domenica 23 dicembre 2018

Quando la zia ci fece giocare

Mi chiamo Rosalba (mini nera, scarpe bianche). Ho una sorella di nome Giuliana. Nostra madre Teresa ci ha imposto, fin da piccole, un'educazione severa. Insomma, mai troppo scosciate e scollate per uscire con rientri a casa entro le 23. Io e Giuly siamo due biondine niente male e sappiamo di piacere ai ragazzi. Tuttavia, per paura degli incazzamenti di mamma, avevamo sempre limitato le uscite e dato meno confidenza possibile, compreso rilasciare numeri di telefono, proprio per evitare discussioni a casa. Siamo insoddisfatte dunque? Bhè, magari non proprio, perchè alle volte le situazioni evolvono in modo del tutto imprevisto. Mamma ha una sorella di nome Rosaria, nostra zia. Di lei abbiamo saputo sempre poco, non la vedevamo quasi mai e non sapevamo nemmeno che tipo di vita conducesse. Finchè, un bel giorno, zia Rosaria si presentò sotto casa e bussò alla porta proprio quando mamma stava fuori per lavoro. Mi colpì subito la scia di profumo che emanava nonchè il look: minigonna dai colori sgarcianti, calze autoreggenti e scarpe abbinate alla gonna. Una bella donna, indubbiamente, ma con un outfit quasi da mignotta di lusso. Va bhè, lasciamo perdere. Si accomodò su un divano, io e mia sorella stavamo sedute su quello di fronte. Bevemmo un drink, dialogammo un pò, e lei cifece i complimenti per come eravamo carine. Mia sorella ricambiò particolarmente sottolineando il look della zia e spiegando che a noi non era concesso vestire in modo così provocante. Rosaria aveva le idee chiaro, oltre ad un fascino da vendere. Si avvicinò a mia sorella facendole apprezzamenti sempre più decisi. Giuly non solo li gradì ma lasciò che la zia, dichiaratasi lesbica senza mezzi termini, ma si lasciò palpare e baciare dalla nostra parente. Inizialmente provai un forte imbarazzo e avrei voluto che la smettessero. Poi, quando la zia aprì spudoratamente le cosce, permettendo a mia sorella di leccare, mi resi conto che avevamo abbondantemente passato il limite. La zia è una gra troia, non mi voleva certo solo come spettatrice imbarazzata e piagnucolona, e così trovò il modo di coinvolgermi. E lo fece nel modo più subdolo, con la complicità di mia sorella. Ci spinse una verso l'altra in modo che ci baciassimo. In passato non era mai accaduto nulla tra me e Giuly ma in quel momento mia sorella sembrava davvero presa e mi baciò con passione inimmaginabile. Non potetti tirarmi indietro e corrisposi il bacio. Ero ancora scettica ma la zia era convincente con il suo modo di parlare. E così io e Giuly finimmo per leccare una tetta a testa di donna Rosaria. La zia spalancò le cosce mentre limonava arditamente con Giuly e mi offrì la sua figa calda e umida da leccare. Un pò titubante iniziai ad assaporare la prima passera della mia vita che tra l'altro aveva un sapore davvero gradevole. A quel punto mi ero eccitata anch'io. Incoraggiata dalla zia, continuai a leccare la fregna matura. Poi fui io a leccare il culo della zia, sgrillettandole la fica, mentre quest'ultima slinguazzava con ardore la patatina di mia sorella. A quel punto mia sorella si mise a leccare zia Rosaria che intanto si divertiva a slinguazzare la mia fregna. Il piacere che provai fu cosi forte da venirle copiosamente in bocca. Poi mi misi sotto mia sorella, le aprì bene le chiappi e le leccai la passera fradicia di umori mentre la zia, più troia che mai, si dedicò al buco del culo di Giuly. Anche Giuly tremò e venne ma ormai gli orgasmi non si contavano più. Leccata da mia sorella, e con gli immancabili commenti di Rosaria che mi stava vicino, godetti ancora in bocca a Giuly. Sfinite da quel triangolo focoso, ci rendemmo conto che il tempo era volato. Zia Rosaria si rivestì in fretta e andò via salutandoci al volo. Aveva decisamente timore di incontrare mia madre ormai prossima a rientrare a casa dal lavoro. Quando mamma Teresa tornò le raccontammo che zia Rosaria era stata a casa per una visita. Mia madre, ignara dell'accaduto, chiese ingenuamente:"E' andato tutto bene con vostra zia?". Risposi:"Oh si, benissimo, abbiamo parlato per tutto il tempo, è proprio una tipa simpatica, prodiga di consigli, soprattutto è disponibile, molto disponibile!". Giuly faceva fatica a trattenere le risate mentre la mamma rispose:"Ah, mi fà davvero piacere...". A questo punto spero proprio che zia Rosaria venga a trovarci più spesso!


Sedotta da mia figlia

Un saluto affettuoso da Mara, la mamma di Eleonora. Come abbiamo visto precedentemente, beccai mia figlia a masturbarsi con i tacchi. Tutta la notte ripensai a quella scena. Alcuni giorni dopo si ripresentò la stessa situazione. Lei si diede da fare nuovamente con quel gioco solitario. Stavolta però non fui così scaltra a spiare in incognito e lei si accorse della mia presenza proprio appena raggiunto l'orgasmo. Sentitasi "violata" nell'intimità mi diede della bigotta repressa. Risposi d'istinto che la porcella era lei. Ma poi tra noi tornò rapidamente il sereno. Del resto sapevo che stava nervosa per via della fine della relazione col suo ex. Iniziammo a dialogare e lei mi confidò che, in passato, aveva avuto esperienze anche con qualche ragazza. Questa confidenza, unita a ciò che le avevo visto fare poco prima, mi turbò di brutto. Ammetto che fui percorsa da brividi di torbido piacere. Lei ovviamente se ne accorse e ne approfittò per approcciare. Finimmo per baciarci e quella fu la scintilla per avviare un pomeriggio incestuoso tra donne. Eravamo nude, calde ed eccitate. Lei si dimostrò a suo agio nel leccarmi amorevolmente la figa, data la sua esperienza. A quel punto abbandonai del tutto e di colpo lo status di madre bigotta, che mi aveva contraddistinto fino ad allora, e cercai di ricambiare le sue attenzioni. Assaporai le sue intime carni mentre stava messa a pecorina. Poi lei si girò mostrando la sua fica giovane e pelosetta nel suo pieno splendore. Rimasi a contemplarla qualche secondo pronta a gustarla ancora, ma fu lei a condurre il gioco, ad insegnarmi, di fatto, come si scopa tra donne. Eh si, ignoravo cosa fosse la forbice, ma la mia amata "maestrina" me lo spiegò con un'applicazione pratica: si muoveva sopra di me con ardore e le nostre passere, frugandosi tra loro, ci trasmettevano inebrianti sensazioni di piacere. La vidi tremare tutta e mi resi conto chiaramente che aveva raggiunto l'orgasmo in quel modo. Ma io non ero ancora del tutto appagata. Ci pensò Ely a portarmi all'amplesso. Mi leccò prima la fica mentre stavo stesa a pancia sopra, poi proseguì slinguazzandomi il culetto a pecorina per interminabili minuti. Fu cosi che raggiunsi il punto massimo del piacere venendo intensamente. L'allieva dette una bella lezione all'adulta e, senza dubbio, entrambe godettero parecchio. Che dire, per tutta la vita ho sempre cercato l'uomo adatto per una relazione e non è mai andata bene, vuoi vedere che l'amante ideale è proprio mia figlia?          


martedì 18 dicembre 2018

Amore tra rivali

Sono Sara, potete ammirarmi bene nei primi tre scatti. Bella gnocca, non è vero? Sono molto corteggiata dagli uomini, lo ammetto. Oggi però voglio parlarvi di una situazione in particolare. Conobbi Silvio per caso in un bar e Sandro, un mese più tardi, alla fermata dell'autobus. Entrambi erano interessati a me ma, all'inizio, nessuno dei due sapeva dell'altro. Quando accettai, in amicizia, un invito per mangiare la pizza con Silvio accadde un imprevisto e cioè che incrociammo Sandro all'uscita dal locale. Ebbene, tra i due furono subito scintille. Le solite cose che succedono: chi sei tu, chi non sei... Tentai di mettere pace invano. Silvio iniziò a dire all'altro:"Scordatela è mia..." e cose del genere. Ma Sandro gli rispose per le rime, asserendo:"Col cazzo! E' tutto da vedere!". In realtà erano entrambi simpatici ma non amavo nè ero particolarmente attratta da nessuno dei due. Questo tormentone della disputa amorosa tra i due si prolungò per mesi. Ognuno chiedeva quante volte e per quanto tempo mi ero vista con l'altro. La situazione cominciò a diventare insopportabile, decisi di dare il benservito ad entrambi anche come amici affinchè le polemiche e gli scontri terminassero. Ma, proprio mentre stavo per farlo, Silviò mi telefonò dicendo che loro due volevano parlarmi. Incuriosita li feci venire a casa mia. Dopo aver bevuto un drink accaddero degli eventi del tutto inaspettati. I due ragazzi dissero chiaramente di non voler più fare la guerra per ottenermi. Da un lato tirai un sospiro di sollievo (almeno non ci sarebbero stati spargimenti di sangue ahaha, scherzo!). Dicono che l'odio e l'amore sono separati da una linea molto sottile. Devo riconoscere che è vero. La loro competizione, i loro dissapori, pian piano si trasformarono. Probabilmente credevano di amare me, ma sotto sotto, il tenero c'era tra boys, solo che io non me ne ero mai accorta e, forse, nemmeno loro. Fatto stà che, dopo quella dichiarazione di pace, ne seguì un pompino che Silvio praticò a Sandro senza troppi convenevoli. Sono una ragazza di mondo ma restai davvero sorpresa, e perchè no, intrigata, da ciò che stava succedendo. Sò bene che, anche alle mie amiche più troie, non è mai capitato di osservare da vicino due uomini che si succhiano il cazzo a turno e che scopano. Invece è proprio quello che vidi e, ad esser sincera, nell'eccitazione, mi feci anche leccare la fica. Io stavo vicino ai due, a stretto contatto, ma erano loro gli "interpreti" principali. Succhiate di cazzo e inculate praticate con grande passione furono gli ingredienti basilari con Silvio che si rivelò il passivo tra i due, quello che se lo fece mettere nel culo, per intenderci. E, alla fine, dopo reciproche e bollenti succhiate di cazzo, arrivarono le sborrate, copiose per entrambi. Nella fattispecie Sandro schizzò sul corpo dell'altro che si lasciò inondare dalla colata calda di seme. Fu il momento topico di quella grandissima porcata tra maschi dai risvolti romantici. Eh si, perchè quei due si piacevano davvero, non solo per il sesso. Ed io fui l'inconsapevole cupida, la musa ispiratrice, che spinse l'uno dritto tra le braccia dell'altro.

