venerdì 28 aprile 2023

Compagne di banco

Mi chiamo Fiona, sono sessualmente aperta ad ambo i sessi. Ambra è la mia compagna di banco. Non è brutta, ciò nonostante non contraccambiava le attenzioni dei ragazzi. Più passava il tempo, più mi rendevo conto che guardava la sottoscritta in modo decisamente interessato. Ma non volli metterle fretta e parlare subito dell'argomento. Aspettai pazientemente che lei compisse la prima mossa. Un pomeriggio, a casa mia, Ambra finalmente si sbottonò e cominciò a fare discorsi riguardanti la complicità intima tra donne, nello specifico le strofinate tra passere. A quel punto mi diede l'input per farla aprire di più e così, pian piano, ammise il suo interesse smisurato per le donne in generale e per me, in particolare. Mi leccò le tette e ci baciammo. Da lì fu un'autentica escalation in cui arrivai a leccarle perbene la fica. Di contro lei, infoiata dalla passione, mi leccò con ardore il buco del culo. L'atmosfera si era ormai abbastanza surriscaldata per impartirle una splendida lezione di strofinata tra fighe. E così mi misi sopra di lei incrociando le cosce con le sue per una memorabile frugata tra passere in cui ce ne venimmo entrambe alla grande. Rotto il ghiaccio, certi giochi diventarono una piacevole abitudine. Sono proprio fortunata ad averla come compagna di banco, non c'è che dire! 


giovedì 27 aprile 2023

I servizi completi della parrucchiera

Mi chiamo Laura. Mi sono sempre piaciuti i ragazzi ma voglio raccontarvi di una situazione che mi capitò qualche anno fa. Frequentavo un negozio di parrucchiere in cui il titolare non c'era quasi mai. Di solito trovavo sempre una ragazza di nome Sabrina. Le mie amiche non parlavano bene di lei, dicevano che aveva la faccia di una malata e che le piacevano le donne. Tuttavia, siccome era brava, non diedi troppo peso a questi pettegolezzi. Un giorno, ci tenevo a stare in ordine per uscire la sera col fidanzato ed andai da Sabrina. La ragazza era particolarmente vogliosa e, in men che non si dica, mi ritrovai, quasi forzatamente, a leccare i suoi capezzoli. Non so come potetti darle corde ma quella tipa era molto convincente, anche nel modo di parlare. All'improvviso tirò fuori il dildo. Disse che ci avrebbe pensato lei a soddisfarmi al posto del ragazzo. In primo luogo mi leccò con ardore la figa, poi infilò dentro il dildo facendomi impazzire. Nell'eccitazione, mi coinvolse pure in un bollente lingua a lingua, giusto per completare il quadretto. Poi mi fece mettere sulla sedia a pecorina e continuò a spanarmi la figa col dildo. A quel punto andai proprio in estasi e venni come una puttana in calore. Poi si spogliò, mi chiese un'opinione sul suo bel fondoschiena. Dopodichè pretese, giustamente, di essere ricambiata. Da inesperta, le leccai il clitoride infilando, nel contempo, il dildo nella passera. A quanto pare, me la cavai piuttosto bene dal momento che lei se ne venne. Ormai scarica, detti buca al ragazzo. Mi aveva già spanata perbene Sabrina. Pensai di cambiare parrucchiere per non finire nuovamente coinvolta nei giochi di quella ragazza e rischiare di diventare lesbica. Ma, a dire il vero, sentì il bisogno di tornare da lei che puntualmente mi procurava l'orgasmo. Non riuscivo più a fare a meno di quella donna che diventò una sorta di ossessione. Automaticamente, in tal modo, tutte le storie con i ragazzi andavano a puttane. Pensai di essere ormai diventata lesbica ma il caso mi riportò su una via diversa. Sabrina venne improvvisamente licenziata e cambiò quartiere. E così i nostri incontri saffici terminarono. Da un lato sono contenta che sia finita, ma un pò mi mancano i suoi servizietti riservati alle clienti più carine.


Ripetizioni a luci rosse

Mi chiamo Daria. A scuola ero un vero disastro. Per questo motivo, mia madre pensò che un suo amico professore potesse aiutarmi. Era un tipo bruttino, molto più grande di me. Non avrei mai lontanamente immaginato di far sesso con lui e invece accadde. In realtà, di fronte allo spettro di una bocciatura, Arnoldo mi aprì uno spiraglio. Disse che conosceva il mio professore e che avrebbe potuto raccomandarmi, soltanto che avrei dovuto essere carina con lui, ovviamente. Un pò scettica, gli succhiai l'uccello restando sorpresa per le dimensioni notevoli. E così, dopo venne tutto facile, anche ritrovarmi ingroppata sul tavolo come una puttanella. L'uomo spingeva l'asta nella fregna e io godevo come una matta. Mi chiavò a pecorina e a missionaria. Quel porco sapeva il fatto suo! Non avevo mai goduto così con coetanei. Venni intensamente. Dopo di ciò, gli succhiai cazzo e palle prima che lui eiaculasse copiosamente nella mia bocca. Che gran scopata! E ce ne furono molte altre così! Mia madre fu contenta quando venni promossa e non sapeva come ringraziarlo, come sdebitarsi. In realtà, sono più che convinta, che quel porco, alla fine, si sia fatto anche lei!   


Maestro che mazza!

Mi chiamo Alice. Questo episodio si riferisce alla mia adolescenza. Ero una ragazzina con poca esperienza sessuale. A quell'epoca avevo interagito solo col cazzetto moscio del fidanzatino. Harris, un amico di mio padre, impartiva lezioni di chitarra. Non si può dire che fosse un bell'uomo ma appariva decisamente prestante. Disse più volte che ero negata per la chitarra e che, probabilmente, me la sarei cavata molto meglio con il "piffero". Dopodiché tirò fuori la sua mazza enorme. Rimasi sconvolta ed estasiata al tempo stesso. Non potetti evitare di leccargli quella scimitarra gustosa. Anche lui lecco' la mia fichetta. Capì che quel giorno mi avrebbe resa donna! E infatti mi spano' la figa col suo uccello devastante. Sbrodolai di piacere come una porca mentre lui mi castigava di brutto a pecorina, a missionaria e a candela. Quando godette e mi schizzò in bocca, toccai il Cielo con un dito.


mercoledì 26 aprile 2023

Le voglie di cazzo del mio ex

Mi chiamo Erica. Chi si sarebbe mai aspettata che a Francesco, il mio ragazzo, piacesse così tanto il cazzo! Quando si portò a casa il suo amico Luca e un tizio maturo, tale Giorgio, credevo che volessero tutti sfogarsi su di me a mo' di gang bang. E invece la situazione prese decisamente un'altra piega. Francesco e Luca mi scoparono un po' a turno, poi però iniziarono a giocare magistralmente tra loro e, al duetto, si aggiunse anche quell'uomo maturo, gran pompinaro. Mi sembrò tutto assurdo ma decisamente eccitante e la mia amica Elvira era dello stesso parere. Francesco scopo' Luca. Poi, il mio ragazzo venne in bocca all'amico che attendeva la fuoriuscita del seme con ansia. Luca, dopo una leccata di culo preparatoria, non disdegno' di ricambiare l'inculata e godere tra le chiappe del mio lui. Nella vita le sorprese non mancano mai!


