giovedì 31 marzo 2022

Nunzia gioca con i colleghi gay

Un saluto da Nunzia. Era dunque giunto il momento di mettere in pratica i consigli del Capo. Guido e Marino, i colleghi gay, accolsero di buon grado la mia 'intromissione' nel loro rapporto di coppia. Finora avevo vissuto un'esperienza di questo genere soltanto da spettatrice. Ciò accadde quando spiai mio figlio e i suoi amici dal buco della serratura. Partecipare mi avrebbe fatto comprendere meglio il grado di coinvolgimento in situazioni del genere e così sarei stata più decisa nello spingere mio marito a provare un triangolo bisex. Avvicinare il mio coniuge agli uomini risultava come una mossa strategica. A quel punto, il padre avrebbe sicuramente compreso la scelta sessuale del figlio. Sbocchinai Guido, l'uomo coi capelli rasati, poi lascia l'uccello in balia di Marino. Dopo di ciò, presi di nuovo in bocca il cazzo di Guido che, nel frattempo, succhiava l'uccello di Marino. Poco dopo, Marino, posizionato a pecorina, lasciò che Guido gli leccasse il buco del culo. I due si ritrovarono ben presto a scopare: Guido impalò Marino a candela mentre io succhiavo il cazzo di quest'ultimo. Poi i due proseguirono la scopata a pecorina ed io, visibilmente eccitata, li osservai attentamente. Mi sedetti su Marino mentre Guido gli ciucciava vogliosamente il pene. La figa non sembrava per nulla il loro articolo preferito. Ciò nonostante ebbi un frangente di immenso piacere quando Guido, a sorpresa, decise di spingerlo nella mia passera sotto lo sguardo incuriosito del partner. L'uccello stantuffò la figa solo per pochi meravigliosi colpi dal momento che, appena la cappella scivolò un pò fuori, fu accolta, senza esitazioni, dalla bocca famelica di Marino. Per la porcaggine della situazione, raggiunsi lo stesso l'orgasmo che percepì decisamente torbido ma notevolmente appagante. Guido, al culmine del godimento, spruzzò tutto il seme in bocca al compagno. Marino, invece, venne masturbandosi mentre io gli accarezzavo leggermente i testicoli. Devo ammettere che fu divertente ed eccitante giocare con i colleghi. Considerai il test su me stessa superato a pieni voti e mi sentì pronta per coinvolgere mio marito e stimolarlo ad aprire i suoi orizzonti sessuali.                

triangolo bisex

bisex tris

Hot Football

Sono Vanessa, la proprietaria di un team di Football americano. Come imprenditrice e amante dello sport, mi piacerebbe vincere sempre ma, purtroppo, ciò non è possibile. Le squadre attraversano periodi di forma e la mia, ovviamente, non fa eccezione. I giocatori hanno bisogno di stimoli forti e quelle troiette delle cheerleader sono delle buone a nulla, del tutto incapaci di eseguire tali compiti al meglio. Per fortuna ci sono io ad occuparmi personalmente degli atleti, non di tutti però. Solitamente concentro l'attenzione sul quarterback, una figura chiave di questo noto sport. Ricordo bene l'anno scorso, quando quel ruolo era occupato da Frank il biondino. Il campionato iniziò bene, la squadra collezionò ben 10 vittorie di fila! Tutto girava a gonfie vele, devo riconoscerlo ma poi subentrò un calo di tutta la squadra e il biondino appariva poco lucido ad organizzare il gioco e a guidare gli attacchi contro gli avversari. Dopo tre prestazioni opache, incassammo una sonora sconfitta. Andai su tutte le furie e decisi di prendere la situazione di petto. Nello spogliatoio era rimasto soltanto Frank in compagnia di due cheerleader sciacquette che cercavano di tirarlo su. Con aria furibonda, sottolineai la prestazione pessima della squadra e poi dissi alle ragazze di sparire per restare da sola con il giocatore. A quel punto mi fu facile coinvolgerlo mostrandogli le tettone. Il ragazzo accolse subito l'invito: le leccò e le palpò con gusto. Poi io diedi sfoggio delle mie raffinate arti spompinatorie facendogli indurire quel tarello notevole che si ritrovava tra le gambe. Aprì le cosce per farmi leccare la figa ormai bagnatissima, dopodichè fui pronta a ricevere l'asta durissima nella patata. Mi ingroppò in una sorta di missionaria inclinata, potremmo dire, per poi proseguire magicamente a pecorina. Quel grosso uccello penetrava a meraviglia nella passera e mi fece dimenticare in fretta la delusione per la sconfitta. Anche a Frank tornò il buon umore, ovviamente. Si stese a terra ed io lo cavalcai splendidamente a candela. Mi afferrò da dietro portando a segno altri bei colpi nella vagina che mi condussero beatamente all'orgasmo. A quel punto realizzai che stava per venire pure lui e pretesi che mi schizzasse in faccia. Bastarono poche smanettate affinchè il cazzo esplodesse in un autentico mare di sborra che inondò il mio volto finendo, di rimbalzo, anche sulle tettone. Frank, gasato dalla scopata, garantì il massimo impegno in campo ma i risultati delle partite successive non furono per nulla soddisfacenti. Quelle di Frank rimasero solo promesse e, ovviamente, non vide più nè la figa nè la prima squadra. Non sempre gli stimoli sessuali funzionano, lo ammetto, ma l'importante è che ci siano sempre in giro quarterback dotati di un gran bel cazzo!                         

hot player

lunedì 28 marzo 2022

Una coppietta per Sonia

Salve da Sonia. Non sò proprio dirvi se sono una brava immobiliarista oppure no, di sicuro sono una valida zoccola! Eh si! Dopo il business dello strip club, mi trovai di fronte una coppia, Lory e Luis. Lui non mi colpì particolarmente, almeno all'inizio. Lei era una gran tettona. Mostrai loro l'appartamento in vendita, A lui piacque abbastanza, lei invece non sembrava del tutto convinta. Inoltre appariva una tipa gelosa e pose quell'incontro sul piano della sfida dichiarando esplicitamente di avere le tettone piu grosse delle mie. Quasi a voler ribadire il concetto, e in senso provocatorio, la stronzetta palpò il mio seno da sopra al vestito. A quel punto capì perfettamente di trovarmi di fronte a due porcellini ed entrai automaticamente in modalità zoccola, quella che preferisco. Senza troppi convenevoli, mi chinai, tirai giù la zip dell'uomo e gli succhiai il cazzo. Poi lei fece lo stesso, per dimostrare di non essere inferiore. L'atmosfera si era surriscaldata parecchio. Luis infilò il cazzo duro nella mia vagina spostando semplicemente le mutandine. Intanto io leccavo il capezzolone di lei. Poi Lory salì sopra al ragazzo e i due cominciarono a scopare sul letto. Io incitai la loro trombata come beneaugurante per la nuova casa, come se l'avessero già acquistata. Luis continuò a fottere la ragazza a pecorina e poi a missionaria. In quest'ultima posizione lei mi leccò i capezzoli. Poi io leccai il suo e, in seguito, trovammo la complicità leccando insieme il suo capezzolo destro. Pare che la prorompente Loredana soffrisse di emorroidi per cui non era solita offrire il culetto al ragazzo che scalpitava per un rapporto anale. Ci pensai io a concedere il buco del culo lasciando che mi sbattesse perbene a pecorina. Intanto leccavo le tettone di lei. Luis, voglioso di venire, infilò il suo cazzo rovente tra le mie tette fino a godere e a sborrarle in gran parte. Gli schizzetti residui di sperma li riservò ai capezzoli della ragazza. Dopo quel caldo ed appagante triangolo, Lory divenne molto più disponibile e i due firmarono per l'acquisto dell'appartamento. Quando Luis si allontanò per recarsi alla toilette, Lory, abbandonata ogni forma di gelosia, chiese se mi avesse fatto piacere ripetere l'esperienza precisando di gradire particolarmente la pesenza di un'amica sexy disposta a concedere il culo al ragazzo sollevandola dall'incombenza. Le sorrisi accettando la proposta e risposi con una classica frase di circostanza: "Volentieri, ci si sente in questi giorni". Ma sappiamo bene che ho tanti altri impegni che mi attendono ai quali non posso proprio rinunciare.                 

