martedì 28 febbraio 2017

Furti al supermercato

Il mio nome è Glenda e faccio la cassiera al supermercato. E' proprio lì che a volte succedono cose strane. Durante il turno di lavoro avevo notato più volte un giovane di bell'aspetto sgraffignare prodotti alimentari quali patatine, salatini, birre, etc, dagli scaffali. Dal momento che tale situazione incresciosa si ripeteva regolarmente, avvisai Travis, il capo della sorveglianza. Pensavo che fosse un amico sincero ma si rivelò in tutt'altro modo. In realtà Travis è un gran figo ma c'era sempre stato qualcosa di anomalo in lui. Tutte le colleghe ne vanno pazze ed io stessa ammetto di subire il suo fascino. Il bel sorvegliante si mostrava un pò titubante quando il cliente cleptomane di turno era un maschio di aspetto gradevole. Si trattava di sensazioni che poi però incontrarono inequivocabili conferme. Dopo l'ennesimo furtarello di Danny (si chiamava così il ladruncolo) ribadì a Travis che quel "cliente" scomodo rubacchiava senza esitazioni beni alimentari. Ma la situazione prese una strana piega. Travis non avvisò affatto la polizia e disse che se ne sarebbe occupato lui di persona. Dal momento che avevo concluso il turno alla cassa seguì i due spinta dalla curiosità. Non percorsero molti metri dato che li ritrovai a parlare nei cessi. Danny pregò Travis di chiudere un occhio e cercò di addolcirlo con avances sessuali. In realtà ci impiegò davvero poco a sedurre il mio "collega". Una mano sul pacco e un bacio appassionato rivelarono subito le tendenze reali di Travis. Guardai la scena con gli occhi sgranati attenta a non farmi sentire. Danny si fiondò sul cazzo duro di Travis e gli fece un bocchino davvero sensazionale, un chinotto coi controfiocchi che alcune donne non saprebbero nemmeno praticare così bene. Travis, arrapato più che mai, scopò il "cliente" a candela sulla tazza del w.c. Che gran porcata! Pensai. Non solo nei cessi ma pure tra uomini! La cavalcata fu davvero impetuosa e prolungata. A un tratto Travis iniziò pure a segare Danny mentre lo inculava. Come impiegata reputai Travis una vera merda riguardo alla serietà sul lavoro ma, allo stesso tempo, dovetti riconoscere, come donna amante del sesso, che quella situazione era più intrigante di un film porno. Naturalmente l'epilogo, a base di sborrate, fu sensazionale. Danny segato se ne venne gemendo come una puttanella mentre Travis gli riempiva abbondantemente il culo di sborra. Nei giorni seguenti chiesi a Travis, ignaro di esser stato spiato, di raccontarmi la verità su ciò che era accaduto con quel tizio. Il sorvegliante naturalmente cercava di eludere la domanda arrampicandosi sugli specchi. Poi un giorno, stufa del suo reiterato mentire, lo raggiunsi mentre stava alla toilette e, per constatare la sua reazione, mi spogliai praticamente nuda, fatti salvi i tacchi e le mutandine (che però lasciavano scoperto quasi tutto il culo). Naturalmente non mi saltò addosso, come prevedevo. Gli feci capire che sapevo tutto e lui mi diede della "brutta spiona". Andando via sentenziai:"Fai quel che vuoi ma sappi che non mi piace affatto essere presa per culo, tu invece con queste pratiche hai una certa dimestichezza! E ringrazia che sono fin troppo buona perchè se parlassi perderesti il posto di lavoro...".        


