mercoledì 8 marzo 2023

La sorella del mio caro amico di classe

Salve, mi chiamo Roy. Questa storia risale a qualche anno fa, ai tempi della scuola. La voglia di scopare era tanta ma le compagne di classe non si dimostravano particolarmente disponibili. Per lo più, mi segavo davanti ai porno. Ad un certo punto legai con un ragazzo di nome Enrico. Mi invitava a casa sua per studiare ma, spesso e volentieri, guardavamo insieme i porno dal momento che stavamo sempre da soli. Non ci volle tanto per capire che, ad Enrico, interessavo più io delle donne dei video porno. Li metteva su per farmi gasare in modo tale che, nell'eccitazione, giocassi con lui. In realtà questo metodo funzionava! Toccarci a vicenda diventò quasi un'abitudine e, qualche volta, quando perdevo totalmente il controllo, lasciavo che lui me lo prendesse perfino in bocca! Godevo a farmi spompinare, osservando quelle donne strafighe. In realtà, preferisco le femmine ma quella situazione andava bene per godere. Un bel giorno, Enrico, appassionato di scommesse sportive, decise di andare a giocare delle partite alla sala scommesse ed io rimasi da solo a menarmelo davanti al suo portatile. Non immaginavo che potesse arrivare qualcuno all'improvviso ed entrare in casa. Enrico mi aveva accennato vagamente ad una sorella più grande di lui ma me ne ero quasi dimenticato. Inoltre, non l'avevo mai vista di persona e nemmeno in foto. Stavo all'inizio dello smanettamento quando comparve nella stanza una giovane donna ma più grande di me: era proprio lei, Loredana, la fantomatica sorella di Enrico! Devo ammettere che si proponeva da strafiga anche nel modo di vestire: indossava la minigonna, le calze autoreggenti bianche e i tacchi. Si trovava lì per caso, per un turno di lavoro saltato, di solito rientrava a tarda sera, per questo non l'avevo mai vista prima. La donna si incazzò, almeno all'inizio. Chiunque si sarebbe adirato a trovare un estraneo in casa che si masturba davanti al PC. Insomma, credetti davvero che mi avrebbe buttato fuori a calci senza pietà. Ma poi la vicenda prese una piega inaspettata. Con una mano mi tappò la bocca mentre con l'altra "prese in custodia" il mio cazzo. In altre parole, dimostrò subito di essere una gran troia, a tratti psicopatica. Mi teneva la bocca chiusa per evitare che urlassi troppo di piacere e per tutelarsi dalle orecchie indiscrete dei vicini. Percepì quella situazione come una sorta di stupro soft ma mi eccitava. A quanto pare, Loredana conosceva i gusti sessuali del fratello dato che, a quanto raccontò, non aveva mai portato una ragazza a casa. Non potevo risponderle ma lei intanto mi parlava. All'inizio ero un pò teso ma poi, pian piano, mi lasciai andare e godetti appieno di quella sega prolungata. Mi disse che scopava con gli uomini maturi per soldi ma che la intrigavano i ragazzi perchè riusciva a dominarli e a condurli al piacere nello stesso tempo. La donna non mi tolse la mano dalla bocca per almeno mezz'ora. Respiravo solo con il naso, a tratti ebbi la sensazione di soffocare. Poi, inaspettatamente, tolse la mano dalla bocca e ci mettemmo in piedi, l'uno di fronte all'altra. Aprì la sua camicetta bianca e abbassò un pò le mutandine, poi riprese a segarmi. La visione della figa pelosa mi portò al culmine del piacere erotico. Sborrai in abbondanza sulla sua pancia. Il seme caldo colò anche sul pelo della passera. Assaporai quel momento sublime ma non troppo a lungo perchè, all'improvviso, sentì la porta di casa che si apriva. Enrico stava rientrando. Ebbi giusto il tempo di rivestirmi e di nascondermi dentro un mobile. Poi, alla prima occasione, scappai utilizzando la porta dell'abitazione. Nè io nè Loredana volevamo che Enrico scoprisse che lei mi aveva masturbato. Fu eccitante ma non potevo deludere un amico che mi era stato sempre vicino in tutti i sensi. E così, le volte seguenti, inventai una scusa in modo che fosse lui a venire a casa mia. In tal modo (ahimè!) non avrei incrociato più Loredana. Proseguimmo insieme la visione dei film porno e lui si lasciò andare sempre di più finchè, un bel giorno, mi offrì il lato B. Arrapato, lo castigai a pecorina pensando a Loredana. Lo presi con foga schizzandogli abbondantemente nel sedere. La trombata fu così intensa che lo stesso Enrico si meravigliò e osservò perplesso: "Non pensavo di intrigarti così tanto, sai..." e aggiunse: "Diamine! Mi hai proprio sfondato le chiappe!". Risposi: "Bhè, infondo siamo intimi già da un bel pò... e poi certi giorni sono troppo allupato. Pensa, ora come ora, romperei il culo anche a tua sorella!". Lui, con aria incredula, sorrise e disse: "Loredana? Ma se astento la conosci!". Replicai: "Ecco, appunto, scherzavo, era solo per spiegarti quanto sono arrapato!".              

seghe






















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