zoccola

Ritorno in Ufficio

Un bacio da Nunzia. Dopo la torbida vicenda del triangolo gay di mio figlio ero confusa e avevo bisogno di confidarmi con qualcuno. Di lunedì, al ritorno in ufficio, il Capo mi offrì l'assist perfetto per poterlo fare ed io lo colsi al volo. Lo misi al corrente della situazione circa l'omosessualità, a quel punto accertata, di mio figlio e dei suoi 'amici di sesso' che mi avevano anche minacciata qualora mi fossi intromessa troppo nelle scopate tra loro e Giovanni. In realtà, seppur nuova a certi generi, infondo non mi dispiacevano i rapporti intimi tra soggetti maschili e mi sarei abituata. Tuttavia, il vero problema era rappresentato da mio marito, un etero convinto con i paraocchi. Lui non averbbe mai accettato un figlio omosessuale e mi avrebbe fracassato i timpani con stupidi discorsi moralisti. Ci pensò il capo ad offrirmi la diabolica soluzione. Mi suggerì di tastare il terreno, ossia intrattenere rapporti con maschi non etero per valutare il livello di coinvolgimento procurato da un contesto del genere (fino a quel momento mi ero solo sparata un ditalino guardando quei tre a casa senza peraltro partecipare). Inoltre, indicò Guido e Marino come due colleghi adatti per provare a vivere un'esperienza simile, il bisex threesome (mmf). Qualora mi fosse piaciuto davvero, avrei potuto, in qualche modo, proporlo anche a mio marito. Naturalmente, un padre bisex accetta più facilmente un figlio gay. Questo era il piano del Capo. Animata da questa funambolica e perversa idea, trovai nuovi stimoli ed energie vitali. Il capo meritava un ringraziamento adeguato per il suggerimento ed io sono molto brava ad esprimere la riconoscenza usando la bocca sul cazzo degli uomini. E così mi scatenai con un bocchino da paura, comprensivo di suadenti leccate di palle. Il Capo gradì quelle attenzioni premurose e godette nel giro di pochi minuti urlando di piacere ed eiaculando sborra densa e calda nella mia bocca accogliente. I getti erano così abbondanti che finirono perfino sulla mia coscia. Dopo di ciò mi ricomposi e il Capo, appagato dalla pompa, suggerì di tornare nel mio ufficio... Afferrai la cornetta del telefono e contattai i colleghi Guido e Marino.

pompinara

venerdì 25 marzo 2022

Convertito dai compagni di scuola

Salve dalla vostra Nunzia. Avete visto cosa combino in ufficio mettendo le corna a mio marito col datore di lavoro. Dunque, non sono una verginella da Collegio, questo è sicuro. Tuttavia, la scena alla quale assistetti alcuni mesi fa, avrebbe fatto sgranare gli occhi perfino alla madre più tollerante del mondo. Che Giovanni fosse, in generale, un tipo solitario, uno smanettone del pc che non si accosta facilmente alle ragazze, in realtà l'ho sempre saputo. E' proprio per tale ragione che mi sembrò strano che lui stabilisse un legame, sempre più stretto, con due suoi compagni di classe. Alle richieste di spiegazione del motivo per cui questi ragazzi venivano a casa puntualmente, ogni pomeriggio, rispose semplicemente: "Studiamo bene insieme, tutto qui!". Non feci obiezioni, anzi, avevo piacere che, finalmente, lui stesse in compagnia di qualcuno. Però, quegli "ospiti fissi", avevano un'aria strana, qualcosa che non mi convinceva affatto nel modo di porsi e nello sguardo, oltre alla parlata volgarotta, esternata spesso in dialetto. Nei primi tempi non notai nulla di insolito. I tre si chiudevano in camera a studiare ed io, alle volte, bussavo alla porta per offrire drink e snack. Poi arrivò la svolta perentoria. Accadde un pomeriggio in cui io affermai che sarei uscita per parecchio tempo in modo da andare dal parrucchiere a sistemare i capelli. E così i tre giovani rimasero da soli, del tutto indisturbati. Combinazione volle che Franco, il mio 'hair styler' di fiducia, impiegò meno ore del previsto ed io rientrai a casa in netto anticipo. L'abitazione si sviluppa su due livelli. La camera di Giovanni è collocata al piano superiore. Io salì lentamente le scale. Quando mi avvicinai alla stanza, compresi subito che i ragazzi non stavano affatto studiando ma che, piuttosto, erano dediti a pratiche diverse. Da dietro la porta chiusa sentivo ansimare, gemere, tutti inequivocabili versi di chi sta facendo sesso. Fui pervasa contemporaneamente da due sensazioni forti e contrastanti tra loro: da un lato, preoccupazione e dall'altro incontenibile curiosità. Dovevo guardare con i miei occhi, prendere visione di quel che stava succedendo nella stanza. Ma come entrare? Ecco che mi vennero in mente quei film erotici dove la gente spia dal magico buco della serratura e così agì di conseguenza. In realtà vidi Giovanni preso in una sorta di morsa dagli altri due. Succhiava l'uccello di uno, di nome Mirko e, contemporaneamente, lo prendeva in culo dall'altro tipo, tale Jacopo. Combinazione volle che quel giorno ero particolarmente eccitata e, nell'osservare quella scena, dai tratti un pò schifosi, ci trovai perfino gusto al punto da toccarmi e a continuare a spiare. I ragazzi erano molto presi e carichi per cui raggiunsero l'orgasmo piuttosto rapidamente. Mirko sborrò in bocca a mio figlio che intanto prese pure la venuta abbondante dell'altro nel culo! Nella goduria generale, anche Giovanni eiaculò. A quel punto intensificai il ritmo del ditalino smenazzando la figa fino a godere. Poi cercai di ricompormi e mi recai al piano inferiore. Passò un'oretta e i tre ragazzi scesero giù. Mirko, il più scugnizzo, si accorse che ero stata lì a spiare dietro la porta. Come fece? Bhè, semplice, sentì l'odore dell'intenso profumo che solitamente utilizzo. A quel punto non potetti negare. Mirko e Jacopo non stravedevano certo per le donne, in più mi consideravano una "Snob di cazzo", testuali parole. Volevano punirmi con l'umiliazione, non certo con una scopata! Loro desideravano fottere mio figlio a piacimento ed io dovevo farmi da parte nonostante fossi la madre... eh già! Cercai di sottrarmi alle richieste poco eleganti di autoeccitarmi con il dildo, ma mi minacciarono ed ebbi paura di venire percossa. Intanto Giovanni, inebetito, sembrava una specie di marionetta nelle loro mani. Non restò che ubbidire e spogliarmi per poi infilare il gingillo dentro la passera davanti a tutti e tre. A quel punto, senza più freni inibitori, confessai di essermi eccitata notevolmente e toccata guardando la scena al piano di sopra. Fornì così un assist perfetto per ricevere 'complimenti' non proprio raffinati, ossia mi diedero della puttana... Non contenti rincararono la dose alludendo a mio marito ed al suo orientamento sessuale: se glielo avessi presentato, eventualmente si sarebbero fatti anche lui! Quei due furono capaci di togliermi di colpo tutte le certezze ma una palese restò: la voglia di raggiungere l'orgasmo. Scopai la figa sempre più velocemente giungendo all'appagamento che sapeva di torbido come non mai. I maialetti affermarono anche che ero stata brava. Raggiunto lo scopo della punzione-umiliazione, i due 'ospiti' precisarono che avrei potuto spiare durante quei triangoli e poi andarono via. Giovanni, evidentemente poco incline alla conversazione con la sottoscritta, cadde in uno stato di mutismo e si chiuse in camera sua. In effetti, quella giornata perversa, mi cambiò profondamente e, solo allora, compresi di poter essere ancora più troia del solito. Andiamo avanti!

