mercoledì 30 settembre 2020

La signora gioca con gli operai

Mi chiamo Adua. La ditta edile, per la ristrutturazione dell'appartamento dove vivo, mi aveva mandato due begli operai, Mark e Michael. Devo riconoscere che lavoravano bene e finirono in breve tempo. A quel punto gli dissi che potevano fare la doccia e mi allontanai. Quando tornai dalle parti del bagno vidi che Michael stava facendo un pompino a Mark! Sono piuttosto aperta di mentalità ma queste situazioni non mi capitano certo tutti i giorni. Inizialmente feci un pò di fatica a comprendere e ad accettare tutto ciò. La loro sfacciataggine fu tale che Michael riprese a sbocchinare Mark anche dopo che mi ero risentita e li avevo lievemente rimproverati per essersi sentiti così liberi di fare certe cose nelle case altrui. A quel punto, però, scattò in me la libidine acuta e smisi, per un pò, di essere una signora perbene. Non sarei stata lì immobile solo a guardare incapace di interagire con quei due succhiacazzi. Mi resi ben presto conto che, quel pomeriggio, sarei stata anch'io protagonista e avremmo fatto senz'altro i fuochi d'artificio, 'trenini' inclusi.

bisex gay

Lezioni di chitarra a tre

Questa sono io, Irina la moretta. Che ne dite? Niente male vero? Sono russa e vivo da due anni in Italia. E' qui che ho conosciuto Adriano, il mio ragazzo. Lui è bravo a suonare la chitarra e stà facendo lezione al suo migliore amico, Roy. Tra i due c'è un'amicizia piuttosto stretta e sapevo che, prima o poi, Adriano mi avrebbe coinvoltta in un triangolo con l'amico preferito. Quello che però non immaginavo è che, in realtà, tra i due esiste una notevole attrazione fisica. Fatto stà che un giorno, mentre Adriano faceva lezione a Roy, mi ritrovai a succhiare il cazzo dell'amico e, nel frattempo, quest'ultimo prendeva in bocca il pene di Adriano. L'eccitazione del momento stemperò un pò la mia sorpresa. Ma restai del tutto confusa quando Adriano passò oltre e scopò il culo dell'amico a candela. Non mi restò che spompinare Roy mentre si faceva trapanare dal mio ragazzo. Proseguirono a scopare a pecorina, intanto Roy mi leccava la figa. Sapevo che Adriano avrebbe permesso di tutto all'amico, perfino infilarlo nella mia vagina. Roy mi penetrò per un pò ed io venni; intanto prendeva in bocca l'uccello di Adriano. Roy continuò a succhiarlo anche dopo al mio ragazzo e piuttosto a lungo finchè i due maialini eiacularono felici. Dalla chitarra alla minchia il passo è breve! 

moretta

martedì 29 settembre 2020

Le avventure erotiche della sbirra

Salve a tutti, mi chiamo Carmen.Ho due passioni nella vita, il lavoro e il sesso e spesso queste due finiscono per unirsi. Facendo la poliziotta ne vedo di tutti colori, ho a che fare con delinquenti di ogni tipo: ladri, spacciatori, prostitute e così via. Ho un fidanzato di nome Walter che è molto curioso e, talvolta, geloso e che chiede sempre dettagli sulle mie situazioni lavorative. Fu proprio raccontandogli una mia giornata da sbirra che scoprì che Walter, in realtà, è gay. Ma andiamo per ordine. A sorpresa feci irruzione nell'abitazione di un noto spacciatore noto nell'ambiente con il soprannome di 'spizzo'. Naturalmente lui non era in casa ma trovai il figlio Eddie che se lo stava menando di brutto in salotto guardando foto porno sul cellulare. Gli misi le manette e pensai che il ragazzo mi potesse essere utile per rintracciare il padre. Quel segaiolo non aveva mai visto una donna in carne e ossa  e non fu difficile farlo sballare un pò. Mi spogliai nuda e ci scopai. Durante il sesso, cercai di convincerlo a dirmi dove stava il padre. Fece un pò di resistenza nello sputare fuori il rospo ma alla fine cedette. Proprio mentre sborrava, però, si lasciò sfuggire di avere un debole per il padre. Pensai bene di rintracciare 'spizzo', gli avrei permesso di tornare a casa senza conseguenze se avesse restituito soldi sporchi e sostanze stupefacenti. Immensa fu la gioia del figlio, per l'occasione coi capelli tagliati, nel rivedere l'amato genitore. Si vedeva che tra i due c'era più che del tenero. Li lasciai da soli mentre già iniziavano ad approcciare con un bacio dalle intuibili conseguenze. Walter, il giorno dopo, mi chiese dell'ultimo caso risolto ed io gliene parlai durante l'intimità. Il mio ragazzo, durante la scopata, dimostrò una curiosità enorme per quella storia nonchè un'eccitazione maggiore del solito. A quel punto gli proposi di conoscere quei due e Walter non si tirò certo indietro. Alcuni giorni dopo ci presentammo a casa di spizzo. Dissi che era un mio collega venuto a fare quattro chiacchiere e mi allontanai con la scusa di una chiamata di lavoro urgente. Quando ritornai, dopo una mezz'oretta, stavano già nel pieno di una bella 'insalata a tre'. Bhè, così il mio ragazzo non si lamenterà più che lo lascio troppo tempo da solo.                   

sexy



lunedì 28 settembre 2020

Giada coi clienti dell'hotel

Eccoci qua, sono sempre io, Giada la rossa, la porca dell'hotel. Siete curiosi di sapere quello che raccontai a Francesca, la mia girlfriend? Allora guardate pure quello che combinai con i due ragazzi biondini. Di solito non vanno con le donne ma credo che quella volta si siano proprio divertiti. E naturalmente ce ne saranno altre simili, dato che il pagamento arriva sempre in ritardo. Già, ma la mia figa vogliosa è sempre nettamente in anticipo!

baci


La proprietaria porca dell'hotel

Mi chiamo Giada, sono la giovane proprietaria di un piccolo hotel ereditato dai miei. Adoro il sesso, sono piuttosto monella e mi piace provare di continuo nuove esperienze. In hotel ne vedo di tutti i colori ma c'è una situazione che ricordo con particolare piacere. Due operai biondi, dall'aria un pò effemminata, mi chiesero una stanza per lungo periodo a prezzo modico. Di solito mi attengo alle tariffe pecise ma gli feci un trattamento di favore. Per i primi mesi furono puntuali nel pagamento ma poi cominciarono i ritardi. Li sollecitavo ma sforavano sempre, e il ritardo arrivò quasi ad un mese. Stufa della situazione andai in camera loro per fargli una ramanzina ma dissero che non sapevano come fare dato che il datore di lavoro li pagava in ritardo. A quel punto mi vestì sexy e, dopo qualche giorno, tornai nella camera dove alloggiavano. Pretesi un pagamento in natura ma, come avevo intuito fin dall'inizio, erano entrambi gay e lo affermarono esplicitamente. La situazione mi intrigò. Dopotutto non l'avevo mai fatto con due gay. Gli offrì una scelta: avrebbero potuto restare nella struttura se mi avessero fatto entrare nei loro rapporti di coppia. All'inizio erano scettici ma, pian piano, il triangolo prese vita e i ragazzi riuscirono perfino a darmi entrambi il cazzo, sia in bocca che nella fica. Gasata dalla situazione, andai a raccontarla a Francesca, la mia amante bionda, che volle ascoltare tutto nei minimi dettagli. L'accontentai mentre facevamo sesso...

bella

Pedicure approfondito

Sono una bella ragazza mora di nome Laura. Faccio parte di una grossa struttura e mi occupo di pedicure sia estetico che curativo. In questo lavoro sono a contatto con tante persone, conosco clienti di ogni genere e logicamente non mancano le avances sessuali soprattutto da parte degli uomini. Oggi avere un lavoro è fondamentale, anche per crearsi un avvenire per cui ero sempre stata una pedicurista seria, pur ascoltando le confidenze dei clienti. Tutto però cambiò dopo che conobbi una persona di sesso femminile, tale Teresa Miller. La signora Miller è una donna viziata con i soldi, questo lo avevo capito fin da subito. Ma non potevo certo immaginare che rientrassi nel suo personale immaginario erotico a sfondo saffico. Col tempo le persone si conoscono meglio e si scoprono più cose. Il matrimonio di Teresa ormai non funzionava più e aveva posato gli occhi sù di me. In quel periodo frequentavo un ragazzo ma non ne ero tanto presa. Tuttavia non avevo mai ipotizzato di fare sesso con una donna. Un giorno Teresa, alla fine del pedicure, andò subito al dunque: voleva sesso con me ed era disposta a pagare. Al principio trovai la proposta assurda, provai a dire di no. Ma lei mi ricordò di essere molto amica della direttrice del centro e che sarebbe bastata una parola negativa perchè io perdessi il posto. Avrei perso molto, la cosa mi spaventò e quindi inizialmente ci stetti soprattutto per paura. In seguito mi resi conto che la situazione non mi dispiaceva affatto. Teressa allargò le gambe ed io le leccai un pò la figa, la prima della mia vita. Poi lei mi fece mettere tipo a pecorina e si mise dietro. Mi accarezzò il culo, la fica, mi fece complimenti su quanto fossi bella. Devo ammettere che restai lusingata da quelle attenzioni e cominciai decisamente a sciogliermi. Il fuoco cominciò a prendere il mio corpo, Laura la ragazza tranquilla ormai non esisteva più. D'altra parte Teresa è una fantasiosa... Le leccai la fica in posizione davvero acrobatica sfruttando la sedia del pedicure. Stavo sotto e lei a cavalcioni sù di me. Le palpai anche le tette e poi finimmo in un 69 avvolgente. La leccai in tutti i modi e in svariate posizioni portandola almeno tre volte all'orgasmo. Io ne raggiunsi uno solo sditalinandomi mentre facevo godere lei. Ero ancora bella carica e così 'incrociammo' le passere. Lei aveva già goduto abbastanza e mi assecondò. Mi muovevo come una matta frugandole freneticamente la fica con la mia. La strofinai come un'assatanata perchè avevo voglia di esplodere. Venni intensamente raggiungendo il secondo orgasmo e feci sbrodolare anche lei, per la quarta volta. Poi ci abbracciammo come due calde amanti. Dopo quella volta Teresa cambiò gli appuntamenti da mensili a settimanali e non veniva solo per i piedi. Dopo il pedicure passavo direttamente a leccarle la figa e facevamo sesso regolarmente. Naturalmente, prima di andare via, allungava sempre un bel mazzetto di banconote.