lunedì 27 febbraio 2017

Separazione bollente

Mi chiamo Nadia. Questa storia è un pò particolare soprattutto per la piega che prese alla fine. Ma partiamo dall'inizio. Con Gennaro trascorsi 5 begli anni di fidanzamento e 10 altrettanto entusiasmanti di matrimonio. Ma, come si sà, anche le favole possono avere una conclusione non lieta. Ormai non comunicavamo più come prima e il rapporto, dopo 15 anni, andò in crisi. Iniziai a guardarmi intorno, ed essendo ancora una bella donna, trovai effettivi riscontri. Iniziai a fare tutto ciò che il matrimonio mi aveva impedito. Vissi storie una dopo l'altra, passai da un uomo all'altro con facilità. Nessuno aveva intenzioni serie in fin dei conti, volevano soltanto fottere per poi sparire. Ed io mi crogiolai in questa situazione, anch'io avevo bisogno di leggerezza, trombate senza impegno. Ritrovai davvero l'entusiasmo mentre Gennaro si lasciava andare sempre più. Aveva capito bene che gli allori di un tempo erano tramontati, e che io ero cambiata. Quando rincasavo lo trovavo puntualmente ubriaco con alcune bottiglie vuote di birra accanto: uno spettacolo davvero deprimente! Da un lato mi dispiaceva ma, come si suol dire, quando il vaso inizia a riportare delle crepe, e si incollano i pezzi, non ritorna mai più come prima. Finito l'amore la mia indole da zoccola era venuta fuori in modo prepotente e indietro non sarei potuta tornare più... Un matrimonio allo sfascio dunque, ma sarebbe ancora continuato così, stancamente, se io non mi fossi imposta, decisa finalmente a troncare. A un certo punto gli dissi chiaramente:"Io sto vivendo da single, fotto con altri già da parecchio, ti è chiaro? Per cui dobbiamo chiuderla qui con la separazione... Mi dispiace!". Gennaro non disse una parola, lui sapeva bene cosa facevo e non accettava la fine della storia. Passò altro tempo e finalmente si convinse che la separazione era la cosa giusta da fare. Sarei andata via di lì a pochi giorni, giusto il tempo di trovare una nuova sistemazione. Intanto ritornavo ancora a dormire in quella casa (da sola in una stanza), dopo il lavoro. Gennaro cominciò a bere in compagnia del vicino (uno sfigato nullafaciente che mi aveva sempre sbavato dietro e che delle donne poteva sentire solo l'odore). Fu proprio l'ultima sera, quella prima di andar via per sempre, che conobbi un nuovo lato di Gennaro. Erano all'incirca le 20 quando infilai la chiave nella serratura per aprire la porta di casa. Mi diressi verso il salone dove loro erano soliti bere e guardare la tv. Sentendoli conversare incuriosita mi fermai nascosta ad ascoltare ciò che dicevano. Gennaro a quanto pare si era già scolato un paio di birre e disse all'altro:"Capito quella troia? Dopo 15 anni! 15 anni cazzo!". Il vicino, di nome Peppe, gli rispose:"Ma figurati, le donne... Non lo sai che sono quasi tutte zoccole?". Gennaro replicò:"Guarda, le altre non lo sò, ma la mia lo è di sicuro!". Peppe chiese:"E' molto che non scopate più?", e Gennaro rispose:"Si! saranno mesi cazzo!". E Peppe, forse per incoraggiare, affermò:"Mesi? Bhè considerati fortunato! Per me saranno anni! Anzi, sai che ti dico amico? Non me lo ricordo nemmeno più di quando ho scopato!". Gennaro, complice l'alcol, iniziò a sclerare e disse:"Anni? Ma allora sei un frocio di merda sai? Sei un ricchione, ecco cosa sei, un gran ricchione!". Peppe arrossì:"Hey calma, capisco che sei incazzato ma non mi sembra il caso di offendere così! Bhè un pò è vero però, io e la fica siamo due rette parallele, lo ammetto... non ci incrociamo mai!". Gennaro tirò fuori il cazzo, poi, quasi con aria di comando ordinò:"Dai, non è il caso di farne un dramma, almeno renditi utile oltre a scolarti la birra e succhiamelo stronzetto!". Peppe rispose:"Lo vuoi davvero?". Ma Gennaro, evidentemente eccitato, non gli diede troppo tempo di riflettere e gli spinse con decisione la testa contro l'uccello duro esclamando:"Succhiamelo!!!". Peppe, in astinenza atavica di sesso, non si fece pregare troppo e imboccò la fava con qualche leggera esitazione iniziale, superata poi brillantemente. Nascosta opportunamente dietro la porta non credetti ai miei occhi, e cioè che la disperazione (o l'astinenza sessuale, o un mix di entrambe) avrebbe reso mio marito, già ampiamente cornuto, anche gay. Più che mai intrigata dalla situazione restai lì ad osservare l'insolita scena erotica tutta al maschile. Quel Peppe sbocchinava proprio niente male al punto da far godere bene Gennarino. Il mio ex amato, ormai eccitato, non vedeva l'ora di riempire un buco, qualsiasi pertugio disponibile gli andava bene. Peppe, a pecorina, fu pronto a concedersi. Gennaro gli dedicò prima una gran leccata anale che mi lasciò senza fiato dallo stupore. Una volta lubrificato si decise a sfondare perbene il culetto del vicino. Li vidi complici di una bella cavalcata selvaggia. Gennaro fu di nuovo stallone, come lo era stato con me tante volte, ma adesso ciò non accadeva più con una donna, bensì in tutt'altro modo, ossia con un uomo. Tutto sommato fui contenta che avesse trovato una "distrazione" come cura per la depressione da eutanasia matrimoniale, se così possiamo definirla. Fottevano proprio bene quei due monelli, non c'è che dire! A dir la verità, mi si bagnò parecchio la figa, del resto non sono mica una statua! Prima che Gennaro godesse, farcendo di sborra il culo dell'altro, trovai anche il tempo di sgrillettare un pò la passera cercando di calmare i miei acuti bollori. Godettero prima loro dandomi lo spunto per proseguire fino in fondo il ditalino: che bel relax! Mi presentai nella stanza solo dopo che i due si erano rivestiti e salutai il maritino con un bacio sulla guancia. Poi, prima di andare a dormire, sussurrai a Gennaro:"Tranquillo, sopravviverai anche senza di me, sei fortunato, c'è il tuo affezionato amico a tenerti compagnia. E poi, senza donne non si muore mica, lo sai?". Gennaro, un pò frastornato sembrò ritrovare una lucidità che gli mancava da tempo e rispose serenamente:"Negli ultimi tempi ci siamo scontrati parecchio ma per una volta sono d'accordo con te, a tutto c'è rimedio...". Peppe gli fece in qualche modo eco e rivelò apertamente:"Signora, sono anni che non stò con le donne...". Sorrisi e gli risposi:"Ti credo Peppe, ti credo sulla parola...", poi mi voltai e conclusi ironicamente:"Buonanotte piccioncini. A proposito, guardate la tv, divertitevi, fate ciò che desiderate, io sono stanca del lavoro e ho il sonno assai pesante per cui non mi disturberete affatto...". Lo dissi per metterli a loro agio, naturalmente. Difatti, dopo una mezzora tornai a spiare e li osservai completamente nudi intenti a giocherellare candidamente a 69 sul divano. Gennaro con la fava in bocca non l'avevo mai lontanamente immaginato: a tal proposito devo dire che il nuovo articolo non gli dispiaceva affatto! Per loro la notte fu bella lunga e focosa, non la trascorsero certo davanti alla tv! Disponendo di un ottimo smartphone, con ampia memoria, mi tolsi anche la soddisfazione di fare la "regista" riprendendo le loro gesta in alta definizione...


