mercoledì 13 settembre 2023

Autostop perverso

Mi chiamo Rita. Io e il mio ragazzo, Enrico, ci ritrovammo sperduti in una zona poco frequentata a causa di una rottura meccanica dell'auto. Non ci restò che ricorrere all'autostop. Finalmente una vettura si fermò in nostro soccorso e si offrì di darci un passaggio ma non a titolo di pura cortesia. Capì subito di dover spompinare lo strano uomo col cappello bizzarro. Fin qui, nulla di strano. Ma il tizio, che chiamerò per semplicità il "pagliaccio", mostrò subito notevole interesse per Enrico. Il mio ragazzo non ha mai nascosto una certa curiosità per i maschi ma le sue erano solo fantasie, fino a quel momento. Il pagliaccio pretese una pompa da lui e poi volle chiavarmi a candela sul sedile dell'auto. Intanto Enrico massaggiava e succhiava i testicoli dello sconosciuto. Poi il pagliaccio, intento a segarsi, ordinò di leccare il pene al mio ragazzo. Fin qui ancora tutto bene. Non mi aspettavo certo che l'uomo volesse chiudere in bellezza inculando Enrico prima a pecorina e poi a missionaria. Mostrai delle perplessità inizialmente, ma ad Enrico piaceva parecchio farsi sbattere e così non mi restò che essere spettatrice di quell'inculata. Lo sconosciuto venne schizzando a fiume e inondando Enrico di sborra tra le chiappe. Poi l'uomo ci accompagnò a casa. Da quel giorno il mio ragazzo è davvero molto confuso. Mi ha pregato di non raccontare in giro di questa disavventura ma di sicuro, quel giorno, gli piacque troppo prendere il cazzo. 




















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