venerdì 31 marzo 2023

Intervista erotica con la VIP

Cosa non si fa per cercare di realizzarsi nel proprio lavoro! Il mio nome è Marla, sono una giornalista convinta. E pensare che, fino a quel momento, mi ero fatta strada nell'ambiente senza giungere a compromessi di natura sessuale con i vari Dirigenti e Direttori arrapati. Ma la mia carriera si trovava ad un punto morto, avevo bisogno urgentemente di una svolta. Seguivo da tempo la famosa attrice del cinema, Lisa Devon. Il suo personaggio mi intrigava molto. Inoltre, lei riscuoteva notevole interesse nel pubblico che fremeva per scoprire i dettagli della sua vita intima. Lisa odiava i giornalisti. Non so come riuscì ad ottenere un'intervista nel suo studio privato ma, non appena cercai di indagare sui flirt e sul suo orientamento, lei si rivolse in malo modo nei miei confronti. Disse che noi giornalisti dovremmo farci i cazzi nostri, in parole povere. Cercai di calmare la sua ira affermando di essere una sua grande fan. Pensai che mi avrebbe sbattuta fuori dall'ufficio a calci in culo, invece, tra di noi, ci fu uno sguardo complice. A quel punto non ebbi più dubbi sul suo orientamento, le piacevano anche le donne! Le accarezzai lo splendido seno, poi leccai i capezzoli. Mi batteva forte il cuore dato che, all'epoca, ero fidanzata con un ragazzo e non avevo alcuna esperienza intima con persone del mio sesso. Ma fu la libidine a guidarmi in quella intrigante e imprevista situazione. Si sedette sulla scrivani, allargò le gambe e io le leccai la figa. Poi fu lei a leccare la mia. Finimmo magicamente a 69, nude, solto con i tacchi ai piedi. Io stavo sopra, lei sotto. Introiata da lei, leccai come una lesbica navigata e ricevetti, nel contempo, la sua lingua nella fregna. La signora leccava veramente alla grande, ad un certo punto me ne venni. Ma continuammo ancora un altro pò il 69. Io mi impegnavo per condurla al piacere, lei mi leccava la figa venuta piena di sughi. Ma, dopo quell'intenso scambio di slinguazzate, anche lei stava per godere. Mi bastò baciarle dolcemente il culo a pecorina affinchè se ne venisse intensamente. Promise che avremmo scritto insieme la sua biografia, a quattro mani. Ciò, naturalmente, comportava che trascorressimo insieme molto tempo. In altre parole, tutto questo significava lesbicate a go-go. Accettai la proposta indecente e, durante la stesura della biografia, facemmo sesso quasi per due anni. Naturalmente, nel libro, che riscosse grande successo, la relazione saffica tra la diva e la giornalista fu solo lievemente accennata. 

vip

giovedì 30 marzo 2023

Corna ampiamente ricambiate

Un saluto dalla vostra amica Runa. Credevo di aver convinto Han a smetterla con quel rapporto extraconiugale ma lui mi convinse di nuovo a fare sesso con la scusa di provare degli esercizi di ginnastica in casa. Finì a palparmi le tettone ed io, poco dopo, gli succhiai voracemente il cazzo. Mi mise nella posizione che preferiva per scoparmi, vale a dire la pecorina, e ci dette dentro di brutto assestando vigorosi colpi di randello nella patata. Ma stavolta pretese un accurato lavoro supplementare di bocca. Continuai a spompinarlo con gusto finchè svuotò i coglioni nella mia bocca. Il seme mi arrivò perfino nel naso. In quel frangente, mi sentì davvero troia e in colpa nei confronti di mio marito Alex. Non potevo certo immaginare che lui, nel frattempo, mi stesse ampiamente ricambiando le corna sbattendosi, di gran gusto, due giovani bariste bionde contemporaneamente. Eh si, mio marito è proprio un gran figo, volevo illudermi che andasse soltanto a lavorare senza perdersi nelle distrazioni. Ma un maschio del genere fa gola alle ragazze. Io, intanto, mi accontento di Han, che è un uomo meno appariscente di mio marito, ma dotato comunque di un gran bel randello. Leggi dall'inizio.      

Runa

La seconda volta tra Han e Runa

Salve da RunaHan ci prese gusto. Ormai mi vedeva come l'amante, più che una cameriera. Lavoravo sempre meno e trascorrevo la maggior parte del tempo a soddisfare lui. Adorava il mio culo, se lo segava, gli faceva indurire il cazzo. Mi chiavò a missionaria, a candela e a pecorina. Adoravo il suo pisello, mi lasciavo sbattere come una troia. Al nostro secondo approccio sessuale, mi scopò di più a pecorina e la sua sborra calda schizzò tra le mie natiche. Il seme colò lungo il buco del culo, fino a bagnare anche in parte la figa. Volevo cercare di smettere quella torbida relazione ma non ci riuscivo proprio. La storia continuò, di pari passo con l'infedeltà coniugale.      

runa

mercoledì 29 marzo 2023

La calda fica della nera

Mi chiamo Runa. Lavoravo come domestica presso l'abitazione di un uomo di origine asiatica, mister Han. Per i primi tempi pulivo semplicemente casa e la situazione sembrava tranquilla. Tuttavia, la moglie di Han era molto impegnata in ufficio e, nell'abitazione, restavo spesso da sola con Han. Ad un certo punto, lui mi fece capire chiaramente che desiderava sesso. Così, su due piedi, fui scettica rispetto a tale proposta. Ma lui seppe ben indorare la pillola. Spiegò che mi avrebbe dato più soldi, che ciò avrebbe reso felice mio marito. Per cui, alla fine, decisi di stare al gioco. Lui cominciò a palparmi le tettone, io gli segai un pò il cazzo che apparve moscio, inizialmente. Han mi spogliò, l'uccello divenne improvvisamente duro, e così mi prese a missionaria con foga. Mi sentì sporca ma dannatamente troia. Han era un vero toro, continuò a chiavarmi a pecorina come una sgualdrina: venni intensamente! Lui, al culmine del piacere, puntò il cazzo sulle tettone e le ricoprì di calda e densa sborra. Fu solo l'inizio di una torbida e focosa relazione sessuale tra cameriera e datore di lavoro.       

scopata interraziale

Cuckold per puro caso

Mi chiamo Dario. Ho avuto sempre difficoltà di approccio con le ragazze. Quando conobbi Morena, una gran bella figliola, credetti di aver trovato la persona giusta. Soltanto che tardavo ad entrare in intimità con lei. Dopo un mese di conoscenza non era ancora accaduto nulla. Eppure lei cercava di provocarmi in tutti i modi. Un giorno, disse di voler usare la toilette di casa mia per fare il bagno. Acconsentì ma ebbi l'idea stramba di chiamare Massimo, quello che credevo il mio miglior amico. Lui è spavaldo con le donne, un pò buffone. La spiammo insieme. Era praticamente nuda, si stava asciugando dopo essersi lavata. Morena si accorse che la stavamo spiando ma non si dimostrò infastidita. Anzi, voleva proprio scopare! Naturalmente fu Massimo ad approfittare della situazione. Le donne individuano subito il maschio alfa ed io non lo sono. Cominciò a sbocchinare Max di gran carriera. Poi lui se la chiavò principalmente a candela. Mi ritrovai nel ruolo scomodo e insolito di guardone o, all'inglese, cuckold. Morena si rese conto che non ero abbastanza uomo, disse che mi avrebbe presentato qualche suo amico gay. Provai un imbarazzo enorme a parlare delle mie inclinazioni sessuali davanti a loro due che, imperterriti, proseguivano a scopare con foga. Addirittura, quel porco di Massimo, si mise pure a girare un video porno mentre fotteva lei a missionaria. Assistevo sconvolto a quella trombata. Dopo la lunga cavalcata, Massimo le sborrò sulla pancia. Lei continuava a ripetere che mi avrebbe trovato un amichetto. In principio feci finta di non capire, poi accettai il suo aiuto. Non voglio restare solo e credo che le donne non facciano per me. L'umiliazione subita quel giorno,da gran cornuto, mi indicò probabilmente la via da percorrere. Come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere.      

voyeur

Lesbo urina hot

Sono Miriana, una ragazza lesbica amante del pissing. Dopo alcune esperienze vissute con amiche e conoscenti varie, decisi di provare un tipo di approccio diverso e cercai una girl affine alle mie esigenze sessuali su internet. Incappai in Manuela, un bel pezzo di ragazza. Mi invitò subito a casa sua ed io accettai. Indossava un bodystocking da paura. Tra di noi fu attrazione fatale: mi leccò subito la figa ed anch'io la sua. Non resistetti al picere di urinarle addosso e lei ricambiò con la medesima moneta. Ci scopammo a vicenda con un dildo ma lei introdusse nel gioco anche una sorta di cilindro di vetro che consentiva di condividere perversamente le pisciate. Credo che, in fin dei conti, la rete non sia poi così male per conoscere persone. Eh già!   