venerdì 17 febbraio 2017

Effusioni proibite tra amici

Mi chiamo Gina, faccio la segretaria d'azienda. Gianni e Renato sono due colleghi di lavoro. In realtà mi sono molto simpatici per cui, già da alcuni mesi, ci incontriamo regolarmente anche al di fuori della ditta. Insieme andiamo spesso al cinema e a cena. L'anomalia, rispetto ad altri ragazzi frequentati, è che loro con me non ci hanno mai provato, nemmeno minimamente. Ma c'erano anche altre stranezze. Ad esempio, quando vedevamo avvenenti ragazze in giro, gliele facevo notare e loro spesso rispondevano in tono pacato, quasi distaccato:"Si, carina". Inoltre notai che a volte si guardavano tra loro in modo intenso. Come si suol dire, 2+2 fà 4! C'era qualcosa di particolare in quei ragazzi che però non riuscivo a mettere completamente a fuoco. Poi un giorno ci fu la svolta. La primavera e il relativo sopraggiungere del caldo ci suggerirono di passare il tempo in modo diverso. Invece di andarsi a chiudere in un cinema sarebbe stato molto meglio stare all'aria aperta. Fu così che decidemmo di trascorrere una giornata di relax in un tranquillo habitat con piscina immerso nel verde. La quota d'ingresso a persona era davvero molto vantaggiosa. All'interno il complesso era molto esteso e, considerando lo scarso numero di utenti presenti quel giorno, la privacy veniva salvaguardata abbastanza (o almeno così credevo). Ad ogni modo ci piazzammo nella zona della piscina. Immersi i piedi in acqua per trovare refrigerio mentre Gianni (quello con il costume chiaro), che inizialmente si era adagiato su un materassino gonfiabile, pensò bene di fare il bagno. Renato aspettò che l'altro uscisse, poi entrambi si spostarono alcuni metri lontano da me. Gianni si stese sull'erba a prendere il sole e Renato gli si avvicinò. Renato iniziò a spargere di olio solare la schiena dell'amico e a massaggiarla con cura. Sgranai gli occhi incuriosita dalla scena. Gianni a un certo punto si voltò pancia sopra e le carezze al corpo, nella fattispecie al petto, dell'amico continuarono. E poi accadde ciò che dette un senso a tutte le anomalie citate in precedenza. Renato tirò fuori dal costume il cazzo di Gianni e iniziò a leccarlo. Poi i due si invertirono: fu Renato a piazzare l'uccello in bocca a Gianni. A quel punto, stuzzicata dalla situazione, pensai bene di avvicinarmi ai due. Era evidente la loro omosessualità tenuta nascosta fino a quel momento. Mi intrufolai tra loro dolcemente e presi il cazzo di entrambi, prima quello di Gianni, a candela, poi quello di Renato, alla pecorina. Dopo di ciò Renato mi leccò la fica mentre si lasciava inculare da Gianni. Proseguirono a scopare all'impiedi mentre io ciucciavo il pisello di Renato. Era davvero una situazione eccitante, la fica colava di brutto e dovetti provare a calmarla con un ditalino furioso. Intanto Renato schizzò la crema calda nella mia bocca mentre Gianni gli farciva dolcemente il culo di sborra. Pensavamo di esser soli ma una coppia, seduta su una panchina poco distante da noi, assistette al bollente triangolo. Esser osservata da estranei, mentre "giocavo" in compagnia di Gianni e Renato, mi procurò un orgasmo da paura. Naturalmente con me il loro segreto è al sicuro. Intanto ci aspettano ancora tante piacevoli giornate di sesso a tre come questa.