spia bionda

mercoledì 23 marzo 2022

Nunzia mette le corna al marito con il Capo Ufficio

Salve a tutti, sono una donna sposata del Sud di nome Annunziata ma tutti mi chiamano brevemente Nunzia. Ho un figlio che si chiama Giovanni e studia informatica alle superiori. E' un ragazzo dolce, disponibile, anche per questo si lascia trascinare facilmente, specialmente dai compagni di classe. Sono una signora di mentalità piuttosto aperta, di ampie vedute, diciamo pure così. Non sono una santa, nell'ufficio dove lavoro mi rendo disponibile a soddisfare i desideri erotici di Giorgio, il direttore. Eh si, avete capito proprio bene! In realtà, lo spompino, ci scopo e prendo anche bei fiotti di sborra in bocca. Sapete com'è, sono tempi difficili, bisogna tenersi stretto il posto con le unghie e con i denti! Giorgio è un gran pervertito: pretende la sua razione settimanale di pompini e figa che io non gli faccio mancare. E' con lui che mi confidai, per la prima volta, circa le forti perplessità che avevo riguardo all'orientamento sessuale di mio figlio. Giorgio, da depravato qual'è, trovò solo il modo di ricamarci sopra tirando fuori inenarrabili fantasie porcelle durante una scopata nel suo Ufficio. Non sò come riesco a sopportarlo, a volte lo strozzerei! Ma ha un gran cazzo, lo ammetto, e poi, quando bagna la mia lingua col suo caldo sperma, riesco a perdonargli tutto! Quando poi torno a casa, ci sono altre situazioni.

porcella ufficio

Attenzioni materne extra

Mi chiamo Clara. Nella storia precedente, avete letto che mio figlio Marco si trovò in difficoltà dopo aver assunto una pillola per l'erezione. Io contattai subito una dottoressa, di nome Anita, per cercare di risolvere il problema. Fortunatamente, tutto si concluse a lieto fine anche se io non immaginavo lontanamente che mio figlio fosse stato coinvolto dalla donna in un rapporto sessuale tra medico, poco professionale, e paziente. La stessa Anita, prima di andar via, spacciandosi anche per psicologa in vena di consigli, risvegliò in me torbidi pensieri. Secondo lei sarei stata la persona ideale per mio figlio a livello sessuale molto più delle giovani ragazze. Sono consapevole di essere morbosamente legata a Marco. Le parole della dottoressa si instillarono lentamente nel cervello e, pian piano, mi convinsi di poter essere per lui ben più di una semplice mamma dedita alla cucina e alle faccende domestiche. Passai diversi giorni di turbamento. Sapevo bene che tutto ciò, in una parola, si traduce col termine incesto. Tuttavia, sapevo che Marco non avrebbe mai trovato la ragazza giusta, me lo sentivo. Spesso lo beccavo mentre si masturbava davanti ai video porno e mi convincevo sempre più che avesse bisogno di una donna vera. Cominciai a curarmi di più, a valorizzare la femminilità. Tolsi le lenti e misi quelle a contatto. Cambiai anche un pò il colore dei capelli. Volevo sentirmi giovane e inerente, non una vecchia decadente fuori luogo. Con la scusa di vedere insieme qualche film che trasmettevano in Tv, cercai, il più possibile, un contatto con lui. Mettevo sempre il profumo e presi l'abitudine di indossare sempre le autoreggenti. Quando stavamo a contatto, lo sentivo visibilmente eccitato, poneva spesso le sue mani sulle mie cosce. Si accorse di questa freschezza ritrovata. Finchè, una mattina, tornai volutamente a parlare della dottoressa e di quel che mi aveva consigliato. Lui, tra il serio e l'ironico, esclamò che io ero la donna della sua vita. La voglia, da parte di entrambi, si percepiva forte. Finimmo per baciarci lingua a lingua sul lettone. Sapevo bene di esser giunta ad un punto di non ritorno. Gli tolsi la maglietta e cominciai a leccargli l'ombelico. Lui ricambiò slinguazzando i miei capezzoli. In men che non si dica, tolse il pantalone ed io, infoiata, lo spompinai! Glielo presi tutto in bocca e lui si eccitò ancora di più. Anche io volevo ricevere attenzioni e lui mi spinse sul letto. Leccò i capezzoli e poi si spostò sulla figa leccandola con passione. Esplorata in quel modo nell'intimità andai proprio in estasi! Approfittando che fossi calda, bagnata e disponibile, aprì le mie gambe infilando l'uccello durissimo dentro la figa. Che delizia! Dalla missionaria mi girò a pecorina. La scopata divenne via via più eccitante raggiungendo il suo culmine quando lui, con movimento deciso, puntò il buco del mio culo! Lì dietro non l'avevo mai preso, nemmeno dal mio ex marito. Ma lui non mi dette assolutamente tempo per pensare: tenendomi per i fianchi, mi sbattette la sua asta dura tra le chiappe rendendomi davvero una gran troia. Godetti di brutto a prenderlo nel culo, una sensazione favolosa che non avevo mai provato nella vita. Raggiunsi un orgasmo profondo e sublime! Ma lui, a  quel punto, si eccitò talmente che non vide l'ora di eiaculare: schizzò abbondantemente nella mia bocca svuotandosi pienamente i coglioni. Solo in quel momento, rivelò di essere stato sedotto dalla dottoressa e di averci scopato. Se fossi stata sobria sarei andata su tutte le furie ma... 'drogata' dal gusto magnifico della sborra, pensai solo che Anita era stata davvero una gran troia manipolatrice ma, infondo, a me andava bene così. Dopo il bollente siparietto ci ricomponemmo e pranzammo. La giornata proseguì tranquilla fino a sera ma, durante la notte, come immaginavo, lui si infilò nel mio letto. Voleva offrire alla mamma un'altra splendida dose di cazzo ed io glielo concessi. Da allora, ogni notte mi fotte regolarmente e poi dormiamo abbracciati come due teneri amanti. Sò di essere una sporcacciona ma sò anche di non poter rinunciare a questi piaceri bollenti. Che mi chiavi pure a piacimento a casa, l'importante è che parenti e conoscenti, fuori dalle mura domestiche, non lo vengano mai a sapere...