troie


martedì 28 marzo 2023

Sei neri per una puttanella

Ci sono ragazze che hanno fantasie proibite ma alle quali magari manca il coraggio di realizzarle. Io non sono una di queste! Ho sempre sognato di scopare in gruppo con degli uomini neri dotati. Quando venni a sapere che il mio miglior amico conosceva una band emergente composta da maschi di colore, insistetti affinchè mi presentasse al gruppo. Quei tipi erano una leccornia per gli occhi, con quei corpi muscolosi, scolpiti: dei pettorali magnifici da bagnarsi la passera al primo sguardo. Ci volle poco per indurli a scoparmi a mo di gang, come una cagna. Presi i loro uccelli roventi dappertutto: in bocca, in culo, nella fregna! Devo riconoscere quanto segue: Mai scopata fu più soave! Quando dei cazzoni del genere si svuotano, esce fuori davvero tanta crema deliziosa, ed io la presi tutta in bocca e in faccia. Sostanzialmente mi fecero un'autentica doccia di sborra!  

neri


Una madre complice

Sono Katy. I miei non andavano d'accordo e, dopo una serie interminabile di litigi, finirono per separarsi. Scelsi di abitare con mia madre, sentendo verso di lei maggiore affinità. Mio padre non faceva altro che ostacolare la mia presenza sui social dove intrattenevo chat con le mie amiche. In realtà sono attratta dalle persone del mio sesso e non sapevo affatto che mia madre Giulia, una donna decisamente affascinante, fosse in realtà bisex. Fu lei a rivelarlo, un bel giorno, mentre stavamo dialogando sul divano. Mi baciò e affermò di conoscere il mio interesse verso la patata. Non credevo che l'avesse capito. In quel momento mi sentì più libera ed ebbi un rapporto lesbico incestuoso con lei. Dopo uno scambio di leccate di tette (le sue sono molto meglio delle mie!), mi slinguazzò la fichetta ed io venni. Ricambiai le attenzioni orali, portandola all'orgasmo. Aveva una fregna davvero gustosa! Non paga, la leccai ancora in modo che godesse di nuovo. Fu un magnifico ed esaltante bis, a distanza di pochi minuti dall'amplesso precedente. Dopodichè fu lei a riprendere il controllo e mi leccò la fica e pure il buco del culo con foga. Esplosi di piacere e gioia sapendo di avere una mamma amante così in casa.       

figlia troia

lunedì 27 marzo 2023

Soft Incest

Mi chiamo Manuel. Vi confesso che con le ragazze sono una frana. Nessuna delle mie compagne di classe ci stava. Ero costretto ad ammazzarmi di seghe da mattina a sera. Finchè, un giorno, cominciai ad avere fantasie perverse. Mia madre Nunzia è una bella donna matura e così concentrai le attenzioni su di lei. Di solito mio padre a casa non c'è quasi mai per cui ebbi gioco facile, diciamo così. La spiavo mentre andava in toilette e mi tiravo dei gran segoni venendo copiosamente. Ma lo facevo troppo spesso per cui, ad un certo punto, lei se ne accorse. Un giorno mi chiamò in camera sua e disse che non potevo continuare in quella maniera. Dopodichè cominciò a segarmi con estrema disinvoltura. Non mi parve vero che mi "donasse" la sua meravigliosa mano. Andai ancora di più in estasi quando lei scoprì la figa. Il cazzo diventò di marmo. Ammetto che avrei voluto scopare ma lei disse categoricamente di no. Alla fine mi fece stendere e continuò a segarmi. Intanto la sua figa stava all'altezza della mia bocca. Prima la annusai perbene, inebriandomi di quell'odore meraviglioso e poi iniziai a leccarla come un assatanato donandole piacere a mia volta. In quella sorta di incrocio a 69, schizzai davvero tanto e lei se ne venne. Quando le proposi che avremmo potuto giocare anche il giorno seguente, mi rispose che bisognava fare attenzione a mio padre. Se ci avesse scoparti, ci avrebbe sbattuti come minimo fuori di casa.

incesto soft

Il conforto intimo della vicina

Cercare conforto nella vicina, per superare la sofferenza di una storia finita da poco, può essere un'arma a doppio taglio quando quest'ultima è una gran bella troiona matura amante della passera giovane. Mi chiamo Erica, il ragazzo mi aveva appena mollata ed io non mi sentivo di restare da sola a casa a rimuginare sull'accaduto. E così bussai alla porta di Elena. Sembrava dolce, credevo che volesse davvero starmi vicino in un momento di difficoltà ma, in realtà, aveva in mente ben altro! Lo capì quando mi baciò all'improvviso, mentre dialogavamo sedute sul suo letto. Insomma, disse che ormai gli approcci tra sessi uguali non sono più un problema nel 2023. Ci sapeva fare la stronza, ed era tremendamente sexy. Avevo bisogno di calore ma lei me lo diede a modo suo! Mi accarezzò le tette, poi mi sbattette le sue in faccia senza troppi convenevoli. A momenti soffocavo, diamine! Mi porse la fica in bocca. D'istinto gliela leccai. Mi incitava a continuare la porcona. Poi leccò lei me: godetti, lo ammetto! Coinvolta in quello sporco gioco di sesso tra donne che non mi sarei mai immaginata di gradire, fui colta da un raptus erotico e decisi di infilare tutta la mano nella vagina di quella maiala della signora Elena. Naturalmente lei fu entusiasta di tale iniziativa: quella figa scorreva da tutte le parti. La smenazzai di brutto fino a farla venire. Ma poi fu lei a passare all'azione ed io dovetti subire la sua foga a pecorina. Pian piano, infilò anche lei tutta la mano dentro, con l'altra invece mi sditalinava. Come potevo resistere a tali paradisiache sollecitazioni? Sbrodolai come una porca in preda all'orgasmo profondo mentre lei, imperterrita, saettava la lingua sul mio culo. Naturalmente, spinse per un nuovo incontro ed io accettai. Se non trovo un nuovo fidanzato, questa storia andrà avanti ancora per parecchio tempo...        

troie



Strofinate con la zia

Troie! È questa la parola adatta per definire me e mia zia. Mi chiamo Carola. Andai a trovare mia zia Silvia, la sorella di papà, per ricevere consigli in merito alla relazione che intrattenevo con un ragazzo. Lui chattava con le altre ed io avevo bisogno di qualche suggerimento su come comportarmi. Non immaginavo che la zia ne avrebbe approfittato per coinvolgermi in un rapporto sessuale tra donne. Me la ritrovai addosso, sul lettone. La libidine di certi momenti permette al nostro lato animale di contrastare ogni forma di pudore. Le leccai le tettone. Poi fu lei a stuzzicarmi utilizzando le mutandine che indossavo per frugarmi la passera. Quando finalmente le tolse, puntò direttamente la lingua nel mio buco del culo. A quel punto persi totalmente il controllo e lei mi slinguazzo' la fica a piacimento finché raggiunsi l'orgasmo che arrivò torbido e intensissimo. Leccai anche io i suoi fori intimi e finimmo anche a scambiarci attenzioni a 69. Dopodiché, la zia mi illustrò la pratica dello strofinamento tra passere, a me sconosciuta fino a quel momento. Ci frugammo come Matte fino ad esplodere deliziosamente di piacere. Tornai a casa tanto rilassata. A mia madre raccontai che la zia aveva dato ottimi consigli per la mia vita amorosa e che sarei tornata quanto prima a trovarla per riceverne degli altri. Eh si, ho un disperato bisogno di rivederla! 

