mercoledì 29 maggio 2024

La zia prediletta

Mi chiamo Caterina. Ho una nipote di nome Jolanda. Non la vedevo da un bel pò. Venne a trovarmi alla fine della Scuola, quando si liberò dagli impegni. Ma la sua non fu una normale visita. Piuttosto, si comportò come se mi dovesse sedurre e, in effetti, ci riuscì. Pensavo che volesse semplicemente confidarsi ma, in realtà, mi saltò addosso sul letto e mi baciò con passione. Istintivamente corrisposi il lungo bacio, anche se mi sono sempre piaciuti gli uomini. Mi fece capire di volersi spingere oltre. In breve tempo, ci ritrovammo mezze nude sul lettone. Mi leccò il seno, poi mi tolse pure le mutandine e lì cominciò a leccarmi sapientemente la figa. Cedetti al piacere, surrogato da una favolosa leccata di culo a pecorina. A quel punto voleva essere ricambiata. Nell'escalation dell'eccitazione, leccai anche io focosamente i suoi buchi e la condussi all'orgasmo. Ne nacque una sorta di relazione torbide della quale non ero convinta. Incapace di tenere il segreto dentro, ne parlai con Silvia, la mia più cara amica. Non si aspettava una rivelazione simile. Mi suggerì di andare con un uomo, altrimenti sarei diventata irrimediabilmente lesbica. Mi presentò lei un ragazzo biondo aiutante, Johnny. Decisi di andarci a letto davanti a mia nipote. Volevo dimostrarle che mi piacciono gli uomini. Ascoltai i suoi commenti al vetriolo, mentre interagivo con quel bel tipo. Lo sbocchinai, mi leccò la figa, prima che ci mettessimo a scopare. L'atmosfera divenne davvero torbida con mia nipote che, stranamente, faceva apprezzamenti sul culo del ragazzo. Intuì che Johnny si sarebbe fatto volentieri pure mia nipote, peccato che lei è un soggetto davvero difficile e, oserei dire, pericoloso. Quando lui mi schizzò copiosamente in faccia, lei gli ribadì che gli avrebbe rotto volentieri il culo con lo strap-on. Mi resi conto che non si trattava di un bluff, di uno scherzo e Johnny pagò a caro prezzo la sua curiosità, dal momento che Jolanda lo montò perbene a pecorina. Guardai che se lo inculava mentre ancora mi colava la sborra dal viso. Non so se si trattò di una sorta di vendetta, fatto sta che lo fece urlare parecchio di dolore e anche di piacere. Lui eiaculò sulle lenzuola, dopo esser stato spanato perbene. Jolanda mi sorrise soddisfatta. Bhè, non so se mi sono giocata il toy boy. Non è sicuro che lui torni per ricevere lo stesso trattamento. Farsi la zia gli costa prenderlo in culo dalla nipote, questo è certo!    













































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