lunedì 30 ottobre 2017

Coming out!

L'omosessualità non è certamente un fenomeno che riguarda soltanto le persone comuni. Con frequenza quasi quotidiana apprendiamo che certi personaggi del mondo dello spettacolo, come cantanti e attori (alcuni di questi sexy symbol per giunta) sono in realtà gay o bisessuali. Molto spesso si hanno solo dei sospetti ma poi, ad un tratto, fanno puntualmente coming out. Un esempio recentissimo? Kevin Spacey. Ma che vuol dire coming out? Semplice, ammettono pubblicamente le proprie tendenze sessuali scatenando le reazioni dei fan. Questo accade anche alle donne naturalmente, un esempio? La bionda e bella Amber Heard, ex di Johnny Depp (è lesbica o bisex? Non si capisce bene). Uomini o donne cambia poco alla fine (sono sempre attrazioni erotiche tra sessi uguali) ma probabilmente, nella cultura e nella convinzione popolare, due donne che lo fanno vengono considerate più sensuali rispetto a due uomini. Forse molti non immaginano nemmeno come sia effettivamente e come si possa praticare il sesso tra maschietti. Vi piace? Vi fà schifo? Avete dei dubbi? Ebbene, guardate i nostri tre amici delle foto, loro non si pongono tante domande, piuttosto sembrano divertirsi parecchio a giocare tra loro in perfetta armonia osservati a distanza dalla bella e curiosa bionda che si rilassa fumando una sigaretta...



lunedì 16 ottobre 2017

Dalla massaggiatrice alla mazza

Mi chiamo Nadia, faccio la massaggiatrice in un centro. Capirete bene che, con il mio lavoro, ne vedo di tutti i colori. Sono una bella ragazza e faccio gola agli uomini che naturalmente, molto spesso, non vengono soltanto per il semplice massaggio ma aspirano ad altro. Quello che non tutti hanno compreso è che non sono una escort di professione o una puttana per cui, al limite, scelgo io le persone con cui voglio stare. Quel cliente, Robert, era proprio uno stronzo. Appena iniziai il massaggio cominciò a fare richieste oscene quasi pretendendo sesso in cambio di soldi. Gli avrei fatto anche una sega sottomano per calmarlo ma lui non si accontentò, disse che voleva scoparmi la passera. Bhè, quando incontro certi tipi così stronzi mi vien voglia di ricorrere al collega gay Adam per punirli a suon di cazzo. Certi clienti stimolano la mia parte sadica, lo ammetto. Robert insisteva ed io mi spogliai fingendo di starci, poi trovai una scusa per allontanarmi. Poco dopo lo lasciai in compagnia di Adam gustandomi la scena dietro le quinte. Vi lascio solo lontanamente immaginare la faccia che fece Robert quando si ritrovò davanti Adam invece di me. Il mio collega ha una notevole dimestichezza con gli uomini nonchè autorità. Segò Robert ancora incredulo, poi lo sbocchinò. Dopodichè pretese di essere ricambiato. Robert succhiò la fava dura di Adam senza protestare troppo. Ma il bello doveva ancora venire! Adam fece mettere il cliente a pecorina e gli leccò il buco anale, lo ammorbidì per poi infilzarlo con il suo cazzo duro! Glielo mise proprio tutto dentro il randello, per un massaggio davvero profondo. Così Robert fu iniziato a nuovi piaceri del sesso, per lui ancora ignoti fino a quel momento. Il cliente, inizialmente scettico, si lasciò trapanare come una puttanella fino a venire. Il suo cazzo eiaculò all'impazzata e lo stesso fece quello di Adam. Il mio collega schizzò sotto le palle di Robert e, col cazzo ancora intriso di sborra, gli riempì nuovamente il buco ormai ampiamente sverginato. Un'altra stantuffata e un'altra goduta, stavolta tutta dentro al culo di Robert. I due finalmente si appagarono. Avrei voluto soprattutto punire quel cliente pretenzioso e arrogante ed umiliarlo ma da come godette non credo di essere riuscita granchè nell'intento....    


