sabato 25 dicembre 2021

Spietata

Delia è qui, pronta a narrarvi l'ultimo macabro capitolo di questa storia. Mi recai da Don Carmine e gli spiegai subito che non serbavo rancore nei suoi confronti per essere finita in galera. Apprezzò il gesto e propose di bere insieme una bottiglia di champagne in segno di pace. Non aspettavo altro che quell'occasione e andai subito a prendere i bicchieri in cucina. Una volta sola versai in uno dei due la polverina microscopica con il veleno. Era difficile notarla ad occhio nudo. Tornai da lui. Gli porsi il bicchiere senza veleno prevedendo che lui, da gentleman, avrebbe versato prima lo champagne a me. Distratto dall'idea di scoparmi, riempì il secondo bicchiere senza notare alcuna anomalia. Euforica per aver raggiunto l'obiettivo, sorseggiai lo champagne anche dalla bottiglia mentre gli segavo il cazzo con disinvoltura. Era questione di tempo e sarebbe morto. Già, questione di tempo, quello necessario per una favolosa scopata, l'ultimo desiderio del condannato. Mi chiese di Luigi, se ci facevo sesso, ma finsi spudoratamente esclamando che non avevo più rapporti con lui da un bel pezzo e sottolineai che preferivo i veri uomini. Volevo che godesse appieno il suo ultimo momento ed anch'io desideravo provare piacere. E così sparai sciocchezze per esaltarlo. Raccontai perfino che Luigi sotto sotto lo ammirava, lo considerava un vero uomo, un macho, e che forse si sarebbe fatto perfino inculare da uno così. Don Carmine si eccitò sempre più. Lo gasava sapere di essere apprezzato dal rivale a tal punto. Questa sensazione di piacere perverso e profondo era amplificata dal fatto che lo affermava proprio la ex donna di Luigi. Mi chiavò con foga incredibile leccandomi di tanto in tanto anche la figa. Raggiunsi l'orgasmo e poi gli succhiai l'uccello. Esplose in una copiosissima sborrata che mi riempì la bocca di caldo seme. Solo allora gli rivelai la cruda verità. Inveì giustamente contro di me, poi chiuse gli occhi per sempre ed io mi rivestì alla svelta. Abbandonai quella casa facendo credere agli uomini di guardia che Don Carmine stava riposando dopo una bollente scopata con la sottoscritta. Tornai da Luigi confermandogli il decesso del rivale. Per alcuni mesi feci una bella vita ma poi, dopo un po', Luigi divenne morboso, geloso, rompipalle. Stufa di tale andazzo, decisi di avvelenare anche lui. Raccolsi ogni bene dall'abitazione. Piena di soldi e gioielli partì per una lunga vacanza in Messico. Quale è la morale di questa storia? Tra i due litiganti la terza gode, ovvero: non fidatevi troppo delle donne, soprattutto di quelle che condividono con voi lo champagne e poi occhio, controllate bene il bicchiere prima di bere... non si sà mai! Ciao Amigos! Vai all'inizio della storia.
















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