una superfiga



due amorevoli nemici








venerdì 14 dicembre 2018

Mia figlia usa i tacchi non solo per camminare

Il mio nome è Mara. A volte mi chiedo: dove ho sbagliato con mia figlia Eleonora? Partiamo da lontano. Sono separata da mio marito ed ho un compagno con cui non intrattengo un rapporto soddisfacente. Mia figlia Eleonora è davvero una bella ragazza, una bionda che salta all'occhio, ma è ribelle di natura. Credevo che avesse trovato il suo equilibrio quando si fidanzò con un tizio di nome Giacomo ma, ad un tratto, lui decise di lasciarla. A quanto pare frequentava un'altra ragazza, forse meno bella di Eleonora, ma mentalmente meno instabile. E così mia figlia attraversò un periodo di depressione, finchè un giorno assistetti ad una scena hot, difficile da gestire per una mamma. Eleonora ha sempre parlato a voce alta, ricordo bene quando da bambina, per attirare l'attenzione dei maschietti, faceva le telecronache delle partite di calcio. Eh si, è una tipa estrosa, vivace, molto più di me. Un giorno la vidi tutta nuda in salotto, aveva soltanto le scarpe col tacco ai piedi. Incuriosita decisi di spiarla. Pian piano mi resi conto che il suo intento era quello di usare il tacco della scarpa per masturbarsi fino al raggiungimento dell'amplesso. Non solo guardai ciò che fece ma sentì pure tutti i suoi commenti espressi a voce alta, inclusi quelli su di me, non molto positivi. Per lei sono una bigotta, incapace di fare cose del genere. Dopo averla osservata venire entrai in salotto sostenendo la parte della mamma severa, le dissi:"Vergognati di queste zozzerie! Rivestiti!". Ma, quando mi ritrovai la sera da sola nel letto, ripensai a ciò che avevo visto fare a mia figlia con tanta disinvoltura e provai un senso di torbido piacere manifestato dall'umidità nella mia vagina. Sto cominciando a pensare che forse, dopotutto, io e lei siamo meno diverse da quel che sembra e che, probabilmente, ho io da imparare qualcosa da lei per essere meno bigotta. Chissà... Vedremo! 


La giornata erotica di Cinzia

Mi chiamo Cinzia. Sono una donna sposata di indole piuttosto tranquilla, o almeno così credevo. Tuttavia, con la complicità di alcuni eventi inaspettati, ho scoperto, col tempo, una parte di me che mai avrei immaginato potesse venir fuori. Questo cambiamento avvenne quasi per caso. Non mi sono mai sentita bella anche se, per alcune persone, lo sono. Tutto ebbe inizio a causa di un contrattempo. L'utilitaria, con la quale di solito esco, era in revisione dal meccanico. Proprio quella mattina Rosaria, amica di vecchia data, mi voleva a casa sua per chiacchierare. Ispirata da una vena diversa dal solito mi preparai un pò più figa del solito (gonna nera un pò sopra il ginocchio, tacchi alti, camicetta scollata, trucco e rossetto) e scesi di casa recandomi al bar per fare colazione. La giornata ebbe subito un inizio interessante dal momento che il barista, solitamente avaro di complimenti, esclamò senza mezzi termini: "Signora, oggi è davvero una gran gnocca!". Conoscendolo da una vita risposi semplicemente con un grazie e accennai un sorriso. Consumai il cappuccino. Uscì dal locale e mi avviai alla fermata dell'autobus. In meno di mezzora giunsi a casa di Rosaria. Stava in vestaglia, sotto non potetti fare a meno di notare le autoreggenti. Ci sedemmo sul divano e iniziammo a conversare davanti ad un buon caffè. Anche lei, come il barista, fu prodiga di complimenti, affermò:"Amore, ma stai una favola!". Da ciò che disse dopo mi resi subito conto che la sua vita di coppia non andava bene e che il marito la trascurava. Rosaria si lasciò sfuggire che il coniuge aveva in realtà problemi di erezione. Continuammo a dialogare ma la vedevo sempre più eccitata, probabilmente da tempo inappagata intimamente. Ad un tratto la sua mano audace mi accarezzò una gamba e mi disse:"Quanto vorrei un corpo caldo con cui godere". La mia amica non aveva mai parlato in questi termini, segno evidente che stava davvero male, in astinenza sessuale. Quasi per far coraggio a sè stessa tirò fuori le tette ed esclamò:"Guarda come stanno ancora sù, non sono mica da buttare, ma a lui non gli si alza nemmeno con queste...". Insistette, mi prese una mano e la spostò sulla sua tetta commentando:"Toccala! Non è bella?". Compresi bene che Rosaria non stava più nella pelle, avrebbe fatto sesso pure con una donna per appagarsi, nella fattispecie con me. Decisi di parlarle in modo chiaro per frenare i suoi bollenti spiriti:"Ehm, Rosy, si vede che hai voglia ma io non sono lesbica, non me la sento di stare con una donna...". Il volto di Rosaria si dipinse di delusione, mi disse:"Ti prego non te ne andare, non lasciarmi da sola...". Non sapevo proprio cosa fare: da un lato avrei voluto aiutarla, ma come forzare la mia natura verso qualcosa per cui non sono predisposta? Mi alzai in piedi e, in modo deciso esclamai:"Dai Rosy, adesso non sei in te, è meglio che vada via". Stavo andando verso la porta quando la sentì piangere e commentare:"Ti prego, non mollarmi anche tu...". Ritornai verso di lei e l'abbracciai, esclamai:"Dai, siamo amiche da tanto tempo, non piangere". L'abbracciai e lei mi strinse fortissimo. Le diedi un bacio in bocca per tranquillizzarla. Tornammo sul divano, parlammo un altro pò, lei era ancora intenzionata a fare sesso ma io non volevo lesbicare, però nemmeno deluderla. Uscì fuori una parte autoritaria di me, le strappai le mutande e la feci mettere a pecorina dicendole:"Vuoi godere? Allora facciamo a modo mio!". Rosaria annuì con la testa. Afferrai una spazzola che stava sopra il tavolino e l'affondai senza pietà dentro la sua figa già abbondantemente umida di desiderio. Affondai nella sua intimità a ritmi sempre più incalzanti sentendola ansimare a più non posso. Pur non essendo lesbica provai un perverso piacere nell'osservare che ciò che le stavo praticando la faceva godere in quel modo. Non le diedi tregua poi a un tratto rallentai volutamente per riprendere il ritmo poco dopo e portarla pienamente all'amplesso: lei se ne venne intensamente, il suo viso era sconvolto dal piacere. Quando tirai fuori la spazzola, il manico era zuppo di liquido figale. Lo avvicinai alla sua bocca e le intimai di leccare, le dissi:"Lecca il tuo nettare, troia!". Pur non toccandola direttamente nemmeno con un dito l'avevo resa ben felice. Dopo che si riprese dall'orgasmo, rimettendosi le mutande, esclamò:"Grazie cara, è stato fantastico!". Risposi:"Di nulla gioia". Poi, un pò preoccupata mi chiese:"Non è che questo intacca la nostra amicizia?". Risposi:"Tranquilla, è tutto a posto". Le diedi un bacio in bocca (che sapeva ancora della sua fica) e la salutai. Mi incamminai verso la fermata del pulman per tornare a casa ripensando a ciò che era accaduto avvertendo una certa umidità tra le cosce. Il tempo era trascorso velocemente, si stava facendo quasi sera. Ma la giornata non era ancora terminata, il clou sarebbe accaduto di lì a poco. Salì sull'autobus, timbrai il biglietto e mi piazzai in prossimità della porta centrale mantenendomi alla sbarra con la mano destra. Sull'autobus, semivuoto, c'era un uomo distinto in giacca e cravatta, di bell'aspetto, seduto in fondo. In men che non si dica me lo ritrovai alle spalle. Feci un passo avanti per creare una distanza ma lui si accostò nuovamente tenendomi per i fianchi. Il suo profumo era inebriante così come il suo cazzo che sentivo indurirsi sempre più sul mio culo. Mi sussurrò all'orecchio:"Stà buona che piace anche a te". Da un lato avrei voluto ribellarmi ma mi piaceva quel contatto. Lui si strofinò senza pudore sul mio culo leccandomi il collo. La figa, già intrigata dalle voglie saffiche della mia amica, cominciò a bagnarsi di brutto. Ansimava il tizio, finchè lo sentì raggiungere l'orgasmo mentre mi afferrava con vigore una tetta. Il liquido copioso passò attraverso il pantalone macchiando in abbondanza anche la mia gonna all'altezza del culo. Evidentemente non pago della sborrata allungò una mano sotto la gonna raggiungendo le mie mutandine. Mi sussurrò all'orecchio mordendolo:"Sei bagnata come una troia in calore..." e mi sditalinò con foga la fregna. Bastò veramente poco affinchè raggiungessi anch'io l'amplesso intensissimo. Mi sentì davvero appagata e troia come non lo ero mai stata. Sempre standomi alle spalle, sfilò il dito dalla figa e me lo porse in bocca affinchè io lo leccassi. Mi tremavano le gambe per l'emozione, l'imbarazzo e la goduta. Dovetti tornare rapidamente in me dato che la fermata di casa si avvicinava. Mentre scendevo mi diede una pacca sul culo, quel zozzone. Arrivai a casa ripensando al siparietto con la mia amica e soprattutto a quel gran maialone che mi aveva fatto godere come una porca. Ero ancora infoiata e vogliosa. Mi stesi sul letto tutta nuda e cominciai a toccarmi nuovamente pensando a quell'uomo che a stento avevo visto in faccia. Mentre stavo lì a trastullarmi sentì la porta di casa aprirsi all'improvviso: era mio marito che rientrava da lavoro. Arrivò in camera da letto e mi trovò in quel modo. Si gasò e si spogliò rapidamente saltandomi letteralmente addosso: non aspettavo altro che un'altra dose di sesso per chiudere in bellezza quella memorabile giornata. Mi chiavò a pecorina e di lato, intanto pensavo libidinosamente all'uomo dell'autobus. Godetti e venni mentre mi schizzava abbondantemente nella fregna. Euforica gli morsi pure una spalla. Lui mi guardò e disse:"Cavolo, come sei eccitata oggi, ma che hai fatto?". Risposi: "Niente sono solo andata a trovare la mia migliore amica...". Sorrise e replicò:"Bhè, discorsi tra donne ti hanno accesa magari, dovresti andarla a trovare più spesso...". Sorrisi e risposi:"Mmm forse dovrei andare più spesso a piedi e prendere l'autobus, rispetto all'auto fà di sicuro molto più bene alla salute!!!".
                          
