lunedì 31 agosto 2020

Concessionaria a luci rosse

Il mio nome è Martina. Sono una bionda appariscente che non passa inosservata. Sono sempre stata molto disinibita sessualmente. Conducevo una vita da single fatta di avventure anche se, ad un tratto, mi fidanzai con Giuseppe. Gli volevo bene ma, in realtà, le cose non cambiarono tantissimo. Quando incontravo uomini dotati, anche di colore, tradivo Giuseppe regolarmente. All'inizio glielo tenevo anscosto ma poi, col tempo, lui mi scoprì. Passò da me dopo il lavoro e mi trovò a letto con un altro. Non fece scenate e si limitò ad osservare. Poi mi chiese timidamente spiegazioni. Gli dissi che era la mia natura e che non potevo reprimerla. Questi episodi capitarono altre volte e lui continuò ad osservarmi mentre lo facevo con altri in una sorta di atteggiamento cuckold. Arrivò al punto di tirarsi delle seghe mentre stavo facendo sesso con altri. Tali situazioni non mi stupivano più di tanto. Si sà che certe vicende possono ingelosire a morte ma anche eccitare nella stessa misura. Tuttavia mi accorsi con sorpresa che i suoi occhi non erano puntati solo sù di me ma anche sui partner con cui stavo. Diciamo che questa sensazione la tenni per me anche se si sarebbe ripresentata più avanti. Scoprì realmente l'indole di Giuseppe quando facemmo la conoscenza di Fabio, un venditore di auto. Io e Giuseppe volevamo acquistare un'auto di lusso e non avevamo la cifra necessaria. Ciò nonostante ci presentammo nella concessionaria di Fabio per dare un'occhiata. Il venditore ci fece subito capire che, per ottenere uno sconto, sarebbe stata necessaria una prestazione in natura. Per me non è assolutamente un problema dato che sono molto aperta da quel punto di vista, solo che i gusti di Fabio andavano decisamente oltre la fica. Ammise chiaramente di essere gay ed io accettai la sfida sicura di farlo divertire in qualche modo. Ci spogliammo tutti e tre. Tirai fuori dalla borsa un dildo anale e lo usai per riempirgli il culetto mentre gli propinavo un sontuoso bocchino. Notai che anche a Giuseppe si indurì il cazzo ed eccitato prese a baciarmi il culo. Intanto l'amico Fabio godeva parecchio con le mie 'cure'. Giuseppe, intanto, ormai sù di giri, me lo spinse un pò nella fica a pecorina. Fabio, a un certo punto, tirò fuori la lingua mostrandola a Giuseppe in segno provocatorio. Sapevo che Fabio desiderava la presenza più ravvicinata del maschio ed un contatto diretto. E così, per 'amore della causa' convinsi il mio compagno a leccare insieme il cazzo duro di Fabio. Mi parve insolita una situazione del genere ed anche piuttosto intrigante: non avrei mai pensato di vedere il mio partner leccare un cazzo. Ad ogni modo la leccata doppia non durò molto e cambiammo posizioni: Giuseppe me lo infilò nella figa a pecora mentre spompinavo Fabio. Temevo, tuttavia, che il venditore pretendesse di più e infatti manifestò chiaramente il desiderio di penetrare il mio compagno. Non ero sicura che Giuseppe accettasse di farsi violare l'intimo buco da un uomo conosciuto da poco, per giunta, ma lo stato di eccitazione generale facilmente di far ritrovare Giuseppe a pecorina con Fabio dietro di lui a cazzo duro pronto a castigarlo. E così, alla fine, glielo infilò tra le chiappe! Per Giuseppe erano sensazioni del tutto nuove ma probabilmente già desiderate da quando aveva guardato me con altri. Compresi che a Giuseppe infondo non dispiaceva quella situazione ma che, al tempo stesso, era un pò in ansia e così 'addolcì' le sue preoccupazioni offrendogli il mio corpo da toccare e baciare mentre l'altro se lo faceva. Proprio sdraiata in un bagagliaio di auto, aprì le gambe lasciando che Giuseppe mi scopasse e mi baciasse mentre l'altro contnuava, senza esitazioni, a scoparlo. Ormai Giuseppe era totalmente coinvolto al punto che mi spostai e andai a baciare ed incitare Fabio a fottere il mio lui. Restarono a scopare così per un pò, con Fabio che aumentava il ritmo dei colpi e Giuseppe che gemeva. Dopodichè Fabio esplose allagando completamente di sborra il sedere di Giuseppe. A quel punto mi inginocchiai: Giuseppe si segò schizzando abbondantemente sulle tettone mentre tenevo in mano l'uccello di Fabio da cui colavano le ultime gocce di sperma. Fu proprio un triangolo divertente. Sapevo che Giuseppe aveva goduto con Fabio ma non lo ammetteva usando come scusa quella di essersi prestato soltanto per l'auto. Ma la nuova proposta da parte di Fabio fugò ogni dubbio sull'orientamento sessuale del mio compagno. Fabio mi disse che avrebbe calato ancora il prezzo se Giuseppe gli avesse fatto visita mensilmente e si fosse ovviamente 'calato le mutande'. Giuseppe ammise che quella proposta ci avrebbe fatto comodo ed accettò ma sò bene che non lo faceva soltanto per risparmiare sull'auto. E così mentre Giuseppe 'scontava' le rate dell'auto da solo con Fabio affacciandosi pienamente a nuove sfere del piacere sessuale, io mi divertivo con i soliti amici. Devo ammetterlo, ho proprio un ragazzo premuroso. Alla fine quell'auto l'abbiamo presa davvero ad un prezzo stracciato ma il culo del mio lui ormai è completamente sfondato!                