fighe lesbo

venerdì 25 settembre 2020

Visita a sorpresa al fidanzato

Ero fidanzata con Gino da due anni e non avevamo avuto mai particolari problemi di coppia. A un certo punto però lui andò a studiare in un altro paese, l'Inghilterra. Ci sentivamo soltanto telefonicamente. Mi raccontò che stava dando esami regolarmente e che aveva un compagno di stanza simpatico. Le sue descrizioni apparivano piuttosto vaghe e non sembrava dimostrare la mia mancanza. Questa situazione alimentò in me dei dubbi, ero convinta che avesse qualche altra donna per le mani. Per scoprirlo c'era un unico modo, andare a fargli visita di sorpresa. In genere, quando si arriva da qualcuno senza preavviso, si può realmente capire le cose come stanno. Mi dissi: Emma fatti coraggio e prenota un biglietto aereo! E così feci. Arrivai a Londra di mattina presto ma mi recai a destinazione solo nel primo pomeriggio. Avevo bisogno di fare una doccia e darmi una sistemata prima. Quando bussai alla porta dell'appartamento dove alloggiava Gino, lo trovai in compagnia dell'amico, Kevin. Dopo aver preso il caffè, Gino mi fece chiaramente intendere che avremmo potuto scopare in tre. Non mi dispiaceva per niente, data la lunga astinenza, e soprattutto mi ero tranquillizzata sul fatto che lui avesse un'altra. Ma quella serenità durò ben poco. Kevin, frugandoun pò la figa con le dita, baciò in bocca Gino. Per alcuni secondi restai sconvolta. E subito pensai... chissà da quanto và avanti questa storia! Probabilmente un annetto. Mi sarei aspettata una scopata con due maschi etero ma, da cornuta consapevole, assecondai il gioco. Kevin mi dette l'uccello in bocca mentre Gino leccava la fica. Poi Kevin si mise a ciucciare il cazzo di Gino. Intanto io facevo domande e mi resi ancor più conto che entrambi stavano piuttosto sull'altra sponda. Quando Gino se lo fece mettere nel culo dall'amico capì che era lui il passivo. Mi limitai a succhiare la minchia del mio ragazzo mentre si faceva sbattere dal suo amico maialetto. Intanto loro si baciarono anche. Dato che buttavo frecciatine a un certo punto Kevin mi rispose anche male ma non me la presi più di tanto. Mi sedetti a cavalcioni su Gino nella speranza di ricevere il suo cazzo ma fu tutto inutile. Ormai Gino non rizzava più granchè con la fica e il suo tarello finì dritto in bocca a Kevin che si dedicò a sbocchinarlo. Credetti di non venire scopata quel giorno ma, alla fine, fu proprio Kevin a farsi perdonare castigandomi nella fregna a pecorina. Finalmente un pò di cazzo! Pensai. Ma proprio mentre Kevin mi trombava, comparve sulla scena un terzo ragazzo (in seguito scoprì che si chiamava Tommy). Questo tipo si segava e incitava Kevin a scoparmi. Alla fine Kevin godette, mi schizzò addosso e ricevette, a sua volta, la spruzzata degli altri due. Convinta di mollare Gino, pretesi tuttavia spiegazioni dettagliate prima di andare via da Londra e le ebbi. Tommy era un segaiolo, aveva scoperto che Kevin e Gino se la intendevano e li spiava per masturbarsi. I due alla fine se ne erano accorti e lo avevano coinvolto in un triangolo bollente tra soli maschi. Tutto sommato non mi andò poi così male: tra tre studenti rotti in culo, un pò di cazzo lo presi anch'io!              

troietta

mercoledì 23 settembre 2020

La calda figa di mia figlia

Mi chiamo Alessia. Lavoro come insegnante d'inglese alle superiori. Sono una signora piuttosto calda e, nella vita, ho sempre messo come priorità il sesso rispetto al resto. Il matrimonio con Aldo non fu un granchè, non andavamo d'accordo, ci separammo dopo appena 2 anni. L'unico elemento positivo di quell'unione è stata senz'altro la nascita della mia unica figlia Vanessa. Da donna single mi sono data da fare, ho preso un bel pò di cazzi, sia da sconosciuti che da colleghi di scuola. Non ho disdegnato nemmeno qualche lesbicata con qualche amica mia coetanea. Intanto Vanessa cresceva e diventava sempre più carina agli occhi di tutti compreso il mio nuovo compagno, Filippo. All'inizio sembrava un tipo tranquillo ma poi le sue attenzioni verso Vanessa divennero sempre più insistenti finchè un giorno lo beccai mentre stava quasi per farsela. Lo rimproverai e lo stuzzicai per scopare con me ma, mentre lo facevamo, aveva gli occhi chiusi e mi accorsi che pensava a Vanessa. Se non fossi intervenuta prima o poi Filippo avrebbe trovato il modo di scopare mia figlia. Fu proprio Vanessa ad offrirmi lo spunto. Venne da me per chiarire ciò che era successo poco prima. Disse di sentirsi sola e che Filippo, in qualche modo, le dava attenzioni. A quel punto pensai che potevo prendere due piccioni con una fava. Screditai Filippo, classificandolo ai suoi occhi come un pervertito e, contemporaneamente, le assicurai che sarei stata più presente nella sua vita. Fu così che la baciai, le toccai il seno e le sgrilletai la fichetta deliziosa. Vanessa non era abituata alle donne, le feci prendere confidenza facendomi accarezzare la fica. Vanessa si sciolse e, poco dopo, si mise anche a leccarmela. Naturalmente questo siparietto sexy non poteva sfuggire a quel guardone di Filippo che osservava la scena a distanza. Gli feci cenno di avvicinarsi. Gli avrei concesso solo di accarezzare il culo di Vanessa, niente di più. Lo fece e si toccò mentre io slinguazzavo la passera della mia dolce figliola. Lo feci così a lungo ed intensamente che, a un certo punto, Vanessa venne splendidamente nella mia bocca. Poi fu il suo turno di darmi piacere e ci riuscì davvero bene: stava stesa, io a cavalcioni sù di lei, e mi leccava da sotto. Venni anch'io splendidamente. Pensavo che fosse finita lì ma d'improvviso mi arrivò in faccia un gran fiotto di sborra. Quel porco di Filippo non aveva resistito nel guardare la lesbicata e la sua sega si era conclusa con una schizzata sul mio viso. Ci dette ovviamente delle troie. Replicammo insultandolo entrambe. A quel punto fui sicura di avere Vanessa totalmente dalla mia parte. Di tutte le persone con cui ho avuto rapporti intimi, Vanessa, bella giovane e fresca, è sicuramente la migliore amante che si possa desiderare. E Filippo? Bhè, a lui è consentito solo segarsi e venirci addosso alla fine delle nostre amorevoli e prolungate lesbicate.  

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La signora esperta

Mi chiamo Katy. Ho compiuto da poco 18 anni e sono una studentessa. Con i ragazzi ho poche esperienze e non ho mai trovato qualcuno che mi prendesse in particolar modo. Sono stata fidanzata tre volte ed è sempre finita per reciproche incomprensioni. D'altra parte devo ammettere di essere intrigata da alcune mie compagne di classe, una in particolar modo che è davvero molto carina, Fabiana. Il problema è che non voglio espormi più di tanto dal momento che lei ha il ragazzo e potrebbe non essere interessata a situazioni 'diverse'. Nel frattempo però sto vivendo un'esperienza piuttosto intensa con una persona molto più grande di me. E' cominciato tutto per puro caso. Dopo la scuola, per guadagnare qualche soldino, mi recavo a casa di una signora anziana per sbrigarle le faccende domestiche. Teresa Dean, questo è il suo nome, è una donna sola dato che ha perso già da alcuni anni il marito e i suoi figli lavorano all'estero. Teresa è molto generosa, i suoi 500 euro mensili mi fanno davvero comodo. All'inizio non parlavamo molto ma poi, col tempo, cominciammo a dialogare. Devo riconoscere che non mi è mai pesato andare da lei. E soprattutto, non avrei mai pensato che, un giorno, il nostro rapporto sarebbe totalmente cambiato. Avevo appena finito di lavare il pavimento quando lei cominciò a ringraziarmi per l'aiuto che le offrivo e ad elogiarmi come persona. Il discorso si fece più intimo, cominciò a parlare di sesso, delle molteplici esperienze che aveva avuto nella vita, delle innumerevoli corna propinate al marito. Queste confidenze libidinose mi colpirono ancor di più quando ammise di avere interesse anche per le femmine. Le dissi che stava esagerando ma lei, per pronta risposta, mi stese sul letto e mi invoglio ad uno stuzzicante gioco di lingue che si trasformò presto in un bacio vero e proprio decisamente prolungato. Va bene l''interesse per le ragazze ma come potevo limonare con una donna che ha almeno il triplo dei miei anni? Che dire, Teresa ci sapeva fare: mi teneva le mani sul seno dicendo di volermi far venire. Mi rilassai e lasciai che mi leccasse i capezzoli. Intanto mi faceva domande, chiese se mi piacesse qualcuna in quel periodo ed io le raccontai di Fabiana e mi eccitai sempre più. Quasi senza accorgermene mi ritrovai nuda a pecorina con lei che mi slinguazzava da dietro con maestria. L'orgasmo arrivò intenso e copioso nella sua bocca. Sarà pur vero che non è giovane e non è neppure Fabiana, ma intanto è una grandissima puttana! Dopo quella volta, terminate le pulizie, non ritorno mai subito a casa perchè prima lei mi dà una bella leccatina...      

