giovedì 11 aprile 2024

Porcate tra immobiliariste nere

Mi chiamo Jasmine. Faccio parte di una società immobiliare, precisamente sono una delle collaboratrici più importanti della d.ssa Diana, l'altra è Rose. Il capo, una lesbicona incallita, impone regole ben precise, non assume chiunque, pretende per lo più donne single disposte a dare tutto per l'Azienda. Quel periodo gli affari andavano a gonfie vele. Fu proprio in una delle ultime abitazioni vendute che Diana si lasciò andare ad uno slancio sfrenato di entusiasmo e disse che potevamo festeggiare tutte e tre con lo champagne. Del resto, è una enorme soddisfazione, per una donna di colore, riuscire pienamente in un'attività imprenditoriale spesso contornata dai pregiudizi razziali e dal maschilismo dilagante. Largo ai drink, dunque! Loro due bevevano dal bicchiere mentre io mi ingozzavo dalla bottiglia. Diana, gasata, cominciò a leccarmi le tette. Da lì capì che la situazione sarebbe degenerata rapidamente in una lesbicata tra signore di colore. Completamente fatte di alcol, finimmo per spogliarci tutte iniziando giochini di ogni genere come leccare le tette allo champagne. Sul lavoro, con Rose, c'era una certa rivalità ma nel sesso è un'altra storia. Posso dire quasi che l'amai quando mi leccò amorevolmente la figa. Aggrovigliate sul divano, ci leccavamo a vicenda. A un certo punto, ripresi a bere dalla bottiglia mentre Rose me la leccava e, intanto, Diana leccava il culo di Rose. Il Capo pretese che le leccassi i capezzoli imbevuti del nobile liquido: come rifiutarsi? A un tratto credetti che Diana voleva infilare la bottiglia in culo a Rose ma la mia collega era preoccupata, così le bagnò solo la figa di champagne. Ma questo innescò un pretesto per dare della paurosa a Rose, affermando che per il Capo, invece, non sarebbe stato un problema lasciarsi violare nel buco più intimo. Diana non mi prese sul serio, e allora le dimostrai che non scherzavo affatto e le piantai, sovente, il collo della bottiglia nel sedere. Godeva la maiala! A quel punto, Rose si intrigò e volle continuare lei l'inserzione anale alla dottoressa ed io, ovviamente, glielo lasciai fare. Diana sbrodolò come una fontana ammettendo di avere due collaboratrici formidabili sia nel lavoro che nel sesso. E già, io e Rose non prendiamo in giro chi ci da da mangiare, non la prendiamo per il culo, casomai il culo glielo sfondiamo, all'occorrenza. Spero che abbiano spruzzato abbastanza deodorante per ambiente in quella casa perchè vi confesso che, dopo la nostra sublime orgia, l'abitazione emanava un odore insistente di alcol misto a fica.        

orgia
























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