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Disordini in ufficio

Il mio nome è Lara. Lavoro come segretaria in una grossa azienda che opera nel settore delle installazioni e manutenzioni di impianti. Il mio capo si chiama Robert. In ufficio lavoro accanto ad un altro impiegato di nome Armando detto 'Armandino'. Premetto che tra me e Armandino c'è sempre stata una sorta di competizione. Premetto che ognuno di noi voleva apparire il migliore agli occhi del capo e, probabilmente, tra i due sono io la più stronza arrivista. Detto questo, una mattina accade una situazione inaspettata. Armando, evidentemente incapace di tenere ancora nascosti i suoi segreti, chiese di confidarsi con me ed io accettai. Rivelò di essere attratto dagli uomini. Non mi stupì troppo pensando al fatto che non mi aveva mai guardato le gambe. Ma tirò fuori un altro bollente segreto ossia quello di aver perso la testa per il capo. Non nascondo di avere anche io un certo debole per Robert ma lui sembrava proprio innamorato perso. Ad ogni modo questa confessione fece scattare in me voglie perverse. Un pò per la competizione, un pò perchè tutto ciò mi intrigava, tirai fuori uno dei miei giocattoli, uno strap-on con un cazzo finto enorme, con l'intenzione di sfondargli il culo. E mi sà che lo avrei proprio rotto a sangue se non fosse arrivato giusto in tempo il capo, incredulo del modo in cui ci trovò, con Armando messo a pecora e io dietro pronta a castigarlo come la più perfida delle mistress. Ma non andò così. Inaspettatamente a Robert non piacevano soltanto le donne e così vide in Armandino un'occasione per fare sesso. In men che non si dica si spogliò e infilò il suo bel cazzone duro nel culo del mio collega. Quest'ultimo naturalmente fu strafelice di ricevere il randello del suo datore di lavoro che continuò a darglielo nella posizione a candela. Io li 'accompagnai' succhiando l'uccello di Armando. Poi fu Robert a prendermi a pecorina e a massaggiare vigorosamente la figa con il suo cazzone duro. Io nel frattempo sbocchinai un pò Armando mentre prendevo l'uccello nella spacca. Poi io e Armando ci mettemmo a spompinare insieme il capo. In realtà il mio collega 'famelico' lo prese tutto in bocca lasciandomi solo la possibilità di leccare lateralmente l'asta. Devo ammettere che fu eccitante ed io e il collega ci guardammo in modo strano e complice quasi come una tregua alla competizione. Ma io volevo sapere le idee del capo a tal proposito e gli chiesi esplicitamente chi preferisse dei due. Robert rispose che eravamo una squadra astenendosi dal dare preferenze ad uno dei due. Disse solo che ci stavamo guadagnando davvero lo stipendio a suon di lavoretti di bocca. Robert mi fece stendere, alzai una gamba e lui iniziò a scoparmi la fica. Intanto succhiavo il pene di Armando. Quest'ultimo cercava sempre un contatto con il capo e gli accarezzava ad alternanza la spalla e il petto per godere di più. Continuai a ricevere i loro cazzi e, ad un tratto, mi resi conto che stavano entrambi per venire. Armando si stese sul divano, si toccò e venne mentre Robert gli fece un autentico bagno di sborra: la prese in bocca a fiotti e colò anche sul suo corpo. Erano venuti entrambi. Fu a quel punto che sganciai la bomba che si ritorse contro di me. Rivelai il secondo segreto di Armando spifferando il suo innamoramento per il capo. Credevo che ciò avrebbe 'raffreddato' in qualche modo Robert invece quest'ultimo lo trovò positivo in quanto stimolante per l'efficienza lavorativa. Conclusione: Armando prende il cazzo dal capo molto più spesso di me, non solo, ma prende anche più soldi della sottoscritta perchè è stato premiato con un 'bonus di merito'. E' proprio vero che... chi la fà, l'aspetti!             

