sabato 19 settembre 2020

La vicina piccante

Il mio nome è Rocco. Abito al primo piano di un edificio fuori città insieme a mia madre Sonia. L’inquilina del secondo piano si chiama Teresa ed è una ragazza piuttosto attraente. Di solito la spiavo da dietro mentre saliva le scale. Osservando quel bel panorama mi segavo freneticamente sborrando piacevolmente. Spesso la sera la sentivo litigare animatamente con un uomo, presumibilmente l'amante. Dai loro discorsi mi resi conto infatti che lui era sposato e che non voleva lasciare la moglie, un classico. Un giorno bussai alla porta della donna facendole notare che quei litigi avvenivano a tarda ora e disturbavano il mio sonno. Teresa cercò di liquidarmi alla svelta sostenendo che potevo rivolgermi al condominio per eventuali rimostranze e che lei stava per uscire. Ero abbastanza eccitato e così azzardai un approccio: allungai la mano sotto la sua gonna e le misi le dita tra le cosce. Con la gonna alzata vidi ancora meglio le autoreggenti che indossava e mi gasai ancor più. Naturalmente lei protestò ma mi bastò poco per castigarla infilandole il cazzo duro nella fica da dietro. Gradiva l’asta la troiona e, poco dopo, da brava bocchinara, si inginocchiò per succhiarlo. Non potevo certo lamentarmi, mi stava proprio facendo divertire. Le leccai perbene la figa e continuai a scoparla. Ma ad un tratto mi venne la curiosità di sapere di più sull’uomo che frequentava. Chiesi se le fosse piaciuto essere guardata da lui mentre scopava con me. Non si arrabbiò, anzi, stette al gioco. Disse che sarebbe stato intrigante mostrargli come la scopava un altro. Poi, Per tutta risposta, chiese se anche a me fosse piaciuta una situazione del genere. Naturalmente risposi di si. Sembrava una semplice fantasia erotica durante una scopata ma divenne ben presto realtà dal momento che il suo tipo, di nome Marcello, comparve all’improvviso inaspettatamente nella stanza. Me lo disse lei dato che io stavo in una posizione in cui non riuscivo a vederlo. Tuttavia la presenza di un’altra persona nella stanza ebbe l’effetto di eccitarmi ancor più e lei naturalmente se ne accorse. Ormai senza pudore le chiesi cosa stesse facendo. Mi rispose che si era seduto e, dopo aver sbollito un pò l'incazzatura per le corna vissute in diretta, aveva tirato fuori l'uccello e si stava masturbando 'aiutandosi' con un dildo iantato nel culo. Mi eccitai all'inverosimile da ciò che mi descriveva lei. Cambiando posizione riuscì finalmente a vederlo. Devo riconoscere che era carino ed aveva anche un gran bel cazzo. Osservai attentamente mentre schizzava a fiume ed andai in estasi. Teresa aveva capito bene che lui mi piaceva. Ero anche io sul punto di godere e schizzai a fiume lo sperma in faccia e in bocca a lei. Teresa, ancora intrisa di sborra, sorrise e disse che me lo avrebbe presentato volentieri. Mi sembrò di vivere un sogno. Mi era piaciuto molto scopare lei ma non riuscivo a credere che lui mi intrigasse anche di più. Sinceramente non avevo mai pensato molto agli uomini dal punto di vista sessuale, prima di quel giorno. E ciò che mi stupiva ancor di più era la complicità di Teresa che sembrava quasi godere a 'spingerci' l’uno tra le braccia dell’altro. In realtà mi resi conto che a lei non interessava veramente nessuno dei due e dunque non ci sarebbero stati problemi se avessimo scopato tra maschietti. Nel frattempo Marcello aveva gradito i miei apprezzamenti. Teresa si rivestì e, prima di uscire, disse che potevamo stare da lei quel giorno. Quella gentilezza fu provvidenziale dato che non avevo casa libera in quel momento. Marcello aveva il cazzo di fuori e voleva un pompino. Aspettai che Teresa uscisse per avvicinarmi finalmente a lui. Limonammo con passione, poi gli succhiai il cazzo. Marcello gemeva. Eccitato glielo misi nel culo. Lo stantuffai a pecorina e gli sborrai beatamente nel culo. Poi lui mi prese per i fianchi e lasciai che mi spingesse dentro il randello. Mi chiedeva se mi era piaciuta Teresa mentre affondava con forza l'uccello tra le mie chiappe vergini. Naturalmente risposi di si. Mi teneva per i fianchi infilando del tutto il suo tarello duro dentro il mio culo. Ad un tratto lo sentì venire e fui riempito dallo sperma bollente. Sfiniti dagli orgasmi ci stendemmo sul letto addormentandoci amorevolmente l'uno tra le braccia dell'altro. Al risveglio ci ritrovammo davanti Teresa che, con aria sarcastica, disse: “Ancora nel mio letto troiette? Scommetto che ci avete dato dentro”. Proprio in quel frangente bussò alla porta mia madre che mi cercava. Teresa andò ad aprire. Naturalmente Sonia voleva mie notizie. Teresa le rispose che ero andato al cinema con un suo amico. Mia madre chiese: "Sono andati a vedere un bel film?", Teresa le rispose: "Oh si quei due insieme sono già di per sè un vero spettacolo... non immagina quanto!". Mia madre restò confusa e rispose soltanto: "Comunque gli dica che sono passata, grazie" e se ne andò. Teresa tornò da noi spiegando: "Tranquilli è andata via. E adesso fatemi divertire un pò... prima sono dovuta uscire, adesso voglio proprio vedere cosa combinate puttanelle" invitandoci a fare sesso davanti a lei che così avrebbe avuto modo di guardare. In effetti, dopo il riposino, la voglia era tornata e così inziai a baciare in bocca lui ed avemmo rapporti completi davanti a lei che ne approfittò per masturbarsi. Ma una come Teresa è difficile da tenere a freno a lungo infatti dopo un pò si trovò uno stallone di tutto rispetto pronto a soddisfarla pienamente. 

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