lunedì 9 ottobre 2017

Ormoni impazziti, approcci inauditi

Guardate la prima foto per farvi un'idea di quanto sia gnocca la sottoscritta. Mi chiamo Monica, sono segretaria d'ufficio. Questa storia riguarda me e i miei cari colleghi di lavoro, Ugo e Nicola. Da quando ci assunsero nello stesso reparto entrambi mi guardavano con occhi dolci. Sono abituata a certe sensazioni, gli uomini mi osservano dappertutto e di continuo. Ma quei due sembravano più gentlemen di altri, più delicati, per così dire. Soprattutto Nicola cominciò ad essere un pò più insistente con messaggi e chiamate ai quali io puntualmente non rispondevo. Vedendo quanto fossero entrambi presi da me mi dispiaceva quasi di sceglierne uno tagliando fuori l'altro. Inoltre questa situazione in cui pendevano dalle mie labbra mi dava quasi un senso di eccitazione. Ma si sà, gli uomini hanno certe esigenze, e spesso sanno controllarsi meno delle donne. Tuttavia non credevo che si lasciassero andare al punto in cui effettivamente arrivarono. Li sentì confabulare e li spiai dietro la porta. Restai a dire poco stupita quando vidi Ugo propinare un succulento pompino a Nicola. Li lasciai fare per alcuni minuti, poi mi presentai davanti a loro. Nicola cercò di mascherare l'imbarazzo dicendo in un primo momento che si trattava di uno scherzo, o roba simile. Ma era talmente eccitato che poco dopo ammise la verità. A quanto pare Ugo aveva sempre avuto queste fantasie nascoste ed aveva trovato in Nicola l'occasione giusta. Che cosa accadde? Bhè che non si fermarono al pompino eh no! Li osservai tutti nudi scopare a pecorina, davanti ai miei occhi. Poi a missionaria, proprio sopra la scrivania! Non avrei mai immaginato che fossero arrivati a quel punto. Ammettiamo pure le tendenze gay latenti di Ugo, ma Nicola? Alla fine gli piaceva pure a lui! Scoparono con foga sempre crescente. Salirono entrambi sulla scrivania per una trombata a pecorina da urlo. Scettica sugli approcci omosessuali iniziai a provare un sottile, intenso piacere al punto che la fica mi si bagnò completamente. In quel frangente mi venne il desiderio malizioso di umilarli, mi spogliai restando in perizoma, tacchi e autoreggenti per il gusto sadico di fargli vedere le mie grazie (come una gustosa tavoletta di cioccolato da non poter assaggiare), quelle essenze femminili negate che li avevano torbidamente condotti a giocare tra loro. Percepirono la provocazione, mi dettero della puttana, della troia, ma le vere troie erano loro, incapaci ormai di rinunciare a quella cavalcata interminabile. Ugo era vergine e Nicola il buchetto glielo aveva proprio sfondato! Come mi aspettavo Nicola arrivò vicino all'orgasmo, sfilò il cazzo dall'ano del collega e gli schizzò copiosi fiotti di sborra in bocca! mmm! che porcata! Avrei voluto sditalinarmi come una pazza e sfogare anch'io ma mi controllai: non volevo mostrar loro che mi piaceva ciò che avevano appena fatto (poco male, mi sarei toccata dopo con calma a casa ripensandoci). Preoccupati mi chiesero di fare silenzio sulla vicenda ed io mi comportai da amica mantenendo il segreto. Se lo scoprisse il direttore allora si che li trombererebbe per davvero licenziandoli in tronco; onestamente non sono stronza fino a questo punto... Finchè tutto resta segreto, quando rimaniamo soli soletti in ufficio, io sono sempre la loro amica guardona...