strap-on

lunedì 24 agosto 2020

Un maturo per il mio ragazzo

Mi chiamo Daniela. Devo ammettere che sono una gran porca provocatrice. Naturalmente a delle azioni corrispondono sempre delle reazioni e, a volte, le situazioni possono anche prendere pieghe impreviste e sfuggire di mano. Ma non capirete cosa intendo finchè non vi descriverò cosa accadde qualche tempo fa. Ero fidanzata con un ragazzo di nome Martino. Tutto procedeva nella norma, facevamo sesso regolarmente ma senza troppa enfasi, soprattutto da parte sua. Col passare del tempo lo vedevo sempre meno coinvolto e così decisi di dare una scossa alla nostra relazione. Quando uscivamo, nel tentativo di farlo ingelosire per riaccendere la fiamma, sorridevo a sconosciuti, seduta al bar accavallavo le gambe e cose del genere. Lo facevo indistintamente con uomini e ragazzi. Ad un certo punto Martino, curioso, mi chiese: "Ma a te, in definitiva piacciono più gli uomini o i ragazzi?". Risposi: "Ah, chissà, forse entrambi, ma gli uomini hanno più esperienza...". Passò del tempo e Martino, mentre ci apprestavamo a fare l'amore, mi disse che comprendeva l'interesse manifestato da alcune ragazze nei confronti degli uomini maturi. Prendendo la palla al balzo gli chiesi cosa avrebbe fatto se mi fossi rapportata ad un uomo maturo. Martino non dette una risposta convinta, non disse "mai e poi mai!", anzi, sembrò piuttosto curioso ed interessato alla ipotetica situazione e la sua apparente gelosia nei miei confronti appariva piuttosto sterile. Pian piano elaborai che, molto probabilmente, Martino non si sarebbe solo eccitato nel vedermi accanto ad un maturo ma che, molto probabilmente, era lui stesso a voler interagire intimamente con una persona più grande di lui del suo stesso sesso. Ad ogni modo il sesso di coppia diminuì sempre più finche conobbi Franco, proprio un uomo maturo, un tipo davvero affascinante. Lo conobbi in un bar e lasciai che mi corteggiasse. Finimmo subito a letto in un hotel per amanti e respirai con lui una boccata di aria fresca. Amavo ancora Martino ma Franco mi faceva stare proprio bene. Scopammo anche la seconda volta dopodichè ci rivedemmo per una passeggiata. Fu qui che gli raccontai del mio rapporto in crisi con Martino. Lui a quel punto mi confidò di esser stato sposato e poi separato e di aver fatto sesso sia con donne che con uomini. Quando gli spiegai che, secondo me, Martino aveva in mente un uomo, Franco disse che questa tesi era possibile e che con un gioco avremmo potuto verificarlo. In sostanza mi propose di bendare il mio boyfriend. Lui sarebbe comparso dopo e lo avrebbe coinvolto. Ero un pò dubbiosa di questa specie di triangolo improvvisato ma l'idea mi stuzzicava e poi volevo realmente conoscere le reali inclinazioni del mio ragazzo una volta per tutte. Stavamo a casa mia. Martino, all'inizio, non ci capì nulla. Non si rese conto che ci fosse un uomo nella stanza nemmeno quando lo baciò in bocca. Peraltro dopo mi unì anch'io a quel bacio, rendendolo triplo. Arrivò un punto in cui Martino capì per forza dato che Franco gli mise letteralmente il cazzo in bocca. Il maturo gli intimò di succhiare ed io feci lo stesso. Martino, nell'eccitazione, succhiò quel cazzo come un forsennato anche se diceva di non volere. Finalmente Franco gli tolse la benda e i due poterono guardarsi in faccia. Non mi sbagliavo, il desiderio recondito di Martino era di stare con un uomo ma aveva difficoltà ad ammetterlo. Ci pensò Franco ad incularlo a pecorina e a scioglierlo del tutto proseguendo poi la trapanata a missionaria. Nel frattempo Martino mi leccava un pò la fica. Ma anche Franco non disdegnava il cazzo dietro, specialmente quello giovane, e si lasciò trombare sia a pecorina che a candela. In quest'ultima posizione gli entrò tutto quanto dentro mentre io glielo succhiavo. Quei due si erano penetrati con evidente passione erotica. Poi sbocchinai Martino mentre Franco mi leccava. Continuai a ciucciare mentre Franco mi scopava la figa. Il mio ragazzo era eccitatissimo nel vedermi scopata da un altro. Poi, su suggerimento di Franco, fu Martino a scoparmi mentre leccavo il cazzo maturo. Ad un certo punto stavo sopra Martino leccando l'uccello di Franco. Il mio ragazzo, intanto, succhiava e leccava i testicoli del maturo. L'esplosione era imminente ormai: Franco allagò di sperma la faccia e la bocca di Martino che andò letteralmente in estasi. Avevo giocato anch'io, è vero, ma tra di loro c'era una passione piuttosto forte, difficile da nascondere. Fu così che, con Martino ancora sporco di sborra, chiesi a Franco se avesse vere intenzioni con Martino dato che ero praticamente sicura del contrario. Franco non negò di provare interesse per Martino. Mi allontanai un quarto d'ora in modo che avessero un pò di privacy per scambiarsi numeri di telefono e quant'altro ma rimasi nascosta ad origliare. Si sarebbero rivisti da soli ma su questo non avevo dubbi. Mi bruciava spingere il ragazzo tra le braccia di un'altra persona ma sapevo anche che lui lo voleva davvero, che aveva represso già troppo a lungo questi desideri. Andai da loro come se nulla fosse accaduto. Si rivestirono. Franco salutò e andò via, dopo un pò fece lo stesso anche Martino. Sapevo bene di aver costituito un piccolo freno alle loro pulsioni ed ero più che mai convinta che, senza di me, si sarebbero spinti ben oltre, a pisciarsi in bocca, a fare qualche ammucchiata con amici di Franco e chissà che altro... Ma si, che si divertano quei porcelli. Intanto quel triangolo fu davvero piacevole e me lo sono goduto anche io...



