Il mio nome è Martina. Sono una bionda appariscente che non passa inosservata. Sono sempre stata molto disinibita sessualmente. Conducevo una vita da single fatta di avventure anche se, ad un tratto, mi fidanzai con Giuseppe. Gli volevo bene ma, in realtà, le cose non cambiarono tantissimo. Quando incontravo uomini dotati, anche di colore, tradivo Giuseppe regolarmente. All'inizio glielo tenevo anscosto ma poi, col tempo, lui mi scoprì. Passò da me dopo il lavoro e mi trovò a letto con un altro. Non fece scenate e si limitò ad osservare. Poi mi chiese timidamente spiegazioni. Gli dissi che era la mia natura e che non potevo reprimerla. Questi episodi capitarono altre volte e lui continuò ad osservarmi mentre lo facevo con altri in una sorta di atteggiamento cuckold. Arrivò al punto di tirarsi delle seghe mentre stavo facendo sesso con altri. Tali situazioni non mi stupivano più di tanto. Si sà che certe vicende possono ingelosire a morte ma anche eccitare nella stessa misura. Tuttavia mi accorsi con sorpresa che i suoi occhi non erano puntati solo sù di me ma anche sui partner con cui stavo. Diciamo che questa sensazione la tenni per me anche se si sarebbe ripresentata più avanti. Scoprì realmente l'indole di Giuseppe quando facemmo la conoscenza di Fabio, un venditore di auto. Io e Giuseppe volevamo acquistare un'auto di lusso e non avevamo la cifra necessaria. Ciò nonostante ci presentammo nella concessionaria di Fabio per dare un'occhiata. Il venditore ci fece subito capire che, per ottenere uno sconto, sarebbe stata necessaria una prestazione in natura. Per me non è assolutamente un problema dato che sono molto aperta da quel punto di vista, solo che i gusti di Fabio andavano decisamente oltre la fica. Ammise chiaramente di essere gay ed io accettai la sfida sicura di farlo divertire in qualche modo. Ci spogliammo tutti e tre. Tirai fuori dalla borsa un dildo anale e lo usai per riempirgli il culetto mentre gli propinavo un sontuoso bocchino. Notai che anche a Giuseppe si indurì il cazzo ed eccitato prese a baciarmi il culo. Intanto l'amico Fabio godeva parecchio con le mie 'cure'. Giuseppe, intanto, ormai sù di giri, me lo spinse un pò nella fica a pecorina. Fabio, a un certo punto, tirò fuori la lingua mostrandola a Giuseppe in segno provocatorio. Sapevo che Fabio desiderava la presenza più ravvicinata del maschio ed un contatto diretto. E così, per 'amore della causa' convinsi il mio compagno a leccare insieme il cazzo duro di Fabio. Mi parve insolita una situazione del genere ed anche piuttosto intrigante: non avrei mai pensato di vedere il mio partner leccare un cazzo. Ad ogni modo la leccata doppia non durò molto e cambiammo posizioni: Giuseppe me lo infilò nella figa a pecora mentre spompinavo Fabio. Temevo, tuttavia, che il venditore pretendesse di più e infatti manifestò chiaramente il desiderio di penetrare il mio compagno. Non ero sicura che Giuseppe accettasse di farsi violare l'intimo buco da un uomo conosciuto da poco, per giunta, ma lo stato di eccitazione generale facilmente di far ritrovare Giuseppe a pecorina con Fabio dietro di lui a cazzo duro pronto a castigarlo. E così, alla fine, glielo infilò tra le chiappe! Per Giuseppe erano sensazioni del tutto nuove ma probabilmente già desiderate da quando aveva guardato me con altri. Compresi che a Giuseppe infondo non dispiaceva quella situazione ma che, al tempo stesso, era un pò in ansia e così 'addolcì' le sue preoccupazioni offrendogli il mio corpo da toccare e baciare mentre l'altro se lo faceva. Proprio sdraiata in un bagagliaio di