In ritardo con le rate condominiali

Mi chiamo Sara. Si sa che nei condomini ci sono sempre discussioni e non nego le mie responsabilità a riguardo. Non versavo da mesi le rate ed ero costretta a discutere quotidianamente con gli altri abitanti dell'edificio cercando di giustificare i ritardi nei pagamenti. In particolare, due individui, Joe e Jack, pressavano molto. Quando un giorno mi bussarono alla porta, stufa di litigare, pensai bene di tenerli a bada con il mio corpo. Sono entrambi sposati ma a molti uomini piace inzuppare il biscotto nelle fessure di altre donne. E così, non fu difficile coinvolgerli improvvisando una sorta di strip e mostrandomi in tacchi e provocante lingerie. Gli ospiti, desiderosi di gustare il bocconcino succulento, si spogliarono in fretta. Succhiai i loro peni e poi lo presi nella figa dell'uno mentre succhiavo la fava dell'altro e viceversa. Ma i due non si accontentarono e così io finì trombata in doppia penetrazione dalle loro fave dure. Quanto gli piaceva affondare insieme i loro cazzi e io me li godetti tutti e due! Ad uno dei due succhiai perfino le palle. Quando mi schizzarono insieme in bocca, mi sentì davvero una gran troia. Finchè sarò così disponibile, si assumeranno loro il costo delle mie quote...  


Fuori dal Convento

Due "sorelle" parecchio accaldate non resistono alla tentazione e, contravvenendo alle regole, si amano spudoratamente fuori dal Convento.



B&B Lesbo

Mi chiamo Lara. Dovevo affrontare un corso di studi fuori città ma non avevo grande disponibilità economica. Per fortuna, una mia amica disse che potevo alloggiare presso il B&B della cugina Flora a prezzi vantaggiosi. Quando arrivai in quel posto, capì subito che a Flora piacciono le ragazze. Disse che potevo restare tutto il tempo che desideravo nell'alloggio a patto che avessi saldato il conto in natura. Le donne non sono la mia priorità ma, di fronte al fatto di usufruire gratis della struttura, pensai bene di fare la troia e starci. Scoprì le tette intrigando subito la proprietaria. Anche lei mi mostrò le sue. Dopodichè mi trascinò all'interno dell'edificio dove approfondimmo la conoscenza sul divano. Una volta nude, fui leccata e penetrata da lei con le dita. Raggiunsi un intenso orgasmo. Introiata dalla situazione cominciai a ricambiare con la stessa moneta e provai un torbido piacere nel vederla godere, al punto che tirai fuori una gran foga nello stimolare la sua patata, al punto da soddisfarla due volte di seguito. Do di ciò chiesi di poter pranzare pure lì, anche se si trattava solo di un B&B. Lei accettò, a patto che l'avessi soddisfatta ogni giorno. 



Eva proibita!

Scoprimi! Non a caso porto il nome della prima peccatrice della storia dell'umanità.



sabato 22 aprile 2023

Rockstar fetish

 Mi chiamo Katia Ross. Sono una famosa rockstar. Arrivare al successo non è stato certo semplice, alle volte è necessario sottostare a determinati compromessi. Ricordo, ad esempio, quando incisi uno dei miei maggiori successi. Desideravo che il brano passasse in radio il più possibile e contavo sul supporto del mio produttore e manager. Credevo che, aldilà di tutto, tra di noi ci fosse una profonda stima e amicizia ma mi sbagliavo. Eric sapeva quanto fosse importante per me lanciare quella canzone e, senza troppi scrupoli, ne approfitto' per ricattarmi sessualmente. Avrebbe dato visibilità al pezzo soltanto se io gliel'avessi data. E così cominciai a succhiargli il cazzo inginocchiata come una puttana. Eric si divertiva ad umiliarmi. Oltre al cazzo mi fece succhiare anche il microfono dal lato dell'impugnatura sottolineando che l'oggetto non serviva solo per cantare. Il porco mi lecco' anche la fica. Poi, dopo un altro pompino, mi chiavo'. Accolsi la notevole fava che mi sfondò la fica. Ma il porco, in realtà, andava matto per i piedi. Li usò per segarsi, poi spinse nuovamente il pene nella figa per raggiungere l'orgasmo. Non vedeva l'ora di schizzare sulle calze. E infatti mi sborrò tutte le autoreggenti in preda al piacere profondo. Dopo essersi svuotato perbene i coglioni, l'uomo tornò tranquillo. Tolsi le calze ormai inservibili e riprendemmo a parlare di lavoro come se nulla fosse accaduto.


venerdì 21 aprile 2023

Mio marito adora i ragazzi

Mi chiamo Elena. Mio marito Alfio non diceva apertamente che gli piacevano i ragazzi ma ne parlava nel sonno per cui lo venni a sapere ugualmente. Non ci detti molto peso, considerandole puramente fantasie remote che ognuno di noi può avere. Ma, quando si presentò a casa, in compagnia di un bel ragazzo, mi resi conto che quei desideri fossero divenuti reali. Li trovai nudi nella zona del bagno. Alfio disse che aveva portato a casa quel giovanotto, Manuel, per me. Sull'onda dell'entusiasmo lo sbocchinai. Ma mio marito mise subito la mano sul pene dell'ospite. Fremeva dal desiderio di succhiarlo e, poco dopo, realizzò il suo desiderio. Alfio, in qualche modo, non voleva ostentare la sua omosessualità per cui mi spinse a scopare a candela col ragazzo. Ma Manuel lo provocò ed Alfio non aspettava altro che saltare sull'uccello del giovane. E così mio marito lo prese nel culo coronando il suo sogno. Poi si fiondò con la bocca sul pene di Manuel che eiaculò a fiume. Quello fu solo l'inizio, dopo di ciò, Alfio portò a casa una serie interminabile di ragazzi ma, infondo, non posso dire che mi dispiaccia.    