porcelle


Le voglie incontenibili del Capo

Mi chiamo Delia. Svolgo il lavoro di segreteria presso un'azienda che produce componenti meccanici per auto. Per alcuni anni, tra me ed il Capo, mr. Robert Johnson, ci fu un rapporto prettamente professionale. Tuttavia, negli ultimi tempi, Robert era più nervoso del solito. Dal momento che lavoriamo a stretto contatto, un bel giorno, decise di confidarsi. Spiego' che il suo matrimonio stava andando a rotoli. Ormai non scopava più con la moglie. Sono una donna piuttosto attraente. Notavo i suoi sguardi insistenti sul mio corpo. Non riusciva più a dedicarsi agli affari, era tesò. Una mattina mi chiese, senza mezzi termini, di eseguire una sorta di spogliarello per farlo rilassare. Ero fidanzata, all'epoca, ma pensai che non fosse così grave se si sparasse una sega mentre io scoprivo le curve. Si toccò a lungo, il suo pene era duro ma, per la tensione, non riuscì a venire. A quel punto stavo per rivestirmi ma lui disse di volermi mostrare qualcosa. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui davanti al computer. Mi mostrò delle foto porno in cui una donna avvenente prendeva contemporaneamente ben tre cazzi. Sobbalzai dalla sedia, mi bagnai e mi toccai un po' mentre lui, durissimo si smanettava. Robert non resistette alla tentazione di piazzarmi le dita nella fica. Ormai stavo cedendo. Mi resi conto che saremmo andati ben oltre una complicità erotica soft. Robert passò dalle dita alla lingua rapidamente e mi lecco' la figa. Affermò che, in quel modo, avrei goduto di più. In effetti persi totalmente il controllo con la sua lingua che mi rovistava le carni intime. Da lì fu breve il passo per essere chiavata a pecorina sopra al divano come una troia. In astinenza sessuale prolungata, il porco spingeva il cazzo nella fregna come un forsennato per cercare il pieno appagamento. Mi strinse pure le tette. Poi mi misi sopra di lui a cavalcioni e continuammo a scopare con passione. Lo presi anche a candela e mi lecco' di nuovo la figa prima di proseguire la penetrazione a missionaria. Altro che lavorare, chiavammo per tutta la mattinata! Per tutto il tempo non tolsi mai le scarpe coi tacchi. Alla fine gli propinai uno splendido bocchino succulento e lui, al massimo dell'eccitazione, mi sborrò copiosamente in bocca e sulle tettone. Da allora questo gioco si ripetette di frequente in ufficio. Il Capo, inebriato dalla fregna, cambiò totalmente umore e trasmise un influsso positivo anche nella gestione degli affari. Robert non si accontentò, volle di più, chiese di lasciare il mio ragazzo e mettermi con lui. Aveva ragione, ormai non aveva più senso, lo avevo riempito di corna. Mi sentivo felice, appagata, sia sul piano lavorativo che come donna. Ma gli imprevisti, nella vita, sono dietro l'angolo. La moglie tornò alla carica per riconquistarlo e lui cedette. Ovviamente lei scoprì la tresca e chiese a lui di cacciarmi dall'ufficio. Che ingrato! Dopo tutte le volte che gliela diedi! Mi ritrovai all'improvviso col culo per terra, senza partner e senza lavoro. Persi tutto se non il ricordo di quelle memorabili scopate in ufficio. Mai fidarsi degli uomini!

fica

venerdì 24 marzo 2023

Una nipote senza scrupoli

Mi chiamo Samantha. Talvolta sono davvero spietata, specialmente di fronte agli interessi economici. Ma partiamo dal principio. Mia madre Enrica ha un fratello di nome Lucio, detto Frank, alias mio zio. Si preoccupava che lui buttasse via soldi con donne disponibili e temeva che, una di queste, fosse la cameriera, una ragazza di nome Loredana. Feci visita allo zio proprio per constatare di persona la situazione anche se poi la vicenda prese tutt'altra piega. Mi resi conto al primo sguardo che Lory fosse una puttanella, anche se non sapevo ancora fino a che punto. Lo zio si allontanò un paio d'ore per una commissione ed io rimasi da sola con lei. La zoccoletta mi baciò immediatamente ed io non mi tirai di certo indietro. Mi misi sopra di lei a cavalcioni sul divano e limonammo. Poi ci avviammo verso la camera da letto. Mentre continuavamo a baciarci, le misi anche una mano tra le gambe sentendo la sua topa umida. No ci togliemmo nemmeno i tacchi. Si stese sul letto, spalancò le cosce ed io le feci impazzire con una leccata di fica da paura. Parlandoci scoprì che, pur essendo lesbica, dispensava pompini a mio zio in cambio di soldi. Mi leccò il culo, la figa e ci frugammo le passere fino a godere. Ma la cosa più intrigante fu senz'altro la sua proposta. Mi confidò che lo zio mi desiderava e che avremmo potuto estorcergli molti soldi se io gliel'avessi data. L'accordo era il seguente: io avrei incassato il 70% e lei il 30% della somma pattuita pari a 1000 bigliettoni. Attendemmo che lo zio tornasse, dopodichè cominciai a fare la puttana con lui. Dopo un succulento pompino, ci volle poco perchè mi sfondasse la sorca con il suo notevole randello. Loredana ci guardava eccitata mentre scopavamo. Lo zio non pensava solo a chiavarmi in tutti i modi, in quel frangente, ma voleva capire meglio la situazione. Mi disse che Lory non andava oltre i pompini e si rese conto, dagli odori forti di fica presenti in camera da letto, che, durante la sua assenza, io e lei avevamo lesbicato. Cominciò una lite furibonda tra me e la cameriera, ognuna accusava l'altra di aver iniziato il rapporto saffico. A quel punto, in maniera piuttosto cattiva e spietata, proposi allo zio di sostituire lei con la sottoscritta. Avrei badato alla casa e pure chiavato, il tutto quasi allo stesso prezzo che sborsava per Lory. Naturalmente, mi mostrai generosa verso il parente, non presi più i 1000 euro pattuiti inizialmente per la scopata, dato che, a quel punto, avevo di meglio: un lavoro! Loredana fu licenziata: i bocchini non bastarono a farle mantenere il posto. Ora c'era la nipotina, pronta a concedere la fica e, magari, pure il culo. A mia madre raccontai che lo zio mi pagava per tenere la casa in ordine e cucinare e che la cameriera precedente, inefficiente, era stata licenziata. Enrica, all'oscuro di tutto, fu contenta nel sapere che accanto a lui ci fosse una persona fidata. Di certo non poteva immaginare che la nipote fosse disposta a scopare con lo zio. Povera Lory, infondo era tano carina, mi mancherà un pò.

zio

Rosso Fuoco!

 Un pò di me, la dolce e perversa Eva, adornata in rosso...



giovedì 23 marzo 2023

I risvolti sporchi del divorzio

Mi chiamo Aldo. Sto per narrarvi la mia  torbida storia familiare. Enrico, mio padre, è un uomo ricco. Si è costruito, pian piano, una fortuna con le sue abilità manageriali ma anche ricorrendo agli imbrogli. Tanti soldi aumentano i vizi, si sa. Enrico si dà da fare con donne di vario genere ed età. Scopa praticamente ogni soggetto femminile che gli capita a tiro sfruttando il suo charme di imprenditore di successo. In parole povere, mia madre Manuela è una cornuta di prima categoria. A tutto c'è un limite, si sa. Dopo diversi litigi tra le mura domestiche, Manuela, stanca di subire, decise di chiedere il divorzio. E qui entro in gioco io. Ho un carissimo amico avvocato di nome Marco. Tra di noi esiste una grande complicità. A Marco mia madre è sempre piaciuta. Come dargli torto, è una gran fica! Mio padre è molto scaltro, tiene le sue fortune nei paradisi fiscali, conti off-shore, per intenderci, per cui risulta ufficialmente quasi nullatenente. Mia madre, col divorzio, normalmente, non avrebbe beneficiato di un emerito cazzo. Ed ecco, dunque, l'importanza di Marco, avvocato si, ma anche esperto hacker. Lui avrebbe potuto tranquillamente fregare i soldi a mio padre per poi girarli a Manuela. So di essere un porco ma, diciamo la verità, sia io che mia madre non siamo abituati a lavorare. E così pensai di servire, su un piatto d'argento, mia madre a Marco. Quando Manuela rientrò a casa, dopo un'uscita, trovò direttamente Marco in camera sua. Il mio amico le disse di aver consultato i documenti del divorzio spiegandole che sarebbe finita male. Manuela fu colta dalla disperazione e, a quel punto, Marco calo' l'asso dell'hacker prospettandole, di fatto, la soluzione brillante al problema. Manuela capì subito che, in cambio, avrebbe dovuto dargliela e che sarebbe stata coinvolta in una porcata con un ragazzo della mia età. Restai a spiarli dal buco della serratura e vidi mia madre cedere a quella sorta di ricatto studiato diabolicamente a tavolino. Del resto Marco ha proprio un gran bel cazzo! Manuela lo succhiò e poi si lasciò sfondare la fregna a missionaria e a candela. Intanto si eccitava di più chiedendo a Marco i dettagli dell'hackeraggio dei server che avrebbe consentito di sgraffignare soldi a mio padre. Il cazzo mi scoppiava nel vederli scopare e mi masturbai con gusto fino a sborrare. Marco le spanò la fregna portandola ad un bollentissimo orgasmo. Poi lui le schizzò in bocca rendendola troia come non lo era mai stata. Naturalmente c'era una condizione in tutto questo: mia madre avrebbe dovuto dargliela a vita e senza tradirlo per poter beneficiare costantemente del danaro. Manuela accettò anche questa imposizione. Qualche mese dopo il divorzio, Marco, come promesso, entrò in azione e raccolse un cospicuo bottino. Manuela continuava a dargliela ed io a spiarli attraverso il buco della serratura. So di desiderare troppo, di essere tanto perverso, ma sono tremendamente tentato, un giorno o l'altro, di aprire quella dannata porta mentre scopano e di infilare anche il mio uccello nei fori materni. So che a Marco non dispiacerebbe dato che, infondo, se la scopa grazie a me. E lei? Sarebbe così troia da accogliere pure la fava del figlio? Non lo sapremo mai finché non ci proverò ma una cosa è certa: quando si imbocca la strada della perdizione, si finisce, molto spesso, per sfatare ogni sorta di tabù, anche quelli più ostici da demolire come l'incesto.

