martedì 13 giugno 2023

La compagna di cella

Mi chiamo Mia. Ad un certo punto della vita può capitare di prendere una strada sbagliata. Stavo scopando con un uomo che faceva uso di droghe. Durante il rapporto, il tizio ebbe un infarto e l'immediato decesso. Spaventata contattai un suo amico ma quest'ultimo minacciò di denunciarmi. Andai nel panico e d'istinto lo colpì con un vaso alla testa. Purtroppo questa persona morì ed io fui accusata di omicidio. Ormai mi ero rovinata la vita, avrei dovuto scontare anni di carcere. Fu proprio dietro le sbarre che conobbi Masha, una ragazza mulatta. All'inizio non andavamo molto d'accordo. Col passare del tempo iniziammo a dialogare. Mi mancava il sesso e lei mi fece capire che non c'era altra possibilità se non praticarlo tra di noi. Mi parve un'idea folle ma Masha aveva ragione. Mi fece scoprire il culetto. Dopo apprezzamenti vari, cominciò a leccarmi la fica da dietro. Devo ammettere che mi mancavano proprio certe attenzioni. Mi girai e lei riprese a leccarmela. Ci ritrovammo nude. Ormai eccitata, accarezzai il suo corpo, il suo seno. Lei mi leccò i capezzoli, dopodichè io le slinguazzai la passera. Era la prima volta per me con una donna, lei, invece, aveva già sperimentato. Masha voleva che fossi la sua ragazza e io dissi di si. Dopo di ciò, ci mettemmo comodamente a 69. Lei stava sopra e io sotto. In quella posizione, ci leccammo e sditalinammo a vicenda fino a raggiungere l'orgasmo. Ci prendemmo decisamente gusto, lo facevamo 4-5 volte al giorno e dappertutto, perfino sotto la doccia. Quasi mi dispiacque essere rilasciata anzitempo per uno sconto della pena. Non so davvero se mi piace ancora il cazzo, dopo tutte quelle porcate con Masha!       


















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