Coinvolta dall'amica matura

Mi chiamo Amalia. La mia migliore amica si chiama Sveva, è un pò più grande di me. Pur essendo fidanzata, presi una cotta per lei. Sveva è una gran porca, mi chiese di guardare mentre uno dei suoi amici se la scopava. Lo feci ma manifestai insofferenza, forse proprio perchè mi ero innamorata di lei. Quando Sveva se ne accorse finimmo per lesbicare splendidamente. Ma Sveva disse che dovevo spiegare al mio ragazzo di essere innamorata di un'altra persona. Non volevo dirglielo ma, alla fine, Sveva mi convinse a farlo. La reazione del mio ragazzo non fu di stupore, di rabbia o di gelosia, semplicemente colse la palla al balzo per scoparsi entrambe, il porco. E così, dopo averci inculate a dovere, ci riservò una bella spruzzata di sborra in bocca.  


Consolata dalla giovane vicina

Mi chiamo Daniela. La vita presenta continui colpi di scena. Quando venni brutalmente mollata dal mio compagno, invaghito di un'altra, andai letteralmente nel panico più assoluto, nonchè in depressione. Credevo che mi crollasse il mondo addosso. Ma bastò una semplice bussata di porta per far risalire piuttosto in fretta l'umore. Antonella, la mia vicina, aveva sempre nascosto il suo amore per le donne. Ma, in quel momento, colse la palla al balzo per manifestarlo in modo eclatante ed io, desiderosa di ricevere attenzioni, capitolai ai suoi languidi corteggiamenti. Prima di quella volta, non avevo mai fatto l'amore con una ragazza ma mi venne piuttosto naturale. Tra leccate di fica, ditalini, strusciate energiche di fica, dimenticai piuttosto in fretta le delusioni d'amore. Antonella insistette per restare dentro il mio letto e non solo quella notte!  


Bisex vacanzieri

Mi chiamo Ilaria. Conobbi Luca e Giulio in vacanza. Trovai strano che nessuno dei due ci provasse con me e infatti, poco dopo, scoprì il perchè. Li sorpresi a baciarsi dietro un muretto. Cercavano di nascondere l'attrazione reciproca che provavano l'uno per l'altro. La situazione mi intrigò, ed essendo una ragazza di mentalità aperta, divenni loro complice. Dopo un vigoroso scambio di pompini, i ragazzi si accoppiarono selvaggiamente in quelle campagne isolate: un'inculata a candela in mezzo alla natura. Lo trovai così romantico e trasgressivo al tempo stesso. Leccai anche un pò il cazzo di Luca, mentre lo prendeva nel culo. Poi, io e Giulio segammo insieme Luca che eiaculò quasi subito. Mentre stava ancora assaporando il piacere dell'orgasmo, prese un bel fiotto di sborra in bocca da Giulio. Questi giochini proseguirono per tutta l'estate. I genitori dei ragazzi erano all'oscuro di tutto ciò, credevano che Luca e Giulio mi venissero dietro. Che ingenui! 



Il risveglio dei sensi

Mi chiamo Giulia. Dopo qualche anno di convivenza, i rapporti intimi con il mio compagno non volgevano nel migliore dei modi. Lui, stressato dal lavoro, non mi dedicava sufficienti attenzioni e cercava un sesso frettoloso che non mi consentiva di eccitarmi al meglio, nè di raggiungere l'orgasmo. Preoccupata, e attribuendo a me stessa la colpa di tutto ciò, parlai con alcune amiche. Tutte, riempendosi lo sguardo di sorrisi, fecero il nome di una psicoterapeuta di nome Lorenza, sostenendo che quest'ultima le aveva aiutate in modo considerevole al punto da cambiarle la vita. Incuriosita presi appuntamento con lei per una seduta di analisi. Mi trovai di fronte a un'avvenente biondona. Lorenza disse che dovevo abbandonare le mie paure e, per prima cosa, dovetti spogliarmi. Mi lubrificò la vagina con dell'olio, poi, con disinvoltura estrema, mi leccò il collo e intanto mi infilò un dito nella fica. Sentì un autentico risveglio ormonale. Si spogliò anche lei. Poi, pian piano, iniziò a leccarmi la passera. Non contenta, mi scopò con un dildo. Ero al settimo Cielo, lo ammetto. Da mesi e mesi non godevo in quel modo così intenso. Lorenza, a un certo punto, usò dildo e lingua insieme ed io giunsi ad un bollentissimo orgasmo durante il quale lei continuò a leccare imperterrita fino a vedermi completamente stravolta dal piacere. Poi, pensai io a soddisfare lei. Non l'avevo mai leccata ad una donna ma ero troppo coinvolta per fermarmi. E così le slinguazzai la passera fino sentirla tremare tutta in preda all'amplesso. Che bollente seduta! Adesso capisco perchè tutte le mie amiche vanno da lei.  


giovedì 20 aprile 2023

Psicoterapia incestuosa

Mi chiamo Clara. Mio padre non c'era mai a casa. Rimanevo quasi sempre da sola con mia madre Francesca e litigavamo di brutto per ogni questione. La situazione divenne insostenibile per cui mia madre decise di ricorrere a una professionista, una psicologa. Andammo insieme da questa dottoressa di nome Elvira. Si presentava in modo sexy con le autoreggenti. Non mi aspettavo che come "cura" per risolvere la situazione suggerisse a me e a mia madre di avere rapporti intimi. Con l'amore avremmo ritrovato la pace. Mia madre non è certo una santa ma qualche problema se lo pose prima di interagire con la figlia. Anche io ero confusa. Ma Elvira seppe essere molto convincente. Dapprima suggerì a mia madre di palparmi le tette, poi ci fece baciare. Alla fine, si allontanò un pò e disse che dovevamo continuare da sole. Superato l'imbarazzo iniziale, ci scatenammo in una lesbicata incestuosa da paura dove raggiungemmo orgasmi intensissimi leccandoci a vicenda allo sfinimento. Intanto mi accorsi che Elvira si stava sditalinando mentre ci guardava per cui capì che era soltanto una gran porca che adorava accoppiare i pazienti tra loro per soddisfare i suoi più bassi istinti. Ad ogni modo, quella terapia insolita funzionò e io e mia madre non litigammo mai più. Bhè, continuiamo a fare sesso tra di noi ma soltanto a casa, almeno risparmiamo i soldi della psicologa!  