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lunedì 21 settembre 2020

Il desiderio diventa realtà

Era trascorso qualche mese e James non pensava proprio di avere un incontro reale con una persona del suo stesso sesso. Quando arrivò un nuovo ricco cliente, Jones, ero preparata a scoparci io. Mi ero vestita di tutto punto con tanto di tacchi, calze, reggicalze e poi scollatura generosa. In realtà fu tutto inutile perchè Jones, appena arrivato, baciò James ponendogli per giunta una mano tra le gambe proprio sul pacco. La situazione che James aveva sempre sognato si stava per realizzare e non con un 70enne ma con un uomo molto più giovane stavolta. Jones lo tirò fuori, poi tirò fuori dal pantalone anche quello di James e lo avvicinò al suo finchè i sessi giunsero al contatto in modo che le cappelle si frugassero piacevolmente un pò tra loro. James mi chiese di cercare i documenti del contratto mentre si faceva sbocchinare alla grande dal cliente. Anche James ebbe la sua occasione di prendere finalmente l'uccello in bocca. Dopo tanta teoria ci voleva un pò di pratica. Presi dalla foga quei due erano ancora mezzi vestiti. Suggerì io loro di spogliarsi del tutto per stare più comodi. Gli feci intendere che sarei stata complice infatti chiusi anche la porta a chiave in modo che nessuno li potesse disturbare mentre facevano sesso. Finirono sul tavolo avvinghiati in un bollente 69 a succhiarsi il cazzo a vicenda con James sotto e l'altro sopra. James impalò il cliente a candela, poi se lo fece anche a pecorina. Quella scopata sembrava interminabile, parevano entrambi in calore. Mi spogliai per testare qualche eventuale reazione almeno da parte di James dato che l'altro era totalmente avulso alle donne. Non vi fu alcun riscontro, il capo era troppo preso dallo sfondare il culo a Jones che, a furia di prenderlo nel sedere, venne aiutandosi con una sega. Poi fu il capo ad imbiancare di sborra il petto peloso del cliente. Oltre a tappargli il buco del culo, James potette chiudere con Jones anche il contratto. Dopo quella trombata il cliente firmò di corsa. Fui contenta per il capo. Intanto inaspettatamente ricevetti una telefonata da Laura che mi disse: "Sai Eleonora, il mio Robert non riesce proprio a dimenticare James...". Ci pensai un attimo e risposi: "Sai Laura, la situazione si è evoluta. James può essere molto più disponibile dell'ultima volta con il sig. Robert...". Laura rispose: "Davvero? Che bella notizia! Ci vediamo presto allora". A James non dissi nulla, gli feci una sorpresa. Il capo non credette ai suoi occhi nel rivedere quell'uomo che, in qualche modo, lo aveva iniziato al genere. Stavolta Robert lavorò il mio datore di lavoro direttamente di bocca. Intanto io leccai la fica a quella troia di Laura. Non sono tanto portata per le donne ma quella puttanella non era male dopotutto. James si stese, io e Laura adagiammo a candela Robert sul cazzo duro del capo che lo impalò. Io e Laura leccavamo il petto dell'anziano ed io gli accarezzai il piccolo cazzo un pò moscio. Ad un tratto sentì la mano bagnata del seme di Robert mentre James gli farciva sapietemente il culo di sborra. I due si baciarono soddisfatti delle venute. Laura mi disse: "Hai visto Eleonora? il primo amore non si scorda mai!". Le risposi: "Hai ragione, il tuo Robert ha fatto colpo". Poi tolsi le mutande e la incitai a leccarmi perbene la fregna così mi sarei rilassata anch'io finalmente...

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Quando il mio capo si accorse di volere altro

Il mio nome è Eleonora. E' molto difficile definire esattamente il rapporto che c'è tra me e James. Ma chi è James? Bhè lui è il mio datore di lavoro, il capo dell'azienda nella quale ho l'incarico di segretaria. James è un bell'uomo, un tipo sexy che piace alle donne e, perchè no, anche agli uomini. Il mio capo è sposato ma ha sempre riempito di corna la moglie. Io e lui siamo stati amanti per alcuni anni ma nel frattempo lui frequentava anche altre donne. Mi è sempre piaciuto ma non sono mai stata gelosa più di tanto perchè sapevo già che non sarei stata l'unica, forse la più complice, ma non l'unica. Fin qui nulla di strano, tutto sommato: un uomo bello, affascinante, di successo con tante donne. Eh si, perchè di donne se n'è scopate proprio parecchie. Sposate, fidanzate, single, giovani, mature, alla fine se le trombava tutte, prima o poi. Il sesso non lo viveva solo fuori l'ambito lavorativo ma anche dentro. Con i clienti importanti ero io però che 'mi prestavo per la causa' per addolcirli e indurli a firmare i contratti. Si, avete capito bene, scopavo con i clienti e loro si ammorbidivano. James di solito si limitava a guardare. Ma a volte partecipava anche. Ciò accadeva quando si presentava una coppia, tipo il cliente con la moglie oppure due colleghi di una società. Quando eravamo in quattro lui si scopava la donna ed io lo facevo con l'uomo. Poi una volta accadde un episodio che probabilmente cambiò James per sempre. Un cliente facoltoso, un pò in là con l'età, di nome Robert, si presentò accompagnato da una donna molto più giovane di lui di nome Laura. Quell'uomo aveva 70 anni. Non pretese di scopare con me ma soltanto di guardare James che trombava la sua compagna. Io e Robert osservavamo la scena un pò a distanza. James stava castigando Laura a missionaria. Intanto Robert mi parlava all'orecchio. Mi disse: "Però! Bel tipo il signor James, è il tuo ragazzo?". Sorrisi e risposi: "Ehm, non proprio, sono la sua segretaria..." ma compresi bene che a Robert piacevano gli uomini e che Laura preferiva guardarla scopata più che scoparla lui. Il contratto con Robert valeva diversi milioni e di sicuro James non avrebbe fatto nulla perchè saltasse. Intanto il mio capo continuava a castigare quella donna, stavolta a pecorina. Con mia sorpresa Robert si avvicinò ai due. Con disinvoltura sfilò il cazzo di James dalla fica della donna poi, con voce intrigante, gli disse: "Dai che ti piace anche così...". E, come se nulla fosse, massaggiò le palle di James prima di iniziare a segarlo lentamente e con dolcezza. Un pò contrariata cercai di avvicinarmi a loro due ma Laura mi trattenne per un braccio spiegando: "Dai lasciali fare, magari piace anche al tuo capo". Incrociai lo sguardo di James che chiuse quasi gli occhi abbandonandosi al piacere, ormai in balia totale dell'altro. Quella troia di Laura mi baciò sul collo, poi fece l'occhiolino e disse compiaciuta: "Hai visto che bravo il mio Robert?". James iniziò ad ejaculare copiosamente. Quel porco dell'anziano ne approfittò per coinvolgerlo in un torbido lingua a lingua. Sembrava incredibile come quel signore di una certa età (ma dalle mani esperte) avesse fatto godere James probabilmente molto più di Laura. Firmato il contratto quei due se ne andarono e il mio capo non volle parlare di ciò che era accaduto. Fu quella la prima volta in cui cominciai a sospettare che a James piacessero gli uomini. Ma passò del tempo e quasi accantonai quell'episodio finchè lui mi dette lo spunto per ricordarlo ancora. Lo avevo invitato da me, come al solito, per fare sesso ed ero vestita in modo provocante: tacchi, calze, reggicalze, tutto ciò che solitamente 'attiva' gli ormoni maschili. Ma James sembrava spento, iniziò a parlare della sua vita, del fatto che non stava bene con la moglie, che aveva esagerato con le donne, che era stressato per il lavoro. In quel momento mi tornò a mente l'episodio del signore anziano. Visto che lui non voleva parlarne tirai io in ballo l'argomento suggerendogli che forse sarebbe stato meglio provare un'esperienza tra maschi. Probabilmente con le donne aveva perso stimoli e una situazione del genere lo avrebbe di sicuro appagato di più. Ma James all'inizio aveva vergogna, disse che non avrebbe saputo cosa fare con un uomo. Gli ricordai di Robert ma lui disse che c'era stato solo per affari. Lo pungolai finchè iniziò a cedere, a sbottonarsi, come si suol dire. Sosteneva che era solo una fantasia senza possibilità di applicazione pratica. Gli suggerì che poteva succedere con qualche 'cliente particolare' non attratto dalle donne. Ormai eravamo in confidenza, gli chiesi cosa avrebbe fatto con un uomo e lui si lasciò andare a raccontare i dettagli mentre se lo menava con foga. Naturalmente sborrò in men che non si dica. Capiti i suoi nuovi gusti non avrei dovuto dargli corda ma siccome sono piuttosto presa da lui avrei fatto di tutto per tenerlo vicino. E così gli proposi di vedere insieme foto e filmetti gay. Lui accettò con entusiasmo naturalmente. Ci stendevamo sul letto vicini e commentavamo insieme come amici. Lui si toccava, spesso gli piaceva farsi da solo, qualche volta lo toccavo io ed altre ci mettevo anche la bocca approfittando di scene molto piccanti che glielo rizzavano particolarmente. Io intanto mi penetravo col dildo per godera a mia volta, dopo aver visto quella marea di cazzi in azione. Gli piaceva la mia compagnia ma non voleva venire nella fica, gli piaceva pensarsi sessualmente con i maschi. Questo giochino andò avanti per un bel pò, nessuno sapeva, solo io la fidata segretaria. Non vi nascondo che a un certo punto presi l'abitudine di infilargli le dita ed oggetti vari nel culo e lui naturalmente godeva come un pazzo. Diciamo che era divertente ma gli mancava farlo con una persona. Un'occasione incredibile capitò pochi mesi dopo, con un cliente, leggete.  Active Search Results

