Salve ancora da Marta. Sapevo che mio marito non avrebbe avuto scampo con John. Per l'occasione mi vestì di rosso, con tanto di reggicalze, calze nere e tacchi rossi, da gran mignotta insomma. Io e Simmons attendemmo che Gustavo arrivasse. Finalmente mio marito si presentò all'appuntamento. Chiusi subito la porta in modo che non potesse scappare. In pratica consegnai Gustavo a John su un piatto d'argento. Simmons era arrapato a mille, gli tolse subito i vestiti e lo inculò di brutto con disinvoltura impressionante. La fica cominciò a colare a dismisura. Provai sensazioni contrastanti, mi sentì sporca e soddisfatta nel vedere il mio coniuge a gambe aperte che si faceva sbattere come una troia, a dire il vero ci godevo proprio! Ormai Gustavo andava sù e giù sul cazzo del capo e mugolava di piacere come una femminuccia in calore. Sborrò mentre lo prendeva nel culo. Poco dopo fu mio marito a ricevere gli schizzi caldi di John tra le chiappe. Pensavo che Simmons fosse appagato dopo quella interminabile serie di chiavate a raffica di culi maschili. Ma un giorno, a sorpresa, si presentò a casa. Ero da sola. Cominciò a darmi del tu. Poi disse che, ogni tanto, gli piaceva cambiare. Capì che voleva farsi me. Non mi tirai certo indietro e succhiai il suo cazzo prima di essere spanata in lungo e in largo. Fu stupendo cavalcare quel cazzo implacabile e ricevere la sborra in bocca e sulle tette. Ma chissà quando il capo avrà di nuovo voglia di una trasgressione, di nuovo voglia di variare il suo menù a base di maschi con un pizzico di figa. Leggi dal principio.
Qualche giorno dopo...
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