giovedì 31 agosto 2023

Mamma tuttofare

Mi chiamo Rosanna. Per un uomo, in teoria, nella vita, l'unica fica intoccabile tassativamente dovrebbe essere quella della madre. Ovviamente anche zie, sorelle e cugine andrebbero tenute alla larga. Ma ci sono sempre le eccezioni. Probabilmente non sarei arrivata a questo punto se mio figlio Mario non si fosse confidato con la sottoscritta. Manifestò tutto il suo malessere ammettendo di non trovarsi a proprio agio con le ragazze che frequentava. Cercai di confortarlo ma sembrava senza speranza al punto che era deciso ad andare con gli uomini, pur di provare vere emozioni. Non potevo permettere una cosa del genere anche eprchè mio marito non lo avrebbe mai accettato. Non riuscivo a dormire per la tensione, nonostante mi fossi masturbata la sera prima. Fu in quel frangente che mi venne in mente un'idea assurda quanto sporca: andare io con lui, percorrere la via del peccato più torbido. Era l'alba. Entrai nella sua camera da letto, alzai le lenzuola e, senza troppo intercedere, cominciai a succhiargli avidamente il cazzo. Mario non se l'aspettava ma di certo non rifiutò la ghiotta occasione. Mi leccò la figa, poi iniziammo a fottere a candela. Mi succhiava i piedi mentre scopavamo, so che adora questa pratica. Eccitato all'inverosimile, me lo piazzò con forza pure dentro al culo e, a quel punto, mi sentì una sgualdrina come poche, lo ammetto. Ma il giovanotto pretese di raggiungere l'orgasmo con un lavoretto pedestre. Lo segai così finchè non giunse all'eiaculazione profonda bagnando i miei piedi di sperma. Credo che quel giorno lui le emozioni forti le abbia provate e, naturalmente, pure io. Adesso si sente più sicuro e ne sono felice. Ma l'appetito vien mangiando ed io vado spesso a "trovarlo" prima della colazione. C'è il rischio che mio marito ci scopra. Bhè, in tal caso negherò tutto asserendo che mio figlio è gay. Come sempre, scelgo il male minore.    



La puttana del Bed and Breakfast

Mi chiamo Marco. Con mia moglie Sara non andavo molto d'accordo per cui ci separammo dopo appena un anno di matrimonio. In seguito, aprì un bed&breakfast in una zona isolata di campagna. Avevo una scarsa clientela e così decisi di ricorrere all'aiuto di qualche esperto di marketing. Trovai l'annuncio di una signora di nome Monica. Quando arrivò nella struttura, mi colpì il suo look particolarmente sexy con tanto di minigonna e autoreggenti. Ci sedemmo a computer, sembrava una tipa seria e competente. Non potetti distogliere lo sguardo dalle sue cosce, con la coda dell'occhio ovviamente. Ad un certo punto si allontanò per andare alla toilette. Mi prese la voglia di una sega, pensando alle sue cosce e così, molto rischiosamente, tirai fuori l'uccello e mi toccai. Speravo di venire prima che lei tornasse. Mi si gelò il sangue quando me la ritrovai vicino. Credetti di subire una figura di merda clamorosa ma, fortunatamente, Monica non si scompose, anzi, disse che ci avrebbe pensato lei al mio piacere usando la bocca. Non mi sembrò vero di beneficiare di tali pregevoli attenzioni piuttosto che un sontuoso due di picche. Dopo di ciò la chiavai a pecorina, a candela, a missionaria, in tutte le posizioni e pure dentro al culo. Ma Monica aveva ben altro per la testa: disse che si sarebbe occupata lei di far decollare l'attività scopando con i clienti. Pensai che fosse un'idea folle anche se notevolmente perversa e intrigante. Eccitato le schizzai sulla fregna. Monica mantenne la parola. Diventammo soci al 50%. Lei sapeva come "accogliere" i clienti, mostrava loro la camera e poi iniziava a spompinare e loro, eccitati, la trombavano nella figa e pure nel culo. E poi si faceva sborrare in bocca. In tal modo la clientela aumentò notevolmente. Le persone soddisfatte portavano amici che lo dicevano ad altri amici, il passaparola, in sostanza. Ma aumentarono anche i vizi, naturalmente. A qualcuno piaceva darmi del cornuto e si eccitava a scopare con lei davanti al sottoscritto. Divenni una sorta di cuckold che si segava osservando lei scopare. Tali situazioni libidinose ci resero ricchi. Monica ha davvero il pallino degli affari e, per avere successo, non ha bisogno nemmeno di usare il computer!  



mercoledì 30 agosto 2023

Maialate in tre nella casa dei sogni


Mi chiamo Erica. Da premettere che Gianni, il mio ragazzo, è un maialotto come molti uomini mentre io ero un pochino più frenata e pure gelosetta. Ad ogni modo, in quel periodo, cercavamo la casa dei sogni, il nido d'amore dove andare a convivere. Ci affidammo ad una società immobiliare rappresentata dalla signora Cinzia, un'affascinante donna matura. Più volte Gianni mi aveva proposto di fare sesso in tre con qualche suo amico o amica ma io non me la sentivo. Quando Cinzia ci portò in giro per la casa, io e Gianni ci innamorammo di quell'abitazione e la comprammo. In quel frangente, forse anche per la gioia, mi venne voglia di "battezzare" la casa e fare sesso con lui. Cinzia, intanto, si era allontanata. Per la verità, credevamo che fosse andata via all'improvviso magari per assolvere altri impegni urgenti per conto della società, chissà. In realtà ci stava solo spiando in disparte e ascoltò il discorso del mio ragazzo sul sesso a tre in cui menzionava anche lei. Quando Cinzia comparve, temetti una figura di merda invece, quella porca navigata, corse subito a leccarmi le tette! Prese in mano il cazzo del mio ragazzo e mi invitò a succhiarlo. Gianni non stava più nella pelle: non gli sarebbe capitata facilmente un'occasione simile, di "spolparsi" due donne insieme. Scopai a candela con Gianni mentre lei, più porca che mai, mi leccava l'orecchio. Poi mi diede il cambio e si beccò la mazza a candela mentre le elccavo il seno. Mi piaceva la situazione, lo ammetto, ma la gelosia e le insicurezze mi accompagnavano sempre. Del resto, non mi sentivo troppo all'altezza a competere con una donna così affascinante ed esperta che chissà quanti uomini si era trombata nella vita. Gianni la chiavò perbene, poi spostò l'uccello nella mia passera. Ad un certo punto ci ritrovammo una sopra l'altra, lei stava sopra di me. Potevo sentire il suo seno caldo che strusciava sulla mia schiena. Intanto mi leccava il viso, il tutto mentre quel porco di Gianni mi sfondava la sorca. Lei cercò di rassicurarmi, di fugare le mie incertezze. Disse che dovevo svegliarmi se volevo tenermi il ragazzo e aveva proprio ragione. Ad un certo punto, Gianni, estasiato dalla visione delle nostre fessure, schizzò a fiume inondandole entrambe. Lì mi sentì davvero libera e troia e gli urlai che doveva allagarci le intimità di sborra. Finalmente ebbi l'approvazione di Cinzia che sottolineò che quella era la strada giusta. Dopo quella volta, mi sentì diversa e decisi di restare amica di Nunzia che vedevo come una mentore. Qualche volta ci vedevamo anche quando Gianni non c'era per parlare e lesbicare piacevolmente. Poi, lo facevamo anche in tre, per la gioia del mio compagno. Cinzia è abbastanza soddisfatta di me, dice che mi sono sciolta parecchio. PErò dice che, qualche volta, dovrei scopare anche con altri uomini. L'idea mi stuzzica ma, mi raccomando, non ditelo a Gianni!       



