giovedì 24 ottobre 2019

Lo sperma sulla barba

Avere una bella moglie sexy non gli basta di certo. Il marito vizioso non gode abbastanza se non prende in bocca la calda crema dell'amico che si spalma anche sulla sua barba sotto lo sguardo sorridente e compiaciuto di lei...



sabato 12 ottobre 2019

Servizio completo

Un hotel davvero confortevole il Siris dato che offre ai clienti servizi impeccabili tra cui: vasca idromassaggio, sauna e, perchè no, compagnia femminile! Il baldo giovane approfitta della presenza della brunetta sexy in calze a rete per riempirle a dovere la fessura figale. Immancabile la copiosa sborrata finale in bocca alla bella lei.










giovedì 22 agosto 2019

Orgasmi gay all'ufficio pubblico

Mi chiamo Antonello. Nella vita mi è sempre piaciuta la fica ma ho vissuto di recente un'esperienza trasgressiva che finora non ho mai voluto raccontare a nessuno. Tutto ebbe inizio dal malfunzionamento delle strutture pubbliche: mesi, addirittura anni per ricevere un rimborso assolutamente lecito e sacrosanto. Dopo essere stato "rimbalzato" da un ufficio all'altro, giunsi in uno alquanto singolare. Dopo qualche ora di attesa, la guardia giurata mi condusse in una stanza dove si trovavano tre impiegati, due donne e un uomo. Le donne erano molto sexy ma, quando entrai, stavano entrambe parlando al cellulare per cui, ad istinto, mi rivolsi al terzo impiegato, un ragazzo. Feci appena in tempo a dire buongiorno che le tipe dissero che sarebbero andate al bar. Non essendoci altri utenti ne approfittarono, come si suol dire, per squagliarsela. E così rimasi da solo con l'impiegato. Un ragazzo premuroso e gentile, nulla da dire. Mi bastò però guardarlo in faccia per pochi secondi e ascoltare ciò che diceva per comprendere la sua inequivocabile natura omosessuale. Per me quella pratica era troppo importante, non ci avrei rinunciato per nulla al mondo e così decisi di prestarmi al gioco, di ingraziarmelo per avere la certezza di recuperare quei soldi secolari. Il porcellino si rese subito conto che sarei stato disponibile e si fiondò sù di me, si inginocchiò poggiando la bocca sul mio pacco da fuori al pantalone. Non mi opposi e lasciai che lui proseguisse calando la zip. In men che non si dica il mio uccello si ritrovò incredibilmente nella sua bocca! Quel tipo era un pompinaro provetto al punto che mi fece davvero indurire il cazzo. Era la prima volta che venivo sollazzato da una bocca maschile, dopo svariate femminili. Si alzò e mi baciò in bocca. Ormai faceva poca differenza, accolsi la sua lingua e limonammo tra maschietti. Non disse nulla ma sapevo bene che voleva essere scopato e così lo feci poggiare sulla scrivania a pecora, gli calai pantaloni e mutande leccando poi il suo buco del culo. Pensai che, con una slinguazzata, dopo il suo il cazzo sarebbe entrato meglio tra le chiappe. Fu proprio così che andò: mi alzai e infilai il cazzo ormai bello duro dentro il buco anale di quell'amabile frocetto. Proprio mentre me lo stavo ingroppando a pecora ed entrambi iniziavamo a godere bene, ritornarono quelle due puttanelle delle colleghe. Vedendoci scopare andarono anche loro sù di giri. Sott'occhio notai che avevano già entrambe le gonne alzate. il cazzo mi si fece ancora più duro e continuai a scopare l'impiegato. Passai poi a trombarlo a candela mentre le due tipe si eccitavano sempre più, esprimevano idee, commentavano e dicevano porcate proprio a poca distanza da noi. Continuai a castigare lui a pecorina infilandogli il cazzo completamente dentro al punto che le palle gli frugavano il culo. Godevo e anche lui. Intanto quelle due troie si erano spogliate. Una si sgrillettava la fica furiosamente mentre l'altra guardava con eccitazione sia noi che la collega. L'atmosfera in quel frangente era davvero infuocata. Incapace ormai di trattenere l'amplesso, sborrai copiosamente schizzando sul culo dell'impiegato. Lui fremette di piacere ed anch'io assaporavo a pieno un orgasmo intenso, diverso dal solito. Intanto però, la ragazza che si era sditalinata (Sonia) in preda all'euforia del momento, si fiondò su Simona, la collega slinguazzandole la fregna con foga e passione. Bastarono pochi minuti affinchè Simona, avvolta dal piacere di un bollente orgasmo, sbrodolasse i suoi liquidi intimi nella bocca profumata, accogliente e disponibile di Sonia. E così anche la bella Simona se ne venne. Bene! Adesso avete capito perchè le richieste di rimborso negli uffici pubblici si arenano così a lungo? Semplice, perchè gli impiegati preferiscono, alle pratiche di lavoro, quelle molto più appaganti del sesso in ufficio...                


mercoledì 21 agosto 2019

Seducendo la massaggiatrice

Mi chiamo Roberto. Dopo la separazione con mia moglie Clara non volevo più legami impegnativi con le donne. Una nuova relazione non faceva proprio al caso mio. Trovandomi a parlare con un amico venni a conoscenza di un "Centro Massaggi" non lontano da dove abito. Un pò scettico raggiunsi il luogo, individuai l'edificio e bussai al citofono in corrispondenza della scritta "Centro Paradiso". Chiesi: "Salve, che piano?", una voce femminile sicura sentenziò: "Quarto!". Il portone si aprì, utilizzai l'ascensore. Giunto a destinazione, bussai alla porta. Una sorridente ragazza in lingerie e tacchi aprì e disse: "Si accomodi, tra poco sono da lei, intanto scelga il menu" e mi passò una brochure. C'era l'elenco dei servizi con i relativi costi. Lessi:"massaggio semplice: 30 euro", "massaggio rilassante: 60 euro", massaggio molto rilassante "150 euro", massaggio paradiso "300 euro". Non era difficile capire che, all'aumentare del prezzo, cresceva anche la soddisfazione per il cliente. Mi ritrovavo solo 65 euro nel portafoglio. Con 60 euro mi sarebbe toccato un massaggio con annessa sega, niente di più. Ero tuttavia ardente di osare di più. Mi stesi sul lettino e la bella ragazza cominciò a massaggiare. Mi accarezzava il petto e la pancia ed era davvero molto carina. Non riuscì a trattenere il desiderio e, dopo pochi minuti, allungai la mano sinistra sul culetto di quella pupa deliziosa. La ragazza, di nome Luana, spiegò che certe pratiche non erano possibili alla tariffa minima. Mi chiese come mai fossi così eccitato. Le confidai che da poco avevo chiuso con la ragazza. Luana era proprio un bel bocconcino e non me la sarei lasciata sfuggire per nulla al mondo. Nonostante i suoi ripetuti avvisi di restare al mio posto, nel rispetto del regolamento del Centro, le abbassai il perizoma. Successivamente le palpai vigorosamente una tetta. Luana continuava a dire di non potere in quella situazione ma io continuai imperterrito. Luana cercò di calmarmi propinandomi un delicato e sensuale bocchino fuori programma (i lavori di bocca erano infatti previsti solo alla tariffa di euro 150). Approfittai che stava nuda e la tirai con un gesto rapido e deciso verso di me. Eravamo nella posizione a candela. Il cazzo, palesemente duro, non fece alcuna fatica ad entrare, come un coltello nel burro, nel buco figale della bella ragazza. Quando cominciai a scoparla, Luana perse del tutto il controllo. A quel punto non mi pregava più di smetterla ma di continuare a fotterla e di farla godere. Non glielo lasciai certo ripetere due volte e, a cazzo duro, massaggiai a dovere quella fighetta morbida, delicata e sugosa, nella posizione a candela. Il ritmo della trombata, prolungata e inebriante, aumentò vorticosamente finchè sentì il suo corpo tremare e venire intensamente. Proprio in quel frangente le schizzai a fiume nella topa mentre si mordeva le labbra eccitata ancora dal suo orgasmo figale appena raggiunto. Quel massaggio fu davvero spettacolare anche se, in realtà, fui io a farlo a lei. Uscendo dalla stanza, uno dei proprietari curioso mi chiese:"E' durato a lungo signore, considerando la tariffa minima...". Nel completo imbarazzo non sapevo proprio cosa rispondere. Per fortuna fu la dolce Luana a venirmi in rapido e provvidenziale soccorso spiegando: "Ah, si, il signore ha l'orgasmo lungo, ho dovuto smanettarlo parecchio con le mani..." e sorrise facendomi l'occhiolino. Ricambiai con un sorriso, salutai e andai via. Quel posto è un vero paradiso!