mamma e figlio

martedì 22 marzo 2022

Pronto intervento erezione incontrollata

Bentrovati da Anita. Vi racconterò di quando soccorsi Marco Baldi, un ragazzo che aveva usato in modo un tantino avventato la pillola per l'erezione. In realtà, il tipo non necessitava di alcun farmaco essendo peraltro dotato di natura, solo che, probabilmente, si sentiva insicuro psicologicamente e non intendeva sfigurare nei confronti di una donzella corteggiata per mesi. Questo atteggiamento era assolutamente comprensibile dato che, la madre del giovane, di nome Clara, era una donna piuttosto invadente e bigotta. In altre parole, mi resi presto conto che, in maniera torbida e latente, i due si desideravano a vicenda. Questa sorta di complesso di Edipo biunivoco (non saprei come definirlo in altro modo!) appariva ulteriormente accentuato da due elementi oggettivi: 1) Marco era figlio unico; 2) Clara non aveva più un marito essendo ormai separata già da alcuni anni. E dunque, ricapitolando: madre morbosa e figlio insicuro rappresentano un connubio a dir poco inquietante. Ma veniamo ai fatti, ossia al momento in cui fui chiamata ad intervenire in quella abitazione fuori città. La telefonata allarmante di Clara anticipò leggermente l'alba. La donna, presa dall'ansia incontrollabile esclamò: "Dottoressa corra qui immediatamente! Mio figlio è in pericolo di vita!". Sono un medico, il mio dovere è aiutare le persone per cui mi precipitai di corsa a casa dei Baldi senza tenere in grande considerazione la preoccupazione eccessiva della signora. Scesi dall'auto e bussai alla porta. Clara aprì dopo pochi istanti spiegandomi di aver sorpreso il figlio, nel cuore della notte, in compagnia di una ragazza. Quest'ultima, vedendo entrare la madre del ragazzo nella stanza, se l'era data a gambe per evitare ogni forma di imbarazzo lasciando lui in piena erezione incontrollata. Marco, resosi presto conto che il pene non riusciva più a tornare morbido, fu colto dal panico assoluto e non gli restò altro da fare che invocare l'aiuto materno. Una volta di fronte a Marco, pregai la madre di uscire fuori dalla stanza. L'avrei aggiornata io a breve riguardo alla situazione di salute del figlio. Scambiai quattro chiacchiere col ragazzo. Mi resi conto che aveva utilizzato una pillola più potente del viagra per lasciare stupita quella improbabile fidanzatina. In realtà rimasi io meravigliata, e anche parecchio, nell'osservare la mazza notevole del giovane. Scattai subito una 'foto ricordo' all'uccello. A lui dissi che serviva per il database dell'ospedale. In realtà volevo far crepare di invidia le mie amiche. Quando afferrai in mano il cazzo, in qualità di medico ovviamente (eheh!), cominciai a provare una incontenibile voglia libidinosa testimoniata dall'umidità, sempre più pronunciata, tra le cosce. Riuscì a mantenere la calma e a dare disposizioni alla madre di concedermi un pò di tempo per risolvere la situazione. Precisai, inoltre, che non era necessario portare il figlio in Ospedale. Detto questo, rientrai nella camera e, da gran troia, cominciai a sbocchinare il poderoso uccello del ragazzo disteso beatamente sul letto. Marco, naturalmente, si stupì parecchio del mio coportamento poco professionale ma iniziò ad eccitarsi. In men che non si dica, tolsi alcuni indumenti e, lasciando addosso le autoreggenti bianche, mi misi sopra di lui facendo penetrare quel magnifico uccello, duro come il marmo, dentro la vagina bagnata e vogliosissima. Il sù e giù era decisamente eccitante. Godevo alla grande e avvertivo, in modo evidente, che anche a lui piaceva tanto. Tuttavia, non riusciva a lasciarsi andare completamente dato che, nonostante le mie rassicurazioni, temeva che la madre potesse entrare nella stanza all'improvviso e sorprenderci a scopare. E' ben noto che, durante il sesso, solitamente si è più vulnerabili. Pur convenendo di avere una madre invadente, ammise di gradire le sue premure. Mi bastò stuzzicarlo un pò e i suoi pensieri libidinosi su base incestuosa affiorarono come quando un sottomarino torna in superficie. Glie spiegai il mio punto di vista: con la madre sempre tra i piedi avrebbe avuto enormi difficoltà con le ragazze. Tuttavia, quella donna, che poteva sembrare un ostacolo, rappresentava, in realtà, la soluzione del problema stesso. Un rapporto torbido come l'incesto gli avrebbe garantito la figa sempre disponibile. Questo pensiero perverso eccitò talmente il ragazzo da condurlo alla copiosa  eiaculazione. Marco mi schizzò nella passera e pure in bocca! La cura naturale aveva sortito l'effetto desiderato. Appagata da quella splendida trombata, mi rivestì in fretta, salutai il ragazzo promettendogli che avrei parlato personalmente con la madre indirizzandola intimamente verso di lui. Una volta a tu per tu con la signora Clara (ignara di cosa fosse appena accaduto nella stanza del figlio) la rassicurai sulle condizioni di salute di Marco. Poi, sfacciatamente, esposi il mio pensiero fingendo di essere anche una psicologa. Vista la scarsa affidabilità delle ragazze frequentate da Marco, e considerando che lei si occupava già per 3/4 dei bisogni del figlio (preparare da mangiare, lavare, cucinare, stirare etc...) avrebbe potuto completare il quadro aggiungendo l'intimità sessuale. La donna, nonostante di stampo piuttosto limitato e bigotto, di sicuro aveva già in mente fantasie depravate del genere, solo che mancava il coraggio di portarle avanti. Il 'parere autorevole' di una dottoressa, favorevole in tal senso, cominciò a fugare le sue perplessità che si sciolsero come neve al sole e a ritenere una soluzione del genere sempre più plausibile. Passarono diverse settimane affinchè la situazione evolvesse prendendo una certa piega. La telefonata gioiosa di Marco, non lasciò più adito a dubbi: il figlio trovò il suo equilibrio mentale e sessuale andando puntualmente a letto con la madre. Siete curiosi di conoscere i dettagli del rapporto incestuoso? Scopriteli qui. Spero che questa storia zozza vi sia piaciuta. Tranquilli, ho ancora altre avventure da raccontarvi... Baci dalla vostra dottoressa porcellina.

pronto intervento

lunedì 21 marzo 2022

Dottoressa poco professionale

Salve a tutti, sono Anita, una dottoressa. Amo questo camice bianco, mi impegno su ciò che sono chiamata a svolgere ogni giorno ma, a dirla tutta, ho un modo piuttosto singolare di aiutare il prossimo. Eh già! Perchè vedete, care amiche ed amici, mentre lavoro, mi prende quasi sempre quell'insano desiderio di troiaggine che, in fin dei conti, accomuna tante donne. Siete curiosi di conoscere quel che combino con i pazienti? Si? E allora seguite le mie avventure sexy. 