auto, aprì le gambe lasciando che Giuseppe mi scopasse e mi baciasse mentre l'altro contnuava, senza esitazioni, a scoparlo. Ormai Giuseppe era totalmente coinvolto al punto che mi spostai e andai a baciare ed incitare Fabio a fottere il mio lui. Restarono a scopare così per un pò, con Fabio che aumentava il ritmo dei colpi e Giuseppe che gemeva. Dopodichè Fabio esplose allagando completamente di sborra il sedere di Giuseppe. A quel punto mi inginocchiai: Giuseppe si segò schizzando abbondantemente sulle tettone mentre tenevo in mano l'uccello di Fabio da cui colavano le ultime gocce di sperma. Fu proprio un triangolo divertente. Sapevo che Giuseppe aveva goduto con Fabio ma non lo ammetteva usando come scusa quella di essersi prestato soltanto per l'auto. Ma la nuova proposta da parte di Fabio fugò ogni dubbio sull'orientamento sessuale del mio compagno. Fabio mi disse che avrebbe calato ancora il prezzo se Giuseppe gli avesse fatto visita mensilmente e si fosse ovviamente 'calato le mutande'. Giuseppe ammise che quella proposta ci avrebbe fatto comodo ed accettò ma sò bene che non lo faceva soltanto per risparmiare sull'auto. E così mentre Giuseppe 'scontava' le rate dell'auto da solo con Fabio affacciandosi pienamente a nuove sfere del piacere sessuale, io mi divertivo con i soliti amici. Devo ammetterlo, ho proprio un ragazzo premuroso. Alla fine quell'auto l'abbiamo presa davvero ad un prezzo stracciato ma il culo del mio lui ormai è completamente sfondato!
lunedì 31 agosto 2020
Concessionaria a luci rosse
Disordini in ufficio
Il mio nome è Lara. Lavoro come segretaria in una grossa azienda che opera nel settore delle installazioni e manutenzioni di impianti. Il mio capo si chiama Robert. In ufficio lavoro accanto ad un altro impiegato di nome Armando detto 'Armandino'. Premetto che tra me e Armandino c'è sempre stata una sorta di competizione. Premetto che ognuno di noi voleva apparire il migliore agli occhi del capo e, probabilmente, tra i due sono io la più stronza arrivista. Detto questo, una mattina accade una situazione inaspettata. Armando, evidentemente incapace di tenere ancora nascosti i suoi segreti, chiese di confidarsi con me ed io accettai. Rivelò di essere attratto dagli uomini. Non mi stupì troppo pensando al fatto che non mi aveva mai guardato le gambe. Ma tirò fuori un altro bollente segreto ossia quello di aver perso la testa per il capo. Non nascondo di avere anche io un certo debole per Robert ma lui sembrava proprio innamorato perso. Ad ogni modo questa confessione fece scattare in me voglie perverse. Un pò per la competizione, un pò perchè tutto ciò mi intrigava, tirai fuori uno dei miei giocattoli, uno strap-on con un cazzo finto enorme, con l'intenzione di sfondargli il culo. E mi sà che lo avrei proprio rotto a sangue se non fosse arrivato giusto in tempo il capo, incredulo del modo in cui ci trovò, con Armando messo a pecora e io dietro pronta a castigarlo come la più perfida delle mistress. Ma non andò così. Inaspettatamente a Robert non piacevano soltanto le donne e così vide in Armandino un'occasione per fare sesso. In men che non si dica si spogliò e infilò il suo bel cazzone duro nel culo del mio collega. Quest'ultimo naturalmente fu strafelice di ricevere il randello del suo datore di lavoro che continuò a darglielo nella posizione a candela. Io li 'accompagnai' succhiando l'uccello di Armando. Poi fu Robert a prendermi a pecorina e a massaggiare vigorosamente la figa con il suo cazzone duro. Io nel frattempo sbocchinai un pò Armando mentre prendevo l'uccello nella spacca. Poi io