sabato 17 agosto 2019

A letto col cameriere dell'albergo

Mi chiamo Nataly. Diciamoci la verità senza troppe inutili ipocrisie: sono una bella brunetta che fà abbastanza facilmente colpo sugli uomini. Tuttavia in quel periodo, di due anni fa, mi ero palesemente innamorata di Matteo con il quale avevo intrapreso una relazione che credevo fosse seria e per tale motivo rigavo dritto. Gli uomini continuavano a guardarmi con malizia, a corteggiarmi, ma io evitavo di dare loro troppa confidenza. Mai, prima di allora, mi era capitato di entrare nella parte della "brava ragazza" un ruolo che di solito non mi si addice. Ma si sà, l'amore e cieco e, a volte, comporta anche ciò. Ma veniamo al racconto. Matteo decise di portarmi in un albergo con il mare a poca distanza, per trascorrere due settimane di vacanze estive. Poteva essere il nostro nido d'amore ma in realtà il posto non mi ispirava tanto e fin da subito iniziarono le litigate con Matteo che, al contrario di me, lo riteneva bellissimo. Proprio il giorno dopo essere arrivati, litigammo ed io, colta dal nervosismo decisi di uscire e andare a fare quattro passi e un pò di shopping da sola. Matteo rimase un'oretta in camera. Un'ora, un tempo tutto sommato non troppo lungo ma sufficiente affinchè la situazione tra di noi come coippia degenerasse. Quando tornai in camera assistetti ad una scena surreale. Sono una ragazza di mondo ma, mai e poi mai mi sarei aspettata di trovare il mio ragazzo sopra Leonardo, uno dei camerieri. Erano entrambi nudi e si baciavano e il corpo di Leonardo era intriso di sperma. Era evidente che avevano appena avuto un rapporto intimo. Decisamente sconvolta ebbi tuttavia la lucidità di ripensare ad un dialogo che io e lui avevamo avuto alcuni mesi prima. Matteo mi chiese se sarei mai andata con una donna. Gli risposi che non mi sentivo portata. Poi però d'istinto avevo replicato qualcosa come:"Perchè tu invece con un uomo ci andresti?". Lui si era fatto rosso in viso rispondendo:"Bhè dai, non è proprio da escludere...". In quella circostanza non presi affatto la cosa sul serio, sorridendo e alzando la maglietta gli risposi:"Ma un uomo queste belle pere non ce le ha..." mostrando orgogliosa le tettone. Un dialogo apparentemente banale che però dopo apparve tutt'altro che insignificante. Ormai non poteva certo considerarsi più una fantasia visto che l'idea l'aveva messa in pratica. Ma come era potuto accadere... e Leonardo? Era gay? Forse si, forse no, ma di sicuro Matteo lo aveva convinto a giocare al "dottore e l'ammalato" allungandogli qualche banconota. Certo non la presi bene, mi sentì tradita, cornuta e la rabbia montò in me in modo inverosimile. Ma per qualche strano motivo, tutte queste lecite sensazioni erano sovrastate di gran lungo dall'eccitazione, dalla voglia di scopare. Del resto quell'odore di sborra diffuso nella camera accese i miei sensi. Ma chi mi avrebbe soddisfatta visto che quei due sembravano più portati per altri giochi? Fu così che mi venne in mente di pseudoricattare Leonardo: avrei spifferato tutto al proprietario dell'albergo e lui avrebbe perso il posto a meno che non avesse fatto una cosa per me. Cosa? Vi chiederete. Bhè, messaggiare un suo collega macho amante della figa disposto a venire inc amera a calmare i miei bollenti spiriti. Mettendolo di fronte ad una strettoia, il buon Leonardo dovette per forza accettare e poco dopo in camera di presentò Dino. Lo accolsi praticamente nuda e a pecora. Il caro Dino non dovette far altro che spingere il suo bastone dentro la mia passera umida. Finalmente godevo! Era ora che arrivasse una buona dose di cazzo anche per me...ihihih. Una bella scopata che si concluse con un'altrettanto favolosa schizzata dritta nella mia boccuccia. Questo fu davvero un magnifico calmante per me. I giorni restanti andammo avanti nello stesso modo. Leonardo continuò a farsi Matteo mentre io mi facevo piacevolmente sbattere da Dino. Ormai io e Matteo non eravamo più una coppia ma devo dargli senz'altro atto che quel posticino di vacanza non fu poi così male...



Sfatando i tabù

Com'è strana la vita, pronta ad intaccare da un momento all'altro quelle che appaiono come delle certezze assolute. Mi chiamo Diego (ma mi potrei chiamare in qualunque altro modo, non farebbe alcuna differenza sul piano concettuale). Per anni ho avuto a che fare con le donne. Le ho ammirate, corteggiate, ci ho dialogato, ho avuto con loro rapporti di amicizia, d'amore e anche di solo e semplice sesso. Fantastico? Mmmm forse... ma, ad un tratto, ho percepito la sensazione di voler scoprire territori inesplorati. Quanti anni, mesi, ore, interminabili minuti trascorsi ad osservare la sensualità, la nudità del corpo femminile, ad eccitarsi, a masturbarsi con esso e per esso. Poi d'improvviso un pensiero insolito, torbido. Come porsi dinanzi a persone del proprio sesso? Esiste un divieto assoluto? Uomo e uomo possono essere solo conoscenti, amici o giù di lì? E se invece il dialogo tra i due portasse ad una simpatia reciproca, ad un coinvolgimento non puramente amichevole, ma più profondo e intenso di natura erotico sessuale? Ma come è possibile una cosa del genere? Anche se ci fosse un feeling in atto tra due soggetti maschili, l'approccio fisico non potrebbe essere uguale a quello che avviene solitamente tra un uomo e una donna. La donna ha le gambe sexy, il viso malizioso, i seni, il culo liscio, la fica e, spesso, amplifica la provocazione utilizzando i tacchi e la lingerie. L'uomo ha il cazzo, come può un altro uomo succhiarglielo, farselo mettere nel culo, magari baciarlo in bocca con la lingua. Sembrerebbe un'eventualità improbabile da realizzare ma questo scenario, considerato da molti contro natura, potrebbe avere senz'altro il suo potenziale erotico. In altre parole, cosa succederebbe facendo qualcosa che in teoria non si dovrebbe fare stando ai luoghi comuni, ai limiti e standard imposti e proposti dalla società (retrogada a mio avviso). Partiamo da un esempio di ordine pratico. In preda all'eccitazione ho sempre guardato foto e video hot su internet, al pari di molte persone. L'ho fatto da solo ma, molte volte, anche in compagnia. Talvolta questa compagnia era femminile ma altre no. Condividendo determinate foto hot ho ricevuto i commenti audaci dei maschi, ho percepito a chiare note la loro eccitazione. Naturalmente non potevo sapere i loro gusti sessuali. Approfondendo la conoscenza è venuta fuori la mia natura omosessuale: ad alcuni ovviamente non è piaciuta ma ad altri quali gay, bisex, etero curiosi, porcelloni disinibiti, la situazione ha intrigato parecchio. Conclusione? Nel secondo caso ci siamo eccitati, abbiamo goduto e, dulcis in fundo, sborrato insieme, o proseguito la masturbazione a telefono o in cam dando comunque vita ad un rapporto omosessuale virtuale "approfondito" poi in reale. Dunque, l'eccitazione, l'insorgere della libido, specie quella più forte e incontrollabile, è un elemento chiave, importante e imprescindibile che permette di superare ogni sorta di timidezza e di imbarazzo, consentendo così di sfatare perfino i più ostici tabù.