calze a rete






Sofisticate trattative saffiche

Nei pressi di Las Vegas, una certa madame Evelyn, possedeva lo Strip Club più esclusivo e redditizio della zona. Il 'Moon River' vantava il miglior assortimento di ragazze sexy provenienti da ogni parte del globo. Il sig. Thomas, mio boss, intravide subito un affare in tutto ciò e, per tale motivo, mi diede precise disposizioni a riguardo. La proprietaria, amante delle donne, intratteneva una relazione saffica con una persona della quale si fidava ciecamente, la sua segretaria personale, miss. Rose. Anche un locale di successo può comunque avere notevoli spese di gestione. E' evidente che, più ti ingrandisci, più aumenti la qualità, e più si innalzano i relativi costi. Nel prospetto generale, e a lungo termine, probabilmente le uscite le recuperi ma nel breve ci si può trovare in difficoltà. Secondo il capo avrei dovuto far leva su Rose per convincere, di conseguenza, Evelyn ad accettare l'ingresso di un partner finanziariamente forte accanto alla società preesistente nella conduzione dell'attività. E' evidente che, successivamente, con la sua potenza economica sbalorditiva condita dal senso spietato degli affari, mr. Thomas avrebbe pian piano estromesso Evelyn dal 'clou' del business fino a ritagliarle uno spazio del tutto marginale. Moralmente corretto oppure no, non importa, io eseguo gli ordini sempre. Contattai subito Rose suggerendole di avvisare la sua datrice di lavoro in merito ad una proposta economica vantaggiosa. Dopo di ciò, mi recai al locale ed incontrai prima Rose da sola. L'obiettivo era chiaramente corromperla affinchè remasse dalla mia parte. Non fu difficile 'comprarla' nel momento in cui le spiegai che avrebbe ricevuto notevoli benefici in termini di ricchezza (il capo, una volta presa in mano la gallina dalle uova d'oro, avrebbe ricompensato la segretaria adeguatamente). Aggiunsi carezze e leccate di zigomi e collo per renderla il più disponibile possibile ad accettare le condizioni di quell'accordo oscuro. Ad un tratto sentì bussare alla porta, aprì ed era Madame Evelyn. Indossava una sorta di completino da marinaio con tanto di cappello. Quando accennai alla proposta d'affari, rispose di non gradire, in generale, compartecipazioni tra società, ma che si sarebbe rimessa alle valutazioni della sua segretaria. Rose, ben convinta dalla sottoscritta, evidenziò che il Moon River necessitava assolutamente dell'ingresso di una società benestante pronta a rinvigorire l'attività con ingenti capitali freschi. Evelyn dava l'idea di una donna snob, con la puzza sotto il naso. Intanto compresi perfettamente di piacere ad entrambe le lesbiche e, dopo aver bevuto qualche drink, me le ritrovai addosso pronte a palpare le tettone. Andare con le donne non è esattamente la mia specialità, dal momento che ho preso cazzi praticamente per tutta la vita. Ma, in quel contesto, volente o nolente, avrei raggiunto meglio e più facilmente l'obiettivo, mostrandomi una lesbicona incallita come loro. E così lasciai che disponessero del mio corpo. Usarono entrambe dita e lingua conducendomi progressivamente all'orgasmo. Per accontentare quella pervertita di Evelyn dovetti ammettere di non provare alcuna forma di piacere verso gli uomini e il cazzo. Evelyn, man mano, sembrò convincersi sempre più vogliosa di godersi il triangolo al femminile e ignara di cosa le aspettasse. Rose, ad un certo punto, si mise a cavalcioni sopra la sua proprietaria. Le due si baciarono scambaindosi effusioni mentre io usai dita e lingua nella vagina, ormai ultrabagnata, di Evelyn. Leccai con ardore la padrona del club che intanto sgrillettava sapientemente la segretaria. E così vennero entrambe. Evelyn, non paga del primo amplesso, mi pregò di proseguire a leccarle la passera ed io non glielo feci certo ripetere. Intanto Rose si era girata al contrario sopra Evelyn. In tal modo, la proprietaria, frugò, torbidamente, la figa di Rose con i capezzoli. Fu così che, le belle vogliosette, raggiunsero entrambe il secondo profondo orgasmo. Rose mi strizzò l'occhio mostrando un'espressione soddisfatta in volto. Non potevo sapere cosa stesse pensando esattamente. Ne ebbi la conferma poco dopo, quando Evelyn si allontanò per andare alla toilette. Fu a quel punto che, poco signorilmente, Rose esternò i suoi pensieri nel mio orecchio affermando: "Solo figurativamente, perchè è lesbica ma: 'Evelyn lo prenderà nel culo con tutte le palle!'". Quasi ci godeva a pronunciare quelle parole. Probabilmente, seppur in situazione agiata, essere schiavi di qualcuno rappresenta pur sempre una gran limitazione! Come se nulla fosse accaduto, salutai entrambe e contattai subito il capo informandolo di aver indirizzato la situazione nel giusto verso. Pochi giorni dopo, Evelyn firmò, senza batter ciglio, i nuovi accordi inconsapevole di cosa le attendeva di lì a breve. Intanto, Rose, raggiante più che mai, era pronta a ricevere un sostanzioso bonifico per il servizio svolto e, naturalmente, anche io. Un bacio da Sonia, alla prossima avventura.

lesbiche

giovedì 17 marzo 2022

Lieto arrivo in Hotel

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Affari zozzi

Mi chiamo Sonia. Lavoro nel settore immobiliare presso una rinomata società che opera a livello internazionale. Per tale motivo sono 'costretta' dal mio capo, Michael Thomas, a 'missioni' oltreoceano. Nello specifico, vengo inviata, spesso e volentieri, negli Stati Uniti per la definizione di importanti transazioni inerenti abitazioni di lusso e negozi ad alto livello. Vi confesso che sono una donna piuttosto attraente e amante del sesso. Proprio quando lavoro capitano le migliori occasioni per scopare, come accadde qualche tempo fa. E pensare che, in quel periodo, non avevo nemmeno troppa voglia di salire su un dannato aereo! Frequentavo da poco un tipo dolce, premuroso, il che frenava l'intenzione di avventurarmi in trasferta... Bhè, certo, riconosco che, in genere, non sono una fanciulla da rapporti stabili, questo è vero. Ad ogni modo, fu vano il tentativo di convincere il capo, a colpi di spogliarello, per cercare di restare in sede. Gli servivo nel continente americano per produrre soldi. Come dargli torto? Bella, troia e intelligente sono qualità che, indubbiamente, possono fare comodo nel perfezionamento di trattative delicate e particolarmente onerose. Esposi invano le mie grazie: il dr. Thomas può contare su una decina di segretarie fighe e disponibili però, a dirla tutta, non sono intelligenti come me eh! E va bene dai, parto, che volete che sia! Magari questo viaggio non sarà poi così noioso, anzi, sono sicura che mi divertirò proprio. Chissà quante belle avventure! Stati Uniti aspettatemi, sto arrivando! Speriamo che pernotterò in un Hotel di livello.    

bionda matura

lunedì 14 marzo 2022

Irrinunciabili voglie sessuali

Mi chiamo Melissa. Ho sempre voglia di avventure, desidero conoscere di continuo nuovi maschi arrapati. Lo ammetto, è come una droga irrinunciabile! Li voglio dappertutto i loro bei cazzi duri: nella fica, nel culo, in bocca, sulle tettone e pure nei piedi! Uh Siii!!! E adoro dissetarmi con abbondanti e rinfrescanti bevute di 'panna spray artigianale'... non so se mi spiego! Siete curiosi? Allora guardatemi in azione mentre assaporo la crema bianca, segaioli porcelli!





venerdì 11 marzo 2022

Diaboliche donzelle

Mi chiamo Carmen. Sono poche le amiche di cui potersi fidare oggigiorno, una di queste è senz'altro Marina. E' più bella e giovane di me. Ci conoscemmo diversi anni fa dal parrucchiere e tra noi nacque subito una simpatia. Intanto io sposai Dario, credendo che fosse l'uomo della mia vita. Per circa 5 anni la situazione andò avanti piuttosto bene nonostante la mia gelosia, peraltro giustificata. Quando uscivamo, Dario ammirava spesso le altre donne, un pò come la maggior parte degli uomini. Devo ammettere che mi dava fastidio e andavo in agitazione. Poi, però, il nervoso passava presto dato che non lo beccavo mai a provarci concretamente con un'altra. E dunque, in buona sostanza, filava tutto liscio. Ma più passava il tempo e più percepivo in lui il desiderio di cercare la complicità con altre persone. Non sono la donna più bella del mondo e nemmeno più tanto giovane, questo è vero, però non amo essere presa in giro! Sapevo che a Dario piaceva Marina, era palese. Ma finchè fosse restato al suo posto, avrei chiuso un occhio. D'altra parte, lei è una bellissima donna bruna che non passa inosservata. Il sangue al cervello mi salì quando proprio Marina, incapace di tirare un colpo basso alla sottoscritta, dato il lungo e forte legame di amicizia, rivelò di essere stata importunata da Dario. Lei non mi ha mai mentito, per cui ero certa che dicesse la verità. Mi crollò il mondo addosso per alcuni minuti. Poi pensai di rifilare una lezione a quel bastardo di Dario. La fedele Marina divenne complice in questa sorta di vendetta a sfondo erotico. Dario ci trovò entrambe in provocante lingerie. Dopo il 'due di picche' incassato da lei, sperava di risolvere il tutto ed uscirsene brillantemente con un triangolo. E certo! Quale miglior soddisfazione di fottere due donne insieme. Forse ci poteva anche stare, ma avrebbe dovuto porsi in modo totalmente diverso nei miei confronti. La strada giusta non era certo approcciare la mia migliore amica per tentare di farsela a mia insaputa! Per pochi minuti gli facemmo quasi intendere di voler stare alle sue fantasie. Poi, però, ribaltammo opportunamente la situazione. Essendo due contro uno, ci fu facile spogliarlo e scaraventarlo sul letto. Gli abbassammo anche i boxer e iniziammo a giocare col suo cazzo usando solo le mani. Naturalmente mostrammo entrambe le fighe ma lui poteva semplicemente guardare senza peraltro toccare. Dario aveva fatto male i conti: voleva rendermi cornuta e, nel contempo, trattare da puttana Marina! E invece no! Divenne lui la nostra puttana! Sottovalutò la solidarietà femminile e il fatto che Marina ci tiene davvero per me e restò fregato, per così dire. Ci trastullavamo le fighe e gli smanettavamo il cazzo insultandolo. Ma il gioco di mani lo portò comunque ad una notevole eccitazione. Volevo di più! Pretesi che esclamasse di essere una troia e la mia amica mi dava manforte per farglielo dire ad ogni costo. Sul punto di raggiungere l'orgasmo, si autodefinì troia davanti ad entrambe. Marina intanto incitava a proferire altro ancora. Eccitata dalla situazione, aumentai la velocità della sega mentre la mia amica teneva fermo il cazzo ormai scivoloso. Dario godette e cominciò a sborrare a fiotti lasciandosi ulteriormente andare a ciò che piaceva sentire ad entrambe. In preda all'orgasmo affermò di essere la nostra grandissima puttana. Quello fu solo un assaggio della vendetta, per giunta anche piuttosto dolce. Il seguito presentava risvolti ben più inquietanti. Io e Marina saremmo uscite a trombare con altri maschi e, spesso e volentieri, li avremmo portati pure a casa in modo che lui, a quel punto cornuto, avrebbe potuto osservarci fottute a meraviglia da altri senza poter intervenire, se non con un atto di puro autoerotismo. Marina aggiunse che magari, il futuro cornuto, avrebbe potuto leccare lo sperma degli altri maschi dai nostri corpi. All'inizio ci dette, ovviamente, delle 'pervertite malate'. Ma, in seguito, finì per piegarsi a quelle torbide condizioni e subire ciò che, in fin dei conti, nemmeno gli dispiaceva poi così tanto...

