giovedì 25 febbraio 2021

Troia repressa alla ribalta

Mi chiamo Valeria. Facevo la massaggiatrice ed ero una donna seria. Ho iniziato a cambiare dal momento in cui mio marito Umberto mi ha reiteratamente cornificata. Non andava con le sue colleghe di lavoro o con altre donne conosciute per caso. Il suo target erano gli strip club. Ben presto mi fu chiaro che il porcello non si limitava a guardare infilando le banconote nelle mutandine ma che, spesso e volentieri, scopava anche con le spogliarelliste. Intuì che ce ne fosse una in particolare, una preferita, ma non sapevo quale e così decisi di chiederlo al suo più caro amico, Luca. Sapevo che in quei locali ci andavano insieme. Luca era solito venire al mio centro massaggi. Non c'era stato mai nulla tra noi, aveva sempre prevalso il mio comportamento serio e professionale. Ma, stufa del ruolo di mogliettina santarellina, per giunta cornuta, approcciai con Luca in modo diverso dal solito. Volevo sapere quella donna chi fosse e intanto spompinai Luca che, sorpreso ed eccitato dalla situazione inaspettata, ebbe un'eiaculazione precoce e piuttosto copiosa. Mi comportai da vera troia e dunque portai Luca velocemente al raggiungimento del pacere. Da lui seppi ciò che mi interessava. La donna si chiamava Lola, nome d'arte di Maria Elena. Decisa ad affrontarla e sfidarla sul suo stesso terreno di gioco, feci installare a casa un'asta per lapdance. La invitai da me con la proposta di un lavoro. Quando arrivò mi esibì in una lapdance piuttosto erotica. La prima intenzione era quella di una vendetta, di picchiarla o giù di lì. Avrei voluto spaccarle la faccia, lo ammetto. Poi però cambiai idea. Lola, una donna molto sexy, mi ispirò un progetto. L'avrei voluta con me in una nuova attività, un locale un pò diverso dal solito strip club. Gli strip sarebbero stati solo una copertura per effettuare un redditizio giro di prostituzione ad alto livello col quale avremmo tirato su un mucchio di soldi. Lola si bagnò solo al pensiero. Io e Lei finimmo per lesbicare piacevolmente. Per Lola non si trattava della prima volta, si era già data da fare con le sue colleghe. Per me invece fu il debutto saffico. Non avevo mai pensato troppo alle donne prima di quel momento ma tutta la situazione mi scaldò di brutto e leccai con foga la figa della Lola. Anche lei, d'altro canto, ricambiò adeguatamente con dita e lingua. Dopo gli orgasmi Lola accettò definitivamente la proposta. Sarebbe diventata addirittura mia socia se avesse portato anche delle ragazze sottraendole al suo strip club. Ci riuscì e, poco tempo dopo, aprimmo il nuovo locale. Io stessa mi sarei offerta per soldi, insieme alle altre. Gli strip facevano da contorno ad un giro di trombate per gente benestante. Ma non sempre i clienti erano palesemente ricchi. Ricordo, durante i primi tempi, di tre tipi con cui scopai insieme ad altre due ragazze. Durante l'intimità scoprì che i tre amici erano soliti girare di notte in auto per guardare le puttane e che poi si accontentavano, usando mani e bocca, di godere tra di loro. In sostanza guardavano le prostitute per eccitarsi e poi si sfogavano tra loro per risparmiare. Bhè, credo che siano tornati ai loro giochini gay. Da quella volta non si sono fatti più vivi dato che scopare con me e le altre ragazze gli costò davvero caro. Credevano di cavarsela con 200 euro a persona ma le 'terapie' di gruppo comportano un aumento sostanziale della tariffa base. Dovettero sganciare 1500 euro ma dopo aver scopato con tre belle ragazze schizzandole in bocca e sulle tettone. Chissà che un giorno mio marito e Luca non vengano a farmi visita. A loro applicherò di sicuro la tariffa massima.               

sexy dream


mercoledì 24 febbraio 2021

Sorpresa trav

Bella donna vero? O forse no... Bisognerebbe indagare più a fondo per scoprire che sotto magari c'è la sorpresa...

