venerdì 30 settembre 2022

Pornodipendenza da internet

Mi chiamo Lara. Sono segretaria in una ditta. Enrico, il mio capo, non è una cattiva persona ma ha un grosso problema ormai divenuto abbastanza comune in certe fasce della popolazione: soffre di pornodipendenza da internet. In realtà, fin dai primi giorni di lavoro, mi accorsi della difficoltà di Enrico di staccarsi dai contenuti digitali a carattere pornografico presenti suul web: video, foto e quant'altro. All'inizio fingevo di non accorgermi di questo suo vizio. Ma, più lo assecondavo, più lui restava incollato al portatile. Finchè, un bel giorno, incazzata, gli dissi a chiare lettere che doveva piantarla con quelle porcherie e chiusi il computer con un colpo deciso. Enrico si risentì, rispose brutalmente che dovevo farmi i cazzi miei. A quel punto, presi un bicchiere di acqua fredda e glielo versai di proposito sui pantaloni affinchè spegnesse i suoi bollori ossessivi. Esagerai e lo inondai. Subito pentita, presi un fazzoletto per cercare di asciugare e riparare al danno. In realtà mi ritrovai con il suo cazzo tra le mani e, d'istinto, leccai dolcemente la punta. Ad Enrico tutto ciò non sembrò vero. Alzai la mini consentendogli di ammirare il mio splendido culo. Si segò e indurì al massimo: gli parve di avere una bambola tutta per lui saltata magicamente fuori dallo schermo. Eccitatissimo, lo spinse nella fica e cominciò a chiavarmi. Poi, ad un tratto, lo tirò di nuovo fuori. Voleva ancora ammirare il mio corpo sexy con tanto di tacchi e autoreggenti. Tolsi il reggiseno scoprendo anche le tettone in modo tale che lui avesse la miglior visione possibile. Indurì nuovamente e mi penetrò a candela con un intermezzo di sega spagnola. In quel frangente gli spiegai che, nel virtuale, non avrebbe mai potuto beneficiare di sensazioni simili, che al massimo avrebbe potuto frugare il cazzo sul monitor. Il porco rispose che aveva pensato perfino a quello. Continuai a cavalcare a candela sù e giù a ritmo crescente finchè il cazzo esplose schizzando in abbondanza il seme caldo sulla figa. Fu proprio una splendida trombata anche se dubito che Enrico possa aver realmente recepito che il contatto della carne è ben più appagante delle percezioni virtuali. Proprio non riesce a schiodare da quel dannato laptop. Bhè, peggio per lui, se non abbandonerà queste malsane abitudini sarà qualcun altro a godersi il mio corpo.             





















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