodere. Il mio partner disse chiaramente allo sconosciuto che per ottenere l'assunzione avrebbe dovuto esser disposto a tutto, dopodichè tirò fuori il pisello. Il povero Gianfranco all'inizio credette che si trattava di uno scherzo, qualcosa tipo comandare, il bastone del comando, una sorta di provocazione. Ma il mio uomo faceva sul serio. Gianfranco, dinanzi al cazzo di un altro uomo, e in presenza di una donna, apparve disorientato. Così fui io l'anello di congiunzione tra i due. Sbocchinai il mio lui facendo tenere le palle in mano allo sconosciuto, in modo che avvenisse un primo contatto tra i due. Dopodichè Rinaldo si spogliò e spoglio l'altro con disinvoltura. Poi si sedette sul divano ed io aiutai Gianfranco ad adagiarsi sul cazzo in erezione del mio voglioso partner. E così i due cominciarono a scopare a candela. Il cazzo di Rinaldo violò a fondo il buco vergine (fino a quel momento) dello sconosciuto. Di tanto intanto "addolcivo" la penetrazione sbocchinando Gianfranco. Poi la trombata proseguì, divenendo ancor più intensa, nella posizione del missionario. Gianfranco godeva ma con qualche timore, una situazione assolutamente normale, per chi si affaccia per la prima volta a certe insolite esperienze. Lo rilassai coinvolgendolo con un caldo lingua a lingua mentre Rinaldo si divertiva a sfondargli perbene il culo. Ma il mio uomo è un gran porco e gli piace giocare. Fece mettere me a cavalcioni su Gianfranco dandogli l'illusione di scoparmi. In effetti me lo adagio un pò nella fica ma il mio uomo fu pronto ad estrarlo dalla micia per lavorarselo impunemente di bocca! Un chinotto a sorpresa che trovò spiazzato il povero Gianfranco, che comunque provò piacere. A pecorina presi il cazzo duro del mio lui mentre slinguazzavo la cappella bagnata del nostro "amichetto". Rinaldo arrivò al culmine del godimento e sborrò in bocca a me e a Gianfranco dandoci delle troie. Anche "l'autostoppista" spruzzò copiosamente in preda al piacere profondo. A questo punto vi domanderete? Ma poi Gianfranco è stato assunto? Bhè, Rinaldo non è poi così crudele: gli garantirà uno stipendio fisso finchè il giovanotto si lascerà scopare il culetto... ihihih.


