venerdì 29 settembre 2017

Vendetta alla crema bianca

Mi chiamo Giulio. Veronica, la mia lei, è davvero bella. Ma io fui così ingordo da non accontentarmi. Un giorno, preso dall'eccitazione, scopai Vanessa, la sua migliore amica. Pregai quest'ultima di fare silenzio sull'accaduto e così fu per un periodo. Poi lei non ce la fece più e confessò il tradimento a Veronica. La mia ragazza andò su tutte le furie, poi si calmò, ma intanto architetteva già il modo in cui punirmi. Passarono mesi e ormai quell'episodio sembrava essere un lontano ricordo. Veronica mi propose una scopata a tre con un suo amico. Allettato dall'idea accettai subito. Ma in realtà Marco, il suo amico, è gay, solo che io non lo sapevo. Quando fummo nudi lei prese a segare Marco con l'intenzione precisa di farlo eiaculare in abbondanza sulla mia faccia e nella mia bocca nonchè sul petto. Non potetti certo sottrarmi alla furia della bionda ferita e mi presi una bella quantità di sperma in bocca. Dovetti darle soddisfazione, leccare anche la punta del cazzo di lui, altrimenti si sarebbe incazzata il doppio. Alla fine tutte e due mi leccarono il petto sborrato condendo il tutto con ironici sorrisi. Al momento fu davvero umiliante ma in seguito, ripensandoci, credo che infondo mi sia piaciuto. Se lo rivelo a Veronica magari và a finire che il cazzo dell'amico me lo fà prendere pure nel culo!


giovedì 28 settembre 2017

Goduta solitaria

Bella rossa, porca e provocante trova il modo di soddisfarsi anche senza uomini. Una volta nuda, con i soli tacchi rossi, si lascia sollazzare dai piaceri offerti dal suo grosso cazzo finto e suggerisce così alle donne sole il modo di calmare le incontenibili voglie della fica che reclama...


lunedì 25 settembre 2017

I miei colleghi col vizietto

Mi chiamo Cristina (per gli amici Alessia). Sono una bella bionda procace che non passa inosservata. Al lavoro quasi tutti i colleghi mi dicono volgarità, un esempio? "Bionda chi te la sfonda?" e cose del genere. E già, ma non sono proprio tutti così. Mi ero sempre chiesta perchè Mario e Luigi non me ne dicessero di porcate. Troppo gentlemen? Forse! La verità la scoprì per caso quel giorno che quei due erano spariti dalla circolazione. Scesi al piano di sotto per cercarli, credevo semplicemente che non avessero voglia di lavorare. Incamminandomi lentamente lungo i corridoi, mi si parò all'improvviso, davanti agli occhi, una scena incredibile: Mario stava succhiando il cazzo di Luigi! Osservai a distanza turbata. Poco dopo si invertirono: Luigi si mise a spompinare Mario, e con gran gusto e impeto! A quel punto mi avvicinai. Li tranquillizzai, spiegai che non avrei raccontato a nessuno il loro segreto e, parecchio intrigata dalla situazione, decisi di fare la spettatrice. Avevo proprio voglia di sditalinarmi perbene. Con uno spunto del genere davanti agli occhi, osservando Mario che inculava Luigi, sarebbe stato ancora più facile ed eccitante. Cominciarono a fottere a candela sulle scale con me accanto. Poi cambiarono posizione scopando a poca distanza dalla sottoscritta. Superbagnata aumentai il ritmo del ditalino e venni in men che non si dica. Mario intanto schizzò nel culo di Luigi. Mi avvicinai a loro e Luigi sborrò proprio sulle mie tettone! A quel punto Mario ci mise la bocca sorbendosi i restanti fiotti di sperma. Bhè, dopo quella volta sò bene cosa mi aspetta quando vado a cercarli al piano di sotto!  