e Armando ci mettemmo a spompinare insieme il capo. In realtà il mio collega 'famelico' lo prese tutto in bocca lasciandomi solo la possibilità di leccare lateralmente l'asta. Devo ammettere che fu eccitante ed io e il collega ci guardammo in modo strano e complice quasi come una tregua alla competizione. Ma io volevo sapere le idee del capo a tal proposito e gli chiesi esplicitamente chi preferisse dei due. Robert rispose che eravamo una squadra astenendosi dal dare preferenze ad uno dei due. Disse solo che ci stavamo guadagnando davvero lo stipendio a suon di lavoretti di bocca. Robert mi fece stendere, alzai una gamba e lui iniziò a scoparmi la fica. Intanto succhiavo il pene di Armando. Quest'ultimo cercava sempre un contatto con il capo e gli accarezzava ad alternanza la spalla e il petto per godere di più. Continuai a ricevere i loro cazzi e, ad un tratto, mi resi conto che stavano entrambi per venire. Armando si stese sul divano, si toccò e venne mentre Robert gli fece un autentico bagno di sborra: la prese in bocca a fiotti e colò anche sul suo corpo. Erano venuti entrambi. Fu a quel punto che sganciai la bomba che si ritorse contro di me. Rivelai il secondo segreto di Armando spifferando il suo innamoramento per il capo. Credevo che ciò avrebbe 'raffreddato' in qualche modo Robert invece quest'ultimo lo trovò positivo in quanto stimolante per l'efficienza lavorativa. Conclusione: Armando prende il cazzo dal capo molto più spesso di me, non solo, ma prende anche più soldi della sottoscritta perchè è stato premiato con un 'bonus di merito'. E' proprio vero che... chi la fà, l'aspetti!
lunedì 24 agosto 2020
Un maturo per il mio ragazzo
Mi chiamo Daniela. Devo ammettere che sono una gran porca provocatrice. Naturalmente a delle azioni corrispondono sempre delle reazioni e, a volte, le situazioni possono anche prendere pieghe impreviste e sfuggire di mano. Ma non capirete cosa intendo finchè non vi descriverò cosa accadde qualche tempo fa. Ero fidanzata con un ragazzo di nome Martino. Tutto procedeva nella norma, facevamo sesso regolarmente ma senza troppa enfasi, soprattutto da parte sua. Col passare del tempo lo vedevo sempre meno coinvolto e così decisi di dare una scossa alla nostra relazione. Quando uscivamo, nel tentativo di farlo ingelosire per riaccendere la fiamma, sorridevo a sconosciuti, seduta al bar accavallavo le gambe e cose del genere. Lo facevo indistintamente con uomini e ragazzi. Ad un certo punto Martino, curioso, mi chiese: "Ma a te, in definitiva piacciono più gli uomini o i ragazzi?". Risposi: "Ah, chissà, forse entrambi, ma gli uomini hanno più esperienza...". Passò del tempo e Martino, mentre ci apprestavamo a fare l'amore, mi disse che comprendeva l'interesse manifestato da alcune ragazze nei confronti degli uomini maturi. Prendendo la palla al balzo gli chiesi cosa avrebbe fatto se mi fossi rapportata ad un uomo maturo. Martino non dette una risposta convinta, non disse "mai e poi mai!", anzi, sembrò piuttosto curioso ed interessato alla ipotetica situazione e la sua apparente gelosia nei miei confronti appariva piuttosto sterile. Pian piano elaborai che, molto probabilmente, Martino non si sarebbe solo eccitato nel vedermi accanto ad un maturo ma che, molto probabilmente, era lui stesso a voler interagire intimamente con una persona più grande di lui del suo stesso sesso. Ad ogni modo il sesso di coppia diminuì sempre più finche conobbi Franco, proprio un uomo maturo, un tipo davvero affascinante. Lo conobbi in un bar e lasciai che mi corteggiasse. Finimmo subito a letto in un