faccenda

Lampade solari incandescenti

Mi chiamo Marianna. Per intrigare maggiormente il mio ragazzo, decisi di ricorrere alla tintarella artificiale, più rapida di quella naturale. Un centro abbronzante si trovava proprio vicino casa. Mi recai lì fui accolta dall'affabile proprietaria, una donna bionda di bell'aspetto di nome Rosa. Mi spogliai e mi stesi sull'apposita struttura. Ma, proprio in quel momento, fui colta da un irrefrenabile desiderio sessuale e così cominciai a masturbarmi in relax. Il ditalino fu interrotto bruscamente dalla signora Rosa. Mentì affermando di essere lì per controllare la strumentazione ma si vedeva lontano un miglio che sbavava sul mio corpo nudo. Sentendomi molestata, presi il cellulare e composi il numero della polizia. Ero adirata più che mai al punto che minacciai verbalmente Rosa di farla picchiare dal mio ragazzo pugile. Non mi accorsi che, intanto, Rosa, alle mie spalle, si stava spogliando. Cominciò a pregarmi di non denunciarla. Poi, la sua voce diventò più decisa. Mi afferrò da dietro sditalinandomi e prospettando un anno di abbronzatura gratis nel caso in cui avessi interrotto la telefonata con le Forze dell'Ordine. Dissi alla polizia di essermi sbagliata e spensi il cellulare. Quell'offerta mi allettava non poco dal momento che sono una studentessa e non nuoto certamente nell'oro. Rosa aprì le cosce. Voleva che le leccassi la fica ed io stetti al gioco. Sono un'esperta pompinara ma non chiusa a nuove situazioni. Al principio era quell'offerta allettante che mi stimolava. Poi, però, trovai piacevole slinguazzare a fondo e a lungo la bernarda ormai bagnata della signora. La troiona, amante delle ragazze, se ne venne intensamente. Poi diede lei a me le attenzioni orali. Si vedeva che era esperta di vagine, leccava proprio alla grande. Ci prendemmo sempre più gusto e finimmo magicamente a 69: lei stava sopra ed io sotto. Poi lei volle frugare la patata contro la mia al fine di provare ulteriori inebrianti sensazioni di piacere. Persi il conto degli orgasmi raggiunti da entrambe. Alla fine le venne il desiderio di abbronzarsi. Bhè, dopotutto, una proprietaria con la pelle più scura attira ancor meglio la clientela.    

ragazza


mercoledì 22 marzo 2023

L'affascinante ex moglie del mio compagno

Mi chiamo Nicole. Quando iniziai a frequentare Guido, non conoscevo tutta la verità riguardo alla sua situazione familiare. Soltanto dopo alcuni mesi, l'uomo chiarì di essere sposato con prole. Ma mi tenne buona spiegando che, a breve, avrebbe ottenuto la separazione dalla moglie Sara. Fui scettica quando mi propose di conoscere sua moglie ma accettai per cercare di instaurare un rapporto civile con quest'ultimo. Ma Sara, giustamente, aveva il dente più che avvelenato. Mi considerava una puttana, una stronza, una rovinafamiglie, quantomeno. Andai a casa loro e conobbi Sara. Restai meravigliata perchè la trovai molto bella. Rimasi a dormire lì, nella stanza degli ospiti, dal momento che loro due, tecnicamente, erano ancora marito e moglie. Ma, durante la notte, aprì la porta della stanza dove dormivano nella speranza di svegliare Guido per una sveltina. Ma lui ronfava e così uscì dalla camera. Poco dopo mi sentì afferrare per un braccio, era Sara. L'acredine tra noi sussisteva in modo evidente. Dopo un battibecco, mi disse di aspettarla nella camera degli ospiti perchè avremmo dovuto parlare a quattr'occhi. Quando ci ritrovammo da sole, accadde l'inimmaginabile. Sara voleva farmela pagare, era attraversata da rabbia mista ad eccitazione e armeggiava un dildo. Disse che l'avevo rovinata e che, in qualche modo, dovevo risarcirla dei danni causati al suo matrimonio. In realtà si mise lo strap-on alla vita e, con incedere sadico, mi chiavò di brutto! Voleva fottermi e strozzarmi al tempo stesso. Al principio ero terrorizzata ma poi cominciai a godere con quel fallo che spanava la figa. Mi dette una ripassata a pecorina da urlo. Spingeva con foga più di un maschio. Ma era ancora incazzata nera. Pretese le mie scuse profonde altrimenti mi avrebbe scannata. E giuro che, in quel frangente, sarebbe accaduto. E così mi umiliai ammettendo di essere stata stronza e puttana e chiesi umilmente perdono. Tutto questo le fece bagnare la figa a mille. Pretese che gliela leccassi. Mi sembrò davvero folle leccare la patata della quasi ex moglie del mio compagno. Ma, inebriata dalla perversione, gustai la sua farfalla e la trovai deliziosa. Poi continuai a masturbarla con il dito che scorreva egregiamente nella sua fessura bagnata. Il finale fu pazzesco: incrociammo le gambe per frugarci le passere e sbrodolammo spudoratamente l'una nell'altra in preda ad estasianti orgasmi. Sembrava tutto fantastico, lei voleva che diventassi la sua compagna di giochi. Sul più bello, però, Guido spalancò la porta e ci trovò avvinghiate, ancora ansimanti. Nella foga godereccia, non ci eravamo affatto rese conto della fine della notte. Il Sole splendeva nel Cielo. Guido ci dette, logicamente, delle troie. Sara gli tenne testa spiegando che ormai io ero sua e non dell'uomo. Guido sbottò e se ne andò sbattendo la porta. Giorni dopo io e lei ci rivedemmo nel mio ufficio. Mi raccontò delle corna subite dal marito per anni e di aver trovato in me la persona giusta. Ormai ero cotta di lei e poi non avevo mai goduto così tanto in vita mia con un uomo. La conclusione fu a lieto fine: Sara e Nicole vissero felici e contente, lesbicando da paura.       

sposata

lunedì 20 marzo 2023

Le attenzioni particolari della vicina

Mi chiamo Wanda. Sono una truccatrice professionista. Spesso vado in giro per lavoro e mi occupo anche del make-up dei vip. Ho una vicina di nome Teresa. E' sempre molto premurosa nei miei confronti. Col tempo siamo diventate amiche. Quel pomeriggio stavo preparando la valigia in salotto perchè il giorno seguente sarei dovuta partire. Ad un tratto, Teresa si avvicinò con aria strana e si sedette accanto a me sul divano. Esclamò che le sarei mancata e mi riempì di complimenti. All'improvviso mi afferrò le tettone da dietro e disse che una come me piace anche alle donne. Caddi un pò dalle nuvole ma capì subito il suo intento. Desiderava stare con me intimamente e questo fu per lei una sorta di 'coming out', un'ammissione di omosessualità. Con tutti i discorsi che avevamo fatto sugli uomini, non avrei mai creduto che Teresa fosse dell'altra sponda. Spiegò di aver recitato una parte per poter stare vicino alla sottoscritta. Mi spogliò con decisione, poi si spogliò pure lei. Era così arrapata da riuscire a trascinarmi in un vortice di passione saffica. Le leccai i capezzoli, poi lei mi sditalinò con furore. Provai a chiarire che, di solito, frequento e scopo con uomini ma lei voleva dimostrare quanto fosse brava a donarmi piacere. E, in effetti, ci riuscì! Stesa sul divano, a cosce aperte, godetti dei brividi offerti dalla sua lingua calda che perlustrò a dovere la mia spacca. Ormai era inevitabile che ricambiassi quelle preziose attenzioni orali. E così le leccai la fica a mia volta fino a condurla all'orgasmo. Insomma, quel pomeriggio, ce le leccammo a vicenda. Prospettando giochi erotici, da scoprire al mio ritorno, si raccomandò di non scopare con gli uomini. Bhè, questo non potevo proprio prometterglielo!         