prima l'amica...

poi l'uomo dell'autobus...



e infine il dessert col marito....


venerdì 16 novembre 2018

La cura definitiva

Bentrovati dal vostro amico Enrico. Come descritto in precedenza ebbi il mio splendido ma effimero momento di gloria nel triangolo con moglie e cameriera. Alla fine però mi ritrovai da solo dal momento che la mia "amabile consorte" decise di buttarmi fuori casa dato che ormai se la intendeva con la domestica già da un bel pò di mesi. Andai ad alloggiare in fitto in un'altra città e qui cominciai a meditare su me stesso, sul matrimonio finito, su tutto ciò che era accaduto. Come avevo già deciso in precedenza, mi rivolsi ad uno psicoterapeuta e ci andai a visita per alcuni anni senza risolvere granchè. Ad un certo punto, di mia iniziativa, pensai di effettuare un controllo medico. Infondo da sempre avevo forti dubbi sul mio reale desiderio sessuale, sull'erezione, su tante cose. Fu così che conobbi un giovane dottore moro piuttosto avvenente di nome Giacomo. Ci sedemmo e gli raccontai la mia storia senza omettere alcun dettaglio. Giacomo sospirò, disse che avrebbe dovuto visitarmi per risolvere i miei dubbi. Mi fece spogliare. Con le parti intime scoperte dinanzi a lui provai un notevole imbarazzo. Giacomo sembrava sicuro di sè, mi fece girare. Col guanto affondò il pollice nel mio buco anale chiedendo se mi desse fastidio o se provassi piacere. Risposi di si alla seconda. Di lì a poco, Giacomo iniziò a leccarmi l'ano dolcemente procurandomi innegabili brividi di piacere. Per caso il mio piede sinistro, avvolto dal calzino, urtò contro il suo pacco che sentì incredibilmente duro. Mi resi conto che quella situazione lo eccitava di brutto. Giacomo mi disse chiaramente che, secondo il suo parere, le donne non facevano al caso mio e con decisione, mi piazzò il suo cazzo duro sulle labbra sostenendo che dovevo provare un nuovo "articolo". Un misto di eccitazione, imbarazzo, frenesia, mi travolse. Fui tentato di prendere in bocca quel cazzo e, alla fine, lo presi tra le labbra. Mi sembrava una situazione quasi surreale: inginocchiato a praticare un pompino al dottore. Mai mi sarei sognato di fare questo nella vita ma intanto stava succedendo e mi piaceva anche. Poi fu lui a segarmi e a spompinarmi, voleva conoscere il sapore del mio cazzo. Mi meravigliai che un ragazzo così carino fosse attratto dai maschi ma lui mi spiegò che era ormai stufo delle ragazze, che non lo emozionavano granchè. Arrivammo al momento più caldo e cioè quando Il doc intraprendente me lo mise perentoriamente nel culo alla pecorina. Lo infilò dentro proprio tutto stantuffando il mio buco vergine alla grande. Sentivo un pò di dolore ad essere scopato, ad esser sincero, ma il piacere prese decisamente il sopravvento su tutto. Continuò a castigarmi a missionaria con ardore fino a scaricare il suo seme caldissimo, denso e abbondante tra le mie chiappe ormai ampiamente sfondate. Provai un brivido di assoluto piacere e anche il mio cazzo cominciò a ejaculare all'impazzata. Dopo gli amplessi ci rivestimmo. Lo ringraziai per le belle sensazioni che mi aveva fatto provare e lui rispose con un sorriso e mi baciò dolcemente in bocca. Ci salutammo. Tornai a casa e ripensai all'accaduto. Mi sentì dannatamente sporco ma incredibilmente felice. Lasciai passare alcuni giorni e lo ricontattai dicendogli:"Dottore, vorrei effettuare una seconda visita più accurata". Della visita non mi importava ormai più nulla, volevo semplicemente far sesso con lui. Mi rispose:"Venga pure allo studio e approfondiremo". Mi sentivo ringiovanito di 10 anni. Prima di recarmi da lui tolsi anche la barba e mi profumai a dovere. Una volta al suo studio finimmo subito a 69 come due amanti in calore, io stavo sopra e lui sotto. Fu davvero fantastico succhiarci i cazzi a vicenda. Al culmine di una splendida ed estenuante sbocchinata reciproca gli schizzai in bocca tutta la mia roba calda mentre lui mi fece assaporare appieno la sua. Un bacio carico di sborra sublimò quel fantastico duetto. Ormai mia moglie è un lontano ricordo e Giacomo la mia gioia. Penso proprio che lo ricontatterò molto spesso. FINE DELLA QUARTA PARTE e FINE DELLA STORIA.           

Approccio hot tra paziente e dottore...

lunedì 12 novembre 2018

Lui, lei e la cameriera

Caterina mi fece proprio un bel lavoretto, non c'è che dire. Avevo appena goduto quando sentì il rumore della porta di casa che si apriva. Mia moglie Carla era appena tornata dallo shopping. Non feci in tempo a nasconderle l'accaduto. Stavo col cazzo di fuori e Caterina mezza nuda con la mia sborra che le colava dalla bocca. Carla mi guardò con aria incazzata e sentenziò:"Bravo! Adesso te la fai con la cameriera! Cos'è con lei ti si drizza e con me no?". A quel punto le risposi per le rime:"Magari qualcun'altro già se la faceva da prima con la cameriera...". Carla capì che sapevo non parlò più per alcuni secondi. Poi, rivolgendosi alla Cat, disse:"Caterina per oggi và a casa, io e mio marito dobbiamo parlare". Carla, un pò perplessa, esclamò:...E così ti piace la cameriera". Risposi:"Perchè a te no?". Carla rispose:"Bhè, per forza, senza un vero uomo, qualcosa dovevo pur fare no?". Approfittai del mio momento personale di euforia per proporre:"Bhè, ma adesso sono rinato. Infondo dobbiamo un pò entrambi a lei questo ritrovato entusiasmo. Che ne diresti se lo facessimo in tre?". Carla mi guardò con gli occhi sgranati, poi rispose:"Questa poi! Ma sei proprio un maiale! Hai una bella moglie e non ti eccita, poi ti gasi con la cameriera e ora, udite udite, vuoi fartele tutte e due!". Cercai di stemperare i toni:"Ma vedi cara, alle volte i rapporti hanno bisogno di novità, di una ventata di aria fresca per rigenerarsi, capisci?". Carla mi guardò perplessa:"Certo che hai una bella faccia tosta! E naturalmente dovrei dirlo io a Caterina, immagino". Risposi:"Bhè, visto che siete così intime...". Carla sospirò, poi propose:"E va bene, proviamo così, ma con calma. Lasciamo passare qualche giorno, non vorrei che Caterina si considerasse usata". Passò più di qualche giorno, quasi un mese. Pensavo che ormai mia moglie avesse cambiato idea finchè, una sera, al ritorno dal lavoro, trovai entrambe le fanciulle in atteggiamento inequivocabile, disponibili a giocare, e lì pensai giustamente di aver vinto al lotto. Eh già, perchè questa è una delle fantasie sognate da molti uomini, quella di stare con due donne contemporaneamente. Mia moglie mi mise subito la lingua in bocca e, poco dopo, Caterina fece lo stesso. Poi Caterina ingoiò letteralmente il pene mentre mi baciavo con Carla. Sembrava davvero di stare in paradiso, chiunque avrebbe perso i sensi, ed io non feci certo eccezione. Quelle maiale lavoravano il pisello in tandem a meraviglia regalandomi briose sensazioni di assoluto piacere. Chiavai Caterina con foga, poi fu la volta di igroppare quella porcella di mia moglie mentre l'audace cameriera mi slinguazzava amorevolmente le palle. A furia di colpi di cazzo reiterati nella patata, la bella consorte raggiunse l'orgasmo. Ripresi a fottere Caterina a pecorina mentre mia moglie mi baciava il petto. Ormai incapace di resistere, preso dal godimento sfrenato, schizzai tutto ciò che avevo in corpo nella fregna accogliente della domestica che se ne venne a sua volta raggiungendo l'amplesso da gran troia. Tutto fantastico, direte voi, e invece no! Al momento fu indubbiamente una goduria pazzesca ma la sorpresa amara era dietro l'angolo. Non avevo ancora finito di assaporare del tutto quel divino amplesso quando mia moglie, gelida, sentenziò:"Bene, in realtà volevo farti un regalo ma d'addio! Spero ti sia piaciuto. Questo triangolo non cambia la sostanza delle cose e cioè che da solo con me non ti ecciti granchè e che ormai io e Caterina abbiamo una relazione amorosa saffica stabile da mesi. Inoltre sei poco presente a causa del lavoro, lei invece è una partner ideale, servizievole, sempre disponibile...". Bhè, dal momento che la padrona di casa è lei dovetti fare le valige e andarmene alla svelta. Di lì a breve sarebbe arrivata la richiesta di separazione. Che dire, mi sentì come Pirro, una vittoria bella ma quasi inutile. Pagai quel triangolo a caro prezzo. Sentendomi ferito e sconfitto entrai davvero in depressione e decisi così di contattare uno psicoterapeuta per uscire da quello stato di angoscia e sconforto in cui versavo. FINE TERZA PARTE. 