Avventura infuocata con la moglie del Capo

Mi chiamo Giorgio. Ho sempre ammirato Claudio, il mio datore di lavoro. E' un grande imprenditore, un tipo di mezza età che passa, in breve tempo da una ragazza all'altra grazie al suo carisma e ai soldi che possiede. Non conoscevo Viviana, la moglie. Un giorno, Claudio, evidentemente stufo del matrimonio, mi chiese di portare i documenti del divorzio alla consorte. Viviana è una donna di gran classe, la trovai tutta sexy in lingerie e tacchi. Naturalmente, si lamentò dell'atteggiamento del marito. Mi trovai tra due fuochi, non sapevo cosa dire, cosa fare. Cercai di calmarla ma era decisamente inviperita nei confronti del coniuge infedele. Quando Viviana mi chiese di slacciarle le scarpe, intuì subito che cercava di coinvolgermi sessualmente. Ero un pò frenato, inizialmente. Avevo paura che, in qualche modo, il marito venisse a sapere di una mia tresca con la moglie e per me sarebbe stata davvero la fine, ovvero: licenziamento immediato! Ma lei mi convinse che potevamo stare tranquilli. Di fronte a quel pezzo di femmina, mi lasciai andare. Con lei feci tutto, ma proprio tutto! Dalle succhiate di piedi alle leccate di capezzoli, di fica, beneficiai dei suoi meravigliosi pompini, dopodichè finimmo magistralmente a 69 prima di intraprendere una chiavata da sogno. Godetti a sbatterla nella figa ma ancor più quando glielo infilai dritto dentro al culo. Che meraviglia! Fu proprio con il rapporto anale che raggiunsi il piacere. Ma lei pretese che le venissi in bocca. Eiaculai divinamente mentre lei mi massaggiava soavemente le palle. Svuotai completamente i coglioni. Non mi aspettavo che, alla fine, quella porca assatanata, mi passasse lo sperma nella bocca con un proverbiale lingua a lingua. Mi sentì davvero porco e sporco ma, di sicuro, quella giornata me la godetti appieno e pure lei. Fu Un'autentica botta di vita! Ma questa non è una storia a lieto fine. Nonostante le pratiche di divorzio, in corso d'opera, la coppia sfaldata continuava con le discussioni in cui ognuno accusava l'altro. Lui le disse che preferiva le ragazze e lei, inviperita, rispose che non era stata a guardare, che si era scopata pure lei una persona giovane, un ragazzo e purtroppo, nella rabbia, fece il mio nome. Tra le qualità di Claudio non c'è il perdono, lo considerò uno smacco e si vendicò immediatamente. Fui licenziato e persi il lavoro finendo miseramente per strada. Cercai aiuto da Viviana ma lei spiegò di non potermi mantenere. E così ricominciai da zero, come un morto di fame. Adesso non sono più in una grande azienda, faccio il pizzaiolo e va più che bene. Ho pagato un prezzo alto ma ricorderò sempre con piacere quel memorabile pomeriggio trascorso con quella porca della signora Viviana.       


Sbirra preda della psicologa

Mi chiamo Amanda, ho conseguito la laurea in psicologia. In realtà non sono una terapista professionale, dal momento che approfitto delle situazioni di difficoltà delle persone, prevalentemente di sesso femminile, per ottenerle fisicamente. Ma veniamo al caso specifico di Emily la sbirra. La ragazza fu costretta dal Comandante a seguire delle sedute di psicoterapia. La donna, in abiti borghesi, uccise un malvivente che stava tentando di violentarla in un parcheggio. Sebbene si fosse palesata la legittima difesa, Emily rimase sconvolta da quello spiacevole episodio ed il Capo della Polizia, in accordo col Procuratore, decise che la sbirra avrebbe avuto bisogno di un pò di tempo prima di rientrare attivamente in servizio per strada. La sbattettero in ufficio con l'obbligo delle sedute. Emily si sentì come punita, retrocessa ingiustamente ed approcciò con la sottoscritta in modo aggressivo. Fortunatamente so come gestire certe situazioni delicate con le donne traendone il massimo piacere. Emily avrebbe fatto di tutto per ottenere subito l'idoneità e tornare in servizio e lo fece. Sostanzialmente si prostituì. Ciò nonostante doveva attendere lo stesso. Una polpetta così gustosa me la sarei goduta piuttosto a lungo e non certo nello spazio di un paio di sedute. Guardate un pò...


Lavoretti di bocca in tandem

Mi chiamo Mirko. Questa storia risale a tanti anni fa e accadde poco prima del Natale. Andavo avanti a seghe e sognavo le attenzioni erotiche delle mie due splendide cuginette, Monica e Manuela. In realtà non mi filavano per nulla e, già allora, scopavano con uomini più grandi. Avevo ormai perso le speranze ma, due giorni prima del Natale, un mitico 23 dicembre, rimasi da solo a casa con loro per un'oretta. Gli altri familiari erano usciti per gli ultimi acquisti. Non mi sarei mai immaginato che, stando sul divano tutti e tre, quelle maialine cominciassero a lavorare magnificamente di bocca e di lingua. Credetti di sognare mentre mi spompinavano con gusto in due. Dissero che quello rappresentava il loro regalo... e che regalo! Me le sarei scopate volentieri tutte e due ma fu impossibile. Le loro lingue calde e vorticose mi portarono precocemente all'amplesso. Schizzai copiosamente in bocca ad entrambe. Mantre assaporavo la venuta chiesi a loro di baciarsi e le maialine non vennero meno alla richiesta. Vederle limonare col mio seme, come in una sorta di film porno, mentre il cazzo continuava lentamente a sbrodolare, rappresentò uno stato di pura estasi. Peccato che quello fu l'unico episodio bollente con le cuginette. Adesso sono due magnifiche donne adulte sposate. Qualche volta, quando ci vediamo, ricordo loro di quel Natale magico e di solito mi rispondono all'unisono: "Mirko, smettila di vivere nel passato, eravamo ragazzine... E poi si sa che, di solito, ti svezzano sempre le cugine!".   


Omostorie di campagna

Mi chiamo Valeria. Vivo in campagna ma studio all'Università. I miei cugini, Gino e Gianni, invece, sono rimasti qui stabilmente a badare agli animali. Un bel giorno, non mi sorprese vederli alle prese con un atto orale nel fienile, dal momento che della fica non ne avevano mai sentito lontanamente l'odore. Uno di loro, Gino, ebbe un attimo di euforia e pensò di spingerlo nella passera ma è difficile quando si è finocchi nell'indole. Il cazzo si ammosciò clamorosamente. Ma ci pensò l'altro, Gianni, a tenerlo vivo con un accurato lavoro di bocca. Durante il pompino, limonai con Gino. Dopotutto mi piace fare un pò la troia. A quel punto, quel pompinaro di Gianni attendeva solo un bagno di crema. Lo stronzetto temeva di tenere la bocca aperta e così, parte dell'eiaculazione, colò sul suo petto. Ma ci pensai io affinchè, il resto della sperma, finisse in bocca a Gianni. Fu la loro prima esperienza della quale si vergognavano a causa delle nostre famiglie retrograde. Sparsi in giro la voce che erano assetati di figa in modo che vivessero la loro storiella in pace, comodamente dentro il fienile, all'oscuro di tutti, tranne che della sottoscritta.  



martedì 29 agosto 2023

Vendetta per amore

Mi chiamo Elena. Io e Nunzia siamo due modelle. Avevamo una storia, tempo fa, ma poi lei decise di lasciarmi per un uomo. Non accettai mai questa decisione. Indagai, scoprì chi fosse il tipo e riuscì a sedurlo. Lo scopai con lo scopo di farlo vedere a lei... Povero Giovanni, lo usai soltanto per arrivare a Nunzia, la mia amata. Una strategia sporca e vendicativa che però diede i suoi buoni frutti. Quando Nunzia mi vide con lui, si arrabbiò ma, alla fine, mi propose finalmente di tornare insieme. E Giovanni? Bhè, a lui ho consigliato di incularsi un uomo, visto che gli piace tanto il lato B. Io ne sò qualcosa, dato che mi fa ancora male il sedere. Ma un pò di dolore passa, diciamo che è stato il prezzo necessario per raggiungere la felicità di coppia con lei.