bomba sexy

venerdì 17 marzo 2023

La lunga notte della gioielliera

Un saluto da Yumi, la gioielliera. Sarete curiosi di conoscere il seguito della storia. Ricapitoliamo brevemente la situazione. Due malavitosi, Sam e Tom, si erano introdotti di sera nella mia abitazione, spacciandosi per operai della compagnia energetica, dopo il mio rifiuto di vendergli dei gioielli di grande valore alla metà del prezzo. Ormai ero in balia di quei brutti ceffi. All'inizio provai a reagire ma, pian piano, mi resi conto che sarebbe stato molto meglio assecondarli. Li divertiva umiliarmi. Sam mi piazzò un dildo anale in bocca. Finì a succhiare il cazzo di Tom mentre l'altro, da dietro, si divertiva e penetrarmi col dildo. Sam prese anche una sorta di frustino col quale mi colpiva, in maniera non tanto forte, sulle tette. Tom pensava a chiavarmi, Sam mi diceva di smetterla di lamentarmi, di frignare, dato che in quel modo avrebbe avuto maggior difficoltà ad eccitarsi. Ad un certo punto Sam mi prese da dietro e intanto sbocchinavo il cazzo di Tom. Anche se avessi voluto, presa in quella maniera, non avrei potuto ribellarmi. Il gioco era appena cominciato. Tom me lo mise nel culo, poi si aggiunse Sam. Arrivammo alla doppia penetrazione. E pensare che, quando me lo chiese un ex fidanzato, in compagnia di un suo amico, risposi che mai e poi mai avrei accettato una proposta del genere. Invece Tom e Sam quei buchi se li presero con la forza. Ero stanca di lottare, mi rilassai e cominciai a provare piacere. Infondo quei due mi stavano stuprando, e pure di brutto, ma, alle volte, le percezioni arrivano in base al nostro stato d'animo. Quei grossi cazzi mi stavano facendo godere come mai mi era capitato prima. Godetti, trombata da due bastardi superdotati. Al culmine di una lunghissima chiavata, che si protrasse fino all'alba, Tom e Sam non vedevano l'ora di eiaculare. Presi le loro cappelle in bocca contemporaneamente. Poi se lo menarono, desiderosi di schizzare. Accolsi prima il frutto della mazza di uno, poi quello della canna dell'altro. Mi ritrovai con la bocca farcita di sborra. I due ironizzarono affermando che, a quell'ora, ci voleva un pò di crema calda per colazione. Dopo aver fottuto, Sam e Tom si rivestirono e mi chiesero la combinazione della cassaforte. Non potevo certo rifiutarmi e così gliela diedi. In definitiva, si presero i soldi e i gioielli oltre ad avermi scopata intensamente l'intera notte. Rimasi nuda e sconsolata sul divano. Bhè, ci rimisi proprio tutto. Tuttavia, un pò di soldi forse potrei recuperarli facendo la mignotta, che ne dite? leggi dal principio

orgasmo

La figlia adottiva

Mi chiamo Marco. Soltanto adesso mi rendo conto di quanto sia troia Ramona, la mia compagna. Insistette tanto affinchè adottassimo una figlia ma non era certo per soddisfare i suoi desideri inappagati di maternità. Quella troietta di Mary lasciava spesso la porta aperta e, tutta nuda, si masturbava sul letto. Fin qui tutto nella norma. Quello che non mi sarei mai aspettato è cogliere Ramona a lesbicare con lei! Le troiette scoprirono molto presto il gusto proibito di leccarsi le fiche a vicenda, nonchè di frugarsele con passione fino all'orgasmo. E io le spiavo con interesse tirandomi dei gran segoni. Credo che, alla fine, si siano accorte di essere spiate ma continuano a lesbicare imperterrite. Probabilmente ci godono anche di più a fare sesso sapendo di essere osservate da occhi indiscreti.    
 
zoccole

giovedì 16 marzo 2023

Due Infermiere assatanate

Mi chiamo Paul. Mi trovavo in Ospedale per una visita e attendevo l'arrivo del dottore in una stanza. Ad un certo punto comparvero due infermiere molto attraenti (una bionda e una rossa) che diedero indicazioni ben precise. Le donne suggerirono di cambiarmi dietro una tenda e indossare il camice. Lo feci e mi sedetti sul lettino. Le ragazze mi osservarono in modo malizioso. Data la loro avvenenza ebbi un'erezione. La bionda mi leccò il pisello da sopra al camice. Poi la rossa, assistita dall'amica, me lo prese in bocca. Era fantastico ricevere le attenzioni orali contemporanee da parte di due fanciulle. La bionda mi leccò perfino le palle e la rossa sembrava una spompinatrice instancabile. Insomma, una coppia di porcelle niente male! Dimenticai completamente la visita, avevo in testa solo un pensiero, quello di scoparle entrambe! Ma ogni tentativo risultò vano dal momento che, ogni volta che provavo a puntare il buco della fica o del culo, una delle due me lo prendeva puntualmente in bocca. Capì che lo facevano per la grande passione del sesso orale e anche per non restare incinte. Alla fine fu Lorena la rossa a sbocchinare come un'assatanata fino a farmi eiaculare sul culo della bionda. Le maiale si passarono anche lo sperma con un bacio. Intanto, il dottore, da fuori alla stanza, disse che sarebbe entrato di lì a poco dopo aver lavato le mani. Il medico chiese se mi avessero somministrato un calmante e loro risposero che ne avevano utilizzato uno di origine naturale.      

infermiere

Bollente lesboincesto tra madre e figlia

Mi chiamo Ilaria. Sono figlia unica. I miei genitori non rappresentano certamente un esempio di fedeltà coniugale. Mio padre non c'era mai a casa, stava sempre in giro a scopare con le ragazzine. Quanto a mia madre Claudia, bhè, diciamo che lo ripagava, più o meno, con la stessa moneta. Ogni settimana usciva con un uomo diverso per farsi una chiavata. D'altronde è una bella donna e può permettersi questo ed altro. Nell'ultimo periodo, però, notai un cambiamento in lei. Sembrava che si scocciasse quasi di uscire con lo spasimante di turno. In quei giorni mi ero appena lasciata con un ragazzo e mi sentivo sola. Di conseguenza, non mi dispiaceva affatto la vicinanza affettiva di mia madre, l'unico genitore con cui di fatto convivevo vista la "latitanza" di mio padre. Ma non potevo certo immaginare che Claudia puntasse a qualcosa di decisamente torbido. Un giorno uscì dalla doccia. Mi asciugai e poi restai tutta nuda sul letto. Lei si era già preparata per uscire ma cambiò idea e decise di rimanere a casa. Cominciò ad intavolare strani discorsi ed io, onestamente, non ci capì una mazza. O, perlomeno, compresi troppo tardi quello che stava tentando di fare. Ad un certo punto, disse di aspettarla sul letto. Mi avrebbe messo in contatto con un ragazzo affascinante tramite videochiamata. Ero già bagnata all'idea ma si trattava di una bugia. Claudia voleva soltanto approcciare con me intimamente, tutto qui. Me la ritrovai tutta nuda addosso, pronta a leccarmi la fica e ad infilarci le sue dita dentro. Nell'eccitazione non riuscì a respingerla. Mi rendevo conto che si trattava di una porcata ma la voglia di godere, da parte di entrambe, era troppa da tenere a freno. Ci scambiammo di posizione e leccai io lei. Non avevo mai slinguazzato una patata ma mi venne abbastanza naturale. A suo dire, lo feci proprio bene! Poi lei si stese ed io mi piazzai con la figa all'altezza della sua bocca. Lasciai che mi leccasse di nuovo mentre io, di tanto in tanto, allungavo la mano per sditalinarla. A un certo punto, spinte dalla libidine acute, finimmo splendidamente a 69. Ma il culmine del godimento lo raggiungemmo quando ci strofinammo le passere. Durante la frugata, lei trovò anche il modo di leccarmi i piedi portandomi, pian piano, al piacere più intenso ovvero all'orgasmo. Lei venne pochi secondi dopo di me, ancora intenta a leccarmi i piedi. In quel frangente scoprì quanto fosse troia mia madre e quanto lo fossi anch'io ad accettare una situazione torbida del genere che perdura tutt'oggi.     