hotel per amanti e respirai con lui una boccata di aria fresca. Amavo ancora Martino ma Franco mi faceva stare proprio bene. Scopammo anche la seconda volta dopodichè ci rivedemmo per una passeggiata. Fu qui che gli raccontai del mio rapporto in crisi con Martino. Lui a quel punto mi confidò di esser stato sposato e poi separato e di aver fatto sesso sia con donne che con uomini. Quando gli spiegai che, secondo me, Martino aveva in mente un uomo, Franco disse che questa tesi era possibile e che con un gioco avremmo potuto verificarlo. In sostanza mi propose di bendare il mio boyfriend. Lui sarebbe comparso dopo e lo avrebbe coinvolto. Ero un pò dubbiosa di questa specie di triangolo improvvisato ma l'idea mi stuzzicava e poi volevo realmente conoscere le reali inclinazioni del mio ragazzo una volta per tutte. Stavamo a casa mia. Martino, all'inizio, non ci capì nulla. Non si rese conto che ci fosse un uomo nella stanza nemmeno quando lo baciò in bocca. Peraltro dopo mi unì anch'io a quel bacio, rendendolo triplo. Arrivò un punto in cui Martino capì per forza dato che Franco gli mise letteralmente il cazzo in bocca. Il maturo gli intimò di succhiare ed io feci lo stesso. Martino, nell'eccitazione, succhiò quel cazzo come un forsennato anche se diceva di non volere. Finalmente Franco gli tolse la benda e i due poterono guardarsi in faccia. Non mi sbagliavo, il desiderio recondito di Martino era di stare con un uomo ma aveva difficoltà ad ammetterlo. Ci pensò Franco ad incularlo a pecorina e a scioglierlo del tutto proseguendo poi la trapanata a missionaria. Nel frattempo Martino mi leccava un pò la fica. Ma anche Franco non disdegnava il cazzo dietro, specialmente quello giovane, e si lasciò trombare sia a pecorina che a candela. In quest'ultima posizione gli entrò tutto quanto dentro mentre io glielo succhiavo. Quei due si erano penetrati con evidente passione erotica. Poi sbocchinai Martino mentre Franco mi leccava. Continuai a ciucciare mentre Franco mi scopava la figa. Il mio ragazzo era eccitatissimo nel vedermi scopata da un altro. Poi, su suggerimento di Franco, fu Martino a scoparmi mentre leccavo il cazzo maturo. Ad un certo punto stavo sopra Martino leccando l'uccello di Franco. Il mio ragazzo, intanto, succhiava e leccava i testicoli del maturo. L'esplosione era imminente ormai: Franco allagò di sperma la faccia e la bocca di Martino che andò letteralmente in estasi. Avevo giocato anch'io, è vero, ma tra di loro c'era una passione piuttosto forte, difficile da nascondere. Fu così che, con Martino ancora sporco di sborra, chiesi a Franco se avesse vere intenzioni con Martino dato che ero praticamente sicura del contrario. Franco non negò di provare interesse per Martino. Mi allontanai un quarto d'ora in modo che avessero un pò di privacy per scambiarsi numeri di telefono e quant'altro ma rimasi nascosta ad origliare. Si sarebbero rivisti da soli ma su questo non avevo dubbi. Mi bruciava spingere il ragazzo tra le braccia di un'altra persona ma sapevo anche che lui lo voleva davvero, che aveva represso già troppo a lungo questi desideri. Andai da loro come se nulla fosse accaduto. Si rivestirono. Franco salutò e andò via, dopo un pò fece lo stesso anche Martino. Sapevo bene di aver costituito un piccolo freno alle loro pulsioni ed ero più che mai convinta che, senza di me, si sarebbero spinti ben oltre, a pisciarsi in bocca, a fare qualche ammucchiata con amici di Franco e chissà che altro... Ma si, che si divertano quei porcelli. Intanto quel triangolo fu davvero piacevole e me lo sono goduto anche io...