fallo

giovedì 10 marzo 2022

Una torbida soluzione per Angela

Si può dire che la mia storia si concluse a lieto fine, dal momento che trovai uno sprazzo di felicità, anche se in modo a dir poco torbido. Dopo l'esperienza con quello strano tipo, ero messa piuttosto male a livello mentale. Convinta di non poter trovare mai e poi mai l'uomo giusto, stavo quasi per rinunciare dedicandomi esclusivamente all'autoerotismo. La vedevo come l'unica strada percorribile dal momento che, ad esser sincera, non ho mai percepito evidenti pulsioni sessuali nei confronti delle donne. Quel giorno stavo cercando il relax nella vasca da bagno. Forse il calore dell'acqua calda sul corpo mette in testa le fantasie più estreme. Fu proprio in quel momento che si accese una lampadina nel cervello. Forse la persona ideale era molto vicina a me. Mi scoprì eccitata pensando ad Alberto! Infondo si sà che le figlie femmine sono, spesso e volentieri, legate al padre. Lo avevo amato prima di conoscere i suoi specifici gusti sessuali e ci ero riuscita perfino dopo averli scoperti. D'altra parte, Alberto, sapendomi infelice, era preoccupato per la sua unica figlia. Caddi dalle nuvole quando si presentò a casa all'improvviso mentre stavo nella vasca da bagno. Lo presi come un segno del destino! Esternai quella condizione di solitudine e frustrazione, tipiche di una donna insoddisfatta, e lui la comprese perfettamente. Gli feci intendere chiaramente che desideravo attenzioni. Rispose che, pur essendo omosessuale, avrebbe fatto di tutto per non vedermi infelice. E così si spogliò, si avvicinò a me ed io, dopo aver buttato giù tutto d'un colpo un bicchiere di whisky per darmi coraggio, presi con ardore il suo cazzo in bocca e spompinai l'uccello paterno con indescrivibile passione e libidine. Gli diventò quasi subito bello duro! Appoggiata al bordo della vasca, lasciai che me lo infilasse a pecorina nella vagina. Poi ci spostammo dalle parti del divano dove mi ingroppò meravigliosamente a candela. Tutte le ansie e le paure, che mi avevano accompagnata in modo costante negli ultimi tempi, sembravano come svanite nel nulla. E' proprio vero che il sesso è terapeutico! Ma con lui produsse un effetto benefico multiplo. Sapevo bene di essermi addentrata in territorio minato. Stavo vivendo una grandissima porcata, quelle che non si dovrebbero nemmeno pensare lontanamente, ma godevo di brutto e anche lui non sembrava immune al piacere sublime della carne, seppur con una donna, stavolta. Come aveva trombato tanti uomini, allo stesso modo castigò me a candela divinamente. Raggiunsi un orgasmo profondissimo. Lui venne copiosamente sulla mia pancia e sulla mia passera, il che lasciò supporre che quella ingroppata gli era piaciuta più del previsto. Dopo di ciò, Lui andò a riposare qualche ora in camera da letto. Ero felice ed elettrizzata per quanto accaduto. Invece di trovare la calma, mi si accese ancora di più il desiderio! Non mi bastava aver scopato. Preparai la cena in modo che lui restasse in mia compagnia il più a lungo possibile. Poi raggiunsi la camera dove riposava mostrando atteggiamenti provocatori e altamente libidinosi. Desideravo un aperitivo alla 'crema bianca' prima di mangiare, e così glielo presi di nuovo in bocca con famelica voracità. Succhiai con ardore quel cazzo come se fosse stato l'unico al mondo. Alberto arrivò all'orgasmo: una parte del seme mi bagnò leggermente le tette. Il resto, accompagnato da un getto copiosissimo, lo accolsi in bocca gustando la sborra bollente che sapeva di trasgressione al grado più elevato. Gli svuotai totalmente i coglioni! Dopo di ciò ci mettemmo a tavola e cenammo in tranquillità scambiandoci sorrisi pieni di complicità e di un amore tra padre e figlia rafforzato più che mai. Sò di non poter cambiare radicalmente la sua natura, però, tra un maschio e l'altro con cui va a letto, dà volentieri due colpi anche alla sottoscritta Angela! Uhhh!!! Leggi dall'inizio                

incesto padre figlia


Sottomessa dal maniaco di turno

Un saluto da Angela. Dopo l'esperienza con il segretario rotto in culo, proseguì la ricerca dell'uomo ideale, accompagnata da mio padre Alberto. Nessuno, in fin dei conti, si rivelava un uomo etero capace di starmi a fianco: alla fine, venivano tutti sedotti dal mio estroso genitore. L'unica volta in cui mio padre diede 'forfeit', per suoi impegni personali, incappai in una sorta di maniaco squilibrato che considerava le donne alla stregua di bambole gonfiabili per raggiungere il piacere. Apparentemente sembrava un giovane carino e premuroso ma, quando iniziò a legarmi, mi resi conto che si eccitava in modo piuttosto insolito. Preferiva palpare il mio corpo e usare il vibratore sulla sottoscritta piuttosto che optare per la classica penetrazione in vagina. A un certo punto cominciò a menarselo e poi me lo piazzò brutalmente in bocca per ricevere un pompino. Fui tentata di morderglielo ma poi pensai che non ne valesse la pena, tanto quel tipo sarebbe rimasto sempre uguale, un coglione menomato... ma sempre un gran coglione! Soffriva anche di eiaculazione precoce per cui godette quasi subito nella mia bocca. Per fortuna era solo un segaiolo malato a cui piaceva insultare le donne ma non un assassino. E così, a eiaculazione completa, mi slegò ed io, dopo averlo preso a schiaffi dandogli del maniaco, afferrai i primi stracci che trovai a terra e, mezza nuda, lasciai alla svelta l'appartamento. Ero sempre più delusa dagli incontri improbabili che capitavano. Non immaginavo però che, di lì a poco, avrei trovato la felicità.         