La cliente vogliosa

Mi chiamo Marcella, sono una rappresentante di prodotti di bellezza, principalmente creme e profumi. Nel mio lavoro ho a che fare con tanta gente ma di sicuro non potrò mai dimenticare la visita a casa della signora Floriana. La donna matura venne subito allo scoperto quando le chiesi cosa acquistasse maggiormente, rispondendo di gradire articoli per adulti come i vibratori. Mi resi subito conto che non si sarebbe fermata unicamente a parole provocatorie. E infatti, poco dopo, passò all'azione baciandomi. Finimmo lingua a lingua. Quella donna era molto vogliosa, scoprì il bel seno invitandomi a leccarle i capezzoli. Lo feci e glielo palpai pure. Ormai mi piaceva quel gioco, inutile tirarsi indietro. LEi mi spogliò, ci baciammo ancora. Intanto mi parlava del suo rapporto aperto col marito in cui ognuno provava altre esperienze. Mi eccitai sempre più. Mi mise le dita nella figa, poi proseguì con la lingua. Godevo di brutto. Mi fece venire andando dentro e fuori dalla fica con le dita a ritmo veloce. Poi si stese sul divano, spalancò le cosce, adornate da splendide calze autoreggenti, ed io le leccai la bernarda. Non avevo mai usato la lingua in un vagina, prima di quel giorno. Le detti il "colpo di grazia" con le dita portandola divinamente all'orgasmo. Credo che nessuna di noi due fosse lesbica, semplicemente ci demmo piacere a vicenda. Tuttavia, non vi nascondo che non mi dispiacerebbe tornare a farle visita. Dopotutto, credo che la cliente sia rimasta piuttosto soddisfatta e, detto tra noi, anche la venditrice!   


mercoledì 19 aprile 2023

Succube della figlia porca

Mi chiamo Cinzia. Non credo di essere brutta ma con gli uomini non ci so proprio fare. Del resto fui mollata anche da mio marito. In contrapposizione, mia figlia Francesca è una gran maiala ed è capace di scopare con chiunque, anche se si tratta di persone molto più grandi di lei. Ricordo un giorno in cui la lasciai da sola per un pò con il nostro vicino, Ennio, un uomo non certo giovanissimo. Al mio ritorno la trovai intenta a succhiargli il cazzo. Sapevo che se lo sarebbe scopato. Non volevo farmi vedere ma, presa dall'eccitazione, manifestai la mia presenza prendendo insulti a raffica da mia figlia. Il nostro è un rapporto morboso, fatto di odio e amore. Lei è capace di farmi sentire una nullità, certe volte, ma la amo lo stesso. Ad Ennio propinò estenuanti bocchini e i due finirono pure a 69. Mi eccitai troppo a guardare e dovetti sditalinarmi. Quando Ennio se la scopò a pecorina, andai proprio in estasi. Venimmo entrambe guardandoci negli occhi. Ennio le schizzò dentro la figa a candela. Quando l'uomo, soddisfatto, si rivestì e se ne andò, supplicai mia figlia di leccarmela. Francesca mi tenne un pò sulle spine prima di accontentarmi. Quella ragazza è capace di ferirmi con la stessa intensità con la quale riesce a farmi godere. Francesca, croce e delizia di mamma!     



Trasgressioni al Centro Benessere

Mi chiamo Lucy. E pensare che quello doveva essere un giorno tranquillo di relax al centro benessere. E invece no! Io e Nick, il mio ragazzo, prima di andar via, stavamo per fare la doccia ma scoprimmo di non essere soli. Accanto a noi c'era un aitante ragazzo biondo (in seguito seppi che si chiamava Paul). Non mi aspettavo che Nick fosse così "premuroso" con lo sconosciuto. Mangiai la foglia nel momento in cui gli smanettò il cazzo. Ancor più quando mi spinse a spompinare quel tipo. Nick, non contento, pensò lui stesso a succhiare il cazzo a quel ragazzo, e anche con una certa foga. A quel punto non ebbi più dubbi sull'indole di Nick che mi aveva nascosto questo segreto in tanti mesi di relazione. Ma, in fin dei conti, pensai di approfittarne e così mi lasciai chiavare a meraviglia dallo sconosciuto. Nick osservava la scena sorbendosi i miei prevedibili insulti. Non poteva proprio resistere alla tentazione di leccare il cazzo, alla prima occasione succhiava l'uccello di Paul. Dopodichè glielo leccammo insieme. Intanto quel porcone ci riprendeva col telefonino. Nick si concentrò sul pene dello sconosciuto e io leccavo il mio ragazzo. Paul infilò due dita nel culo di Nick con la chiara intenzione di farselo. Ma, a quel punto, io proposi di proseguire il triangolo a casa, per paura che, prima o poi, qualcuno, lì dentro, potesse vederci. E così ci rivestimmo per continuare quelle porcate nel comfort delle mura domestiche...   


Amore e odio tra business women

Sono Jessica, una donna d'affari. Stavo per concludere un'importante trattativa economica ma l'amministratrice dell'azienda, Carla, con cui contrattavo, cominciò a porre fastidiose condizioni e obiezioni al progetto. Al principio fui presa dall'ira. Nacque acredine e dunque un litigio ma poi pensai bene che avremmo potuto risolvere la disputa in maniera decisamente più piacevole. Tra puttane si può sempre trovare un'intesa, infondo. La brunetta era un pò restia a certe avances. all'inizio, ma poi si adeguò molto volentieri alla situazione. Leccarci la fica a turno rilassò entrambe dallo stress. Fu Ancor più appagante quando arrivammo a un delizioso 69 come due gran maiale. Se penso che, alla fine, ci baciammo pure, non so davvero definire, tra tutte e due, chi fosse la più troia.