giovedì 8 novembre 2018

Beccate a lesbicare lo fanno eccitare

Seguito della signora con cameriera. La storia prosegue dal punto di vista di Enrico, il marito di Carla. Salve a tutti, mi chiamo Enrico. Pur avendo una bella moglie non riuscivo a soddisfarla negli ultimi tempi. Preso dallo stress lavorativo, e dalla routine di coppia, non la desideravo più come una volta. Avrei dovuto aspettarmi le corna, dato che lei è davvero sexy, ma non pensavo proprio di riceverle in modo così originale. A casa ci stavo poco ma un giorno rientrai prima da lavoro e ciò che vidi fu davvero sensazionale. Aprì la porta di casa e avvertì un insolito silenzio. Mi incamminai per il corridoio fino a raggiungere la cucina. Già si udivano dei lamenti di piacere da dietro alla porta. La aprì lentamente e sgranai gli occhi quando vidi la nostra cameriera di fiducia, Caterina, avvinghiata a mia moglie! Erano praticamente entrambe nude, a parte i tacchi. Carla stava sopra e Caterina sotto, nella posizione del 69. Caterina leccava la figa di mia moglie con foga e Carla gemeva di piacere. Una miriade di sensazioni attraversarono il mio cervello. E le domande che mi posi furono tante. Da quanto andava avanti questa storia? Mia moglie era lesbica? Fui tentato di intervenire, di far sentire la mia presenza affinchè smettessero. Ma poi la curiosità prevalse su tutto. In silenzio continuai a guardarle finchè Carla arrivò all'orgasmo gemendo come non lo ricordavo più da tempo. Mi ritrovai eccitato, col cazzo dritto. Mentre Carla slinguazzava la figa della cameriera, per farla godere a sua volta, misi una mano nelle mutande e cominciai a menarmelo di brutto. Pian piano anche Caterina se ne venne. Si stavano sbaciucchiando come due tenere amanti dopo aver fatto l'amore, quando il mio cazzo cominciò a schizzare copiosamente all'impazzata. Feci fatica a contenere la voce, sospirando solo intensamente pago dell'amplesso. Mi allontanai silenziosamente e uscì di casa perdendo una mezzoretta per strada in modo che loro due si ricomponessero. Poi ritornai a casa, entrai in cucina e le trovai vestite e sorridenti. Carla mi disse:"Ciao caro, giusto in tempo per la cena". Risposi con voce tremante:"Già...". Durante la cena mia moglie fece finta di interessarsi alla mia giornata lavorativa. In realtà il suo viso sprizzava di gioia dopo aver combinato quel poco con Caterina. La cameriera invece aveva un'atteggiamento più sobrio, mi guardava in modo strano accennando un sorriso quasi a volersi scusare dell'accaduto credendo che io non sapessi nulla. Lasciai passare alcuni giorni, intanto la scena che avevo visto, degna di un porno lesbo d'elite (del resto sono entrambe belle donne) continuava a riproporsi nel mio cervello. Nei giorni seguenti feci attenzione a tornare a casa il più tardi possibile per non trovarle durante i loro giochetti. Mi erano piaciute ma non volevo rivederle così ancora. Un pò mi bruciavano le corna di mia moglie, seppur realizzate con una donna. Ma con Carla non avevo il coraggio di parlare e così aspettai il momento opportuno per farlo con Caterina. Quel giorno mia moglie era uscita a comprarsi dei vestiti e a casa c'eravamo solo io e Caterina che stava pulendo. La pregai di interrompere i servizi domestici, la feci sedere vicino a me sul divano e le parlai. Le dissi:"Caterina, io non me la sento troppo di parlare con mia moglie per cui vorrei farlo con te". Caterina fu gentile, rispose:"Certo signor Enrico, non si preoccupi, mi dica...". Proseguì:"Ecco, vedi, io e Carla ultimamente non facciamo granchè a letto. Lei è una bella donna ma io proprio non ci riesco. Non sò se sia per via dello stress, della routine di coppia...". Caterina rispose:"Sono cose che possono succedere, non si preoccupi, magari poi le cose andranno meglio...". Continuai:"Vedi Caterina, il fatto è che io credevo di non provare più l'eccitazione ma... la verità è che... quando ho visto voi due, perchè sò quello che fate, mi si è indurito il pisello di brutto...". Caterina arrossì tremendamente, poi disse:"Oh cavolo! Ma allora ci ha scoperte!". La cameriera tentò di giustificarsi:"Comunque sig. Enrico per la verità è stata sua moglie a cominciare e, se proprio vuole saperla tutta, mi ha dato l'out-out: o ci stavo o mi licenziava! Che potevo fare?". Restai preplesso, poi risposi:"Ah cavolo! Chi se l'aspettava da Carla, ma comunque infondo me lo merito. Se una donna del genere non la scopi regolarmente, và a finire che i pericoli sono dietro l'angolo". Poi guardai fisso in viso Caterina e le dissi:"Comunque mi fa piacere che ti prendi cura di lei, sembra che tu la faccia felice. Ma ora che ne diresti di dare un pizzico di felicità anche a me, al tuo amato padrone... o non ti piacciono più gli uomini?". Caterina rimase un pò imbarazzata ma io la misi di fronte al fatto compiuto e tirai fuori il cazzo, poi le spiegai:"Sai, sono curioso se è piu dolce la bocca di mia moglie, che non sento ormai da tempo sulla cappella, o la tua...". Caterina capì dove volevo arrivare, mi sorrise con uno sguardo da troia, poi si chinò e me lo cominciò a leccare divinamente. Poco dopo me lo prese splendidamente in bocca. Mi sentivo di nuovo vivo ed eccitatissimo. Caterina mi propinò un favoloso e prolungato bocchino. Godetti notevolmente e le scaricai in bocca un torrente di sperma. FINE SECODNA PARTE.              

Enrico vede le donne di casa all'opera e in lui si riaccende il desiderio che da tempo mancava...