sabato 7 ottobre 2017

La calda fica della mia migliore amica

Mi chiamo Daniele. Mi occupo di investimenti finanziari. Conobbi Marika sul posto di lavoro. Inizialmente eravamo solo semplici colleghi ma poi tra noi nacque una bella amicizia. Ci trovavamo bene a dialogare e così cominciammo a frequentarci al di fuori del contesto lavorativo. Lei, un pò più grande di me di età, è una gran bella donna (amante di minigonna, tacchi e autoreggenti) ed io ne sono stato sempre attratto. Tuttavia, timoroso di provarci subito, feci prendere alla situazione la piega della normale amicizia. Lei mi parlava degli uomini che le stavano dietro ed io dei miei approcci con le ragazze. In realtà le femmine che conoscevo mi appagavano poco, più o meno lo spazio di una notte, ma il pensiero era sempre rivolto a lei, l'amica del cuore, la donna intoccabile. E questa situazione andò avanti per parecchio tempo finchè un giorno, in ufficio, mi posi con lei in modo diverso. Avevamo appena concluso alcune telefonate con dei clienti quando mi lasciai andare ad uno sfogo. Le dissi che la mia vita andava di merda e che lei era l'unica che contava davvero. Le confessai di non voler essere più semplicemente suo amico. Restò sorpresa naturalmente e fece qualche resistenza lieve, anche perchè frequentava un tipo in quel periodo, ma poi cedette soavemente al vigore del mio bel cazzo duro che entrò nella sua fica morbida come un coltello nel burro. Incurante che il capo potesse rientrare all'improvviso e sorprenderci, la chiavai in ufficio a pecorina e a missionaria. Poi le detti una ripassata finale a candela e sborrai beatamente nella sua morbida e accogliente fregna. Per fortuna Marika prende sempre la pillola, onde evitare incintamenti. Da quella volta in poi il lavoro diventò molto meno stressante e decisamente più gradevole. Eh già, con lei in ufficio nelle pause c'è sempre da divertirsi...


venerdì 6 ottobre 2017

Turbolenze prematrimoniali

Mi chiamo Elena. Ero fidanzata con Gabriele ormai da cinque anni e tutto sembrava filare liscio come l'olio. All'orizzonte si profilava il matrimonio che poi avvenne, ma un episodio davvero torbido ne fece da anticipazione. Cominciai a diventare dubbiosa nei confronti di Gabriele quando lui conobbe un ragazzo di nome Carlo, un tipo che conoscevo solo di vista. All'inizio sembrava una bella amicizia la loro, insieme condividevano la passione per lo sport. Probabilmente non mi sarei mai accorta di nulla se non fosse stato per un puro caso. Quel pomeriggio sapevo che erano andati insieme a vedere una partita di calcio. Tuttavia, siccome dovetti sbrigare una commissione dalle parti di casa di Gabriele, pensai di andare a dare un'occhiata. Restai sorpresa quando li trovai entrambi nell'abitazione. Al principio credetti ad una banale scusa del mio amato: si giustificò dicendo che non avevano trovato i biglietti. Già questo mi parve strano dato che di solito se li procuravano con molto anticipo. Ad ogni modo feci la conoscenza di Carlo, un bel figo, tutto sommato. Non essendo una santarellina e conoscendo gli uomini (almeno così credevo!) pensai di trasformare quell'incontro casuale in un bel giochetto erotico. Gli feci togliere la maglietta ed apprezzai i loro corpi muscolosi (quello di Gabriele già lo conoscevo naturalmente). Qualche gocciolina cominciò ad inumidire la fica pregustando una bella scopata a tre. Armeggiai e smanettai i loro cazzi per un pò quando all'improvviso arrivò la doccia gelata. Gabriele era gay e i due si piacevano! Che Gabriele fosse gay ci poteva stare, ma come mai al mio ragazzo erano venute certe fantasie? E pensare che avevo sempre temuto il confronto con altre donne. Altro che partita! Quei due stavano da Gabriele per fottere tra loro! A poche settimane dal matrimonio i pensieri si affollarono nel mio cervello. Fui tentata di fare una scenata, ma sarebbe servito a poco. Infondo lo amavo e pensai che avremmo potuto condividere anche questa porcata. Gabriele fremeva dalla voglia di ciucciare il cazzo dell'amico ed io fui la sua complice. Solo un bocchino? Penserete voi. Eh no! Quello fu solo l'inizio! Si ritrovarono ben presto su quel divano rosso a fottere a candela. Il cazzo di Gabriele entrò tutto dentro al culetto del bell'amichetto. Ed io? Una semplice spettatrice? Non proprio! Mi dedicai a segare e soprattutto a succhiare il cazzo "libero" del ragazzo gay. Si fecero proprio una bella chiavata quei due e, alla fine, fu inevitabile un bagno della calda crema di Gabriele, in preda ad intenso orgasmo, nella bocca di Carlo. L'episodio bollente rimase segreto. Finalmente arrivò il giorno del matrimonio. Come se nulla fosse accaduto io e il buon Gaby convolammo a nozze. Mia madre, ignara del tutto, mi disse:"Hai trovato proprio un ragazzo serio, senza grilli per la testa, uno che non corre dietro ad altre donne". Sorridendo le risposi:"Già mamma, ad altre donne sicuramente no...".