giovedì 18 aprile 2024

Il cazzo nero condiviso

Mi chiamo Tania. Ayla era la mia camerierina di colore. Iniziammo presto a lesbicare anche se io ho necessita di prendere regolarmente il cazzo. Ayla ne potrebbe fare a meno ma io no. Le chiesi di invitare qualche suo conoscente dotato a casa ma lei si rifiuto per cui fui costretta a tenerla in astinenza sessuale nella speranza che si decidesse a effettuare una telefonata proficua. Dopo una pausa di una decina di giorni, tra di noi ci fu una lesbicata ma io continuai ad insistere finchè lei, stufa, fu costretta a chiamare Tom, l'amico con un gran cazzo nero tra le gambe. Leccammo insieme la punta del pisello che divenne subito durissimo. Un pò per malizia, un pò per vendicarmi che mi aveva fatto aspettare tanto, diedi Ayla "in pasto" al nero a candela. Sono un tantino sadica, godevo ad osservare le smorfie di dolore della ragazza, mentre il grosso palo le spanava la patata. Mentre lui la fotteva, impietosita, le leccai le natiche per addolcirle in qualche modo il dolore. Tom passò a sfondare me, mentre leccavo Ayla. Bhè, io non protestai affatto, la via è comoda, già allargata ad uso garage. Il nero si potette rilassare dentro una vagina così spaziosa. Poi glielo presi pure in bocca. Alla fine io e Ayla ci mettemmo a 69 ma Tom pretese che lei lo leccasse. Poco dopo, un mare di sborra annaffiò i nostri visi e le nostre bocche. Io e lei limonammo al sapore di sborra. Ayla mi pregò di non ripetere l'esperienza ma io sono decisa a farlo e non sarò contenta finchè la sua sorca non sarà adeguatamente allargata da qualcuno dei suoti virili amici.  






















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