venerdì 24 novembre 2017

Il manager premuroso del mio ragazzo

Mi chiamo Chiara (la bionda). Sono una modella, mi piace il sesso e l'erotismo. Da questo punto di vista credo di essere una persona di mentalità piuttosto aperta. Tuttavia, la storia che stò per narrarvi è decisamente bollente e trasgressiva oltre ogni più fervida immaginazione. Ero fidanzata con Ricky, un giovane calciatore promettente. Caratterialmente non siamo mai andati d'accordo, litigavamo di continuo. Poi, di solito, facevamo pace con una scopata. Quest'andazzo carico di tensione, con un clima di fondo per nulla sereno, si protrasse per parecchio tempo. Alla fine eravamo entrambi nervosi, insoddisfatti e stressati dalla situazione. In realtà negli ultimi tempi non scopavamo quasi più. La sua carriera decollava e il nostro rapporto traballava pericolosamente. Ma in questa situazione non eravamo solo in due, in realtà. Il suo manager, Rodolfo, si poneva con lui in modo morboso, quasi ossessivo. Lo martellava con l'aspetto economico dei contratti, con gli sponsor, con i soldi, in sostanza. In quel periodo Ricky ed io facevamo scintille per cui temevo fortemente che si trovasse un'altra donna, un'amante. Per questo motivo un giorno decisi di seguirlo. Manco a farlo a posta entrò nel palazzo dove stava l'ufficio del suo manager. Entrai anch'io dentro quell'edificio un pò fatiscente. Conoscevo il posto e cercai di perlustrarlo seguendo le voci. Sentì dei dialoghi provenienti dai bagni e così giunsi in prossimità della porta del w.c. e rimasi ad origliare riprendendo ciò che vedevo con lo smartphone. Ricky non c'era molto con la testa, a causa del rapporto tormentato vissuto con la sottoscritta; il manager, dal canto suo cercava di riportarlo alla calma per non perdere i corposi pagamenti offerti dagli sponsor. Alla fine Rodolfo riportò Ricky alla ragione mostrandogli un assegno sostanzioso. Tutto nella norma, fino a quel momento. Poi però accadde l'inimmaginabile: Rodolfo si lasciò andare ad una confidenza che mai mi sarei sognata di ascoltare. Nonostante ben due matrimoni alle spalle ammise spudoratamente di avere interesse per i maschi! Ricky era già fatto un pò di birra e questo lo sciolse. Rodolfo, da gran porco con palesi tendenze omosessuali, sostenne che si sarebbe preso cura di Ricky e non solo come manager! Iniziò a segare il mio ragazzo poi lo sbocchinò con disinvoltura davanti al mio sguardo stupefatto. Rodolfo calò i pantaloni di Ricky, gli infilò perfino un dito nel culo! Ormai il mio ragazzo, metà eccitato, metà perplesso, stava cedendo alla corte insana di quel maialone maturo. E Così i due decisero di spostarsi in un'altra stanza dove c'era un letto per continuare più comodamente quelle porcate. Li seguì e assistetti al loro rapporto completo. Ricky si fece sfondare il culo in tutte le posizioni da quel maialone maturo arrapato. Osservai il cazzo duro di Rodolfo entrare fino in fondo e spaccare letteralmente le chiappe a quel rotto in culo del mio boyfriend. Quella cavalcata torbida durò così a lungo da sembrare infinita. Poi, a un certo punto, nella classica posizione a missionaria, i cazzi dettero sfogo al piacere. Ricky, al culmine della goduria, schizzò bagnandosi il petto mentre riceveva lo sperma copioso del suo manager tra culo e testicoli. Premetti stop e fermai la registrazione: ormai avevo filmato tutto. Qualche giorno dopo, in coppia con la mia amica e collega mora Vanessa, per un servizio fotografico, mi lasciai andare e le raccontai ciò che avevo visto e ripreso col cellulare. Vanessa in principio non ci credette, pensava stessi scherzando, poi capì che dicevo sul serio. A lei sono sempre piaciute le donne e con me ci aveva sempre provato, solo che io l'avevo sempre respinta, da etero convinta un pò stronza. Ma a quel punto la situazione era decisamente cambiata, dopo le corna subite. Vanessa era curiosa di guardare quel video ed io di condividerne con lei la visione. Terminato il servizio fotografico finalmente restammo sole e nude ad osservare quelle porcate precedentemente da me filmate. Alla fine del video ci riscoprimmo entrambe bagnate e la naturale conseguenza fu una lesbicata da paura, ma questa è una storia diversa che per ora non voglio raccontare, ve la lascio soltanto immaginare...                       