La figlia figa del mio compagno

 Mi chiamo Monica. Lucia è la figlia del mio compagno attuale, Corrado. All'inizio c'era tensione tra noi ma tutto cambiò quando mi beccò mentre mi stavo masturbando. Voleva raccontare al padre che sono una troia arrivista e inopportuna senza scrupoli (in effetti di Corrado mi interessano solo i soldi). Fortunatamente Lucia, pur essendo fidanzata con un ragazzo, non è immune al fascino femminile, e così, alla fine, riuscì a sedurla e a portarmela a letto. Stravedeva per le mie tettone. Poi le leccai la figa e lei ricambiò. Concludemmo con un magnifico 69 venendo splendidamente una nella bocca dell'altra. Fu un'esperienza davvero estasiante, anche per una come me che ne ha assaporate di passere, nella vita.  


L'idraulico sfondò il mio ragazzo

Mi chiamo Paola. Di solito la fantasia dell'draulico è a apannaggio delle donne ma, un bell'artigiano, può sedurre pure i maschi. E' proprio ciò che accadde ad Antonio, il mio ragazzo. Fulvio, l'idraulico, è un bel fusto ed ebbi subito la sensazione che potesse far colpo sul mio boyfriend. Ma andai via e li lasciai soli. Al ritorno baciai Antonio e colsi subito lo strano sapore nella sua bocca, sapeva di cazzo. Poi non si lamentò della cifra pagata di ben 500 euro. Inoltre disse pure che sarebbe stata un buona idea richiamarlo per altri interventi. Ultimo indizio, nella stanza da letto si sentiva un odore forte di maschio e di seme. Ero arrabbiata ma anche eccitata, volevo che fosse lui a sbottonarsi e non io ad insistere per fargli ammettere di avermi palesemente tradita con un maschio. E così mi chiusi in una stanza con la scusa di cambiarmi e un piano originale in mente. In realtà ero tutta nuda e mi masturbavo. Intanto portai il mio ragazzo, che si trovava dietro la porta, a parlare di quella giornata, dell'incontro con quel tipo e, alla fine, Antonio vuotò il sacco ed ammise di aver scopato nella nostra camera da letto... Non so se lo perdonerò ma trovo così eccitante che gli piacciano i ragazzi... Forse dovrei spingerlo a rivedere l'idraulico, infondo quell'uomo ha fatto davvero un bel servizietto!   


Zozzerie in ufficio

Mi chiamo Serena, sono segretaria in una grossa azienda con diverse filiali. Chi si fa i fatti suoi campa 100 anni, me lo diceva sempre la mamma, ma io ho il brutto vizio di intrigarmi alle situazioni e per questo rischiai seriamente il posto di lavoro. Nichols, un nero prestante, è un personaggio influente nel mio reparto e fin qui tutto ok. Sfortunatamente mi trovavo a passare nei pressi del suo ufficio quando lo sorpresi nel mezzo di un bollente triangolo sessuale con due suoi collaboratori. In realtà osservai tutte le porcate che fecero e le filmai col telefonino. Non sono bigotta e devo ammettere che, dal punto di vista strettamente erotico, fu uno spettacolo piacevole ma non da realizzare in ufficio. Decisa ad interrompere questo andazzo, ne parlai con alcuni colleghi e poi con altri mostrando il video hot. Ma, alla fine, sembravano tutti collusi e mi dicevano di lasciar stare. Compresi allora che Nichols, ben o male, li castigava tutti, etero e non. A quel punto decisi di giocare l'ultima carta e andai a trovare la direttrice Generale, Anna Smith, esponendo il problema. Ma, con grande sorpresa, lei difese Nichols perchè portava milioni all'Azienda con le sue capacità. Anna si incazzò e minacciò di licenziarmi in tronco, disse che dovevo farmi i cazzi miei (giusto per restare in tema). Mi diede solo una possibilità per salvare il posto di lavoro: giacere sessualmente con lei. Superando la mia scarsa inclinazione verso le donne, leccai la figa a tutto spiano oltre a beccare dildo in culo e nella passera. Urlai di dolore misto a piacere e divenni la sgualdrina di Anna per salvare il lavoro e non finire miseramente per strada. Arrivai a leccare perfino le sue autoreggenti e potrebbe chiedermi anche di subire pratiche più sconvenienti come il pissing o leccare la sua merda e io dovrei obbedire senza batter ciglio. Forse ha ragione lei, in un modo o nell'altro, maschi e femmine, siamo tutti puttane che si adattano all'occorrenza in base alle situazioni. Una cosa è certa, non interferirò mai più sulle orge di Nichols, anzi, se vuole, gliene organizzo pure qualcuna pur di restare a svolgere il mio incarico di segretaria.     


Coppia cerca coppia per scambio totale

Col tempo la noia, nell'intimità, può affliggere anche le coppie più collaudate. Ma per fortuna c'è sempre la possibilità di conoscere nuove persone per ritrovare gli stimoli perduti. Queste due coppie decidono di incontrarsi e vivere la sessualità senza porre alcun freno inibitorio, ossia con lo scambio totale fra i partner: eterosessualità, lesbo e omosessualità si fondono in una girandola di piacere che porterà i nostri amici all'orgasmo più profondo. E, a tal proposito, il maschione bianco con la barba ha in serbo grossi quantitativi di sperma da schizzare in faccia agli altri componenti del gruppo.


Lavori accurati dell'idraulico

Quella dell'idraulico è un classico delle fantasie erotiche. Ma non è detto che certe situazioni restino solo nell'immaginario. Mi chiamo Amanda. Il lavello della cucina perdeva e fui costretta a contattare un idraulico "pescato" su internet. Mi disse che le tubature erano fradice e che si doveva sostituire tutto. Intanto, il giovane uomo, non faceva altro che fissarmi le cosce. A volte noi donne siamo un pò curiose oltre che troie. Mi domandavo che arnese nascondesse quell'uomo nei pantaloni. E così andai a controllare personalmente. Bhè, trovai un randello di tutto rispetto e non potetti far altro che cominciare a leccarlo. Non potevo sprecare tanta grazia. Presto mi denudai e lui mi stuzzicò la figa con dita e lingua mentre stavo poggiata sui mobili della cucina. E poi cominciò a chiavarmi con decisione a candela e a pecorina. Godevo come una matta. Poi mi infilò un dito nel culo. Sobbalzai di piacere, lo ammetto. Ma ancor di più quando entrò nell'ano col suo cazzone duro. Dopo una meravigliosa stantuffata, cominciò ad uscire la sborra copiosa ed io mi assicurai di svuotargli del tutto i coglioni con un accurato lavoretto manuale. Quando mio marito rientrò a casa gli spiegai che bisognava cambiare i tubi usurati e lui rispose: "Uff, questi idraulici portano solo spese!". Tra me e me pensai: "Qualche volta pure un bel cazzo!". 