lunedì 12 agosto 2019

La vigilessa golosa di patata

Mi chiamo Brigida. Eviterò di essere ipocrita: sono una ragazza di facili costumi, una puttanella e cambio ragazzi di continuo. Prendo cazzi dappertutto: in bocca, in culo, nella fica. Non sono molto incline sessualmente verso le donne anche se, qualche volta, con le amiche ci baciamo in bocca a stampo, come si suol dire. Tuttavia, qualche mese fa, mi capitò un'esperienza particolare che non ho mai raccontato a nessuno fino ad ora. Percorrevo una strada di campagna solitaria con l'auto per recarmi da casa all'Università. Non c'erano altre auto nei paraggi. Come al solito ero in ritardo, dopo aver fatto le ore piccole la sera prima con un ragazzo a bere birra e scopare. Per tale motivo spingevo un pò sull'acceleratore per ridurre i tempi del tragitto. All'improvviso mi si parò davanti agli occhi una vigilessa bionda con in mano il segnale di stop. Che fregatura! Addio lezione all'Università, pensai. Giustamente notò che andavo un pò veloce e mi fece scendere dall'auto. Da gran stronza protestai, sostenendo che andavo piano. La tizia iniziò a fare domande, chiese se facessi uso di droghe, se bevessi. Fu la scusa per perquisirmi. Fino a questo punto pensai solo che la donna fosse rigida sul lavoro ma mi accorsi ben presto che le sue intenzioni erano altre. Mi resi conto di come stessero realmente le cose solo dopo, quando lei disse di dover controllare il mio tasso alcolico nel sangue. E aggiunse che non disponeva degli appositi strumenti e che sarebbe ricorsa ad un altro metodo. Mi fece riaccomodare in auto, si avvicinò e mi baciò. Restai un pò confusa. Era quello il modo di misurare l'alcol nel sangue? No di certo! La vigilessa (solo dopo scoprì che si chiamava Cristina) aveva evidentemente un debole per le ragazze. Con la paura che mi comminasse una multa accolsi quel bacio. Fu li che lei si rese pienamente conto che il mio alito faceva davvero schifo. La notte prima mi ero scolata almeno tre birre grandi insieme ad un tizio che mi aveva trombata nei cessi della discoteca. Cristina era lesbica ma aveva ragione: puzzavo d'alcol cazzo! Come ho spiegato precedentemente, non sono tendenzialmente lesbica ma quella situazione mi aveva pian piano accesa. L'idea di dovermi praticamente prostituire per evitare la multa alzò a mille l'adrenalina. Cristina non voleva certo accontentarsi di due bacetti e così si alzò la gonna mostrandomi le sue cosce. Cercava apprezzamenti ed io fui sincera: la ragazza non era male ma io sono dedicata al cazzo! Ma ormai eravamo entrambe eccitate, ognuna a modo suo e così mi fu quasi naturale slinguazzarle i capezzoli. Sentì il suo corpo vibrare, fremere per l'eccitazione. La vigilessa spalancò le cosce offrendomi la sua fichetta depilata. La allargai con le dita e restai a guardarla alcuni secondi tenendola maliziosamente sulle spine. Ansimava, desiderava ardentemente la lingua nella spacca ed io, da gran troia, gliela diedi! Le slinguazzai perbene la vulva. Non l'avevo mai fatto prima ad una donna ma mi venne abbastanza naturale. La mandai totalmente in estasi e piacevolmente all'orgasmo che arrivò intenso e copioso, carico di liquidi che giunsero inesorabilmente dentro la mia bocca. Pensavo che la vicenda si fosse conclusa lì ma mi sbagliavo di grosso. Quella troia ninfomane lesbicona di Cristina non vedeva l'ora di punirmi per come ero stata indisciplinata e monella nei suoi confronti, quando mi aveva fermata. Tirò fuori un grosso dildo all'improvviso sparandomelo nella fregna senza pietà e intanto mi leccava i capezzoli. Me l'ero proprio cercata cazzo! Ma le sorprese quel giorno non erano ancora finite... Pretese che entrassi in auto poggiando il culo sullo sportello col finestrino abbassato in una sorta di posa a pecorina. Lei, da fuori, senza alcuna pietà, mi castigò inserendo con vigore il dildo nella fregna. In quella dannata strada non passava mai nessuno. Ero completamente alla sua mercè e la cosa mi eccitava non poco. Disse che mi avrebbe castigata fino all'imbrunire e così fu. Dopo alcune ore di quella "terapia" e svariati orgasmi la fica non me la sentivo proprio più. Non contenta la porca mi diede qualche botta pure nel culo! Credo di non aver goduto mai tanto in vita mai e mai e poi mai avrei pensato che potesse accadere per mano di una donna. Al tramonto la maiala mi porse le mutande sorridendo compiaciuta. Poi aggiunse:"Adesso direi che può andare signorina, mi raccomando però: non beva alcolici prima di mettersi al volante e guidi piano!".                


domenica 11 agosto 2019

Protettore per il mio compagno galeotto parte seconda

Salve, sono ancora io che vi scrivo, Rachele. Come avete letto nel racconto precedente, pagai in natura all'avvocato Miranda io stessa la protezione per il mio boyfriend. Ma ciò non mise Raimondo al riparo da tutto, eh no! Il protettore, mister Cheng, un gran figo, campione di arti marziali, adorava fare sesso, soprattutto con i maschi. E così il mio compagno cadde clamorosamente tra le sue grinfie. Cheng amava filmare, con la videocamera dello smartphone, le sue prestazioni sessuali. Quel gran porcello riprese tutta la scena di sesso gay tra lui ed il mio compagno e, beffardamente, me la inviò sul telefonino quasi come rappresentasse una sorta di trofeo. Scettica, curiosa e un pò preoccupata, iniziai a guardare quel video bollente. Notai che, salvo una titubanza iniziale, a Raimondo non dispiaceva affatto ricevere le attenzioni "profonde" e passionali di quel ragazzone filoasiatico. Infondo il mio lui è sempre andato pazzo per i film di arti marziali, nonchè dei campioni che la praticano con successo. Raimondo prese il cazzo del "maestro" in bocca e poi clamorosamente nel buco del culo. Quell'insolito tormentone andò avanti per ore, praticamente Cheng si fece Raimondo in tutte le posizioni quasi per l'intera nottata finchè il mio compagno, colto da una profonda eccitazione sborrò copiosamente. Solo pochi secondi dopo il suo culo fu inondato a fiume dallo sperma abbondante di Cheng a sua volta in preda ad un intensissimo orgasmo. Restai choccata a guardare quel video, lo ammetto, tuttavia mi resi conto solo dopo di essere completamente bagnata nelle mutandine. Mi chiedo se, dopo la "terapia Cheng" prolungata al mio lui piaceranno ancora le donne. Spero proprio di si perchè con quel bonazzo del maestro potremmo provare davvero un bel triangolo, che ne pensate?     


