mercoledì 24 aprile 2024

Saffiche con discrezione

Mi chiamo Marta. Sono una donna sposata. Ho sempre preso dosi massicce di cazzo nel matrimonio e, con riservatezza, anche fuori dal matrimonio. Per la serie, mio marito non ha mai saputo nulla, riguardo alle avventure con gli spasimanti. Ma a volte, nella vita, è bello variare, provare nuove esperienze ed emozioni. Compresi presto che a Barbara, la mia giovane e bellissima collega d'ufficio, gli uomini non piacciono per nulla. Veniva molto corteggiata ma non si concedeva a nessuno. Stava sempre vicino a me ma io non le davo modo di approcciare più del dovuto, pur mantenendo un buon rapporto di amicizia. Poi, un giorno, decisi di accettare un invito a casa sua. E lì mi accorsi di quanto fosse attratta da me. Sfogliava un libro di donne nude affermando di osservar le foto per motivi artistici. Poi, però, si approcciò alla sottoscritta. Stavolta le concessi la possibilità di sedurmi, pretendendo però massima discrezione, e lei non si fece scappare l'occasione. Per alimentare il desiderio, finsi di non volerci stare, all'inizio. Mi scostò le mutandine esprimendo apprezzamenti sulle fessure. Mi penetrò con due dita, prima, poi usò la lingua. Godevo parecchio ma lei non si accontentò. Tirò fuori il dildo e me lo conficcò nella vagina fino a farmi urlare di piacere. Volevo ricambiare, in qualche modo. Si mise a pecorina e io le leccai un pò la fica, poi usai il dildo, come lei aveva fatto con me poco prima. Ci godevo ad infilzarla. Pensai che mio marito l'avrebbe di sicuro spaccata volentieri. Continuai a penetrarla con l'oggetto e intanto la baciavo. Anche lei raggiunse un profondo orgasmo. Le ricordai di mantenere la massima discrezione, di non farne parola con nessuno. Dopo quella volta, presi l'abitudine di andarla a trovare spesso avallando scuse con mio marito inerenti improrogabili impegni lavorativi. Quando lui mi chiede se ho l'amante, gli rispondo maliziosamente: "Purtroppo è solo una collega donna, non ha il cazzo!" e lui si mette l'anima in pace. Ma non immagina lontanamente che io e lei facciamo certi appaganti giochini... 

colleghe

L'ambita figlia dei vicini

Questa storia somiglia un pò a una favola. Sono Monica, una donna che ama le ragazze. La mia vicina, Rosy, è davvero carina ma i suoi genitori sono molto possessivi e gelosi e la tengono quasi sempre rinchiusa in casa. Ecco perchè, una notte, pensai bene di andarle a fare visita passando direttamente dalla finestra della sua camera da letto. Fortuntamente si trovava al primo piano per cui non fu difficilissimo entrare nell'abitazione. Rosy stava leggendo un libro. Si meravigliò dell'intrusione ma la trovò estremamente romantica. Soltanto che presupponeva un principe al mio posto. Non fu difficile farle capire che, nelle favole moderne, possono starci anche due principesse. Fu delizioso trascorrere la notte tra baci, leccate di capezzoli e di fica a profusione, il tutto condito da orgasmi favolosi raggiunti con inebrianti slinguazzate anali. Ormai paghe, dopo una notte di passione, ci accasciammo esauste sul lettone. Ma, alle prime luci dell'alba, dovetti prendere rapidamente la via della finestra e sparire prima che i suoi genitori si accorgessero della mia presenza. Tutti i sogni finiscono, prima o poi, ma quello fu davvero stupendo.


Ritratto d'artista

Tra l'artista e la modella che viene ritratta si innesca spesso un feeling creativo. Questo magnetismo diventa ancor più forte se tra le due si inserisce un'amica della pittrice. A quel punto, la realizzazione dell'opera dev'essere necessariamente rinviata in quanto ci sono altre priorità da soddisfare...

lesbo


Poco inclini allo studio

E' meglio nascondere le cose oppure no? Sono Erica, studiavo con la mia amica Caterina. Bhè, in effetti non amiamo molto fare i compiti, preferiamo darci piacere tra di noi. Mia madre Vera mi raccomandava di studiare ma, mentre lo faceva, Caterina stava a leccare la fica sotto il tavolo. Non fummo scoperte per un pelo. Poi, mia madre uscì e io e la Cate potemmo rilassarci ma lei, gran troietta, aveva un debole per mia madre. Così, mentre facevamo sesso, mi convinse a coinvolgerla. Ero scettica ma l'idea mi intrigava. Seguendo il suo consiglio, ci facemmo trovare a limonare da Vera spiegando che si trattava di un test per l'esame di Anatomia. Mia madre restò confusa e, nel frattempo, le saltammo addosso per un amorevole triangolo. Adesso mia madre non mi dice più di studiare ma di leccare!