martedì 6 novembre 2018

Cameriera e signora in duetto lesbo

Il mio nome è Caterina. Lavoro da alcuni anni come cameriera presso l'abitazione di una giovane coppia facoltosa. Lui, il signor Enrico, non c'è quasi mai, dato che è molto occupato con il lavoro. La moglie, la signora Carla, è una bella donna molto affascinante un pò snob, con la puzza sotto il naso. In realtà mi sono sempre trovata bene in quella casa, inoltre la paga è ottima. Inizialmente non avevo grande confidenza con la sig.ra Carla dato che lei impiegava la maggior parte del tempo a giocare a carte con le sue altolocate e, oserei dire, antipatiche, amiche oppure facendo shopping. Quando c'erano le amiche io servivo da bere a tutte, altrimenti restavo da sola a casa. Fu proprio restando da sola che un giorno resi più sexy la mia immagine di cameriera indossando calze e reggicalze. Lo feci, autoriprendendomi col cellulare, per poi mostrarlo al mio ragazzo che, come la maggior parte degli uomini, ama certi completini. Combinazione volle che, un giorno, miss Carla rientrò nettamente in anticipo dallo shopping esclamando il classico:"Dannazione! Proprio oggi doveva star chiusa la boutique!" e mi trovò conciata da camerierina sexy. Restò sorpresa. Le spiegai:"Signora mi scusi, è un outfit per il mio ragazzo". Lei sorrise e disse:"Stai bene così, Caterina, se vuoi puoi restarci. Una nota di sensualità in casa non è sgradita, e poi il tuo ragazzo sarà felice di ammirarti in varie pose". Maliziosamente aggiunse:"Se vuoi, posso scattarti anch'io qualche foto". Quella frase mi imbarazzò moltissimo e dissi subito di no ma lei, con sottile dolcezza insistette in un modo tale che mi fu difficile dire di no. I giorni seguenti, vestita in quel modo, sopra il letto, mi fece fare delle pose sexy, alcune decisamente sconce, tipo a pecorina etc... Le mostrai al mio ragazzo che ovviamente ne fu entusiasta. Naturalmente spiegai di averle realizzate da sola con l'aiuto dell'autoscatto. In seguito ringraziai Carla raccontandole dei commenti positivi ricevuti dal mio boyfriend. Il tempo passò e la confidenza tra me e lei aumentò sempre più. Carla arrivò a confidarsi sostenendo che a volte si stufava delle amiche. Ad un certo punto ridusse sia le partite a carte, sia le uscite per shopping. Avevo la chiara e netta sensazione che volesse restare più tempo in mia compagnia. Poi, una mattina, all'improvviso, accadde tutto. Stavo pulendo con l'aspirapolvere ed ero vestita nel solito modo che ho descritto prima. Lei mi si avvicinò, indossava un vestitino bianco. Si lamentò del rumore ed io mi infastidì convinta che avesse intenzione di scatenare una polemica, ma mi sbagliavo. Mi sorprese da dietro appoggiando le sue mani sul mio seno da sopra al vestito e disse che non dovevo più pulire ma che piuttosto avremmo fatto un gioco insieme. Francamente caddi dalle nuvole. Ma lei cominciò a chiarire la situazione piazzandomi spudoratamente la lingua in bocca. Non me l'aspettavo proprio quel bacio così passionale ed improvviso. Notai la sua eccitazione ancor di più quando mi leccò i capezzoli. Cominciai a capire di più quando mi parlò del suo rapporto di coppia in crisi. In pratica lui, preso dallo stress lavorativo e dalla routine, non si eccitava più e dunque, da tempo, non scopavano più. Ma ciò non chiariva tutto dal momento che lei, così bella, avrebbe potuto trovare vari altri uomini per soddisfarsi. E invece no! Alla fine disse che secondo lei, bene o male, gli uomini sono tutti stronzi e che aveva pensato a me per il sesso, che io, in qualche modo, l'avevo ispirata. In sostanza si trattava di una proposta indecente alla quale stavo per tirarmi indietro ma lei, furba, aveva il suo asso nella manica. Velatamente, anzi nemmeno tanto, mi ricattò sul lavoro. Potevo dire di no, è vero, ma lo avrei inevitabilmente perso. E allora che fare? Scegliere l'opzione più facile, cedere, starci. Mi ritrovai a leccarle la figa. Non solo per me, ma anche per lei era la prima volta con una donna. Poi fu lei a farmi divaricare le cosce e a slinguazzarmi il clitoride. Quel torbido gioco si stava facendo molto interessante ed eccitante. Ci baciammo. Lei voleva proseguire ma voleva allo stesso tempo capire se io ci fossi stata solo per il lavoro o meno. In realtà mi aveva eccitata ed ammisi palesemente che non ci stavo solo per il lavoro accendendo così la gioia nel suo sguardo. Ci leccammo a turno le tette. Poi mi fece stendere sul letto, si mise sopra di me con la fica all'altezza della bocca in modo tale che io potessi leccargliela. La signora pretendeva un lavoro accurato ed io, nell'eccitazione, mi dedicai totalmente alla sua calda e sugosa vagina. Poi, messa a pecora, ricevetti le sue calde e focose slinguazzate che mi fecero letteralmente trasalire di piacere. Poi mi afferrò per il tacco sinistro in modo che il mio corpo indietreggiasse quel tanto affinchè andassimo magicamente nella posizione mitica del 69. Le leccai la fica mentre lei leccava la mia aiutandosi anche magistralmente con le dita. Ad un certo punto, in preda all'imminente orgasmo, inarcai la schiena all'indietro e lasciai che lei mi slinguazzasse perbene all'impazzata dandomi il "colpo di grazia". Mi sbrodolai di piacere allagandole la bocca di liquido figale che lei bevve fino all'ultima goccia. Intanto la sgrillettai freneticamente con le dita della mano sinistra fino a sentirla venire a sua volta. Sospirò in modo profondo mentre le mie dita si inzuppavano del suo liquido caldo e copioso. Fu questa la nostra prima meravigliosa lesbicata. Ero appagata ma un pò sconvolta di ciò che avevo fatto con lei. Non dissi nulla al mio ragazzo e, a casa di Carla, io e lei non parlammo per diversi giorni della cosa. Finchè il desiderio tornò a impossessarsi prepotentemente di lei che coinvolse nuovamente me con la complicità del solito lettone. Pian piano quelle leccate di fica cominciarono a diventare una droga irrinunciabile. Tuttavia avevo decisamente paura che il marito di Carla prima o poi ci scoprisse. Ma il seguito di questa storia ve lo racconterò un'altra volta. FINE PRIMA PARTE.


domenica 28 ottobre 2018

Io Sissy della mia lei

Mi chiamo Arthur. Sapevo che non sarebbe stato facile avere una storia con una donna sexy, più grande e perversa di me, come Johanna. La conobbi per caso, ad una festa, e me ne innamorai subito. I primi tempi della relazione furono abbastanza tranquilli ma poi, per una serie di circostanze, tutto degenerò improvvisamente. Diciamo la verità, a letto non sono un granchè e lei me lo faceva puntualmente notare. Mi diceva:"Non puoi soddisfare una come me". Ci restavo male, lo ammetto. Ma un giorno mi disse:"Tranquillo, la tua scarsa virilità non è un problema e mi spinse a guardare insieme a lei degli uomini nudi sul computer portatile. Ad un certo punto si soffermò su uno e disse:"ecco, questo è il tipo giusto, inviterò lui a casa...". D'istinto risposi: "Ma ti sei bevuta il cervello? Non vorrai farlo mica in tre?". Lei sorrise e rispose:"Tranquillo, tu sarai la mia sissy". Non ci capì molto all'inizio e nemmeno pensavo che facesse sul serio ma quando quel tizio si presentò a casa dovetti ricredermi e subire la situazione. Mi convinse a mettere un untimo femminile. Quel tipo si chiamava Thomas. Devo ammettere che era un figo, inoltre aveva un gran bel cazzo. Johanna disse che anch'io lo avevo guardato su internet. La cosa mi imbarazzò aumentandomi però l'eccitazione e andai dritto verso ciò che lei voleva, ossia un contatto tra me e lui. Non di certo una stretta di mano ma qualcosa di molto più intimo. E' evidente che era lui l'uomo tra i due. Imbarazzato e sottomesso dalla mia perversa ragazza, mi inginocchiai e presi quella grossa fava in bocca. Lei intanto mi accarezzava i capelli con aria soddisfatta. Col passare dei minuti incominciò a piacermi la situazione ed evidentemente anche a lui dato che sentì il suo randello indurirsi enormemente nella mia bocca. Intanto lei lo baciava dicendogli che io ero timido. Lei fu così troia da farmi continuare molto a lungo finchè lui, in preda all'orgasmo, esplose di piacere nella mia bocca. Accolsi una quantità enorme di sperma e sentì lei che gli diceva:"Visto che brava la mia principessina?". Quello fu un preambolo, un caldo antipasto. Sò bene che lei vuole rivederlo per farsi scopare come una troia davanti a me. Chissà che col tempo Johanna non mi convinca a prendere il cazzo del bel Thomas non solo nella bocca... 


Lei è più troia di me!