Protettore per il mio compagno galeotto parte prima

Mi chiamo Rachele (donna a destra, prima foto). Raimondo è il mio attuale compagno. Non c'è certo da vantarsi ma nella vita non ho quasi mai lavorato. Fin da giovanissima, forte della bellezza, nonchè del mio sex appeal, ho dispensato piaceri ai maschi benestanti di turno che, in cambio di godimenti sessuali, elargivano regali e somme di denaro più o meno consistenti. Sei una puttana, osserverete voi lettori, giustamente. Può darsi! Bhè, ognuno è come è infondo, stà di fatto che sono andata avanti così per anni, senza innamorarmi mai realmente di qualcuno ma praticando piuttosto soltanto sesso con uomini preferibilmente maturi e pieni di soldi. Ma esistono sempre le eccezioni. In un certo senso Raimondo è un pò il prototipo dello sfigato. Lo conobbi per caso al supermercato e i suoi modi gentili mi colpirono. Per la prima volta nella vita mi innamorai di qualcuno, nella fattispecie di lui. Infondo ero stanca di vecchi bavosi che bramavano per ottenere il mio corpo in cambio di denari. A letto Raimondo non era certo un fulmine di guerra ma l'amore mi bastava. Ciò che non bastava erano ovviamente i soldi. I risparmi accumulati pian piano finirono e diventava difficile andare avanti. Solo dopo un annetto di frequentazione, Raimondo mi confidò di avere dei precedenti per piccoli furti. Fu allora che pensai bene di proporgli quanto segue:"Bhè, furtarello per furtarello facciamone uno grande che risolva tutti i problemi". Raimondo mi guardò stupito poi rispose:"Veramente ci sarebbe una villa di ricconi da svaligiare con tanto di soldi, quadri, gioielli. In questo periodo i proprietari sono in vacanza ovviamente. Si tratta solo di disinnescare l'antifurto...". Non sò perchè ma quell'idea mi elettrizzava. Da troia navigata a neofita ladra di appartamenti, che evoluzione! Ad ogni modo mi fidai di lui. Ci mettemmo i passamontagna e ci avvicinammo di notte alla villa. Raimondo sembrò avere gioco facile con la disattivazione dell'antifurto e così giungemmo facilmente dentro l'abitazione. Questi tizi erano davvero ricchi: sgranai gli occhi osservando diamanti, oro, quadri soldi, statuine preziose ed altri ben di Dio. Tutto stava filando liscio quando l'antifurto si mise a suonare all'improvviso! Accidenti! Quel coglione di Raimondo lo aveva disinnescato solo temporaneamente. La polizia arrivò in un lampo. Per mia fortuna riuscì ad infilarmi in tempo in una botola che dava sull'esterno dandomi alla fuga. Raimondo non fu così lesto a scappare e venne beccato in flagrante con la refurtiva in mano. Avendo già dei precedenti penali, per reati simili, fu sbattuto in galera non di certo per pochi giorni. La condanna non fu gravissima ma doveva comunque scontare qualche annetto in carcere confidando magari nelle attenuanti. Il carcere dove lo mandarono non godeva di buona fama. Un amico mi spiegò:"Un verginello come il tuo compagno lo combinano sale e pepe". Compresi al volo il senso della frase. In pratica i "capi", i gruppi più forti ed autorevoli lo avrebbero prima o poi usato come punch ball, o, nella "migliore" delle ipotesi come "puttanella" da sfogo sessuale dal momento che lì ovviamente donne non ce ne sono. Lo stesso amico mi suggerì di far visita ad una donna, un avvocato, tale Sonia Miranda, per un supporto. Presi un appuntamento e mi recai da lei, al suo studio. Non sono una santarellina ma mi colpì il fatto che aprì la porta con le calze a rete addosso. Le spiegai la mia situazione, intanto notai che non mi toglieva mai gli occhi di dosso. Guardava con insistenza il mio viso e le mie gambe. Mi spiegò che Raimondo aveva bisogno di un protettore, qualcuno che salvaguardasse la sua incolumità. Lei aveva una persona ma non certo a costo zero. Tra l'intermediazione di lei e il protettore la tariffa ammontava a 5000 euro. In quel periodo non avevo davvero un centesimo e glielo spiegai chiaramente. Ma lei passò subito al contrattacco proponendomi uno scambio in natura! Avrebbe offerto un protettore a Raimondo, tale Cheng, maestro di arti marziali, in cambio di sesso lesbo reiterato (ovvero non una volta sola). Osservai la foto di Cheng, era davvero un bel figo, muscoloso, pensai che potesse essere la persona giusta. Intanto però dovevo pagare il "prezzo del servizio" ovvero stare con lei intimamente. Essendo particolarmente devota agli uomini e ai cazzi, feci un pò di difficoltà a calarmi nel ruolo della troia lesbica. Ma alla fine stetti al gioco. L'avvocato ci sapeva fare: iniziò con un sinuoso e coinvolgente ditalino per poi passare a leccarmi i capezzoli. Non ero del tutto persuasa ma iniziavo ad eccitarmi. L'adrenalina cominciò pulsare minacciosa nel mio corpo. Finì per slinguazzarle i capezzoli. Lei mi guardava, mi desiderava. Mi accarezzò il culo con passione. Allentai di più i freni inibitori, volevo darle ciò che desiderava: le leccai perbene il culo. La troia ansimava, così le slinguazzai alla grande pure la fica, ormai fradicia di umori. Ormai avevamo superato ogni limite. Tirai fuori dalla borsa un paio di dildo, con uno le accarezzai il clitoride. Poi, messe l'una accanto all'altra, ce li sparammo senza ritegno nelle vagine desiderose di essere violate intimamente. Fu durante quella goduta, destinata all'amplesso di entrambe, che lei precisò un dettaglio non di poco conto riguardo alla galera. Il signor Cheng non si sarebbe accontentato della sua parte di soldi, pretendeva anche il sesso. Ribadendo che lì dentro, come si sà, donne non ce ne sono, si sarebbe fatto il mio uomo, ovvero il suo compagno di cella. Quella confessione mi raggelò il sangue mentre bollivo per l'orgasmo condiviso con quella gran troia opportunista dell'avvocato.... [segue]                    


lunedì 15 luglio 2019

Deliziose aperture mature

Chi è intrigato solo dalle fiche giovani dovrebbe ricredersi ammirando le aperture mature di questa sensuale signora bionda...