La fidanzata di mio fratello

Mi chiamo Claudia. Le donne non mi sono mai state indifferenti. Quando mio fratello si fidanzò con Emilia pensai che avesse compiuto un'ottima scelta. Lo so, non avrei dovuto intrigarmi alla ragazza di mio fratello ma lei appariva davvero stuzzicante. Alla prima occasione in cui restammo da sole, a casa sua, riuscì a sedurla e a farci sesso. Mio fratello vuole sposarla ma questo non mi impedirà di continuare a giocare con lei in gran segreto. Approcciai Emilia con una scusa, quella di cercare consigli per piacere ai ragazzi. In realtà era solo un modo per farla spogliare e giungere all'intimità. Ci stette quando le accarezzai il clitoride. Ciò aprì un ottimo spiraglio per proseguire. Scoprire il suo lato da zoccola mi permise di giungere ad una insperata strofinata tra fighe, sublimata da reciproci ditalini per arrivare pienamente all'orgasmo. Benvenuta in famiglia Emilia!


martedì 18 aprile 2023

Mancata vocazione

Il mio nome è Laura. Mi rendo conto che per fare la suora ci vuole la vocazione. In convento era dura andare avanti. Non è facile resistere alla tentazione. La sera le mie consorelle si toccavano tutte. Io ne sentivo il bisogno ma cercai di non peccare. Presa dall'angoscia, chiesi aiuto e conforto a Lisa, la madre superiora. Ma anche lei era debole e bisognosa di attenzioni. E così finimmo per peccare insieme, raggiungendo orgasmi meravigliosi. Nessuna di noi ha la vocazione, ma siamo tanto felici di godere in convento.



La sveglia erotica

Mi chiamo Valery. Dopo la morte di mia madre restai sconvolta per un bel pò di tempo. Intanto mio padre scelse un'altra donna, una nuova compagna di nome Mary. Non la vedevo di buon occhio, inizialmente, ma, pian piano, dovetti ricredermi. Gradualmente, apprezzai il suo spiccato lato da troia. Ma veniamo al dunque. È un mio limite, lo ammetto: Ho difficoltà ad alzarmi presto al mattino per andare a scuola ma la mia matrigna ha un metodo infallibile per convincermi a farlo. E' una bella donna provocante e mi invoglia ad avere rapporti intimi con lei prima della colazione. Poi, più tardi, quando sono rientrata a casa, dopo le lezioni, giochiamo ancora in lingerie e con un bel dildo raggiungendo deliziosi orgasmi. Alla fine sono diventata una gran puttana, diciamola tutta! Non so come farei senza di lei, è capace di rendere le giornate decisamente appaganti.



lunedì 17 aprile 2023

Doppia tra donne

Sono Jenny, una cheerleader. Il mio desiderio era scopare contemporaneamente con due membri della squadra. Le mie compagne mi fecero notare che ciò non era consigliabile alla vigilia di una partita importante dal momento che gli uomini si deconcentrano e si spompano, dopo aver sborrato, e poi mettono meno grinta durante il gioco. In realtà si trattava di una scusa perchè volevano scoparmi loro. Dopo preliminari tra donne, a base di dildo e leccate di fica, finì in mezzo a loro, scopata in doppia penetrazione. E quei cazzi lì restano sempre duri! Le troie ci dettero dentro per tutto il pomeriggio per cui godetti fino all'inverosimile. Vatti a fidare delle amiche! 



Una checca per godere

Mi chiamo Luigi. Avevo difficoltà ad approcciare con le compagne di classe e una voglia irrefrenabile di scopare. L'unico che mi stava sempre incollato era Manolo, un ragazzo effemminato che adorava essere chiamato Manuela. Cominciai a pensare di poter sfogare con lui le mie pulsioni sessuali inappagate. E così lo invitai a casa con la scusa dello studio. Come immaginavo, alla prima occasione, lo stronzetto si spogliò. Gli feci succhiare il dildo di mia sorella e poi glielo sparai nel culo. Intanto mi segavo. Manolo, a quel punto, mi succhiò il cazzo. A pene duro, glielo infilai dritto nel culo. Nella foga, gli sfondai il sedere e lo feci urlare di piacere. Anch'io godetti intensamente e, alla fine, gli schizzai copiosamente in bocca. Mi sentì davvero rilassato, felice di aver trovato una persona con cui trovare l'appagamento intimo. Purtroppo, nell'impeto sessuale, non capì subito che mia sorella Rossana aveva spiato tutta la scena e tratto le sue prevedibili conclusioni. Pochi giorni dopo, infatti, riferì ai nostri genitori della mia presunta omosessualità. Morale della favola, mia madre, bigotta, disse che, per il mio bene, non dovevo più invitare Manolo a casa. E così ritornai alle seghe solitarie. Per fortuna, nei bagni della scuola, Manolo qualche bocchino me lo fa ancora!


I prodigiosi bocchini della vedova

Mi chiamo Giacomo. Non vi nascondo che mia madre Amanda è una porcellina e, alle volte, mi ha fatto qualche sega. Non più di quello, ovviamente, dato lo strettissimo legame di parentela che sussiste tra noi. Ma c'è una sua amica, di nome Irina, che adora sbocchinare giovani maschi. Questa donna rimase vedova e la sua voglia di cazzo crebbe notevolmente. Quando Amanda me la presentò, non restai particolarmente colpito. Poi, quando ci accomodammo tutti e tre sul divano, capì quanto fosse brava nelle arti orali. Ero scettico perché, di solito, preferisco le ragazze ma quella donna disinvolta seppe prendersi cura del mio cazzo (incluso il giro di lingua finale sulla cappella) al punto che le sborrai presto in bocca mentre Amanda, con fare rassicurante, mi massaggiava amorevolmente i testicoli durante l'eiaculazione.


Lo spasimante del mio amante

Mi chiamo Vanessa. Sono una segretaria. Intrecciai una relazione clandestina con il sig. Richard, il mio datore di lavoro, un uomo sposato. Tutto procedeva a gonfie vele, fottevamo regolarmente nel luogo di lavoro. All'improvviso, però, cominciarono ad arrivare bigliettini sospetti in ufficio con tanto di cuoricini. Pensavo che si trattasse di una donna. Solo tempo dopo scoprì che l'autore di quei messaggi era un uomo. Il tizio si presentò addirittura in ufficio senza nascondere il suo interesse per il capo. Richard rimase intrigato dalla determinazione di quell'individuo e, preso dalla libidine indotta dal desiderio di trasgredire, mi chiese cosa pensassi della situazione. Si presentò così lo scenario per un rapporto a tre. Il tizio, di nome Valerio, aveva effettivamente un bel culo. Richard pensò bene di iniziare a violarlo con due dita. Poi affondò dentro con il cazzo, mentre Valerio, inculato, mi leccava la figa. Ci scappò un trenino a candela sul divano: Richard inculava Valerio che, a sua volta, mi scopava la figa. Richard mi alzò una gamba e mi scopo' mentre succhiavo il cazzo dell'ospite. Richard mi trombo' a missionaria e intanto succhiava il cazzo di Valerio. Mi sorprese vederlo col pisello in bocca ma, evidentemente, faceva parte del gioco. Richard scopo' l'uomo a missionaria e intanto lo segava pure. Valerio, nel frattempo, mi leccava la fica. Nella tipica posizione del 69, messa sopra, succhiai il pene di Valerio ma lui, invece di dedicarsi alla passera, lecco' la cappella del Capo. Richard non riuscì più a trattenere il piacere e venne in bocca all'ospite. Gli schizzi copiosi di sperma inondarono perfino le mie tettone. Da quella volta, Valerio viene spesso a trovarci in ufficio per cui sono costretta a dividere la mazza del capo con l'altro uomo. Tuttavia, non mi dispiace affatto dal momento che facciamo delle belle godute in tre.