La vacanza a scrocco

Mi chiamo Gabriella (o Gabry se preferite). Non è semplice fare una vacanza a scrocco oggi giorno ma se sei una bella maialina intraprendente come me, tutto è possibile. Non vado pazza per il lavoro e, da segretaria, andavo in ufficio un giorno si e l'altro no. Fu per questo che il datore di lavoro mi licenziò in tronco. Arrivò l'estate e, con i pochi soldi messi da parte, diventava difficile organizzare la vacanza. Ad ogni modo prenotai in un'isola meravigliosa fatta di paesaggi selvaggi stupendi e montagne imponenti a picco sul mare. Roger, il proprietario del villaggio, fu subito disponibile. Trascorsi il mese di luglio tra cocktail sulla spiaggia e bagni. Inoltre mi scopai anche qualche altro turista, a dirla tutta. Insomma, tutto procedeva alla grande ma, alla fine del mese, Roger pretese il saldo. Avrei voluto continuare così anche ad agosto ma lui voleva almeno un anticipo su luglio. A corto di soldi non mi restò che ricorrere alla mia avvenenza fisica. E' ovvio che, per regolare i conti, ci sarei dovuta stare con lui. Roger non è esattamente il mio tipo ma è anche vero che non sono una santa e così lasciai che mi toccasse o meglio che mi leccasse, dal momento che diresse direttamente la sua lingua nel buco del mio culo e, poco dopo, ci infilò dentro pure il cazzo. Era focoso il porcellino. Da gran troia, quale modestamente sono, non mi lasciai certo intimidire e mi inginocchiai succhiandogli adeguatamente l'uccello. Roger proseguì a missionaria a infilarmelo dritto nel culo. Quel porcello la figa nemmeno la guardava. Mi resi perfettamente conto della sua irrinunciabile voglia per l'ano. Continuò a scoparmi anche a candela eccitandosi sempre più. Anche io me la stavo godendo parecchio, dopotutto aveva proprio un bel cazzo. Fu proprio durante questi momenti di libidine che Roger, preso dall'eccitazione incontrollabile, si lasciò andare alle confidenze. Compresi che avrebbe rivelato qualcosa di importante e spinsi il tasto 'rec' del microregistratore che porto spesso nel reggiseno. Mi raccontò che d'estate scopava con parecchie turiste ma che d'inverno la situazione era ovviamente più morta. Gli chiesi in che modo soddisfaceva le voglie in quei periodi e lui ammise di avere rapporti intimi con alcuni dei suoi dipendenti maschi. Questi ultimi ci stavano, a farsi rompere il culo, pur di mantenere il lavoro ovvero essere riconfermati l'estate successiva. Mi sembrò proprio una gran porcata. Evidentemente Roger era bisex. Così pensai bene che ciò potesse rappresentare il mio asso nella manica per ricattarlo alla grande. Ma prima gli succhiai ancora il cazzo un altro pò e lasciai che mi venisse copiosamente nella bocca. Mi sorrise mentre avevo ancora il suo sperma sulle labbra e disse: "Bene, adesso luglio è saldato!". Mi scappò una risata incontrollabile e affermai: "Bhè, mi sà che molto di più è pagato!". Con aria pensierosa mi rispose: "Che vuoi dire?". Replicai: "Sai, ho preso qualche piccola precauzione e ho registrato ciò che mi hai detto. Non mi sarà difficile sputtanarti in giro rendendo noto a tutti che non solo ti fai le clienti ma pure i tuoi dipendenti prendendoli col ricatto sul lavoro... Sai non credo sia una gran pubblicità per la tua attività...". Mi rispose: "Maledetta zoccola approfittatrice!" ed io: "Si, solo che questa zoccola ti può rovinare a meno che...". E così Roger accettò e mi fece soggiornare gratis pure ad agosto... e non solo! Con la registrazione in mano avevo la possibilità di ricattarlo anche gli anni seguenti. Ma sarò buona, mi farò al massimo tre anni a scrocco, non di più! :)        

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giovedì 20 agosto 2020

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Escursione proibita

Mi chiamo Michele. Volete sapere la verità? Bene, ve la dico subito: le ragazze non mi sono mai piaciute tanto. Ho sempre preferito i maschi di gran lunga ma, si sà, non tutti sono gay o bisex e dunque disponibili e inclini a certi discorsi. Con Nicholas (potete ammirarlo già nelle prime due foto in jeans e di spalle col culetto in vista) earavamo amici, anzi di più, migliori amici. Sapevo bene che gli interessavano le ragazze e che, in quel periodo, stava pure con una tipa. Nonostante ciò, non persi mai la speranza di riuscire ad approcciarlo intimamente. Come si dice, 'la fortuna aiuta gli audaci' e infatti un giorno fui così scaltro e intraprendente da realizzare il mio sogno erotico proibito. Gli proposi un'escursione in montagna e lui accettò volentieri ignaro delle mie reali intenzioni.