martedì 14 febbraio 2017

Torbido triangolo allo studio fotografico

Mi chiamo Amelia, faccio la modella e, a dirla tutta sono una gran troia. Donato, il mio ragazzo, è molto geloso dal momento che lavoro principalmente con fotografi uomini. Ma Donato è geloso a prescindere e, di solito, parte sempre in quarta anche quando magari non sarebbe necessario. Ammetto la mia indole a tratti malefica, fatto stà che capitò una situazione nella quale ne approfittai, in qualche modo, per dargli una lezione. In quel periodo lavoravo con Yuri, un simpatico giovanotto. Soltanto a me, in amicizia, aveva confidato di essere gay. Donato, carico della sua gelosia, una mattina entrò a sorpresa nello studio fotografico di Yuri e mi trovò, non solo a figa scoperta, ma col fotografo che me la leccava perbene. Eh si, lui và con gli uomini, ma una leccatina ogni tanto ad un'amica ci stà, non vi pare? Ad ogni modo Donato, ignaro della verità, stava per cominciare una scenata di gelosia. Gli dissi la verità, che Yuri è gay, ma lui non ci credette e così pensai bene che meritasse una bella lezione a sfondo sessuale, naturalmente. Mi bastò fare un cenno a Yuri, il classico occhiolino per prendere Donato di sorpresa. In men che non si dica il fotografo si fiondò sul cazzo del mio compagno succhiandolo con dedizione. La reazione di Donato fu di meraviglia ma naturalmente alla fine ci stette dato che Yuri succhiava il pisello alla grande, perfino meglio di molte donne. Donato voleva dimostrarmi di essere macho e così mi prese a candela ma, emozionato dalla situazione, si rivelò incapace di fottermi. Il suo pisello, piuttosto morbido, non riusciva a stare nella fica, mentre Yuri mi leccava il clitoride. E così fui io a prendere il cazzo di Donato e a puntarlo, dopo qualche smanettata, dritto sul buco del fotografo. Inconsciamente, e anche consciamente, a Donato la trasgressione stava piacendo ed ecco allora che il suo cazzo ritornò bello dritto di colpo pronto ad entrare dove mai era stato prima, nell'anno di un uomo. Per un attimo pensai di essere stata fin troppo troia a portarli fino a quel punto ma ci godevo di brutto a vederli insieme, inoltre l'idea di dominare in qualche modo Donato mi fece bagnare la fica a morte. A quel punto nulla avrebbe potuto impedire quella affiatata fottuta al maschile e così la cavalcata proseguì inesorabile di fianco e a candela. Dopo una buona mezzora di scopata intensissima i due erano ormai vicini all'orgasmo, ma volevo di più! Incitai Donato a schizzare in bocca all'altro. Il mio ragazzo fu un pò titubante ma poi si convinse. Come spesso accade, non ce la fece proprio a dirmi di no, e concluse quella porcata nel modo più torbido possibile, ossia spruzzando a fiume in bocca a Yuri che, mentre si deliziava bevendo sborra, eiaculava a sua volta menandoselo di brutto. A quel punto mi bastò muovere pochi secondi le dita nella fica per godere a mia volta: le troiette dettero proprio spettacolo! In sostanza punì più o meno dolcemente Donato e a Yuri, già navigato del genere, feci proprio un bel regalo. Naturalmente i due in seguito ci presero sempre più gusto a giocare in questo modo. Al termine dei servizi fotografici Donato entrava puntualmente nella stanza e i due si accoppiavano regolarmente in mia compagnia. Naturalmente nessuno dei boys vuole che la notizia trapeli ed io, per ora, mantengo con piacere il segreto. Che dire... buone fottute ragazzi miei ihihi.           