sesso

sabato 19 settembre 2020

La vicina piccante

Il mio nome è Rocco. Abito al primo piano di un edificio fuori città insieme a mia madre Sonia. L’inquilina del secondo piano si chiama Teresa ed è una ragazza piuttosto attraente. Di solito la spiavo da dietro mentre saliva le scale. Osservando quel bel panorama mi segavo freneticamente sborrando piacevolmente. Spesso la sera la sentivo litigare animatamente con un uomo, presumibilmente l'amante. Dai loro discorsi mi resi conto infatti che lui era sposato e che non voleva lasciare la moglie, un classico. Un giorno bussai alla porta della donna facendole notare che quei litigi avvenivano a tarda ora e disturbavano il mio sonno. Teresa cercò di liquidarmi alla svelta sostenendo che potevo rivolgermi al condominio per eventuali rimostranze e che lei stava per uscire. Ero abbastanza eccitato e così azzardai un approccio: allungai la mano sotto la sua gonna e le misi le dita tra le cosce. Con la gonna alzata vidi ancora meglio le autoreggenti che indossava e mi gasai ancor più. Naturalmente lei protestò ma mi bastò poco per castigarla infilandole il cazzo duro nella fica da dietro. Gradiva l’asta la troiona e, poco dopo, da brava bocchinara, si inginocchiò per succhiarlo. Non potevo certo lamentarmi, mi stava proprio facendo divertire. Le leccai perbene la figa e continuai a scoparla. Ma ad un tratto mi venne la curiosità di sapere di più sull’uomo che frequentava. Chiesi se le fosse piaciuto essere guardata da lui mentre scopava con me. Non si arrabbiò, anzi, stette al gioco. Disse che sarebbe stato intrigante mostrargli come la scopava un altro. Poi, Per tutta risposta, chiese se anche a me fosse piaciuta una situazione del genere. Naturalmente risposi di si. Sembrava una semplice fantasia erotica durante una scopata ma divenne ben presto realtà dal momento che il suo tipo, di nome Marcello, comparve all’improvviso inaspettatamente nella stanza. Me lo disse lei dato che io stavo in una posizione in cui non riuscivo a vederlo. Tuttavia la presenza di un’altra persona nella stanza ebbe l’effetto di eccitarmi ancor più e lei naturalmente se ne accorse. Ormai senza pudore le chiesi cosa stesse facendo. Mi rispose che si era seduto e, dopo aver sbollito un pò l'incazzatura per le corna vissute in diretta, aveva tirato fuori l'uccello e si stava masturbando 'aiutandosi' con un dildo iantato nel culo. Mi eccitai all'inverosimile da ciò che mi descriveva lei. Cambiando posizione riuscì finalmente a vederlo. Devo riconoscere che era carino ed aveva anche un gran bel cazzo. Osservai attentamente mentre schizzava a fiume ed andai in estasi. Teresa aveva capito bene che lui mi piaceva. Ero anche io sul punto di godere e schizzai a fiume lo sperma in faccia e in bocca a lei. Teresa, ancora intrisa di sborra, sorrise e disse che me lo avrebbe presentato volentieri. Mi sembrò di vivere un sogno. Mi era piaciuto molto scopare lei ma non riuscivo a credere che lui mi intrigasse anche di più. Sinceramente non avevo mai pensato molto agli uomini dal punto di vista sessuale, prima di quel giorno. E ciò che mi stupiva ancor di più era la complicità di Teresa che sembrava quasi godere a 'spingerci' l’uno tra le braccia dell’altro. In realtà mi resi conto che a lei non interessava veramente nessuno dei due e dunque non ci sarebbero stati problemi se avessimo scopato tra maschietti. Nel frattempo Marcello aveva gradito i miei apprezzamenti. Teresa si rivestì e, prima di uscire, disse che potevamo stare da lei quel giorno. Quella gentilezza fu provvidenziale dato che non avevo casa libera in quel momento. Marcello aveva il cazzo di fuori e voleva un pompino. Aspettai che Teresa uscisse per avvicinarmi finalmente a lui. Limonammo con passione, poi gli succhiai il cazzo. Marcello gemeva. Eccitato glielo misi nel culo. Lo stantuffai a pecorina e gli sborrai beatamente nel culo. Poi lui mi prese per i fianchi e lasciai che mi spingesse dentro il randello. Mi chiedeva se mi era piaciuta Teresa mentre affondava con forza l'uccello tra le mie chiappe vergini. Naturalmente risposi di si. Mi teneva per i fianchi infilando del tutto il suo tarello duro dentro il mio culo. Ad un tratto lo sentì venire e fui riempito dallo sperma bollente. Sfiniti dagli orgasmi ci stendemmo sul letto addormentandoci amorevolmente l'uno tra le braccia dell'altro. Al risveglio ci ritrovammo davanti Teresa che, con aria sarcastica, disse: “Ancora nel mio letto troiette? Scommetto che ci avete dato dentro”. Proprio in quel frangente bussò alla porta mia madre che mi cercava. Teresa andò ad aprire. Naturalmente Sonia voleva mie notizie. Teresa le rispose che ero andato al cinema con un suo amico. Mia madre chiese: "Sono andati a vedere un bel film?", Teresa le rispose: "Oh si quei due insieme sono già di per sè un vero spettacolo... non immagina quanto!". Mia madre restò confusa e rispose soltanto: "Comunque gli dica che sono passata, grazie" e se ne andò. Teresa tornò da noi spiegando: "Tranquilli è andata via. E adesso fatemi divertire un pò... prima sono dovuta uscire, adesso voglio proprio vedere cosa combinate puttanelle" invitandoci a fare sesso davanti a lei che così avrebbe avuto modo di guardare. In effetti, dopo il riposino, la voglia era tornata e così inziai a baciare in bocca lui ed avemmo rapporti completi davanti a lei che ne approfittò per masturbarsi. Ma una come Teresa è difficile da tenere a freno a lungo infatti dopo un pò si trovò uno stallone di tutto rispetto pronto a soddisfarla pienamente. 

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mercoledì 16 settembre 2020

Sistemando le cose a modo mio

Ubaldo era ancora sconvolto per aver trovato in camera da letto, al rientro anticipato dal lavoro, moglie, figlia e amica della figlia nude sul letto. Dovevo trovare un modo per rigirare la situazione a mio favore convincendolo di ciò che mi faceva più comodo. C'è una cosa che 'distrae' gli uomini in modo particolare, i lavoretti di bocca, e mio marito non fà eccezione. Indossai tacchi, autoreggenti e intimo rosso e mi avviai per raggiungerlo al piano superiore. Lo trovai tra le scale. Mi inginocchiai subito per spompinarlo. Quella visione lo aveva confuso ma anche eccitato, in effetti era già in tiro. Mi bastò agitarlo un pò tra le mani con la complicità della lingua per renderlo rapidamente durissimo. Mi chiese spiegazioni. Presi tempo nel rispondere. Proseguì il pompino in modo che fosse eccitato al massimo prima di raccontargli una versione della verità. Quando apprese che la figlia era lesbica sembrò stravolto. Non è così aperto mentalmente e teme il giudizio degli altri, degli amici in particolare. Resosi conto che Vanessa era la compagna di Ilenia mi pregò di allontanare la prima dalla casa. Non aspettavo altro così avrei avuto mia figlia tutta per me. Lo rassicurai che avrei provveduto, intanto mi chiese io cosa ci facessi lì in mezzo. Sbocchinavo e rispondevo a tratti. Gli risposi che stavo illustrando alle ragazze che tra donne non va bene, che ci vuole necessariamente l'uomo. A quel punto Ubaldo si rilassò del tutto e sborrò copiosamente nella mia bocca. Ubaldo non sapeva tante cose di me, non lo avevo cornificato solo con gli uomini, mi ero fatta anche alcune amiche mie coetanee. Ad ogni modo ero riuscita a tenerlo buono. Dopodichè con aria triste andai a spiegare a Ilenia che non poteva più vedere Vanesse perchè il padre era contrario. Ma la natura delle persone difficilmente cambia, si sà. Ilenia è lesbica ed io ero l'unica a portata di mano con cui interagire. Vanessa non si fece più vedere, Ubaldo si tranquillizzò e intanto io mi divertivo segretamente con Ilenia. Ma siccome sono una porca egoista insaziabile, trovai il modo di interagire anche con Vanessa. Andai a trovarla dicendole che mi dispiaceva della fine forzata della relazione con mia figlia. Sapevo di piacerle e la consolai. Ci vedevamo ogni tanto e la pregai di tenere la bocca chiusa. Ricapitolando: mia figlia quasi tutti i giorni, ogni tanto Vanessa e un pò di cazzo di mio marito, non male vero? Mi potrei accontentare ma stavo pensando...chissà com'è la madre di Vanessa, se è una bella donna potrei farmi anche lei, che ne dite? Sono proprio una pervertita vero? Eh si, adeguata al blog :)