 

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venerdì 14 agosto 2020

Il quadrangolo

Il mio nome è Simona. Jacopo è il proprietario di una società di spedizioni ed io sono la sua convivente, oltre che la segretaria della ditta. Carlo è un dipendente che, per indiscutibili capacità lavorative, è entrato pian piano nelle grazie del capo. La loro amicizia crebbe al punto da sconfinare oltre gli impegni professionali estendendosi alla vita privata. Fu così che conobbi Vera, la ragazza di Carlo, e cominciammo ad uscire spesso in quattro. Devo ammettere che stavamo bene insieme a parlare. Andavamo a cena fuori, al cinema, nei pub, un pò dappertutto. Per un bel pò di tempo si trattò di vera amicizia tra coppie, senza null'altro di particolare. Ma alle volte succedono cose strane, lo stare di continuo a contatto, il conoscersi a fondo e trovarsi a proprio agio può comportare delle sintonie verso le persone e, perchè no, attrazioni fisiche e mentali recondite. Probabilmente fu proprio Jacopo ad innescare la cosidetta 'miccia' esplosiva quando mi propose: "Perchè non li invitiamo a pranzo da noi...". Non ebbi nulla in contrario ma si sà che il comfort di casa è migliore rispetto a quello che si può avere all'esterno. Fu ancora Jacopo a immedesimarsi di fatto nella parte, come dire, del diavolo tentatore lanciando una sorta di provocazione chiedendo: "Bhè, ragazzi, quali sono le vostre fantasie erotiche più ricorrenti?". Io, Carlo e Vera scoppiammo a ridere ma Jacopo puntualizzò: "Hey, non è una barzelletta, è una domanda seria! Allora?". Carlo, un pò imbarazzato, rispose: "Dai capo, non mi sembra il caso di coinvolgere due signore in questi discorsi osè...". Ma Jacopo replicò: "Ah, non ti sembra il caso? E perchè? Non credo proprio che siano due verginelle!". Vera, forse per stemperare quella specie di polemica li interruppe a sorpresa esordendo così: "Per me farlo con due uomini!". Le risposi: "Caspita Vera! Che buongustaia!" Ma mi misi un pò a ridere considerando il tutto una semplice chiacchierata tra amici. Carlo, a quel punto, si espresse con questa frase: "Bhè, anch'io lo farei con due donne..." e Jacopo, accendendo ancor di più il fuoco, puntualizzò: "Si, magari la tua Vera e Simona". Arrossì terribilmente e ammonì: "Jacopo ma che cavolo stai dicendo! E poi non sei geloso di me?". Jacopo sorrise e rispose: "Bhè, sai bene quanto Carlo stia contribuendo al benessere della ditta, si meriterebbe un bel premio...". Vera stemperò la situazione asserendo: "Dai, non vedi che stà scherzando...". In quel momento Jacopo si fece serio e disse a noi ragazze di 'sloggiare' un pò in cucina perchè lui doveva parlare di lavoro con Carlo. Sentendomi esclusa e un pò stizzata scoprì le tettone davanti a tutti nel tentativo di fargli cambiare idea ma quel gesto non sortì alcun effetto. Vera intanto mi suggeriva di allontanarci e così io e lei ci recammo in cucina lasciandoli da soli. Appena ci ritrovammo da sole Vera, a sorpresa, mi mise la lingua in bocca! Riallacciandosi alle provocazioni di Jacopo a tavola, spiegò che il lesbo rientrava tra le sue fantasie. Rimasi un pò disorientata e assecondai il suo bacio. La sentivo molto eccitata e infatti lo era. Si sedette in prossimità del lavello a gambe aperte e non aveva nemmeno le mutandine! A parte qualche flirt soft da piccola, non frequentavo, di fatto, donne per fare sesso ma come dire di no ad un invito così esplicito? E così leccai la figa bagnata di Vera che gradì molto quelle attenzioni intime. Chiaramente