Abile coi piedi

Sono Luana, la mora delle foto. Pur essendo sposata mi capita di ricevere sguardi in giro, di raccogliere consensi, di essere corteggiata da vari uomini. Modestamente sono una bella donna e sò che tutto ciò fà parte del gioco. Tra gli spasimanti più accaniti ne ricordo uno in particolare di nome Luigi. Non si può certo dire che fosse brutto, un bell'uomo tutto sommato, anche dotato. Ma non permetto a nessuno, marito a parte, di entrare nella mia fica. Ci provai in tutti i modi a distoglierlo, a farlo desistere dall'idea di ottenermi fisicamente ma lui sembrava ossessionato. Mi dispiaceva di rispondergli bruscamente ma non ero intenzionata a dargliela, a far entrare il suo cazzo nella vagina. Insistette per vedermi. Un giorno ero sola a casa, mio marito era infatti fuori città per lavoro. Bussò alla porta. Lo accolsi in vestaglia, poi la tolsi quasi come provocazione mostrando la lingerie nera con tanto di reggicalze. Gli dissi:"Ti turbo così tanto?" e aggiunsi: "Guarda, sono una donna come le altre". Rimase esterefatto con la bava alla bocca commentando:"Mamma! Che figa!". Gli accennai un sorriso. Poi spiegai:"Posso solo offrirti un drink e poi te ne vai ok?". Mi rispose:" Va bene!", con il sudore che gli scorreva dalla fronte. Bevemmo il drink e intanto ammetto di aver mosso le gambe un pò da troia in quel frangente. Tenerlo sulla corda era un sottile piacere. Mi consegnò praticamente il cazzo in mano, già bello duro. Mi spogliai per stare più comoda mentre lo segavo lentamente. Lui era già partito per la tangente ormai, convinto che gliel'avrei data senza batter ciglio. Mi accarezzava i piedi mentre lo segavo. Ciò mi fece capire al volo quanto lo eccitassero. Così presi l'iniziativa afferrando il suo cazzo tra le dita dei miei piedini. Lui sembrò sorpreso e scettico ma si lasciò masturbare il cazzo dai miei abili ed esperti piedini. Un delicato e inebriante massaggio sexy che alternava l'uso di piante e dita per portarlo gradualmente in estasi. Il suo sogno di andare nella fica si infranse clamorosamente quando il suo cazzo, trastullato dai movimenti, esplose in un autentico fiume di sborra calda che intrise i miei piedi. Mi resi conto che con quell'amplesso "pedestre" aveva goduto davvero tanto e aveva vissuto il suo momento di gloria. Ripresosi dall'orgasmo si rivestì in fretta, mi dette della troia viziosa e andò via sbattendo la porta. Dopo quel giorno non lo rividi mai più. Il maschione capì bene che oltre quel "gioco soft" non sarei andata e che affondare il suo cazzone nella passera sarebbe rimasto per sempre un sogno. Lo riconosco, sono proprio una troia capricciosa!       


giovedì 11 luglio 2019

Il cazzo di mio cugino per me e il mio compagno

Mi chiamo Marika. Come vedete sono una femmina che non passa inosservata. Uso sempre i tacchi, ho un gran culo e due grosse tette che, solitamente, mandano gli uomini in estasi. Sono tendenzialmente una porca anche se, dopo aver conosciuto Corrado, un uomo barbuto dal cuore tenero, mi ero calmata. Per un certo periodo di tempo vissi la classica storia d'amore esclusiva avendo soltanto con lui rapporti intimi. Ma due elementi concomitanti avrebbero cambiato ben presto questo splendido quanto instabile equilibrio. Il mio giovane cugino Filippo è stato sempre un pò marpione e "malatuccio". Il biondino mi spiava nel bagno quando facevo la doccia, mi guardava con insistenza le tette e, spesso, tirava fuori pesanti battutacce a sfondo sessuale. Sò che non è cattivo e dunque ho sempre lasciato correre considerando che, non avendo la ragazza, i suoi ormoni girano a mille. Negli ultimi tempi però, pare che la sua fissa per me fosse diventata un'ossessione sempre più difficile da controllare. Quando mi chinavo per pulire in cucina ne approfittava sistematicamente per palpare vigorosamente il mio culo. Una volta perse totalmente il controllo: mi ritrovai una mano sul culo ed un'altra che mi strizzava con decisione le tette! Per un attimo ebbi un sussulto di piacere, dato che non sono di legno, ma trovai la forza per girarmi di scatto e reagire mollandogli un sonoro ceffone accompagnato da queste parole:"Giovanotto, adesso non ti sembra di esagerare?". Filippo si mortificò un pò, ci rimase male, ed anch'io, dopotutto. Chiese scusa e sparì per un pò dalla circolazione. In ogni caso non potevo certo dargliela vinta. Probabilmente non ci sarei mai stata con lui. Accadde tuttavia una situazione che cambiò radicalmente il corso degli eventi. Negli ultimi tempi il mio sex appeal sembrava non avere troppo riscontro in Corrado. Un paio di volte lasciai perdere pensando che fosse semplicemente stanco o preoccupato per il lavoro. Ma la sua insensibilità al mio corpo proseguì ancora per settimane ed allora decisi di giungere ad un chiarimento con lui. Gli chiesi:"Ma che hai, non ti piaccio più?". Corrado non rispondeva, si fece rosso in volto per la vergogna, poi ammise:"Mi spiace cara ma... credo di essere attratto dai ragazzi più giovani di me...". Caddi dalle nuvole ma cercai di capire i suoi desideri. Infondo era stato sincero. Dunque la nostra intimità di coppia richiedeva un menage a 3 per riprendere entusiasmo, con l'inserimento di una terza persona. Ma chi poteva essere questa persona? Fu allora che mi venne in mente Filippo, il caro cuginetto. Sapevo che sarebbe stato difficile farlo interagire con il mio lui. Tuttavia feci leva sul fatto che era pazzo di me. Lo invitai a casa dicendo di essere da sola ma con me c'era Corrado. Lo accogliemmo con un buon drink, poi ci sedemmo tutti e tre sul divano. Lo provocai e lui si eccitò subito alla vista delle mie tettone. Naturalmente era un pò frenato dalla presenza di Corrado. Per allentare la tensione gli propinai una bella sega. Corrado ne approfittò per accostarsi a lui con la bocca e gli fece un bel pompino. Filippo era sconvolto ma ormai troppo eccitato per tirarsi indietro. Sbocchinai Corrado che intanto segava mio cugino. Avevamo rotto il ghiaccio ormai. Coinvolsi maggiormente nel gioco il cugino biondino invitandolo a leccare il cazzo di Corrado insieme a me. Non si negò a quei torbidi piaceri aspirando alla mia fica. Ormai erano entrambi nuda ed io quasi. Filippo impalò Corrado sul divano a candela mentre io sbocchinavo il mio compagno rotto in culo. La scopata proseguì anche in altre deliziose posizioni. Filippo stuzzicava Corrado sul fatto che non era abbastanza virile con me. Così quest'ultimo, in un momento di orgoglio, mi scopò a missionaria. Con Filippo dietro di lui che gli accarezzava il culo, Corrado intostò il cazzo nella figa come non avveniva da molto tempo. Poi fu inevitabile prendere il tarello duro di Filippo. Il biondo me la sfondò a pecorina coronando così il suo sogno irrinunciabile. Devo ammettere che il suo cazzo mi piaceva parecchio. Intanto sbocchinavo Corrado. Filippo mi chiavò a ritmo sempre più veloce ed io venni intensamente. Poi anche loro raggiunsero il piacere schizzandomi a fiumi sulle tettone. Un bacio con la lingua tra i due rappresentò la ciliegina sulla torta di quel torbido pomeriggio di porcate.                  


