lunedì 29 maggio 2017

Il direttore di mia moglie

Mi chiamo Giorgio. Se devo essere sincero per buona parte della vita ho rincorso le donne, fino a sposare Elisa, quella gran gnocca di mia moglie. Non sono mai stato troppo geloso di lei, anche se in effetti è un bel pezzo da 90, una donna guardata e desiderata da molti. Ma veniamo a ciò che accadde un pò di tempo fa. Da alcuni anni lei svolgeva il lavoro di segretaria presso una nota azienda. Quando c'erano problemi vari, direttori incazzati, ed altre noie, lei aveva sempre risolto tutto a suon di pompini e scopate e me lo aveva pure raccontato! Da un direttore all'altro lei aveva sempre cavalcato l'onda del piacere come antidoto ad ogni genere di complicazione lavorativa che potesse insorgere. Ma con Wilfred la musica cambiò eccome! Si trattava di un tipo piuttosto severo che, a un certo punto, iniziò a licenziare a raffica quegli impiegati secondo lui poco idonei. Elisa, come al solito, provò ad offrire la gnocca per addolcirlo ma non vi fu alcun risultato. Perchè? Bhè, semplice, Wilfred amava gli uomini. Neanche la più bella donna del mondo avrebbe potuto corromperlo. Il problema è che mia moglie non voleva certo perdere l'ottimo stipendio e, non sapendo come risolvere la questione, scaricò a me la patata bollente. Si, avete capito proprio bene! Avrei dovuto stare io col direttore, visto che le donne non lo ispiravano affatto. In tal modo Elisa sarebbe stata "raccomandata" mantenendo il posto. Donne e uomini etero convinti furono licenziati in tronco. Rimasero ben pochi impiegati, tutti dell'altra sponda. Ricordo bene quando me lo chiese: se ne stava tutta sexy in lingerie e tacchi sul letto ed io avevo una gran voglia di scoparla. Ma proprio sul più bello ecco la doccia fredda di quella proposta malsana, tremendamente torbida, che all'inizio ritenni quasi uno scherzo. Ma Elisa non scherzava affatto e aveva le sue buone ragioni, 2000 euro al mese di buone ragioni, per l'esattezza. Le dissi di si in modo poco convinto, mi sembrò davvero una gran porcata solo a pensarci. Ovviamente lei pretese le prove di ciò che avrei fatto. Invitò il direttore a casa nostra, gli disse:"Direttore Wlifred, mio marito sarebbe lieto di conoscerla" e lui naturalmente accettò all'istante. Lei si nascose, spiando attraverso il buco della serratura lasciando a me l'iniziativa. Ad esser sincero partì con l'idea di accettare questa proposta, a dir poco indecente, solo per salvare il posto di lavoro a mia moglie, e dunque per il benessere economico di entrambi essendo io disoccupato. Ma devo ammettere che Wilfred era un bel tipo, muscoloso, palestrato e con la sicurezza di chi detiene il bastone del comando. E non è solo un modo di dire dato che il bastone di Wilfred era notevole. Mi salutò astento, inizialmente, e pretese subito che gli propinassi un bel bocchino. Non avevo mai leccato e succhiato il cazzo prima di allora e pensai che, se l'avessi messa sul piano fin troppo scontato dello schifo, avrei rovinato tutto già in partenza. E così cercai di rilassarmi e iniziai a leccare e succhiare quel palo duro e voglioso di attenzioni. Pian piano ci presi gusto, l'idea di provare sensazioni spiacevoli si diradò sempre più nel cervello lasciando spazio al piacere puro. Lo succhiai con gusto e dedizione tanto da non sembrare affatto un etero alle prime armi e lo deliziai enormemente. Tuttavia sapevo bene che un semplice bocchino non sarebbe bastato. Salì su di lui e lasciai che il suo cazzo durissimo mi impalasse. Fu un pò doloroso inizialmente, fortuna che mia moglie previdente, poco prima, mi aveva cosparso l'ano di gel. In tal modo l'entrata del pisello nel mio culo vergine fu decisamente addolcita al punto che poco dopo iniziai a provare solo piacere. Quel maialone mi chiavò in tutti i modi, pure a pecora, mi sfondò letteralmente il culo! Dopo una buona mezzora finì a missionaria. Godevo enormemente prendendolo in culo e menandomi il cazzo nella frenesia di una calda sega. Wilfred venne: la sensazione della sua sborra nel mio culo fu davvero unica ed inebriante. Mi eccitai tanto da smanettarmi velocemente e venni copiosamente a mia volta. Fu davvero stupendo farlo con quelo tipo, molto diverso dal siparietto schifoso che avevo erroneamente ipotizzato. Mia moglie aveva osservato tutta la scena nel frattempo e, siccome non è una stupida, si rese conto che infondo non mi era affatto dispiaciuto scopare con un uomo ma io non alimentai le sue giuste sensazioni, le lasciai credere di essermi soltanto sacrificato per la causa. Naturalmente il direttore, per confermarle il posto, non si limitò ad una "prestazione" una tantum ma pretese delle attenzioni piuttosto frequenti da me. In altre parole mi tocca spompinare e prenderlo nel culo almeno un paio di volte a settimana e, detto tra noi, ci godo da matti! Ovviamente a mia moglie lascio credere che è una sofferenza cedere ogni volta al direttore...