lunedì 13 febbraio 2017

Il cazzo nero non solo per lei

Io sono Eddie, uno studente fuori corso. Osservate attentamente le prime 12 foto. Chi è questa zoccola? Vi sarete giustamente chiesti. Si tratta di Luciana, la mia ex. Ci conoscemmo all'Università e instaurammo una relazione che andò avanti piuttosto bene per circa 3 anni. Dopodichè lei iniziò a cambiare. Cominciò a dire di volere più spazi, che io la opprimevo. E così ci vedemmo sempre meno. Lei però mi assicurava che non c'era nessun altro nella sua vita. Intanto però se ne andava a ballare con le amiche quasi tutti i sabati. Intuendo l'avvicinarsi di problemi di corna piazzai, a sua insaputa, una spycam nella casa dove abitava. L'oggetto spione, collegato al mio pc diede subito immagini inequivocabili. La signorina, dopo la discoteca, si dava da fare eccome! A notte fonda, quasi tutti i sabati, registrai immagini come queste. Luciana si portava a casa due maschi di colore e scopavano in tre. Avevo sempre creduto che fosse una tipa abbastanza seria ma vederla così a proprio agio a far godere e schizzare non uno, ma ben due cazzi neri, mi diede una nuova dolorosa prospettiva della realtà a base di reiterate corna. Che zoccolona! Pensai. Ero proprio deluso e disperato e non sapevo proprio con chi parlarne, di certo non con lei rivelatasi, alla lunga, una troia insensibile. Cercai di distrarmi con lo studio per non pensare a Luciana e ai suoi triangoli sessuali. Fu proprio uscendo dall'Università che conobbi per caso un tipo, guardacaso di colore. Mi chiese una sigaretta ed io gliela diedi ma fui un pò scortese, gli dissi:"Accidenti! Ma allora mi perseguitate!". Lui sorrise e chiese:"Chi io? Se ti ho solo chiesto una sigaretta". Mi scusai e cercai di giustificarmi precisando:"Spiacente, ecco vedi... è successo uno spiacevole episodio e sono un pò sconvolto...". Lui fu gentile, rispose:"Se ne vuoi parlare amico...". Io accettai:"Grazie, mi farebbe piacere sfogarmi un pò ma... non qui. Non voglio che eventuali persone ascoltino fatti personali delicati". Lui chiese:"Dove allora?". Risposi:"Ti secca venire a casa mia? Vivo solo, non c'è nessuno, possiamo parlare con calma". Lui rispose:"Ok, andiamo da te allora". Una volta a casa gli offrì un drink e gli raccontai che Luciana si faceva sbattere da due tipi di colore. Lui mi guardò, poi disse:"Non pensarci, ce l'hai un porno così lo guardiamo...". Pensai che la sua fosse una buona idea per rilassarsi. Ci sdraiammo sul letto, accesi il portatile e misi su un video porno. Si trattava di una donna che si faceva sbattere da due uomini, proprio come Luciana. Commentai:"Ecco, vedi! Zoccola come la mia ragazza!". Lui suggerì:"Dai amigo, distraiti....seghiamoci". Tirammo i cazzi fuori e ci toccammo un pò, ognuno per sè. Fin qui tutto normale. A un tratto però lui allungò la mano e mi baciò con disinvoltura. Non avevo mai provato con un uomo ma la situazione mi intrigava di brutto. Eravamo soli e lui ci sapeva fare. E così anch'io allungai la mano. Segarci a vicenda e baciarci era decisamente più eccitante che farlo da soli. Andammo avanti così per un pò. Poi lui mi accarezzò la testa segno che voleva essere leccato. E così io, che ero già eccitato, chinai il capo per fargli un bocchino. Non ero del tutto convinto ma sentì il suo pene indurirsi tanto e questo mi diede la spinta a proseguire la succhiata. La sensazione di dargli piacere mi inebriava tutto. Ci baciammo ancora. Poi lui disse:"Voglio farti una bella cosa..." e a quel punto iniziò a slinguzzarmi dolcemente il buco del culo. Fu lì che andai proprio in estasi. Ci strofinammo le cappelle provando inebrianti sensazioni di piacere. Dopo di ciò fui pronto ad essere suo. Sul letto, a candela, mi adagiai dolcemente sul suo cazzo in tiro che entrò tutto dentro il mio sedere vergine. Lo ammetto sentì dolore inizialmente ma poi, pian piano, il piacere intenso di prenderlo nel culo superò anche il male e godetti a dismisura trapanato da quel palo duro. Dopo la trombata prolungata a candela, lui proseguì a sbattermi di fianco. Raggiungemmo entrambi l'orgasmo, lui mi sborrò abbondantemente sul petto ed io schizzai sul pavimento. Che goduta! In quel preciso momento compresi bene che le donne non erano il mio forte e che avrei dovuto spostare i miei interessi sessuali lontano dalla fica. Il dolore per le corna subite da Luciana si stemperò del tutto e si sciolse come neve al sole, specie dopo aver trovato un amico premuroso come quell'aitante ragazzone. Soltanto al termine della scopata mi rivelò il suo nome, disse:"Comunque Piacere, io mi chiamo John!".      

una ragazza molto troia...

sabato 11 febbraio 2017

La mia amica lesbica

Mi chiamo Daria. Con Eva eravamo amiche da qualche anno. Era molto dolce con me ma non pensai minimamente che le piacessero le donne. Lo scoprì un giorno, a casa mia, in camera da letto. Stavamo da sole e lei si fiondò sul mio capezzolo svelando così il segreto sul suo orientamento sessuale. Caddi dalle nuvole ma mi piacquero maledettamente le attenzioni femminili. Stavo godendo a meraviglia sul letto a cosce aperte mentre mi leccava accuratamente la figa quando l'idilliaca lesbicata venne interrotta dall'entrata in scena decisa di Lorenzo, il mio boyfriend. Non lo aspettavo così presto dato che aveva portato l'auto dal meccanico. Lorenzo si eccitò non poco a vedermi con un'altra, bella come me per giunta (come sono modesta ihihih!!!). Mi presentò subito il suo cazzo duro in bocca da ciucciare mentre leccavo la fica della bella Eva. Lorenzo ebbe subito un'eiaculazione piuttosto precoce nella mia bocca. Poi ripresi il suo cazzo con un bocchino e riprendemmo a fottere. Mi inculò mentre quella porcellina di Eva si dilettava a infilarmi le dita dentro la fica bagnatissima. Lorenzo proseguì a dedicarsi al mio culo e, alla fine, con la compagnia complice di Eva, mi sborrò nuovamente in bocca. Eva naturalmente più che sullo sperma si concentrò sui miei capezzoli mentre si sditalinava. E così venimmo tutti e tre e fummo tremendamente felici e contenti...    


Mia figlia salda i conti in natura

Mi chiamo Alfio. Spesso sia io che mia moglie Anna siamo fuori per motivi di lavoro. A casa di solito resta Valentina, la nostra unica avvenente figlia. Un giorno capitò che vennero a casa due operai per una riparazione che si presentò assai più onerosa del previsto. I soldi che avevamo lasciato non bastavano affatto e così accadde qualcosa di davvero bollente. Conoscendo l'indole irrequieta della Vale avevo piazzato una videocamera nascosta. Fu così che seppi ciò che aveva combinato. In pratica mia figlia saldò il conto in natura a suon di scopate frenetiche e bocchini impetuosi e quei mandrilloni le fecero anche la doppia penetrazione sborrandole copiosamente nei buchi già ampiamente penetrati. Mia moglie restò a bocca aperta a vedere la figlia così disinibita dimenarsi tra quei due uomini e dispensar loro piacere. Da come ne parla, credo che ad Anna tutto ciò sia infondo morbosamente piaciuto. Ho paura che se a casa resta lei, e quei due tipi per caso tornano a passare, per qualunque motivo, possano fottere anche mia moglie e così sarei doppiamente cornuto!  