non sono di legno e l'eccitazione prese anche me, così decisi di farmi ricambiare. Naturalmente Vera non vedeva l'ora di leccarmi la passera. Durante questo piacevole siparietto le manifestai le mie perplessità sul fatto che Jacopo e Carlo erano voluti restare da soli. Vera non aveva dubbi a riguardo: sosteneva che Jacopo aveva una cotta per Carlo ed era convinta che stessero facendo sesso. Turbata da ciò e incuriosita allo stesso modo, proposi a Vera: "Dai, torniamo di là e vediamo cosa stanno combinando quei due...". Quando giungemmo nella sala da pranzo constatai esattamente ciò che Vera aveva preannunciato di lì a poco e restai piuttosto sconvolta. Il mio compagno faceva spudoratamente sesso con Carlo, quel ragazzo moro. Osservai prima Jacopo sbocchinare il suo dipendente e poi farsi leccare il culo da lui. Vera sembrava meno sconvolta di me, forse perchè aveva capito già da un pò l'intesa tra quei due. Ad ogni modo io e Vera ci buttammo nella mischia. Ci spostammo tutti in camera da letto. Lei cominciò a succhiare il cazzo al ragazzo. Io ironizzai su quale bocca potesse piacere più a lui tra quella di Vera e quella del suo capo. Poi Jacopo si mise a leccare le intimità di Vera che stava sopra di me. Io intanto ciucciavo l'uccello di Carlo. Era davvero un bel cazzo anche se ebbi la tentazione di morderlo per rabbia, gelosa della sua tresca con il mio compagno. Carlo si scopò Vera mentre io lo succhiavo a Jacopo. Naturalmente non gli risparmiai qualche insulto. Dopo di ciò io e Vera finimmo a pecorina, una di fronte all'altra e loro ci scoparono anche se non sembravano per nulla convinti. Me ne resi conto poco dopo quando Jacopo ritrovò l'entusiasmo a mille mentre il suo 'amato' glielo infilava dentro al culo. Di fronte all'evidenza e alle domande insistenti mie e di Vera, il 'capo' non potette che sbottonarsi dichiarando il suo totale interesse, peraltro ricambiato, per Carlo proponendo addirittura una relazione tra noi ragazze quasi come per volersi pulire in qualche modo la coscienza. Ormai era tutto fin troppo chiaro. Jacopo si fece letteralmente sfondare il culo dal suo dipendente mentre Vera succhiava il cazzo del maschio passivo e io leccavo un pò lei. Poi Carlo, con l'amorevole complicità di Vera, inculò il suo datore di lavoro a pecorina mentre quest'ultimo mi scopava a sua volta. Con un'asta dura nel sedere, Jacopo riuscì ad eccitarsi perbene e a darmi perfino piacere ma sapevo bene come stavano le cose. Gli uomini, ormai al limite dell'eccitazione, schizzarono il seme in bocca a noi ragazze che ce lo passammo con un bacio saffico. Ricevere quella sborra calda fu uno dei momenti più goderecci di quella giornata. Ancora nudi ci sedemmo a tavola chiarendo definitavmente la situazione. Jacopo si mise con Carlo ed io provai a fare la stessa cosa con Vera. Infondo anche lei era rimasta senza ragazzo. Non vi nascondo che per i primi tempi me la godetti parecchio con la dolce e bella Vera, che è tanto una cara ragazza. Ma, alla lunga, la mancanza del cazzo vero si faceva sentire. Provammo ad introdurre oggetti di vario tipo nei nostri giochi sessuali ma, alla fine, la voglia insanabile di cazzo di carne e l'odore di maschio mi mancava terribilmente e, probabilmente, un pò anche a lei. E così finimmo per restare amiche mentre la storia tra Jacopo e Carlo proseguì per lungo tempo finchè il primo si fece beccare dal secondo in compagnia di un altro ragazzo e così anche la loro relazione si concluse. Tutto è bene quel che finisce bene!