una proposta molto indecente...

giovedì 25 maggio 2017

Compleanno bisex

Mi chiamo Marta (la bionda). Conoscevo Elena, una brunetta sexy, e Davide, il suo ragazzo muscoloso, ormai da alcuni anni. Io e il mio boyfriend, Federico eravamo soliti uscire con loro. Si trattava di un rapporto amichevole tra due coppie. Quando ci si vede spesso e si stà a contatto ravvicinato può accadere che si manifestino delle soffuse pulsioni erotiche tra i componenti del gruppetto, in tal caso composto da 4 persone. Elena è molto carina, mi resi subito conto di piacerle e questa simpatia era da me più che corrisposta. Ma la cosa più particolare che notai fu il modo in cui Federico, il mio ragazzo, guardava Davide. Effettivamente Davide ha proprio un bel fisico, è un maschione, ma mi suonava strano questo interesse da parte sua che è uomo. Ad ogni modo si può dire che per molto tempo non accadde nulla di particolare. Ci comportavamo come semplici amici che vanno al cinema, a mangiare la pizza, a ballare, ma niente di più. Fu però in occasione di un compleanno di Davide che le cose cambiarono radicalmente tra noi quattro. Davide, che aveva da poco ottenuto un buon lavoro, sembrava davvero euforico e voglioso di festeggiare il compleanno nel migliore dei modi. Ci invitò nella sua splendida villetta con giardino tirò fuori due bottiglie di champagne. L'alcol cominciò a sciogliere un pò tutti, per primo Davide che asserì di voler condividere qualcosa di bello con tutti. Ma cosa? Nessuno avrebbe mai immaginato che si trattava del suo cazzo! Lo tirò fuori con disinvoltura, la sua ragazza glielo succhiò. Incuriosita ed eccitata lo toccai anch'io. Ma sia io che Elena restammo stupite quando il mio ragazzo lo prese in bocca! In quel momento realizzai che le mie supposizioni erano vere. Al mio ragazzo piaceva Davide! Non si poteva stare a fare certe cose fuori al giardino, i vicini avrebbero potuto vederci. Ecco perchè fu opportuno spostarci dentro casa. Fu lì che quel maialone di Davide si mise a sbocchinare il pisello di Federico. Dunque non era solo Federico ad essere intrigato dal cazzo. A quel punto il clima di porcate era nell'aria. Bastò uno sguardo tra me ed Elena per capire che quei due volevano scopare tra loro. Da brave troie assecondammo i loro desideri. Mentre Davide inculava Federico sul divano io gli propinai un succulento bocchino. Poi i due maialoni proseguirono la fottuta a candela e a me venne voglia di sedermi su Federico in modo da impalarmi sul suo cazzo reso ancor più duro dall'inculata. Che goduria! Una bella trombata a tre con Elena e Federico che mi leccavano un capezzolo a testa. Poi Davide si mise a chiavare la sua donna a candela per un pò. Dopodichè Federico me lo mise dentro la fica a pecorina mentre leccava il pisello di Davide. Intanto io leccavo le tette di Elena. Stando così a un certo punto sentì Federico godere e spruzzare: una colata di sperma allagò il mio culo e venni per l'eccitazione. Federico si concentrò con la bocca sul cazzo duro di Davide, ormai prossimo all'orgasmo. La sborra schizzò copiosa in bocca al mio ragazzo che, incitato in modo zozzo da quella troiona di Elena, la bevve tutta. E così la maialata fu completa. Da allora non siamo solo semplici amici noi quattro e, a dirla tutta, non c'è nemmeno bisogno dello champagne per stimolare regolarmente porcate di gruppo...                 