Inganno fatale

Mi chiamo Raffaele. Rosy, la mia ragazza, a volte è davvero una gran porca. Spesso mi aveva chiesto con insistenza di stare intimamente con Manolo, il suo miglior amico gay per cui stravedeva. Diceva che Manolo mi desiderava e io ci dovevo stare. Mi rifiutai sempre essendo contrario agli approcci omosessuali e così destai le sue ire. Mi disse che ero arretrato, antico. Passò del tempo e pensai che questa situazione fosse passata nel dimenticatoio, ma mi sbagliavo. Un giorno Rosy disse che in una coppia ci vuole fantasia per non cadere nella monotonia e mi bendò. Non mi dispiacque affatto anche perchè poco dopo avvertì sensazioni di piacere e compresi che mi stava spompinando. Dopo un pò le percezioni divennero altrettanto piacevoli ma ancora più intense. Pensai che fosse sempre la sua bocca e non immaginai neppure lontanamente si trattasse di quella di Manolo! Poco dopo sentì un corpo su di me adagiarsi. Il mio pene entrò dentro un buco. Pensai di inculare Rosy ma in realtà stavo scopando l'ano di Manolo! Rosy mi tolse di colpo la benda ed ebbi la doccia gelata. Lei disse:"Hai visto? Ce l'abbiamo fatta!". Mi sentì morire dalla vergogna ma Rosy seppe come infuocare l'atmosfera sbocchinando sensualmente l'amico e rendendo la situazione molto libidinosa. Finì per farmelo a pecorina mentre lei gli succhiava il cazzo e lui le leccava la figa (fecero un 69 mentre scopavo lui!). A quel punto ero troppo eccitato, sapevo che Rosy voleva che andassi fino in fondo e così lo trombai a pecorina ed ebbi un orgasmo favoloso schizzandogli nel buco del culo ricchi fiotti di sperma. Rosy compiaciuta mi accarezzò una natica, poi ironica commentò:"Vedi com'è bello quando le cose accadono spontaneamente?".     


La mia giovane audace amica

Mi chiamo Emma, una piacevole tettona under 40enne. Eh si, penso di essere una bella figa ma ciò non bastò a salvare il mio matrimonio che non si concluse certo nel migliore dei modi. Mio marito si sbatteva le ragazzine 18enni e fui costretta alla separazione. Le ragazzine fecero naufragare il matrimonio, ma chi si poteva aspettare che proprio una di queste mi avrebbe in qualche modo riportata alla vita, ad uscire dall'inevitabile depressione. Fu proprio un paio di mesi dopo la separazione che conobbi la sensuale Valentina, poco più che ventenne. Ci conoscemmo per caso, in un bar, e diventammo amiche. Nonostante fosse più giovane di me sapeva ascoltare molto bene e dispensare consigli. Andavamo a cena, al cinema, diventammo inseparabili. Solo ora mi rendo conto del fatto che lei ogni volta si doveva sorbire i miei sfoghi. Le riempivo la testa parlando di mio marito e di tutte le ansie connesse alla separazione. Ma non avrei mai lontanamente immaginato che fosse lesbica e che le piacessi io! E no, non potevo supporlo dal momento che mi consigliò perfino di scopare con altri uomini per dimenticare mio marito. A dirla tutta un paio di cazzi li presi ma senza peraltro uscire dalla depressione. A quel punto decisi di non cercare più uomini e mi limitai ad uscire con lei, la mia amica del cuore, o almeno così credevo. Fu proprio un giorno a casa mia che accadde tutto. Dopo ormai mesi e mesi di confidenza me ne stavo sul letto mentre lei mi massaggiava i piedi. Mi rilassai davvero tanto ma ad un tratto lei, inaspettatamente mi mise la lingua in bocca! Caddi dalle nuvole! Come potevo farmi baciare dalla mia migliore amica? Lei insisteva, nons i fermò, mi leccò anche i capezzoli rivelando senza mezzi termini di essere una lesbica incallita. Mi trovai in ballo e ballai. Ciucciai i suoi di capezzoli, seppur non molto convinta; poi lei mi tolse le mutande e iniziò a slinguazzare la fregna senza esitazioni. Mi faceva schifo l'idea di farmi leccare la bernarda da una donna ma lei era davvero brava con la lingua e così il piacere superò di gran lunga lo schifo al punto che venni: un orgasmo torbido, intenso. Ma lei non mi dette tregua. Mi coinvolse in una "forbice" da paura. Mi strapazzò la figa con la sua e così venni di nuovo. Ma lei non aveva goduto del tutto così mi piazzò la figa in bocca ed io dovetti slinguazzarla perbene. Finalmente anche lei si lasciò andare ad un orgasmo pauroso regalandomi i suoi liquidi profumati. In quel momento mi resi conto che, grazie a Valentina, probabilmente non avrei più visto un cazzo in vita mia, ero diventata di colpo lesbica.      