bionda





martedì 23 febbraio 2021

Impietose monelle

Il mio nome è Jessica. Alex James era un delinquente piuttosto noto negli ambienti criminali. Si dedicava al traffico di stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione. Lo conobbi ad una festa a casa sua dove giravano puttane e cocaina a go-go. Sono una donna che non passa inosservata. Alex mi notò e scopammo nel cesso del suo lussuoso appartamento. In realtà mi resi subito conto che si trattava di un tipo prepotente e arrogante ma io avevo bisogno di soldi e perciò mi gettai tra le sue braccia. Diventammo presto amanti e dette subito il peggio di sè. Mi faceva scopare dagli amici trattandomi come un oggetto di piacere. Sapevo che aveva una moglie di nome Angela che si era allontanata da lui qualche anno prima. E così ebbi la curiosità di andare a conoscerla. Angela confermò quanto già sapessi di James. Tra di noi scattò subito una forte complicità nonchè una notevole attrazione reciproca. Prima di allora non l'avevo mai fatto con le donne ma con Angela lesbicai da paura. Ci sentivamo incredibilmente attratte l'una dall'altra. Ad Angela ormai gli uomini non interessavano più. L'unico suo chiodo fisso era di fregare i soldi al marito e fargliela pagare per le violenze e le umiliazioni precedentemente subite. Conoscevo molti dettagli delle attività illecite di Alex e a un certo punto riuscì ad accedere ad una grossa fetta di soldi contanti che, chiusi in delle borse, mi premunì di consegnare ad Angela. Proprio in quel frangente però, L'FBI fece irruzione nella villa di Alex e lo arrestò. Anch'io fui etichettata come sua complice ed amante ma il comandante mi diede la possibilità di uscire da quella situazione a dir poco incresciosa. Avrei dovuto rivelare molti particolari delle attività di James per ricevere un grosso sconto di pena ma al capo dell'FBI non bastava! Compresi che voleva anche sesso e così cominciai a spompinarlo davanti a due dei suoi uomini più fidati e allo stesso James che, stizzito, inveiva ripetutamente contro i federali e contro di me. Le rivelazioni fornite dalla sottoscritta lo avrebbero condannato ad un lungo soggiorno in carcere. Si sà che lì le donne non ci sono proprio. Per James non sarebbe stato facile. I nuovi detenuti fanno sempre gola ai veterani, gli altri avrebbero abusato di lui ripetutamente e questo lo sapevano bene anche i federali. L'FBI trovò la droga ed ebbe molte informazioni da me sulla sua provenienza e anche sull'origine del giro di puttane. Io me la cavai con pochi mesi di detenzione. Poi, una volta libera, corsi ad abbracciare Angela, la mia complice ed amante. Eravamo ricche ormai. Angela esigeva la sua vendetta. Anche nell'intimità, godeva a sapere che l'ex marito veniva abusato in carcere. Ma quel che io e lei immaginavamo non si avvicinò del tutto a ciò che realmente accadde. Dopo alcuni mesi venni a sapere che Alex, ormai pratico del 'trattamento anale', non desiderava più le donne anche perchè era diventato lui stesso una femmina, o quasi. In tacchi alti e lingerie rossa, col nuovo nome trav di Alexia, si lasciava sbattere come una prostituta. Da padrone prepotente ed arrogante nonchè schiavizzatore di donne, era diventato lui l'oggetto del piacere degli altri, dei maschi arrapati con i cazzoni duri sempre pronti a sfondarglielo. Angela, impietosa verso l'ex marito, ci gode come una matta di tutto ciò ed ha avuto indubbiamente la sua rivalsa. Naturalmente non vi nascondo che ci godo anch'io. Forse siamo due sadiche porche, ma si! E Alex? Bhè, infondo non gli è andata poi così male: non è più ricco ma si soddisfa con quelli che lo trombano. Ma chiamiamolo Alexia, mi sembra più appropriato dato che di Alex c'è rimasto ben poco...                

