venerdì 5 aprile 2024

Folle passione per la madre

Con una madre come Ivana, certe fantasie sono lecite. Mi chiamo Miriam e il mio sogno erotico è stato sempre quello di farmela ma, per parecchio tempo, queste restarono solo le pulsioni folli di un adolescente. Bhè, vi confesso che la spiavo quando si recava alla toilette e mi masturbavo, tanto per dirne una. Comunque, alle volte, l'immaginazione può diventare realtà, basta cogliere l'occasione propizia. Un giorno, mio padre si trattenne al lavoro più del dovuto e saltò il pranzo. Ne approfittai per approcciarla in cucina. Non se l'aspettava, ovviamente. Assunsi un atteggiamento sfacciato, ponendo le dita nelle mutande. Rivelai la storia della toilette affermando che, con lei davanti, il ditalino mi veniva anche meglio. Quel modo di fare spavaldo e volgarotto la incuriosì portando alla luce, di colpo, la troia insita in lei. Mi avvicinai il più possibile, osai piazzando le labbra sulle sue. Da lì fu un attimo ad incrociare le lingue. Non mi sembrò vero poterla limonare. Ma non mi bastava, volevo di più! Riuscì a convincerla a sedersi sulla poltroncina. Poi, con fare ardito, le sfilai lentamente le mutandine. Mi guardò con gli occhi sgranati, non si aspettava che potessi arrivare a tanto, spingendomi così oltre, sfatando uno dei peggiori taboo. A quel punto, inginocchiata, le slinguazzai la figa con ardore. Lei, eccitata, teneva le labbra della passera aperte per agevolare al massimo la leccata. Ormai era partita per la via dell'estasi profonda. Non fu difficile farla spogliare del tutto. Anch'io mi denudai. Continuai a leccargliela mentre lei se ne stava all'impiedi. L'orgasmo giunse sontuoso mentre le tremavano le gambe. Considerando che avevamo a disposizione tante ore, gliela leccai allo sfinimento procurandole una decina di orgasmi. Fu una delle giornate più sensazionali che ricordi. Dopo quella volta, la complicità intima con mia madre divenne un'irrinunciabile abitudine.

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