sabato 16 settembre 2017

Il mio caro amico dell'altra sponda

Mi chiamo Serena, sono una bionda sexy che non passa inosservata. Ho scopato con parecchi uomini nella mia vita ma Ugo era il mio miglior amico. L'avrei data anche a lui ma per anni non me lo chiese mai. Pensavo lo facesse per rispettare l'amicizia ma poi, un giorno, scoprì il vero motivo. Passeggiavamo per strada e ci fermammo in un bar a bere qualcosa. Lui mi fece notare un uomo che mi guardava e propose:"Ci conosciamo da tanto, ma tu una scopata in tre te la faresti?". Risposi:"Chi io, te e quello?" e lui disse:"Si". Gli chiesi:"In tre ti eccita di più vero?" e lui rispose di si. Solo dopo mi rivelò che quel tipo in realtà guardava lui e non me. Andammo a casa mia. L'altro, di nome Mario, si mise a leccarmi i piedi. Notai subito qualcosa di strano in lui, non sembrava molto virile. Ad ogni modo tutti e due si misero a palpeggiarmi e baciare gambe e tette dividendosi i capezzoli da leccare. Fu dolce, bello, eccitante, ma a un tratto sembrarono quasi tirarsi indietro ammettendo di non voler scopare. Mi sembrò davvero strano e così decisi di invogliarli iniziando a spompinare Mario. Pensai che così si arebbero sciolti ma ebbi un'autentica doccia gelata a bruciapelo. Ugo, il mio amico di una vita si fiondò sul cazzo dell'altro e lo sbocchinò senza ritegno davanti ai miei occhi. E pensare che credevo fosse uno sciupafemmine! Non sono una santa, è vero, ma osservare il mio miglior amico succhiare il cazzo ad un uomo mi lasciò sconcertata per alcuni interminabili secondi. Poi mi ripresi, non volevo fare la guastafeste, supportata dall'indole da troia incitai il mio amico del cuore a leccare e succhiare quel cazzo che tanto desiderava prende in bocca. Poi fu Mario, anche lui frocio conclamato (questo lo avevo intuito mentre mi leccava i piedi) a leccare e succhiare con gusto il pisello di Ugo. Mi chiedevo come fosse successa una cosa del genere: due uomini con un bel pezzo di bionda che si sbocchinavano a vicenda invece di farsela, davvero surreale. Mentre pensavo ciò Ugo venne e fece una bella sborrata sulla maglietta di Mario che schizzò a sua volta smanettandosi. L'odore di due qualità di sperma si impregnò nella stanza. Le schizzate erano venute principalmente facendolo tra uomini, con una partecipazione marginale da parte mia. Solo a quel punto, dopo gli orgasmi, Ugo mi rivelò che nel bar Mario flirtava lui e non me. Mi sentì un pò usata ma tutto sommato contenta di aver fatto parte di quel zozzo gioco per me insolito.     