mercoledì 17 maggio 2017

La mia miglior nemica

Sono una ragazza mora di nome Eleonora. Insieme a Marika, una sensuale biondina, conducevamo un talk show molto seguito. In realtà il successo in tv arrivò soprattutto grazie a lei. La sua parlantina, il modo di porsi davanti alla telecamera che la rende un misto tra santa e puttana, innalzò pian piano gli indici di ascolto portandoli alle stelle. Questo è ciò che accadeva davanti al pubblico. Ma com'era Marika dietro le quinte? Io che sono stata la sua collega per alcuni anni posso saperlo meglio di chiunque altro. Ebbene, Marika era la classica stronza montata. Mi trattava male, come se io fossi stata una comparsa, una conduttrice di serie B, mentre lei era la stella, la prima donna indiscussa. Era affascinante, lo ammetto, ma a volte l'avrei presa a schiaffi per punire la sua indomita superbia. Tra di noi c'era una tensione sottile che si tagliava con il coltello. Mi trattenevo dal picchiarla solo per il buon esito del programma. Perfino gli addetti ai lavori se ne accorgevano di questa acredine soffusa. Una volta un tecnico delle luci arrivò ad esclamare:"Cazzo ragazze, dovreste volervi più bene, sembrate Prost e Senna ai tempi della McLAren, forse peggio...". Ad entrambe scappò un sorriso ironico, in quella circostanza. Il tempo passava e il successo in tv si confermava, ma non riuscivo più a sopportare la sua arroganza da stronza perfettina ingrata. Ecco, ci siamo capiti. Ma un giorno accadde l'imprevisto, una situazione davvero molto hot. Quel pomeriggio la truccatrice era malata e così restammo da sole nel camerino prima di una diretta. Come al solito lei sparò fuori qualche cattiveria. Cercai di far finta di nulla e le passai il rossetto sulle labbra. All'improvviso accadde l'incredibile. Cominciò a riconoscere di esser stata una stronza nei miei confronti. A quel punto i risentimenti accumulati per mesi verso di lei sparirono di colpo lasciando spazio a cose diverse. La osservai da vicino, restai turbata dal suo sex appeal, dal suo fascino. Senza più provare rancore verso di lei, diventò all'improvviso il mio oggetto dei desideri. Non riuscì a trattenere il desiderio e le piazzai un dito tra le gambe. Aveva il pantacollant ma lo sentì ugualmente. Restò ovviamente sorpresa dal mio atteggiamento. Non controllai le mie pulsioni erotiche verso di lei: la girai contro il muro e le palpai il sedere con decisione. A quel punto stimolai la sua curiosità, l'impulso della sfida a livello sessuale. Mi calò i pantacollant a metà gambe e iniziò a leccarmi il culo mentre me ne stavo a pecorina. Provai enormi brividi di piacere. Le allargai le gambe e la leccai sul pantacollant. Glielo strappai tra le gambe e afferrai con foga il suo clitoride in bocca, poi lo leccai furiosamente fino a farla venire. Lei aveva goduto ma io ero ancora infoiata. Le tolsi il pantacollant del tutto e poi mi piazzai sopra di lei portando la figa all'altezza della sua bocca. La invitai con decisione a leccare e le diedi anche della troia nel contempo. Lei mi leccò con passione senza batter ciglio. Dominare una che tendenzialmente aveva sempre cercato di dominarmi raddoppiò il mio piacere. Cambiammo posizione. Mi stesi, allargai le gambe e lasciai che lei continuasse a slinguazzarmi perbene la fica. Finalmente assaporai il gusto intenso dell'orgasmo. Ci rivestimmo in fretta e furia. Mancavano pochissimi minuti alla diretta. Marika, ormai completamente rilassata, sembrava un'altra, non aveva nemmeno la forza di spiccicare due parole ed io altrettanto. La diretta quel giorno fu un vero flop. Il direttore, a fine trasmissione, ci riprese entrambe sentenziando:"Ma che cazzo combinate, sembrate due zombie! Un'altra figura di merda così e vi caccio entrambe!". Marika mi sorrideva ed io ricambiavo i sorrisi. Le chiesi:"Sei incazzata per la trasmissione?", lei mi guardò e disse:"Sai Eleonora, dovrei ringraziarti. Mi hai fatto capire che nella vita non esiste solo il successo. Farlo con te è stato davvero stupendo, non sono mai stata così bene sai...". Sorrisi e le risposi:"Marika, anche per me è stato bello", dopodichè la baciai. Poi le presi la mano e le sussurrai:"Vuoi venire da me?". Lei emozionata rispose di si. Andammo a casa mia, ci piazzammo a letto e lo facemmo per tutta la notte. E così per tutto il resto della settimana. Nemmeno 10 giorni dopo il direttore ci licenziò perchè il programma perse colpi a causa nostra. Ormai non eravamo più le stesse ma qualcosa di meglio, avevamo scoperto di colpo l'amore e la passione tra donne e del programma e della tv ormai poco ce ne importava...