porcelle


lunedì 15 febbraio 2021

Sgualdrina al centro massaggi

Mi chiamo Vanessa. Lavoro in un centro massaggi. E' noto che in certi ambienti alcuni uomini desiderino di più di un semplice massaggio. Alcuni allungavano una banconota ed io aggiungevo un lavoro di bocca alla seduta standard. Un giorno si presentò un tipo di nome Gaspare che pretese di più. Il tizio era deciso a voler scopare. Mi facevo un pò di problemi dato che sono fidanzata, che eticamente non è il massimo e inoltre avevo paura della mia titolare, Olga. Devo tutto a lei se ho un posto di lavoro. Ma Gaspare promise di sganciare una cifra consistente e allettante per arrivare fino al rapporto completo. Si spogliò e mi spogliai anche io. Lo segai un pò, lo massaggiai con l'olio, ma non ero convinta di andare fino in fondo. Per questo motivo gli proposi perfino una mia amica, puttana di professione. Dopo avergli praticato massaggi molto sensuali che, a dire il vero eccitarono anche me, lo sbocchinai pensando che sarebbe finita lì. Ma lui mi prese con forza per i fianchi e mi sparò il suo cazzone duro dentro la figa. All'inizio mi sentì praticamente forzata ma, mano a mano che sentivo quel palo di marmo dentro la passera, cominciai a godere come una matta. Volevo che mi scopasse tutta. Non solo lo fece ma mi riempì il corpo di sborra. Proprio pochi minuti dopo l'orgasmo, sentì la voce di Olga sentenziare che mi ero dilungata col cliente. In realtà aveva spiato e sapeva tutto e cioè della trombata col cliente. Credevo che mi licenziasse in tronco. Invece no... Colpo di scena! Olga, resasi conto che ero una tipa disposta a cedere sessualmente, dettò le sue impietose condizioni di lavoro. Avrei dovuto fare tutto con i clienti, perfino prenderlo nel culo! Solo dopo capì qual'era il suo gioco. Assumeva normalmente le ragazze. Poi puntava maggiormente su quelle che erano disposte a fare sesso con i clienti in modo da aumentare i profitti del suo business. Olga non era una normale direttrice ma, sotto sotto, una sorta di pappona di mignotte con la copertura del centro massaggi. Io avevo bisogno di soldi e di lavorare ed accettai le sue condizioni. Intanto scoprì che era lesbica per cui dovetti anche leccarle la figa. E' una bellissima donna ma a me le femmine avevano sempre fatto schifo dal punto di vista sessuale. Inutile dire che cadde anche questo tabù. La leccai tra le cosce e l'avrei fatto ogni qual volta che lo desiderasse, senza oppormi minimamente. Intanto iniziarono ad arrivare i clienti danarosi e pretenziosi. Cominciai con un amico di Gaspare molto dotato che, dopo un bocchino preliminare, mi ruppe letteralmente il culo con quel bastone enorme che si ritrovava tra le gambe. Non vi dico quanto mi schizzò in faccia al momento dell'eiaculazione. Poi, come spesso succede, con il passaparola ne arrivarono altri pronti a sfondarmi in ogni dove. Olga è felice, l'attività và a gonfie vele. Ed io sono diventata una grandissima troia. Se pensate che mi dispiaccia vi sbagliate di grosso: guadagno un sacco di soldi e godo come una porca. Credetemi, lo farei in proprio ma l'unica che mi fà veramente paura è Olga, se me ne andassi all'improvviso mi spezzerebbe le gambe e allora va bene così: da sgualdrina al centro massaggi! Active Search Results

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giovedì 11 febbraio 2021

Quando mio padre non è a casa

Mi chiamo Nadia. Sono la figlia unica di una coppia, Arturo e Lucia. Ero fidanzata con un ragazzo di nome Luigi. All'inizio il nostro rapporto procedeva bene, poi mi accorsi che lui mi tradiva con altre. Contemporaneamente mia madre Lucia mi raccontò che Arturo se la faceva con altre donne e, per questo motivo, la sera spesso non rientrava a casa. Mi sentì delusa per me stessa e dispiaciuta per mia madre che si sentiva tremendamente sola. Mia madre è una bella donna mora prosperosa, mediterranea. Quando mi disse che io rappresentavo il suo unico vero amore, persi completamente la testa. In passato avevamo spesso dialogato ma niente di più. Stavolta però sentivamo il bisogno impellente di prenderci realmente cura una dell'altra. Stavamo sedute sul divano, lei indossava un vestitino nero e i tacchi. Tra di noi scattò all'improvviso un dolce bacio molto naturale. Da lì fu un continuo crescendo. Lucia scoprì le sue tettone ed io le leccai i capezzoli. Poi lei si spogliò e allargò le gambe. Io le leccai amorevolmente la patata ormai già visibilmente bagnata fino a farla venire. Lei fece lo stesso con me e poi finimmo a leccarcele a 69. Durante quell'intrigante rapporto lesbico incestuoso mi chiesi spesso se stessimo facendo peccato e sono sicura che se lo chiese anche lei. Ma il piacere che provavamo era perfino superiore alla paura di essere eventualmente scoperte da qualcuno. Godevo ed ero assorta nei pensieri quando sentì le dita decise di Lucia affondare nella mia fica ultrabagnata. A quel punto ebbi un ultimo inebriante orgasmo. L'appetito vien mangiando, si sà, e mio padre almeno un paio di volte a settimana non rientrava a casa la sera. Quelle volte mi infilavo sistematicamente nel letto di mia madre e lo facevamo per tutta la notte. Dopotutto è molto più comodo del divano, non trovate?