Mi chiamo Elena. Io e Katia ci conosciamo da un pezzo, fin dai tempi delle scuole medie. Di ragazzi ne abbiamo avuti tanti negli anni, sia io che lei, cambiati altrettanti e di scopate ne abbiamo fatte in quantità industriale. In altre parole, non si può certo dire che siamo due tipe perbene. Ma Katia è rimasta sempre la stessa, sempre convinta sugli uomini. Mentre io, col passare del tempo, iniziai ad avere dei dubbi. Ad un certo punto mi annoiavo quasi di uscire con gli uomini e fu lì che compresi di avere pulsioni differenti. Mano mano che i miei pensieri si allontanavano dagli uomini, cominciai a provare una forte curiosità, chiamiamola così, verso le persone del mio sesso, le donne. Amiche, conoscenti, sconosciute incrociate per strada, cominciarono ad apparire ai miei occhi in modo totalmente diverso rispetto a prima. Mi resi conto che mi facevano effetto dal punto di vista sessuale. Turbata da questo mio cambiamento decisi di starmene un pò da sola a riflettere. Poi, un giorno, incontrai per caso Katia alla fermata del pulman. Non ci sentivamo da un pò, ognuna presa dalla propria vita, dal lavoro etc... Dopo i solitio discorsi di circostanza....come stai come va...etc..., il mio sguardo si posò in modo insistente su di lei. Era sempre stata bella infondo, ma la trovai divina quel giorno. Katia percepì qualcosa di strano, ma non volevo rovinare tutto, così dissi semplicemente che non mi sentivo molto bene in quei giorni. Ci salutammo con quel classico..."dai fatti sentire". Non persi tempo, la chiamai dopo pochi giorni, invitandola al bar per un caffè. Katia accettò. Mi confidò di avere una sorta di scopamico ed io restai quasi delusa da ciò. Katmia lesse il dispiacere sul mio volto e chiese:"Elena, c'è qualcosa che non và? Non è che ti trovi in qualche guaio? Posso aiutarti se hai bisogno di soldi...". La rassicurai, le dissi:"No, Katia, è tutto a posto, è solo che mi andava tanto di rivederti". Sorrise e rispose:"Guarda che ha fatto piacere anche a me". Poi non riuscì a trattenere una frase, le dissi:"...non è che adesso che hai lo scopamico non ci vediamo più?". Nella mia voce tremante traspariva quasi una nota di tristezza. Katia rispose:"No, dai, il tempo lo trovo...". Poi mi feci coraggio e chiesi:"Senti, se ti fà piacere, potrei venirti a trovare?" e lei:"Si, certo, chiamami e ci organizziamo". Finalmente andai a casa sua, decisa a sedurla, e a confessare il mio segreto. Bussai alla porta lei mi aprì e ci mettemmo a parlare sul divano. Ma più la guardavo, più mi sentivo fremere dentro ed ero incapace di trattenermi. Così mi spostai dietro di lei, le palpai il grosso seno, prima sopra la maglietta, poi sulle tettone nude. Fu allora che Katia cominciò a capire la situazione e i miei gusti sessuali. Ma non ebbe troppo tempo per pensare perchè mi fiondai con la bocca sui suoi capezzoli leccandoli stupendamente. Ci baciammo e le dissi chiaramente che la desideravo e che l'averi voluta a qualsiasi condizione. E qui entrò in gioco la sua perversa puttaneria, superiore alla mia. Prese il cellulare ed invio un sms al suo "amichetto" che in pochi minuti arrivò e bussò alla porta. In pratica ci sarebbe stata con me se io fossi stata con lui. Per me si trattava di un perfetto sconosciuto, inoltre da mesi non frequentavo più uomini in quel senso. Fui tentata di andar via, ma avrei fatto qualsiasi cosa per ottenere lei, le sue attenzioni, e non più solo come amica, da amante stavolta. Ma nella vita tutto ha un prezzo. Feci un respiro profondo. Poi, incitata da lei, iniziai a fare una sega spagnola al tipo, peraltro dotato. Infondo ho anche io delle belle tette. Poi, non senza imbarazzo, presi la fava in bocca e iniziai a spompinare il grosso uccello. Ci pensò Katia a togliermi ogni forma di disagio. La puttanella venne anche lei a leccare e così mi sentì meno sola e più motivata. Con due lingue che stuzzicavano insieme la cappella il tipo cominciò ad eccitarsi davvero. Katia incitò Raul (così si chiamava) a scoparmi e lui nn se lo fece ripetere due volte. Mi prese a missionaria, poi a candela, con Katia che mi stava vicino. Vi starete chiedendo, ma ti piaceva? Bhè, ragazzi, lesbica si, ma di legno no. Quel tipo mi fece godere, ed il tutto era addolcito dall'amorevole presenza della mia amichetta troia. Katia si mise a leccarmi i capezzoli mentre Raul mi scopava, e lì me ne venni di brutto. Anche Raul era eccitatissimo e pronto ad esplodere in un bollente orgasmo. Lo fece inondandomi il viso e il corpo di sborra mentre lo segavo. Una parte di seme bagnò anche Katia che intanto, soddisfatta degli eventi, mi sditalinava. Le diedi ciò che voleva, e non mi dispiacque poi tanto. Chissà se manterrà la promessa. Spero proprio di si. L'ideale sarebbe se fossimo solo noi due, come una bella coppietta. Ma... male che vada sono anche disposta a dividerla con Raul. Sono "vegetariana", è vero, ma per amore di Katia posso sempre introdurre un pò di carne nell'alimentazione...



giovedì 11 ottobre 2018

Evoluzione sessuale e dintorni

I monologhi di Eva. Col passare del tempo la società è radicalmente mutata nel suo insieme e dunque anche nella sfera erotica. Nell'arco di 30-40 anni l'evoluzione tecnologica ha apportato dei cambiamenti enormi nel modo di vivere influenzando notevolmente vari aspetti della nostra esistenza, non ultimo quello sessuale. Se negli anni '80 di notte si cercava il momento osè guardando la commedia sexy all'italiana e si leggevano i giornaletti porno, attualmente siamo di fronte ad uno scenario totalmente diverso. Esiste internet, esistono le chat, i social network, esistono le ragazze in webcam, esistono i cellulari, le messaggistiche istantanee. Attraverso un computer siamo in grado di comunicare non solo con persone del nostro paese ma, volendo, anche con quelle che vivono all'estero. Sono dunque aumentate le possibilità di dialogo, di conoscenza e di sesso, sia virtuale che, eventualmente, reale. Avvalendosi di una relativa tranquillità, ossia stando dietro un computer, uomini e donne possono interagire con altre persone e dare sfogo alle proprie fantasie sessuali. Prima probabilmente eravamo inibiti anche dalla tecnologia primitiva, ora invece diventa quasi tutto possibile. I tabù sono praticamente caduti in blocco. Ci sono i selfie, e con essi una voglia frenetica di apparire, di mostrarsi nudi e non e magari di figurare più belli e sexy degli altri. Fare colpo, avere i like, i commenti positivi, è diventata quasi una "droga" irrinunciabile che ormai nemmeno i vip riescono ad evitare, anzi, probabilmente loro la alimentano, ci giocano più delle persone normali su tutto ciò al fne di ottenere visibilità, che si traduce spesso in ulteriore ribalta e soldi. Dunque viviamo in un'epoca strana, fatta di continue allusioni sessuali, più e meno esplicite: nelle pubblicità, nelle chat, sui telefoni, dappertutto. Eh già, siamo praticamente schiavi del sistema, un sistema al quale è quasi impossibile sottrarsi. E in questo tran tran scateniamo i nostri desideri più proibiti, dato che i freni inibitori sono ormai andati a farsi benedire. Ma non ci sono solo donne che cercano uomini e uomini che cercano donne, eh no! Sarebbe troppo semplice e scontato. Mi capita di parlare con persone di ogni genere e spesso conosco donne che cercano donne e, soprattutto, uomini che cercano uomini. Di professione non faccio la psicologa ma, alle volte, un pò mi ci sento. Spesso mi domando, e la risposta non è così semplice... Perchè si cerca il sesso uguale? Alcuni rapporti di coppia classici sono alla frutta? Non appagano abbastanza? Forse di base siamo dei viziati. Magari una volta non c'era da mangiare, non esistevano 300 merendine e yogurt, per dire. Non c'era la predisposizione mentale per cercare altro. Nel benessere si alimenta il vizio, è ovvio! Molti uomini, sposati e non, mi hanno confidato di avere fantasie omosessuali, alcuni di metterle in pratica. Non si trovano caratterialmente con le loro compagne, godono poco o addirittura non riescono ad eccitarsi. Prima o poi arrivano alla conclusione di volere un'intimità più appagante, rilassata e senza rischi di incintamenti, e dunque: quale miglior soluzione di godere tra uomini, ci sarà tanto sperma ma non feconderà, il tutto magari senza il vincolo di una relazione opprimente: orgasmi in relax! Ma, d'altra parte, anche le donne possono fare un ragionamento analogo. Single, oppure sposate, fidanzate, magari stanche di subire le corna dal partner desideroso di nuove avventure, di fanciulle più giovani e fresche, magari un pò ochette talvolta, ma con il culo e le tette sodi adatti a far alzare bene il pisello. E allora cosa fa questa donna tradita, si cerca un altro? Si, certo, ma poi si rende conto che gli uomini sono quasi tutti uguali e allora? Scopata e abbandonata? Nuove corna? E allora anche lei comincia a fare uno sforzo con la fantasia... "E se provassi con una donna?". Un'amica, una conoscente, l'amica lesbica dell'amica, ma si, alla fine capita sempre un'occasione. Ed ecco che và a finire tra donne. Lei vuol essere coccolata, dopotutto: quando riceve affetto magari riesce anche a fare a meno del cazzo (e poi ci sono quelli finti, in abbondanza su internet, nei sexy shop...). Ed ecco uno scenario inquietante profilarsi all'orizzonte: donne con donne (alquanto) e uomini con uomini (ancor più). Qualcuno sostiene addirittura che questi siano i primi segnali della fine del mondo. Certo, portando tale tendenza all'estremo limite, bisogna osservare che, se fosse sempre e solo così, diminuirebbero drasticamente i bambini, nessuno farebbe più sesso per procreare e dunque figli (due uomini o due donne godrebbero di sicuro ma senza produrre fecondazioni). Bhè, io credo che le tante coppie etero al mondo mantengano ancora un margine di relativa sicurezza e dunque l'equilibrio nel pianeta, ma è innegabile che il trend dell'epoca è l'omosessualità, è fin troppo evidente: un pò si nasce, un pò si diventa durante il corso della vita, un pò è più bello, più trasgressivo, più eccitante, più intrigante (forse) rispetto al sesso etero o magari il sesso è bello tutto, in ogni salsa. Sarà vero? Sarà falso? Guardate i vip: attori, cantanti, presentatori, calciatori, sportivi vari: tra questi ve ne sono una miriade di gay, sia uomini che donne e ce ne sono tanti anche tra i non-vip. Se gli uomini spesso sono così sottomessi e/o "femminilizzati" forse è anche un pò colpa delle donne che sono diventate sempre più autoritarie, indipendenti ed egoiste e che, spesso, non hanno voglia di sacrificarsi in un rapporto di coppia; pensano a sè stesse, ai soldi, ai divertimenti, al lavoro magari, o a passare da un letto all'altro semplicemente per fare carriera. In poche parole sono ingestibili e l'uomo sembra incapace di relazionarvisi in modo adeguato finendo per subirle, o peggio, per aggredirle fisicamente, cosa sbagliata. Eh si, non c'è dubbio che oggi è la donna il sesso forte con tutte le conseguenze, positive e negative, che ciò comporta... Ma gli stalloni ci sono sempre in giro e il tipo della foto sembra essere immune alla "gayte" mentre è intento a castigare il posteriore della bella gnocca di turno...ihihi...