lunedì 8 luglio 2019

Amorevolmente in tre

Mi chiamo Camilla. Quando ero ancora adolescente fui iniziata al sesso da mio cugino Bruno (più grande di me). Sono sempre stata una ragazza facile all'eccitazione e molto curiosa. Devo riconoscere che con Bruno ebbi un grande feeling erotico. Mi faceva guardare filmetti porno e poi mi accarezzava piacevolmente tra le gambe procurandomi deliziosi orgasmi. Pian piano prendemmo sempre più confidenza. Arrivai a fargli i bocchini e lui finì per scoparmi in entrambi i buchi inondandoli di caldo seme. Dopo di ciò ebbi altri ragazzi ma l'appagamento raggiunto con Bruno, complice forse anche il legame di parentela, rimase tra i miei più bei ricordi intimi. Non pensavo assolutamente che ci sarebbe stato un secondo magico momento con lui. Dopo aver avuto alcune storielle poco significative, conobbi Guido, mio coetaneo, e ci fidanzammo. Stavo proprio bene con lui ma Guido non è esattamente il prototipo del maschio alfa. La sua delicatezza, talvolta quasi femminea, mi instillava dei dubbi in testa. Non volli approfondire ma, ad un tratto, fu lui ad aprirsi. In confidenza mi disse di essere attratto dagli uomini più grandi di lui. Sul momento mi venne quasi da ridere ma mi resi presto conto che, questo desiderio, era ben radicato in lui e necessitava solo dell'occasione adatta per venire alla luce ed essere realizzato a pieno. Così come d'incanto mi venne in mente Bruno. Era un pò che non lo sentivo, inoltre sapevo che Bruno aveva frequentato varie ragazze e non certo ragazzi. Ma l'istinto mi suggerì di tentare lo stesso e così lo chiamai. Pensai che, nella peggiore delle ipotesi, forte della sua esperienza, avrebbe potuto dare qualche buon consiglio a Guido. Il mio ragazzo non stava nella pelle all'idea di conoscere mio cugino Bruno, un intrigante maschio maturo, anche se sapeva bene di non avere la certezza di piacergli. Il fatidico momento arrivò. Ci ritrovammo tutti e tre sul divano di casa mia per le presentazioni. Guido, sedotto dal fascino di mio cugino, provò a baciarlo. Bruno ci stette e i due limonarono piacevolmente sotto i miei occhi. Il successivo godurioso bocchino propinato dal buon Guido a Bruno mi fece capire che la giornata sarebbe proseguita senz'altro in modo trasgressivo. Sbocchinai anch'io Guido, poi gli leccai il buco del culo mentre mio cugino lo spompinava. Quella leccata anale lubrificante fu il preambolo all'inculata a pecorina di Bruno a Guido che ormai era già nell'aria. Il mio ragazzo si limitava a leccarmi un pò la fica mentre il mio parente gli sverginava il culo. Mi adagiai poi su Bruno, in ricordo dei vecchi tempi, e cavalcai il suo bel cazzone duro mentre il mio ragazzo mi leccava il buco del culo. Ebbi così un primo bollente orgasmo. Successivamente mi adagiai sul pisello di Guido che mi diede qualche altra "botta". Ebbi un secondo orgasmo profondo ed appagante. Ma di lì a poco l'odore di fica sarebbe stato sovrastato da quello intenso di due qualità di sperma. Al culmine dell'eccitazione, Guido schizzò copiosamente allagando il corpo di mio cugino che venne a sua volta smanettato freneticamente da me. E così raggiunsero entrambi l'orgasmo. Il mio ragazzo realizzò la sua fantasia erotica e mio cugino, che credevo un semplice donnaiolo, mi stupì ancora una volta interagendo intimamente con una persona del suo stesso sesso (oltre che con me).                        

martedì 25 giugno 2019

Bollori tra uomini in palestra

Mi chiamo Miki. Sono un tipo abbastanza maniacale riguardo alla forma fisica e per questo motivo frequento assiduamente la palestra. Vi confesso che, col passare del tempo, in seguito anche a relazioni finite male, ho pian piano perso l'interesse verso le donne nonostante in giro ve ne siano di sexy, nondimeno in palestra. Eh si, la passione che ho per il corpo scolpito ha portato al confronto il mio con quello di altri soggetti maschili favorendo un interesse sempre più crescente di natura erotica verso persone del mio sesso. Starete pensando, un modo elegante per dire che sono gay. Ma veniamo alla storia. La primavera scorsa si iscrissero due nuovi clienti. Penserete: bhè è normale, affluisce tanta gente in queste strutture... Ebbene si, ma questi erano dei tipi davvero fuori dal comune e, per di più, di colore. Allenandoci nello stesso ambiente finimmo per fare amicizia. Loro avevano dei bei fisici ed erano sempre allegri. I loro sguardi sorridenti mi intrigavano sempre più e naturalmente li contraccambiavo. Per alcuni giorni pensai erroneamente che rimanessimo semplici amici ma un giorno vi fu la svolta. Eravamo a fine allenamento e in palestra non rimase più nessuno (almeno è ciò che credevamo). Essendo un veterano della struttura, spesso la proprietaria, di cui sono amico, mi lasciava le chiavi e la chiudevo io dopo aver effettuato un pò di allenamento extra. Ma quel giorno le cose andarono in modo decisamente diverso in quanto i due mi fecero una strana proposta sconcia ossia di continuare ad allenarci ma stando completamente nudi! Lì per lì mi sembrò assurdo ma in qualche modo la situazione, per me del tutto nuova, presentava aspetti notevolmente intriganti. Quando ci spogliammo, guardandoci l'un l'altro, un'alea di eccitazione pervase l'ambiente. In men che non si dica mi ritrovai impalato dal cazzo di uno mentre l'altro, piuttosto teneramente, mi leccava il capezzolo segandomi il cazzo nel contempo. L'eccitazione mi avvolse totalmente e cavalcai il palo stupendo di uno mentre l'altro mi "coccolava". Poi, nella classica posizione a pecorina fu quello che mi coccolava prima ad incularmi mentre spompinavo l'altro. Andammo avanti per parecchio in questo modo finchè quello che mi scopava mi sborrò sapientemente nel culo. Provai un brivido enorme di piacere che si raddoppiò quando quello che spompinavo mi schizzò a fiume in bocca. Inondato dal loro seme e pervaso dal piacere profondo eiaculai a mia volta bagnando il pavimento. Il "triello" con quei due tori da monta fu semplicemente delizioso. A quanto pare però quel giorno non eravamo soltanto in tre. Una ragazza bionda, rimasta a nostra insaputa nella palestra ad allenarsi, seminascosta dagli attrezzi, nella sala adiacente alla nostra, aveva visto tutto lo show. Come faccio a saperlo? Bhè, il giorno seguente si avvicinò sorridente sussurrandomi all'orecchio maliziosamente:"Hey bello, do you ringo?" un'evidente allusione al triangolo del giorno prima. Ovviamente restai spiazzato ma ebbi la prontezza di rispondere:"Mi raccomando: acqua in bocca!".