giovedì 16 novembre 2017

Seconda chance per la segretaria

Avete mai sentito la frase dai toni speranzosi: "Si chiude una porta, si apre un portone"?, presumo di si. Ebbene, sembra proprio adeguata ad una mia esperienza passata che voglio narrarvi. Ma andiamo con ordine. Il mio nome è Lena. Con il duro impegno e la gavetta ero passata da semplice cameriera a segretaria di un'importante struttura alberghiera. Tutto sembrava filare liscio come l'olio, non avevo più nè debiti nè problemi di liquidità. Ma gli imprevisti nella vita sono sempre dietro l'angolo, si sà. Il mio capo reparto, dr. Renato Lepre, all'improvviso cominciò a fare il cascamorto con la sottoscritta. Avrei anche potuto starci in fin dei conti a quella corte galante e al tempo stesso serrata se non fosse comparsa sulla scena Elena, la sua gelosissima consorte snob. Quel furbacchione di Lepre non aveva menzionato affatto di essere sposato con l'intenzione palese di mirare ad un appagante extra coniugale. Quando Elena fiutò il pericolo intorno a sè, iniziò ad esercitare pressione sul marito remando naturalmente contro di me affinchè fossi cacciata via dal lavoro. Il risultato fu che Lepre contattò Rossi, il direttore generale. Quest'ultimo, non senza imbarazzo, mi diede il benservito e fui licenziata su due piedi. Che gran carognata, pensai. Mesi e mesi di impeccabile condotta lavorativa vanificati di colpo da una stronza gelosa. L'angoscia mi prese di brutto, ritornarono gli incubi del fitto e di tutto il resto delle spese da pagare. Ero disperata, non sapevo dove sbattere la testa: come uscire da quella situazione incresciosa? Intravidi il baratro ma il fato volle darmi una chance. Rincontrai per caso un mio vecchio spasimante di nome Rodrigo, un imprenditore di successo. In passato aveva già provato un paio di volte a portarmi a letto senza però riuscirci. Quando mi vide sconvolta chiese spiegazioni ed io gli raccontai l'accaduto. La preoccupazione non mi abbandonava, continuavo a ripetergli:"E adesso come faccio? Come risolvo? Dannazione!". Lui mi tranquillizzò, mi invitò a casa sua per un drink. Continuai ad esser nervosa, agitata, preoccupata, ma lui a un tratto cominciò a sfiorarmi le labbra con le sue affermando:"Tranquilla, me ne occupo io dolcezza, ci penso io...". Quelle parole mi rianimarono di colpo, mi sentì davvero considerata, sapevo bene che poteva aiutarmi concretamente volendolo. Cercai di oppormi al suo corteggiamento delicato, in principio, ma poi finì per cedere. E così ci baciammo. Abbracciai Rodrigo con entusiasmo, quasi a volerlo ringraziare. Lui, per tutta risposta, mi accarezzò la gamba, mi spogliò piuttosto in fretta. Finì col palparmi da dietro le tette e da lì io cominciai a perdere i sensi. Mi inginocchiai e gli propinai un godurioso bocchino, poi lui mi piazzò sulla scrivania. Allargai le cosce e lasciai che mi leccasse la passera. Slinguazzava alla grande e a quel punto ebbi un primo intenso orgasmo. Poi mi chiavò sulla scrivania a missionaria dandomi baci di tanto in tanto. Il suo bel cazzo duro e voglioso fece sussultare la mia passerona calda e bagnata. Continuò a trapanarmi da dietro, poi lui salì sulla scrivania ed io mi misi sopra di lui a cavalcioni lasciandomi impalare perbene. Durante la fantastica cavalcata disse che mi avrebbe dato un lavoro se avessi risposto sinceramente ad una domanda. Mi chiese se ci sarei stata con Lepre se non fosse intervenuta la moglie. Nemmeno io conoscevo esattamente la risposta a quella domanda impertinente ma mi piacque pensare di sì, inoltre sapevo bene che era proprio ciò che lui voleva sentirsi dire in modo da considerarmi più troia del normale. Mi inginocchiai e gli segai il pisello sostenendo che ci sarei stata con l'ex capo reparto. A quel punto Rodrigo, ampiamente soddisfatto, si lasciò andare ad una calda e copiosa venuta inondandomi la bocca di sperma e sorridendo sentenziò:"Assunta!".   


lunedì 13 novembre 2017

Banana rubbing dick

banana masturbation: strofinio fino all'orgasmo

Farcitura doppia della micia

Ci sono donne che fanno tanto le preziose per concedersi, altre invece sono più disponibili ed altre ancora sono decisamente troppo disponibili! Eccone una che spalanca al massimo le gambe accogliendo non uno ma ben due tarelli duri contemporaneamente nella fica. Mmmm che buongustaia!