domenica 7 ottobre 2018

Il segreto bollente del mio amico

Mi chiamo Lia, ho vent'anni e sono lesbica. Peppe, mio coetaneo e miglior amico, è un vero maialino. Non pensavo che potesse spingersi tanto oltre. E' fidanzato con Barbara, una mia cara amica. Lei è carina, seppur un pò timida ma lui è talmente porcellino che arriva a metterglielo perfino nel culo! Fin qui nulla di anomalo, o quasi. Situazioni all'interno della coppia, penserete voi, dunque tutto regolare. Ma a Peppe Barbara non basta, è evidente e vi spiego perchè. Siamo migliori amici, confidenti, è vero ma, di tanto in tanto, lui ama masturbarsi davanti a me asserendo che toccarsi davanti ad una lesbica lo fa letteralmente impazzire. Sono una tipa open mind e mi piace quasi tutto a livello erotico però, questo suo comportamento, è davvero singolare seppur devo ammettere che presenta dei risvolti decisamente eccitanti. Ma veniamo al top della trasgressione: ad una festa Peppe si superò davvero lasciandomi, a dir poco, senza parole. Adocchiò due ragazzi un pò più giovani di lui, i classici tipi alle prime esperienze ed impacciati con le donne. Bastava guardarli in faccia per capire che non avevano mai interagito con ragazze e che, molto probabilmente, andavano avanti a seghette sui film porno. Due "prede" ideali per Peppe. Ad un certo punto il mio amico li incitò a bere qualcosa poi, dopo una chiacchierata, riuscì magistralmente a condurli in una stanza più appartata rispetto al resto della casa. Incuriosita seguì il "terzetto" e ciò che vidi mi fece davvero sgranare gli occhi. Peppe, inginocchiato, teneva i cazzi dei ragazzi tra le mani e li segava lentamente. Poi, quando iniziarono a farsi più duri, si mise a spompinarli entrambi con incredibile dedizione. Un'imboccata di qua e una di là e i due tipi iniziarono a gemere di piacere. Il lavoretto orale doppio proseguì gagliardo e a lungo. Peppe si muoveva molto bene di bocca e li portò pian piano deliziosamente all'orgasmo. Come "premio" ricevette copiosi getti di sperma in bocca che assaporò ad occhi chiusi prima di deglutire. Osservando la scena pensai: che gran porco! E mi ritrovai parecchio bagnata nelle mutandine al punto da dovermi toccare la fica per placare l'eccitazione. Nei giorni seguenti ammisi di averlo spiato in quell'occasione della festa e lui confessò di non saper resistere al piacere di ricevere una bella sborrata calda in bocca (in questo caso una dose doppia!). Bhè, ma se si parla di sborra, è inevitabile accostare il discorso a ciò che la produce, ossia il cazzo! Se gli piace lo sperma allora evidentemente gli piace pure il gusto del cazzo. E dunque? Il mio caro amichetto è gay? Chissà... Magari è "solo" bisex. Di sicuro è un grandissimo porcello, su questo mi sà che non vi è dubbio, non trovate?



Ad una festa, trovata una stanza in disparte, l'amico di Lia ha le idee chiare su come giocare con altri due ragazzi più giovani di lui sotto lo sguardo sorpreso, curioso e, perchè no, eccitato, di lei...

giovedì 4 ottobre 2018

Badgirl part 2

Dopo un'attesa tranquilla, la signorina si scatena! Guardatela in versione hot qui

mercoledì 3 ottobre 2018

Badgirl part 1

La mia amica monella. Un assaggio per conoscerla e rivederla in seguito in versione decisamente più hot. Guarda il video: clicca qui

sabato 29 settembre 2018

Una venditrice disposta a tutto

Mi chiamo Mara. Quando persi il posto di segretaria presso un'importante ditta farmaceutica mi trovai davvero in difficoltà non essendo nemmeno più giovanissima. Come fare dunque per sbarcare il lunario? In principio sottovalutai la proposta di Nadia, una mia amica, di effettuare vendite porta a porta. Mi sembrava un lavoro noioso e poco redditizio. Infatti le prime volte proponevo i prodotti, ossia creme idratanti, in modo pacato, senza insistere troppo. Gli scarsi risultati ottenuti mi fecero comprendere che avrei dovuto cambiare tattica per poter guadagnare decentemente. Di solito ero sempre stata una donna tranquilla in passato, dal punto di vista sessuale, ma la disperazione portò alla luce il mio lato oscuro, una personalità nascosta da gran troia. Tra le tante situazioni che capitarono ricordo bene quella volta in cui riuscì a sedurre un uomo benestante, un medico. Offrendogli le creme in modo classico non sembrava per nulla interessato all'acquisto. Fu così che iniziai a comportarmi da puttanella per destare la sua attenzione. Gli feci capire chiaramente che ci sarei stata in caso di un buon acquisto di merce. Si sentì subito autorizzato a palparmi, a baciarmi e a palparmi le cosce. Appena si rese conto che portavo (come di consueto) le calze nere con il reggicalze, il suo pacco si gonfiò tremendamente. Me ne resi conto a vista d'occhio e poi passando una mano sul suo pantalone. In breve restammo nudi nella sua camera da letto. Fui pronta a farmi spalancare le cosce e a ricevere l'uccello duro nella fica bagnata. Quel maialone mi girava e voltava come una bambola godendosi la chiavata in svariate posizioni. Anche a me piaceva ricevere il suo uccello duro e voglioso che mi fotteva con foga, mi sentivo davvero una gran troiona. Ma quell'uomo non si accontentò certo di tutto ciò, voleva porre il punto esclamativo su quella mattinata all'insegna delle trombate, la classica ciliegina sulla torta. E così mi diede le ultime botte a pecorina penetrandomi pure tra le chiappe! Quando lo sentì ansimare forte, godere intensamente, e schizzare copiosamente nel mio culo, andai letteralmente in estasi pensando di aver raggiunto lo scopo della vendita oltre al piacevolissimo orgasmo ottenuto con un frenetico ditalino mentre sentivo scorrere lo sperma nel culo... Mmm!!! Che libidine!!! Con questa, ed altre situazioni analoghe, riuscì a chiudere tanti ordini e a far realizzare alla mia amica un fatturato pazzesco. Nadia, un giorno, incuriosita mi chiese:"Sei proprio brava complimenti! Ma come fai a vendere così tanto?". Sorridendo le risposi: "Vuoi proprio saperlo? Guarda cara, non saprei dire se sono così brava come venditrice ma una cosa è certa: tira più un pelo di fica che cento buoi! Stanne certa!". Eheheh!           


lunedì 24 settembre 2018

Vendetta ritardata

Sono Maria, una bionda piuttosto attraente, anche se non ho più 18 anni. Le fantasie sessuali della gente sono tante, alcune più note, altre meno. Di sicuro tra le prime, per un uomo, figura quella di farlo con due donne. Direte voi, ma questo cosa c'entra adesso? Ebbene, lasciate che vi spieghi. Ero fidanzata con Marco, un ragazzo più giovane di me, da ben 4 anni. Non è un adone ma ha un bel cazzo, giusto per intenderci. Conosco le debolezze degli uomini ma non pensavo che lui, ad un tratto del nostro rapporto, si fosse fatto, di punto in bianco, l'amante. Sono impiegata ed esco la mattina presto. In genere sto fuori tutta la mattinata e rientro verso l'ora di pranzo. Quel fatidico giorno tornai a casa molto prima del solito per via di una riparazione d'emergenza agli impianti elettrici dello stabile dove lavoro. Con enorme sorpresa beccai il mio ragazzo a giocare con una tipetta più giovane di me, tale Caterina (il suo nome lo appresi soltanto in seguito). Mi prese uno scatto di rabbia ma riuscì in parte a tenerlo a freno. La curiosità di vedere cosa facevano quei due monelli prevalse su tutto. Lasciai che continuassero, anzi li pregai di farlo, poi decisi di entrare io nel gioco: passi (forse) cornuta, ma mai in bianco! E che diamine! Si profilò inaspettatamente un bel triangolo per la gioia di quel porco di Marco ma anche di noi donne, tutto sommato. Io e lei gli succhiammo il cazzo a turno. Poi la palpai un pò prima di farla scopare con lui, sotto il mio sguardo attento. Mentre l'uccello del traditore la penetrava pensai bene di leccarle la figa. La sentì gemere a più non posso e venire. Poi salì in groppa a lui e mi impalai sovente sul suo cazzo che mi penetrò a lungo. Sul punto di venire indicai a lei di prendergli l'uccello in bocca. Mi intrigava l'idea che lui schizzasse in bocca a quella troia. Dopo le corna non volevo farlo io: doveva essere lei, puttana sottomessa, ad umiliarsi bevendo lo sperma. Caterina, in ginocchio, ricevette un bel fiotto di nettare di cazzo e a quel punto fui pronta a godere anch'io menando la passera con le dita, mentre lui mi slinguazzava i capezzoli. Caterina mi fissò con aria serena, convinta di essere entrata nelle mie grazie. Ma, d'improvviso, le mollai un sonoro ceffone da lasciarle il segno delle dita sulla guancia dandole pure della sgualdrina. Marco mi guardò stupito precisando:"Pensavo ci fossimo già chiariti...", risposi:"Si, come no!" e gli assestai un bel calcio nelle palle. Sorridente abbandonai la stanza lasciando i piccioncini da soli e malconci. Vi chiederete, perchè tutto ciò? Bhè, le corna non le perdono, ma mai rinunciare a una bella chiavata! Ihihihi.


