martedì 15 settembre 2020

I colleghi gay dell'ufficio

Eleonora è il mio nome. Sono una ragazza piuttosto attraente e di cazzi nella vita ne ho visti parecchi. Tuttavia sono sempre pronta ad approfittare di ogni occasione particolare che mi possa capitare a tiro. Italo e Mirko sono due colleghi dell'ufficio dove lavoro come segretaria. Riguardo ai loro gusti sessuali non mi ero accorta mai di nulla di insolito anche perchè sapevo che erano entrambi fidanzati. Le loro tipe si chiamavano Maria e Manuela. L'unica cosa che destava sospetti era rappresentata dal fatto che spesso i due insistevano per restare in ufficio dopo l'orario di chiusura per regolare pratiche arretrate. Questa situazione mi suonava strana dal momento che il capo difficilmente avrebbe mai riconosciuto e corrisposto un compenso economico per questa sorta di straordinari fuori orario. Tuttavia lasciai perdere e restai dell'idea che magari avevano bisogno di introitare soldi extra e dunque si giocavano la carta della disperazione pur di riuscire ad intenerire in qualche modo il nostro inflessibile datore di lavoro. Ma prima o poi i nodi vengono al pettine, si sà. Italo e Mirko non avevano molta confidenza con gli altri impiegati ma di me si fidavano. Non sò esattamente il perchè, probabilmente per una sorta di simpatia a pelle nei miei confronti, di empatia o qualcosa del genere. Inoltre io avevo sempre detto al capo che meritavano almeno un premio per le ore extra lavorate e il boss, tirchio, mi rispondeva sempre: "Bravi ragazzi. Vedremo dai...". La loro considerazione verso di me cresceva sempre più finchè un giorno chiesero di confidarsi ed io accettai invitandoli a casa mia. In realtà mi bastò poco per capire tutto già prima che aprissero bocca dal modo in cui stavano vicini e si abbracciavano seduti sul mio divano. I miei cari colleghi Italo e Mirko avevano una relazione omosessuale che portavano avanti durante quelle famose ore in cui restavano da soli in ufficio. Scoprirlo mi sorprese un pò ma non più di tanto. Il fatto che lo avessero confidato a me in segno di fiducia mi fece subito pensare ad un bel triangolo. E così ben presto mi ritrovai a succhiare il cazzo di Mirko che a sua volta imboccava quello di Italo. Ormai stavano entrambi senza pantaloni. Mi sedetti sul tavolo di vetro ad osservare mentre Italo spinse il suo grosso uccello duro nel culetto dell'altro. Baciai Mirko mentre scopavano. Portai a compimento un proverbiale ditalino mentre loro fottevano con foga sul divano. Gradivo anch'io un pò di cazzo e così promisi che avrei parlato io con le loro fidanzatine in cambio di una dose di randello. Fu Italo a darmelo a candela procurandomi enorme piacere. Ma durò poco perchè Mirko, assatanato del cazzo del partner, lo sfilò dalla fregna bagnata per leccarlo. Mirko non aveva mai scopato con una ragazza e all'improvviso gli venne il desiderio. Fui felice di accogliere la sua fava mentre sbocchinavo Italo e gli leccavo sapientemente la cappella. Italo giunse al culmine del piacere e scaricò il seme nella mia bocca sotto lo sguardo eccitato dell'amichetto. Poi fu Mirko ad alzarsi in piedi e a schizzare copiosamente la sborra sul petto di Italo. Lo sperma caldo e abbondante colò giù fino a bagnargli il cazzo. Mi divertì proprio a giocare con quei due ma avevo già in mente un'idea favolosa. Normalmente preferisco gli uomini alle donne ma l'idea di dover parlare con quelle due mi attizzò al punto che magari avrei anche potuto farmele. Ma questo ve lo racconterò un'altra volta, anzi ve ne parlerà Maria.















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