sabato 27 giugno 2020

Il coinquilino castigato

Come descritto nella prima parte del racconto, Claudio e Michele avevano ormai passato il cosìdetto "punto di non ritorno". Si stava creando tra loro una forte intesa sessuale ed io non ero altro che l'involontario anello di congiunzione per sperimentare le loro fantasie omosessuali represse. O Almeno: Michele era sicuramente gay passivo nell'indole mentre Claudio, forse in buona parte stufo della figa, cercava di coltivare "nuove tendenze trasgressive" ma sempre nel ruolo di maschio alfa, di quello che lo dà, per intenderci. Devo ammettere che non restai indifferente alla loro complicità. Sapevo bene, a quel punto, che Claudio non si sarebbe fatto me ma Michele e infatti andò proprio così. Inoltre, abitando i due maschi nella stessa casa, vi lascio immaginare quante volte questa situazione si ripetette, spesso e volentieri anche senza di me... Siete curiosi? Allora guardate un pò...

   

Dottoressa sempre più infuocata

Vi è mancata, vero? Eccola qui di nuovo la dottoressa... più sexy e prorompente che mai, sempre pronta a stimolare le vostre fantasie più torbide e roventi, cari amici.... Con una tipa del genere l'orgasmo è davvero dietro l'angolo, non credete?