lunedì 6 novembre 2017

La calda passera della zia

Mi chiamo Simone. Rosa è la sorella di mia madre, ovvero mia zia. Seppur non più giovinetta, è ancora una donna attraente, per giunta single. Tra di noi c'è sempre stato un bel rapporto di amicizia e di confidenza. Dal momento che abita da sola andavo spesso a trovarla e parlavamo di tante cose. Nella fattispecie, lei chiedeva dettagli delle mie tresche amorose e io delle sue. Sembravamo più due amici che zia e nipote. Insieme guardavamo perfino le partite di calcio. Di tanto in tanto mi confidava qualcosa delle sue avventure: non era mai soddisfatta dei suoi amanti occasionali. In realtà lei mi è sempre piaciuta ma il nostro legame di parentela mi tratteneva dall'effettuare approcci (nonostante la trovassi quasi sempre arrapantissima in tacchi e autoreggenti, il suo modo standard di girare per casa). La svolta ci fu quando mi ritrovai all'improvviso single, stufo di una ragazza immatura conosciuta su internet (che nemmeno me la dava). Naturalmente andai a trovare l'amata zia e subito le raccontai dell'accaduto. Lei sentenziò che ero stato un pazzo, poi fece l'ironica, come suo solito. Tra il serio e lo scherzo disse che ero un uomo e che per me ci voleva una vera donna. Io presi la palla al balzo aggiungendo le parole magiche:"una vera donna come te". Sapevo che lei aveva avuto sempre un debole per me, che mi considerava il suo nipote preferito. Feci leva su questo per stimolare le sue emozioni. Non la presi più come zia, come amica, ma come donna e le feci percepire il mio desiderio. Rosa amava giocare, raccolse al volo la mia richiesta provocatoria di sbottonare il jeans. Tolse anche il boxer lasciandomi col cazzo di fuori! Approfittai del momento di eccitazione reciproca per baciarla e così ci fu un primo approccio soft, delicato. Ma poi lei cominciò a dire di non volere, che stavamo sbagliando. A quel punto, prima di perdere l'occasione, passai all'azione: le allargai le gambe e mi fiondai con la lingua sulla fica. Le succhiai il clitoride e lo leccai. Il piacere intenso che provò le fece abbassare presto gran parte dei suoi freni inibitori. In piena erezione fui pronto a infilarglielo dentro la passera a missionaria. A quel punto era troppo tardi perchè si potesse tirare indietro. Proprio a missionaria iniziai a fotterla di brutto. I freni inibitori della bella Rosa erano ormai completamente saltati: la trombai divinamente a candela mentre lei si massaggiava eccitatissima le tette. La zietta andava sù e giù cavalcando il pistone durissimo. A un tratto si inarcò in avanti mentre la scopavo e fu proprio così che se ne venne. Anch'io stavo quasi per esplodere: tirai fuori il cazzo dalla fica sbrodolata e schizzai copiosamente sulle sue belle tette omaggiandola con caldi getti di sperma: una fantastica sborrata! Quella fu la mitica prima volta con la zia, poi ne seguirono altre altrettanto piacevoli. Bhè, ormai la cara zietta apre le gambe ad ogni visita ed io le dò volentieri una bella ripassata...


giovedì 2 novembre 2017

Mio figlio se la intende con il vicino

Mi chiamo Martina. Ormai non sono più una giovinetta ma resto una discreta gnocca (almeno lo spero!). Sono separata da alcuni anni, da quando mio marito Attilio scappò via con una troia ventenne dell'est europeo. Ho cresciuto praticamente da sola Angelo, il mio unico figlio. La mattina sono impegnata in ufficio dal momento che lavoro come segretaria. Solitamente rientro a casa nel primo pomeriggio. Tutto filava liscio finchè abitavamo nella vecchia casa. Ma poi il proprietario aumentò il fitto e ci dovemmo trasferire di corsa da un'altra parte. Fu proprio a questo punto che la situazione prese una piega a dir poco insolita. Io e mio figlio facemmo conoscenza con Vittorio, il nostro vicino. Questo tipo ha l'aspetto di un vero e proprio barbaro, barbuto e muscoloso. Ogni volta che lo incontravo faceva apprezzamenti, talvolta pesanti, sù di me del genere:"Heilà, bella topolona, te la darei io una ripassata". Altre volte commenti più leggeri, o tentava l'approccio soft, per la serie:"Allora, quand'è che posso portarti fuori a cena bellezza?". In ogni caso rispondevo sempre di essere stanca e rinviavo i suoi martellanti inviti. Raccontando ciò a mio figlio restai sorpresa dalle sue reazioni. Mi sarei aspettata commenti di gelosia da parte sua nei miei confronti del tipo:"No mamma no, non accettare!", cose del genere. Invece sorridendo se ne usciva con:"Il maschione di corteggia eh?" oppure:"Ti farebbe proprio bene un macho così". Vittorio non era decisamente il mio tipo ma le osservazioni di Angelo mi diedero da pensare. Mi sorpresi ancor più quando Angelo un giorno sentenziò:"Mamma, ma cosa aspetti? Chissà che bell'asta dura ha sotto quel tipo, ti farebbe ringiovanire, come minimo...". A quel punto restai davvero turbata. Pensai:"Non è che a mio figlio per caso piacciono gli uomini? Angelo un gay latente? Un criptogay, o come diavolo si dice...". Il dubbio si instillò nel cervello. I giorni passarono finchè un pomeriggio, di rientro dal lavoro, ebbi la prova lampante delle mie supposizioni, un'autentica doccia gelata. Aprì la porta di casa, mi diressi in camera da letto e assistetti ad una scena a dir poco inquietante: Angelo e Vittorio erano nudi intenti a baciarsi e masturbarsi reciprocamente. Provai un senso di schifo profondo inizialmente ma la curiosità di vedere fin dove si sarebbero spinti era troppa e così non li interruppi ma nascosta li osservai. Naturalmente il vicino porco inculò senza pudore e senza pietà mio figlio a pecorina. Lo scopò perbene quasi per un'ora, lo sverginò e gli schizzò copiosamente nel culo. Mentre gustava l'orgasmo segò e bacio Angelo in modo da farlo eiaculare a sua volta. Dopo aver fatto sesso i due si salutarono ed io corsi a bussare al campanello dell'abitazione del vicino con l'idea precisa di dargliela affinchè lui lasciasse in pace mio figlio. Lo provocai in tutti i modi ma non ci fu nulla da fare, ormai quel maialone aveva solo Angelo nella testa e così, sconfitta e delusa, umiliata come madre e perfino come donna, mi ritirai tristemente a casa. Sul principio ci stetti male ma adesso mi sono quasi abituata a vederli come una coppietta di amanti. Quando rientro dal lavoro li spio ma non sono più arrabbiata, anzi, ora mentre osservo i loro giochetti la fica diventa sempre più bagnata e sento il bisogno impellente di toccarmi. Ah! Sono proprio una madre snaturata! 