venerdì 21 giugno 2019

L'amica figa di mia moglie

Mi chiamo Rocco. Quello che mi accingo a raccontarvi è un classico delle corna e, a dirla tutta non ne vado nemmeno fiero. Daniela, mia moglie, non è certo una donna poco sexy: bionda, tonica, tettona, con gambe da sballo e desiderata da molti uomini quando esce di casa. Ciò nonostante ha sempre scelto di essermi fedele anche se in realtà non me lo merito affatto. Perchè? Vi spiego. Daniela aveva un'amica di nome Serena, ma non un'amica così, una migliore amica. Ricordo ancora la prima volta che venne a casa nostra per un drink e Daniela me la presentò. Una mora molto sexy, più giovane di mia moglie, che mi colpì subito. In realtà la loro amicizia, il loro affiatamento crebbe giorno dopo giorno. Serena si prestava per Daniela e viceversa, sembrava che ognuna delle due avrebbe fatto qualsiasi cosa per l'altra. Uscivano insieme a fare shopping, andavano al cinema da sole quando io ero impegnato con il lavoro. Non avrei mai voluto rovinare la loro amicizia e il mio rapporto con Daniela ma dentro di me cresceva sempre più l'interesse per la brunetta. Senza dare troppo nell'occhio iniziai a fare qualche domanda a mia moglie su di lei, del tipo:"Hey ma la tua amica è single? Si dà da fare con gli uomini?". Daniela mi rispose:"Meno male che la curiosità è donna! Ma che impiccione! Che te ne frega di quello che fà Serena, è single, è una bella ragazza, con qualcuno scoperà...". Le risposi:"Ma figurati, era giusto per sapere". Il tempo passava ed io cercavo disperatamente un'occasione per restare da solo con Serena ma lei era sempre insieme a Daniela finchè, un giorno, la Dea bendata mi sorrise inaspettatamente. Erano passate da poco le 9 del mattino quando Daniela mi disse:"Guarda oggi ho un servizio urgente da fare, non so che ora si farà...", le risposi:"Vai, vai tranquilla". Rimasi da solo e già pianificai di farmi qualche sega su internet quando all'improvviso suonò il campanello. Aprì la porta ed era Serena, più che mai in tiro. Le dissi:"E tu che ci fai qui?". Lei mi rispose:"Sono venuta a prendere Daniela a sorpresa, vorrei che mi accompagnasse a ritirare l'auto dal meccanico". Capì che il caso mi stava dando un'occasione e risposi:"Serena, mi spiace, ma Daniela non c'è, è uscita per una commissione importante. Mi sà che dal meccanico ci dovrai andare da sola, oppure magari ti accompagno io. Ma prima, perchè non entri e ti prendi una bella tazza di caffè?". Serena sorrise e si accomodò sul divano. Alla svelta le preparai il caffè. Lo bevemmo, poi cercai di renderla tranquilla, le dissi:"Che vuoi fare Serena, queste auto danno sempre problemi, ma non ti preoccupare, dopo ti accompagno io con la mia, adesso rilassati, facciamo quattro chiacchiere...". Rispose:"Sei gentile, un vero galantuomo, del resto Daniela mi parla spesso di te. E' anche un pò gelosa sai. Dice che per strada guardi sempre le altre donne ma che però le vuoi bene...". Preso alla sprovista da quelle affermazioni replicai cercando di cogliere la palla al balzo, come si suol dire:"Ma davvero? Ti ha detto proprio così? Bhè sai è bello ammirare le bellezze che circolano per il mondo". Lei sorrise e affermò:"Ah! Sei anche un poeta adesso...". Mi feci serio d'improvviso e dissi:"A volte le bellezze circolano anche dentro casa". Lei rispose:"Non capisco, che vuoi dire? Parli di Daniela? Bhè certo è una bella donna...". Risposi:"No cara, non parlo di Daniela, parlo di te. Sai non ci siamo mai conosciuti a fondo perchè sei principalmente amica di mia moglie ma... dalla prima volta che ti ho visto penso che tu sia una ragazza molto sexy". Lei arrossì e rispose:"Wuao! Ma grazie, che bel complimento". Proseguì scavando nella sua vita privata. Chiesi:"Ecco, Serena, sò che non hai il ragazzo, come sei messa con gli uomini?". Serena continuò ad arrossire e sorridendo spiegò:"Bhè, questa è una domanda intima, dove vuoi arrivare, vuoi sapere se scopo? Ovviamente sì, non sono una verginella. Faccio sesso anche se non ho incontrato ancora l'uomo dei miei sogni...". Quei discorsi mi avevano fatto eccitare tutto e la vista di lei sorridente accanto a me fecero cadere ogni freno inibitorio. Le dissi:"Senti Serena, tu mi piaci e non poco". Lei rispose:"Caspita, sono una ragazza di mondo ma sei sfacciato, e pure sposato per giunta, e pure con la mia migliore amica cazzo. Datti una controllata!". Aveva ragione ma io ero fuori di testa ormai. In men che non si dica le alzai il vestito, scostai le mutandine, ed accarezzai la sua splendida figa. La vista della passera e della balza delle autoreggenti mi fecero indurire il cazzo come il marmo. Fece qualche obiezione (tradire la migliore amica non è certo il massimo) ma la misi a tacere mostrandole il cazzo duro ed invitandola a leccarlo. Lo fece ed io mi eccitai ancor di più. Le piazzai subito l'uccello durissimo nella fregna ormai bagnata coinvolgendola nel contempo in un lingua a lingua che sapeva di troiaggine. Le detti la prima ripassata a pecora. Quella troia da dietro mi accarezzava anche le palle mentre mugulava di piacere. Poi la feci impalare a candela per una cavalcata da urlo. Altro che accompagnarla dal meccanico, me la stavo trapanando a tutto spiano! Ci baciammo anche nella posizione a candela. La sentì davvero coinvolta ed anch'io provavo immenso piacere a farmela. Le diedi le ultime botte mentre stavo di fianco prima di sborrare a fiume inondandole le natiche e la fica. Anche lei era in estasi in preda all'orgasmo. Nemmeno il tempo di assaporarlo del tutto che sentimmo implacabile il rumore della chiave nella serratura. Mia moglie era rientrata prima del previsto dalla commissione e naturalmente ci beccò nudi con lei ancora piena di seme addosso, fiotti di sperma appena eiaculato dal mio cazzo. Daniela ovviamente restò sconvolta, tradita doppiamente, dal marito e dalla migliore amica, e quella fu la fine del mio matrimonio e della loro amicizia. Sò di aver sbagliato ma ingroppare la bella Serena fu davvero un'esperienza indimenticabile...                      


giovedì 20 giugno 2019

La vicina sexy bussa alla porta

Siete da poco arrivati nella casa vacanza pronti a rilassarvi dopo un anno di intenso lavoro. Nemmeno il tempo di posare i bagagli ed ecco che qualcuno bussa alla porta, ma chi diavolo è adesso? Aprite e vi trovate di fronte una ragazza molto sexy, slanciata, con tanto di autoreggenti bianche, una vicina che vi chiede se avete per caso un pò di zucchero. Vi precipitate in cucina ma ovviamente lo zucchero non lo trovate. Tornate da lei farfugliando un: "Mi spiace signorina, sono appena arrivato, non c'è nulla in casa..." timoroso che lei resti delusa. Ma probabilmente lo zucchero era solo una scusa perchè l'esotica fanciulla inizia magistralmente a provocarvi mostrando accuratamente le sue grazie. Non ha certo bisogno dello zucchero quando è lei ad offrire il miele! Quando la tipa si siede a terra, e comincia a sditalinarsi spudoratamente, voi siete ormai al limite dell'eccitazione con il cazzo che pulsa in modo irrefrenabile dentro i pantaloni. A quel punto non vedete l'ora di tirar fuori l'uccello per infilarlo dentro quella fregna calda e sensuale... Riuscirete a scoparla a fondo o l'imbarazzo e la tensione vi bloccheranno riportandovi ad avere il cazzo clamorosamente moscio? Queste sono le situazioni che possono accadere quando... la vicina sexy bussa alla porta.  


mercoledì 5 giugno 2019

Mio adorato nipote

Mi chiamo Gianni. I genitori di Nico, mio nipote, morirono in un tragico incidente quando lui era ancora piccolo. Sono io che me ne sono preso cura fin dai suoi primi anni di vita. Soltanto dopo tempo però mi resi conto che lui aveva sviluppato un affetto per me quasi morboso. Da adolescente non manifestava grande attenzione per le ragazze e così decisi di dare una scossa alla situazione per capire se era omosessuale. In quel periodo stavo assieme ad una bella figa di nome Barbara. Pensai che far guardare qualche foto sexy di lei a Nico potesse smuoverlo un pò. Ma in realtà non successe nulla di che, commentò con un tiepido "Carina". E allora decisi di fargliela conoscere personalmente. Una donna così sexy avrebbe potuto stimolarlo bene ma le cose non andarono come mi aspettavo. Barbara capì subito che il ragazzo non si entusiasmava con le ladies e così, da complice, fece in modo che lui interagisse con me. Nico mi succhiò il cazzo mentre Barbara mi baciava. Mi sembrò strano ma godetti, vidi Nico entusiasta di farlo, non lo avrei mai scontentato. Anzi feci di più, presi a mia volta il suo uccello in bocca di lì a poco. Nico era sempre più eccitato, coinvolto e felice... Nell'euforia glielo misi nel culo a pecorina mentre lui leccava un pò lei. Poi lo impalai a candela mentre lei gli succhiava il cazzo. Mentre fottevamo dichiarò apertamente il suo amore per me e non potetti non contraccambiare rispondendo che il sentimento era reciproco. Barbarella non disse nulla ma sò che un pò le bruciò. Eravamo ormai sul punto di sborrare entrambi. Gli schizzai addosso mentre lui sborrava a sua volta copiosamente con Barbara che gli accarezzava amorevolmente le palle. Da quella volta penso di aver ceduto alle avances del mio adorato nipote e di contraccambiare in pieno i suoi sentimenti oltre ad essere diventato palesemente gay come lui. Barbara questo lo ha capito bene e non si oppone alla nostra relazione amorosa. La poverina non dice nulla quando Nico viene a trovarmi per uno "scambio di effusioni".        



