mercoledì 29 maggio 2024

Una implacabile sciupafemmine

Mi chiamo Marika. Sono una ninfomane di stampo saffico. Mio padre decise di rinchiudermi in Convento ma di certo non ho la vocazione. Non potevo che procurare "disastri" anche lì. Ho un forte ascendente sulle donne. Mi prudeva la fica, avevo bisogno di soddisfare la voglia repressa. E così approcciai Carla durante una passeggiata nel bosco. Eccitante un rapporto tra suore. Gliela misi in faccia nei pressi di una roccia. Anche lei aveva bisogno di uno sfogo. Ci mise poco a metter gli scrupoli da parte e a cominciare a leccare e a fistarmi. Quando godevo! Naturalmente ricambiai ma fui più io a ricevere piacere. Proprio durante un profondo amplesso, un'altra sorella, più bigotta, ci vide e fece la spia. Ormai avevo chiuso col Convento, dovevo lasciarlo entro pochi giorni ma prima che ciò accadesse, ricevetti la visita di Sara, un'altra suora. Conosceva la situazione e voleva provare pure lei i brividi del piacere carnale. Mi accarezzò con passione il seno. Io la sditalinai nelle mutandine. Poi gliele tolsi proprio e leccai comodamente la vulva fino a farla esplodere. E qui entrò in gioco Virginia, la mia amica del cuore. Lei va con i ragazzi ma, grazie ad un colpo di fortuna, riuscì a portarmi a letto pure lei. È sempre stata tribolata da due sensazioni. So di piacerle ma la sua parte etero le impediva di aprirsi intimamente con la sottoscritta. I due ragazzi che di solito spompinava, uno biondino e l'altro brunetto, mi dipingevano male ai suoi occhi, mi davano della lesbica incallita ninfomane e così via, affermazioni peraltro vere. Virginia non voleva ascoltare le loro opinioni e li pregò di smetterla. Siccome continuarono affliggendola anche con messaggini sul cellulare, volti a screditarmi, lei decise di punirli. È una ragazza forte, pratica arti marziali. Quei due non avrebbero potuto opporsi al suo volere di praticare un 69 tra maschietti. Nacque come una sorta di gioco perverso, di punizione ma, a quanto pare, a quei due la situazione piacque più del previsto. Dopo i 69 conditi da reciproche leccate anali, Virginia incoraggiò la "coppietta" a scopare e così il Moretto impalò il biondino e tra I due si creò addirittura del tenero, il tutto documentato dalle foto che lei scattò. Quando ci vedemmo e mi raccontò la situazione, la trovai particolarmente vulnerabile e ne approfittai per piazzarle con foga la lingua in bocca. Lei corrispose il bacio, dopodiché fu una passeggiata farla godere a suon di leccate di fica e a colpi di dildo nella fregna. Durante i languidi baci finali, mi dichiarò tutto il suo amore. Adorai quel momento ma da brava "donnaiola" non potetti promettere l'esclusiva che non concedo mai a nessuna, essendo una predatrice per natura ed è così che mi sento viva. La "vittima" successiva non sarebbe arrivata troppo dopo. Candida, la succulenta direttrice, titolare dell'Azienda dove trovai un impiego come segretaria, rappresentava un saporito bocconcino. Per qualche tempo, cercai di filare dritto, di pensare solo al lavoro, ingoiando con sofferenza i bocconi amari degli uomini che le giravano intorno per tentare puntualmente di farsela. Un giorno, sbraitai per una pratica di lavoro come una ribelle schizzata ma quello fu solo l'input per restare nel suo Ufficio e sedurla. Minacciò giustamente di licenziarmi per i modi poco garbati che usai ma io seppi scaldarla a dovere. Mi misi dietro di lei, manco fossi un maschio arrapato a cazzo duro e, pian piano, la feci eccitare leccandole dapprima le natiche. Poi la sditalinai con convinzione e fermezza. A quel punto si era totalmente sciolta. Me ne accorsi dai fremiti del suo corpo e dal liquido intimo che mi scaricava sulle dita. Potetti procedere comodamente con la lingua picchiettandole il clitoride e conducendola beatamente all'orgasmo. Dopodiché fu lei a salire meravigliosamente e inaspettatamente in cattedra, a voler dimostrare, da brava leader, di poter essere all'altezza della situazione. Le sue slinguazzate passionali e grezze di fica furono per me una profonda estasi che può culminare solo con l'amplesso più intenso. Ma mancava la ciliegina sulla torta. Come non insegnarle lo strofinio tra passere? Quale miglior finale di una colata congiunta di liquidi a bagnare copiosamente la scrivania dell'Ufficio? Bhe, quella mattinata di reciproche venute, mi evito' di sicuro il licenziamento. Non sarò una grande segretaria ma per me la fica e le donne non hanno davvero segreti e, in fin dei conti, riesco sempre ad ammaliarle, a prescindere dai loro tendenziali orientamenti. Bhè, in effetti, Candida ebbe dei disagi da affrontare. Cominciò a respingere gli uomini che la corteggiavano con insistenza. Inoltre, le voci girano e arrivarono all'orecchio di una sua impiegata di lunga data, tale Malina, da sempre invaghita della direttrice. La "veterana" pensò che fosse giunto il momento adatto per proporsi e Candida, dinanzi a lei, finì per capitolare. Poco importa se la titolare ce la facciamo a turno tutte e due, dopotutto non sono mica una donna gelosa!

figa








































i ragazzi finiscono per essere piacevolmente puniti...































































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