sadico

mercoledì 9 marzo 2022

Il segretario lo prese dietro da mio padre

Rievocare i ricordi, i tempi della scuola e dell'intimità raggiunta innumerevoli volte con i suoi ex compagni, si rivelò per Jerry una sorta di 'viagra omosessuale'. Il segretario, seppur fresco di venuta, trovò subito nuovi stimoli andando a ciucciare, di gran gusto, il pene di mio padre. Alberto lo condusse in camera da letto e lì la pompa proseguì gloriosa. Non li seguì fin dentro la camera per concedergli una certa privacy, piuttosto spiai attraverso la porta semichiusa ed ascoltai i loro gemiti. Dopo quell'estenuante lavoretto spompinatorio, mio padre ingroppò il segretario a pecorina e lo stantuffò allo sfinimento (Alberto era stato principalmente passivo con mio marito, invece con Jerry si dimostrò efficace anche come maschio attivo. Realizzai che il mio genitore era un perfetto versatile: lo dava e lo prendeva a meraviglia a seconda delle situazioni e delle persone con le quali aveva a che fare). Jerry, trapanato a quel modo, finì per segarsi, godere a dismisura ed eiaculare copiosamente, nonostante mi avesse già sborrato in faccia poco prima. Alberto continuò ad affondare il cazzo duro nel culo aumentando il ritmo dei colpi. Finalmente raggiunse l'amplesso e schizzò in abbondanza sulle natiche del mio segretario o, forse, a questo punto, dovrei chiamarlo segretaria, che ne dite? Ad ogni modo, quello fu l'inizio di una sorta di sodalizio erotico tra me e mio padre. Lui aveva grande fascino, charme e incredibile dimestichezza con i maschi. Mi confidò che, nel corso della sua vita, era stato a letto con tantissimi ragazzi e uomini e che solo pochissimi gli avevano detto di no. Con lui accanto, i test sarebbero stati attendibili al 100%. Soltanto un etero convinto avrebbe rifiutato il piacere omosessuale. Avrei mai trovato un uomo immune al fascino irresistibile del mio intrigante genitore? Lo scopriremo presto.      



Il segretario ambiguo di Angela

Dopo il rapporto sessuale avvenuto tra i miei due familiari stretti, mi resi conto di voler chiarire soltanto con Alberto. Volevo troppo bene a mio padre per chiudere i rapporti anche con lui. Dialogammo a lungo e concludemmo la conversazione con delle gran risate, quasi a voler stemperare la delicata situazione. Dopo di ciò, il nostro legame si rafforzò e, volente o nolente, Alberto divenne il mio più grande complice. Dopo essere rimasta scottata per la vicenda di mio marito, non mi fidavo più granchè degli uomini. Non ce l'ho con gli omosessuali, anzi, mi eccitano di brutto quando fanno sesso. Tuttavia, è inverosimile che, un uomo che desidera principalmente il cazzo, stia con una donna. Oddio, al limite sarebbe anche possibile ma, in fin dei conti, risulterebbe davvero troppo complicato. E qui entrò in ballo il mio genitore sciupamaschi. Lui sarebbe stato il 'termometro' ideale dei miei incontri erotici, il 'tester' degli spasimanti che avrei incontrato. Così, in quest'ottica, cominciai le avventure. Jerry, il mio segretario, fu il primo della lista. Erano mesi e mesi che mi stava dietro, che corteggiava sperando che io cedessi. Gli avevo sempre risposto picche dal momento che, precedentemente, credevo nel mio matrimonio. Ma quando il rapporto prese una piega inaspettata, pensai bene di non dover più interpretare il ruolo della mogliettina fedele a tutti i costi, che peraltro mi si addice poco. Invitai Jerry a casa con il preciso intento di scopare. Mio padre, però, era nascosto nella camera accanto, pronto ad intervenire in ogni momento. Il segretario sembrava entusiasta di quell'incontro che attendeva da tempo. Inoltre, il bocchino preliminare che gli propinai, sembrava condurre la situazione nel giusto verso. Di lì a poco, però, lo scenario si sarebbe rivelato totalmente differente. Il 'tester' maturo si stava segando nella stanza accanto. Jerry ne udì i gemiti e cominciò a domandarmi chi fosse e che cosa stesse accadendo in quel frangente. Gli spiegai la mia condizione di donna tradita dal marito beccato in flagrante nel bel mezzo di in un'accoppiata gay con il suocero (alias mio padre). Jerry volle far credere di essere disturbato dalla presenza del maturo, di non sentirsi in grado di far sesso in quelle condizioni. Io credo solo ai fatti e il test andava portato avanti! Alzai la voce indicando a mio padre di raggiungerci in modo che ci trovassimo tutti nella medesima stanza. Alberto non si fece pregare. Intanto Jerry, perplesso, trovò la vena di leccare la figa, dopodichè cominciammo a scopare a candela. Intanto mio padre provocava lo spasimante mostrandosi sfacciatamente a pecora senza mutande e mostrando orgogliosamente il culo. Lo sguardo di Jerry fu palesemente catturato dal corpo nudo dell'uomo maturo. A quel punto ebbi la certezza che il segretario non era etero. Non voleva tirar fuori avvenimenti rilevanti del suo recente passato ma poi si confidò. Mentre scopavamo ammise di aver avuto rapporti intimi con i suoi ex compagni di classe per tempi piuttosto prolungati, circa 3 anni. Si trattava di 5 amici intimi che si sfogavano tra loro guardando tonnellate di film porno. Jerry, preso dal discorso, continuò a scoparmi in varie posizioni fino a raggiungere la copiosa eiaculazione che annaffiò la mia bocca. Era giunto il momento di effettuare il test decisivo, quello che avrebbe delineato, una volta per tutte, l'orientamento sessuale del ragazzo: gli indicai, senza mezzi termini, di succhiare il pene del mio genitore. Gli fece eco Alberto invitandolo a spompinare. Jerry, seppur imbarazzato, non si tirò certo indietro a quell'oscena proposta e si avvicinò lentamente al maschio maturo che lo attendeva a cazzo duro!                         

segretario ambiguo

lunedì 7 marzo 2022

Il padre gode con il genero

Quello che ho descritto nel post precedente, venni a saperlo soltanto di recente per cui, tempo addietro, ero totalmente all'oscuro dell'omosessualità di mio padre Alberto. Combinazione volle che fui proprio io ad accendere, involontariamente, la miccia di quel che sarebbe sfociato in un rapporto gay tra mio padre e mio marito, due persone molto importanti per la sottoscritta nella vita. Ma facciamo qualche passo indietro. Quando sposai Alessandro, mio padre sembrò entusiasta. Continuava a ripetermi: "Che figo che hai preso come marito! Proprio un bell'uomo!" Diciamo che non detti troppo peso a quelle parole immaginando che le pronunciasse per darmi coraggio, ossia sottolineare di aver sposato l'uomo giusto. Non detti nemmeno troppa considerazione ad una chimica tra loro che risultava fin troppo evidente. Dialogavano a meraviglia riguardo a tutto: calcio, politica, cinema e così via. Più passava il tempo e più Alessandro si comportava in modo strano. Arrivò al punto di non provare desiderio di scoparmi. Si eccitava soltanto con pratiche fetish, ossia quando indossavo scarpe col tacco, calze a rete, il tutto rigorosamente di colore nero. Leccava le scarpe, poi pretendeva che usassi i piedini per masturbarlo e li bagnava di seme. Giochini divertenti, tutto sommato, ma che non prevedevano mai che l'uccello "approdasse" alla vagina. Ero tesa in quel periodo perchè per godere dovevo sfogarmi solo col vibratore! Non ebbi alcun sospetto quando Alberto mi chiese di dire a Sandro di aiutarlo a spostare dei mobili. Ignara lavoravo in ufficio con Jerry, un personaggio strano e ambiguo, molto capace nella gestione dei pc, mio segretario personale. Quel tipo mi corteggiava da una vita ed io, in quanto sposata, non gliel'avevo mai data. Un cliente arrivò ad un appuntamento in netto anticipo e così terminai anzitempo la giornata lavorativa. Mi recai a casa di mio padre per vedere cosa stavano combinando lui e mio marito ed ebbi la classica sorpresina. Quando giunsi nell'appartamento Alessandro era intento a leccare il culo di mio padre ma, di sicuro, i due avevano cominciato a "giocare" tra loro già da un bel pezzo... La mia presenza non li disorientò più di tanto, anzi! Mio marito divenne perfino arrogante quasi a voler giustificare ciò che stava accadendo come se risultassi io la nota fuori posto in tale torbida situazione. Non sono una santarellina ma anch'io necessitavo almeno di qualche minuto per metabolizzare una trasgressione così forte. L'istinto mi suggerì di spogliarmi, così mi sarei messa anch'io a nudo, visto che loro già lo erano. Così, forse, avrei compreso maggiormente gli eventi. Alessandro mi dette della cornuta e inculò mio padre a pecora. Alberto, incapace di venir meno alla sua natura gay, si preoccupò comunque di avermi arrecato un dispiacere e suggerì che sarei dovuta andar via da quella stanza. Fui tentata di agir in tal senso ma prevalse la mia troiaggine acuta: a quel punto ero fottutamente eccitata da una situazione per me del tutto nuova ed inimmaginabile. Andai giù di ditalino focoso e furioso: una masturbazione frenetica mista a rabbia. In autoreggenti e tacchi, a cosce spalancate, godetti osservandoli scopare! Conclusero la galoppata a missionaria. Alberto, preso dall'eccitazione enorme, sborrò senza nemmeno toccarsi mentre quel porco di mio marito gli farciva sapientemente il culo di sborra calda! Uhhhh! Che libidine cazzo! Dopo essere venuta mi rivestì in fretta e corsi via sconvolta ed eccitata come mai mi era capitato nella vita. Pian piano avrei di sicuro cercato di recuperare il rapporto con mio padre, che non smisi mai di amare. Molto meno, invece, mi interessava chiarire con quello stronzo di Alessandro. Una nuova bollente situazione trasgressiva si stava profilando lentamente all'orizzonte...                  