incesto

mercoledì 10 febbraio 2021

Trasgressioni bollenti per amanti

Sono Flora, ormai già mi conoscete. Nel post precedente avete visto come io e il mio amante James siamo arrivati al punto di voler provare nuove esperienze intime di tipo omosessuale. Alla cena eravamo presenti io, James, una giovane psicologa mora di nome Anna, e il mio amico maturo gay Roger. Mangiando la pizza ci furono i primi sguardi complici. Anna mi sorrideva e io la contraccambiavo. Anche Roger guardava James che gli sorrideva a sua volta. Stavamo degustando il dolce quando sentì la gamba di Anna strusciarsi contro la mia. Provai una bella sensazione di piacere. Intanto notai, sotto il tavolo, la mano di Roger che accarezzava James tra le gambe. Anche Anna se ne accorse e mi fece l'occhiolino. Nonostante avessimo finito di mangiare, io ed Anna non ci alzammo subito dal tavolo permettendo così a Roger di continuare a toccare il mio amante. Le carezze erano iniziate sopra il pantalone ma Roger ormai aveva tirato giù la zip di James e gli aveva infilato la mano addirittura nel pantalone. James godeva in silenzio e si lasciava menare l'uccello. Quel gesto avventato destò perfino l'attenzione di un cameriere che capì cosa stesse succedendo. Imbarazzato chiese: "Ehm, i signori desiderano altro?". Io risposi di no e feci l'occhiolino al cameriere. Poi aggiunsi:"Ci porti il conto, abbiamo fretta". Pagai io per tutti. Io e Anna ci alzammo di scatto costringendo anche i due uomini a fare lo stesso e a interrompere il loro giochino prima che James eiaculasse a tavola. Con gli animi già surriscaldati giungemmo finalmente a casa di Anna. Lì nessuno ci avrebbe disturbato. Mentre io ed Anna stavamo parlando vestite, Roger e James erano già nudi e si baciavano. Dissi ad Anna di esser sicura che James avrebbe scopato l'uomo maturo ma Anna aveva un parere opposto ed aveva ragione. James sembrava stregato da quell'uomo, gli fece un pompino lunghissimo, quasi estenuante. Cominciai a pensare che Anna avesse ragione. Quando Roger si mise a leccare il culo di James per poi scoparlo non ebbi più dubbi. Guardare il mio amante scopato da un maturo mi dette un brivido di schifo surclassato però da una calda onda di piacere. A quanto pare James aveva trovato la sua strada. Mi sentì davvero sola in quel momento. Feci un pensierino anche su mia figlia, che comunque aveva già la sua amichetta. Ma infondo c'era Anna di fronte a me con cui giocare. La baciai con passione, le succhiai i capezzoli, le accarezzai la figa. Ma ad Anna piaceva di più condurre il gioco, specie con una signora inesperta del genere come me. Mi aprì le gambe con disinvoltura, ormai ero sua! Mi penetrò con decisione con il dildo scopandomi la vagina ormai sbrodolata dall'eccitazione. Infilazata da quella maialina venni di brutto. Anna stava sopra di me e mi abciava quando sentì i due maschi godere con Roger che schizzò nel culo di James. A quel punto ebbi la piena consapevolezza che io e James avevamo cambiato gusti sessuali e che, probabilmente, saremmo rimasti soltanto amici.         