venerdì 14 aprile 2023

Rocambolesco triangolo amoroso

Mi chiamo Simona. Vi racconto questa vicenda controversa. Intrattenni una relazione con una ragazza lesbica di nome Nadia. Poi conobbi un uomo, di nome Marco. La storia sembrava seria, addirittura destinata al matrimonio. Ma purtroppo non era così. Nadia continuava a corteggiarmi. Un giorno si presentò nella casa dove convivevo con quell'uomo. Mentre lui non c'era, riuscì a sedurmi con un caldo bacio e un rovente ditalino. Finimmo a strusciarci le passere sul letto. Ma Marco rientrò a casa all'improvviso e ci beccò nude con lei che mi leccava la figa. Provai ad inventare scuse di ogni genere ma Marco, ovviamente, non ci credette e decretò la fine della relazione. Presa dalla disperazione, pensai che, l'unico modo per rimediare, fosse il sesso. Io e Nadia glielo leccammo insieme. Poi gli offrì la mia amica come fosse stato una sorta di addio al celibato. Marco se la chiavò di brutto a candela. Povera Nadia! Una lesbica trapanata a quel modo. Ma sono convinta che, in fin dei conti, non le dispiacque nemmeno troppo prendere quel grosso cazzone. Mettemmo il cazzo tra le nostre tette in una specie di sega spagnola doppia. Durante quella pratica, io e lei non resistemmo dal baciarci in modo passionale e a lei scappò un "Ti amo". Marco, eccitato e inviperito al tempo stesso, sborrò in bocca ad entrambe e ci mandò a quel paese. Ma, in quel frangente, ebbi la conferma di chi fosse il mio vero amore, Nadia, ovviamente. Si era sacrificata per me, lasciandosi chiavare pur essendo lesbica. L'amore si dimostra con i fatti ed ecco perchè, alla fine, scelsi lei.    


Docenti Saffiche

Mi chiamo Monica, insegno matematica. Quel giorno, a scuola, ero particolarmente nervosa per via di una precedente discussione col mio ragazzo. Espressi la mia rabbia dinanzi a Vanessa, la collega d'Inglese. Quest'ultima disse di volermi aiutare con le difficoltà di coppia. Voleva che le mostrassi come seducevo solitamente il mio fidanzato per offrire consigli. Una richiesta insolita, indubbiamente, ma non feci problemi dal momento che stavamo tra donne. Dopo aver assunto una posa provocante sulla scrivania, con tanto di tette al vento, stavo per rivestirmi ma lei me lo impedì e, in più, mi palpò le tette. Protestai ma la voglia di sesso prevalse. Vanessa non perse tempo e mi leccò la figa con disinvoltura estrema. A quel punto capì di avere davanti la troia giusta. Infoiata a mille per astinenza sessuale, le leccai la figa con foga inimmaginabile. Proseguì fino a farla venire. Strofinammo le fiche, poi fu lei a leccare me e a portarmi deliziosamente all'orgasmo. Nella mitica posizione del 69, fui solo io a leccare lei, portandola splendidamente all'amplesso per la seconda volta. Poci ci leccamo le tette a vicenda, ansiose di estendere la nostra conoscenza al di fuori dell'ambito scolastico. 


Bisex no limits

Mi chiamo Lisa. Sono fidanzata con Gustavo. Lea e Marco sono i nostri migliori amici. In realtà, io e Lea, non abbiamo mai nascosto di essere bisex e, nella fattispecie, di essere attratte l'una dall'altra. Marco e Gustavo, invece, nascosero a lungo la loro natura doppia. Poi, un giorno, a casa mia, tirarono fuori l'argomento come fosse un gioco, al punto che io e Lea credemmo che si trattasse di uno scherzo. Invece, mentre io baciavo Lea, loro due, con nostro grande stupore, fecero pressappoco lo stesso. A quel punto decidemmo di assecondarli e ne venne fuori una serata di sesso a quattro senza limiti. Marco spompinò Gustavo, mentre Lea mi leccava la figa. Poi io leccai lei, mentre Gustavo, inculato da Marco, me la leccava. Strofinai la figa con Lea mentre Marco, sul divano, accanto a noi, fotteva Gustavo con foga. I due maschietti finirono a candela, con Gustavo che si fece sbattere da Marco. Lea, nel frattempo, spompinava il mio ragazzo. Poi lei baciò me mentre segava Gustavo che continuava a prenderlo nel culo da Marco. Finalmente, arrivò il cazzo anche per noi donne. Lo presi a candela da Marco, Lia da Gustavo. Intanto io e lei ci baciavamo. I baci proseguirono, mentre ci scopavano a pecorina. Io e lei finimmo a 69, trombate dai rispettivi ragazzi. Marco sborrò sulla pancia della fidanzata mentre Gustavo eiaculò copiosamente in seguito a una sega. E così si concluse la seratina senza inibizioni.        