Hotel obsession

Mi chiamo Mirco. Quello che vi racconterò ha dell'incredibile, qualcosa che mai mi sarei aspettato di provare nella vita, ma andiamo con ordine. Sono un imprenditore sposato con una donna di nome Susanna e ho due figli piccoli. Gli impegni di lavoro mi costringevano spesso a cambiare città e a soggiornare negli alberghi. Fu proprio in uno di questi che la mia vita ebbe una svolta. Si chiamava Hotel Paradiso. La prima impressione fu accattivante dal momento che notai subito delle avvenenti cameriere in circolazione. Il direttore era gentile e mi sussurrò all'orecchio:"Immagino che per la notte il signore desideri compagnia". Essendo sposato titubai un pò ma poi pensai di meritarmi un pò di relax e così risposi di si. Stavo quasi per prendere sonno quando sentì la porta aprirsi. In meno che non si dica, nell'oscurità, il mio corpo fu avvolto dalle carezze e dai baci. Tentai un dialogo ma la persona non rispondeva. Provai ad accendere la luce ma mi fu impedito. I baci e le carezze proseguirono, mi massaggiava egregiamente il petto e i coglioni. Mi segò dolcemente ed eccitatissimo sborrai nel silenzio della notte. La curiosità di sapere con chi fossi crebbe a dismisura finchè ebbi una parziale risposta. I suoi modi si fecero più decisi, mi ritrovai a pecorina e sentì qualcosa appoggiarsi al mio buco del culo. Realizzai che si trattava di un cazzo nel momento in cui mi penetrò. Cercai di reagire, protestai ma l'estraneo mi teneva saldamente per i fianchi. Finalmente iniziò a parlare, con tono rassicurante disse:"Stai tranquillo ti piacerà, piace a tanti, soprattutto a voi imprenditori di successo che avete avuto tutto dalla vita, soldi, belle donne, e che volete cogliere nuove inebrianti sensazioni...". Risposi stizzito:"Dannazione! Non sono frocio! Volevo una donna!". Ma fu tutto inutile perchè lui continuò a chiavarmi, a violare il buco del culo ripetutamente. Intanto mi segava da dietro. Restai sorpreso vedendo che rizzai di nuovo. Come era possibile tutto ciò? Pensai di trovarmi in un sogno ma non era così. La sua sborra calda inondò il mio culo, poi finalmente accese la luce. Mi ritrovai davanti un bell'uomo con il quale avevo appena fatto sesso. Mi baciò sulla bocca, si rivestì e andò via. Non chiusi occhio pensando a ciò che era successo. Il mattino dopo andai dal direttore e lui chiese:"Il servizio è stato di suo gradimento?" ed io risposi:"Me lo aspettavo diverso...". Lui sorrise e sentenziò:"Ci piace offrire servizi fuori dall'ordinario". Dopo la riunione di lavoro rientrai in albergo. Si fece di nuovo sera. Mi aspettavo un'altra visita e così fu. Stavolta fui pronto ad accendere la luce e tho! Una donna! Restai sorpreso, lei disse:"Il direttore ha pensato che volesse qualcosa di più ordinario". La ragazza era carina ma, dopo la notte precedente, mi sentì quasi a disagio. Le spiegai:"Vede signorina, la notte scorsa pensavo fosse una donna e invece...", lei mi tolse le parole di bocca e aggiunse:"...lo sò, l'hai fatto con un uomo". Lei mi guardò a lungo negli occhi, poi iniziò a segarmi ma ebbi grosse difficoltà di erezione. Lei sospirò e disse:"Che ne dici se vado via? Magari desideri altra compagnia". Risposi:"No, ti prego resta, sono solo un pò confuso...". Ma lei rispose:"Dicono tutti così..." e andò via. Dopo una mezzora arrivò di nuovo l'ospite notturno. Mi affrettai ad accendere la luce, gli dissi:"Stavolta vorrei che restasse accesa", mi rispose: "Va bene". Non avevo mai notato troppo i corpi maschili nella vita ma fui piacevolmente intrigato dal suo. Ci baciammo a lungo, poi lui mi prese in varie posizioni. Quell'uomo tirò fuori la mia parte femminile nascosta. Eravamo due uomini che lo fanno ma in realtà io ero la donna e mi piaceva esserlo. Mi scopò tutta la notte. Presi la sua sborra ovunque, in bocca, in culo, sul cazzo. La trasferta di lavoro finì e tornai a casa. Ero sconvolto da ciò che era successo. Non riuscì a tenere tutto dentro e così mi confidai con Susanna, le raccontai tutto. Lei all'inizio provò a giustificarmi, disse:"Magari quel direttore era un pò stronzo e ti ha coinvolto..." ma io non me la sentì di darle ragione, le spiegai:"No Susy, l'ho fatto due volte con un uomo e mi è piaciuto. Avrei potuto andarmene, invece sono rimasto lì a farmi sbattere capisci?". Provammo a fare l'amore ma non mi si alzava proprio, continuavo a pensare al tizio dell'hotel. Susanna a quel punto si arrese all'evidenza dei fatti:"Mi sà che hai ragione, ti piacciono gli uomini, è palese. Comunque ho anch'io qualcosa da dirti: visto che non ci sei mai mi sono fatta l'amante". Risposi:"Porca troia! Pure questa!". E aggiunsi:"Questo matrimonio è nella merda, io probabilmente sono frocio, tu ti scopi un altro....come minimo dobbiamo separarci. E i bambini, come si fà, subirebbero un trauma...". Susy a quel punto propose:"Bhè forse una soluzione c'è, se ti piace il mio amante potremmo stare in tre, che ne dici?". Restai sorpreso da una tale intuizione di lei ma risposi con piacere:"Perchè no...". Mauro era il classico etero convinto, e ci credo, con una figa come Susy per le mani. Ma tutto può cambiare. Nell'incontro a tre lei fu una brava cupida a spingerci dolcemente l'uno nella bocca dell'altro. Da quel bacio inziale, con annessa slinguazzata, i tabù si sciolsero come neve al sole. Piazzai l'uccello dritto in bocca a Mauro mentre leccavo la fica umida di mia moglie. Lui era pronto a farsi mia moglie a candela ma io piombai con la lingua sul suo cazzo destando, per l'ennesima volta, lo stupore nella mia consorte. Fui io ad impalarmi a candela sul suo cazzo mentre Susy, complice, mi leccava. Come resistere a stimoli tanto piacevoli avanti e dietro? Sborrai in bocca a mia moglie, poco dopo ricevetti gli schizzi di seme in faccia da Mauro a sugellare la gran porcata a tre. Dopo quell'esperienza anche Mauro passò all'altra sponda diventando così il mio amante. Susy comprese bene la situazione, ci lasciò giocare da soli e si andò a cercare qualcuno che se la scopasse. Del resto una così bella prima o poi trova sempre chi le riempie i buchi, no?     


