giovedì 9 dicembre 2021

Anna, l'ultima della lista

Questa volta è davvero la fine. Con Anna scrissi la parola game over a tutta questa lunga storia. Ma conclusi in bellezza con una lesbicata estenuante. E pensare che sarebbe stato difficile se non fossi ricorsa ad uno stratagemma per sedurla che mi spianò la strada. Ormai facevo porcate da troppo tempo, le voci screditanti iniziarono a girare in modo insistente. Anna mi chiese se fosse tutto vero. Inizialmente negai. Pensai solo a come scioglierla. Ci voleva un cazzo che la stimolasse. Gliela posi come sfida. Se le avessi mostrato un bel palo lei avrebbe dovuto accettare di stare con me. E così chiamai Guido (alias Giulia) ad esporre il suo gran tarello. Si trattava di una scommessa vinta in partenza con l'arnese che si ritrova mio figlio. E così cominciai a scardinare il muro difensivo di Anna, la classica etero convinta ma, tutto sommato seducibile. Aveva perso e doveva pagare pegno. Le chiesi per prima cosa di calarmi le mutande. Lei esitò un pò ma poi lo fece. Poi cominciai a farle prendere confidenza con il mio sesso, ossia quello di una donna. Spinsi la sua testa tra le mie cosce in modo che potesse leccarmela. E Anna, non del tutto convinta, leccò la mia vagina regalandomi le prime inebrianti sensazioni di indescrivibile piacere. Approcciai con lei massaggiando e leccando le sue tette. Allungai anche le dita nella sua vagina in modo deciso. Intanto la ragazza, curiosa voleva sapere come mai Guido fosse diventato così, una sorta di trans. Ormai l'avevo coinvolta, mentire non avrebbe avuto più senso. Spiegai, in sintesi, che tutta questa vicenda era partita da uno dei più scandolosi tra gli incesti, quello tra madre e figlio, in seguito degenerato con le reiterate penetrazioni subite da quest'ultimo da parte di altri maschi che lo avevano progressivamente effemminato. Notai la sua reazione di stupore misto a schifo nell'ascoltare tali rivelazioni. Ciò però non le impedì di continuare quel piacevolissimo approccio sessuale. E così usai la lingua nei suoi buchi alternandomi a ritmo infernale tra culo e fica finchè lei raggiunse un appagante orgasmo. Era ora di ricambiare! Mi stesi sul divano e allargai le cosce lasciandomi esplorare perbene la vagina. Anna non era pratica del lesbo ma, presa dal desiderio, sembrò trovarsi a suo agio a leccare la patata. Inoltre, la presenza di Guido, con tanto di cazzo in esposizione, la manteneva sempre adeguatamente calda. Mi girai a pecorina sul divano in modo che lei potesse affondarmi comodamente le dita nella figa. Le muoveva sempre più velocemente facendole entrare ed uscire dalla vagina e questo mi portò progressivamente a raggiungere un amplesso bollentissimo. Anna ammise che quella lesbicata le era piaciuta da matti. Spiegò che non ci sarebbe mai riuscita senza la presenza determinante e stimolante del cazzo di Guido (ormai non più disponibile per signore e signorine). Le credetti solo in parte ipotizzando che le chiacchiere, peraltro vere, che giravano su di me le avessero fornito una motivazione perfino superiore a quella del cazzo (per verificare quanto fossi troia). Ci rivestimmo ma Anna, evidentemente no sazia di sesso, afferrando le mie tette da dietro propose una lesbicata bis. Declinai l'offerta spiegandole che avremmo potuto rifarlo nei giorni seguenti eventualmente. Ma in realtà avevo raggiunto il mio scopo, esaurire tutti i nominativi dell'agendina: strike! Mi ero fatta tutti i ragazzi e le ragazze della lista. E, siccome non amo tanto ripetermi, ipotizzai di sfruttare una nuova agendina, stavolta creata al momento dalla sottoscritta. E i nominativi quali sarebbero? Penserete voi. Bhè, magari i negozianti sotto casa: fruttivendolo, macellaio, tabaccaio, barista e, perchè no, ci infilerei dentro anche le visite degli artigiani a domicilio, tipo elettricista, falegname, idraulico... etc... Come vedete la vita è bella. E voi? Che aspettate a divertirvi come me? Torna al primo capitolo.


























 

si cambia...













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