La zia ha sempre una soluzione

Mi chiamo Mara, sono la zia di Gilberto. Mio nipote è un bel figo ma da sempre ho avuto l'impressione che avesse qualche problema con le donne. Ad ogni modo non diedi eccessiva importanza alla cosa finchè la madre, alias mia sorella Elisa, volle soffermarsi sull'argomento. Mi disse chiaramente:"Senti Mara, Gil non si accosta alle ragazze, per smuoverlo sono disposta ad usare anche i metodi forti. Tu che sei una gran fica, vuoi provare a stimolarlo un pò questo ragazzo?". Disinibita, in fin dei conti, lo sono sempre stata, ma stavolta si trattava di una buona causa, e così accettai di provare a riportare il buon Gilberto sulla retta via. Le pose erotiche che sfoderai, in tacchi e autoreggenti, avrebbero fatto rizzare pure un moribondo ma... purtroppo Gilberto, con mio grande stupore, non si eccitò affatto. Non mi andava proprio di dire alla madre che la situazione restava sempre la stessa, impantanata, senza alcuna svolta precisa e allora trovai una soluzione per definire chiaramente l'orientamento sessuale del ragazzo. Se non è zuppa è pan bagnato, pensai. Ero praticamente certa della natura omosessuale di mio nipote. Mi occorreva solo un buon partner per stuzzicarlo a dovere. Pensai subito a quel rompicoglioni del vicino, Giorgio, che quasi ogni giorno bussava alla porta nella speranza di poter fottere con la sottoscritta. Sapevo che gli uomini non gli erano del tutto indifferenti, una volta me lo aveva confidato, e così approfittai delle circostanze per fare interagire i due tra loro. Bendai mio nipote con una mascherina, in modo da non farlo agitare troppo, e gli dissi che ci sarebbe stata una bella sorpresa per lui. L'approccio fu molto sensuale e piacque molto anche a me, insesperta di giochi al maschile. Giorgio fece a mio nipote un pompino godurioso e prolungato, davvero coi fiocchi. Alla fine Gilberto, in preda al piacere bollente, schizzò in bocca al suo seduttore. Giorgio mi guardò un pò imbarazzato come per dire:"L'ho fatto per te, non sono frocio", ma ormai cosa importava più. A Gilberto era più che piaciuto e pure all'altro. Quando telefonai a mia sorella le dissi:"Elisa, il problema si è risolto...". Elisa, ignara, tirò un sospiro di sollievo e chiese:"Veramente? L'hai sbloccato? Brava!". Ma ior eplicai subito:"No no frena, non è andata proprio così: se ti dicessi che il mio vicino se l'è fatto con la bocca ti creerebbe problemi?". Elisa rimase senza parole per un minuto, poi disse:"Oddio allora è gay?" e io replicai:"No, tranquilla, gli piacciono solo gli uomini, rilassati, non morirà senza la fica... Guarda il lato positivo, prima non era nè carne e nè pesce e ora, bhè...gli piace il pesce!"      