Ingroppando la sorella

Sono Mauro. Mi piace il porno e la figa. Fin da piccolo spiavo mia sorella maggiore Katia nel cesso desiderando invano di scoparla. Poi però, col tempo, mia sorella andò a convivere con un uomo. La incontravo solo sporadicamente, durante le feste, ma niente di più. Io vivevo a casa con i genitori. All'improvviso, un bel giorno, Katia, disperata, mi chiamò sul cellulare spiegando che il suo tipo le aveva messo le corna mandando a puttane la loro relazione quinquiennale. La invitai a casa per confortarla in un giorno in cui stavo da solo. Quale migliore occasione per soddisfare un atavico desiderio incestuoso inappagato? Le dissi che mi sarei preso cura di lei e lei, prontamente, cominciò a spogliarsi. Cavalcò su di me, poi le leccai la figa e le piazzai il cazzo in entrambi i fori intimi. Katia mi propinò pure un bel bocchino, prima che la inculassi definitivamente e le sborrassi nel sedere. E' vero, Katia non è bellissima di viso ma adoro fotterla.     


Doppio massaggio al femminile

Mi chiamo Megan. Io e la mia amica Milly siamo massaggiatrici. In realtà adoriamo il nostro lavoro ma, spesso e volentieri, ci comportiamo da vere monelle al Centro Massaggi. Ci piacciono le donne e la nostra specialità è massaggiarle in coppia. Cominciamo con delle pratiche normali, come il massaggio ai piedi, collo, alle mani... etc, ma poi, all'improvviso, pensiamo alle vulve delle clienti, sia con le dita che con la lingua, non sò se mi spiego. La lista degli appuntamenti è piena ed alcune persone dovranno attendere, ma poi verrà anche il loro turno. Guardate una delle nostre tipiche giornate di lavoro...  


Una madre troppo bella

Mi chiamo Simone. Tengo molto alla mia bellissima madre, Luisa. Dopo la separazione da mio padre, notai in lei una certa regressione, come se il sesso non le interessasse più. Ciò può essere del tutto normale, inizialmente, ma poi bisogna ripartire. Cercai di scuoterla in tutti i modi e provai anche un approccio fisico. La donna, carente da tempo di attenzioni, finì per lasciarci coinvolgere e così, detto tra noi, rimediai pure un ricco pompino e le schizzai copiosamente in bocca. Tutto estremamente piacevole ma non era quello il mio scopo, desideravo che lei tornasse ad aprirsi con i maschi. Ci voleva una botta di vita e così pensai al mio amico Ken, un aitante rappresentante. Naturalmente avrebbe finto di non conoscermi. Ken bussò alla porta e lei andò ad aprire. Io mi nascosi e li spiai. Il porcone ci sapevamo fare, alla fine riuscì a sedurre mia madre e le offrì il cazzo nella fica, in bocca e perino dentro al culo. Fu un vero spettacolo osservare mentre la spanava. Luisa, ignara, gli raccontò anche del pompino incestuoso, di cui lui era già a conoscenza. Dopo averla inculata abbondantemente, le ricprì la figa di sborra. Credo proprio che mia madre stia tornando pienamente alla vita, soprattutto quella sessuale.  


lunedì 28 agosto 2023

Fan premuroso

Mi chiamo Roger, lavoro come cameriere in Hotel. Al momento dell'assunzione, conoscendo l'impostazione ferrea del direttore, non rivelai di essere gay. Black Jack è una famosa star del culturismo ed io sono un suo fan. Quando venne ad alloggiare nella nostra struttura, non mi parve vero. Non vedevo l'ora di conoscerlo. Ma il direttore raccomandò la mia collega, Raffaella di occuparsi del vip. Mi recai da lei e le spiegai che avrei pensato io alle necessità dell'ospite. Raffaella mi prese anche in giro e non mancò di esternare un'allusione gay ma io feci finta di nulla. Mi recai dal tipo. Accidenti, che fisico che aveva. Dopo poco mi fiondai direttamente sul suo cazzo. Ero quasi certo che fosse omosessuale e infatti ci stette subito. Gli propinai un ricco e prolungato pompino e godetti appieno della sua copiosissima eiaculazione. Purtroppo, non immaginavo che Raffaella ci stesse spiando. La stronza era intenzionata a spifferare tutto al direttore dal momento che io non le avevo mai confidato di essere attratto dai maschi. Raffaella avrebbe sputtanato sia me che Black Jack. Io mi sarei trovato senza lavoro e una bufera mediatica si sarebbe abbattuta su di lui. Ma la troia ci prospettò una via d'uscita: il suo silenzio per il tarello vigoroso di Black Jack. A quel punto, il mio idolo, seppur non particolarmente incline verso le donne, accettò la proposta e sfondò con rabbia ed impeto quella troia ricattatrice. Bhè, povera Raffaella, chi la fa, l'aspetti! La sua malizia le costerà diverse creme lenitive per spegnere le infiammazioni che il palestrato le ha procurato in entrambi i buchi! Ben le sta!    


Seducendo la madre monella

Mi chiamo Claudio. Queste vicende, delle quali non si può certo andare fieri, si riferiscono al periodo del virus, durante il quale stavamo sostanzialmente chiusi in casa causa restrizioni. Mi lasciai con la fidanzata ed ero in piena crisi di astinenza sessuale. Inutile dire che mia madre Amanda, separata da tempo, è una gran gnocca. Avrei sempre voluto farmela ma quest'idea trasgressiva incestuosa si affievoliva nel momento in cui frequentavo varie ragazze. La situazione di "cattività" portò di nuovo il desiderio oscuro alla luce. Stavo addosso ad Amanda in tutti i modi, le chiesi perfino di massaggiarmi indossando le autoreggenti. Mia madre non disse di no ma non si aspettava certo che io ci provassi con lei pesantemente. In mancanza "secolare" di cazzo, la poverina cedette alla tentazione e mi segò utilizzando poi la bocca. Non mi sembrava vero che finalmente si fosse decisa a fare la porca. Me la scopai in tutte le posizioni e glielo infilai con forza pure nel culo. Godeva la troia e perse totalmente il controllo. Intanto quella bella fighetta di mia sorella Monica ci beccò nel bel mezzo delle porcate. Anche lei era in astinenza ed eccitata notevolmente. Pregai Amanda di non fermarsi e di spompinare davanti a Monica che, ormai, gasata si stava masturbando. Quando sborrai in bocca a mia madre, osservando Monica che godeva, andai proprio in estasi. Peccato che quella situazione falsata, un pò innaturale, si concluse con la fine della dannata pandemia.   


Baldracche agèe

Sono Bianca, una donna matura separata da anni. Non c'è da vergognarsi sul fatto che io e la mia amica Barbara, anche a causa dell'età che avanza, stessimo perdendo colpi con gli uomini ma lei seppe trovare una soluzione alternativa che mai mi sarei lontanamente sognata. Si presentò a casa mia all'improvviso. Le proposi di bere una tisana ma lei, mentre la sorseggiavamo, pensò bene di baciarmi e tirò fuori un discorso sul sesso della serie "purchè respira". A quel punto mi fu chiaro che le andasse bene pure un duetto tra amiche e così la assecondai. Era decisa, lo ammetto, al punto che mi slinguazzò con disinvoltura la patata. Non sono di legno, ovviamente, e mi eccitai di brutto. Poi finimmo a 69 ed io, presa dalla foga proseguì a leccare la sua fica pelosa anche dopo. Ma, alla fine, lei tirò fuori il classico colpo dal cilindro: una pregevole strofinata tra passere che ci portò a raggiungere un definitivo ed appagante orgasmo.


