martedì 13 giugno 2023

Sbirra raggirata dalla malvivente

Mi chiamo Veronica. Sono una poliziotta. La mia carriera subì una notevole battuta d'arresto a causa di uno spiacevole episodio. Arrestammo Sofia, la donna di Marengo, boss sudamericano della droga. Nella speranza che la donna rivelasse preziose informazioni riguardanti i traffici di stupefacenti, commisi la leggerezza di interrogarla da sola. L'ammanettai al tavolo, poi iniziai con le domande. Sofia ammise la relazione con Marengo, poi iniziò a provocarmi fino a baciarmi. Purtroppo non sono insensibile al fascino delle donne e finì per interagire intimamente con la malvivente. Accarezzai il suo seno, poi lei lecco' il mio. Poi la donna mi tolse la gonna e iniziò a leccarmi la figa da dietro. In breve finimmo a 69, io sopra, lei sotto. Eccitata, le strusciai la figa col capezzolo, poi usai la lingua mentre lei faceva lo stesso. Che libidine lesbicare a 69 sul tavolo degli interrogatori. Gli orgasmi si susseguivano a ritmo impressionante. Non paghe, ci baciammo sditalinandoci a vicenda per poi finire a strusciarci le passere tra loro. L'ultimo gesto risultò fatale: Sofia mi ammanettò al tavolo e mi lecco' ancora la figa. Diceva che così era più eccitante. Arrivai all'orgasmo per l'ennesima volta ma Sofia non mi liberò dalle manette e gettò lontano le chiavi. Solo allora realizzai di essere stata fottuta in tutti i sensi. La donna se la squagliò lasciandomi bloccata. Questa situazione non piacque certo al capitano che mi mandò per un anno a dirigere il traffico.





















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