giovedì 9 febbraio 2017

Triangolo antidepressivo

Mi chiamo Vanessa (quella vestita di nero nelle foto). Per raccontare questa storia è necessario partire dal rapporto di amicizia che lega me a Valeria (quella col vestito bianco). Io e lei ci conosciamo da circa cinque anni. Siamo colleghe di lavoro in un centro estetico dove naturalmente i clienti non sono soltanto le donne. Fu proprio lì che conobbi un ragazzo di nome Dario e lei un altro tipo di nome Riccardo. Valeria fu decisamente più fortunata col suo boyfriend, mentre la mia relazione terminò piuttosto rapidamente e in malo modo. Dario si innamorò di un'altra e mi lasciò di punto in bianco. Ma facciamo un piccolo passo indietro. In realtà io e Valeria, durante le pause al centro, dialogavamo spesso. Lei è simpatica ma ha sempre avuto un modo molto singolare di porsi nei miei confronti. Faccio alcuni esempi: tra il serio e lo scherzo diceva alcune cose imbarazzanti, del tipo:"Se rimaniamo da sole ci mettiamo insieme che dici?". Io non la prendevo sul serio e rispondevo a tono:"Ma certo tesoro". Tuttavia queste frasi diventarono immancabili e con frequenza giornaliera. Continuai a stare al gioco. Un'altra volta mi disse all'improvviso:"Te la faresti leccare la fica?", e io risposi:"Puoi giurarci! Da un bel ragazzo!". Ma lei precisò:"Da una donna no?". Questa puntualizzazione mi lasciò perplessa, arrossì e non le risposi. I giorni passavano e lei mi guardava sempre con dolcezza, una volta mi disse:"Stai tranquilla, se qualcosa andrà storto ci sarò sempre io con te" e mi accarezzò il viso sensualmente. Risposi:"Grazie, comunque anche io ti voglio bene". La vita scorreva in modo regolare, senza grosse novità, finchè ci fu la doccia gelata, la rottura con Dario, invaghito di un'altra, assai più brutta di me! D'improvviso mi rabbuiai, passai dalla felicità alla delusione arrivando rapidamente alla depressione. Cercai distrazione al lavoro per non pensare a ciò che era successo ma il pensiero tornava sempre lì a quel tipo che mi aveva mollata! Naturalmente ciò non passò inosservato agli occhi attenti di Valeria che mi diede subito qualche parola di conforto. Poi propose:"Dai vieni a casa mia dopo il lavoro, magari ti sfoghi un pò, chiacchieriamo e beviamo un drink, ti và?". In effetti non ero dell'umore giusto per stare in compagnia ma infondo Valeria era sempre stata cara con me e mi sembrò brutto rifiutare solo perchè stavo incazzata e depressa. E così cercai di tirarmi su e vestì in modo sexy, indossai un vestitino nero, le autoreggenti dello stesso colore, e i tacchi. Direte voi, ma perchè vestirsi sexy per incontrare un'amica? Bhè, non lo sò, volevo mostrarle che tanto male non stavo, che ero in tiro, pronta, forse, a sedurre qualcun altro...chissà! La sorpresa fu che trovai anche lei vestita in modo molto provocante. Indossava un vestitino bianco ed aveva pure lei i tacchi. Notai anche le sue calze, di colore più chiaro delle mie (un bel marroncino). Ci sedemmo in salotto sul divano e bevemmo un drink. Esternai la delusione per la relazione appena finita e lei disse di avere una valida soluzione a riguardo. Mi invitò ad attendere alcuni minuti in cucina e disse che poi mi avrebbe chiamata lei. Mi sembrò strano ma feci come desiderava. Dopo una decina di minuti sentì la sua voce dal salotto proferire queste parole:"Vanessa vieni!". Tornai in salotto e qui ebbi la sorpresa: C'era anche il suo ragazzo (che conoscevo solo di vista) tutto nudo col cazzo (un gran cazzo!) in tiro! Anche lei si era mezza spogliata sfoggiando il reggicalze che prima non potevo vedere. Mi disse: "Accomodati..." e non si trattava certo di un invito a cena! Eccitata dalla situazione anomala leccai e succhiai la cappella di lui mentre lei si dedicava alle palle. Riccardo non perse tempo a scoparsi Valeria a pecorina. Lei però non prendeva solo il cazzo ma si fiondò sulla mia figa leccandola perbene. Con la sua lingua tra le cosce ripensai a quello che diceva nelle pause lavorative e mi bagnai sempre più. Non mi ero mai fatta leccare da una donna nè ci avevo fantasticato su però in quel momento risultò stupendo farsi coccolare dalla sua calda lingua. Valeria leccava con grande passione, segno che aveva sempre desiderato soddisfare questa fantasia con una donna in generale e, probabilmente, con me in particolare. Poi Riccardo mi fu addosso e mi chiavò mentre lei, eccitata, si trastullava la fica facendo la spettatrice in prima fila. Fu fantastico ricevere quel cazzo duro dentro la fregna lubrificata dalla saliva di Valeria oltre che dai miei liquidi. Poi la cara amichetta mi offrì la sua passera. Esitai qualche secondo di fronte ad un "articolo" per me del tutto nuovo, ma non volevo certo deluderla. E così osai e leccai, leccai il suo clitoride. Ma Riccardo non vedeva l'ora di fottermi ancora ed entrò nuovamente dentro di me mentre lei me la leccava. Ci mise dentro anche le dita, la porcellina, a quel punto avevamo ormai superato ogni freno inibitorio. Continuò a fistarmi mentre il ragazzo mi scopava il culo senza pietà. A quel punto andai davvero in estasi, lo ammetto, e venni intensamente. A candela presi ancora il cazzo mentre leccavo i capezzoli di Valeria. Lui intanto, oltre a farsi me, leccava la figa della sua compagna che venne. Riccardo mi inculò a ritmo crescente e sborrò copiosamente nel mio culo una parte del seme, il restò finì in bocca a quella maialina di Valeria... Dopo esserci rivestiti Valeria mi invitò a restare con loro a cena; in realtà il dessert lo avevo già preso... e in ampia dose!