lunedì 4 settembre 2017

Mia cugina complice

Mi chiamo Oreste. Le donne sono un problema per me. Timido, impacciato, poco virile, poco audace, sono sempre stato incapace di corteggiarle e ancor meno in grado di scoparle. Tenevo dentro di me queste insicurezze finchè un giorno decisi di confidarmi con mia cugina Claudia. Le spiegai di essere negato con le donne e di voler provare un'esperienza omosessuale. Lei restò sorpresa, non si aspettava una cosa del genere ma poi mi incoraggiò a provare. Passarono dei giorni, riparlai con lei dell'argomento, le spiegai che non avevo nessuno con cui farlo. Poi accennai al suo ragazzo, Davide, che mi piaceva molto. Claudia storse un pò il naso, disse che a Davide piaceva la fica e poi era il suo ragazzo. Il tempo passò ed ero sempre più solo e più triste. Incontrai Claudia per strada, lei si accorse che ero depresso e mi disse:"Dai non preoccuparti, vediamo che sei può fare, infondo Davide pende dalle mie labbra...". Fece in modo che ci ritrovassimo a casa sua tutti e tre e spiegò a Davide il mio problema. Davide era contrario, disse:"Con tutta l buona volontà mi sembra troppo!". Ma Claudia ci sapeva fare, gli disse che ero vergine, che avrebbe violato per primo il mio buco. Davide cominciò a pensarci su ma era indeciso, proprio non gli andava di farlo con un uomo, per giunta davanti alla ragazza! Ma Claudia lo incasinò con le chiacchiere e iniziò a versargli qualche drink, ne diede anche a me un paio, belli forti. Tra il dire e il fare io e lui ci ritrovammo nudi. Sciolto dall'alcol cominciai a succhiarglielo con disinvoltura. Lui faceva qualche obiezione ma poi si lasciò andare al piacere. Claudia ci accompagnò in questa trasgressione e restò compiaciuta quando a furia di pompare glielo feci diventare durissimo. Mi disse che di lì a poco il suo ragazzo, ormai eccitato, mi avrebbe praticamente rotto il culo e così fu. Mi riempì il buco a pecorina e sentì il randello penetrare fino in fondo mentre lei, sorridente, si fumava una sigaretta. Quando mi inondò il culo di sborra toccai il cielo con un dito. Grazie Claudia!     