Sedotta dal padre del fidanzato

Mi chiamo Anna. Non ci sono molte certezze nella vita ma, di sicuro, è meglio non avere preconcetti. Prendevo in giro le mie amiche coetanee che frequentavano uomini maturi senza aver vissuto un'esperienza del genere. Ma facciamo un passo indietro. Mi innamorai di Milo ma il nostro rapporto faceva acqua da tutte le parti. Il sesso era disastroso. Sembrava quasi immune ai miei look mozzafiato, inoltre diceva di avere impegni continui per cui ci vedevamo pochissimo, quasi di sfuggita. Si accontentava di sporadiche seghe peraltro contrassegnate da precoci eiaculazioni. Un giorno disse di avere un impegno irrinunciabile e che io, intanto, potevo attenderlo al bar del padre, Ariosto. Si trattava del giorno di chiusura ma l'uomo era presente nel locale ugualmente per mettere in ordine liquori e altri prodotti. Noto' il mio pessimo umore e si prodigò subito dispensando apprezzamenti. Disse che una ragazza come me non poteva essere trascurata e intanto palpava. Il porcellone ci sapeva fare. Sentendomi considerata, dopo mesi di scarse attenzioni, cominciai a cedere. Arrivò perfino a infilare le dita nella figa. Ormai sbrodolavo. Poco dopo usò la lingua ed andai in estasi. Ma un tantino mi trattenevo per via di Milo. Lui però spazzò il campo dai dubbi rimarcando l'omosessualità del figlio. Infondo non sembravano affermazioni campate in aria. A quel punto mi sentì quasi sollevata e giustificata a prendere in bocca il cazzo dell'uomo, tra l'altro niente male! Gli propinai un godurioso bocchino, dopodiché lui pensò bene di scoparmi. Cominciammo a candela, poi a pecorina per concludere beatamente a missionaria. La sborra arrivò copiosa a bagnare la fica. Ariosto intendeva dare un seguito a quell'incontro, ormai aveva capito che ci stavo. E, a dire il vero, non mi dispiaceva affatto la prospettiva di una bollente relazione sessuale. Proprio dopo gli orgasmi, Milo ci sorprese. Come c'era da aspettarsi, non fece scenate. Il padre lo convinse a dire la verità e lui ammise di essersi visto con un amico per una improbabile commissione. Bastò come coming out. A quel punto, di comune accordo, decidemmo che sarei stata una fidanzata di facciata per Milo, per salvare le apparenze, ma poi, di nascosto ci avrebbe pensato quel porcone di Milo a sfondarmela regolarmente. Devo dire che adesso siamo tutti più sereni, in questo nuovo scenario...


Coppietta Lesbo seduce psicologa

Mi chiamo Antonella. Sono una giovane lesbica. Flora, ragazza di origine africana, è la mia compagna. In realtà le nostre rispettive famiglie non ammettono questo tipo di legame ed esercitano pressioni nella speranza di farci rompere la relazione. Per questo motivo, ci recammo da una terapeuta, la d.ssa Rosa Perna (una donna etero in origine) per ottenere, se non altro un supporto di carattere psicologico. Ma la dottoressa era cara e inconcludente: 200 euro a seduta per non ricevere alcun beneficio morale. Fu così che, maliziosamente, pensai bene di trasformare quegli incontri in esperienze ad alto contenuto erotico. Si, insomma, limonai la dottoressa, le leccai i capezzoli, la feci eccitare slinguazzandole perfino il buco del culo. Dopodichè la lasciai in balia della mia compagna. Flora usò lingua e dita per soddisfarla, poi si spogliò in modo da essere adeguatamente ricambiata. La dottoressa, ormai ampiamente coinvolta, non potè fare altro che ricambiare e leccare la sorca nera portando Flora all'orgasmo. Io e Flora non ci accontentammo, naturalmente. A quel punto la tenevamo in pugno e la convincemmo ad avere altri lunghi incontri gratuiti a sfondo sessuale. Rosa, deliziata dalle nostre attenzioni e preoccupata, al tempo stesso, da eventuali sputtanamenti inerenti la professione, accettò le nostre richieste senza opporsi minimamente. E le sedute ho continuano tutt'ora.    


Mazza nera per coppia

Il mio nome è Lily. Leo, il mio ragazzo bisex ha un debole per i maschi muscolosi. Quando incrociammo, per puro caso, Rio, un nero palestrato col culo in vista, Leo si eccito' a mille e perse totalmente il controllo. Il suo sguardo si focalizzò sulle natiche del fusto. Iniziammo a dialogare con quel tipo. Leo dispensava apprezzamenti a Rio ma, alla fine, lui tenne a precisare di gradire la passera. A quel punto sottolineai che io e Leo, per qualsiasi esperienza, ci muoviamo insieme. E così, tra una parola e l'altra, io e Leo ci inginocchiammo per leccare l'asta nera. Una volta rotto il ghiaccio, Rio mi scopo' a candela la figa mentre succhiavo il pene di Leo. Poi, il palestrato inchiappetto' Leo a missionaria e a pecorina. Gasata, incitai il nero a sfondare il sedere del mio lui senza pietà. Leo andò in estasi. Poi avviammo un trenino: il nero inculava Leo che, a sua volta, scopava me. Fu un momento davvero eccitante per tutti. A quel punto, Leo mi infilò il pene nella fica fino a venirci dentro mentre succhiava con gusto la mazza nera. Rio, al culmine del piacere, sborrò a fiume in bocca al mio ragazzo che mi passò parte del seme con un libidinoso lingua a lingua. Intanto Rio, ormai appagato, accanto a noi, ci diede ripetutamente delle troie come giustamente meritavamo. 



Ragazzi gay fottono in compagnia di moretta sexy

Mi chiamo Nadia. Sono una moretta attraente e, di solito, gli uomini adorano osservarmi nuda prima di scopare. Ma, in tutte le situazioni della vita, esistono sempre le eccezioni. Conoscevo da poco Federico e Marco. Mi aspettavo da un momento all'altro che ci provassero con la sottoscritta ma il loro atteggiamento mi spiazzo' un tantino. Mi allontanai pochi minuti per andare alla toilette. Quando ritornai, li trovai nudi a pecorina e chiesero un parere sui loro culetti. A quel punto compresi che non avevano un orientamento eterosessuale. Per pronta risposta, quasi in tono provocatorio, esibì a mia volta le intimità sfoggiando culo e fica. Commentarono che ero fortunata ad avere due buchi manifestando una punta di invidia. Poi chiesero se gli avessi fatto compagnia e io accettai. Incapaci di effettuare coming out con le rispettive famiglie, cercavano il consenso di un'amica complice che appoggiasse le loro scelte. Ci piazzammo sul divano. A quel punto Federico, senza troppi convenevoli, ficco' l'uccello dritto nel sedere di Marco affondandolo tutto dentro fin quasi alle palle. Io succhiai il cazzo del maschio passivo in svariate posizioni tra cui a candela. Marco mi venne in bocca e, nel frattempo, si lasciò schizzare nel culo dal focoso fidanzatino. Con la figa ormai bagnata per l'eccitazione, chiesi ai boys di limonare in modo da sgrillettare perbene la patata. I due accolsero la proposta volentieri ed io mi masturbai mentre i maschietti giocavano amorevolmente lingua a lingua.