Attenzioni intime tra cugine

Mi chiamo Lory. Io ed Ada siamo cugine (le nostre mamme sono sorelle). In comune abbiamo solo un aspetto credo: di essere entrambe bionde. Eh si, perchè Ada è una donna affermata nel lavoro. Ha avuto successo come manager d'azienda ed è ricca. Oltre a questo si sbatte tutti gli uomini che vuole, quando vuole. E io? Bhè io sono la sfigata tra le due. Sono disoccupata, mi và di merda con i ragazzi e quando trovo un fidanzato puntualmente mi fà le corna! Però calma, forse ciò che ho descritto era la situazione fino a qualche mese fa, cioè prima che con Ada accadesse l'impensabile. Una mattina andai a trovarla nel suo ufficio esternandole lamentele riguardo alla mia vita. Lei si mostrò gentile, comprensiva, ma io la invidiavo talmente tanto che per un attimo pensai addirittura di picchiarla. Ma lei mi riportò alla ragione, sostenne giustamente che non serviva a nulla esser nervosi. Tra una parola e l'altra si sedette sulla scrivania scoprendo di più le sensuali gambe e mi chiese un parere a riguardo. Le accarezzai apprezzandole. La situazione cominciò ad intrigarmi anche se, in un primo momento, pensai che lei fosse solo vanitosa e volesse dei complimenti. Ma poi cominciò a fare certi giri di parole ed io a quel punto intuì che volesse provare qualche sorta di gioco sessuale. Non ero particolarmente convinta dal momento che siamo entrambe donne. I dubbi si sciolsero nel momento in cui lei si tolse le mutandine sul divano e spalancò le gambe con il chiaro intento di essere leccata! Non avevo mai pensato seriamente alle donne da quel punto di vista ma quella troia della mia cuginetta a gambe aperte mi accese non poco il desiderio considerando che stavo pure in astinenza. Avrei voluto un bel cazzo duro in quel momento ma feci uno sforzo di fantasia e mi fiondai con la lingua sulla passera umida di Ada. Era la prima volta che assaggiavo una fregna. Titubante all'inizio, ci provai gusto in seguito e, presa dall'arrapamento, le infilai due dita dentro la fica facendola sussultare come non mai. Ero eccitata davvero tanto. La sua lingua sui miei capezzoli fu davvero stimolante. Poi anch'io aprì le gambe e lasciai che lei mi deliziasse. La sua leccata esperta mi lasciò intendere che non era solo pratica di cazzi ma che sicuramente aveva assaggiato diverse fregne. Mi eccitai sempre più finchè finimmo amorevolmente a 69 sulla scrivania, io sopra lei sotto. Lecca tu che lecca io e raggiungemmo degli orgasmi stupendi. Ma io, non contenta, mi rifiondai sulla sua bernarda per farla venire ancora. E così la sensuale Ada raggiunse ancora una volta l'amplesso e mi inebriò la bocca del suo caldo e squisito liquido intimo. A quel punto la depressione mi passò totalmente e lei, in vena di proposte, chiese:"Vuoi diventare la mia segretaria? Così lo facciamo tutti i giorni...". Naturalmente accettai e mia madre, ignara del tutto, fu contenta che avessi trovato lavoro grazie alla cara cuginetta. Quando stiamo da sole in ufficio è davvero uno sballo, lesbichiamo quasi tutti i giorni ed io sono felice. Poi lei incontra uomini (sia per motivi di lavoro che di svago) e scopa naturalmente. Ma io non sono gelosa, mi accontento di essere la sua adorabile segretaria d'ufficio sempre disponibile.