Lesbian Tutorial

Mi chiamo Alessia, Ale la bionda, per gli amici. Io e Marica eravamo compagne di classe. La sig.ra Marina, una docente, aveva una grande influenza su di noi. Notai che manifestava un interesse quasi morboso nei confronti delle studentesse. Durante le lezioni, in qualche modo, parlava sempre di donne. Ad un certo punto, Marina chiese a me e a Marica di vederci a casa sua per approfondimenti di argomenti scolastici. Ovviamente era solo una scusa per incontrarci. Io e Marica ci recammo presso l'abitazione della prof, ignare che quella giornata avrebbe cambiato per sempre le nostre vite. Ci mostrò in primis delle riviste per adulti piene di donne nude. Poi sottolineò l'importanza dell'amore tra femmine anche come libertà dagli uomini. In poche parole, mi convinse a giocare con Marica mentre lei si toccava e ci guidava. Pendevamo dalle sue labbra per cui non ci rifiutammo di seguire le sue disposizioni. Accarezzai il clitoride di Marica e poi la leccai fino a procurarle un orgasmo. Poi, la prof tirò fuori un dildo e suggerì a Marica di spanarmi la fica con quello. A cosce aperte sul divano, lo presi e godetti. Poi, anche la prof lo usò su di me. Successivamente, Marina pretese che leccassi nuovamente Marica ed io ubbidì senza batter ciglio. Stesa sul divano, slinguazzai a dovere Marica da sotto fino a condurla di nuovo all'amplesso. Naturalmente quello fu solo il primo dei tanti "tutorial" che Marina ci assegnò. E' grazie a lei che sono tutt'ora saffica.     



giovedì 13 aprile 2023

Effusioni infuocate tra amiche ritrovate

Mi chiamo Valentina. Ai tempi della scuola, io e Nadia eravamo state molto amiche. In realtà, in più occasioni, mi resi conto che per lei, il nostro rapporto, andava oltre la pura e semplice amicizia. Quando andavamo in bagno insieme, come spesso fanno le ragazze, lei mi osservava con particolare interesse soffermando lo sguardo nelle parti intime. Ma Nadia, probabilmente per paura di un rifiuto, non si dichiarò mai esplicitamente. Allora, sia io che lei, ci davamo da fare con i ragazzi e non era auspicabile un'intesa saffica tra di noi. Poi, dopo la scuola, ci perdemmo di vista per alcuni anni. La ritrovai per caso in un negozio e da lì nacque l'intento di rivederci. La invitai a casa mia. Nel frattempo, eravamo entrambe convolate a nozze. Ciò nonostante, un sesto senso mi suggeriva che sarebbe accaduto qualcosa fuori dall'ordinario. Non a caso mi feci trovare in lingerie e tacchi e notai che la indossava anche lei. L'alcol aiuta ad abbassare i freni inibitori. Fu proprio bevendo, al tavolo fuori al giardino, che trovò il coraggio di ammettere i sentimenti che provava per la sottoscritta e, a quanto pare, erano rimasti gli stessi anche a distanza di tempo. Seppur abbia preso cazzi per tutta la vita, mi intrigava il corteggiamento di quella donna. Le nostre labbra, intrise di rossetto, si toccarono. La voglia di svestirsi era tanta. Ma lei precisò di essere disposta ad andar via, qualora non avessi voluto proseguire quel gioco. Le dissi di restare. A quel punto le mostrai la figa sfacciatamente, spalancai le cosce. Poteva prendersela, se la desiderava così tanto. E, naturalmente, lo fece! Me la leccò con gusto ma non a lungo. Desiderava essere ricambiata e così io mi fiondai su nuovi orizzonti, sconosciuti fino ad allora. Ebbene si, le leccai la patata e non fu sgradevole. Fui così decisa da farla venire e la ripassai anche con le dita. A quel punto spalancai le gambe in modo che Nadia mi portasse all'orgasmo. Ci riuscì magnificamente a colpi suadenti di lingua. Ci rivestimmo soddisfatte degli amplessi con l'idea di rivederci di lì a breve. Intanto rincasò mio marito. Gli spiegai che Nadia era una vecchia amica e che stavamo bevendo un drink insieme. Stanco per il lavoro, si allontanò per andare sotto la doccia. Per fortuna, non si accorse che, nei pressi del tavolo, si percepiva un odore intensissimo di fica e dunque non seppe mai che avevamo appena finito di lesbicare alla grande.


Ricordi incestuosi

Il mio nome è Melissa. Ormai sono una donna felicemente sposata e guardo al mio passato come a un film. Mia madre Anna, scomparsa prematuramente, era una gran bella donna. Piaceva a tutti i miei amici di Scuola. Quello che nessuno sa, nemmeno il mio attuale marito, è che, ai tempi della Scuola, e anche alcuni anni dopo, ho vissuto un rapporto saffico incestuoso con Anna. Allora spasimavo dietro ai ragazzi ma fu lei a prospettarmi una visione differente della sessualità. Non seppi resistere al suo fascino, alla sua incredibile capacità di sedurre. E così finì per diventare la sua amante. Ci leccavamo la fica e il culo come due assatanate raggiungendo piacevolissimi orgasmi, il tutto condito da baci passionali. Solo a ripensarci mi si bagna la passera, del resto era proprio eccitante! Sbirciate anche voi tra i miei ricordi.   



Raccomandata dalla Preside vogliosa

Mi chiamo Melania. Questo racconto si riferisce al periodo della Scuola. In quegli anni ero indisciplinata, non studiavo e succhiavo i cazzi dei ragazzi nei cessi dell'Istituto. Insomma, non apparivo certamente come un esempio di ragazza seria. Inoltre, la docente di Scienze mi prese di mira. Ma forse dovrei ringraziarla perchè fu lei, quel fatidico giorno, a spedirmi dritta dalla Preside, la sig.ra Ornella Monti. Aprì la porta e, con grande sorpresa, la trovai intenta a sditalinarsi. Era così eccitata da non accorgersi della mia presenza nella stanza. Non sono propriamente lesbica, tuttavia, quella situazione mi intrigò non poco. D'istinto, pensai bene di avvicinarmi e andare io a leccargliela. Ornella non se l'aspettava e gradì non poco quelle attenzioni 'linguistiche' alla patata. Le spiegai perchè mi trovavo lì e lei mi tranquillizzò. Disse che avrebbe pensato personalmente alla prof di Scienze che peraltro si teneva. Avendo già perso due anni, ritenni opportuno l'aiuto di Ornella per non ripetere per la terza volta ma questo, ovviamente, aveva un prezzo. E così lasciai che mi leccasse la figa da dietro. Poi fui io a ricambiare per un pò, prima che lei tornasse a slinguazzarmela. Raggiungemmo entrambe un orgasmo. Dopodichè lei volle proseguire il gioco a base di baci e ditalini reciproci. Mai avrei lontanamente immaginato di finire a toccate di fica con la Preside e devo dire che fu così piacevole che entrambe godemmo una seconda volta e piuttosto intensamente. Mi esortò a farle spesso visita ed io accettai l'invito. Bhè, devo dire che quell'anno riuscì finalmente a diplomarmi senza problemi anche se, in pratica, continuai a studiare poco o nulla.       