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venerdì 7 agosto 2020

Vanessa e il suo cuginetto

Mi chiamo Tommy. Quella che stò per raccontarvi è una situazione perversa che ho vissuto qualche tempo fa con Vanessa, una ragazza più grande di me di qualche anno. E' una tipa che non passa inosservata, bella, bionda e parecchio porca, non c'è che dire. Quando mi fidanzai con lei non mi parve vero di stare con una ragazza così sexy, una che per strada veniva puntualmente fischiata dietro. Eh già, poi non faceva nulla per nascondere la sua sensualità: indossava sempre minigonne, tacchi alti, vestiti aperti da tutte le parti ad esaltare il suo fisico notevole. Naturalmente ero geloso. Faccio il semplice portapizze mentre lei lavorava in un centro massaggi e, a quanto pare, alle volte li faceva anche a domicilio.

Due gay per la bella Ramona

Salve a tutti, mi chiamo Ramona. Come vedete sono un bel bocconcino, una mora gustosa, ma mio marito Ubaldo non apprezza tanto tutto ciò. Eh già, probabilmente perchè le tette non sono certo il mio lato forte. In altre parole, sono una ragazza carina, tutta culo e figa e lui, il maialone, ha pensato bene di 'rifarsi' con le tettone della sua segretaria, una tipa di nome Tania. Già mi immagino le spagnole che gli fà quella gran troia e le sborrate sui 'meloni' di lei. Mi dà proprio fastidio pensarci! Lo ammetto, sono un pò gelosa... Per fortuna c'è chi apprezza la mia simpatia e il mio corpo. Siccome lui non c'è quasi mai sono libera di intrattenermi con chi mi fà visita eheh! Siete curiosi vero? Bhè, le case sono una vera dannazione, si rompe sempre qualcosa e bisogna chiamare l'elettricista, l'idraulico, il vetraio etc... E quando li chiamo mi faccio trovare mezza spogliata così loro si eccitano e, dopo aver completato le riparazioni domestiche, il lavoretto lo fanno anche a me, non sò se mi spiego! Mi danno della troia e mi sfondano perbene. Oh si! Che goduria! e poi dispenso favolosi bocchini naturalmente. Pensate che una volta gli elettricisti sono venuti in due con prevedibili conseguenze. Eh si! Mi sono goduta due cazzi insieme, che bello! In quei momenti non penso molto a mio marito. Ma si, che si sbatta pure la segretaria che io certamente non sono da meno ihihi. Però poi alle volte capitano delle circostanze particolari, come quella di qualche giorno fa, situazioni del tutto inedite ma altrettanto piacevoli ed intriganti. Per dare una rinfrescata alle mura contattai la ditta che mi invio due baldi giovanotti. Uno, senza capelli, si chiamava Alfredo e l'altro Marco. Naturalmente anche con loro non mi feci trovare molto vestita anche se, diversamente da altre volte, gli operai erano più concentrati sul lavoro che sù di me. La cosa mi sembrò strana e cominciò decisamente ad intrigarmi. Ad ogni modo quei due erano molto bravi e completarono piuttosto velocemente la ritinteggiata. L'ultimo giorno, a lavoro ormai ultimato, e con le mura odorose di vernice fresca, li ringraziai e preparai loro un buon caffè. Stando seduti sul divano ne approfittai per far loro qualche domanda, gli dissi:"Hey, siete fidanzati voi due?" Ma loro risposero a balbettii dicendo "Si...", poi "No...". A quel punto insistetti: "Ragazzi vi ho fatto una domanda precisa, siete fidanzati o no?". Alfredo, il meno timido, rispose: "Vede signora, per la verità siamo fidanzati ma... tra di noi!". A quel punto mi misi a ridere e pensai ad uno scherzo rispondendo:"Dai ragazzi, due tipi aitanti come voi chissà quante donne avranno per le mani...". A quel punto Alfredo spiegò: "Veramente no, non abbiamo donne, è proprio così, siamo omosessuali ma le nostre rispettive famiglie non lo sanno". Marco annuì. Compresi che non stavano scherzando e risposi: "Ma siamo nel 2020 dannazione! Non capisco perchè dobbiate tenere segreto questo amore". Alfredo disse: "Meno male che lei è di mentalità aperta, che ci capisce". Risposi: "Ma certo, figurati! E poi... l'amore e il sesso sono belli in ogni modo vi pare?". Entrambi arrossirono per poi rispondere all'unisono: "Forse è vero!". Stà di fatto che si instaurò un'atmosfera di complicità che io stessa non sò spiegarvi del tutto. Probabilmente fui brava a farli sentire a proprio agio al punto che si dettero un bacio proprio davanti a me. Non mi dispiacque affatto e cominciai ad incuriosirmi un bel pò. La curiosità lasciò il posto all'eccitazione quando Marco si mise a spompinare Alfredo! Ed io, da gran troia, decisi di assecondare la situazione porgendo il cazzo di Alfredo in bocca a Marco. Poi si scambiarono le attenzioni e fu Alfredo a spompinare Marco. Intanto, supereccitata, spalancai le gambe facendo capire a Marco di voler essere leccata. Il ragazzo, non troppo convinto, accolse l'invito e se la cavò anche piuttosto bene. Proseguimmo così ma cambiando posizioni. Mi misi a cavalcioni su Marco che era steso e mi leccava la figa; intanto il suo partner continuava sapientemente a succhiarglielo. E poi arrivò, come immaginavo, il momento cloù quando i due si misero a scopare (Alfredo inculava Marco). Dapprima stesi a terra di fianco con io che segavo l'uccello di Marco. Poi Alfredo trombò Marco a pecorina. Io spalancai nuovamente le cosce, vogliosa di venire. Marco ormai si era abbastanza abituato al gusto della mia vagina e non ebbi bisogno di dirgli di leccarla. La sua lingua mi procurò uno splendido orgasmo. Approfittando del momento generale di euforia feci intendere a Marco che mi sarei fatta scopare, dopotutto avevo voglia anch'io di ricevere un bel cazzo duro nella patata. Mi sedetti a candela su Marco e il cazzo entrò dolcemente nella vagina. Pensai che finalmente sarei stata riempita anch'io ma... dopo pochi istanti il cazzo di Marco finì nella bocca di Alfredo. Eh si, il pelato era un tantino geloso! Mi tolse, come si suol dire, la polpetta dal piatto ma vederlo succhiare mantenne comunque vivi i bollori, non ancora del tutto placati, della passera. Con lieta sorpresa fu Alfredo, quasi volendosi scusare per poco prima, a castigare finalmente la fregna sugosa impalandomi a pecorina. Mentre lo faceva raccontò di aver avuto una ragazza diversi anni prima. Intanto io pensai bene di spompinare Marco. Ormai iniziava a fidarsi di più di me e ciò mi permise di propinargli un bellissimo bocchino mozzafiato. I cazzi dei ragazzi erano ormai al limite ed io accolsi volentieri in faccia e in bocca il loro seme caldo e copioso. Bhè, la cara Ramona è proprio una gran porca vero? Dopo svariati cazzi etero mi sono tolta anche lo sfizio di provare con i gay. Comunque quei ragazzi fecero davvero un ottimo lavoro e la rinfrescata non la dettero soltanto alle mura...
porcellina

