mercoledì 27 settembre 2023

Focose compagne di cella

Determinati ambienti, come le carceri, costringono le persone a vivere in cattività. In tali circostanze, è più facile che i soggetti detenuti assumano dei comportamenti che magari non terrebbero al di fuori. Ciò vale per gli uomini e, naturalmente, anche per le donne. Mi chiamo Mina. Finì in carcere perchè il mio ex compagno spacciava stupefacenti. Quando lo beccarono, purtroppo ero presente anch'io, e così mi portarono dentro senza troppi indugi. Avrei dovuto scontare un certo periodo di detenzione e la cosa mi spaventava. Fui condotta in una cella dove c'era già un'altra ragazza, una biondina di nome Heather. Era tardi per cui, dopo le classiche raccomandazioni della poliziotta, ci mettemmo subito a letto. L'agitazione mi permeava tutta, essendo la prima notte in prigione. Ad un tratto mi alzai e notai che Heather, con gli occhi chiusi, si stava masturbando. Arrivai troppo vicino a lei per cui la ragazza, sentendosi evidentemente minacciata, mi afferrò la gola. La tranquillizzai subito precisando di non avere cattive intenzioni. Da una possibile lite, passammo in un secondo ad un approccio sessuale, o meglio, fu lei ad abbassarmi le mutande con palpata di culo incorporata. Disse che il cazzo potevamo scordarcelo chissà per quanto tempo e che avremmo dovuto lavorare di fantasia, ovvero intendercela tra donne! Non ci impiegò molto a convincermi, dal momento che leccava divinamente la patata. Mi sciolsi praticamente subito pur non avendo la minima esperienza in rapporti del genere. Ricambiai, ovviamente, poi ci baciammo in bocca con passione mentre lei mi sditalinava. Tutte quelle sensazioni furono per me del tutto nuove ma tremendamente piacevoli. Continuò a leccarmi la fica anche se non raggiunsi subito l'amplesso. All'orgasmo ci arrivò prima lei, mentre la slinguazzavo perbene sopra il lettino. Ammirai le sue fessure, fui quasi tentata di ripassarle pure il culo ma per le varianti avremmo avuto tanto tempo a disposizione. Anche lei contemplò i miei fori intimi, dopodichè, all'improvviso, mi tormentò con un dito nella passera senza tregua finchè esplosi di sublime piacere. La povera Heather dovrà scontare una pena ben più lunga della mia dato che è accusata di omicidio ma, in quegli anni in cui fummo compagne di cella, io sentì molto meno il peso della galera, alleggerito da meravigliose notti di sesso: proverbiali leccate reciproche di fica, culo e tette senza freni. E credo che quei momenti idilliaci resteranno per sempre anche nella sua memoria. Per ora non mi resta che andare a trovarla e infonderle coraggio: prima o poi uscirà pure lei!                 






















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