bocca


Malsani rapporti familiari

Di solito i rapporti tra genitori e figli sono tutt'altro che semplici e non si possono certamente considerare scontati. Diciamo la verità, non c'è nessuna testa uguale ad un'altra, figuriamoci poi tra persone di generazioni un pò diverse. Io mi chiamo Marilena, sono ormai vicina alla quarantina ma di solito di anni me ne danno di meno. Non vorrei peccare di presunzione ma sono la classica mora mozzafiato. Dovrei esser contenta di ciò, e lo sono, ma questo mi ha creato non pochi problemi con Ilenia, la mia unica figlia, ora 18enne. Sono sposata con Ubaldo ma non vi nascondo che adoro essere corteggiata e di scopate extraconiugali ne ho fatte parecchie anche dopo il matrimonio. Ubaldo è piuttosto impegnato con il lavoro. Di solito esce la mattina e si ritira a casa nel tardo pomeriggio per cui io sono libera di uscire con chi mi piace, se voglio. Penserete che sono la solita donna frivola e superficiale e, perchè, no pure puttana ed egoista. Magari è vero, magari avete ragione voi ma di una cosa sono sicura: amo mia figlia, anche se in modo decisamente morboso. Ma veniamo ai fatti. Fino ai 14 anni Ilenia era molto tranquilla, poi, d'improvviso, cominciò a comportarsi da ribelle. Ogni scusa era buona per mettersi contro di me, per farmi muro. Detestava che gli altri mi guardassero per strada, diceva che mi vesto da puttana. Arrivò un punto in cui non riuscivo più a gestirla, che litigavamo per ogni cosa. Ovviamente il padre c'è poco a casa per cui non potevo contare troppo su di lui. Ma un giorno scoprì qualcosa che avrebbe cambiato per sempre il nostro rapporto. In quel periodo Ilenia frequentava un'amica di nome Vanessa. Si chiudevano solitamente nella stanza di mia figlia dicendo di studiare. Ma una volta uscì per fare la spesa, al ritorno a casa le trovai nella mia camera da letto a sbaciucchiarsi. Fu così che scoprì che mia figlia è lesbica. All'inizio mi preoccupai, più che altro non sapevo come dirlo al padre. Ma poi, da gran maialina amante del sesso quale sono, mi venne un'idea fantastica. Perchè andarle contro? Poteva essere l'incredibile occasione per riconciliarmi con lei ed anche in modo molto piacevole. Mi avvicinai, spinsi le teste delle ragazze l'una contro l'altra in modo che si baciassero ancora. Poi baciai Vanessa scatenando le ire di mia figlia. Disse che ero vecchia, che facevo schifo a baciare la sua partner. Stà di fatto che Vanessa apprezzò il gesto e sottolineo anche che secondo lei sono una bella donna. Meno male! pensai, qualcuno se ne intende! Ma poi feci il gesto più trasgressivo che una madre possa compiere, ossia baciai mia figlia scatenando stavolta l'indignazione di Vanessa che affermò che a tutto c'è un limite, come darle torto. E poi subentrarono i miei modi ammalianti, accarezzai entrambe, feci capire che sarei stata dalla loro parte e mi spogliai nuda. Conclusione, si misero a leccarmi i capezzoli, uno per ciascuna. Devo dire che mi eccitai tantissimo e anche loro cominciarono a perdere i freni inibitori. Sgrillettai un pò Vanessa da dietro mentre mia figlia la baciava. Poi le tenni le gambe sollevate e allargate mentre mia figlia le leccava la figa. Vanessa si stese pancia sopra ed io le leccai la fica mentre lei faceva lo stesso con mia figlia. Vanessa non era una novellina e mi coinvolse in una sgrillettata tra passere, meglio nota come 'forbice'. In questo giochino si inserì anche mia figlia che baciava e toccava il seno di Vanessa; io intanto avevo a tiro il sedere di Ilenia, lo allargai bene e infilai la lingua nelle sue fessure. Gli orgasmi non si contavano ma io non lo avevo ancora raggiunto in modo profondo. Vanessa si mise a leccare il culetto di Ilenia sgrillettandole nel contempo il clitoride. Mia figlia era supereccitata ed io le spalancai le gambe davanti al viso. Era un chiaro invito che la ragazza accolse con foga libidinosa. Le accarezzai i capelli crespi mentre leccava. Dopo tante freddezze e incompensioni finalmente l'avevo ritrovata e mi stava dimostrando il suo amore smisurato. Le riversai in bocca tutto il mio liquido in preda ad un orgasmo estasiante. Mi sorrise compiaciuta, consapevole di avermi dato tutta sè stessa mentre Vanessa continuava a sgrillettarla. Tutte nude sul letto ci stavamo rilassando dopo gli orgasmi. L'odore di fica intensissimo aleggiava nella stanza quando all'improvviso sentì la chiave girare nella serratura della porta di casa. Nella vita gli imprevisti esistono eccome. Mio marito si era ritirato prima dal lavoro. Entrò e, dal corridoio, esclamò: "Amore...sono tornato prima...". Per alcuni secondi mi si gelò il sangue, ci sono cose difficili da spiegare. Ubaldo entro nella stanza e ci trovò tutte e tre nude sul letto. Esclamai: "Ciao tesoro, questa è Vanessa, un'amica di mia figlia". Ubaldo, sconvolto rispose: "Non mi è chiaro cosa ci fate nude sul letto". Mi toccò fare la parte della scema e sostenere: "Ehm, non lo sai? Sono nuove pratiche yoga per distendere i nervi, rilassare la mente". Ubaldo rispose:"Davvero?". Notai il suo cazzo indurirsi nel pantalone. Probabilmente non aveva mai visto da vicino tre donne nude tutte insieme e chissà quali fantasie fece. Magari ci avrebbe scopate volentieri tutte e tre, chi lo sà. Ad ogni modo feci cenno alle due ragazze di sparire. Poi mi rivolsi a lui: "Ehm, caro, perchè non ti cambi, ti dai una rinfrescata? Io mi preparo e ti raggiungo al piano di sopra tra poco... continua


martedì 15 settembre 2020

Le lezioni di Eleonora

Mi chiamo Maria. Io e la mia amica del cuore Manuela avevamo conosciuto due ragazzi, Italo e Mirko. Io mi fidanzai con Italo e Manuela con Mirko. Quei due tipi erano carini ma, col passare del tempo, mi resi conto che non si andava oltre i bacetti. La stessa cosa mi raccontava Manuela: mai un apprezzamento, una mano sul seno o tra le gambe. Pensavamo fossero timidi e attendemmo che facessero loro il primo passo ma non accadde mai, inoltre si facevano vedere in giro raramente, con la scusa degli impegni di lavoro, eh già, il lavoro. Un giorno mi trovavo al parco con Manuela e stavamo parlando sedute su una panchina quando all'improvviso sbucò fuori una ragazza piuttosto attraente che volle conoscerci. Si chiamava Eleonora. Non ci dispiacque fare quattro chiacchiere con lei dal momento che era simpatica. Conversando venne fuori che lavorava per la medesima azienda di Italo e Mirko e che li conosceva bene. Incuriosita le chiesi maggiori dettagli ma lei propose di vederci tutte e tre a casa sua per discutere con più calma. Accettammo volentieri. Eleonora ci accolse con un sorriso sgargiante e ci offrì subito da bere. Poi tirò fuori della lingerie e disse che sarebbe stato carino se ce la fossimo provata insieme. Alla fine indossammo tutte delle provocanti calze autoreggenti bianche. L'atmosfera era decisamente piacevole e sia io che la mia amica ci sentivamo particolarmente sexy. Eleonora tardava a soddisfare la nostra curiosità sui ragazzi, poi finalmente lo fece spiattellandoci in faccia la verità (o almeno una parte di essa, come vedremo più avanti). Italo e Mirko non erano semplicemente timidi come credevamo erroneamente io e Manu. Tra di loro c'era una relazione omosessuale. Io e Manu cademmo un pò dalle nuvole ma non avemmo tanto tempo per pensare dato che i discorsi di Eleonora, la nostra misteriosa nuova amica, sembravano spingere verso un'intesa sessuale tra donne. Disse chiaramente che, se lo facevano i ragazzi, perchè non avremmo potuto divertirci anche noi così. Onestamente fino ad allora non avevo avuto alcuna esperienza saffica ma la carica erotica straripante di Eleonora stava per farci perdere decisamente il controllo. La porcellina baciò in bocca Manuela che ricambiò. Intanto io stavo dietro Eleonora ammirando il suo sedere. Eleonora mi fece stendere sul letto, poi spinse Manuela sopra di me in modo che ci baciassimo. Non avrei mai pensato di baciare la mia migliore amica ma mi sentivo eccitata e anche Manuela lo era visibilmente. Poi fu Eleonora a leccarmela. Manuela invece si mise a cavalcioni su di me con la figa in corrispondenza della bocca in modo da farsi leccare a sua volta. Eleonora era carismatica, sapeva coinvolgere. Mi fece mettere a 69 con Manuela per cui ci leccamo a vicenda le fiche. Nel frattempo lei si dedicò oralmente al mio culetto. A quel punto persi davvero il controllo. Poi si spostò: mentre leccavo Manuela lei le slinguazzava il culo. Eravamo solo all'inizio: Eleonora tirò fuori due cazzi finti e ce li fece inumidire con la lingua. Poi disse che potevamo metterci a pecorina una sull'altra io e Manuela. Estasiate le ubbidimmo senza discutere: Manuela stava sopra e io sotto. Eleonora, da dietro, si divertì a spanarci perbene. Un fallo lo piazzò direttamente nel mio culo senza pietà, mentre l'altro nella fica della mia amica. Quella porca assatanata non aveva alcuna intenzione di fermarsi, ci sfondò per un bel pò procurandoci ripetuti oragasmi. Il buco del culo libero di Manuela alla fine lo 'riempì' a colpi di lingua. Mi aveva praticamente allargato il culo e continuava a sgrillettarmi il clitoride con la punta del fallo. Eleonora montò sopra Manuela che le leccò i capezzoli, io intanto leccavo la fica alla mia amica riempendole il culo col fallo. Durate questa splendida goduta Eleonora decise di tirar fuori il resto della verità ammettendo di aver fatto sesso con i nostri ragazzi. Erano gay ma lei, da gran puttana qual'è, aveva trovato il modo di farseli lo stesso. Avremmo dovuto picchiarla come minimo ma ci aveva intrigate troppo per far prevalere la componente aggressiva. Prevalse infatti quella sessuale. Da brave cornute continuammo a godere. Mi baciò appassionatamente mentre Manuela le baciava le natiche e la stimolava col dildo nel sedere. Mi resi conto che Eleonora ci aveva piacevolmente iniziate entrambe ai piaceri del lesbo. Senza di lei io e Manuela non ci saremmo mai 'scoperte' da quel punto di vista. Mi sono fidanzata con Manuela e lei viene spesso a trovarci ma sono sicura che, da gran porca, ogni tanto và a trovare anche i nostri ex. Oh Eleonora, sei proprio una ragazza misteriosa...