La vacanza a scrocco
Mi chiamo Gabriella (o Gabry se preferite). Non è semplice fare una vacanza a scrocco oggi giorno ma se sei una bella maialina intraprendente come me, tutto è possibile. Non vado pazza per il lavoro e, da segretaria, andavo in ufficio un giorno si e l'altro no. Fu per questo che il datore di lavoro mi licenziò in tronco. Arrivò l'estate e, con i pochi soldi messi da parte, diventava difficile organizzare la vacanza. Ad ogni modo prenotai in un'isola meravigliosa fatta di paesaggi selvaggi stupendi e montagne imponenti a picco sul mare. Roger, il proprietario del villaggio, fu subito disponibile. Trascorsi il mese di luglio tra cocktail sulla spiaggia e bagni. Inoltre mi scopai anche qualche altro turista, a dirla tutta. Insomma, tutto procedeva alla grande ma, alla fine del mese, Roger pretese il saldo. Avrei voluto continuare così anche ad agosto ma lui voleva almeno un anticipo su luglio. A corto di soldi non mi restò che ricorrere alla mia avvenenza fisica. E' ovvio che, per regolare i conti, ci sarei dovuta stare con lui. Roger non è esattamente il mio tipo ma è anche vero che non sono una santa e così lasciai che mi toccasse o meglio che mi leccasse, dal momento che diresse direttamente la sua lingua nel buco del mio culo e, poco dopo, ci infilò dentro pure il cazzo. Era focoso il porcellino. Da gran troia, quale modestamente sono, non mi lasciai certo intimidire e mi inginocchiai succhiandogli adeguatamente l'uccello. Roger proseguì a missionaria a infilarmelo dritto nel culo. Quel porcello la figa nemmeno la guardava. Mi resi perfettamente conto della sua irrinunciabile voglia per l'ano. Continuò a scoparmi anche a candela eccitandosi sempre più. Anche io me la stavo godendo parecchio, dopotutto aveva proprio un bel cazzo. Fu proprio durante questi momenti di libidine che Roger, preso dall'eccitazione incontrollabile, si lasciò andare alle confidenze. Compresi che avrebbe rivelato qualcosa di importante e spinsi il tasto 'rec' del microregistratore che porto spesso nel reggiseno. Mi raccontò che d'estate scopava con parecchie turiste ma che d'inverno la situazione era ovviamente più morta. Gli chiesi in che modo soddisfaceva le voglie in quei periodi e lui ammise di avere rapporti intimi con alcuni dei suoi dipendenti maschi. Questi ultimi ci stavano, a farsi rompere il culo, pur di mantenere il lavoro ovvero essere riconfermati l'estate successiva. Mi sembrò proprio una gran porcata. Evidentemente Roger era bisex. Così pensai bene che ciò potesse rappresentare il mio asso nella manica per ricattarlo alla grande. Ma prima gli succhiai ancora il cazzo un altro pò e lasciai che mi venisse copiosamente nella bocca. Mi sorrise mentre avevo ancora il suo sperma sulle labbra e disse: "Bene, adesso luglio è saldato!". Mi scappò una risata incontrollabile e affermai: "Bhè, mi sà che molto di più è pagato!". Con aria pensierosa mi rispose: "Che vuoi dire?". Replicai: "Sai, ho preso qualche piccola precauzione e ho registrato ciò che mi hai detto. Non mi sarà difficile sputtanarti in giro rendendo noto a tutti che non solo ti fai le clienti ma pure i tuoi dipendenti prendendoli col ricatto sul lavoro... Sai non credo sia una gran pubblicità per la tua attività...". Mi rispose: "Maledetta zoccola approfittatrice!" ed io: "Si, solo che questa zoccola ti può rovinare a meno che...". E così Roger accettò e mi fece soggiornare gratis pure ad agosto... e non solo! Con la registrazione in mano avevo la possibilità di ricattarlo anche gli anni seguenti. Ma sarò buona, mi farò al massimo tre anni a scrocco, non di più! :)
giovedì 20 agosto 2020
Advertising
Sezione Advertising
Escursione proibita
Mi chiamo Michele. Volete sapere la verità? Bene, ve la dico subito: le ragazze non mi sono mai piaciute tanto. Ho sempre preferito i maschi di gran lunga ma, si sà, non tutti sono gay o bisex e dunque disponibili e inclini a certi discorsi. Con Nicholas (potete ammirarlo già nelle prime due foto in jeans e di spalle col culetto in vista) earavamo amici, anzi di più, migliori amici. Sapevo bene che gli interessavano le ragazze e che, in quel periodo, stava pure con una tipa. Nonostante ciò, non persi mai la speranza di riuscire ad approcciarlo intimamente. Come si dice, 'la fortuna aiuta gli audaci' e infatti un giorno fui così scaltro e intraprendente da realizzare il mio sogno erotico proibito. Gli proposi un'escursione in montagna e lui accettò volentieri ignaro delle mie reali intenzioni.