mercoledì 12 aprile 2023

I vizi della marchesa

Mi chiamo Lorella. Quando fui assunta come domestica a casa di una signora nobile come Amanda Ferrell, intuì che non sarebbe stato facile soddisfare le sue pretese. La signora, una gran bella donna, rimasta vedova giovanissima, esigeva il massimo in casa riguardo alla pulizia e alla preparazione delle pietanze. Mi impegnavo ma percepivo che per lei non era mai abbastanza. Mi resi ben presto conto che da me desiderava anche il sesso. Inizialmente finsi di non capire, dal momento che intrattenevo una relazione con un ragazzo. Ma Amanda, la marchesa bionda, non mi toglieva gli occhi di dosso. Un giorno, mentre stavamo in cucina, mi palpò il seno. Poi, con disinvoltura, chiese di preparare la vasca da bagno. Era ovvio che il bagno voleva farlo insieme a me. Non riuscivo a dirle di no essenzialmente per due motivi: il primo perchè non intendevo deluderla, il secondo perchè una donna come lei ha fascino da vendere. In definitiva, finimmo nude nella vasca da bagno a leccarci culo e fica a vicenda, travolte dall'eccitazione profonda. Ad un certo punto, la feci anche venire ma non finì certo lì! Amanda volle proseguire il gioco sul letto. E lì, giù di 69 e di strofinate bollenti di fica. Fu stupendo, gridavamo come due ossesse in preda all'estasi. Amanda mi suggerì di interrompere la relazione con quel ragazzo ed io finì per accettare. Dopotutto, credo di essermi proprio innamorata di quella donna.   


Ringraziamento speciale

Mi chiamo Linda. Rolando è un amico di mio padre Elio. Ha sempre frequentato la mia abitazione. Notavo i suoi sguardi interessati, man mano che crescevo e diventavo più donna. Terminata la scuola, cercai lavoro ma senza successo. Ed ecco che intervenne lui prontamente adoperandosi per risolvere il problema. Propose a mio padre: "Potrei assumere tua figlia come segretaria". E così, ben presto, mi recai nel suo ufficio. Sapevo di dovermi sdebitare ma lo feci con piacere. Del resto, chi tende una mano nel momento del bisogno, merita un ricco premio. Mi mostrai subito disponibile lasciando che palpasse. Poi gli mostrai le tette senza pudore. Apprezzò la visione. Scoprì il culetto e lui lo baciò con gusto. Poi gli presi il cazzo in bocca e lo succhiai con dedizione. Leccai la cappella percependo il suo piacere profondo. Ero tutta nuda. Mi prese da dietro accarezzando il seno nel contempo. Godevo a essere chiavata come una puttana. Mi scopo' anche a missionaria. Poi, finimmo dolcemente a 69. Lo invitai a porre il pene tra le mie tette per una eccitante sega spagnola. Sborrò sul seno mentre ci baciavamo con passione. Lo ringrazio ogni giorno per questa opportunità lavorativa, in natura, ovviamente. Ma deve tenere bene a mente di non frequentare altre donne, altrimenti dirò a mio padre che ci ha provato o, peggio, di aver subito violenza. Dopotutto, sono una brava ragazza, mi piacciono le relazioni serie!


Scopata ovunque

Mi chiamo Julia. Smarrire la strada nel bosco fu la migliore esperienza che potesse accadermi, anche se con qualche patema d'animo incluso. Eh già, perché, a furia di camminare, mi ritrovai di fronte ad un bel maschione selvaggio senza scrupoli che mi consolò a suon di colpi di cazzo. Non immaginavo che fosse un gran pervertito. Gli succhiai il pisello, poi cominciammo a scopare su una panchina e, successivamente, nei pressi di un albero. Gli piaceva portarmi ovunque. Sentivo tanta porcaggine in lui e forse mi piaceva per questo. Mi castigò perfino sulla tazza del cesso e dentro una sorta di pozza enorme d'acqua. Alla fine mi trascinò dentro casa per ripassarmi a missionaria, a pecora e di lato, sul tavolo della cucina. Gli succhiai nuovamente il cazzo. Lui lo affondò ancora nella figa avanzando precisazioni sul mio ruolo di semplice oggetto per godere. Im qualche modo, uscì fuori il suo lato inquietante ma per fortuna era solo un gran maiale e non certo un serial killer. Esplose a fiume nella mia bocca. Finalmente la sua foga si placò e il cazzo divenne morbido. Prima che andassi via, pretese una 'foto ricordo' in cui, tutta nuda, urinavo indecentemente sul tavolo della cucina. Compresi che, in seguito, si sarebbe masturbato proprio su quello scatto.


Incinta infedele

Mi chiamo Richard. Non sono brutto, le ragazze mi girano intorno ma il lavoro, per il sottoscritto, viene prima di tutto. Se poi si riesce a coniugare dovere e piacere insieme, ancora meglio. Fui assunto in prova presso un importante negozio di abbigliamento di proprietà di una coppia. Lui non era quasi mai presente. In sostanza, l'esercizio lo dirigeva lei, un'affascinante donna mora matura. Quando Amanda, la titolare, restò incinta, cominciò ad apparire nervosa. Un giorno si confidò col sottoscritto e spiego' che il marito, a causa del pancione, la trascurava. La signora stava proprio in astinenza sessuale ed io ne approfittai per consolarla. Le leccai le stupende tette prima che lei me lo facesse indurire con un magnifico pompino. Quando affermò che mi avrebbe assunto a tempo indeterminato, andai ancora più in estasi. Gasato a mille, la ingroppai meravigliosamente a candela. La troiona si lasciò penetrare tutta nuda in tacchi. Su di giri, detti anche del cornuto al marito e lei si eccitò ancora di più. La stesi a terra e continuai a trombarla con foga. Poi, non pago, la inculai di brutto a pecorina. La puttana non si aspettava che avrei osato tanto ma gradi' l'asta dura nel retto. Alla fine le sborrai copiosamente sulle tettone. Che gran fottuta! Le giovani colleghe commesse invidiose hanno capito che trombo con la titolare ma non possono impedire che io prosegua imperterrito a chiavarmela in tutti i modi, salvaguardando, nel contempo, il posto di lavoro dal licenziamento.

incinta