porcate

mercoledì 15 marzo 2023

Abusato piacevolmente dal Capo Scout

Mi chiamo Giovanni. Ero orgoglioso di far parte degli scout ma in tutti gli ambienti esiste il torbido. Correva voce che il gran capo, mister Kruger, dedicasse attenzioni particolari ai ragazzi. Inizialmente credevo che si trattasse di bugie per screditare il comandante, per il quale nutrivo grande ammirazione. Ma un giorno scoprì, sulla mia pelle, che quelle che sentivo sul suo conto non erano soltanto chiacchiere. Fui convocato nel suo ufficio. Convinto di aver trasgredito qualche regola, chiesi subito spiegazioni ma lui rispose che voleva approfondire personalmente la conoscenza con gli elementi che reputava migliori. Quelle parole mi riempirono di orgoglio ma, ben presto, scoprì le vere intenzioni dell'uomo. Cominciò a chiedere se fossi stato disposto a tutto per restare nei boyscout nonchè ad ubbidire a tutti i suoi ordini. Rivelò la sua attrazione per i maschietti e spiegò che ne sceglieva uno all'ano per divertirsi. Dopodichè cominciò a spogliarmi. In un'atmosfera surreale, mi menò dolcemente il cazzo per poi infilare un dito nel mio culetto. Conscio dell'inammissibile porcata che stavo vivendo, mi eccitai egualmente. Senza più freni inibitori, restai alla sua mercè. Mi fece mettere a pecorina sul tavolo dell'ufficio e intanto mi fistava il culo con il dito segando, nel contempo il cazzo. Non mi sarei mai sognato di farmi fare certe cose da un maschio, per giunta molto più grande di me. Intanto godevo come una troietta e lui ne approfittava. Arrivò a piazzarmi addirittura tre delle sue grosse dita. Provai dolore e piacere simultaneamente. Poi mi girò al contrario e mi segò un altro pò, preannunciando che avrebbe usato la bocca. A quel punto lo desideravo anch'io un bel bocchino, visto che le ragazze non me l'avevano mai fatto. Ci pensò Kruger a succhiare il mio pene mentre si masturbava. La succhiata durò però solo pochi istanti. Ero così eccitato che gli sborrai molto presto in bocca. L'uomo gustò il seme mentre se ne veniva a sua volta. Poi si mise sopra di me e mi baciò. Sarei stata la sua puttanella per tutto l'anno, se non fosse entrata all'improvviso un'avvenente poliziotta che affermò di aver ricevuto delle segnalazioni di abusi omosessuali al campo scout. In effeti ci colse sul fatto per cui Kruger fu ammanettato e portato via dalla sbirra in attesa di ulteriori indagini. All'interrogatorio risposi di essere stato consenziente alle avances di Kruger e spero che gli altri ragazzi non lo accusino di abusi. Non voglio che finisca dietro le sbarre. Infondo mi sono divertito ad essere la puttanella del comandante e ho goduto come un porcellino.

maturo vs giovane

martedì 14 marzo 2023

Lesbo club

Mi chiamo Erica. Lavoro come shampista presso un parrucchiere. Questo mi da la possibilità di conoscere una sacco di donne. Tra queste c'è Viviana. E' una signora affascinante. Parlavamo del più e del meno mentre le sciacquavo i capelli. Un bel giorno cominciò ad intavolare un discorso sulle amicizie tra donne. Mi intrigava il suo modo di parlare ma non riuscivo a capire dove volesse andare a parare. Alla fine, chiese se mi avesse fatto piacere conoscere alcune sue amiche. D'istinto accettai. In realtà, non si trattava di un normale incontro per chiacchierare e prendere il caffè in compagnia. Ci ritrovammo in quattro in camera da letto e, a quel punto, realizzai che stavamo lì per fare sesso di gruppo tra donne. A dire il vero, in quel periodo, frequentavo un ragazzo ma queste tipe erano delle lesbiche doc riunite in un club e non ammettevano, al suo interno, la presenza di un elemento a cui piacessero i maschi. Oltre a Viviana, c'erano altre due donne, Barbara, detta 'Barbie', una mora in carne con due tettone enormi e poi "Betty calze nere", definita così perchè indossava sempre autoreggenti nere. Insomma, un bel quadretto con due ragazze più giovani, io e Barbie e due mature. Mi arrivarono mani dappertutto per cui mi eccitai subito. In effetti, essendo in quattro, ci dividemmo in coppie interscambiabili. Leccai le tettone e la patata di Barbie mentre Viviana e Betty, le più grandi di età, si stuzzicavano tra loro. Barbie mi leccò la figa con foga mentre Betty leccava Viviana. Poi Betty si spostò su Barbie e io slinguazzai la patata di Viviana ancora intrisa della saliva di Betty. Viviana, la donna che mi aveva condotto lì, si fiondò su di me, mi leccò prima i capezzoli, poi la figa. Me ne venni, naturalmente. Intanto Barbie, la cicciona, stava slinguazzando la patata di Betty. Quest'ultima, stranamente, non riusciva a venire. E così ci pensai io a completare il lavoretto iniziato da Barbie e a portare la troia matura con le calze nere all'orgasmo. Che belle amiche vero? Peccato che mi impongono di non prendere cazzi per continuare a frequentarle.



Gioielliera abusata

Il mio nome è Yumi. Sono una donna di origine asiatica che ha avuto un certo successo negli Stati Uniti nel campo dei preziosi. Tuttavia, quando si traffica con oggetti di valore, ci sono sempre in giro persone senza scrupoli pronte ad approfittare della situazione. Sottovalutai quei brutti ceffi di Tom e Sam, due personaggi della malavita. Volevano acquistare dalla sottoscritta dei gioielli di grande valore pagandoli alla metà del prezzo. Mi rifiutai categoricamente cacciandoli dal mio ufficio. Mi minacciarono ma io detti scarsa importanza alle loro parole. E così, una sera, me li ritrovai direttamente a domicilio. Si spacciarono per operatori della Compagnia Elettrica addetti alle manutenzioni ed io, come una stupida, ci cascai ed aprì la porta di casa. Spiegarono subito che avevo sbagliato a rifiutare la loro offerta perchè, in tal modo, ci avrei rimesso molto di più. Non solo volevano i preziosi gratis ma avrebbero rubato anche i soldi che custodivo nella cassaforte. Inoltre, come se non bastasse, si sarebbero divertiti con me. All'inizio cercai di oppormi ma rischiai di rimetterci la pelle. Mi tolsero la vestaglia che indossavo. Tom mi sditalinò mentre l'altro mi teneva ferma. Ciò nonostante provai ancora a ribellarmi urlando, chiedendo aiuto, ma la mano di Sam sembrava decisa a spezzarmi il collo! Probabilmente si trattenne solo perchè non rivelai subito i numeri della combinazione della cassaforte. Tom gli suggerì che sarebbe stato meglio pensare prima al sesso, ossia fare i porci comodi con la qui presente. Così io finì in ginocchio a succhiare e segare le fave di entrambi. Devo ammettere che, quei due bastardi, avevano dei gran bei cazzi. Cominciai a pensare che, compiacerli, poteva essere una strada migliore per sperare che mi risparmiassero la vita. Le loro canne dure sbavavano, soprattutto quella di Sam. I porcelli iniziavano ad eccitarsi parecchio. continua.      



lunedì 13 marzo 2023

Il cazzo del figlio per la madre troia

Mi chiamo Carlo. Mia madre Monica e mio padre Alfio si separarono per cui, da allora, vivo in casa con lei e mia sorella Sara. L'astinenza sessuale gioca brutti scherzi. Andavo avanti con le seghe su internet, lo ammetto. Tutto ciò però non bastava, necessitavo di un approccio fisico reale, di un corpo caldo con cui entrare in contatto intimo. Mi sentivo di impazzire quando, ad un tratto, ebbi un'idea perversa quanto geniale. Mia madre non è mai stata una santa tanto è vero che, i suoi tradimenti, determinarono la fine del matrimonio. Pensai che questo aspetto potesse giocare a mio favore. Anche la più grande troia si fa almeno qualche scrupolo ad approcciare sessualmente con il proprio figlio. Tuttavia, se quest'ultimo è un porco, e sa stimolare la situazione al punto giusto, allora l'impossibile può diventare fattibile. Cominciai a segarmi su Monica mentre stava al cesso a fare i suoi bisogni. Soltanto che, una volta, sfortunatamente (o fortunatamente, dipende dai punti di vista) lei si accorse che stavo spiando. Invece di chiedere scusa e di chiudere l'episodio, evidentemente increscioso, rincarai la dose, mi avvicinai e, quasi con forza, le imposi di succhiarmi il cazzo. Si lamentò, ma non più di tanto. Inoltre, le tenevo la testa ferma per cui non poteva esimersi dal praticare un mitico lavoretto di bocca. Ci prese gusto, la maiala, e così ci spostammo sul divano. A quel punto colsi, come si suol dire, la palla al balzo e la scopai con foga a pecorina. Godeva e si lamentava, la troia, ma intanto prendeva il cazzo duro nella fregna. La ripassai pure a candela. Continuava a godere come una matta mentre la infilzavo senza alcuna pietà. Le detti un altro paio di colpi a pecorina prima che lei riprendesse, con maestria, a ciucciarmi la mazza. Mi sentivo di esplodere. Ci pensò lei con le mani ad agitare il pene fino a far fuoriuscire la sborra calda e copiosa. Mentre assaporavo l'orgasmo e ci baciavamo in bocca, sublimando quella porcata, arrivò Sara e ci colse sul fatto dandoci, giustamente, degli schifosi. Credo che mia sorella finga di essere tanto scandalizzata per l'incesto. Conoscendola, so che è più incazzata perchè non ci ho provato prima con lei. In tal caso, posso sempre rimediare e dare una ripassata anche a Sara. In fin dei conti, resta tutto in famiglia!         