Tutorial pompini

Mi chiamo Annette. Scopavo con Freddie, il mio ragazzo ma ero restia a spompinare perchè mi dava fastidio ricevere in bocca la roba collosa che fuoriesce dal pene. Ma lui era scontento e così rischiavo che mi lasciasse, prima o poi. La gelosia fu il mordente adatto, il carburante che mi sbloccò nell'arte di praticare pompini. Quando vidi una signora che gli gironzolava intorno, mentre lui cercava di riparare la moto, persi la testa ed andai su tutte le furie. Ma la donna sarebbe stata la mia salvezza, in fin dei conti. Fu lei a leccare, senza convenevoli, il pisello di Freddie e a convincermi a fare altrettanto. Lo spompinammo a turno, lei di più ma io cominciai a prendere decisamente confidenza con l'arnese. Freddie, pago delle attenzioni di due bocche femminili, eiaculò felice sulle mie tette. Il "tutorial" della signora Sara mi fu davvero molto utile! 

pompini


martedì 23 aprile 2024

Il triplo gioco di Vania

Mi chiamo Vania. Sono una donna sposata, impiegata come segretaria, che non conduce una vita limpida. Ebbene, ho degli scheletri nell'armadio. Prima di tutto, durante gli straordinari in ufficio, a tarda sera, è capitato, più di una volta, che arrivassi all'intimità con la collega della contabilità, Mariella. La prima volta mi chiese di seguirla in bagno, calò le mutandine, si sedette sul w.c. e allargò le gambe. Capì che voleva essere leccata, mi inginocchiai e appagai le sue voglie con la lingua nella figa. Le volte successive, la dinamica fu simile. Non né feci parola con nessuno finché Alessandra, mia figlia, riportò alla luce certe pulsioni che tentavo a malapena di dimenticare. Lei non si accostava mai ai ragazzi per cui non mi meravigliai quando ammise di desiderare fortemente un rapporto lesbico. Le suggerì di provare con le amiche ma lei non voleva che a Scuola si venisse a sapere qualche retroscena e ammise apertamente di voler provare con la sottoscritta. Rimasi stupita, cercai di distoglierla da questa folle idea, da un lato. Ma, allo stesso tempo, mi intrigava il suo insano corteggiamento incestuoso. Quando cominciò a leccarmi i capezzoli e poi la figa, mi lasciai andare completamente. Persi totalmente i sensi nel momento in cui mi diede le ultime proverbiali leccate alla pecorina e arrivai all'orgasmo. Poi, fui io a ricambiare ma mia figlia si accorse che non leccavo una passera per la prima volta. A quel punto, cominciai a spifferare il segreto dell'Ufficio e intanto lei se ne venne. Fui costretta a raccontare ad Alessandra tutti i dettagli dei flirt con la collega. Mia figlia divenne una sorta di confidente e di amante. Intanto, non disdegnavo i siparietti con l'addetta alla contabilità in ufficio e, di tanto in tanto, prendevo volentieri il cazzo di mio marito. Bhe, mi ritrovai coinvolta in una specie di triplo gioco torbido con tre diversi partner sessuali e questa situazione permane tutt'ora.


lunedì 22 aprile 2024

Eccitazione incontrollabile con la nera

Mi chiamo David. Dopo un periodo di solitudine, cercavo una donna che mi emozionasse davvero. Un amico mi suggerì con entusiasmo di recarmi da Tatiana, una massaggiatrice di colore. Quando la incontrai constatai di persona quanto fosse attraente. Le spiegai che desideravo qualcosa di speciale. Lei mi fece accomodare sul lettino osservando il mio corpo nudo con la scusa di sistemare l'asciugamano. Poi, iniziò un massaggio professionale alla schiena. Non credevo che, poco dopo, restasse completamente nuda, in tacchi e il massaggio si tramutasse in ben altro! Iniziò a spompinarmi l'uccello alla grande. Andai in estasi con le attenzioni orali di quella Venere. Strusciai il pisello contro la sua figa, poi le proposi un 69, prima di scopare. La donna stava sopra ed io sotto. Leccai come un forsennato quella passera deliziosa mentre lei mi sbocchinava a meraviglia. Avrei voluto scoparla ma, preso dall'eccitazione incontrollabile, schizzai copiosamente sul suo splendido e abbondante seno. Una tipa così la consiglio a tutti, potrebbe far resuscitare davvero i morti! 