venerdì 12 maggio 2017

Gay per caso

Il mio nome è Davide. Non avrei mai immaginato di provare determinate sensazioni ma alle volte nella vita certe situazioni accadono quasi per caso, inaspettatamente. Nella fattispecie, questo è ciò che successe l'estate scorsa. Mi accingo a raccontare la storia sperando di non scandalizzarvi troppo. Dal momento che la ragazza mi aveva mollato decisi di recarmi in vacanza in Grecia per un mese in compagnia di un amico, Luigi. L'obiettivo era quello di rimorchiare donne e divertirsi. Un sano rilassamento all'insegna della lussuria sfrenata senza inutili coinvolgimenti amorosi. Tutto magnifico, sulla carta, ma all'atto pratico, venimmo clamorosamente meno nell'intento di conquistare donzelle. Dopo una settimana di serate in discoteca non beccammo nemmeno una ragazza restando così in astinenza sessuale. La notte, in hotel, dormivamo nello stesso letto dal momento che avevamo preso una matrimoniale per stare in compagnia invece di due camere singole. Dormire con un amico in teoria non avrebbe dovuto comportare nessun problema. Prima di addormentarci parlavamo del più e del meno, e delle donne che non riuscivamo a sedurre. Fu proprio l'ottava notte che accadde qualcosa di davvero particolare, una situazione che chiunque avrebbe vergogna a raccontare, compreso il sottoscritto. Avevo preso sonno e dormivo profondamente, erano all'incirca le sei del mattino quando iniziai ad avertire un senso di piacere in tutto il corpo. Non mi resi subito conto di ciò che stava accadendo dal momento che stavo tra veglia e sonno. Quando ripresi i sensi mi resi conto di non avere più i boxer, non solo, e che quel porcello di Luigi mi stava segando! D'istinto gli dissi:"Accidenti Luigi, ma che diavolo combini?", lui sorrise e rispose:"Ho pensato che in qualche modo il problema del sesso andava risolto, non ti pare?". Intanto la sua mano non si  fermò affatto e continuò piuttosto a segare lentamente e piacevolmente. Gli dissi:"Diamine, tu sei pazzo! Siamo due maschi!", anche se in realtà provavo piacere. Lui con sicurezza rispose:"E che fà che siamo maschi, meglio di niente no?". Poi, con sensualità e decisione si chinò e mi baciò in bocca. Tentai di scansarlo un paio di volte ma lui cercò con decisione la mia lingua dicendo:"E dai che ci divertiamo...". Finimmo a slinguazzarci. Inizialmente ero teso ma, complice la sega, iniziai a rilassarmi provando un piacere indescrivibile. Ma Luigi fece di più. Vedendo che bene o male ci stavo, si spostò sopra di me continuando a baciarmi. La sega si interruppe ma i nostri corpi nudi erano piacevolmente a contatto e così i nostri sessi. Spostò la lingua sui miei capezzoli, poi disse:"Hai visto com'è eccitante?". Non gli risposi ma lo lasciai fare. Mille pensieri affollarono la mia mente. Pensai:"Ma non gli piacevano le ragazze? E' gay? O è solo eccitato?". Luigi scese ancora più giù e imboccò il mio pisello ormai duro. A quel