cesso


Triangoli Paradisiaci

Mi chiamo Amanda. Alle volte è necessario un luogo esotico per ritemprare sè stessi dallo stress cittadino. Fu così per me ed il mio compagno, Ascanio. In un posto Paradisiaco fatto di mare pulito, e vegetazione abbondante che infonde tranquillità, vien voglia di riscoprire e riassaporare appieno il gusto del piacere sessuale. Lontano da amici, parenti e conoscenti, avremmo potuto trasgredire in totale relax. Stavo apsseggiando da sola quando conobbi Franky, un biondino intrigante. Espresse fin da subito la sua preferenza per gli uomini e non mancò di rivolgere apprezzamenti al mio aitante partner. Non lo avevamo mai provato in tre, prima di quella volta. Ascanio sembrò un pò imbarazzato, al principio, ma Franky si rivelò notevolmente persuasivo. Finimmo presto nudi, in prossimità di una piscina naturale, a  giocare in tre. Ascanio puntò dritto al mio culo mentre io spompinavo Franky. Poi, il biondo si adagiò sul cazzo duro del mio compagno per farsi penetrare. Accompagnai la scopata ciucciando l'uccello del nostro nuovo amico. Dopodichè, pensai bene di saltargli in groppa e così ci ritrovammo in un magnifico filotto. Franky, con disinvoltura, spalancò le cosce del mio compagno e lo impalò a candela mentre io gli succhiavo il cazzo. La "caduta" del maschio "alfa" si rivelò più eccitante del previsto, così come la sborrata copiosa che Ascanio esplose nella mia bocca e in quella del biondino. Che splendida chiavata in tre! E fu solo l'inizio dal momento che, in quel posto, ci restammo un mese. I triangoli si ripetettero a cadenza giornaliera. Quando mia madre chiamò per sapere come stavano andando le vacanze, risposi che quel luogo era di una noia mortale.

bisex

venerdì 10 marzo 2023

Amorevoli coccole tra vicine

Mi chiamo Karen. Ormai non sono più una ragazzina. Dopo il fallimento del matrimonio, terminato con la separazione, ebbi delle storie di poca importanza con alcuni uomini. La solitudine non è poi tanto piacevole. Ma, a volte, nella vita accadono situazioni impreviste. Nel palazzo incontravo spesso una ragazza mora molto carina che mi salutava affettuosamente. Scoprì, in seguito, che si chiamava Marinella. Restai sorpresa quando, un giorno, bussò alla mia porta. Disse che avremmo potuto fare quattro chiacchiere e da lì cominciò una frequentazione. In altre parole, veniva a trovarmi, immancabilmente, tutte le sere adattandosi a ciò che facevo. Ad esempio, se stavo vedendo un film, lei lo guardava insieme a me. Per i primi tempi sembrava più una sorta di amicizia anche se tra persone di età differenti. Proprio per questo motivo, una sera, le chiesi come mai venisse sempre a farmi visita piuttosto che uscire con amiche della sua età oppure con i ragazzi. Il suo sguardo divenne malizioso, chiese se mi piacessero solo gli uomini. Le risposi di si e che, in ogni caso, tutti possono avere fantasie particolari che magari poi non realizzano. A quel punto lei mi baciò con passione. Sembrava convinta e determinata ad ottenere ciò che desiderava e cioè me. Mi leccò le tette, poi la figa. La mia lunga astinenza sessuale la facilitò senz'altro. Da tempo mi mancavano attenzioni e lei sembrava proprio in grado di offrirmele! A cosce aperte, sul divano, con lei che mi leccava la fica, persi ogni freno inibitorio. Mi scaldai ancor più quando, a pecorina, si concentrò con la lingua sul mio buco del culo. La troia faceva battere la pallina metallica di quel piercing che aveva alla lingua nel mio ano. Provai profondo piacere in tutto ciò. Mentre venivo, mi passò anche la lingua dietro la schiena. Che brividi! Ci baciammo intensamente, poi leccai io lei. Non avevo mai leccato una patata in vita mia, prima di allora ma mi venne piuttosto naturale. Se ne stava a pancia sopra mentre le infondevo piacere. Poi la "ripassai" ancora, stavolta nella posizione della pecorina, fino a condurla all'orgasmo. Marinella sprizzava gioia da tutti i pori. Avallò subito una proposta, quella di restare a dormire da me, qualche volta. Un'ottima idea, senza dubbio. La mettemmo subito in pratica. Spero solo che nessuno, nel condominio, possa accorgersi della nostra tresca. Non vorrei che qualche notizia scomoda giungesse alle orecchie dei genitori della ragazza.

mature giovani

Orgia di pallavoliste nello spogliatoio

Il mio nome è Loredana. Sono una sportiva, gioco a pallavolo 🏐. Io e le mie compagne di squadra ci sottoponiamo a grossi sacrifici per ottenere risultati sul campo. Dobbiamo allenarci costantemente, evitare di fumare e bere, e mantenere un'alimentazione sana ed equilibrata. Le vittorie ripagano, almeno in parte, delle innumerevoli rinunce. Ma purtroppo nello sport, come nella vita, non si può sempre trionfare. Quella finale era troppo importante, volevamo prevalere a tutti i costi ma non riuscimmo a spuntarla contro le fortissime e motivatissime avversarie brasiliane. Le urla dell'allenatore non bastarono a darci la carica per fare nostra la partita. E così dovemmo accettare il sapore amaro della sconfitta. All'inizio ci crollò il mondo addosso: mesi e mesi di sacrifici buttati nel cesso. Ma, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere. Quella disfatta, in qualche modo, ci libero' di un peso. Ci sentimmo all'improvviso sollevate. Dopo le docce, nello spogliatoio rimanemmo in 5, probabilmente le più complici della squadra: Rosaria, Manuela, Simona e Carola, oltre alla sottoscritta. Da tempo Manuela proponeva trasgressioni. Diceva che, con le amiche giuste, si può condividere tutto, anche l'amore. Ci ridevamo sopra e poi tornavamo ad allenarci. Nessuna di noi aveva legami stabili con i ragazzi che non capivano l'importanza di condurre una vita regolare senza fare tardi la notte e bere alcolici. Dopo la cocente sconfitta avevamo bisogno di staccare la spina, di rilassarci. Cinque ragazze nude accomunate dallo stesso destino. Gli sguardi tra noi erano talmente complici al punto che compresi subito che quel giorno sarebbero saltati i freni inibitori abbattuti i tabù. Cominciammo a baciarci, a toccarci, a leccarci con passione dando vita ad una meravigliosa, quanto inaspettata, orgia lesbica. Avvenne tutto in modo splendido, molto naturale. Ognuna di noi dispensava piacere e ne riceveva altrettanto in un turbinio di ditalini, baci mozzafiato e leccate di fica. Manuela rincarò la dose esibendo la sua mitica collezione di dildo per cui, ad un certo punto, ci ritrovammo a giocare con quelli. L'atmosfera raggiunse il più alto grado di libidine con i dildo che penetravano a go-go pure nei culi, oltre che nelle passere, naturalmente. In questo bollente scenario, gli orgasmi fioccavano a raffica. Credo che, in fin dei conti, quella fu la più dolce e soave sconfitta che potessimo subire!

lesbiche

giovedì 9 marzo 2023

Troie Rimorchia ragazzi

Salve dal vostro amico Alessandro. Forse vi ricorderete di me nella storia del basket in cui io ed altri due amici scopammo con una signora matura di nome Maria. Non vidi più quella donna per diversi mesi. Poi, un giorno, all'improvviso, mentre tornavo da Scuola, fui avvicinato da un'auto scura con a bordo due femmine. Al volante c'era una lady bionda, al suo fianco sedeva proprio Maria. Quest'ultima, dopo avermi presentato l'amica, di nome Viviana, propose un triangolo. Le donne, più che mai arrapate, mi spogliarono rapidamente. A nulla valse affermare che preferisco le ragazze. Mi accarezzarono il pisello, per poi sbocchinarlo a turno: cominciò Maria, per prima, poi subentrò Viviana. Naturalmente la vicenda non si limitò ai rapporti orali, le due donne volevano scopare! A quel punto ero eccitato anch'io e infilai il cazzo nella figa di Maria che lo prese a pecorina, appoggiata allo sportello posteriore dell'auto. Dopodichè, nella stessa posizione, detti qualche colpo pure alla bionda. Poi, le porcellone dissero che dovevo stendermi a terra, a pancia sopra, sull'asfalto. Poco dopo Maria si adagiò sul pisello eretto e cominciò ad andare sù e giù a ritmo crescente. Godevo, naturalmente e godeva anche lei. Ad un tratto, ruotò il bacino, mentre andava sopra e sotto, per poter venire. Appena raggiunse l'orgasmo, la bionda le diede il "cambio". Il massaggio di un'altra figa fu fatale. Sentivo di stare sul punto di esplodere. Ci pensò la bionda a smanettarlo affinchè il pene schizzasse copiosamente. Maria si curò di "ripulire" la cappella dalla sborra. Nonostante la mia preferenza per le ragazze, devo riconoscere che, le galline vecchie, fanno davvero buon brodo!