lunedì 6 maggio 2019

Miranda e la sesso dipendenza

Il mio nome è Miranda. Dovrei essere una donna soddisfatta nella vita avendo un bel marito e dei figli ma in realtà non è così. La sera a letto con John, il mio coniuge, dopo due trombate non ero ancora soddisfatta. Mentre lui dormiva andavo a guardare film porno penetrandomi col dildo. Si, sono sesso dipendente lo ammetto. Per questo motivo andai in cura presso una psicologa senza raggiungere grandi risultati. Mio marito spesso era fuori casa per lavoro ed io uscivo la notte, mi recavo nei night club in cerca di avventure. Del resto una bella donna come me viene facilmente notata. Mi appartavo con qualche uomo arrapato nei cessi o in qualche angolo del locale e mi facevo scopare come una puttana. Ma in realtà non mi bastava mai. Di giorno, con la scusa del mio lavoro, mi vedevo anche con due uomini, nessuno sapeva dell'altro inizialmente. Uno era un pittore, mi dipinse nuda e poi ci facevamo delle scopate. Un altro era un uomo di colore dal quale mi facevo sbattere addirittura nel mio ufficio. Ero sempre assatanata e pronta a soddisfare le mie voglie porche di giorno e di notte. Ma ogni tanto avevo qualche rimorso. In effetti John non meritava tutto questo e così decisi di vedermi insieme con quei due, Tom il (nero) e Karl il pittore. Spiegai ai due di non voler continuare, di essere una donna sposata. All'inizio rimasero delusi ma mai avrei immaginato che, per sopperire alla mia mancanza, avrebbero fatto sesso tra di loro. Karl faceva fatica a imboccare quel cazzone nero che poi si prese soavemente pure nel culo. Quella scena torbida e perversa mi fece bagnare la figa e capire che non sarei mai guarita. Pensai bene di raccontare l'accaduto a quella stronza di Katy, la dottoressa. Non sarebbe mai riuscita a guarirmi ma almeno trovai un modo per giustificare i 100 dollari a seduta che ogni volta le sganciavo. Sapevo di piacerle ma anche che quella puttana bigotta non avrebbe mai fatto il primo passo e così fui io a spingerla sul letto e a sgrillettarle la passera coinvolgendola in una favolosa lesbicata. Una prolungata frugata di passere fece esplodere le nostre fiche in un'estasi di profondo piacere saffico. Eh si, non guarirò mai...

Miranda fotte ovunque, nei locali e a casa di vari uomini...




Due spasimanti di lei si consolano tra loro....









Miranda fotte anche con la dottoressa che la tiene in cura....





lunedì 4 marzo 2019

La calda amante di mio marito defunto

Mi chiamo Ginevra. A dire il vero non sono mai stata, storicamente, una fanatica del sesso. Sposai Giacomo e pensavo di aver trovato la felicità. Ma a un certo punto cominciai a vederlo distante. Insospettita gli controllai il telefono scoprendo le foto sexy di una bionda misteriosa. Approfondì le ricerche e appurai che si chiamava Marika. Un odio profondo crebbe giorno dopo giorno verso quella donna che, di fatto, scopava con mio marito. Poi, inaspettatamente, accadde la disgrazia: Giacomo, in viaggio per lavoro, ebbe un incidente d'auto mortale. Mi crollò il mondo addosso e non bastarono certo varie sedute di psicologia a rimettermi sù. Odiavo Marika sempre più ritenendola, ingiustamente, la causa della morte del mio amato. La conoscevo solo attraverso qualche foto, così mi prese la curiosità di seguirla per sapere di più di lei. A quanto pare non sembrava troppo turbata per la morte di Giacomo e la osservai vestita molto sexy, con immancabili calze a rete nere, accompagnata sempre da uomini diversi. "Che gran troia!" mormorai. Ci pensai sù molto finchè decisi di volerla conoscere sul serio. Un giorno mi presentai dinanzi a lei sfacciatamente e le dissi:"Ciao, io sono Ginevra, la moglie dell'uomo che ti scopavi...". Marika mi guardò perplessa, mi chiese:"Mica ce l'hai con me?". Le risposi falsamente:"Ma no figurati, è solo che vorrei conoscerti meglio, dato che ha frequentato anche te...". Mi rispose:"Ah, ho capito... sei una nostalgica, vuoi che ti dica qualcosa su di lui?". Risposi:"Qualcosa del genere, perchè non vieni da me uno di questi giorni?". Marika accettò l'invito. Dopo aver bevuto un caffè, la portai in camera da letto e la invitai a spogliarsi un pò con una scusa. Io feci lo stesso. La scusa era:"Vorrei vedere chi è più sexy di noi due...". In realtà lei lo era molto piu di me, in vita mia non mi ero mai sognata di mettere le calze a rete, tanto per dire. Avercela lì davanti mi dava delle possibilità. In un primo momento, presa dalla gelosia retroattiva, pensai di spaccarle qualche vaso in testa, ma più la guardavo e più mi intrigava. Non mi ero mai sognata di fare qualcosa con una donna ma, contravvenendo ad ogni regola e freno inibitorio, presa quasi da un raptus, le slinguazzai il collo appoggiando la mano sulle sue mutandine. Marika non era certo una novellina in fatto di sesso e sembrò accogliere di buon grado quella sorta di provocazione. Mi piazzò la lingua in bocca ed io accolsi quel bacio. A quanto pare il "buon" Giacomo le parlava di me. Sembrò quasi goderci a tirar fuori delle malignità riguardo al fatto che lui si eccitava molto di più con lei. L'avrei quasi strozzata ma cambiai decisamente idea quando cominciò a fare apprezzamenti su di me. Disse che infondo ero carina e che magari Giacomo non ci aveva saputo fare. Mi sentì rivalutata di colpo e lasciai che lei mi accarezzasse il sedere mentre stavo tutta nuda a pecorina sotto i suoi sguardi e commenti di apprezzamento. Cominciai davvero a bagnarmi e persi il controllo quando mi infilò due dita nella figa e la lingua nel culo (tra l'altro aveva il piercing che sentivo lambire le mie carni intime). La lasciai fare per un pò, poi mi alzai di scatto col desiderio di leccare la sua fica. Marika non fece difficoltà ad aprire le gambe ed io mi impegnai per farla godere. Non la mollai finchè arrivò palesemente all'orgasmo, una venuta che sublimai slinguazzandole il culo. Dopodichè fui sua. Con due dita nella patata e le leccate di clitoride col piercing raggiunsi anch'io l'estasi più profonda. Mi piacque così tanto da chiederle di metterci insieme e lei non disse di no. Chi l'avrebbe mai detto che la mia odiata nemica sarebbe diventata la mia amante? E' proprio vero che odio e amore sono sentimenti separati da un filo sottilissimo...