Quando mia madre mi rese cornuta

Mi chiamo Eliana. Sposai Alfredo l'anno scorso, avevo appena 20 anni, lui 23. Credevo di aver trovato la felicità, l'amore della mia vita ma mi sbagliavo, e di grosso! Intanto, mia madre Elvira, una bella donna oltre la 40ina, stava vivendo un periodo di depressione dal momento che mio padre Ugo era scappato via all'improvviso con una giovane rumena. Preoccupata per lei chiesi la cortesia ad Alfredo di farle compagnia mentre io non c'ero dal momento che ero impegnata dal primo anno degli studi universitari. All'inizio la situazione sembrò evolvere positivamente. Alfredo mi raccontava che Elvira si apriva con lui, mi diceva che parlavano tanto e che secondo lui le faceva bene. A conferma di tutto ciò notai gli sguardi molto più sereni di mia madre. Incuriosita un giorno li spiai e purtroppo scoprì che non chiacchieravano soltanto. Stavano sul divano ed Alfredo non faceva altro che corteggiarla! Le diceva di quanto fosse una bella donna, che mio padre aveva sbagliato. Fin qui potevo anche capirlo, ma mi si rizzarono i capelli quando mia madre, rigorosamente in tacchi, finì a pecora con Alfredo dietro di lei che le leccava sapientemente la figa dopo aver spostato accuratamente la mutandine! Lei opponeva qualche lieve resistenza, diceva che ciò che stavano facendo era sbagliato ma letteralmente sommersa dal piacere, e in palese astinenza di cazzo, cedette clamorosamente. Dopo poco era in ginocchio a sbocchinare mio marito! Fui pervasa dall'angoscia. Mi sentivo male, rabbiosa, frustrata ma continuai a guardare. Osservai lei cavalcare con ardore il suo cazzo. Lui le dava della troia e lei ci godeva. Che spettacolo umiliante, anche se ammetto di aver provato un fondo di inspiegabile perverso piacere. Con quel grosso cazzo, che ben conoscevo, la fece letteralmente impazzire di piacere. Se la sbattette in tutti i modi e a lungo, poi godette riempendola di sborra in tutto il corpo: nella fica, in bocca, sulle tette. Mia madre era un lago di sborra e ancora stava lì a succhiare le ultime gocce dal cazzo, come se quel torrente in piena le fosse astento bastato. Ero sconvolta, ed anche visibilmente eccitata. Avvolta da mille pensieri mi spogliai, mi guardai allo specchio cercando un motivo per cui avesse preferito una gnocca fresca come me a lei, una bella donna si, ma con almeno 20 anni in più! Non trovai una ragione valida, poi mi calmai con un ditalino ripensando a quella scena, a quella torbida chiavata che mi aveva reso cornuta. Volete sapere come è andata a finire? Ho divorziato da Alfredo ma lui, come era prevedibile, si sbatte ancora mia madre! A lei ho dato della troia per mesi, poi abbiamo fatto pace, dopotutto è sempre mia madre. Ed io? Prenderò dei grossi cazzi, oppure mi farò lesbica, chi può dirlo?