troie

mercoledì 8 marzo 2023

La sorella del mio caro amico di classe

Salve, mi chiamo Roy. Questa storia risale a qualche anno fa, ai tempi della scuola. La voglia di scopare era tanta ma le compagne di classe non si dimostravano particolarmente disponibili. Per lo più, mi segavo davanti ai porno. Ad un certo punto legai con un ragazzo di nome Enrico. Mi invitava a casa sua per studiare ma, spesso e volentieri, guardavamo insieme i porno dal momento che stavamo sempre da soli. Non ci volle tanto per capire che, ad Enrico, interessavo più io delle donne dei video porno. Li metteva su per farmi gasare in modo tale che, nell'eccitazione, giocassi con lui. In realtà questo metodo funzionava! Toccarci a vicenda diventò quasi un'abitudine e, qualche volta, quando perdevo totalmente il controllo, lasciavo che lui me lo prendesse perfino in bocca! Godevo a farmi spompinare, osservando quelle donne strafighe. In realtà, preferisco le femmine ma quella situazione andava bene per godere. Un bel giorno, Enrico, appassionato di scommesse sportive, decise di andare a giocare delle partite alla sala scommesse ed io rimasi da solo a menarmelo davanti al suo portatile. Non immaginavo che potesse arrivare qualcuno all'improvviso ed entrare in casa. Enrico mi aveva accennato vagamente ad una sorella più grande di lui ma me ne ero quasi dimenticato. Inoltre, non l'avevo mai vista di persona e nemmeno in foto. Stavo all'inizio dello smanettamento quando comparve nella stanza una giovane donna ma più grande di me: era proprio lei, Loredana, la fantomatica sorella di Enrico! Devo ammettere che si proponeva da strafiga anche nel modo di vestire: indossava la minigonna, le calze autoreggenti bianche e i tacchi. Si trovava lì per caso, per un turno di lavoro saltato, di solito rientrava a tarda sera, per questo non l'avevo mai vista prima. La donna si incazzò, almeno all'inizio. Chiunque si sarebbe adirato a trovare un estraneo in casa che si masturba davanti al PC. Insomma, credetti davvero che mi avrebbe buttato fuori a calci senza pietà. Ma poi la vicenda prese una piega inaspettata. Con una mano mi tappò la bocca mentre con l'altra "prese in custodia" il mio cazzo. In altre parole, dimostrò subito di essere una gran troia, a tratti psicopatica. Mi teneva la bocca chiusa per evitare che urlassi troppo di piacere e per tutelarsi dalle orecchie indiscrete dei vicini. Percepì quella situazione come una sorta di stupro soft ma mi eccitava. A quanto pare, Loredana conosceva i gusti sessuali del fratello dato che, a quanto raccontò, non aveva mai portato una ragazza a casa. Non potevo risponderle ma lei intanto mi parlava. All'inizio ero un pò teso ma poi, pian piano, mi lasciai andare e godetti appieno di quella sega prolungata. Mi disse che scopava con gli uomini maturi per soldi ma che la intrigavano i ragazzi perchè riusciva a dominarli e a condurli al piacere nello stesso tempo. La donna non mi tolse la mano dalla bocca per almeno mezz'ora. Respiravo solo con il naso, a tratti ebbi la sensazione di soffocare. Poi, inaspettatamente, tolse la mano dalla bocca e ci mettemmo in piedi, l'uno di fronte all'altra. Aprì la sua camicetta bianca e abbassò un pò le mutandine, poi riprese a segarmi. La visione della figa pelosa mi portò al culmine del piacere erotico. Sborrai in abbondanza sulla sua pancia. Il seme caldo colò anche sul pelo della passera. Assaporai quel momento sublime ma non troppo a lungo perchè, all'improvviso, sentì la porta di casa che si apriva. Enrico stava rientrando. Ebbi giusto il tempo di rivestirmi e di nascondermi dentro un mobile. Poi, alla prima occasione, scappai utilizzando la porta dell'abitazione. Nè io nè Loredana volevamo che Enrico scoprisse che lei mi aveva masturbato. Fu eccitante ma non potevo deludere un amico che mi era stato sempre vicino in tutti i sensi. E così, le volte seguenti, inventai una scusa in modo che fosse lui a venire a casa mia. In tal modo (ahimè!) non avrei incrociato più Loredana. Proseguimmo insieme la visione dei film porno e lui si lasciò andare sempre di più finchè, un bel giorno, mi offrì il lato B. Arrapato, lo castigai a pecorina pensando a Loredana. Lo presi con foga schizzandogli abbondantemente nel sedere. La trombata fu così intensa che lo stesso Enrico si meravigliò e osservò perplesso: "Non pensavo di intrigarti così tanto, sai..." e aggiunse: "Diamine! Mi hai proprio sfondato le chiappe!". Risposi: "Bhè, infondo siamo intimi già da un bel pò... e poi certi giorni sono troppo allupato. Pensa, ora come ora, romperei il culo anche a tua sorella!". Lui, con aria incredula, sorrise e disse: "Loredana? Ma se astento la conosci!". Replicai: "Ecco, appunto, scherzavo, era solo per spiegarti quanto sono arrapato!".              

seghe


Lesbica raggirata dalla coppia

Sono Giordana, una studentessa. E' proprio vero che, nella vita, esistono le sfumature, non solo il bianco e il nero ed io ne rappresento la prova concreta. Fino a qualche tempo fa, ritenevo di essere attratta esclusivamente dalle donne. All'Università conobbi Lara e mi piacque fin da subito. Gioì quando mi propose di studiare in compagnia e, con entusiasmo, andai a casa sua. Le prime volte non accadde nulla di particolare, passavamo la maggior parte del tempo sui libri. Naturalmente, non mancavano gli sguardi interessati nei suoi confronti. La sua vicinanza mi ispirava sempre più, desideravo provarci. E così, un pomeriggio, mi recai da lei indossando la gonna, un bel paio di calze autoreggenti bianche e le scarpe coi tacchi del medesimo colore. Notai subito che stava in tiro pure lei con le autoreggenti nere che spuntavano sotto il vestito e i tacchi. Dopo un'oretta di studio, optammo per una pausa. Fu a quel punto che le palpai le gambe. Non apparve affatto meravigliata, disse che aveva intuito dall'inizio le mie tendenze sessuali. Tra toccate reciproche e baci, finì seduta a gambe aperte sul piano cottura della cucina con una sua mano nella sorca. Eh si, Lara la affondò tutta nella spacca senza esitazioni. Non potevo certo lamentarmi di quelle attenzioni così intime e "profonde". Accolsi il gesto sbrodolandomi tutta per l'eccitazione. Le leccai la figa e usai anche due dita dentro la sua micia. Ne approfittai per chiederle se se la sentisse di iniziare una relazione ma lei rispose in modo strano, ambiguo, disse che nella vita esistono gli imprevisti. Eccome se ci sono! Non potevo certo immaginare, neppure lontanamente, che, all'improvviso, comparisse un ragazzo nudo nella stanza. Martino, il boyfriend e convivente di Lara, possedeva evidentemente una copia delle chiavi di casa per cui non gli fu difficile entrare silenziosamente nell'appartamento mentre io e lei stavamo interagendo intimamente. I due si erano messi d'accordo. Lara, intuito il mio orientamento saffico, mi aveva "venduta" al fidanzato desideroso di scopare una lesbica, tutto qui. Mi ritrovai nuda sul mobile della cucina, a cosce aperte, con lei che mi leccava la patata per addolcire l'imbarazzo. Nel contempo, lui slinguazzava lei. Poi Martino chiavò Lara suggerendomi di tenerle la bocca chiusa e frenare le sue urla di piacere per evitare eventuali lamentele da parte dei vicini. Lara tentò di rassicurarmi, disse che, nonostante l'inganno, saremmo potute essere comunque amiche speciali. Quelle parole mi incoraggiarono e mi convinsero a leccare, insieme a lei, l'uccello duro del fidanzato. Martino ne approfittò per scoparmi a candela. Mi adagiai sul suo cazzo mentre lei mi limonava da dietro. La presenza di una donna mi facilitò notevolmente nel ricevere il palo nella passera. Ammetto che godetti e pure di brutto! Poi ci scambiammo, lui impalò lei, sempre a candela. Addentai e succhiai le sue tette mentre lui la fotteva sempre più intensamente. Quel maiale mi sborrò copiosamente in bocca mentre lei gli succhiava amorevolmente i testicoli. Fu un'esperienza insolita per me ma piuttosto eccitante e soddisfacente. Purtroppo Lara mentiva, puntava principalmente a soddisfare la fantasia del fidanzato anche se sono convinta che non le dispiacesse affatto giocare con una donna. In realtà mi usarono soltanto per una scopata, dopodichè non li vidi più. All'Università Lara, nei giorni seguenti, fece finta di non conoscermi, mi ignorò completamente. Non entro in certi meccanismi complessi delle coppie, so solo che fui palesemente raggirata. Tuttavia, voglio guardare la situazione da un punto di vista diverso, con spirito positivo, ossia considerando il cosiddetto bicchiere mezzo pieno: ci siamo divertiti, tutto qui! Una botta e via!

triangolo