I colleghi gay dell'ufficio

Eleonora è il mio nome. Sono una ragazza piuttosto attraente e di cazzi nella vita ne ho visti parecchi. Tuttavia sono sempre pronta ad approfittare di ogni occasione particolare che mi possa capitare a tiro. Italo e Mirko sono due colleghi dell'ufficio dove lavoro come segretaria. Riguardo ai loro gusti sessuali non mi ero accorta mai di nulla di insolito anche perchè sapevo che erano entrambi fidanzati. Le loro tipe si chiamavano Maria e Manuela. L'unica cosa che destava sospetti era rappresentata dal fatto che spesso i due insistevano per restare in ufficio dopo l'orario di chiusura per regolare pratiche arretrate. Questa situazione mi suonava strana dal momento che il capo difficilmente avrebbe mai riconosciuto e corrisposto un compenso economico per questa sorta di straordinari fuori orario. Tuttavia lasciai perdere e restai dell'idea che magari avevano bisogno di introitare soldi extra e dunque si giocavano la carta della disperazione pur di riuscire ad intenerire in qualche modo il nostro inflessibile datore di lavoro. Ma prima o poi i nodi vengono al pettine, si sà. Italo e Mirko non avevano molta confidenza con gli altri impiegati ma di me si fidavano. Non sò esattamente il perchè, probabilmente per una sorta di simpatia a pelle nei miei confronti, di empatia o qualcosa del genere. Inoltre io avevo sempre detto al capo che meritavano almeno un premio per le ore extra lavorate e il boss, tirchio, mi rispondeva sempre: "Bravi ragazzi. Vedremo dai...". La loro considerazione verso di me cresceva sempre più finchè un giorno chiesero di confidarsi ed io accettai invitandoli a casa mia. In realtà mi bastò poco per capire tutto già prima che aprissero bocca dal modo in cui stavano vicini e si abbracciavano seduti sul mio divano. I miei cari colleghi Italo e Mirko avevano una relazione omosessuale che portavano avanti durante quelle famose ore in cui restavano da soli in ufficio. Scoprirlo mi sorprese un pò ma non più di tanto. Il fatto che lo avessero confidato a me in segno di fiducia mi fece subito pensare ad un bel triangolo. E così ben presto mi ritrovai a succhiare il cazzo di Mirko che a sua volta imboccava quello di Italo. Ormai stavano entrambi senza pantaloni. Mi sedetti sul tavolo di vetro ad osservare mentre Italo spinse il suo grosso uccello duro nel culetto dell'altro. Baciai Mirko mentre scopavano. Portai a compimento un proverbiale ditalino mentre loro fottevano con foga sul divano. Gradivo anch'io un pò di cazzo e così promisi che avrei parlato io con le loro fidanzatine in cambio di una dose di randello. Fu Italo a darmelo a candela procurandomi enorme piacere. Ma durò poco perchè Mirko, assatanato del cazzo del partner, lo sfilò dalla fregna bagnata per leccarlo. Mirko non aveva mai scopato con una ragazza e all'improvviso gli venne il desiderio. Fui felice di accogliere la sua fava mentre sbocchinavo Italo e gli leccavo sapientemente la cappella. Italo giunse al culmine del piacere e scaricò il seme nella mia bocca sotto lo sguardo eccitato dell'amichetto. Poi fu Mirko ad alzarsi in piedi e a schizzare copiosamente la sborra sul petto di Italo. Lo sperma caldo e abbondante colò giù fino a bagnargli il cazzo. Mi divertì proprio a giocare con quei due ma avevo già in mente un'idea favolosa. Normalmente preferisco gli uomini alle donne ma l'idea di dover parlare con quelle due mi attizzò al punto che magari avrei anche potuto farmele. Ma questo ve lo racconterò un'altra volta, anzi ve ne parlerà Maria.


lunedì 14 settembre 2020

Acrobazie in sauna

Mi chiamo Sara. Giacomo, il mio ragazzo, è stato sempre un tipo geloso. Non gradiva che altri, per strada, facessero apprezzamenti sù di me. Ma le persone non si conoscono mai fino in fondo. Col tempo scoprì la fantasia segreta di Giacomo. Capitò per caso, smanettando sul suo portatile mentre era in bagno. Trovai delle foto di aitanti ragazzi di colore. Quando chiesi spiegazioni a Giacomo ammise che aveva un debole per ragazzi del genere. Non detti troppa rilevanza alla cosa dal momento che tutti, in fin dei conti, abbiamo fantasie nascoste che, a volte, nemmeno realizziamo. Tuttavia mi resi conto che Giacomo era ossessionato dai ragazzi di colore dal momento che, nel suo computer, foto sexy del genere aumentavano sempre più di numero. L'occasione per realizzare questa fantasia arrivò inaspettatamente mentre stavamo in vacanza all'estero. La struttura alberghiera che ci ospitava disponeva, tra i vari servizi, anche di una sauna. Proprio lì Giacomo adocchiò un bel ragazzo di colore. In realtà si limitò ad osservarlo, solo due giorni dopo mi disse di lui. Giacomo si vergognava un pò di approcciarlo e così mandò me, come si suol dire, in avanscoperta. Effettivamente era molto carino. Gli proposi un sauna a tre e Rogerio (questo era il suo nome) accettò. Naturalmente non sapeva che il ragazzo che lo aveva fissato precedentemente con insistenza era proprio il mio Giacomo. Il mio boyfriend a quel punto dichiarò apertamente il suo interesse per Rogerio che restò lusingato. Ben presto fummo tutti e tre nudi ed io accarezzai i loro cazzi già duri. Presi dall'euforia tralasciammo la presenza di un signore in sauna che, steso con un asciugamano sul viso, sembrava russare profondamente e che non si accorse minimamente di noi. Giacomo fremeva dal desiderio, gli smanettai un pò il cazzo mentre baciò Rogerio. All'inizio il nostro 'amico' si mise a guardare mentre spompinavo Giacomo. Poi, mentre loro si baciavano di nuovo, imboccai il cazzo di Roger, incitato dal mio ragazzo. Baciai anch'io Roger, poi mi rimisi a leccargli il cazzo ma Giacomo si aggiunse nella pratica orale, il porcello non vedeva l'ora di assaggiarlo. Rogerio mi afferrò e mi scopò la figa mentre Giacomo mi leccava il culo. Devo dire che in quel frangente andai proprio in estasi! Uh! Rogerio proseguì a scoparmi a candela mentre Giacomo mi baciava. Poi il mio ragazzo, preso dall'eccitazione sempre più forte di realizzare al meglio le sue fantasie, ingroppò Roger da dietro tenendolo per i fianchi. Osservando la scena eccitante sgrillettai la figa ormai pronta ad esplodere. Giacomo a un certo punto mi fece salire sulla schiena del nostro amico e mi leccò il culo mentre continuava a scopare lui. Mi fece poi girare al contrario, con la schiena contro quella di Rogerio, per scoparmi la figa. Per il gran finale Giacomo fece stendere a terra Rogerio e si lasciò impalare da lui. Io montai sopra il mio ragazzo per farmi scopare a mia volta. Eravamo messi in una sorta di trenino a candela dove il mio boyfriend mi scopava e, contemporaneamente, si faceva inculare dal nostro amico. Mi inginocchiai smanettando i loro cazzi ormai pronti a venire mentre loro due si baciavano appassionatamente. La sborra copiosa, in doppia dose, arrivò puntuale nella mia bocca colando anche lungo le tette. Devo ammettere che fu davvero un bel modo di concludere la vacanza.

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Miranda e Sabrina forever

Mi chiamo Sabrina. Lavoro ormai da tanti anni in una importante società di marketing. Quando fui assunta ero appena una ventenne. Nello stesso periodo il direttore generale prese con sè a lavorare anche un'altra ragazza di nome Miranda. Avendo entrambe fame di carriera nonchè voglia di metterci in luce agli occhi del direttore, alimentammo una sorta di competizione che, col tempo, divenne insanabile. Non eravamo mai d'accordo su nulla, due poli opposti come l'acqua e l'olio. Ciò nonostante avevo sempre pensato che lei fosse una bella donna e di sicuro questa idea attraversava anche il suo cervello. Ma la rivalità soffocò per anni una nostra possibile reciproca attrazione finchè, un giono, tutto cambiò. Durante una noiosa e frustrante riunione con tutti gli altri soci iniziai a sclerare e a prendermela con lei più del solito. Per il nervosismo arrivai al punto da togliere una scarpa per dargliela in testa. Questa situazione 'bellicosa' scombussolò gli altri che lasciarono d'improvviso l'ufficio. E così io e lei restammo lì da sole, una di fronte all'altra. Pensavo che fossimo pronte a tirarci i capelli, a scannarci ma il suo sguardo mi ispirò ben altre cose. L'abbracciai e la baciai. Miranda non se l'aspettava proprio. Era tesa per le discussioni di poco prima ma iniziò a lasciarsi andare. La spogliai, lei si adagiò sul tavolo divaricando le gambe ed io mi fiondai a leccare la passera. Poi fu lei a contraccambiare. Non eravamo più giovinette ma due mature con le tette rifatte, per giunta, ma ero così eccitata che mi sembrò di essere tornata all'adolescenza e di sicuro fu emozionante anche per lei. Mi leccò la figa sul tavolo mentre sgrillettavo la sua. Poi mi misi sù di lei a cavalcioni e lasciai che mi leccasse perbene fino all'orgasmo che arrivò impetuoso ed appagante come non mai. Naturalmente volevo che anche lei venisse e così ripresi a leccarle la passerona fino a farla esplodere di piacere. Le sue carezze dopo gli orgasmi furono davvero da brividi. Ci abbracciamo e la baciai di nuovo con passione. Dopo tanti anni di guerre, incomprensioni e litigi mi resi conto di essere perdutamente innamorata di lei e glielo dissi. Miranda si commosse, evidentemente provava anche lei qualcosa di forte nei miei confronti. Peccato che, questo splendido momento romantico tra signore, fu letteralmente spezzato dal vocione cupo e minaccioso del direttore generale che ci beccò nude sulla scrivania in tenere effusioni. Cosa disse? Bhè, soltanto: "Siete due depravate! Vi licenzio in tronco cazzo! Fuori dalla mia Azienda!!! ". Poco male, in tanti anni di carriera abbiamo messo entrambe un bel pò gruzzolo da parte e ora possiamo goderci, in tutta tranquillità, la nostra storia d'amore.

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Maestra di seduzione

 Maestra di seduzione, ammira la sensuale mora nei seguenti scatti:


sabato 12 settembre 2020

Camerieri in paradiso

Mi chiamo Luigi. Faccio il cameriere in una struttura alberghiera d'elite. Walter è il mio compagno di lavoro. Il nostro è un lavoro sacrificato, la paga è buona ma non ottima e la miglioriamo, com'è noto, con le mance. Insomma io e lui tiriamo a campare dignitosamente mentre il dottor Bernard McKenzie è il ricco proprietario dell'albergo nonchè il nostro capo. Tante sono le amanti del direttore che arrivano in albergo e tutte belle donne. Con la sua posizione il mandrillone può permettersi questo ed altro. Io e Walter di solito ci limitiamo ad ammirare la bellezza di tali fanciulle senza peraltro poter ambire a qualcosa di più appagante. Ma a volte nella vita esistono anche i colpi di fortuna. Il dottore ha tanti impegni, si sà. Un giorno fu trattenuto all'estero per sbrigare affari della massima urgenza proprio mentre arrivò in albergo Sandrine, una bionda mozzafiato. Il lavoro viene prima di tutto, si sà e noi due, come tutto il resto dello staff, abbiamo l'ordine di trattare i clienti con la massima gentilezza e accortezza. Tuttavia, quando portammo la cena nella lussuosa suite assegnata a Sandrine, la trovammo in atteggiamenti a dir poco sconvolgenti. La splendida ragazza se ne stava comodamente seduta su una sedia in tacchi, calze autoreggenti e tette al vento con le gambe divaricate intenta a sditalinarsi. Vi lascio immaginare la faccia mia e di Walter nell'osservare quella venere così da vicino e mezza nuda. Ma cercammo di mantenere la calma, lasciammo la cena sul tavolino esclamando: "La cena è pronta signora, noi andiamo via, se ha bisogno di qualcosa ci chiami". Stavamo sistemando la stanza adiacente quando la porta si spalancò di colpo e sulla soglia apparve la sagoma sensuale di Sandrine che chiese un 'dessert'. Si trattava di un invito inequivocabile ed io e il mio amico non potemmo di certo rifiutare. Sandrine era una bellissima porca vogliosa di minchia e noi non gliela facemmo mancare. Le sgrillettai la figa mentre leccava il cazzo già duro di Walter. In men che non si dica la stavo già scopando mentre succhiava il randello e i testicoli del mio collega. Poi ovviamente ci invertimmo. Nell'eccitazione le proposi la doppia penetrazione e lei naturalmente acconsentì. E così ce la sbattemmo insieme appassionatamente: io nella figa e il mio amico nel culo. La signora gradiva essere riempita e noi la spanammo perbene, le facemmo sentire a fondo e a lungo i nostri cazzi duri. Poi lei si mise a leccare e smanettare gli uccelli finchè non le schizzammo in bocca. Lo sperma abbondante colò lungo i suoi splendidi seni mentre io e Walter assaporavamo l'estasi dell'orgasmo profondo. Ci disse: "Ragazzi siete stati proprio bravi, mi avete fatto passare la solitudine, la noia e l'ncazzatura con il vostro capo". Presi la parola anche per Walter: "Dovere signora! Ehm se gentilmente potesse evitare di menzionare il triangolo al dottor McKenzie, le saremmo infinitamente grati". Rispose: "Ma certo, state tranquilli". Dopo di ciò, ormai a notte fonda, lei andò sotto la doccia e noi due lasciammo la suite ritirandoci nei nostri miseri alloggi. Il mattino seguente rientrò il direttore. Fummo chiamati a servire il pranzo ad entrambi nella suite. McKenzie, rivolgendosi a lei, disse: "Spero che in mia assenza il servizio in camera sia stato all'altezza miss Sandrine". Lei ci sorrise, poi rispose: "Bernard, devo fare i complimenti al tuo personale eccellente, specialmente questi due ragazzi sono stati molto disponibili". Bernard, entusiasta rispose: "Ma davvero? Bene conferirò un bel permio ad entrambi". Ma Sandrine, impulsiva, si lasciò sfuggire un inappropriato: "Oh si, sarebbe proprio meritato dato che scopano alla grande!". Bernard comprese chiaramente che avevamo fatto sesso con la signora, divenne rosso in volto e, con l'indice puntato verso di noi asserì implacabilmente: "Voi due fuori!!!!! Siete licenziati immediatamente!!!". Sandrine, resasi conto della gaffe, cercò di rimediare e fargli cambiare idea ma non ci fu nulla da fare. E così perdemmo il posto ma consapevoli di aver vissuto la miglior scopata della vita.              

porca

mercoledì 9 settembre 2020

Lezioni di chitarra

Mi chiamo Vera. Sono amante della musica e mi venne il desiderio di imparare a suonare la chitarra. Naturalmente non è così facile. Avevo bisogno di un maestro, di qualcuno più esperto che mi aiutasse a prendere confidenza con lo strumento. Parlando con un'amica mi parlò di un amico del fratello che suonava molto bene la chitarra, un tale di nome Roger. Incuriosita insistetti con quest'amica per ottenere il numero di telefono del ragazzo e lo contattai subito. Gli chiesi di aiutarmi con la chitarra e che lo avrei anche pagato nel caso. Roger disse di non pensare ai soldi e che mi avrebbe dato volentieri una mano. Approfittai che in quel periodo i miei erano fuori in viaggio e lo invitai a casa. Mi fece ascoltare alcuni pezzi e dimostrava una grande padronanza dello strumento. Poi disse a me di provare e naturalmente feci la figura della schiappa. Roger mi stava praticamente incollato e diceva che ero troppo tesa. Ci pensò lui a sciogliermi dal momento che pose subito le sue dita sul mio clitoride scostando abilmente le mutandine nere che indossavo. Me le sfilò poco dopo ed io glielo lasciai fare sebbene mi desse l'aria di un Don Giovanni. Il suo cazzo era già duro quando lo tirai fuori dal suo pantalone per una leccata. Gli slinguazzai la cappella per un pò poi lui mi prese per i fianchi e finimmo sul divano. Lui stava sotto ed io sopra praticamente infilzata dal suo cazzo duro mentre mi baciava le tette. Poi proseguì a stantuffarmi a pecorina portandomi al settimo Cielo. Di posizioni ne cambiammo ancora, sopra il divano e mi dette a lungo il suo insaziabile randello. Eravamo a missionaria quando mi sbrodolai del tutto in preda ad un orgamo profondo e delizioso. Anche Roger venne spruzzando copiosamente sulla figa. Bhè, per ora con la chitarra sono un vero disastro ma con le amorevoli lezioni di Roger sono senz'altro meno tesa.

sesso

martedì 8 settembre 2020

Un assist per mio fratello

Mi chiamo Jolanda. Per comprendere al meglio questo racconto devo necessariamente parlarvi di Oscar, il mio fratello minore biondo al quale sono molto legata. Oscar non ha mai avuto amiche di sesso femminile. A casa ha sempre invitato solo ragazzi. Ma con ciò non avevo mai seriamente pensato che mio fratello fosse gay se non dopo averlo beccato 'in flagrante' in alcune situazioni 'scomode', diciamo così. I nostri genitori non hanno mai sospettato di nulla, hanno sempre creduto che si chiudeva in camera con gli amici per studiare. In realtà, spiando dal buco della serratura, lo sorpresi più di una volta a baciarsi con l'amico di turno. Oscar, desideroso di attenzioni, ci provava con tutti quelli che invitava a casa. Naturalmente alcuni etero convinti lo respingevano ma ogni tanto qualcuno ci stava e si lasciava baciare e a volte anche spompinare. Si, lo ammetto, fu davvero insolita la prima volta che scoprì mio fratello intento a succhiare il cazzo ad un compagno di scuola. E questa pratica si ripetette anche con altri amichetti in seguito. Insomma, una buona parte degli amici di Oscar non era propriamente etero però quasi tutti sbavavano quando mi vedevano girare per casa vestita sexy e scosciata. Di questi amici ne ricordo uno in particolare di nome Geremia. In realtà fu più lui a notare me che non il contrario anche se, in quel periodo, Oscar mi diceva che un suo amico era totalmente intrigato da me. Pensai che più o meno si trattava sempre delle stesse situazioni, di cotte passeggere. Qualche anno in più di età forse faceva si che loro mi guardassero come una donna sexy, esperta e sicura di sè. Ad ogni modo Geremia si presentò all'improvviso nella mia camera. All'inizio non sapevo nemmeno bene chi fosse. Pensai semplicemente che si trattasse di qualche giovane operaio di mio padre. Quel ragazzo era piuttosto spavaldo e senza troppe esitazioni si propose a me con uno spogliarello. Da un lato la situazione mi intrigava, dall'altro non sapevo nemmeno con chi stavo avendo a che fare. Poi tutto divenne chiaro all'improvviso. Realizzai che costui altro non era che il famoso amico di mio fratello con la cotta per me, Geremia appunto. Il tipo si denudò davanti a me. Per un attimo restai indecisa, non sapevo se sbatterlo fuori casa o prestarmi al gioco. Optai per la seconda scelta anche perchè mi accorsi che Oscar, dietro la porta, stava spiando e mi fece l'occhiolino. Non gliel'avrei mai data, anche perchè ho una relazione stabile con un uomo maturo. Tuttavia la tentazione di 'aiutare' mio fratello ricorrendo alle mie grazie era forte. Il cazzo di Geremia era moscio ma quando mi spogliai mostrandomi in lingerie, col culetto in vista e, perchè no, a pecorina, il suo cazzo si fece di marmo. Naturalmente Oscar si toccava ammirando l'amico nudo che si masturbava a sua volta osservando me. Geremia, piuttosto eccitato dal mio corpo, venne piuttosto rapidamente e rovinosamente direi, dato che impasticciò di seme il tappeto. nche mio fratello sborrò naturalmente, dietro le quinte. A quel punto iniziai a lavorarmi un pò, come si suol dire, Geremia. Gli consigliai di approcciare un'altra persona che lo avrebbe corrisposto del tutto. Poi rincarai la dose suggerendogli che quella persona poteva essere mio fratello con cui magari condivideva già qualcosa. Geremia non sapeva che Oscar fosse gay e cascò dalle nuvole quando glielo dissi ma non trovò la mia idea così strana, dopotutto. Quantomeno scatenai la curiosità in Geremia che naturalmente non perse la fissa per me. I giorni seguenti feci in modo di scomparire da casa, sicura che Geremia, in qualche modo, sarebbe tornato alla carica per procurarsi altre occasioni con me. Chiedeva mie notizie di continuo ad Oscar e mio fratello gli rispondeva che ero fuori città per lavoro. Dopo alcuni giorni Geremia stava impazzendo dalla voglia di fare sesso e stavolta non avrebbe nemmeno potuto rimediare una sega live guardandomi. Oscar, un pomeriggio, mi inviò un messaggio con scritto: "Vieni subito se vuoi guardare, lo vedo carico, credo sia il momento giusto...". Tornai di fretta a casa senza farmi vedere osservandoli a distanza. Mio fratello partì in quarta approcciando l'amico sulle scale. Gli sbottonò il pantalone con maestria e cominciò a succhiargli il cazzo che divenne durissimo all'istante. Ormai Geremia sapeva che Oscar era gay, dato che glielo avevo detto io, di conseguenza mio fratello poteva giocare a carte scoperte. Oscar si fece leccare il culo con cura in modo che il cazzo dell'amico lo penetrasse più facilmente. Mentre scopavano con passione sulle scale assumendo le posizioni più eccitanti, Geremia parlava di me e mio fratello furbescamente gli dava corda per tenerlo sù di giri promettendogli perfino i miei scatti più intimi e bollenti. Ormai Geremia era così voglioso che baciò perfino mio fratello in bocca mentre scopavano con foga impressionante. Geremia arrivò al culmine del piacere schizzando a fiume il culo di Oscar che spruzzò a sua volta. Nell'assistere con interesse a quella scena focosa mi ritrovai completamente bagnata nelle mutandine e riportai la calma con un provvidenziale ditalino. Non ho alcun problema a rifornire mio fratello delle mie foto più intime. Son sicura che, se lo farò, Geremia gli darà il cazzo ancora per parecchio. Siamo proprio una bella coppia di monelli io ed Oscar: i suoi amici si innamorano di me, io li seduco e lui se li scopa... eheh.