doppia coppia

martedì 9 febbraio 2021

Prendendo spunto da mia figlia

Sono Flora, la madre di Eliana. In realtà mi è sempre piaciuto il sesso ma con un'impostazione decisamente classica. Per anni sono stata convinta che l'unica modalità sessuale valida ed appagante è quella tra l'uomo e la donna. Ma ciò che capitò ad Eliana mi dette modo di riflettere ed apprezzare le varianti al classico. Mio marito è sempre fuori per lavoro così decisi di parlarne con James. Lui è il mio giovane amante moretto, un tipo di mentalità piuttosto aperta. Mentre facevamo sesso gli raccontai la situazione accaduta ad Eliana. Come sappiamo mia figlia sorprese il ragazzo con il suo migliore amico in atteggiamenti inequivocabili. Poi, mezza sconvolta, iniziò a lesbicare con una professoressa che impartisce lezioni a domicilio senza sapere di esser stata puntualmente spiata da me. Al principio pensavo che con James fosse solo una sorta di confidenza, un love talking, ossia una maniera per eccitarsi di più nell'intimità. Ma, quando tirai fuori la prima parte del racconto, durante un pompino preliminare, notai il mio amante particolarmente preso e duro. Gli narrai anche il seguito, ossia le lesbicate di mia figlia, precisando di averla spiata e di aver provato tanto piacere al punto da praticare autoerotismo. In quel momento mi sentì pronta per sparargli una domanda diretta a bruciapelo proprio mentre stavamo stupendamente scopando. Gli chiesi se gli fosse piaciuto trombare con un uomo. Lui non rispose subito. Prese qualche secondo di tempo, poi ammise che, nell'eccitazione, lo avrebbe fatto volentieri. Ovviamente mi rigirò la domanda. Gli risposi di esser disposta a lesbicare. Intanto la scopata proseguì focosa, io venni e lui mi spruzzò copiosamente sul culo. A volte certe cose si dicono solo per fottere con maggior intensità ma fu proprio il mio amante, dopo esser venuto, a proporre un'uscita goliardica a quattro. Lui avrebbe portato una collega lesbica ed io pensai subito ad un amico gay per James. Avremmo cenato come quattro normali amici e poi, a tempo debito, ci saremmo accoppiati diversamente dal solito, io con lei e lui con lui. Come mia figlia, anche io e James volevamo provare l'ebrezza di cambiare sponda, o almeno di provarci. Ma questo ve lo racconterò con calma la prossima volta...      

fica


Lezioni erotiche a domicilio

Mi chiamo Eliana. Cominciò tutto quando io, il mio ragazzo Danilo e il suo amico Tommaso, decidemmo di sbronzarci con la vodka. Dopo aver bevuto io andai a stendermi sul letto mentre loro due rimasero sul divano. Mi addormentai una mezzoretta e non pensavo che, nel frattempo, loro due si mettessero a scopare! Ignoravo che fossero gay e, quando mi alzai dal letto, li beccai nudi e pieni di sborra, segno che avevano appena finito di fare sesso. Sconvolta li cacciai fuori di casa. Non sapevo proprio a chi raccontarlo. Poi pensai ad Emma, la ragazza laureata, poco più grande di me, che, due volte a settimana, viene ad aiutarmi con lo studio. Flora, mia madre, aveva preteso che qualcuno mi aiutasse dal momento che a scuola non ottengo quasi mai voti alti. Dopo un certo imbarazzo iniziale riuscì a confidarmi con lei che quasi giustificò il mio ragazzo asserendo che oggi queste cose sono normali. Intanto lei si spogliò e propose una pausa dallo studio a base di ditalini. Mi sembrò eccitante. Ci toccavamo ognuna per conto proprio ma poi lei, a un certo punto, mi attirò a sè coinvolgendomi in una piacevolissima frugata tra passere che ci condusse splendidamente all'orgasmo. Bhè, come si dice, storta và, diritta viene: ho scoperto che il mio ragazzo è gay ma anche che Emma sà come consolarmi... 

boys

lunedì 8 febbraio 2021

La calda moglie del mio amante

Mi chiamo Antonella, lavoro come parrucchiera. Qualche tempo fa frequentavo un uomo sposato. Tutto sembrava filare liscio con Roberto ma, un bel giorno, la moglie Dora, cliente del negozio, alla quale avevo spesso sistemato i capelli, scoprì la tresca e si presentò dritta a casa mia con prevedibili intenzioni belliche. Prima o poi dovevo aspettarmi una cosa del genere. Mi insultò, la situazione sembrava volgere al peggio ma in lei vidi soprattutto una donna sola ferita e desiderosa di attenzioni. Ci ritrovammo inaspettatamente sul letto con lei che mi leccava disperatamente le gambe. Di solito non vado con le donne ma la tipa mi intrigava e poi mi sentivo anche un pò in colpa, volevo farmi perdonare. Fatto sta che lesbicammo da paura a colpi di dita e lingua in fica e nel culo e la coinvolsi perfino in una forbice mozzafiato dove raggiungemmo entrambe orgasmi profondi ed appaganti a seguito della lunga strofinata tra le passere. Lei manifestò la volontà di volermi rivedere e disse che dovevo inventare qualcosa per liberarmi del marito. Non sarebbe stato facile ma mi venne in mente un'idea perversa ed altamente trasgressiva e cioè fargli conoscere Thomas, un mio amico modello decisamente affascinante, dotato e con un gran fisico. Roberto fu sedotto in breve tempo e scopato proprio davanti ai miei occhi. A quel punto gli rivelai che stavo approcciando con la moglie e, con aria autoritaria, gli imposi di instaurare una relazione sessuale con il mio amico. Sicuramente non gli dispiaceva prendere il cazzo per un bel po' di tempo, inoltre così non avrebbe mai subito le sfuriate di gelosia della moglie. Trionfante del risultato ottenuto tornai da Dora ad aggiornarla della novità che il marito era stato ben accoppiato con un uomo e fui decisamente pronta a leccarle la figa. La donna non si aspettava proprio una svolta del genere ma accettò la situazione di buon grado e così ci rilassammo con un'altra memorabile lesbicata.      