martedì 23 giugno 2020

Bollenti perversioni di coppia

Mi chiamo Rosaria, sono una donna matura mora (o brunette milf, se preferite). Sono sposata da circa cinque anni con Aldo, un uomo decisamente più giovane di me. Devo convenire che, negli ultimi mesi, il nostro rapporto è radicalmente cambiato allontanandosi dallo stereotipo del matrimonio classico, almeno per quanto concerne l'intimità. Per lunga parte della mia vita, parlo di quasi mezzo secolo, sono stata una tipa riservata, castigata, se vogliamo. Ma la convivenza con Aldo ha evidenziato, pian piano, il mio lato oscuro e perverso e sicuramente anche quello del mio coniuge, venuto fuori alla grande. Ma veniamo al punto. Col passare del tempo mio marito a letto era sempre meno motivato ed eccitato. Si limitava al compitino, alla scopatina di routine per sfogare un pò ma senza eccessivo entusiasmo. Poi, all'improvviso arrivò la svolta inaspettata. Un giorno mi chiese in modo schietto e diretto: ma tu, in tutta onestà, hai mai pensato di fare sesso con altri uomini? E io gli risposi: ovvio che no, sono sposata con te, come potrei? Ma lui insistette: certo, ma vedi, il nostro rapporto intimo non funziona quasi più... Ha perduto stimoli! E io non potetti negare e replicai: bhe si, in effetti hai proprio ragione... Il discorso si chiuse li ma poi lui lo riapri successivamente, dopo circa un mesetto. Una sera mi chiese... rispondi sincera: quali vip maschi ti piacciono? Decisi di stare al gioco facendogli alcuni nomi di cantanti e attori famosi a me graditi. Lui mi guardò intrigato e propose: perché non ne parliamo in camera da letto? Capi che voleva provare qualcosa di diverso dalla solita minestra e non dissi di no. Andammo tra le lenzuola e lui cominciò a chiedermi cosa avrei fatto con i vip che mi piacevano di più. Ero restia a rispondere ma lui insisteva e così gli risposi entrando nei dettagli del sesso, di come avrei giocato con loro, di come mi sarei fatta leccare, scopare, di come io avrei leccato, etc... D'improvviso notai l'uccello di mio marito diventare bello rigido come non accadeva ormai da parecchio. Mi diceva: dai continua a raccontare quello che faresti..., dai ti prego! e io proseguì di fantasia provando una innegabile eccitazione e sentendomi troia come non mai. Lui si segò freneticamente e sborrò in men che non si dica in modo davvero copioso. Caspita! Pensai. Mi ritrovai con la figa tutta bagnata e placai il desiderio con un bollente e rapido ditalino. Questo siparietto zozzo riaccese in entrambi la voglia sessuale (almeno in generale, non necessariamente quella tra di noi) tanto è vero che lo ripetemmo alcuni giorni dopo. Ma a quanto pare mio marito voleva andare ben oltre il giochino limitato alla coppia. Mi propose: e se lo facessimo davvero? Risposi: non ti seguo, cosa vorresti dire? E lui... bhe potresti andare con altri uomini sul serio e scoparteli, non vip ovviamente ma....sconosciuti che ti attraggono. Dubbiosa replicai: aspetta, un conto è una fantasia tra di noi, ben altro è metterla in pratica. Lì per lì gli risposi un po’ seccata: No Tesoro! Mica sono una puttana! E che cazzo! Ma un tarlo ossessivo cominciò a rodermi insistentemente il cervello. Forse infondo ero stufa di voler essere la mogliettina tranquilla, perbene e perfettina e lui mi stava offrendo un'occasione d'oro per eliminare le inibizioni, cambiare vita e godere della libertà sfrenata senza pudore, pur essendo una donna sposata. Non del tutto convinta accettai di provare senza sapere esattamente dove saremmo andati a finire... La sera giravamo nei locali, nei bar, in cerca di soggetti che mi potessero piacere, gente dalla quale fossi in qualche modo attratta per andarci a letto. Devo ammettere che fu davvero divertente osservare dei tipi in compagnia di mio marito confidandogli, senza giri di parole, quelli che mi intrigavano di più. All'inizio guardavo solo ma presi sempre più confidenza in questo tipo di situazione e mi colpì il modo in cui Aldo mi assecondava. Cavolo! Sembravamo più due amiche a caccia di uomini che non marito e moglie... Ormai mancava poco per passare allo step successivo. Aldo suggerì di avvicinarmi ai soggetti che mi piacevano cercando di attaccare bottone e farmi offrire un drink. Non fu tanto difficile. Gli uomini non vedevano l'ora di scoparmi ma a quel punto veniva il bello. Gli dicevo che ci sarei stata solo se fosse stato presente anche mio marito. Alcuni storcevano il naso e se ne andavano dandomi della pervertita ma, prima o poi, arriva sempre la persona alla quale una tale situazione piace e infatti arrivò. Andammo in una camera d'albergo e il tizio, piuttosto giovane, iniziò presto a palparmi dappertutto. Iniziammo a limonare e, dopo poco, entrò in camera mio marito già con i pantaloni abbassati. Si sedette a un paio di metri da noi per godersi la scena. Dopo i preliminari l'aitante sconosciuto mi scopò a pecorina mentre Aldo se lo menava di brutto. Quando il tipo mi sborrò sulla schiena, Aldo ebbe un vero e proprio sussulto e venne a sua volta gemendo di piacere. Ero strafradicia, non avevo mai goduto tanto in vita mia. Il ragazzo si rivesti e andò via dando del frocio guardone a mio marito, cosa prevedibile. Ormai quel gioco perverso aveva ingolosito entrambi. Proseguimmo e, con rispetto parlando, finì col prendere un'enormità di cazzi in tutti i buchi e tanta di quella sborra che non vi potete nemmeno lontanamente immaginare: lo presi da giovani, da uomini di mezza età e perfino da anziani ancora in tiro vogliosi di fottere, il tutto rigorosamente alla presenza di quel porco di mio marito che si tirava le migliori seghe schizzando all'impazzata nel ruolo libidinoso di guardone cuckold. Ma l'andazzo divenne ogni giorno più torbido. Se all'inizio valutavo piuttosto da sola i soggetti che mi piacevano e dunque con i quali interagire intimamente, pian piano notai il desiderio impellente di mio marito di partecipare, in qualche modo, alla scelta. Esprimeva le sue opinioni sugli sconosciuti, diceva se erano sexy o meno, se fighi o brutti, con facce da maiali o angeliche etc... Fu così che, ciò che fino a quel momento sembrava una supposizione, divenne per me una autentica certezza. L'interesse che Aldo dimostrava non riguardava solo le mie "performance" con gli sconosciuti ma piuttosto un desiderio latente verso di loro. Finalmente compresi molto bene che la vera natura di Aldo era, palesemente, l'omosessualità, a lungo repressa, anche se con me aveva una buona complicità. Questo zozzo gioco era eccitante per me ed anche per lui ma a lui mancava la vera realizzazione pratica, il contatto con la pelle e la carne, per intenderci. Sapevo che avrebbe voluto fare di più anzichè guardare soltanto la moglie scopare e devo ammettere che non mi sarebbe dispiaciuto affatto un suo coinvolgimento in tal senso. Ma tutto dipendeva dai soggetti e dalle occasioni. Beccavamo maschi etero, in gran parte, gente adatta a me, ma poco inclini e disposti a interagire anche con mio marito in approcci di natura omosessuale. Ma la sorte volle che una sera adocchiai un aitante ragazzo di nome Manuel, un bel bonazzo, devo dire. Dopo l'iniziale conoscenza mi venne d'improvviso un'idea trasgressiva. Gli chiesi se per caso conoscesse qualche amico disposto a "fare compagnia" a mio marito, qualcuno con tendenze gay. Manuel sorrise, mi guardò pensieroso, poi esclamò: Rosaria, veramente ci sarebbe una persona ma non garantisco affatto sull'esito. Si tratta di mio zio Ubaldo, è un personaggio, un femminaro ma alcune volte, in confidenza, mi ha raccontato di aver avuto alcune esperienze con i trans. Magari non basta, non saprei, ma un pò di tendenza intrinseca forse già ce l'ha. Gli risposi fiduciosa: ma si dai caro, proviamo! Magari va bene. Gli spiegai, in base a un ragionamento: sai Aldo infondo mi ha resa libera di stare con tutti gli uomini che desidero, perciò meriterebbe anche lui la felicità, un bel regalo in relazione ai suoi gusti, non credi? Manuel rispose: Mmmm, bhè, credo proprio che tu abbia ragione. Manuel prese in mano il cellulare e contattò telefonicamente lo zio parlandogli di noi e descrivendoci come coppia di simpatici amici conosciuti casualmente al bar. Ubaldo non si fece di certo pregare, accettò l'incontro a quattro e così io, Aldo e Manuel raggiungemmo Ubaldo nella sua abitazione situata fuori città. Bussammo alla porta e, dopo qualche minuto di attesa, "lo zio" ci aprì. Aveva l'aspetto di un rozzo camionista ma dai modi apparentemente gentili. Ci offrì subito qualcosa di forte da bere per spezzare la tensione. Cercai di stare vicina a Manuel in modo che il signor Ubaldo potesse ricevere le avances erotiche da parte del mio coniuge. Ciò che accadde in seguito potrete scoprirlo molto presto nei minimi dettagli osservando i piccanti scatti fotoromanzati sottostanti...