lunedì 3 agosto 2020

Fidanzato e amante di lei fanno sesso gay

Mi chiamo Betty. Sono ancora innamorata di Antonio, il mio fidanzato, solo che da alcuni mesi ho instaurato una relazione extra con un altro ragazzo di nome Bruno. Perchè? Bhè, perchè Antonio ad un certo punto smise di scoparmi. Mi resi conto piuttosto presto che il mio boyfriend non si eccitava poi così tanto con le donne. Ero quasi convinta che fosse diventato gay pur non avendo ancora vissuto alcuna esperienza pratica inerente tale genere. Bruno mi dispensava piacere in continuazione col suo bel cazzone e tutto sembrava filare liscio come l'olio. Tuttavia Antonio, nonostante non andassimo più a letto insieme da un bel pò, manifestava una certa gelosia nei miei confronti. Sapeva bene che me la facevo con un altro e la cosa non gli andava per niente giù. Sapevo che prima o poi si sarebbe verificato un litigio, uno scontro o qualcosa del genere tra quei due e così ebbi la brillante idea di anticipare i tempi. Pensai che, prendendoli nel modo giusto, Antonio e Bruno avrebbero potuto in qualche modo 'armonizzare' tra loro invece che venire alle mani. Su Antonio non avevo più dubbi riguardo all'orientamento sessuale, ma come regolarsi con Bruno? Fu proprio mentre stavo in intimità con il mio amante che pensai di chiedergli a bruciapelo: "Senti un pò, in sincerità, ti piace solo la figa oppure ti faresti anche un uomo?". Bruno, colto di sorpresa, arrossì, sospirò e, pochi istanti dopo, rispose:"Bhè, mi piace il sesso e mi piacciono le donne, a stare con un uomo a dire il vero non ci ho mai pensato...". Poi proseguì e gli confidai: "Sai bene che ho un fidanzato ma non ti ho mai detto che da un pò è diventato gay. Ciò nonostante è molto geloso di me e non ti vede affatto di buon occhio... eh già...". Lui rispose: "Ah, davvero? Caspita non immaginavo...". E io replicai: "Vedi, a me non piacciono troppo le acredini, per cui mi farebbe piacere che voi due vi conosceste in modo da chiarire la situazione ed evitare futuri scontri e incomprensioni". Bruno, dubbioso, rispose: "Si, è un'idea, ma devo proprio incontrarlo?". Sorrisi e spiegai: "Bhè, nessuno ti obbliga ma se non lo farai non mi scoperai più...". Bruno, un pò frastornato, ribattè: "Hey, ma questo è un ricatto bello e buono!". Conclusi con un 'lapidario': "A te la scelta!". Bruno alla fine accettò e ci incontrammo tutti e tre a casa mia. Dopo qualche minuto iniziale di panico durante i quali gli sguardi tra i due non furono di certo affettuosi, l'atmosfera cominciò a cambiare e si instaurò un clima di serenità e di sorrisi. Ci volle giusto qualche drink in più per allentare i freni inibitori e rompere il ghiaccio. Ci pensai io ad aprire le danze spalancando le gambe. Bruno venne subito a leccarmela. Intanto Antonio, preso dall'eccitazione, si sbilanciò accarezzando il cazzo di Bruno! Il mio amante restò un pò disorientato ma lo lasciò fare. Ormai Bruno ce l'aveva bello duro ed io glielo leccai in tandem con Antonio. Poi, volutamente, lasciai quel pene duro 'in custodia' al mio fidanzato che liberò la sua libidine esibendosi in un proverbiale pompino mozzafiato. Bruno ansimava e godeva ad occhi chiusi. Ormai era fatta! Infatti poco dopo Antonio coinvolse Bruno, che intanto mi scopava, in un caldo bacio lingua a lingua. Io, oltre a prendere il cazzo dal mio amante, spompinavo di gusto l'uccello di Antonio tornato 'miracolosamente' ad una magnifica erezione. Fu proprio il mio compagno a scoparmi a candela mentre quel porcellino di Bruno leccava cazzo e figa insieme... E poi si verificò la situazione che io avevo immaginato, premeditato e decisamente 'spinto' affinchè accadesse: Antonio si lasciò impalare a candela dal cazzone durissimo di Bruno. Poi i maschietti proseguirono a trombare stesi a terra con Antonio che andò letteralmente in estasi a prenderlo tutot nel culo e con il mio amante che lo scopava con impeto sempre maggiore. La doppia sborrata fu inevitabile. L'odore intenso dei loro semi caldi si propagò lentamente in tutta la stanza. Suggellai quel momento di libidine profonda sparandomi un ditalino mozzafiato per scaricare la tensione e l'emozione, nonchè la notevole eccitazione raggiunta: osservare Antonio (il mio compagno) inculato da Bruno (il mio amante) e lo sperma che schizzava da tutte le parti mi provocò intensi brividi di torbido piacere. Erano diventati molto più che amici... scopamici! Ed io non avrei avuto più problemi con i litigi salvo il fatto di aver generato in Bruno una sorta di stato confusionale a livello sessuale: da cosa era maggiormente attratto adesso, dal culo di Antonio o dalla mia figa? Mistero!

topa