incrocio familiare

Il segreto di mio padre

Mi chiamo Angela. Per descrivere questo lungo racconto, che suddividerò in più parti, inizierò quasi dalla fine. Mi spiego meglio. Le immagini che vedete riguardano un video nascosto di mio padre Alberto che ho trovato, tra le sue cose, soltanto di recente. E' il primo di una lunga serie di sequenze che non lasciano spazi a dubbi circa l'omosessualità del mio genitore. E' pensare che, per anni, ho creduto che la colpa della separazione con mia madre, per incompatibilità caratteriali fosse stata da attribuire maggiormente a quest'ultima. In realtà lei taceva la verità per la vergogna di avere un marito gay incallito. Il ragazzo di colore delle foto sottostanti frequentò ufficialmente casa di Alberto per qualche anno in qualità di domestico per aiutarlo a tenere pulito l'appartamento. Chi poteva mai immaginare che mio padre con lui si divertiva intimamente? Questo video rappresenta il loro primo rapporto, ve ne sono poi tanti altri. A quanto pare Alberto amava filmare i suoi incontri erotici. Dopo questa parentesi, focalizziamoci sul mio matrimonio in crisi. Nella fattispecie, vediamo i rapporti tra Alberto e mio marito Alessandro.  

gay sex

venerdì 4 marzo 2022

Cupida per le lei

In seguito al "coming out" del coach, colsi la palla al balzo per farlo stare intimamente col mio ragazzo. Non sò bene cosa mi spinse ad agire in quel modo. Forse una sorta di vendetta mescolata con la voglia di trasgressione, chi lo sà. Ad ogni modo, dopo aver assistito al duetto al maschile, mi recai a far visita a Gilda. Infondo lei aveva supportato questa idea e desideravo comunicarle che, alla fine, era divenuta realtà. Gilda restò più estasiata che sorpresa dal racconto anche perchè,  probabilmente, quell'evento, per analogia, le dava modo di esprimere ciò che, fino a quel momento, io ritenevo soltanto un semplice sospetto. In parole più semplici, Gilda, tiepidamente attratta dagli uomini, desiderava provare la sua prima esperienza con una donna. Quale? Aveva pensato a me, la sua compagna di squadra. Abbassò di colpo le mutandine per lasciar intendere un chiaro invito a far sesso. Si mise in pose davvero provocanti ma io non ero pronta per stare con le donne. Fu a quel punto che scattò in me il desiderio di impersonare nuovamente il ruolo di 'cupida'. Pensai ad una cugina, Nicoletta, una bella donna di orientamento totalmente saffico, che non sentivo da parecchio, di qualche anno più grande di me. Questo cervello malato e perverso elaborò subito un abbinamento tra le due donne. Lasciai Gilda con la speranza di lesbicare per poi andare a trovare la cara cugina. Giustamente si incazzò, dal momento che non mi facevo sentire da un pezzo. Le raccontai del flirt tra il coach e il mio ragazzo, lei, a sua volta, chiarì di essersi lasciata con la compagna dopo una lunga relazione. Quando mi vide, pensò subito di portarmi a letto: le risposi di no ma le concessi di guardarmi mezza nuda mentre lei si spogliava e si sditalinava ammirando e apprezzando il mio corpo. Alla fine di quell'incontro, lanciai la proposta di una possibile lesbicata con Gilda. Nicoletta, all'idea, si leccò i baffi, come si suol dire. Invitai entrambe a casa mia. Non solo non avevo più un fidanzato, ma provocare il coach risultava ormai una pratica inutile, dati i recenti sviluppi. Di conseguenza potevo sentirmi libera di vivere le esperienze che desideravo. Non ero pronta ad andare con le donne, tuttavia, osservare loro due insieme mi avrebbe di sicuro gasata ed eccitata. Le donne, entrambe in collant, legarono praticamente subito e si baciarono con passione. Nicoletta, dall'alto della sua esperienza da dominatrice, tirò fuori lo strap-on dildo ma non lo utilizzò immediatamente. I preliminari fetish furono decisamente eccitanti. Nicky si concentrò sulle scarpe e i piedini di Gilda che apprezzò quelle particolari attenzioni per lei del tutto nuove. Strappando i collant nel punto giusto, quella porca di Nicoletta ebbe accesso alla vagina di Gilda e la leccò con estremo gusto. Il capitano della squadra iniziò a godere notevolmente. Deliziata dalla lingua esperta di mia cugina, Gilda andò in estasi ed io cominciai a sentire umidità tra le gambe. Nicoletta leccò i capezzoli di Gilda, coinvolgendola ulteriormente nel duetto saffico, prima di castigarla a pecora con lo strap-on. Ad un certo punto le due cambiarono posizione: Gilda si mise a cavalcioni sull'altra. In tal modo Nicoletta poteva continuare a farsela leccando pure i capezzoli. Proseguirono a missionaria. Gilda, sotto i colpi di quel cazzo sempre duro, e con la dominatrice che le leccava, nel contempo, pure il piede, giunse ad un bollentissimo e profondo orgasmo. Nella girandola del piacere, se ne venne anche Nicoletta. Io, d'altra parte, non resistevo più dopo aver visto quelle scene. Sentì il bisogno impellente di spogliarmi, di togliere tutto: mutandine, calze, tacchi, per stare decisamente più comoda. A quel punto, tirai fuori il dildo dalla borsa e lo insalivai perbene, prima di infilarmelo focosamente nella passera. Loro due intanto si erano rivestite ed osservarono con estremo piacere me, impegnata dalla masturbazione. Raggiunsi un appagante orgasmo. Nicoletta non stava più nella pelle, propose perfino all'altra una cosa a tre. Del resto, in due avrebbero potuto sopraffarmi. Ma Gilda, più sensibile di mia cugina, comprese che avevo bisogno del mio tempo per decidermi a stare, fisicamente, con persone del medesimo sesso. Vi starete giustamente chiedendo: Io, la vostra narratrice Eliana, ci starò con una di quelle due, o magari con tutte e due? Credo che il beneficio del dubbio possa talvolta lasciare un margine maggiore di eccitazione, non vi pare? Per cui... Chi vivrà vedrà!

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