belle donne

Le tentazioni proibite di mio marito

Mi chiamo Elvira. Io e mio marito Gustavo siamo una coppia di imprenditori nel Mondo della moda. Io sono anche stilista. Lavorando in un ambiente pieno di belle ragazze avrei dovuto essere gelosa marcia ma lui, in vari anni, non mi ha mai dato preoccupazioni in tal senso. Come molte donne sposate temevo le modelle, le ragazze più belle e giovani di me. Solo dopo mi resi conto che il vero pericolo era rappresentato da altro. Eppure i segnali premonitori erano stati chiari, lampanti e precisi. Ad esempio, spesso la sera preferiva guardare le partite in tv invece di scopare. Ma un giorno ebbi la certezza che Gustavo era particolare. In azienda c'erano gli operai a lavoro per una manutenzione dell'intera struttura. Tutto doveva essere perfetto per una sfilata importante programmata per la settimana seguente. Sfortuna volle che due operai caddero accidentalmente da un'impalcatura. Lui corse verso di loro, poi mi disse: tu torna in ufficio a sbrigare le pratiche, penso io a questi uomini, magari chiamo l'ambulanza. Ma si vedeva subito che stavano bene. Il suo atteggiamento ansioso e molto premuroso mi parve un po’ strano e così, dopo essere stata pochi minuti in ufficio, andai a cercare mio marito. Lo trovai imboscato in una stanza con quei due. Mi avvicinai e spiai dalla porta socchiusa. Li rassicurò, disse che gli avrebbe pagato di persona i danni dell'infortunio, intanto li accarezzava in viso. Ne baciò uno, intanto accarezzava i sessi di entrambi. Sostanzialmente li stava masturbando con la scusa della premura. Per un po’ restai sconvolta, mi pareva impossibile vedere una scena simile. Mio marito un frocio? Ma il gioco andò avanti. Con la classica sudditanza psicologica di chi subisce persone di potere, gli operai si lasciarono succhiare amorevolmente il cazzo. Gustavo prese i loro uccelli in bocca e li spompinò a lungo senza pietà fino a farli eiaculare bevendone poi il caldo e copioso succo. Mi sentivo umiliata e tradita ma la fica manifestava segnali del tutto opposti. Provavo un fottuto piacere e gocciolavo nelle mutande. Col piglio dell'irrazionalità entrai spavalda nella stanza ed esclamai: "Qui dentro siete tutti froci o a qualcuno piace la fica?" Mio marito restò senza parole, poi disse: "Mi sa che loro hanno già dato". Il suo cazzo era durissimo, glielo ciucciai con foga, poi lui mi saltò addosso e mi chiavò nel culo a pecorina come mai aveva fatto. Quei due avevano funzionato da viagra per Gustavo e così ci facemmo una bellissima scopata proprio davanti a quegli uomini ormai soddisfatti. Quando mi sborrò nel buco anale andai proprio in estasi e venni a mia volta. Poi gli dissi: mmm caro vedo che le amicizie maschili ti fanno bene, continua pure, conosci chi vuoi, basta che la sera a letto mi scopi sempre con questa intensità.

zozzerie

venerdì 5 febbraio 2021

Assatanate con il turista

Mi chiamo Patrick. Desideravo da tempo fare la vacanza estiva in un luogo esotico. Reduce da una storia andata male, volevo solo rilassarmi e divertirmi. Spavaldo, abbordai due bellezze locali. Ero convinto di scoparle queste intriganti morette ma furono loro a condurre il gioco a letto. Come due assatanate si fiondarono sul mio cazzo. Ma il bello venne quando si concentrarono anche sul buco del mio culo a colpi di lingua. Con nessuna donna mi era capitata una situazione del genere ed ero anche un pò scettico. Di solito i culi li leccavo sempre io ma quelle due non mi fecero capire niente. Dopo insistenti ed audaci slinguazzate anali, durante le quali presi spesso e volentieri anche le loro dita nel culo, tornarono a leccare e a succhiare famelicamente il mio cazzo che eiaculò in abbondanza prima che potessi minimamente pensare di scoparle. Agli amici ho sempre raccontato di averle trombate ma, in realtà, furono loro a 'lavorarmi' di mani, dita e lingua anche nel culo portandomi ad un sublime orgasmo.