lunedì 6 febbraio 2017

La donna del socio paga in natura

Mi chiamo Erica. Questa storia risale ad una decina di anni fa, precisamente nel periodo in cui intrecciai una relazione con un uomo sposato di nome Walter. Quest'ultimo prometteva mari e monti ed io gli credetti dal momento che era socio, al 60%, di un'importante catena di distribuzione alimentare. In realtà l'altro 40% lo deteneva un tipo un pò scorbutico di nome Alessandro. Il primo anno le cose andarono più che bene e loro due intascarono gli ottimi utili. Tuttavia, col passare del tempo, i ricavi dell'azienda cominciarono ad essere intaccati. Il vizio inarrestabile per il gioco, da parte di Walter, portò lentamente il bilancio in rosso! Eh si, Walter non ne poteva proprio fare a meno di scommettere su tutti i giochi online possibili: dallo sport, ai casinò, puntava, e spesso perdeva, centinaia di euro al giorno. Era talmente preso dalle scommesse che non scopavamo nemmeno più. E poi un bel giorno accadde il patatrac. Colmo di debiti fin sopra i capelli, Walter si dette improvvisamente alla fuga scegliendo come meta di destinazione qualche posto sperduto del mondo, lasciando me e la sua famiglia, e non solo! Eh già perchè in tal modo, volendo usare una metafora, "inculò" alla grande (economicamente) pure il suo socio. Sapevo fin troppo bene che Alessandro si sarebbe incazzato a morte e che prima o poi avrebbe voluto spiegazioni da me. Non passarono che poche ore dalla "scomparsa" di Walter, che Alessandro mi contattò al cellulare aggredendomi in malo modo, del tipo:"Pronto Erica! Dove cazzo stà quello stronzo con cui scopi?". Era normale che fosse nervoso, dopotutto gli aveva lasciato una situazione a dir poco negativa da gestire. Alessandro aggiunse:"...va bene dai, vediamoci in ufficio tra un'ora.". Non è che sia così brava nel gestire un'azienda, giusto ogni tanto seguivo un pò quello che faceva quello smidollato di Walter, ma niente di più. Inoltre, anche se avessi voluto dare una mano sul serio, in quella situazione deficitaria sarebbe stato praticamente impossibile rimediare ed evitare il baratro. Ad ogni modo, anche per far sbollire un pò la rabbia di Alessandro, cercai da fargli da segretaria per un giorno, aiutandolo a controllare i documenti nella speranza di trovare un appiglio, un margine, seppur poco probabile di salvezza aziendale. Dopo varie revisioni dei documenti la situazione complessiva apparve peggio di quanto preventivato. Alessandro tornò ad incazzarsi, addirittura il doppio di prima ed io non sapevo proprio cosa fare per calmarlo. A un certo punto cominciò a sclerare, a sbottare verso di me, minacciò:"Lo sai di chi è la colpa di tutto questo casino eh? E' tua! Con una figa così ha perso la testa!". Io restai sorpresa e dispiaciuta al tempo stesso, poi risposi:"Mia? Ma cosa dici! Se quel pazzo se ne stava tutto il giorno a giocare, lo sai una cosa? Non scopavamo nemmeno più! E da mesi!". Alessandro tacque per un pò, poi spiegò:"Qui non è una questione da poco lo capisci? Quell'idiota ha gettato in fumo milioni cazzo!". A quel punto io risposi:"Certo, ma io che posso farci?". Allora lui si impose in modo autoritario:"Sai che c'è? Anche tu hai fatto la bella vita, finchè è durata, e ora ci finisci con me nella merda, non annegherò da solo cazzo! Però... visto che lui ha preso qualcosa di mio, io prendo qualcosa di suo... Tu eri la sua donna giusto? E allora mi prendo te!". Inizialmente travisai le sue parole pensandole e pesandole in modo assai più ottimistico di quanto non fossero in realtà e così, cadendo dalle nuvole, risposi: "Davvero? Vuoi prendermi come fidanzata e assumermi come segretaria da qualche altra parte, per caso?". Ma lui fugò subito ogni dubbio:"No! Ma quale fidanzata e segretaria dei miei coglioni! Tu i milioni non ce li hai, però sei davvero una bella donna, non ti viene in mente nulla?". Sapevo bene che avrebbe potuto picchiarmi e così pensai di dargli quello che piace alla maggior parte degli uomini, il sesso. Cominciai a spogliarmi, a mostrare le mie grazie decorate dalla provocante lingerie. Gli dissi che avrei pagato con il corpo. Lui rimase teso ma stavolta manifestò più eccitazione che incazzatura. Partì in quarta infilandomi il pollice nella vagina e la lingua nel culo. Poi, dopo che mi fui girata, proseguì ad affondare le dita in vagina, accompagnando il tutto con una leccata deliziosa di clitoride. Per me, in astinenza sessuale da parecchio a causa dei vizi ludici di Walter, quel momento rappresentò un vero e proprio risveglio dei sensi. Eccitata mi fiondai sul pene e leccai la cappella. A differenza di quello normale di Walter, Alessandro ce l'aveva enorme! Ci presi gusto, leccai e spompinai con passione la mazza dura. Come una vera puttana mi feci sfondare perbene la passera stando a candela su di lui. Il cazzo scivolava dentro a meraviglia inebriandomi di piacere. Ma Alessandro voleva di più e così puntò il suo cannone dritto verso il mio secondo canale. Sempre a candela stavo, ma stavolta prendendolo dentro al culo! Quel cazzone enorme mi faceva godere e male allo stesso tempo ma ovviamente il piacere superava di gran lunga il dolore. Continuò a sfondarmi il culo mentre stavo a cavalcioni su di lui. La chiavata, stavolta nella fregna, proseguì intensa a pecorina. A missionaria Alessandro raggiunse un orgasmo favoloso e mi strinse forte il seno quando venne. Proprio quando sentì scorrere il suo liquido caldo e abbondante nella fregna, godetti a mia volta. Seppur avvenuta in circostanze molto particolari, quella con Alessandro resta, a tutt'oggi, una delle più belle scopate della mia vita...