martedì 23 maggio 2023

Soddisfo mia madre

Mi chiamo Raniero. Dopo la separazione da mio padre, mia madre Serena cominciò ad andare allo sbando. Delusa dal matrimonio, provò a frequentare altri uomini che però la mollavano puntualmente dopo essersela scopata. Vi confesso che lei mi è sempre piaciuta. Non è di sicuro una santa ma, anche la più grande troia, qualche scrupolo se lo pone prima di andare a letto con il figlio. Giunsi alla conclusione di essere io la persona adatta a lei, per quanto l'incesto sia una modalità dannatamente sporca. Un giorno decisi di approcciarla. Senza troppi giri di parole, le accarezzai le tette arrivando a infilarle le mani nelle mutandine. Serena non se l'aspettava ma le piaceva essere toccata. Tutto sommato non si oppose granché, il che mi stimolò a proseguire. Quando le leccai la figa, cedette completamente. Il cazzo divenne durissimo, la porcellina me lo succhiò. Dopo di ciò, cominciammo a scopare alla grande. Ero attraversato da due sensazioni contemporaneamente, una di grande piacere, l'altra di schifo, ma la prima superava di gran lunga la seconda e mi incitava a spingere sempre con più decisione l'uccello nella bernarda. La impalai a candela, poi si mise sopra di me a cavalcioni. Ci stavo prendendo gusto. Mi feci succhiare di nuovo il cazzo prima di possederla nuovamente sul divano. La ripassai a pecorina e a missionaria portandola all'orgasmo. Fu una soddisfazione notevole dal momento che diceva che, spesso, con gli uomini, non riusciva a raggiungerlo. A quel punto venni e le schizzai sulla pancia. Da quel giorno Serena prende la sua dose quotidiana di cazzo dal sottoscritto. È un po' combattuta, da un lato spera che io mi fidanzi con qualche ragazza per non proseguire la torbida relazione. Ma il tempo passa ed io continuo a soddisfare solo lei. Ormai credo che si stia gradualmente abituando a vivere una vicenda innaturale e immorale quasi come normale. Ma i cambiamenti sono sempre dietro l'angolo.




















La vicenda torbida sembra proseguire anche nei giorni successivi, ma fino a che punto?












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