maialine

mercoledì 3 febbraio 2021

L'ambiguo vicino

Mi chiamo Gisella. Tempo fa ero fidanzata con un uomo di colore molto dotato di nome Mark. Tuttavia, la mia indole da puttanella non mi ha mai impedito di notare anche altre persone. Un giorno, all'inizio dell'estate, stavo salendo le scale con la cesta dei panni in tacchi e provocante minigonna. Mi sentivo osservata e infatti un ragazzo carino mi guardava con interesse. Per attaccare bottone feci finta che la cesta degli indumenti mi scappasse di mano. Mi chinai per raccoglierli offrendo una visuale paradisiaca di gambe e sedere della sottoscritta. Il ragazzo si fece subito avanti per darmi una mano e intanto si godette la vista di quel ben di Dio da una distanza di pochi centimetri. Raccolti i panni si offrì di portarli fino a casa mia. Si trattava di un vicino che però non avevo mai conosciuto prima di quel giorno. Disse di chiamarsi Angelo. Dopo averci parlato un pò mi confidò di non avere rapporti intimi con la fidanzata. Sembrava focoso ed io lo lasciai fare dato che era molto carino (anche se con una leggera nota femminea). Mi succhiò una tetta, mi baciò il culo. Poi però rivelò la sua passione irrefrenabile per le scarpe e i piedi femminili. Era un feticista e la cosa mi intrigava un bel pò. Ma il suo cazzo non riusciva a diventare duro al punto giusto per poter entrare agevolmente nella fica. Provai ad attizzarlo con i piedi e con un pregevole lavoretto di bocca. Finalmente riuscì ad infilarlo nella passera e scopammo per un pò. Ma istintivamente dissi che il mio compagno di colore, molto dotato, mi faceva godere decisamente di più. A quel punto lui si eccitò di brutto proponendomi di essere presente mentre io scopavo con il mio uomo. Angelo era un Feticista e un guardone ma mi venne il dubbio che, a livello latente, gli piacesse perfino il cazzo. Ne ebbi la conferma poco dopo, quando arrivò Mark. Cominciai a trombare con il mio partner mentre Angelo ci guardava e si segava. A Mark non dispiaceva affatto che Angelo non togliesse gli occhi di dosso dal suo cazzone, probabilmente lo considerava un motivo di vanto, nonchè lo spunto per rivendicare il possesso sulla propria donna. Mark mi scopò di brutto schizzandomi poi copiosamente in bocca. E mi ordinò di far venire il nostro amichetto, amante del fetish, con i piedi. Angelo si stava segando a meraviglia ingolosito da ciò che aveva appena osservato ed io lo aiutai a raggiungere l'orgasmo massaggiandoglielo con i piedi. Bastarono pochi movimenti affinchè il vicino eiaculasse schizzando in abbondanza sulle piante dei miei piedi. A quel punto Mark lo guardò e, sorridendo, gli disse: "Mmm... meno male che sei mezzo frocio ragazzo, altrimenti sarei stato davvero geloso...".          