La madre consola l'amichetta del figlio

Mi chiamo Marinella. Marco era il mio miglior amico. Accadde che mi innamorai di lui, non corrisposta. In realtà, mi recavo spesso a casa sua e facevo il bagno in piscina ma Marco non si faceva trovare quasi mai, era troppo impegnato a correre dietro a quell'antipatica di Sonia. Rimanevo da sola con la madre Ada che, gentilmente, mi preparava anche da mangiare. Credevo che quella della donna fosse una reale gentilezza disinteressata ma le sue attenzioni erano volte a provarci con la sottoscritta. Non immaginavo che la signora si dedicasse alle ragazze "scartate" dal figlio. Un giorno, mi disse chiaramente di non metterci il pensiero sul figlio. Poi, mi fece intendere che si sarebbe presa lei cura di me e iniziò un lento e implacabile corteggiamento. Mi ritrovai palpata e leccata ai seni. Poi mi trascinò nei pressi del materasso dove mi tolse rapidamente la parte di sotto del costume. Finimmo per baciarci. Sapevo di non dover cedere ma la signora ci sapeva fare. Capitolai quando presi le dita e la lingua nella figa. Poi, la donna pretese di essere ricambiata. Dovevo scontare tutte le sue false gentilezze leccandole accuratamente la passera. Mi sentì una puttana anche se confesso che quel gioco zozzo mi piaceva. Lo feci con cura, per un tempo interminabile, in svariate posizioni. Marco e Sonia rientrarono nell'abitazione proprio mentre io e Ada stavamo impegnate in un focoso 69. Sonia, gelosa marcia di lui, non perse occasione per screditarmi. Disse che dovevo continuare così, sulla strada della patata e che non avrei certo visto il cazzo, nè in generale, nè quello di Marco. Quella maledetta si lasciò trombare davanti a me e ad Ada per ribadire la sua superiorità di donna nei miei confronti. Ada mi suggerì di non raccogliere le provocazioni. Del resto, a quel punto, potevo solo arrivare ad un orgasmo bello ma sofferto, grazie alla lingua della signora. Vero o no, apparì lesbica anche agli occhi di Marco. Se mi restava una possibilità di conquistarlo, persi pure quella. Ma Ada continua ad invitarmi proponendo il suo piacevole menu a base di piscina, spaghetti al pomodoro e leccate di patate!      


Lsbo contadine

Mi chiamo Katia. Quando la mia amica bionda Justine (più grande di età) mi invitò a trascorrere alcuni giorni nella sua casa di campagna, pensavo di poter conoscere tanti uomini rozzi a cazzo duro pronti a spanarmela. Ma lei mandò subito in fumo le mie fantasie erotiche spiegando che lì, i maschi, tendevano a ingroppare i loro stessi animali nella boscaglia per godere (non so se fosse vero ma probabilmente si, almeno in parte). A quel punto, compresi che la bionda mi aveva cercata per vivere rapporti lesbo. Eccitata, e un pò incazzata, la sculacciai. Poi lei mi fece spogliare e mi penetrò con il dito medio nella figa fino a farmi venire. Fu un orgasmo dolce e intenso. Mi sentì in dovere di ricambiare l'ospitalità e così le dissi di spogliarsi a sua volta. Lei lo fece, seppure con qualche esitazione. Le mutandine gliele sfilai io, dopodichè la misi a pecorina e le allargai le natiche per ammirare le sue fessure piuttosto invitanti. Poi, la rigirai ed entrai nella sua patata con più dita. Ma andò davvero in estasi, raggiungendo un profondo amplesso, quando le slinguazzai a fondo la passera con la lingua. Quei giorni trascorsero sereni tra beati sbrodolamenti di figa.    