venerdì 21 settembre 2018

La mia amabile coinquilina

Il mio nome è Clelia, sono una studentessa mora. Divido l'appartamento ed il fitto con un'altra ragazza dai capelli biondi di nome Rosanna. Prese entrambi dai rispettivi impegni non trascorrevamo molto tempo insieme. Rosanna era solita uscire sempre con ragazzi diversi. Li vedevo la sera arrivare agli appuntamenti, i pretendenti, pronti a caricarsela in auto per poi fare sicuramente con lei ogni sorta di porcate. Di solito rincasava a notte fonda. Non le chiedevo mai nulla, non mi interessava più di tanto, in fin dei conti. Poi però la situazione inziò a cambiare. Ruppi col mio ragazzo per problemi di incompatbilità caratteriale ed attraversai un periodo di depressione. Rosanna proseguiva con la sua solita vita fatta di lavoro ed uscite notturne. Improvvisamente i tizi che venivano a prenderla iniziarono a darmi fastidio, inconsciamente diventai gelosa di lei. Compresi ad un tratto di non desiderare più gli uomini e, soprattutto, che mi ero presa una bella cotta per lei. Intanto approcciai con qualche ragazza in discoteca per calmare i bollori ma il pensiero andava sempre, costantemente a Rosy. Cercavo solo un'occasione per esternare le mie emozioni e il momento giusto arrivò. Ci ritrovammo a casa da sole dato che lei aveva preso un giorno libero al lavoro per effettuare una commissione mattutina. Nel primo pomeriggio, dopo pranzo, ci mettemmo a guardare la tv. Ad un tratto pensai bene che fosse arrivato il momento giusto per agire. Espressi il mio parere negativo sui ragazzi che frequentava e per lei fu una sorpresa. Poi, d'istinto, inventai una scusa a cazzo per farla spogliare: dissi che volevo vedere la pancia senza il pantaloncino per verificare meglio il suo dimagrimento. Rosy, un pò perplessa, mi lasciò fare ed io ne approfittai subito per slinguazzarle i capezzoli. Inizialmente non comprese la situazione a pieno, pensava soltanto che fossi eccitata a mille. Mi palpò le tette da dietro per averne la conferma e ovviamente trovò i capezzoli durissimi. Una parola tira l'altra e a quel punto le fu chiara la mia omosessualità acquisita ormai da un annetto. Il gioco però era andato troppo avanti. Ero decisa ad ottenerla e così le tirai giù le mutandine. Poi mi stesi sul divano e aprì le cosce affinchè lei mi leccasse. Per Rosy, alle prime armi, non fu facile, ma la sua innata curiosità, non di tanto inferiore alla mia, le permise di frugare con la lingua nella mia passera ormai gocciolante. Provai un delizioso piacere senza però venire del tutto. Infoiata al punto giusto passai io a condurre il gioco: la sbattetti con forza sul divano e le spalancai le cosce. Poi iniziai a slinguazzarle e succhiarle la fica con foga irrefrenabile. A quel punto la sentì tremare di piacere e assaporai il suo primo delizioso orgasmo. Il siparietto proseguì con lei a pecorina e me dietro pronta a farla godere più che mai. Le accarezzai dapprima il culo dolcemente, poi affondai in modo deciso due dita nella sua calda vagina scopandola a dovere. La bella Rosy si lasciò nuovamente travolgere dal piacere fino a inzupparmi le dita di liquido in preda ad un secondo intenso orgasmo. La sentì sempre più mia al punto che la convinsi a rinunciare ai suoi pretendenti per stare con me. Quando disse di si le mie dita corsero veloci a sditalinare la figa e potetti assaporare anch'io un inebriante e gioioso orgasmo sotto il suo sguardo sorridente.         


lunedì 17 settembre 2018

Il collega d'ufficio si prende cura del mio ragazzo

Mi chiamo Emma. Sono una moretta sexy piuttosto disinibita. Nell'intimità di coppia la fantasia aiuta a non cadere nella noia. Ma talvolta questa fantasia può spingersi decisamente oltre. Iniziai a meravigliarmi quando Diego, il mio boyfriend, iniziò a porre domande strane. Quali? Bhè, ad esempio: "Cosa provate voi donne a prenderlo nel culo?". Quest'interrogativo inizialmente mi fece sorridere ma in seguito maturai dei dubbi. Fu così che un giorno, a bruciapelo, gli chiesi:"Non è che vorresti provare tu a prenderlo dietro, per caso, per vedere com'è?". Diego non se l'aspettava di certo una domanda del genere e diventò tutto rosso, ma non negò in modo deciso. Compresi di aver centrato il punto. Da un lato mi diede fastidio l'idea di una eventuale tendenza omosessuale insita nel mio ragazzo. Ma dall'altro si innescò in me una curiosità davvero irrefrenabile: dovevo sapere a tutti i costi se era effettivamente attratto dagli uomini oppure no. Ci voleva però la situazione adatta e la persona giusta per verificare ciò, ma in quel frangente non c'era, per cui passò del tempo. Poi, un giorno, in ufficio, parlando con un collega, mi sembrò di intravedere la soluzione, pensai che tutti i pezzi del puzzle potessero andare clamorosamente a posto. Davide è un tipo simpatico, facilmente eccitabile. Sapevo bene della sua fissa per le donne e sapevo anche di piacergli parecchio. Del resto mi aveva sempre guardata cosce, tette e culo senza il minimo pudore. Mi venne l'idea di stuzzicarlo, gli chiesi:"Davide, si vede che ti piacciono le donne ma, mettiamo il caso che capitasse l'occasione, prenderesti intimamente un uomo invece di una donna?". Mi rispose d'istinto:"Emma, non sono gay!". Non volevo che si spaventasse per cui precisai:"Bhè, non ho detto questo. Metti che stessi in un'isola deserta senza donne, o peggio in carcere, come sfogheresti? Ma tranquillo, saresti la parte attiva tu, violando la sua intimità, e dunque l'uomo. Se non sbaglio si dice che ogni buco è pertugio o no?". Davide rispose:"Accidenti che fantasie porcelle che hai, di solito non penso a queste cose". Replicai:"Certo, sei troppo impegnato a corteggiar donne...". Passò altro tempo, io e Diego non andavamo più a letto insieme. Sembrava che ormai per lui le donne fossero diventate un banale optional di cui si può fare benissimo a meno. Non avevo più dubbi a quel punto, Diego era evidentemente diventato gay, ma volevo una conferma pratica, inequivocabile. Decisi di essere sincera con Davide, gli spiegai:"Sò di piacerti ma non starò mai da sola con te, non ti desidero abbastanza per poterlo fare, e poi siamo amici. Tuttavia credo che il mio ragazzo sia diventato gay. Lo amo, nonostante ciò, e vorrei aiutarlo a trovare la sua dimensione. Potresti stare con lui ed io sarò vicina a voi due, che ne pensi?". Davide rimase un pò turbato. Del resto come biasimarlo. Una situazione difficile per uno che è corso sempre e solo dietro alla fica. Mi rispose, "No Emma no, non esiste! Tu sei malata! Non sono frocio, che diamine!". Dopo alcuni giorni tornai alla carica, in modo subdolo gli chiesi:"Sei proprio sicuro di non voler accettare la mia proposta? Guarda che mi vedrai senza veli come non ti capiterà più". Davide a quel punto esclamò:"E va bene mi hai convinto! Accidenti a te! Presentamelo ma non ti assicuro nulla, magari ci prendiamo solo un drink assieme". Risposi:"Si si tranquillo", rassicurandolo. E venne il fatidico giorno. Per facilitare la situazione preparai per loro due drink belli forti, io invece presi un caffè. La simpatia di entrambi favorì l'approccio tra i due. Davide trovò Diego più simpatico di quanto mi aspettassi. Il mio ragazzo non resistette al desiderio di piazzare la lingua in bocca al mio collega. Quest'ultimo non lo respinse e i due limonarono. "Bingo!" pensai tra me e me. Ci spogliammo tutti e tre. La visione del mio corpo nudo aiutò molto Davide a rilassarsi al punto da farsi propinare un favoloso bocchino dal mio amato. Era me che voleva ma si lasciò allietare dalla calda bocca maschile del mio lui. L'eccitazione cresce veloce si sà: in men che non si dica il mio ragazzo si impalò a candela sul pisello durissimo dell'altro. Il cazzo di Diego crebbe ancora più con il mio lavoro di bocca. Cambiarono posizione: Davide era eccitatissimo a rimpiere quel buco disponibile e all'idea che poi si sarebbe fatto me. Ma sapevo bene che dopo non avrebbe avuto più lo stimolo. Intanto si concentrò sul culetto del mio lui. La loro chiavata prese un bel ritmo, godevano entrambi come matti ed io li osservavo. Mi passarono tanti pensieri per la testa, si trattava della prima volta gay per entrambi. Mi eccitava veder il mio lui prenderlo nel culo cosi come mi eccitava guardare Davide, donnaiolo incallito, metterlo dietro ad un uomo. Sotto i miei occhi sgranati e attenti quei due si fecero proprio una bella ed estenuante chiavata sancita da splendidi orgasmi ricchi di sborra bollente. Dall'intensità della goduta mi resi conto che non era piaciuto solo al mio ragazzo e che anche Davide stava scoprendo il piacere dell'altra sponda. Ormai avevo acquisito delle certezze e reso felice il mio amato. Davide si era dimostrato il partner sessuale ideale per Diego ma come convincerlo a ripetere l'esperienza? Bhè, qui fui davvero bastarda! La videocamera nascosta in casa aveva ripreso tutto, in special modo la parte della scopata tra loro due. Se avessi diffuso il video tra le "amichette" di Davide (alcune erano colleghe d'ufficio) nessuna donna se lo sarebbe più filato. E così l'accordo fu semplice: Davide avrebbe rivisto periodicamente Diego senza fare storie, pena lo sputtanamento della sua reputazione da Don Giovanni.