punto andai proprio in estasi, lo ammetto. Succhiava il cazzo e leccava la cappella alla grande trasmettendomi brividi di piacere. Mi eccitai talmente che accarezzai i suoi capelli e spinsi la testa contro il mio sesso sperando che non si fermasse. Mi slinguazzò cazzo e palle, leccava veramente in modo stupendo, il che mi fece supporre che non fosse alla prima esperienza o che, in alternativa, lo desiderasse tanto e da parecchio. I suoi giri di lingua sulla cappella mi fecero gemere di piacere, leccava il pisello divinamente, anche meglio della mia ex. Con quel bocchino da paura non potetti che godere a dismisura e venire copiosamente spruzzando nella sua bocca che accolse amorevolmente i miei caldi getti di sperma. Il porco commentò:"Mmmm davvero deliziosa la tua sborra, prova, assaggiala anche tu..." e mi baciò al sapore di seme. Fu davvero una gran porcata ma eccitantissima. Naturalmente lui era ancora eccitato e mi chiese di ricambiare ma io non me la sentì e gli dissi di no. E così lui sentenziò:"Bene, allora mi darai il tuo culetto troietta!". Risposi:"No, questo no! E' troppo!". Ma lui mi girò a pecorina e mi zittì con un:"Silenzio puttana, voglio romperti il culo adesso!". Il suo tono mi turbava eccitandomi al tempo stesso. Non ebbi troppo tempo per riflettere prima che lui, a cazzo duro, entrasse dritto nel mio culo. Esclamai:"Oddio che stiamo facendo!". Ma lui iniziò a stantuffare e a chiavarmi a ritmo sempre crescente esclamando:"Mmm che culetto! Meglio di quello di una ragazza!". Mi fece un pò male dato che non lo avevo mai preso indietro però pian piano il piacere superò ogni forma di dolore. Mi scopava e mi masaggiava i capezzoli quel maialino ed io andai nuovamente in erezione. Me lo infilò dentro proprio tutto e mi scopò a lungo fino a venire riempendomi il culo di sborra caldissima e densa. Provai una sensazione unica, sentì lo sperma scorrere dentro e vibrai di piacere. Intanto lui da dietro mi segò velocemente facendomi sborrare nuovamente. Si accasciò sul mio corpo e mi baciò. La stanza odorava intensamente di sborra. Il tempo era volato, si erano fatte addirittura le 9! Stavamo ancora avvinghiati quando la cameriera entrò nella stanza a sorpresa per effettuare le pulizie. Resasi conto che lo avevamo appena fatto tra maschi gridò:"Wow! Italiani froci!" e, scandalizzata, corse via sbattendo la porta. Da quel momento la vacanza divenne per noi davvero meravigliosa dato che continuammo a fare questi giochi tutte le notti per circa 20 giorni. Naturalmente altre cameriere, più o meno scandalizzate, ci beccarono in intimità. Quando tornammo a casa e i nostri amici chiesero come era andata la vacanza, e soprattutto il resoconto sulle conquiste di donne, lui rispose mentendo:"Bhè, mare, discoteca e sesso a volontà!". Naturalmente non specificò che il sesso lo avevamo fatto tra di noi e non certo con le donne, ma trattasi di piccoli dettagli, giusto? ihihih.


