giovedì 13 aprile 2023

Effusioni infuocate tra amiche ritrovate

Mi chiamo Valentina. Ai tempi della scuola, io e Nadia eravamo state molto amiche. In realtà, in più occasioni, mi resi conto che per lei, il nostro rapporto, andava oltre la pura e semplice amicizia. Quando andavamo in bagno insieme, come spesso fanno le ragazze, lei mi osservava con particolare interesse soffermando lo sguardo nelle parti intime. Ma Nadia, probabilmente per paura di un rifiuto, non si dichiarò mai esplicitamente. Allora, sia io che lei, ci davamo da fare con i ragazzi e non era auspicabile un'intesa saffica tra di noi. Poi, dopo la scuola, ci perdemmo di vista per alcuni anni. La ritrovai per caso in un negozio e da lì nacque l'intento di rivederci. La invitai a casa mia. Nel frattempo, eravamo entrambe convolate a nozze. Ciò nonostante, un sesto senso mi suggeriva che sarebbe accaduto qualcosa fuori dall'ordinario. Non a caso mi feci trovare in lingerie e tacchi e notai che la indossava anche lei. L'alcol aiuta ad abbassare i freni inibitori. Fu proprio bevendo, al tavolo fuori al giardino, che trovò il coraggio di ammettere i sentimenti che provava per la sottoscritta e, a quanto pare, erano rimasti gli stessi anche a distanza di tempo. Seppur abbia preso cazzi per tutta la vita, mi intrigava il corteggiamento di quella donna. Le nostre labbra, intrise di rossetto, si toccarono. La voglia di svestirsi era tanta. Ma lei precisò di essere disposta ad andar via, qualora non avessi voluto proseguire quel gioco. Le dissi di restare. A quel punto le mostrai la figa sfacciatamente, spalancai le cosce. Poteva prendersela, se la desiderava così tanto. E, naturalmente, lo fece! Me la leccò con gusto ma non a lungo. Desiderava essere ricambiata e così io mi fiondai su nuovi orizzonti, sconosciuti fino ad allora. Ebbene si, le leccai la patata e non fu sgradevole. Fui così decisa da farla venire e la ripassai anche con le dita. A quel punto spalancai le gambe in modo che Nadia mi portasse all'orgasmo. Ci riuscì magnificamente a colpi suadenti di lingua. Ci rivestimmo soddisfatte degli amplessi con l'idea di rivederci di lì a breve. Intanto rincasò mio marito. Gli spiegai che Nadia era una vecchia amica e che stavamo bevendo un drink insieme. Stanco per il lavoro, si allontanò per andare sotto la doccia. Per fortuna, non si accorse che, nei pressi del tavolo, si percepiva un odore intensissimo di fica e dunque non seppe mai che avevamo appena finito di lesbicare alla grande.

















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