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martedì 2 febbraio 2021

Una compagna per Vanessa

Sono Vanessa. Claudio, rivelatosi palesemente gay, ormai si era messo con il suo amico Jerry. Avrei dovuto essere furiosa ma quella situazione mi dette modo di riflettere. Mi resi conto conto che la loro relazione funzionava perchè si conoscevano davvero, erano complici. Quella complicità che spesso si può avere solo tra persone dello stesso sesso. Rimasta praticamente da sola pensai alla mia bella e giovane amica Monica. Sapevo di piacerle e anche a me lei intrigava parecchio. Però non era mai successo nulla di intimo tra di noi. Io ero sposata e a lei gli uomini non manacavano di certo. Ma io ero cambiata, non avevo più la certezza del matrimonio ormai andato in frantumi e non me la sentivo di conoscere un altro uomo e provare a ricominciare tutto da capo. E così andai a trovarla. Le raccontai ciò che mi era capitato e le feci capire che sarei stata disponibile. Monica non è stupida, si rese conto che volevo lesbicare e ci stette. Dopo un caldo bacio rompemmo il ghiaccio e ciò che accadde in seguito fu molto naturale. Iniziai io a leccarla per prima, a lungo e a fondo, facendola venire più volte. Le slinguazzai perfino il buco del culo e Monica andò letteralmente in estasi. Poi fu lei a leccarmi la passera prima di ritrovarci coinvolte in un sublime 69. Godevamo e intanto lei mi chiedeva come avevo fatto a guardare mio marito far sesso con l'altro. Le risposi che la curiosità ed il piacere avevano preso il sopravvento anche sulla gelosia e la rabbia e che, infondo, a letto si diventa spesso animali. Parlando di rapporti tra sessi uguali ci bagnammo e godemmo ancora di più. Gli orgasmi si susseguirono fino allo sfinimento. Bhè, credo di aver trovato anch'io una degna compagna di giochi...       

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L'amico speciale di mio marito

Mi chiamo Vanessa. Ho sposato Claudio per amore ma sono una donna focosa e lui non si può certo definire un uomo dotato. Ciò nonostante, da brava mogliettina, mi accontentavo di brevi scopatine sotto la media. In realtà Claudio aveva sempre in testa Jerry, il suo amico del cuore. Pensavo che tra di loro ci fosse una forte amicizia ma non così morbosa. Cominciai ad avere dei dubbi quando, nell'intimità, Claudio, parlandomi del suo amico, raggiunse l'orgasmo. Questa situazione accadde più di una volta. Inizialmente la assecondai. Pensai che fosse un suo modo di combattere lo stress. Poi, però, la verità divenne sempre più palese. Un giorno Claudio cominciò a dire che non si sentiva alla mia altezza, che c'erano uomini più sexy che mi avrebbero fatta godere di più. Poi, quella sera stessa, pretese che io fossi bendata. Pensai ad un modo originale per riaccendere la passione ma lo scenario che si profilò davanti a me fu del tutto differente. Mi ritrovai con un cazzo duro in bocca. Ci volle poco per rendermi conto che non era quello di mio marito. Quando tolsi la benda il suo amico Jerry mi stava già abbondantemente scopando con foga. In pratica mi avevano usata entrambi e vi spiego il perchè. Claudio, segretamente gay, aveva un debole per l'amico e da tempo avrebbe voluto farci sesso. Ma Jerry, etero almeno nell'apparenza, si rifiutava categoricamente. Poi, però, Jerry decise di cedere alla richiesta ad una condizione: se mi avesse scopata si sarebbe concesso a mio marito. Restai veramente delusa da questo vergognoso accordo ma stavo godendo e continuai a prendere il cazzo di quel porco di Jerry. Anzi, alla fine lo lavorai di bocca affinchè schizzasse. Claudio, usandomi, aveva tenuto fede alla prima parte dell'accordo e si aspettava di essere contraccambiato. Dopo alcuni giorni, Jerry si ripresentò a casa, stavolta per mio marito. Mi sedetti comodamente in poltrona osservando i due monelli. Si spogliarono, poi Claudio iniziò ad accarezzare il cazzo dell'amico che iniziò ad indurirsi. Mio marito proseguì leccando con passione e a lungo il tanto desiderato uccello dell'amico. Jerry godette spruzzando a fiume nella bocca di mio marito. Restai sorpresa dalla copiosa eiaculazione indice di una notevole eccitazione. Con me Jerry era venuto decisamente meno. In teoria sarebbe dovuto finire tutto lì: Jerry mi aveva scopata (con notevole appagamento anche della sottoscritta) e mio marito aveva ottenuto ciò che voleva, succhiarlo all'amico. E invece no! A quanto pare a Jerry quella trasgressione era piaciuta aldilà dello squallido accordo e mio marito non aspettava altro che un nuovo incontro. Dopo circa una settimana, Jerry si ripresentò a casa per farsi mio marito. Comodamente seduta, osservai Jerry che inculava mio marito e l'eiaculazione raggiunta da entrambi. Nella fattispecie, Jerry schizzò a fiume tra le chiappe del mio coniuge. In breve tempo avevo scoperto l'omosessualità di mio marito e l'avevo anche accettata senza troppe lamentele, perchè quella era la sua vera natura dalla quale, in genere, non si sfugge. Forse tutto ciò portò a riconsiderare me stessa alla ricerca di nuovi orizzonti.                

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