giovedì 11 maggio 2017

Il mio ragazzo ossessionato dall'amico

Mi chiamo Gilda. Con Manuel, il mio ragazzo, eravamo arrivati al terzo anno di fidanzamento. Ma fu a quel punto che la situazione assunse una piega imprevista. Al lavoro conobbe un biondino di nome Eric. Tra i due nacque subito un'intesa notevole. Manuel non faceva altro che parlare del suo nuovo amico e di tutti gli interessi comuni che avevano: dallo sport, ai videogiochi, ad altre cose. Manuel arrivò al punto da invitarlo ad uscire anche quando c'ero io e ciò non una volta sola, ma praticamente sempre! Ovunque andassimo, cinema, ristoranti, discoteche, ormai non uscivamo più come una normale coppia ma sempre e solo in 3. Al principio pensai che la loro fosse solo una bella e intensa amicizia ma, in realtà, ad un certo punto si rivelò assai più intima di quanto si potesse mai immaginare. Notai nel mio boyfriend un cambiamento, lo vedevo sempre più coinvolto da quest'amico. Finchè un bel giorno Manuel non riuscì più a tenere dentro le sue emozioni e si confidò con me, mi disse:"Senti cara Gilda, credo che ti incazzerai ma ho da dirti una cosa importante. Vedi, frequentando Eric mi sono reso conto che non mi basta che esca con noi...". Risposi perplessa:"Mmmm che cosa intendi dire, cosa vorresti fare?". Lui arrossì e rispose:"Bhè, vedi io avrei lo stimolo di conoscerlo anche fisicamente...". Basita risposi:"Cosa? Ho capito bene? Per caso te lo vuoi fare? Sei diventato frocio per caso? E lui? Lo è altrettanto?". Lui si fece serio e precisò:"Non sò cosa stia accadendo ma sò che ho questa pulsione e vorrei davvero viverla". Sul momento ero furibonda e dissi di non voler più affrontare l'argomento ma poi ci pensai sù. Se si fosse invaghito di una donna avrei potuto combattere ad armi pari, più o meno, ma come competere con un uomo? Essendo innamorata pensai bene di assecondare il suo desiderio. In realtà non sapevo nemmeno bene quando e come sarebbe accaduto un duetto tra i due. L'occasione giusta arrivò ad una festa piuttosto noiosa. Eric naturalmente era con noi. Ad un certo punto Manuel ed Eric sparirono dalle parti della toilette. Aspettai alcuni minuti e li raggiunsi nei bagni degli uomini. Erano già nudi e si stavano baciando dolcemente. Evidentemente Eric non era particolarmente incline alle donne, il mio ragazzo, d'altra parte, la propensione la stava manifestando sempre più verso il suo stesso sesso. Mi spogliai anch'io sperando di scuoterli in qualche modo ma Eric commentò solo:"Carina la tua ragazza". Mi avvicinai a loro, presi in mano il cazzo di Eric e lo porsi a Manuel precisando:"Bhè, dai, togliamoci il pensiero...". Eric commentò:"Però! Sportiva la tua ragazza!". Ero incazzata nera ma non volevo privare Manuel di questo torbido piacere. Il mio ragazzo non vedeva l'ora di provare il gusto dell'uccello. Si avventò sulla mazza leccando la cappella dell'amico come un pompinaro provetto! "Che gran bocchinaro!", pensai. Pochi minuti di suadenti leccate ed Eric schizzò a fiume. Ebbi un brivido caldo, un misto di sensazione tra piacere e porcata che comunque lubrificò a dovere la mia figa vogliosa. La sborra continuava a schizzare copiosa mentre Manuel la leccava tutta avidamente. Pensai che fosse finita lì con un chinotto ma Manuel mi chiese:"Cara, adesso ti spiace aspettarci fuori?". Compresi al volo che aveva intenzione di provare il rapporto completo e non se la sentiva di farlo davanti a me e così, sfoderando un sorriso un pò ipocrita, gli risposi:"Ma certo tesoro, fai con comodo...". Mi rivestì spiandoli però dal mitico buco della serratura. Era proprio come pensavo: Manuel, eccitatissimo, voleva farsi l'amichetto. Aspettai solo pochi secondi affinchè Manuel euforico glielo mise nel culo ad Eric, alla pecorina, esclamando: "Dai troia sei mia!". Un rantolo di gelosia mi percorse tutta, superato però di gran lunga dall'eccitazione incontrollabile. Mentre Manuel sfondava il culo all'amico, mi tirai un ditalino da paura e venni intensamente. Manuel si chiavò l'amico perbene e, in preda a un focoso orgasmo, gli sborrò copiosamente nel culo. I due, paghi degli orgasmi, si baciarono felici. Quando finalmente si rivestirono ed uscirono dal bagno domandai al mio ragazzo:"Ti sei tolto lo sfizio adesso?" e lui rispose:"Oh si, eccome! Grazie cara per la complicità". Risposi, con un sorriso falso simile al precedente:"Ma figurati amore, per così poco". Adesso il buon Manuel, viziosetto, si divide tra i miei buchi e quello dell'amico. Ho perso l'esclusiva, lo ammetto, ma almeno, finchè và avanti così, il pericolo che flirti con altre donne è decisamente scongiurato.              


