venerdì 29 gennaio 2021

Pago il fitto a pompini

Mi chiamo Sara. A detta di molti sono una bella donna ma prima di questo episodio ero stata sempre una tipa tranquilla. Sposai Oliviero in giovanissima età. Come a volte accade, col tempo, le persone cambiano e si rivelano in maniera diversa da come vorremmo. Dopo qualche anno di matrimono mio marito iniziò a raccontarmi bugie ma io volli sempre concedergli il beneficio del dubbio. Abitavamo in fitto e il proprietario, il sig. Gino, mi faceva gli occhi dolci. Mi diceva sempre che mio marito era uno stronzo e che avrei dovuto lasciarlo subito e intanto ci provava con me. Io in quel periodo ero snob e fedele ad Oliviero e così non presi in considerazione le sue insistenti avances. Ero convinta che Oliviero avesse un buon lavoro e che fosse stato perfino promosso ottenendo un incarico di maggior prestigio e remunerazione. Macchè! Tutte balle! Un bel giorno Oliviero telefonò e mi sbattette in faccia la dura verità. Lo stronzo era stato addirittura licenziato ed io avrei dovuto corrispondere al proprietario, dopo pochi giorni, la rata mensile del fitto. Quando lo spiegai ad Oliviero mi disse:"Arrangiati!" e aggiunse:"Inventati qualcosa, se iuna bella donna, fagli un pompino...". Sul momento lo presi quasi come uno scherzo. Ma poi, a freddo, pensai che infondo non disponevo di altre carte da giocare. Indossai la minigonan e misi i tacchi. Quando Gino si presentò a casa, e vide che non avevo i soldi, fece una brutta faccia. Ma io spiegai subito che avrei pagato in altro modo, succhiandogli il cazzo. Sapevo di piacergli e mi inginocchiai pronta a succhiare l'uccello del proprietario. Devo dire che quella volta il lavoretto di bocca fu un pò forzato. Gino all'inizio non mi piaceva tanto e mi sentivo una prostituta. Ma, mentre pensavo a tutto questo, Gino mi sborrò in bocca ed io risolsi il problema temporaneamente. Per quel mese fui a posto ma sapevo che le difficoltà sarebbero continuate. Spompinai ancora per alcuni mesi. Poi Gino disse che i pompini non gli bastavano più. Aveva ancora il dente avvelenato per il mio rifiuto avvenuto in passato. Io intanto decisi di diventare ancora più disponibile. Mi resi conto che dopotutto Gino mi aveva concesso una possibilità senza la quale sarei finita per strada. E così mi lasciai scopare. Iniziò a piacermi davvero sentire il suo cazzo duro nella fica. Si eccitava incitandomi a parlare male di mio marito e bene di lui e a me questo gioco piaceva. Dopotutto mio marito è uno stronzo e non è difficile ammetterlo, quanto al proprietario ha un gran cazzo, ed anche questo è vero. Se continuo a fottere con Gino così non avrò davvero problemi a restare nella casa dato che le rate del fitto le stò saldando puntualmente con la sorca!      

troia













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