lunedì 22 maggio 2023

Abusata dai topi d'appartamento

Mi chiamo Tom. Paul è il mio migliore amico. Io e lui, nel bene e nel male, condividiamo praticamente tutto. Eh già, perché insieme non guardiamo soltanto le partite ma, spesso e volentieri, anche film porno, eccitandoci non poco immaginando che con noi possa esserci una ragazza. La nostra amicizia è un tantino morbosa, lo ammetto. Economicamente non ce la passiamo granché per cui siamo costretti ad arrotondare, di tanto in tanto, con dei furti in appartamenti. Quella sera, coi volti coperti da passamontagna, ci intrufolammo in una casa apparentemente vuota, ossia senza gente dentro. Cominciammo a raccogliere un po' di oggetti elettronici e gioielli sparsi qua e la. Il bottino non fu così congruo. Ad un certo punto, entrando in una stanza, ci trovammo inaspettatamente davanti una biondina niente male, evidentemente la figlia dei proprietari, mezza addormentata sul letto. Si presentò dunque una ghiotta occasione di scopare una bella ragazza in due. Solo dopo scoprimmo che si chiamava Martina. La biondina protestò, cercò di urlare ma noi le consigliammo di restare calma. La ragazza capì in fretta che avrebbe fatto meglio a succhiarci il cazzo, tanto per cominciare. Succhiò il mio uccello, poi le spinsi la testa verso quello del mio amico. Era eccitante darle il ritmo della pompa. Più andammo avanti, più Martina si sciolse. Era nuda, a parte i calzini colorati. Riempimmo, alternandoci, la sua bocca e la sua figa e la scopammo molto a lungo su quel letto. Fu davvero estasiante. Ci rendemmo conto che i genitori, quella sera, non sarebbero mai rientrati per cui ce la spassammo con lei praticamente tutta la notte. Alla fine non riuscimmo a trattenere l'eccitazione e le schizzammo copiosamente in bocca. La ragazza accolse quel mare di sborra. Peccato non poter scoprire il volto ma rischiavamo grosso tra violazione di domicilio, furto e stupro. Una denuncia contro anonimi finisce spesso nel dimenticatoio. Dopo la lunga trombata, la poverina ci preparò anche il caffè. Fu un vero peccato doverla salutare alle prime luci dell'alba.






























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