giovedì 11 giugno 2020

Il coinquilino del mio scopamico

Salve a tutti, mi chiamo Vera. Un annetto fa frequentavo un aitante ragazzone di nome Claudio. Una relazione di sesso, sostanzialmente, nulla di serio, aveva un bel cazzo ed eravamo scopamici. Dopo un mesetto di trombate, Claudio iniziò a parlarmi del suo coinquilino, un ragazzo di nome Michele, una sorta di pittore. Dai suoi discorsi intuì che questo tizio, evidentemente non etero, era interessato a Claudio. Quest'ultimo mi chiese di incontrare di persona il coinquilino artista. Claudio gradiva un parere oggettivo femminile su quanto Michele fosse realmente attratto da lui. Un pomeriggio mi recai nell'abitazione di Claudio. Dopo un caffè, cominciai a spogliarmi per fare sesso. Tolsi la camicetta e la minigonna restando solo in tacchi e lingerie. Io e Claudio ci stavamo coccolando un pò sul divano in via preliminare quando all'improvviso comparve dinanzi a noi Michele, desideroso di far colpo sul mio scopamico. La situazione mi intrigava, così decisi di lasciare campo libero al corteggiamento del pittore nei confronti di Claudio. Michele, sentendosi incoraggiato e non vedendomi come una rivale, scoprì, senza alcun pudore, il suo culetto. Restai sorpresa nell'osservarlo, era decisamente tonico e accattivamente e rimasi ancor più colpita da come lo ammirava Claudio: quel sedere non gli risultava per nulla indifferente! Fu così che, dopo averlo accarezzato con voglia e curiosità, stuzzicò dapprima l'imbocco anale con la punta del mio dildo per poi affondarlo con gusto tra le chiappe dell'amichetto... La goduria non traspariva soltanto dagli occhi di Michele ma anche da quelli di Claudio. Ormai i due maialini avevano rotto decisamente il ghiaccio ed io sarei stata, inevitabilmente, complice delle loro voglie gay represse...