contadine

Effetto Cupida per i ragazzi

Mi chiamo Luigi. In realtà, questa è una storia complicata ricca di intrigo e passioni. Tutto cominciò dalle enormi difficoltà mie e del mio amico Davide di interagire con le ragazze della nostra età. Dati gli scarsi risultati ottenuti, Davide ebbe un'idea piuttosto torbida e trasgressiva, quella di provarci insieme con mia madre Carla. In pratica, si trattava di arrivare ad un triangolo. Lei mi è sempre piaciuta ma non sapevo proprio come preparare il terreno. Cominciai a dirle di voler invitare a casa Davide per parlare tutti e tre. Carla non capiva il motivo di tutto ciò ma, poco convinta, rispose di sì. Le facemmo presente i nostri problemi con le ragazze e Davide affermò che, in mancanza di fica, rischiavamo di diventare gay. Carla rispose che, volendo, potevamo andare a sfogarci tra maschietti in camera mia (evidentemente intuì che tra me e lui palesava una certa chimica latente). D'impulso e con vergogna rispondemmo di no ma io pensai che l'idea non era affatto male e sono sicuro che, sotto sotto, la gradi' anche il mio amico. Ad ogni modo, Davide, un po' spavaldo, affermò che lei poteva aiutarci e, con disinvoltura, calò il pantalone presentando il pisello a mia madre. Carla non se lo aspettava ma ogni donna ha il suo lato da troia e lei lo tirò fuori in quel momento ciucciandogli la fava piuttosto che mandarlo affanculo. A quel punto presi coraggio e mi uni' anche io. Lei ci spompino' entrambi. Da lì si innescò una girandola in cui, a turno, la scopavamo e le leccavamo la fica mentre lei ci sbocchinava. Ad un certo punto, mentre Davide le stava fottendo la fica, io mi inserì e riempì il buco del culo di lei dando vita alla mitica doppia penetrazione. Quel momento fu decisamente inebriante per tutti. Alla fine, la riempimmo di calda sborra in bocca. Dopo gli orgasmi, mia madre ci esortò ad uscire allo scoperto, ad esprimere ciò che provavamo l'uno per l'altro. Ammettemmo timidamente il coinvolgimento gay, poi Davide, imbarazzato, si rivestì e corse via. Per qualche giorno non si fece sentire, poi mi chiese un nuovo appuntamento a tre. Mi resi conto che quel triangolo era stata una bella esperienza ma che, infondo, desideravo lui, il mio caro amico. Chiesi consiglio a Carla. Lei mi suggerì di fingere un incontro a tre in cui lei non sarebbe stata presente. Seguì il suggerimento. Davide bussò alla porta, si meravigliò che fossimo da soli ma io lo tenni buono affermando che mia madre sarebbe rientrata a breve. Nel frattempo gli offrì da bere, il tempo passò in fretta ma di mia madre, ovviamente, neanche l'ombra. A quel punto, con la complicità dell'alcol, ne approfittai per fargli una sega lenta e intanto me lo baciavo caldamente lingua a lingua. Mi dette del porco ma ci stette. Calai il pantalone e gli proposi il sedere su un piatto d'argento. Eccitato, me lo ficcò nell'ano pregandomi di non parlarne con nessuno. Ci teneva alla sua reputazione da etero. Tuttavia, proprio in quel momento, rientro' mia madre e ci vide mentre lui me lo infilava tra le chiappe. Attese che Davide mi arrivasse nel culo, sorrise, poi andò via senza farsi notare. Davide osservò: "Bhe, tua madre ci ha dato buca, non è venuta ma io si!". Falsamente risposi: "Sarà stata trattenuta dal lavoro arretrato in ufficio, dopotutto è lei che porta avanti la baracca. Però ci siamo divertiti lo stesso, no?". Lui replicò: "Si, basta che non lo scopra nessuno, i miei non sono così aperti di mentalità". Bleffando, riproposi in seguito falsi incontri a 3 in cui non compariva mai mia madre. Dopo tre o quattro volte che si ripetette questo copione, Davide si rese finalmente conto della situazione ingannevole e, con piglio diretto, esclamò: "Luigi dai, non è possibile che tua madre non ci sia mai e che finiamo puntualmente per fare sesso a due... Potevi dirlo subito che desideri tanto prenderlo nel culo da me!". Risposi: "Più di quanto immagini!". Quel chiarimento ci sbloccò del tutto mentalmente permettendoci di scopare ancora più liberamente. Non dovevamo attendere più l'arrivo di nessuno, nemmeno per 5 minuti, per andare a letto insieme. Probabilmente, Carla fu la freccia di cupido che unì me e lui a doppio filo, anche se, quel triangolo di puro sesso godereccio, resta davvero indimenticabile.