lunedì 18 giugno 2018

Erezioni mondiali

Mi chiamo Elvira. Tutti rimasero delusi dall'eliminazione dell'Italia dai mondiali di calcio. Per questo non riuscivo a spiegarmi l'atteggiamento ottimistico di mio figlio Elio che disse:"Le guarderò lo stesso le partite... in compagnia". Se ne stava incollato alla tv in compagnia di mio nipote Mario (il figlio di mia sorella). All'inizio non diedi peso alla situazione, anche perchè spesso uscivo. Ma una volta probabilmente rientrai a casa al momento sbagliato e li trovai nudi sul divano a fare sesso, o meglio, Elio inculava dolcemente Mario mentre si baciavano con passione. Rimasi sconvolta ma, al tempo stesso eccitatissima. Poi ripensai che, infondo, entrambi non avevano che conosciuto sporadiche ragazze e tutto divenne palesemente chiaro: Figlio e nipote gay conclamati! Con le tante partite ancora da giocare le fottute sarebbero proseguite all'impazzata. Ormai ci ho preso l'abitudine a spiarli e la mia fichetta, facile a bagnarsi, reclama. Ogni tanto devo placarla col mio fido dildo ripensando alle loro erotiche gesta. Inoltre quei due vogliono andare in vacanza insieme ad agosto. Mio marito e mia sorella sono contenti di ciò, beati loro che non sanno, non sanno che Elio e Mario stanno lentamente percorrendo la via dell'omosessualità senza ritorno... e così sia!       




venerdì 8 giugno 2018

Indecenti segreti familiari

Mi chiamo Gina. Vi racconto i torbidi segreti della mia famiglia. A casa siamo in tre, io, mio marito Carlo e nostro figlio Alfredo. Quest'ultimo non ha mai frequentato ragazze ma io non ci davo troppo peso finchè un giorno decise di confidarsi. Mi disse:"Senti mamma non provo interesse per le donne, mi piace il cazzo". Questa confessione suonò come una doccia gelata ma cercai di rassicurarlo, gli dissi:"Va bhè dai, oggi è abbastanza diffuso, troverai qualche ragazzo invece delle ragazze". Raccontai ciò a mio marito e lui mi disse di non preoccuparmi. Mi rasserenai alquanto ma poi la mia tranquillità fu sconvolta di colpo. Carlo era solito augurare la buona notte a nostro figlio ma ultimamente il cosiddetto "bacio della buona notte" si prolungava di una mezzoretta buona. Pensai inizialmente che Carlo lo facesse per stargli particolarmente vicino dopo l'outing. Ma mi insospettì non poco perchè, quando Carlo tornava a letto da me, non aveva voglia di fare l'amore. Una notte decisi di spiare. In camera di mio figlio non c'era nessuno ma vidi la luce del bagno accesa. Osservai dal buco della serratura assistendo ad uno spettacolo indecente. Mio figlio era nella vasca e sbocchinava mio marito di gran gusto. Rimasi allibita. Poi uscirono dal bagno, per recarsi nella camera da letto di mio figlio. Li seguì anche li, e vidi Carlo che fotteva Alfredo a pecorina e a missionaria. Godettero i maialini e sborrarono. Si baciarono perfino in bocca dopo gli amplessi. Una rabbia tremenda mi avvolse tutta ma nel contempo mi scoprì eccitata. Quelle porcate mi avevano fatto bagnare la fica al punto che dovetti masturbarmi. Questa storia andava avanti tutte le sere. Non sapendo più cosa fare decisi di confidarmi con Sonia, la mia più cara amica. Ma non avevo considerato che Sonia era segretamente innamorata di me. Eravamo state amiche per anni ma non mi ero accorta affatto del suo interesse verso di me. Arrivò a confidarmi che spesso, quando avevamo preso insieme il caffè, avrebbe voluto piazzarmi la lingua in bocca. A lei raccontai tutto cioò che succedeva a casa e lei intanto mi stuzzicava. Ero scettica su una complicità erotica tra donne ma lei insisteva. Mi lecco il collo, i capezzoli ed io cominciai a perdere il controllo. Avevo voglia di fare sesso, quel sesso che ormai non ottenevo più da mio marito. E così allargai le gambe lasciando che la lingua calda di Sonia tormentasse dolcemente il mio clitoride. Sonia ci sapeva proprio fare, godetti, venni intensamente. E venni una seconda volta con le sue dita. Fu a quel punto che mi prese la voglia di essere troia. Accarezzai la sua figa, i nostri corpi restarono avvinghiati in cerca di piacere. Volevo anch'io farla godere. La misi a pecorina e la spanai con il manico della spazzola. Avevo proprio voglia di sfondargliela tutta, di chiavarla, di farla godere. Più sentivo le sue urla più intensificavo il ritmo finchè si sbrodolò tutta come una troietta. Fu così che, dalla depressione, ritrovai di colpo la gioia di vivere. Lasciai che i miei familiari fottessero in tranquillità tutte le notte perchè anch'io, di giorno, avevo trovato una bella e calda compagna di giochi.  

Le visite del padre al figlio...