sabato 4 maggio 2024

Le vicende sporche della psicologa

Mi chiamo Delia, sono una psicologa. Fui chiamata, dietro lauto compenso, da mr. Thomas, e dal suo socio e amante Wayne, per porre rimedio ad una situazione rischiosa per la loro Azienda. Alcuni impiegati, soprattutto tre, sperperavano soldi per andare a prostitute e non utilizzavano solo i risparmi personali. Per Thomas, l'unico modo sarebbe stato spingere quei maschietti a "consolarsi" tra loro. L'amore omosessuale avrebbe evitato speco di danaro. Nella riunione con quei tre, non sapevo bene come approcciarli. Cercai di parlargli dolcemente, illustrando la possibilità di un'intesa tra loro che prescindesse l'amicizia. Interagì con ognuno di loro singolarmente, poi ci ritrovammo tutti e quattro insieme. Segavo, spompinavo e presi due cazzi insieme nei buchi. Devo dire che, all'inizio, sembrava quasi un rapporto di gruppo etero. Ma poi cominciai a stuzzicarli un pò, a dirgli quanto fossero vicini, a contatto, in quel momento. E da lì si lasciarono andare parecchio alla trasgressione. Mi ritrovai a leccare due cazzi che si toccavano e poi a tenerli insieme nella bocca. Spinto dall'eccitazione estrema, uno si mise a spompinare l'altro, mentre il terzo, carico di libidine, guardava esterefatto. A quel punto, erano troppo vogliosi, mi bastò aiutarli a mettere in posizione in modo che dessero vita ad uno splendido trenino in cui si incularono l'uno con l'altro. Avevano raggiunto il punto di non ritorno. L'istinto animale prevalse nettamente. Dopo il trenino, provarono anche la doppia penetrazione, due insieme nel culo del terzo. Dopodichè, ci pensai io a portarli all'orgasmo a suon di seghe e pompini e ricevetti abbondanti dosi di sborra in faccia e sul corpo. Ero riuscita nello scopo di farli avvicinare intimamente, così come richiesto dai capi dell'Azienda. Ma Thomas presentò un'ulteiore richiesta, quella di stare vicino alla figlia Marica, traumatizzata per la separazione dei genitori. Incontrai la ragazza e le raccontai la situazione dell'Azienda del padre. Si meravigliò ma non più di tanto. Mi resi conto di piacerle e così avemmo un rapporto sessuale piuttosto intenso con tanto di leccate di fica e strofinate annesse in cui venni penetrata con lo strap-on fino all'amplesso profondo e durante il quale lei confessò di avere un debole per la madre. Intrigata dalla vicenda, decisi di avvicinare la genitrice della ragazza, la signora Luisa, promettendo alla giovane che avrebbe avuto una chance saffico incestuosa. Raccontai anche alla donna adulta la vicenda dell'Azienda, della quale era evidentemente all'oscuro. Luisa credeva che il marito se la facesse con una femmina, non con un maschio. Ma non si rammaricò più di tanto. Ci fu subito un feeling con lei, una tipa desiderosa di attenzioni, quelle venute meno in ambito matrimoniale. La lesbicata tra mature fu intrigante, intensa. Inoltre, come se non bastasse, la penetrai abbondantemente con lo strap-on. Proprio sul più bello, quando I suoi freni inibitori erano completamente allentati, cominciai a parlare della figlia e di quanto quest'ultima la desiderasse. Rimase sconvolta e ancor di più quando la ragazza comparve nuda sulla scena all'improvviso. A quel punto pensai di lasciar da sole la madre e la figlia in modo che potessero interagire. Luisa sembrava restia ma la ragazza era affamata della sorca materna che cominciò a leccare con gusto e senza tregua. Quando mi allontanai definitivamente, sentì la signora gridare in preda all'orgasmo più sfrenato. Credo di essere entrata in certe delicate dinamiche per motivi di lavoro ma di essermi poi crogiolata piacevolmente nella lussuria.   






































































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