giovedì 24 agosto 2023

Torbide pratiche di divorzio

Mi chiamo Giulia. Sono stata sposata un decennio con Ettore. Lui è un uomo dotato e mi ha sempre scopata alla grande, lo ammetto. Ma le storie possono finire per svariati motivi. Arrivammo a litigare un po' troppo spesso per via delle carenti risorse economiche e così tra noi si creò una certa distanza. Inoltre, guardandomi intorno, notai un tipo elegante di nome Mario. Capì subito che era un uomo benestante e così cominciai a frequentarlo assiduamente. A letto era piuttosto scarso, aveva un cazzo modesto e godeva in pochi minuti. A volte bastava addirittura agitarlo un po' con la manina per soddisfarlo. Ma i soldi mi facevano gola. Puntavo a condurre una vita agiata fatta di viaggi, vacanze, vestiti costosi, gioielli. Fu così che prospettai il divorzio a mio marito. Non la prese affatto bene ma promise di firmare lo stesso i documenti. Ormai abitavo a casa di Mario. Fu lì che invitai Ettore per la definizione delle pratiche. Mario, per motivi di lavoro, quel giorno non era presente per cui mi ritrovai da sola con mio marito. Guardò le carte, poi spiegò che avrebbe firmato solo se gliel'avessi data per l'ultima volta. Conosco Ettore, so che, quando si impunta, non c'è nulla da fare e così decisi di cedere al ricatto. Infondo nessuno l'avrebbe mai saputo, o almeno così credevo. Riprovai vecchie inebrianti sensazioni, quel gustoso cazzo in bocca che ormai non assaporavo più da mesi. Lui stuzzicava, provocava in ogni modo, scherniva il rivale. Avevo pure le autoreggenti, che Mario adorava. Ettore credette che le avessi indossate per lui e si arrapo' ancora di più. Mi tempestò di domande, alla fine dovetti ammettere che Mario, a letto, non mi faceva nemmeno godere. Ettore si gaso', mi diede giustamente della puttana, affermando che volevo lasciarlo solo per soldi. Mi sentì davvero una troia, decisamente vulnerabile. A quel punto Ettore tirò fuori la proposta indecente. Avremmo divorziato come previsto ma poi sarei diventata la sua amante pronta ad essere sfondata in ogni dove. Inoltre, ci saremmo spartiti i soldi di Mario. Che allettante prospettiva ricca di cazzo e danari! Ettore non si accontentò di una pompa, me lo mise dapprima nella figa e poi anche nel culo ripetutamente. L'idea torbida di Ettore mi convinse sempre più. Dopo averlo preso abbondantemente tra le natiche, gli propinai una pompa focosa. Ettore mi schizzò copiosamente in bocca. A quel punto, però, inaspettatamente, comparve Mario che, purtroppo, ci aveva spiati tirandosi una sega. L'uomo, deluso, non volle più saperne di me e così persi l'opportunità di diventare ricca. Mi resta solo il gran cazzo di Ettore, come premio di consolazione.   


mercoledì 16 agosto 2023

Insegnante seduce la mamma dell'allievo

Mi chiamo Carla. Sono sposata e ho un figlio di nome Luigi. A volte, nella vita, è necessario scendere a compromessi per raggiungere uno scopo. Luigi non studiava per nulla, pensava solo a guardare siti porno. Quando parlai con una delle sue docenti, Teresa, la coordinatrice, ebbi la conferma di tutto ciò. L'insegnante, preso atto dello scarso rendimento dell'allievo, era decisa a bocciarlo. Ma percepivo che volesse concedermi una possibilità insperata, con quel suo atteggiamento da troia. D'istinto affermai di essere disposta a tutto pur di salvare l'anno a mio figlio. Lei disse che potevamo darci del tu e mi toccò, con disinvoltura, sopra le mutandine. Diventai umida tra le gambe. Capì dove voleva andare a parare, pretendeva un rapporto intimo tra donne. Spiegai di essere sposata e di non gradire approcci con persone del mio sesso ma lei mi mise di fronte ad una scelta categorica: cedere oppure Luigi avrebbe perso l'anno. In caso di rifiuto avrei dovuto sorbirmi le discussioni col padre. Decisi così, malgrado tutto, di starci. La prof mi spogliò. Ci baciammo, poi lei mise le dita dentro le mie mutandine suggerendo di rilassarmi. Stavo mezza bagnata già da prima, figuriamoci quando le sue dita accarezzarono direttamente il clitoride penetrando pure nella topa. La docente mi spinse la testa tra le sue cosce. La maiala non portava nemmeno le mutande, era pronta a godere! Desiderava essere leccata ed io le slinguazzai la vagina. Non aveva affatto un cattivo sapore anche se per me, quella situazione, rappresentava una novità assoluta. Limonammo, poi le leccai pure i capezzoli. Dopo fu lei a prendersi cura della mia patata a colpi di lingua. Ormai godevo di brutto. Lei ne approfitto' per coinvolgermi in una strofinata di passere al cardiopalma sulla cattedra, roba da zoccole di gran carriera. Fu una vera libidine, lo ammetto: oddio, che venute! Avevamo già goduto entrambe ma lei si premuro' di leccarmela ancora, stavolta a pecorina. Naturalmente, arrivai ancora all'orgasmo appoggiata alla cattedra. Dopo di ciò ci rivestimmo e Teresa mi diede la mano come se nulla fosse accaduto. La salutai, poi riferì a mio marito che, attraverso un lungo dialogo, avevo convinto la prof a concedere un'altra possibilità a mio figlio. Mio marito si tranquillizzo' senza immaginare lontanamente che mi fossi praticamente prostituita per indurre la docente lesbica a cambiare idea. Naturalmente, Luigi prese tutti voti alti alle interrogazioni, dato che conoscevamo in anticipo le risposte  giuste alle domande (concordate con l'insegnante). Nemmeno a Luigi raccontai la verità, spiegai solo di essere diventata molto amica di Teresa e che quest'ultima, impietosita, aveva avuto un occhio di riguardo. Una cosa è certa: in quella circostanza toccai davvero il fondo per aiutare mio figlio ad evitare una bocciatura pressoché sicura.


venerdì 11 agosto 2023

Inculata di coppia

Mi chiamo Margareth. Quando conobbi Flavio, pensai semplicemente che fosse un gentleman. La sua idea di non aver rapporti prima del matrimonio sembrava roba d'altri tempi. Anche i miei genitori sembravano entusiasti, in effetti. Ma scoprì la verità durante la prima notte di nozze. Nonostante indossassi una provocante lingerie, il suo piccolo uccello faticava a trovare stimoli. A quel punto, pretesi che vuotasse il sacco e così mi raccontò che si era sposato solo per accontentare i suoi genitori ma che, in realtà, preferiva di gran lunga gli uomini alle donne. Preso atto di ciò, mi sentì in diritto di pretendere l'appagamento sessuale da altri cazzi e vivere avventure da sola. Infondo se lo sarebbe meritato per aver nascosto a lungo la verità. Ma mi dispiaceva tenerlo in disparte e saperlo triste e infelice e così pensai bene di coinvolgerlo. Infondo abbiamo qualcosa in comune, piace il cazzo ad entrambi. Iniziai a frequentare uomini che avessero inclinazioni anche verso altri uomini. Mentre gli sconosciuti di turno mi fottevano, lui si inseriva saltuariamente nel gioco per spompinare. Ma ci mancava un maschio che appagasse completamente entrambi. Finalmente conobbi Didier, un bel manzo nero. Lo stuzzicai mostrandogli le mie grazie. Poi, al momento dell'approccio vero e proprio, comparve mio marito. Fortunatamente, a quel porcone di Didier non dispiacque affatto la presenza di Flavio e naturalmente lo inculò di brutto oltre ad inculare pure la sottoscritta. Spiegammo all'ospite la nostra situazione, chiarendo di ritrovarci in un matrimonio di facciata. Didier ruppe il culo a Flavio con gusto. Voleva apparire come un bruto, un maschio alfa, e lo era, senza dubbio, ma ebbi l'impressione che, sotto sotto, farsi gli uomini gli garbasse particolarmente. Flavio urlava e godeva come una sgualdrina in calore mentre il nero se lo sfondava. Pensai che addirittura volessero concluderla così, tra maschietti, mentre leccavo il pene di Flavio ormai in estasi. Invece Didier volle inzuppare nuovamente il biscotto nella patata. Ma per poco tempo dato che, alla prima occasione, Flavio accolse la fava nera nella bocca. Quale miglior epilogo, se non con un godurioso pompino. Didier, al culmine dell'eccitazione, sborrò in bocca ad entrambi dandoci delle troie. Bhè, in qualche modo il matrimonio funziona con la compagnia di altri pregevoli cazzi...  