martedì 2 maggio 2017

Le terapie anomale della psicologa

Mi chiamo Genny. A 25 anni, a differenza dei miei amici, non avevo praticamente esperienze sessuali con le donne. Preoccupato della situazione decisi di rivolgermi ad una psicologa. La giovane dottoressa bruna di nome Rosaria era davvero affascinante. Ci vollero quattro sedute affinchè mi dicesse chiaramente che ciò che si poneva come ostacolo tra me e le ragazze non era soltanto la timidezza ma qualcosa di molto più particolare. Rosaria analizzò il mio subconscio e si rese ben presto conto che gli uomini mi attiravano. In realtà, durante una seduta, le spiegai che non avevo mai incontrato il tipo adatto per tentare un approccio diretto. La psicologa sosteneva che avrei dovuto lasciar libero il mio essere di esprimersi, di esternare pienamente le emozioni e le pulsioni lasciando così alle spalle stati negativi quali repressione e depressione. In realtà non comprendevo del tutto le idee di Rosaria, ma lei aveva già in mente un disegno ben preciso da realizzare. Un giorno mi disse di togliere le mutande per lasciar respirare le zone intime, poi mi mostrò i suoi piedi, si sfilò i sandali col tacco e pretese:"Sù leccami i piedi giovanotto!". Mille pensieri si affollarono nel cervello, credetti ingenuamente che si fosse in qualche modo innamorata di me: figuriamoci! Ad ogni modo ipotizzai che si trattasse di un modo per testare il mio interesse verso le donne. Leccai i suoi piedi e, al tempo stesso, chiesi conferma riguardo a ciò che avevo supposto. La smentita secca arrivò perentoria in quanto lei precisò che con le donne non c'erano speranze. Ma allora perchè lo faceva? Evidentemente era solo un modo per distrarmi da ciò che sarebbe accaduto pochi istanti dopo. Delle mani forti mi accarezzarono il sedere dilatando le natiche. Una voce maschile decisa commentò:"Bel buchetto!". Caddi davvero dalle nuvole ma Rosaria fu pronta a spiegare rapidamente la situazione, disse:"Caro Genny, tu desideri stare con un uomo, ne hai un pò timore naturalmente, ma sotto sotto lo desideri. Ebbene, un altro mio paziente, Sammy, ha desideri compatibili con i tuoi. Lui vuole tanto riempire un buco maschile. E dunque, che dire, Dio li fà e Rosy li accoppia!". In  quel momento fu tutto chiaro, si trattava di una maniera anomala per "curare" due pazienti con spiccate tendenze omosessuali semplicemente facendoli accoppiare tra di loro! Hai capito che gran troia la dottoressa! Ad ogni modo era ormai troppo tardi per tirarsi indietro! Le mani di Sammy mi tenevano saldamente i fianchi mentre il suo cazzo durissimo entrava deciso nel mio culo! Me lo infilò dentro proprio tutto ed io andai letteralmente in estasi. Mi pompò il culo a dovere realizzando il mio sogno proibito. Rosaria rideva come una matta, si divertiva mentre Sammy mi sfondava l'ano. Il ritmo dei colpi divenne sempre più veloce finchè lui godette. Tirò fuori il cazzo e spruzzò copiosamente sulle mie natiche. Una sensazione di profonda estasi che proseguì con la mia frenetica sega e culminò con l'amplesso. Eaiculai copiosamente sul pavimento mentre il buco del culo mi pulsava ancora. Rosaria compiaciuta esclamò:"Mmm, proprio un'ottima seduta, direi che siete entrambi sulla via della guarigione". Dopo averlo rifatto un paio di volte davanti a lei io e Sammy decidemmo di proseguire l'esperienza in privato risparmiando così la parcella della psicologa...