sexy autoreggenti

lunedì 7 settembre 2020

Col caldo in ufficio

Mi chiamo Tania, faccio la segretaria. La signora Silvia è il mio capo e, ai vertici, dell'azienda c'è il direttore generale, mister Scarfiotti. Lavoro nell'ufficio della signora Silvia dalle 9 di mattina fino alle 7 di sera per cui trascorro molto tempo accanto a lei. Al principio non mi dava molta confidenza ma poi, si sà, col tempo si finisce per conoscersi di più. Entrai decisamente nelle sue grazie al punto che una sera mi invitò a bere qualcosa insieme a lei in un locale raccontandomi praticamente tutta la sua vita. Da sposata era stata una gran porca dal momento che si era 'ripassata' praticamente tutti gli amici del marito, belli e brutti, prendendo, di conseguenza un'infinità di cazzi. Il coniuge, venuto a conoscenza delle reiterate corna subite, l'aveva giustamente mollata di colpo. Silvia, delusa, disse che, da quel momento, aveva chiuso con gli uomini. Questo racconto, unito al modo in cui mi guardava, mi fece intendere che evidentemente le sue priorità sessuali erano ormai cambiate. Non sono una novellina, nè una santarellina ma non avevo mai avuto esperienze con una donna matura. Non ero nuova al lesbo, questo si, ma solo con alcune ragazze della mia fascia d'età. In ufficio la sig.ra Silvia si comportava decisamente da stronza caricandomi di pratiche per cercare di far bella figura con il direttore. Arrivò la fine di luglio e tutti gli impiegati andarono in vacanza, tutti tranne Silvia. Eh già, lei non era tra le preferite di Scarfiotti che le impose di restare per evadere 'pratiche urgenti arretrate improcrastinabili'. A me Scarfiotti non disse nulla ma non me la sentì proprio di lasciarla da sola in ufficio col caldo e una montagna di lavoro da svolgere. Si sà che 'aver compagno al duol scema la pena', come si suol dire. E poi ero proprio curiosa di vedere cosa sarebbe successo nel momento in cui fossimo restate da sole. Ci guardammo negli occhi e capì che era giunto il momento che ci conoscessimo più a fondo. Ci spogliammo l'una davanti all'altra, senza pudore. Restammo in tacchi e lingerie. Io per l'occasione indossai anche le autoreggenti, nonostante il caldo. Silvia è proprio una bella donna, lo ammetto, nonostante le tette visibilmente rifatte. Le leccai i capezzoli, poi la figa con insistenza. Lei premeva sulla mia testa mentre la slinguazzavo tutta. La portai all'orgasmo in un baleno. Poi fu il mio turno di togliere le mutandine. Silvia leccava come un'assatanata, slinguazzò di brutto e mi fece mettere anche a pecorina per usare meglio la sua lingua nel buco del mio culo oltre che nella figa. Resistetti fin troppo a quegli stimoli prima di venirle placidamente in bocca. Alla signora un orgasmo non era bastato! Le aprì perbene le cosce e le slinguazzai con insistenza la fregna aiutandomi anche con le dita. Silvia era talmente eccitata che esplose in pochi minuti. Mi misi a cavalcioni sù di lei e lasciai che mi leccasse perbene la patata per giungere al mio secondo orgasmo. Le accennai al fatto che avremmo dovuto anche lavorare ma Silvia se ne infischiava e così continuammo quel gioco fino ad aver dolore alla vagina e al culo dopo aver raggiunto 7/8 orgasmi di fila ciascuna. Credo che quella permenenza in ufficio, in tempi normalmente di vacanza, fu per entrambe un'esperienza paradisiaca salvo i rimproveri inevitabili del direttore al suo rientro. Quando Scarfiotti tornò, rivolgendosi ad entrambe, ammonì:"Ma come! Eravate in due e sono state completate appena 20 pratiche su 100? Lavative!" e poi andò via sbattendo la porta. Silvia sorrise, affermò:"Che si fotta!" e mi baciò languidamente in bocca.


Stregata dalle tettone della sconosciuta

Mi chiamo Adele. Il mio ragazzo Alfredo, come molti uomini, è fissato con le tette grosse. Le mie non sono affatto male ma ovviamente ci sono donne che le hanno ancor più voluminose. Quando Marco vede ragazze e signore prosperose per strada si eccita talmente che il suo cazzo diventa durissimo in un baleno ed io spesso sono costretta a calmarlo lì per lì. Come? Ci appartiamo e lo spompino in auto. All'inizio questa situazione mi dava un pò sui nervi per ovvie ragioni di gelosia, lo ammetto. Ma poi un tarlo cominciò ad insidiarsi e a girare pericolosamente nel mio cervello. Mi chiedevo con insistenza: come mai gli uomini si eccitano così tanto se vedono un paio di tettone? E, nello specifico, come mai Alfredo perdeva la testa per le femmine 'superdotate' col seno al punto da dimostrarlo senza vergogna perfino davanti a me? Devo riconoscere che si radicò dentro di me, in modo prepotente, la curiosità di avere un contatto reale con una donna dal seno enorme. Per parecchio tempo quest'idea restò una fantasia nascosta ma poi, un giorno, dentro una sauna trovai l'occasione giusta per realizzarla. Manco a farlo apposta mi ritrovai chiusa nella sauna con una prosperosa ragazza mora di nome Anna. Osservandola non mi apparve affatto una santa e così trovai il coraggio di avvicinarla e di rivolgerle complimenti sulle sue tettone. Non si mostrò per nulla ostile offrendomi un prelibato assaggio delle sue tettone. Le leccai i capezzoli e le accarezzai a fondo trovando questa esperienza molto piacevole. Cominciai a non considerare più anomalo l'interesse degli uomini per delle tette simili ma la mia eccessiva irruenza da puttanella mostrata nell'approccio scatenò la reazione plausibile di quella ragazza. Ebbi qualche momento di ripensamento ma Anna mi piazzò nuovamente le tettone in faccia invitandomi a proseguire. Continuai a leccarle i capezzoli poi lei mi fece capire di voler 'familiarizzare', a sua volta, con le mie tette ed io non mi tirai indietro. Mi piacevano le sue attenzioni. Intanto rivelò di essere attratta principalmente dalle donne e affondò il colpo con una proposta osè: voleva che andassi a trovarla a casa sua per una lesbicata completa. Mi sentì lusingata dalla sua proposta ma non mi sentì di accettare subito chiedendole semplicemente di lasciare il suo numero di telefono. L'idea di leccarla e di farmi leccare la fica da una donna non è ancora esattamente nei miei pensieri. Ma di sicuro trovai gradevole l'esperienza 'tettonica'. Se non altro adesso capisco meglio le voglie del mio ragazzo in tal senso. Ho soddisfatto la mia curiosità sulle tettone ma adesso se ne profila un'altra all'orizzonte: la provo una lesbicata completa? Mmmm, chi lo sà... si vedrà!   

more bionde

sabato 5 settembre 2020

Autoscatto Fatale

Mi chiamo Mariella. Io e Michela ci conosciamo ormai da 10 anni e possiamo senz'altro definirci migliori amiche. Ma quel che accadde un mesetto fa fù per entrambe un'esperienza nuova. Cominciò tutto con un banale autoscatto. Erano già alcuni giorni che Michela mi chiedeva con insistenza di posare insieme in tacchi lingerie. Non riuscivo a capire il motivo di tale richiesta e lei la giustificò con una scusa del tipo: "per vedere quanto siamo fighe". Conoscendola da tempo mi fidai ad occhi chiusi ma è proprio vero che le persone non si conoscono mai a fondo e nemmeno noi stessi. Un pomeriggio Michela venne a casa mia e ci preparammo per effettuare degli autoscatti sexy. Devo ammettere che infondo era divertente, non avevamo mai provato a fare una cosa del genere prima. Ma durante gli scatti notavo che Michela mi sorrideva di continuo e, soprattutto, mi stava sempre più appiccicata. Quando le chiesi il reale motivo di quegli scatti mi rispose che avrei capito di lì a poco e infatti, poco dopo, mi leccò l'orecchio in modo a dire poco libidinoso. Inoltre mi tirò di colpo giù il reggiseno fissandomi con aria eccitata. Disse chiaramente di voler far sesso alchè risposi che mi andava di farlo con un uomo. Entrambe non stavamo con un ragazzo da un bel pò e lei non era certo l'unica ad avere desideri inappagati, soltanto che non avevo mai pensato ad una donna, tantomeno alla mia migliore amica. Non ebbi molto tempo per riflettere dato che la cara Michela mi piazzò direttamente la lingua in bocca ed io non lo trovai affatto spiacevole. Michela mi fece aprire le gambe e mi torturò deliziosamente il clitoride con la lingua mentre affondava, senza pietà e con audacia, due dita dentro la mia figa. Quello stimolo così forte mi procurò rapidamente un orgasmo inebriante. Inutile dire che quella situazione inaspettata mi aveva accesa e inoltre Michela voleva essere giustamente ricambiata. La approcciai leccandole il buco del culo e poi la figa e mi sentì davvero troia nel farlo. Ma Michela non era ancora venuta per cui proseguì la 'terapia' infilandole dentro due dita e usando nel contempo la lingua sul clitoride, grosso modo come lei aveva fatto con me poco prima. E così anche Michela se ne venne urlando di piacere come una matta. Ormai ci avevo preso gusto e mi misi sù di lei a cavalcioni con la pretesa di farmela leccare ancora. Bhè, Michela fù ben felice di proseguire quel gioco in cui tirammo fuori tutte le voglie represse e la troiaggine ai livelli più acuti. Gli orgasmi si susseguirono a ripetizione fino allo sfinimento conditi da frenetici 69 e perversi pissing. Quando crollammo sul letto distrutte mi resi conto che l'orologio segnava la mezzanotte. Il nostro rapporto si è evoluto un bel pò, non c'è che dire, siam passate da amiche a scopamiche.               

troiette