Tali madri, tali figlie

Mi chiamo Marika. Ho avuto un destino simile a quello della mia amica Monica. Entrambe siamo state mollate dai rispettivi mariti ed entrambe abbiamo una figlia femmina. Forse è per questo che abbiamo legato a tal punto da instaurare una relazione. All'inizio cercammo di tenere questa storia nascosta ma poi lo rivelammo alle nostre figlie coinvolgendole nei piaceri dell'erotismo saffico. Fu Simona, mia figlia, a venire per prima a conoscenza della situazione. Monica non le toglieva gli occhi di dosso finchè, un giorno, mi convinse a trascinarla in un perverso triangolo. Spinta dalla mia amica trovai più facilmente la forza di trasgredire. Con un bacio, mettemmo Simona di fronte al fatto compiuto. All'inizio cadde dalle nuvole ma poi si adattò alla nuova prospettiva. Bastò una "limonata" con Monica per renderla molto più docile e disponibile e così ci "accompagnò" nel raggiungimento del piacere. Simona leccò la figa edi Monica e poi la mia senza però essere ricambiata. Godetti mentre mia figlia mi leccava e intanto presi in bocca la venuta di Monica. Fu una bella porcata per rompere il ghiaccio. Con Erica, la figlia di Monica, il "coming out" avvenne per caso, nel senso che la ragazza ci scoprì a letto insieme. Anche in quel caso, riuscimmo a portare Erica dalla nostra parte per una memorabile lesbicata a tre tra le lenzuola. Ora che le nostre figlie sono consapevoli della situazione, ci resterebbe solo di provare ad "integrarle" insieme per giungere ad un bel quartetto ma è meglio fare le cose con calma, dopotutto che fretta c'è?



mercoledì 9 agosto 2023

Sottomessa dall'amante del marito

Mi chiamo Monica. Mia madre me lo diceva sempre di essere autonoma, di non basarmi su altre persone. Ma io sono una stupida e non mi sono cautelata a dovere. Quando sposai Mario, alcuni anni fa, credevo erroneamente di aver trovato la serenità. Cosa c'è di meglio di farsi mantenere da un uomo benestante? All'inizio andò tutto a meraviglia, compresa l'intesa sessuale. Dopo qualche tempo iniziarono i problemi. Mario cominciò a stufarsi della solita scopata coniugale e decise di guardarsi intorno. Dall'alto della sua posizione di imprenditore ricco, non gli fu difficile conquistare le attenzioni di giovani ragazze. Alcune erano sue segretarie, altre, invece, tipe conosciute in giro. Ingoiai la pillola amara di quelle scappatelle, nonostante mi mortificassero come donna. Accettai che andasse in giro a scopare pur di mantenere quel notevole tenore di vita. Ma a tutto c'è un limite, o forse no. La situazione precipitò quando lui perse la testa per Valentina, una giovane troia biondina. Accecato dalle attenzioni di quella ragazza, me la impose dentro casa! Spesso restavo da sola con lei e non andavamo affatto d'accordo. Ma, alla fine, dovetti convenire che aveva lei il coltello dalla parte del manico. Valentina espresse il suo pensiero fin troppo chiaramente. Non avrei ricavato nulla a remarle contro, se non finire miseramente per strada. Non si accontentò di essere la fiamma di mio marito, voleva umiliarmi, sottomettermi senza pietà. Ed io, mio malgrado, dovetti abbassare la testa, farmi comandare da una ragazza che potrebbe quasi essere mia figlia! Prima di tutto ciò, non avevo mai pensato lontanamente di rapportarmi intimamente ad una donna. Ma a Valentina la fica piace eccome e mi rese, inevitabilmente, la sua troia matura di compagnia. Si, avete capito bene, ci sono stata con la mia rivale e continuo a cedere sessualmente per poter campare dignitosamente. Finché l'accontento posso restare nella casa, almeno come cameriera: mangiare, bere e dormire gratis, mettiamola così. Se devo essere sincera, non mi dispiace nemmeno lesbicare con lei, in fin dei conti, dal momento che quella puttana mi fa pure godere come una maiala. Se volete conoscere i dettagli di questo torbido "legame", osservate pure le foto...


Una puttana per lei

Mi chiamo Erica. Ognuno di noi ha delle fantasie erotiche, aldilà del fatto di realizzarle o meno. La mia è legata alla complicità erotica tra donne. Ho sempre fantasticato su femmine più grandi di me, ritenendole particolarmente affascinanti, esperte, e in grado di offrire sensazioni uniche. Tuttavia, le mie esperienze, fino ad un certo punto, hanno riguardato soltanto gli uomini. Quando conobbi Marco, un distinto uomo d'affari, pensai, a ragione, di aver trovato la persona giusta. Inevitabilmente, finì per confidargli la mia fantasia segreta. A lui non dispiacque affatto. Addirittura, parlandone nell'intimità, godevamo entrambi il doppio. Tutto restò a lungo nell'immaginario finché, un giorno, all'improvviso, Marco mi fece trovare Amanda, una raffinata escort, in camera da letto. Caddi dalle nuvole ma apprezzai il "regalo". Lui la ricoprì di soldi affinché si dedicasse totalmente e a lungo a me. Marco decise di non interferire, almeno inizialmente, e mi lasciò da sola con lei in modo che ci conoscessimo adeguatamente tra donne. Il mio compagno uscì di scena chiudendo la porta dietro di sé e augurando a noi donne un buon divertimento. Non stavo nella pelle, avevo sempre sognato di vivere un'avventura simile, anche se non necessariamente con una professionista del settore. Amanda era una gran fica matura! Mi eccitai ad immaginare la quantità enorme di cazzi che faceva eiaculare ogni giorno con il suo "mestiere", quello più antico del mondo. Anche se in misura inferiore, appagava anche le voglie di alcune donne amanti del genere saffico. Non restava che godermi quella femmina intarsiata in lingerie. L'approccio fu delicato, con reciproche leccate del seno. Poi, l'atmosfera si riscaldò quando ci sfilammo le mutande a vicenda. Sentivo i battiti del cuore all'impazzata a tenerle delicatamente le dita sulla vagina. Ma fu lei a proseguire dandomi attenzioni. Finì a pecorina, tutta nuda, con le sue dita che accarezzavano culo e fica, prima che ne ricevessi due dentro la vagina con una certa decisione. Andai proprio in estasi, lo ammetto. Poi leccai lei con foga. La slinguazzai mentre se ne stava a cosce aperte. Amanda, a quel punto, tiro' fuori un giocattolo erotico e lo uso' in modo da regalarmi gioiose vibrazioni al clitoride. Apprezzai e provai enorme piacere ma, infoiata dalla libidine acuta, glielo strappai di mano con l'intento di ripagarla con la stessa splendida moneta. Le piazzai lo strumento vibrante sulla passera e non la mollai fin quando non raggiunse l'orgasmo. Che figata aver fatto sbrodolare di piacere una escort. Sorrise e disse che avevamo ancora molto tempo a disposizione. La portai a cena e poi di nuovo in camera da letto "tormentandola" tutta la notte. Non so se sono pronta per condividere donne con il mio compagno dando vita a bollenti triangoli. Una cosa è certa: se lui ha pagato solo per soddisfare un mio desiderio intimo è un conto, ma se desiderasse indurmi a qualcosa di più, ossia, se mirasse a scoparsi due donne insieme, ed io non volessi, a quel punto resterebbe davvero deluso e non gli resterebbe altro da fare che menarselo di brutto in solitaria mentre io sono intenta a giocare con l'amichetta di turno.


