sabato 5 settembre 2020

Autoscatto Fatale

Mi chiamo Mariella. Io e Michela ci conosciamo ormai da 10 anni e possiamo senz'altro definirci migliori amiche. Ma quel che accadde un mesetto fa fù per entrambe un'esperienza nuova. Cominciò tutto con un banale autoscatto. Erano già alcuni giorni che Michela mi chiedeva con insistenza di posare insieme in tacchi lingerie. Non riuscivo a capire il motivo di tale richiesta e lei la giustificò con una scusa del tipo: "per vedere quanto siamo fighe". Conoscendola da tempo mi fidai ad occhi chiusi ma è proprio vero che le persone non si conoscono mai a fondo e nemmeno noi stessi. Un pomeriggio Michela venne a casa mia e ci preparammo per effettuare degli autoscatti sexy. Devo ammettere che infondo era divertente, non avevamo mai provato a fare una cosa del genere prima. Ma durante gli scatti notavo che Michela mi sorrideva di continuo e, soprattutto, mi stava sempre più appiccicata. Quando le chiesi il reale motivo di quegli scatti mi rispose che avrei capito di lì a poco e infatti, poco dopo, mi leccò l'orecchio in modo a dire poco libidinoso. Inoltre mi tirò di colpo giù il reggiseno fissandomi con aria eccitata. Disse chiaramente di voler far sesso alchè risposi che mi andava di farlo con un uomo. Entrambe non stavamo con un ragazzo da un bel pò e lei non era certo l'unica ad avere desideri inappagati, soltanto che non avevo mai pensato ad una donna, tantomeno alla mia migliore amica. Non ebbi molto tempo per riflettere dato che la cara Michela mi piazzò direttamente la lingua in bocca ed io non lo trovai affatto spiacevole. Michela mi fece aprire le gambe e mi torturò deliziosamente il clitoride con la lingua mentre affondava, senza pietà e con audacia, due dita dentro la mia figa. Quello stimolo così forte mi procurò rapidamente un orgasmo inebriante. Inutile dire che quella situazione inaspettata mi aveva accesa e inoltre Michela voleva essere giustamente ricambiata. La approcciai leccandole il buco del culo e poi la figa e mi sentì davvero troia nel farlo. Ma Michela non era ancora venuta per cui proseguì la 'terapia' infilandole dentro due dita e usando nel contempo la lingua sul clitoride, grosso modo come lei aveva fatto con me poco prima. E così anche Michela se ne venne urlando di piacere come una matta. Ormai ci avevo preso gusto e mi misi sù di lei a cavalcioni con la pretesa di farmela leccare ancora. Bhè, Michela fù ben felice di proseguire quel gioco in cui tirammo fuori tutte le voglie represse e la troiaggine ai livelli più acuti. Gli orgasmi si susseguirono a ripetizione fino allo sfinimento conditi da frenetici 69 e perversi pissing. Quando crollammo sul letto distrutte mi resi conto che l'orologio segnava la mezzanotte. Il nostro rapporto si è evoluto un bel pò, non c'è che dire, siam passate da amiche a scopamiche.               

troiette
















0 commenti:

Posta un commento