mercoledì 2 agosto 2023

Monopoli incestuoso

Mi chiamo Karen. Ho una figlia di nome Giuliana. Nella vita sono stata una sgualdrina, inutile negarlo. Durante il matrimonio, riempì di corna mio marito Elio tradendolo ripetutamente non solo con sconosciuti ma anche con alcuni dei suoi amici. Presi vagonate di cazzi senza palesare alcuna vergogna o rimorso. Alla trasgressione e alla perversione non c'è limite, si sa. Dopo la separazione continuai a scopare con diversi uomini. In casa vivevo con mia figlia, una ragazza apparentemente tranquilla. In quel periodo, sotto Natale, il fidanzatino la mollò. Ci ritrovammo insieme a casa a giocare a Monopoli. Vedendola depressa mi venne in mente la peggiore delle porcate, coinvolgerla in un duetto proibito madre-figlia. Stando da sole sul lettone, non fu difficile convincerla a spogliarci con la scusa di assaporare un senso di libertà. In un'atmosfera torbida, ognuna finì per ammirare le grazie dell'altra con reciproci apprezzamenti. Siamo entrambe pelosette tra le cosce. Fu lei a leccare per prima la mia vagina. Poi naturalmente ricambiai gustando la sua. Avvinghiate, strusciammo focosamente le fighe. Gli orgasmi non si contarono. Alla fine mi ritrovai sopra di lei che, da stesa, mi leccava con foga la patata "mangiandola" quasi a morsi. Sbrodolai ancora godendomi l'ennesimo orgasmo. Non fu che l'inizio di un bollente rapporto incestuoso che permane tutt'oggi.


martedì 1 agosto 2023

Papà ingroppa la ragazza di mio fratello

Mi chiamo Jerry. Quella gatta morta di Teresa, la ragazza di mio fratello Luigi, faceva la finta santarellina limitandosi ai bacetti con lui. Però pure mio fratello è un coglione che pensa solo agli amici. Sono praticamente certo che sia frocio, a dire il vero. In ogni caso, quando mio padre Paolo si mette qualcosa in testa, ci riesce quasi sempre. Approfittò di quella sera in cui Luigi non c'era. Eravamo a cena in tre, io Papà e Teresa. Dopo mangiato mi fece cenno di sparire per restare da solo con lei. Naturalmente li spiai. Vidi mio padre infilare le dita nella figa della ragazza e lei troia che godeva. Poi i due si spostarono al piano di sopra. Li seguì anche lì e vidi lei spompinare alla grande l'uccello paterno e lui leccarle la topa. Paolo finì addirittura per scoparla. Mentre trombavano mio padre si confidò e spiegò di essere a conoscenza già da tempo dell'omosessualità di mio fratello. Poi, a sorpresa, sempre durante la chiavata, ammise di aver provato egli stesso la fava da giovane, ai tempi del servizio militare, scatenando lo stupore di Teresa. Ormai al culmine dell'eccitazione, Paolo sborrò nella figa della ragazza. Poi, leccando morbosamente i piedi della giovane, la prego' di non lasciare mio fratello. A quel punto, mi tirai una gran sega e sborrai a mia volta. Teresa ormai non discute più con mio fratello, non lo critica perché trascorre molto tempo con ragazzi che non sono semplici amici. E intanto si gode il tarello di quel porco di mio padre. Io, intanto, continuo a spiarli e a segarmi di brutto osservando le loro gesta erotiche.


Mamma soddisfa la mia ragazza

Mi chiamo Mario. Quando conobbi Anna pensai di aver trovato la ragazza giusta. È così carina, sexy. Purtroppo però, improvvisamente, cominciai ad avere problemi di erezione. Anna ci passò sopra qualche volta ma poi questo inconveniente divenne un ostacolo insormontabile nella relazione. Era decisa a mollarmi ed io entrai letteralmente nel panico. Non sapendo cosa fare, mi confidai con Laura, mia madre e lei mi disse che le avrebbe parlato. Non potevo certo immaginare cosa sarebbe accaduto in seguito. Ci penso' la mamma a soddisfare i bisogni erotici della ragazza coinvolgendola in un rapporto lesbico da paura con tanto di fiche strofinate, leccate di passere e 69. Anna, non più adirata nei miei confronti, affermò che non c'era motivo di rompere la relazione. Bhe, le beccai più di una volta avvinghiate a giocare sul lettone. Non vi nascondo che a vederle insieme mi è tornata di colpo l'erezione e mi tiro dei bei Segoni ma, a questo punto, non so davvero se ad Anna ciò possa interessare ancora.


Vergogna adolescenziale

Mi chiamo Cristian. Attualmente sono sposato con Ylenia e vivo un rapporto appagante con lei. Fino a qualche tempo fa non le avevo mai parlato della mia adolescenza. In realtà mi vergogno un po' di quel periodo e avrei preferito evitare certe esternazioni ma la sua insistente curiosità mi convinse a vuotare il sacco. Ylenia voleva sapere delle mie esperienze precedenti e si aspettava che tirassi fuori storie con ragazze. In effetti provai imbarazzo ad ammettere di aver iniziato a conoscere i piaceri del sesso con un ragazzo anziché con una donzella. Claudio, il mio amichetto di studi, fu abile a portarmi dai divertimenti con la PlayStation a quelli omoerotici. Imparai a succhiare il suo cazzo e, pian piano, a prenderlo beatamente nel culo. Non si trattò di un breve periodo, questo "amore", definito da molti contro natura, si protrasse a lungo. E, dopo Claudio, vi furono altri maschi. Mia madre Elena, pace all'anima sua, scopri questo andazzo e tirò un sospiro di sollievo quando incontrai Ylenia. La poverina morì serena sapendomi tra le amorevoli braccia di una donna. Ma certi vizi sono duri a morire, si sa. Fu proprio Ylenia, colpita dai miei racconti, a proporre quasi un ritorno alle origini ossia un rapporto a tre. Dopo aver scoperto, diciamo così, il mio punto debole, colse l'occasione per introdurre, nella coppia, la presenza di un elemento maschile. Devo riconoscere che non mi parve vero che proprio lei mi offrisse lo spunto per ricongiungermi soavemente con il passato. Ed ecco che adesso mi ritrovo a vivere nuovamente l'omosessualità, stavolta non più da ragazzo ma da uomo consapevole con la complicità della consorte. Certi desideri, sepolti troppo a lungo, sono riaffiorati prepotentemente grazie alla curiosità di mia moglie e i risultati sono ormai fin troppo evidenti. Che dire: la Vergogna adolescenziale ha lasciato il posto alla consapevolezza attuale. Nelle ultime settimane anche mia moglie ha deciso di allargare i suoi orizzonti sessuali e ha pensato di approcciare intimamente con la sua migliore amica, Sara. So che l'esperienza è in fase iniziale ma, a quanto pare, Yilenia è decisa ad infrangere ogni tabù.